Ispezione mediante Liquidi Penetranti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Ispezione mediante Liquidi Penetranti"

Transcript

1 Ispezione mediante Liquidi Penetranti L esame con liquidi penetranti è volto ad accertare l esistenza di discontinuità che affiorano sulla superficie da esaminare. Alcune classi di processi produttivi (trattamenti termici, finiture superficiali, ecc.) possono produrre difetti superficiali che sono molto pericolosi perché le sollecitazioni più gravose sono proprio quelle che agiscono in superficie. Il controllo viene effettuato principalmente sui materiali metallici, ma può essere eseguito anche su materiali di altra natura, purché essi risultino inerti rispetto ai prodotti impiegati per l indagine e non siano eccessivamente porosi. Il metodo LPI è spesso impiegato in modo complementare ad altre tecniche non distruttive superficiali (magnetoscopia in particolare) e volumetriche (ultrasuoni e radiografia)

2 Ispezione mediante Liquidi Penetranti Principio di Funzionamento: Una sostanza liquida a bassa tensione superficiale (ed elevato potere bagnante) suscettibile di penetrare entro discontinuità superficiali anche molto fini, viene deposta sul pezzo da testare I difetti superficiali assorbono il liquido per capillarità e non per gravità Tale prerogativa, che risulta la base di tutta la metodologia di controllo, rende facilmente ispezionabili superfici di difficile accesso indipendentemente dalla loro posizione. Una seconda sostanza (rivelatore) mette in evidenza la risalita capillare Si formano delle indicazioni visive ad occhio nudo (macchie) in corrispondenza della posizione del difetto

3 Ispezione mediante Liquidi Penetranti

4 Capillarità La capillarità è un fenomeno che permette all'acqua di salire in tubicini molto sottili. Questo fenomeno è spiegato dall'esistenza di forze di attrazione tra le molecole dell'acqua e le pareti del tubicino: tali forze sono dette forze di adesione. Anche tra una molecola d'acqua e l'altra esistono forze di attrazione che prendono il nome di forze di coesione. Quando l'acqua è contenuta in un tubo dal diametro grande, il numero delle molecole d'acqua a contatto con il vetro è relativamente piccolo. Quando invece si tratta di un tubo capillare, il numero di molecole dell'acqua a contatto con il vetro è molto più grande, quindi prevalgono le forze di adesione sulle forze di coesione. L'acqua sale per un certo tratto lungo il tubo di vetro, mentre la superficie del liquido non si presenta piana ma curva, con la concavità verso l'alto.

5 Breve storia del metodo LPI Osservazioni di antichi fabbri che descrissero la risalita di liquidi da cricche presenti nei pezzi in lavorazione, impiego di pezzi di carbone strofinati sulle superfici da testare(terrecotte), Nell 800, metodo oil and whiting per l ispezione di materiale ferroviario (kerosene diluito, sospensione di gesso in alcool) Anni 40: La società americana Magnaflux, presenta il sistema Zyglo basato sull impiego di sostanze fluorescenti combinate con opportune sostanze penetranti ed analizzate con luce ultravioletta

6 Metodo LPI vs. Ispezione Visiva Che miglioramento apporta l uso di liquidi penetranti rispetto alla semplice ispezione visiva? Le indicazioni sono di dimensione maggiore (limiti di risoluzione dell occhio umano) L indicazione è più contrastata

7 L occhio umano La luce penetra nell occhio attraverso la pupilla e attraversa il cristallino il quale, variando la propria curvatura, concentra i raggi luminosi sulle cellule fotorecettrici della retina. Nella retina esistono due tipi di fotorecettori, che, per la loro forma, sono denominati bastoncelli e coni. I bastoncelli sono sensibili alla luce blu-verde, hanno un picco di sensibilità per una lunghezza d onda di 498 nm e vengono utilizzati per la visione in condizioni di luce molto fioca. Essi forniscono una percezione grossolana dei movimenti attraverso la rilevazione di cambiamenti di intensità luminosa lungo il campo visivo. I coni invece sono sensibili alla luce intensa e ad essi si deve la nitida visione diurna e la percezione dei colori. Pigmenti presenti in diversi tipi di coni sono sensibili, rispettivamente, al rosso, al verde e al blu.

8 Sensibilità al contrasto Nell esecuzione di un controllo con liquidi penetranti, se il penetrante è del tipo visibile, la sensibilità dell occhio al contrasto diventa di fondamentale importanza. In generale, per contrasto si intende la differenza tra il colore dell oggetto chesistaosservando(leindicazioninelcasodelcontrollolpi)eilcoloredi fondo. Se si riduce la differenza nelle tonalità di colore, si peggiora il contrasto e, conseguentemente, diminuisce la percettibilità dell oggetto osservato. E stato determinato sperimentalmente, che la minima differenza che l occhio umano può distinguere nella scala del grigio, è circa il 2% della luminosità totale; si è altresì osservato che la sensibilità al contrasto è funzione del formato e della frequenza spaziale delle caratteristiche dell immagine. Tuttavia, il legame con tali caratteristiche, non è diretto, infatti, spesso oggetti grandi non sono più facilmente visibili di altri piccoli, a causa di un basso livello del contrasto.

9 Sensibilità al contrasto

10 Sensibilità al contrasto La curva a destra, mostra la risposta dell occhio nelle normali condizioni di illuminazione ed è detta risposta fotopica. In tali circostanze, sono i coni a permettere la visione, in quanto i bastoncelli diventano soprasaturi e non trasmettono alcun segnale. La curva della risposta fotopica, presenta un picco in corrispondenza di una luce avente lunghezza d onda di 555 nanometri, il che significa, che in condizioni di normale illuminazione, l occhio è più sensibile ad un colore giallo-verdastro. La risposta dell occhio ad un illuminazione tipica di una cabina di controllo per liquidi penetranti presenta un picco in corrispondenza di una lunghezza d onda di 550 nanometri. I liquidi penetranti fluorescenti, sono studiati per emettere luce circa a questa lunghezza d onda, cosicché, l occhio che osserva sia nelle condizioni di massima sensibilità.

11 Schema della procedura di controllo LPI 1. Preparazione della superficie 2. Applicazione del liquido penetrante 3. Attesa (Tempo di penetrazione) 4. Rimozione del penetrante in eccesso 5. Applicazione del rivelatore 6. Esame delle indicazioni

12 1. Preparazione della superficie È una fase estremamente critica del processo di controllo con i liquidi penetranti. Da una corretta preparazione dipende l esito del controllo (false indicazioni) Il requisito essenziale del controllo LPI è che le discontinuità sfocino in superficie e ciò presuppone che la superficie del componente sia esente da agenti contaminanti quali incrostazioni, scaglie, ossidi strati o macchie di olio o grasso(particolari lavorati. Se il componente da ispezionare è stato sottoposto di recente ad operazioni di tornitura, fresatura o rifinitura superficiale in genere, può rendersi necessario un trattamento a base di solventi per eliminare residui delle sostanze lubrificanti impiegate nelle lavorazioni che possono otturare le cricche. rivestimenti quali nichelature, cromature ecc. strati di vernici Questi agenti, che possano potenzialmente impedire o limitare l accesso del penetrante all interno dei difetti devono essere rimossi, utilizzando metodi meccanici, chimici o una combinazione di entrambi.

13 1. Preparazione della superficie PULIZIA MECCANICA Gli agenti contaminanti vengono rimossi con spazzolatura, raschiatura, abrasione, sabbiatura, getti di acqua ad alta pressione (attenzione alla temperatura nel caso di materiali teneri ) PULIZIA CHIMICA Sgrassaggio con vapore d acqua o di opportuni solventi Lavaggio con solventi e detergenti liquidi, con e senza agutazione dei bagni, con o senza agitazione ultrasonica. Attacco chimico: decapaggio acido o basico (Per decapaggio si intende un operazione chimica atta a rimuovere e disciogliere ossidi superficiali presenti sui pezzi, come per esempio gli ossidi di saldatura o gli ossidi di ricottura, la ruggine, le scorie inquinanti. Sverniciatura(svernicianti, disincrostanti) I residui della pulizia chimica preliminare possono reagire con il liquido penetrante e ridurre la sensibilità dello stesso. Al termine della pulizia preliminare bisogna asciugare le parti da esaminare affinché non rimangano nelle discontinuità tracce di acqua e solventi

14 1. Preparazione della superficie PREPARAZIONE DI TIPO MECCANICO In questo tipo di preparazione occorre fare molta attenzione a non richiudere gli orifizi delle discontinuità compromettendone la rivelabilità. Trattamenti superficiali quali la pallinatura possono essere nocivi perché tendono ad esercitare questo tipo di effetto. Per le giunzioni saldate la preparazione è di norma eseguita mediante una semplice spazzolatura, tuttavia in alcuni casi particolari può essere richiesta la molatura (rasatura) del cordone per eliminare una eccessiva rugosità superficiale. ASCIUGATURA Prima dell immersione nel penetrante, la superficie dei pezzi deve essere resa perfettamente asciutta onde evitare che residui d acqua possano permanere all interno delle discontinuità. L asciugatura può essere fatta all aria ambiente o con l ausilio di forni a circolazione d aria calda e lampade a raggi infrarossi. La temperatura dell aria non deve comunque superare i 70 È consentito soffiare preventivamente la superficie dei pezzi con aria compressa e filtrata (pressione massima 70 kpa)

15 2. Applicazione del liquido penetrante Una volta che la superficie è stata accuratamente ripulita, sgrassata e asciugata, il penetrante viene applicato per immersione, spennellatura o spruzzatura. Il penetrante deve costituire uno strato uniforme esteso a tutta la superficie da esaminare. Nel caso di zone di estensione limitata (come ad es. saldature), l area ricoperta deve estendersi per circa 25 mm oltre il margine delle zone stesse.

16 2. Applicazione del liquido penetrante La scelta dei materiali da impiegare per l esecuzione di un controllo coi liquidi penetranti non avviene a priori, ma solo dopo la valutazione di una serie di fattori. Questo perché esiste una grande varietà di penetranti e sviluppatori ciascuno dei quali è maggiormente indicato per specifiche applicazioni. In generale, le variabili da tenere in considerazione riguardano la sensibilità richiesta, il tipo di materiale da testare, il numero dei componenti da testare, l estensione della superficie da controllare e la portabilità. Quando il requisito più importante del controllo è la sensibilità, la prima decisione che viene presa è se usare un penetrante fluorescente oppure uno visibile. Generalmente, i liquidi penetranti fluorescenti permettono di individuare difetti più piccoli perché l occhio è particolarmente sensibile a tali indicazioni. Viceversa, in determinate circostanze il penetrante visibile si dimostra più indicato: ad esempio, quando l esame è volto all individuazione di difetti relativamente grandi e non è necessaria un elevata sensibilità che darebbe luogo a numerose indicazioni irrilevanti. Ancora, quando la rugosità della superficie da analizzare è elevataoidifettisonosituatiinzonequaliigiuntisaldati,ipenetrantivisibilisonopiù adatti di quelli fluorescenti.

17 2. Applicazione del liquido penetrante CLASSIFICAZIONE PRODOTTI LIQUIDO PENETRANTE RIMOZIONE PENETRANTE SVILUPPATORE Tipo Descrizione Metodo Descrizione Forma Descrizione 1/I Liquido penetrante fluorescente A Acqua a A secco 2/II Liquido penetrante rosso B Emulsionante lipofilico b Idrosolubile C Solvente c Idrosospensione D Emulsionante idrofilico d/e Base solvente a rapida evaporazione

18 3. Attesa del tempo di penetrazione Il penetrante deve essere lasciato agire sulla superficie per un tempo sufficiente a consentire il massimo assorbimento possibile per capillarità da parte del difetto. Il tempo di penetrazione dipende anzitutto dal tipo di discontinuità che si va cercando. Discontinuità larghe e relativamente poco profonde richiedono tempi di penetrazione inferiori rispetto a quelle sottili e profonde. Altre variabili che condizionano il tempo di penetrazione sono legate alle caratteristiche specifiche del prodotto impiegato (in genere si assume un tempo di almeno 10 minuti) Anche se di solito non è dannoso prolungare il tempo di penetrazione oltre quello raccomandato, con alcune sostanze esiste il rischio che si verifichino principi di essiccamento che potrebbero rendere difficoltosa la fuoriuscita del penetrante stesso nella fase di assorbimento da parte del rivelatore.

19 4. Rimozione del penetrante in eccesso L eccesso di penetrante che è presente sul componente deve essere rimosso ponendo molta attenzione a non eliminare anche il liquido intrappolato nei difetti. Lavaggi incompleti riducono l efficacia dell esame a causa di macchie luminose che si formano nelle zone poco pulite Penetranti lavabili in acqua(metodo A) Il penetrante in eccesso viene solitamente tolto dalla superficie mediante immersione del pezzo in acqua corrente oppure mediante spruzzo di acqua a bassa pressione (non oltre 275 kpa) e temperatura fra +10 e +38 C. Lo spruzzo deve essere discretamente largo e prodotto ad una distanza dalla superficie di circa 30 cm. L adeguatezza del lavaggio viene normalmente giudicata con l osservazione visiva continua.

20 4. Rimozione del penetrante in eccesso Penetranti rimovibili con emulsificatore(metodi B e D) Quando il lavaggio rischia di asportare anche il penetrante contenuto nei difetti,(come ad esempio nel caso di discontinuità relativamente larghe e poco profonde) può essere conveniente utilizzare i penetranti cosiddetti post-emulsificabili. Questi prevedono l applicazione di un emulsionante separato che reagisce con il penetrante rendendolo lavabile. Solitamente l emulsionante viene applicato per immersione o, nel caso dei postemulsificabili idrofili, anche per spruzzatura. La spennellatura dell emulsionante, è sconsigliata perché le setole potrebbero forzare l emulsionante contenuto nei difetti, permettendo così la sua rimozione. Una volta applicato, l emulsificatore si diffonde lentamente in un certo tempo (detto tempo di emulsificazione) sotto forma di minuscole goccioline nello strato superficiale di penetrante in eccesso A seguito di questo processo lo strato di penetrante in eccesso diviene lavabile e può essere rimosso pulendo la zona mediante immersione in una vasca d acqua o con lavaggio a spruzzo.

21 4. Rimozione del penetrante in eccesso Il tempo di emulsificazione rappresenta un parametro critico nel processo di ispezione poiché: seètroppobreve non tutto lo strato di penetrante in eccesso sarà reso lavabile, quindi durante il successivo lavaggio rimarranno ancora sulla superficie chiazze di penetrante non asportato. se è eccessivamente lungo, durante il successivo lavaggio parte del penetrante contenuto nelle discontinuità rischia di essere asportato con notevole perdita di sensibilità nei confornti delle discontinuità relativamente larghe e poco profonde

22 Tipi di emulsificatori Esistono due tipi di emulsificatori disponibili per i controlli LPI Lipofili(a base oleosa), gli emulsionanti lipofili, sono stati introdotti verso la fine degli anni 50 ed esplicano sul penetrante, sia un azione chimica che un azione meccanica; infatti, dopo che l emulsificante ha ricoperto il penetrante, tramite l azione meccanica di un getto d acqua è possibile rimuovere il penetrante in eccesso perché durante il tempo di emulsificazione l emulsionante diffonde nel penetrante trasformandolo in un penetrante del tipo autolavante. Idrofili(a base acquosa) per i quali l azione emulsificante si esplica attraverso un abbassamento della tensione superficiale del liquido da emulsificare; si tratta di composti a peso molecolare relativamente elevato le cui molecole contengono ad un estremità un radicale idrofobo (repellente all acqua ma capace di attaccarsi alle molecole organiche del liquido da emulsificare) e all altra un radicale idrofilo, solubile in acqua. Essi frammentano lo strato di penetrante in minuscole goccioline e impediscono che queste si ricongiungano fra loro o si riattacchino alla superficie. Successivamente, tali goccioline vengono rimosse dall azione di un getto d acqua.

23 4. Rimozione del penetrante in eccesso Penetranti asportabili con solvente(metodo C) Avolte il lavaggio per immersione in vascaocon getto d acqua a bassa pressione non è applicabile in pratica, come ad esempio può accadere nel caso in cui debbano essere controllati grandi manufatti in opera (grosse cisterne, tralicci, ecc.) oppure in esercizio per la ricerca di cricche da fatica su organi meccanici anche di notevoli dimensioni. Per questi scopi possono essere impiegati i liquidi penetranti asportabili con solvente, che presentano elevata sensibilità e capacità di penetrare in discontinuità anche molto fini. Il penetrante in eccesso viene tolto strofinando la superficie della parte in esame con uno straccio asciutto o salvietta di carta e ripassandola con un altro straccio pulito inumidito leggermente con solvente a rapida evaporazione fino alla completa eliminazione del penetrante superficiale. Lo straccio deve essere leggermente imbevuto e non intriso di solvente al fine di evitare l asportazione del penetrante dalle discontinuità L essiccazione avviene in tempi estremamente rapidi.

24 5. Applicazione del rivelatore Qualunque sia il metodo adottato, la superficie dei pezzi in esame deve presentarsi asciutta prima dell applicazione del rivelatore. Un sottile strato di rivelatore(sviluppo) è successivamente applicato sul pezzo Il penetrante contenuto nelle discontinuità, avendo proprietà bagnanti, risale per capillarità fuoriuscendo sulla superficie ed espandendosi per produrre l indicazione L asciugatura del rivelatore(laddove necessaria) può essere accelerata con aria calda purché la sua temperatura non superi i 52 C onde evitare essiccamento del penetrante Con i penetranti di tipo fluorescente è sufficiente applicare un leggerissimo strato di rivelatore senza che sia necessario livellare le asperità, che del resto non appaiono all esame effettuato in locale buio.

25 5. Applicazione del rivelatore Solitamente l indicazione si presenta leggermente più lunga e significativamente più larga delle dimensioni dell apertura delle discontinuità L indicazione cresce nel tempo, allargandosi via via con tendenza a stabilizzarsi dopo un certo tempo; in realtà essa continua ancora a crescere, sebbene molto più lentamente. Si definisce tempo di rivelazione, ad iniziare dall applicazione del rivelatore, un tempo per cui l indicazione è ritenuta sufficientemente stabile senza sensibili variazioni (in genere tale tempoèassuntoparia5min) Se l osservazione viene effettuata troppo tardi, si rischia di avere indicazioni sfumate (o addirittura quasi svanite) poiché la maggior larghezza dell indicazione implica la maggior diluizione del penetrante

26 Materiali impiegati nelle ispezioni LPI La funzione dello sviluppatore è quella di assorbire ed attirare verso la superficie il penetrante rimasto intrappolato nelle discontinuità dopo il lavaggio e di espanderlo in superficie con conseguente ingrandimento anche delle indicazioni relative a piccolissime discontinuità. In base al principio di funzionamento: Gli sviluppatori si classificano Fluorescenza:le fini particelle delle sostanze di sviluppo riflettono e rifrangono la luce ultravioletta incidente incrementando l efficacia dell effetto di fluorescenza. Rivelatori bianchi:la funzione della sostanza è quella di creare un efficace livello di contrasto con il colore rosso del penetrante. In base alle modalità con la quale si applicano in: Polveri secche Solubili in acqua Sospensioni in acqua Non acquosi

27 Sensibilità ed evidenziabilità Sensibilità di un certo CND: capacità «globale» del metodo di fornire il maggior numero di informazioni riguardo ad eventuali discontinuità superficiali presenti sul componente in esame. Sensibilità dei liquidi penetranti: capacità del liquido a penetrare nelle discontinuità aventi piccole dimensioni, differente natura e geometria, in diverse condizioni di rugosità superficiale e sul maggior numero di materiali ispezionabili. Evidenziabilità («seeability») rappresenta la capacità del penetrante a rendersi visibile anche in Evidenziabilità («seeability») rappresenta la capacità del penetrante a rendersi visibile anche in piccolissime quantità, quando illuminato in determinate condizioni operative

28 Classificazione e proprietà dei rivelatori Un buon rivelatore deve poter essere facilmente distribuito sotto forma di strato sottile sulla superficie in esame allo scopo di: Agire uniformemente nell estrazione del penetrante dalle discontinuità agevolandone la fuoriuscita per adsorbimento Costituire uno sfondo suscettibile di dare, in luce bianca, un buon contrasto di colore rispetto alle indicazioni Non risultare fluorescente all osservazione sotto lampada di Wood

29 Classificazione e proprietà dei rivelatori Dunque, in sintesi, un buon rivelatore dovrebbe possedere le seguenti caratteristiche: Elevata capacità di adsorbimento (capacità di estrarre il penetrante dalle cricche senza reagire con esse chimicamente) Elevata capacità di dispersione sulle superfici così da formare strati sottili e senza grumi Attitudine a formare un sottofondo bianco...oppure...attitudine a formare un sottofondo non fluorescente Buona adesione alla superficie in esame Facile bagnabilità per consentire al penetrante di fuoriuscire dalle discontinuità ed espandersi in superficie per formare le indicazioni Facile rimovibilità dopo l esame Chimicamente inerte Non essere tossico Non essere infiammabile

30 Classificazione e proprietà dei rivelatori Rivelatori asciutti Polvere di silice amorfa, polialcoli, carbonati insolubili Granulometria 2-4 micron Rivelatori umidi in sospensione acquosa Liquido di sospensione: acqua Polvere di silice amorfa, polialcoli, carbonati insolubili Concentrazione: Kg per litro di sospensione Rivelatori umidi non acquosi Liquido di sospensione o di soluzione: solvente(ad es. alcol isopropilico) Polvere di silice amorfa, polialcoli, carbonati insolubili

31 I rivelatori asciutti sono i più economici si prestano bene al test di superfici grezze, essendo più facili da asportare per la pulizia finale. Hanno sensibilità leggermente inferiore rispetto ai rivelatori umidi non acquosi e sono particolarmente adatti alla rivelazione di discontinuità molto profonde (e dunque contenenti parecchio penetrante), perché evitano un allargamento eccessivo delle indicazioni nel tempo. Materiali impiegati nelle ispezioni LPI Il rivelatore asciutto si applica solitamente per spruzzo utilizzando un soffietto ma può essere impiegato anche il metodo elettrostatico con buoni risultati perché si possono impiegare polveri molto fini, assicurando un più uniforme ricoprimento, in quanto la polvere aderisce al pezzo grazie alla carica elettrostatica senza dispersioni ed inquinamento nell ambiente L eccesso di polvere può essere rimosso con un leggero soffio d aria (pressione non superiore a 35 kpa)

32 Materiali impiegati nelle ispezioni LPI Gli sviluppatori non acquosi (base solvente), sono universalmente riconosciuti come i più sensibili mentre vi è meno accordo per quanto riguarda le prestazioni degli sviluppatori in polvere secca e acquosi anche se questi ultimi sono considerati più sensibili in quanto formano uno strato di particelle più sottile che stabilisce un contatto migliore con la superficie da testare. Tuttavia, se lo spessore dello strato è troppo elevato si corre il rischio che i difetti vengano mascherati. Gli sviluppatori acquosi, inoltre, possono causare l offuscamento delle indicazioni se usati in combinazione con penetranti rimovibili con acqua. L asciugatura del rivelatore (laddove necessario) può essere accelerata con aria calda purché la sua temperatura non superi i 52 C onde evitare essiccamento del penetrante. Questa operazione po risultare conveniente perché l evaporazione spontanea è lenta e può causare a sua volta principi di essiccamento.

33 Materiali impiegati nelle ispezioni LPI Sviluppatore Vantaggi Svantaggi Polvere secca Le indicazioni tendono a rimanere col tempo più luminose e più distinte Applicazione semplice Non crea un buon contrasto Difficile assicurare una copertura omogenea dell'intera superficie Solubile in acqua Facilità a ricoprire la superficie in esame Il rivestimento bianco che si produce, determina un buon contrasto per cui è utilizzabile sia con sistemi visibili che fluorescenti Se il rivestimento è traslucido fornisce uno scarso contrasto (non suggerito per i sistemi visivi) Le indicazioni per i sistemi lavabili in acqua sono fioche e vaghe Sospensione acquosa Facilità a ricoprire la superficie in esame Le indicazioni sono luminose e marcate Il rivestimento bianco che si produce, determina un buon contrasto per cui è utilizzabile sia con sistemi visibili che fluorescenti Le indicazioni si indeboliscono dopo poco tempo e sono diffuse Non acquoso Molto portatile Facile da applicare alle superfici Il rivestimento bianco che si produce, determina un buon contrasto per cui è utilizzabile sia con sistemi visibili che fluorescenti Le indicazioni si manifestano velocemente e bene sono definite Fornisce la più alta sensibilità Più difficile pulire la superficie testata dopo il controllo

34 6. Esame delle indicazioni In questa fase viene condotta l ispezione visiva vera e propria dei segnali prodotti dal trattamento, impiegando l opportuno tipo di illuminazione. L esame deve essere effettuato dopo che sia trascorso un certo tempo (detto tempo di rilevamento ) compreso tra 7 e 30 minuti. Qualora si esegua l esame con lampada ultravioletta (penetranti fluorescenti) l operatore deve avere l accortezza di abituare la vista al buio per almeno 5 minuti prima dell ispezione.

35 Pulizia post-esame I residui di rivelatore devono essere rimossi dalla superficie dei pezzi testati per ragioni estetiche e perché possono compromettere il funzionamento del componente attraverso fenomeni di corrosione e/o grippaggio Per tali ragioni è necessario effettuare una pulizia finale che, a seconda dei casi può essere: Semplice lavaggio con acqua, se si tratta di asportare semplicemente residui di rivelatore secco Sgrassaggio con solventi se si devono asportare anche residui di penetrante dalle discontinuità Nel caso di superfici lavorate e rettificate, in genere è anche necessaria una protezione contro la ruggine

36 Materiali impiegati nelle ispezioni LPI Composizione chimica: Dal punto di vista chimico i liquidi penetranti sono nella maggior parte di natura organica a peso specifico molto basso come miscele di:alcoli,olimineraliovegetalieprodottidisintesiabasedi petrolio.(attualmente sono prodotti anche liquidi water-based) Composizione tipica di un penetrante convenzionale: Elemento di base(40-80%): petroli ed olii leggeri, distillati da idrocarburi aromatici ed alifatici Additivi(solventi, emulsificatori, tensioattivi, ecc.) Pigmenti(colorati o fluorescenti) Tutti i prodotti da utilizzare devono essere chimicamente inerti nei confronti dei materiali da esaminare, specialmente per ciò che concerne i fenomeni di corrosione Proprietà fisico-chimiche: Tensione superficiale Bagnabilità Capillarità Viscosità Densità Punto di infiammabilità Inerzia Chimica Tossicità

37 Materiali impiegati nelle ispezioni LPI Altre caratteristiche: Devono essere facilmente spruzzabilisulla superficie per fornire una copertura totale ed uniforme Devono poter essere drenate dal difetto per azione capillare Devono restare intrappolate all interno del difettoma nel contempo essere facilmente rimovibili dal resto della superficie. Devono restare fluide durante tutta la durata della proveper poter essere richiamate alla superficie durante la fase di sviluppo Non devono avere tendenza ad evaporare Devono essere altamente visibili(o fluorescenti) per poter produrre indicazioni facilmente rilevabili Non devono essere pericolose o nocive per l operatore che le maneggia

38 Tensione superficiale, viscosità La Tensione superficiale (γ) è definita come l energia richiesta per aumentare l area della superficie del liquido di una unità. SimisurapertantoinJ/m 2 oppureinn/m In altri termini, la tensione superficiale può essere pensata come la forza che agisce tra le molecole alla superficie di un liquido Si può definire la viscosità di un liquido come sua la resistenza allo scorrimento. La viscosità è determinata da forma e dimensioni delle molecole, ma soprattutto dalle forze intermolecolari che permettono il facile (bassa viscosità) o difficile (alta viscosità) scorrimento di uno strato di liquido sull altro.

39 Bagnabilità La bagnabilità rende conto dell attitudine di un liquido ad espandersi su una superficie, e quindi a bagnarla La bagnabilità (così come la capillarità) dipende essenzialmente dalle condizioni di equilibrio fra forze di coesione e di adesione nella linea di contatto liquidiaria-solido In un liquido ad alta tensione superficiale prevalgono le forze di coesione fra le molecole omologhe del liquido stesso rispetto alle forze di adesione fra molecole del liquido e superficie del solido Al contrario, per un liquido a bassa tensione superficiale prevalgono le forze di adesione liquidosolido rispetto a quelle di coesione.

40 Bagnabilità IltestLPIpuòessereeseguitosoloallorchéil liquido è libero di scorrere e bagnare la superficie in esame Se l angolo di contatto è < di 90 la superficie viene effettivamente bagnata dal liquido. Se l angolo è > di 90 le forze coesive esistenti tra le molecole sono maggiori di quelle adesive (che tendono ad unire le molecole di liquido e la parete tra loro) dunque la superficie non si bagna e il liquido assume l aspetto di gocce disgiunte.

41 La penetrazione del liquido nei difetti La forza capillare guida il liquido all interno della cricca (di raggio r) a causa della tensione superficiale γlv agente con angolo di contatto θ. Per un difetto disposto superiormente (come in questo caso) le forze dovute all azione capillare ed al peso proprio del liquido si sommano e originano compressione del gas residuo presente al fondo del difetto In sintesi, l altezza h di penetrazione: dipende dalla forza capillare (che è funzione della tensione superficiale) richiede un angolo di contatto < 90 aumenta al diminuire dalla larghezza della cricca non dipende dalla viscosità del liquido Ad ogni modo, il tempo necessario al liquido per penetrare DIPENDE dalla viscosità, ciò significa che prodotti più viscosi richiedono generalmente tempi di penetrazione più lunghi in particolar modo se si ha a che fare con cricche molto sottili.

42 Vantaggi e svantaggi del metodo Vantaggi: Il metodo è altamente sensibile alla presenza di piccole discontinuità superficiali Esistono poche limitazioni pratiche al suo impiego. Possono essere testati materiali metallici e non metallici, magnetici e amagnetici, conduttivi e non conduttivi Possono essere ispezionate grandi aree e grandi volumi rapidamente e a basso costo Geometrie anche complesse sono testate comunemente Le indicazioni relative ai difetti sono prodotte direttamente sulla superficie e costituiscono una traccia visibile dell entità del difetto La disponibilità dei liquidi penetranti in formato spray rende il metodo facilmente portabile I consumabili (penetranti e rivelatori) e tutto l equipaggiamento associato hanno basso costo

43 Vantaggi e svantaggi del metodo Svantaggi: Possono essere visualizzati solo difetti superficiali o che comunque sfociano in superficie Il metodo funziona solo su superfici di materiali relativamente non porosi La pulizia pre-trattamento è essenziale (i contaminanti possono nascondere la presenza di difetti) Tutti i residui delle lavorazioni meccaniche devono essere rimossi prima di iniziare l ispezione L operatore deve avere accesso diretto alla superficie da testare La finitura superficiale e la rugosità possono influenzare significativamente la sensibilità del test Devono essere eseguite e controllate numerose operazioni (in genere almeno 5) È necessario ripulire la superficie al termine della prova Il metodo richiede lo stoccaggio e il trattamento opportuno delle sostanze chimiche impiegate Non si possono rivelare difetti troppo grossi, che siano accessibili anche all'acqua e che quindi non trattengano il penetrante. Non si possono rilevare difetti troppo piccoli, non penetrabili dal liquido stesso o che non possano accumularne una sufficiente quantità. L'interpretazione dei risultati lascia un certo margine alla soggettività e all'esperienza interpretativa dell'operatore.

44 Interpretazione dei test LPI La presenza di un indicazione nell esame LPI non significa di per sé stessa l esistenza di un difetto; riprendendo le definizioni generali, possiamo distinguere: Indicazioni false: dipendenti da fattori estranei alla fuoriuscita del penetrante e relativa formazione dell indicazione (macchie di grasso, sfilacciature di stracci impiegati per la pulizia ecc.) In generale le false indicazioni sono dovute ad una non accurata preparazione superficiale preliminare o ad una scorretta manipolazione dei pezzi prima dell osservazione Indicazioni non rilevanti: dipendenti dalla geometria del particolare (gole con fondo a spigolo vivo, fondi filetto, eccessiva rugosità superficiale ecc.) e presenti laddove l emulsificazione e la rimozione del penetrante è difficoltosa per problemi di accessibilità Indicazioni rilevanti: dovute effettivamente a penetrante fuoriuscito da discontinuità possibili fonti di difetto(cricche a freddo, a caldo, porosità affioranti, ecc.)

45 Interpretazione dei test LPI Le discontinuità riscontrate con un controllo con i liquidi penetranti vengono usualmente classificate come segue: Lineari(se il rapporto lunghezza/larghezza è 3) Tondeggianti(se il rapporto lunghezza/larghezza è < 3) Le indicazioni tondeggianti normalmente sono attribuibili a porosità ed inclusioni globulari in getti e saldature, mentre quelle lineari sono tipiche di inclusioni in laminati e fucinati o sono causate da fenomeni di segregazione Linee continue. Le fessurazioni sono generalmente osservabili sotto forma di linee frastagliate, i difetti causati da processi di laminazione o trafilatura appaiono come sottili linee continue, mentre la forgiatura può lasciare tracce che appaiono a forma di linea ondulata Linee spezzate. A volte le linee continue possono chiudersi parzialmente a seguito dell azione di processi di lavorazione e dare origine a difetti che si presentano con traiettorie tratteggiate Piccoli fori tondeggianti. Tipici di fenomeni quali porosità indotte da elevata dimensione dei grani del materiale o dalla presenza di gas.

46 Analisi dei segnali Segnali non indicativi sono relativi ad anomalie note a priori e che, comunque, non pregiudicano la funzionalità del pezzo Falsi segnali non corrispondono ad alcuna anomalia del pezzo Segnali indicativi sono quelli che si riferiscono a discontinuità che corrispondono a reali anomalie del pezzo

47 Giunti saldati Incisione marginale: se di entità limitata è spesso tollerabile. A volte visibile anche ad occhio nudo Mancanza di fusione laterale: difetto gravissimo rilevabile solo se affiorante in superficie Cricche a caldo: spesso emergono solo dopo eventuale molatura di rasatura Incompleta penetrazione: a volte è prevista da progetto (saldatura senza ripresa) a volte costituisce difettosità. Rilevabile solo dalla parte opposta all estradosso

48 Esempi

49 Esempi

50 Normativa UNI 8374(1982) Prodotti per l esame con liquidi penetranti : classificazione, caratteristiche e prove UNI EN 571-1(1998) Esame con liquidi penetranti: principi generali UNIENISO Esame con liquidi penetranti: attrezzatura

51 UNI 8374 Criteri di classificazione dei prodotti Procedimento per la caratterizzazione dei prodotti (determinazione di alcune caratteristiche chimico-fisiche) Valutazione delle prestazioni dei prodotti nel tempo

52 UNI 8374

53 UNI 8374

54 UNI 8374

55 UNI 8374

56 UNI 8374

57 UNI 8374

58 UNI 8374

59 UNI 8374

60 UNI 8374

61 UNI EN 571-1

62 UNI EN 571-1

63 UNI EN 571-1

64 UNI EN 571-1

65 UNI EN 571-1

66 UNI EN 571-1

67 UNI EN 571-1

68 UNI EN 571-1

Controlli con liquidi penetranti

Controlli con liquidi penetranti Controlli con liquidi penetranti PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO Una sostanza liquida a bassa tensione superficiale (ed elevato potere bagnante) viene deposta sul pezzo da testare I difetti superficiali e sub-superficiali

Dettagli

Tecnologia Meccanica. Controlli non distruttivi

Tecnologia Meccanica. Controlli non distruttivi 1 In riferimento alla UNI EN 473 sono citabili le sei tecniche ispettive che maggiormente vengono impiegate in campo industriale: 1. (VT) Ispezione visiva 2. (PT) Liquidi penetranti 3. (ET) Correnti parassite

Dettagli

Difettologia Cause: Soluzioni:

Difettologia Cause: Soluzioni: Cause: Soluzioni: Gas prodotti per reazioni chimiche nel fuso Accurata scelta degli elettrodi e della composizione del filler Gas o vapori risultanti dal filler Preriscaldamento Gas o vapori prodotti da

Dettagli

CONTROLLI NON DISTRUTTIVI

CONTROLLI NON DISTRUTTIVI CONTROLLI NON DISTRUTTIVI Controlli non distruttivi Tecniche di ispezione utilizzate su un materiale o su un componente senza determinarne il danneggiamento o la degradazione. L obiettivo è determinare

Dettagli

Liquidi Penetranti PT

Liquidi Penetranti PT Cod. Fiscale e Partita I.V.A. IT01156060038 Capitale Soc.: Euro 100.000,00 Int. Vers. CCIAA V.C.O. N. 152820 La Nugo Romano S.p.A. mette a disposizione le proprie competenze in ambito dei controlli non

Dettagli

USO E MANUTENZIONE ZINCATURA A CALDO

USO E MANUTENZIONE ZINCATURA A CALDO USO E MANUTENZIONE ZINCATURA A CALDO ZINCATURA BRESCIANA Zincatura Bresciana è un azienda italiana di riferimento specializzata nella zincatura a caldo. Fondata nel 1960 a Verolanuova in provincia di Brescia,

Dettagli

Indice moduli. Indice lezioni del modulo A 19/02/2013. Sistemi di Produzione. A: I materiali B: Formatura. C: Deformazione.

Indice moduli. Indice lezioni del modulo A 19/02/2013. Sistemi di Produzione. A: I materiali B: Formatura. C: Deformazione. Sistemi di Produzione Dario Antonelli DIGEP Politecnico di Torino Indice moduli A: I materiali B: Formatura C: Deformazione D: Taglio E: Processi non convenzionali Indice lezioni del modulo A Introduzione

Dettagli

IL SISTEMA CPSICE. CO2 polverizzata

IL SISTEMA CPSICE. CO2 polverizzata IL SISTEMA CPSICE Il processo si basa sulla proiezione ad alta velocità di cilindretti di ghiaccio secco (anidride carbonica solida) di diametro standard 3 mm. Questi cilindretti (detti "pellets") presentano

Dettagli

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie

Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie Corso di Chimica Generale CL Biotecnologie STATI DELLA MATERIA Prof. Manuel Sergi MATERIA ALLO STATO GASSOSO MOLECOLE AD ALTA ENERGIA CINETICA GRANDE DISTANZA TRA LE MOLECOLE LEGAMI INTERMOLECOLARI DEBOLI

Dettagli

PROGETTO ESECUTIVO. Provincia di Sondrio. CONSORZIO DELLA MEDIA VALTELLINA PER IL TRASPORTO DEL GAS Via Nazario Sauro, Sondrio (SO)

PROGETTO ESECUTIVO. Provincia di Sondrio. CONSORZIO DELLA MEDIA VALTELLINA PER IL TRASPORTO DEL GAS Via Nazario Sauro, Sondrio (SO) PROGETTO ESECUTIVO Provincia di Sondrio COMMITTENTE: CONSORZIO DELLA MEDIA VALTELLINA PER IL TRASPORTO DEL GAS Via Nazario Sauro,33 23100 Sondrio (SO) OGGETTO: REALIZZAZIONE RETE DI TRASPORTO DEL GAS METANO

Dettagli

GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE

GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE GASCROMATOGRAFIA INTRODUZIONE La Gascromatografia è una tecnica analitica utile per separare componenti o soluti di una miscela, sulla base delle quantità relative di ogni soluto, distribuite fra un carrier

Dettagli

La tensione superficiale

La tensione superficiale La tensione superficiale Il fenomeno ha origine dalle forze di attrazione (coesione) tra le molecole del liquido, nel nostro caso l acqua. Sempre nel nostro caso le forze di attrazione tra molecole d acqua

Dettagli

EPOPRIMER BT 50. Scheda Tecnica

EPOPRIMER BT 50. Scheda Tecnica Rev. A EPOPRIMER BT 50 Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni e avvertenze DESCRIZIONE Sistema epossi-poliammidico

Dettagli

[ 1 ] PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI

[ 1 ] PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI [ 1 ] PREPARAZIONE DELLE SUPERFICI Pulizia di intonaci, calcestruzzi e qualsiasi altra superficie con attrezzi meccanici o manuali, al fine di rimuovere la polvere, lattime di cemento, oli, grassi, sostanze

Dettagli

Bagnabilità di solidi

Bagnabilità di solidi Bagnabilità di solidi Cos'è l'interfase? Limite di separazione tra due diversi fasi fisiche: Solido/liquido Solido/vapore Liquido/vapore Oppure stesso stato fisico ma immiscibili: Liquidi immiscibili Solidi

Dettagli

LA CELLULA ECOJET. introduzione

LA CELLULA ECOJET. introduzione LA CELLULA ECOJET sistema automatico modulare per la pulizia, lo sgrassaggio e la fostatazione organica di superfici metalliche prima delle operazioni di verniciatura introduzione La cellula ECOJET è un

Dettagli

Lezione 12 Tensione superficiale. Deformabilità.

Lezione 12 Tensione superficiale. Deformabilità. Lezione 12 Tensione superficiale. Deformabilità. Fenomeni di interazione molecolare residua Abbiamo schematizzato i liquidi come insiemi di particelle poco interagenti tra loro. Tuttavia gli effetti di

Dettagli

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato liquido

GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA. Lo stato liquido GLI STATI DI AGGREGAZIONE DELLA MATERIA Lo stato liquido Lo stato liquido Liquidi: energia dei moti termici confrontabile con quella delle forze coesive. Limitata libertà di movimento delle molecole, che

Dettagli

Lo stato liquido forze coesive moto browniano Fanno eccezione l acqua e poche altre sostanze

Lo stato liquido forze coesive moto browniano Fanno eccezione l acqua e poche altre sostanze Lo stato liquido I liquidi presentano alcune caratteristiche dei solidi e altre dei gas. Le particelle che costituiscono il liquido sono vicine le une alle altre, trattenute da forze attrattive (forze

Dettagli

Profili laminati di alta qualità

Profili laminati di alta qualità L'acciaio antiusura Profili laminati di alta qualità ESTRONG è un acciaio legato a basso contenuto di Carbonio e con elevati tenori di Boro, Molibdeno e Nichel, tali da ottimizzare le caratteristiche meccaniche

Dettagli

WoCa Pulitore per esterni. WoCa Multi Cleaner Spray SCHEDA TECNICA

WoCa Pulitore per esterni. WoCa Multi Cleaner Spray SCHEDA TECNICA WoCa Pulitore per esterni WoCa Multi Cleaner Spray IL PULITORE PER ESTERNI WOCA (Multi Cleaner) è adatto alla pulizia dei mobili da giardino di legno, acciaio, PVC, etc... E anche atatto come pulitore

Dettagli

Corso 818 Ordine architetti Napoli. Principi e metodi generali per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro

Corso 818 Ordine architetti Napoli. Principi e metodi generali per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro Principi e metodi generali per la valutazione del rischio incendio nei luoghi di lavoro 1 Criteri generali di sicurezza antincendio A) VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI INCENDIO B) MISURE GENERALI DI PREVENZIONE

Dettagli

GRANIGLIATURA SVERNICIATURA

GRANIGLIATURA SVERNICIATURA GRANIGLIATURA Disponiamo dal 2009 un nuovo e moderno impianto di granigliatura automatica modello LAUCO 1500 TI A H 800. La granigliatura, tramite la sua azione meccanica di sfregamento sul pezzo, crea

Dettagli

Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie

Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie Dicembre 2016 Zone a rischio di esplosione e incendio: le falegnamerie Le falegnamerie sono impianti di lavorazione del legno, solitamente rappresentati da capannoni industriali, nei quali una serie di

Dettagli

Prestowood. Profili per pavimenti in legno e laminato. Descrizione

Prestowood. Profili per pavimenti in legno e laminato. Descrizione Profili per pavimenti in legno e laminato Descrizione PRESTOWOOD è una linea di profili autoadesivi di facile e rapida installazione per pavimenti di pari livello, differente livello e gradini. Realizzati

Dettagli

PIANO DI MANUTENZIONE

PIANO DI MANUTENZIONE Comune di Villa d Ogna Provincia di Bergamo PIANO DI MANUTENZIONE PROGRAMMA DI MANUTENZIONE SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) OGGETTO: MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Dettagli

REPOFLEX F/A. Scheda Tecnica

REPOFLEX F/A. Scheda Tecnica Rev. A REPOFLEX F/A Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni ed Avvertenze DESCRIZIONE Rivestimento bicomponente

Dettagli

ACRYLIC PRIMER. Scheda Tecnica

ACRYLIC PRIMER. Scheda Tecnica Rev. A ACRYLIC PRIMER Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni ed avvertenze DESCRIZIONE Acrylic Primer

Dettagli

RIDUPOX Z25 - ES. Scheda Tecnica

RIDUPOX Z25 - ES. Scheda Tecnica Rev. A RIDUPOX Z25 - ES Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni e avvertenze DESCRIZIONE Primer anticorrosivo

Dettagli

Sistema Bi-Flex PROFILI PER GIUNTI ED ACCESSORI. Il prodotto COPRIGIUNTI, Dove si impiega SCHEDA TECNICA 56 EY-EW S W 08/15

Sistema Bi-Flex PROFILI PER GIUNTI ED ACCESSORI. Il prodotto COPRIGIUNTI, Dove si impiega SCHEDA TECNICA 56 EY-EW S W 08/15 Sistema Bi-Flex Il prodotto è una combinazione di elementi impermeabili per il trattamento dei giunti e delle fessure composto da un NASTRO ELASTICO a base di polimeri elastomerici TPE e da un ADESIVO

Dettagli

POLICART. Scheda Tecnica

POLICART. Scheda Tecnica Rev. A POLICART Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni ed avvertenze DESCRIZIONE Fondo poliuretanico

Dettagli

Grandezze fotometriche 1

Grandezze fotometriche 1 Grandezze fotometriche 1 Le grandezze fotometriche sono definite partendo dalle grandezze radiometriche ma tenendo conto della curva di risposta dell occhio umano, che agisce come un fattore di peso. In

Dettagli

atfolix.com atfolix FX-CURVED MONTAGGIO FACILE SUL BAGNATO V facebook.de/atfolix youtube.com/atfolix

atfolix.com atfolix FX-CURVED MONTAGGIO FACILE SUL BAGNATO V facebook.de/atfolix youtube.com/atfolix atfolix.com atfolix FX-CURVED MONTAGGIO FACILE SUL BAGNATO facebook.de/atfolix youtube.com/atfolix V 2017.22.08 CONSIGLI E SUGGERIMENTI! IL PRESENTE PRODOTTO E DOTATO DI UNA PELLICOLA PROTETTIVA PER IL

Dettagli

Le forze intermolecolari ed i liquidi Brooks/Cole - Cengage

Le forze intermolecolari ed i liquidi Brooks/Cole - Cengage 2018 Le forze intermolecolari ed i liquidi 1 2009 Brooks/Cole - Cengage Forze Intermolecolari 2 Forze intermolecolari sono forze che si esercitano fra molecole, fra ioni, o fra molecole e ioni. Forze intramolecolari

Dettagli

Le tipologie e i loro ambiti

Le tipologie e i loro ambiti Le tipologie e i loro ambiti Dr. Ing. Antonino IACINO Ispettore certificato API 510 Titolare/CEO - Iacino Progetti s.r.l. - aderente Rete d Impresa PPS Confindustria Udine, 23 maggio 2018 La Realizzazione

Dettagli

Supertrasparente. Indice

Supertrasparente. Indice Indice 6180004 - Bostik Supertrasparente Astuccio 125 g IT (2352) 2 6180010 - Bostik Supertrasparente Astuccio 50 g IT (2371) 4 6302871 - Bostik Supertrasparente Blister 50 g IT (2351) 6 www.bostik.it

Dettagli

Controlli magnetoscopici

Controlli magnetoscopici Controlli magnetoscopici DESCRIZIONE GENERALE Questa tecnica si basa sull analisi delle variazioni nel campo magnetico che si verificano in presenza di difetti superficiali o sub-superficiali Può essere

Dettagli

Istruzioni per l'installazione Films Alta Tenuta

Istruzioni per l'installazione Films Alta Tenuta Istruzioni per l'installazione Films Alta Tenuta Nota importante: E fondamentale, in caso di pavimento sconnesso, umido o in condizioni non ottimali, seguire alla lettera le presenti istruzioni. La mancata

Dettagli

SPP6000 è stato ottimizzato per ottenere il massimo risultato applicativo con sistemi applicativi a bassa e/o alta pressione (airless).

SPP6000 è stato ottimizzato per ottenere il massimo risultato applicativo con sistemi applicativi a bassa e/o alta pressione (airless). Scheda Tecnica Febbraio 2019 Y0102 AD ESCLUSIVO USO PROFESSIONALE TURBO VISION 2K Smato Premium High Flow EHS Prodotto SPP6000 Descrizione Electrostatic additive CT Topcoat Descrizione Prodotto SPP6000

Dettagli

Regolamento UE 333 End of Waste. End of Waste 1

Regolamento UE 333 End of Waste. End of Waste 1 Regolamento UE 333 End of Waste Giugno 2011 Aspetti tecnici End of Waste 1 Il sistema di gestione - 1 controllo di accettazione dei rifiuti utilizzati nel recupero monitoraggio dei processi e delle tecniche

Dettagli

QUALISTEELCOAT La preparazione superficiale

QUALISTEELCOAT La preparazione superficiale QUALISTEELCOAT La preparazione superficiale Ing. Rolando Ragazzini Milano, 20/05/2016 SISTEMA DI VERNICIATURA ACCIAIO e / o UNA O PIU COMBINAZIONI DI VERNICI IN POLVERE VERNICIATURA ELETTROFORETICA VERNICI

Dettagli

La fig. 1 rappresenta un utensile dritto per sgrossatura con le relative parti che lo caratterizzano e gli angoli caratteristici dei taglienti.

La fig. 1 rappresenta un utensile dritto per sgrossatura con le relative parti che lo caratterizzano e gli angoli caratteristici dei taglienti. La Tornitura Utensili da tornio Gli utensili da tornio sono generalmente a punta singola con tagliente in acciaio o con placchetta di carburi metallici riportata su di uno stelo di acciaio (al carbonio

Dettagli

L acqua e le biomolecole negli organismi. Unità 2

L acqua e le biomolecole negli organismi. Unità 2 L acqua e le biomolecole negli organismi Unità 2 L acqua nei sistemi viventi Sulla Terra si è sviluppata la vita perché in essa sono presenti le condizioni ideali di temperatura e pressione che consentono

Dettagli

WOOD GLOSS SCHEDA TECNICA

WOOD GLOSS SCHEDA TECNICA Descrizione prodotto Vernice trasparente poliuretanica bicomponente brillante. Eccezionale resistenza agli agenti atmosferici ed all'ambiente marino. Ottima dilatazione e resistenza all'abrasione. Esalta

Dettagli

Protezione di sistemi faccia a vista in mattone, pietre naturali e artificiali, intonaci, calcestruzzo

Protezione di sistemi faccia a vista in mattone, pietre naturali e artificiali, intonaci, calcestruzzo Protezione e decorazione delle murature Protezione di sistemi faccia a vista in mattone, pietre naturali e artificiali, intonaci, calcestruzzo Linea Antipluviol Protezione di sistemi faccia a vista in

Dettagli

EXTREMA TRASPARENTE. Caratteristiche del prodotto. A base di resine epossidiche e addotto poliammidico. Peso specifico medio Componente A 1,10 Kg/l;

EXTREMA TRASPARENTE. Caratteristiche del prodotto. A base di resine epossidiche e addotto poliammidico. Peso specifico medio Componente A 1,10 Kg/l; EXTREMA TRASPARENTE Fondo/finitura trasparente, epossidico, bicomponente, all acqua, per interni, esente da solventi, a basso spessore, per pavimenti in cemento con leggero traffico gommato e pareti. è

Dettagli

OVER-EX. Caratteristiche del prodotto. A base di acril-isocianato (poliuretano).

OVER-EX. Caratteristiche del prodotto. A base di acril-isocianato (poliuretano). Finitura poliuretanica bicomponente all acqua, trasparente protettiva, per interni ed esterni. Idonea sia per la protezione di supporti in muratura verniciata che come protezione per pavimentazioni, idonea

Dettagli

Lastre per pavimentazioni esterne LINEA NATURA

Lastre per pavimentazioni esterne LINEA NATURA Scheda Prodotto: ST09.000.00 Data ultimo agg.: 5 gennaio 2010 Lastre per pavimentazioni esterne LINEA NATURA Classificazione 09 Lastre per pavimentazioni esterne 09.000 Lastre cemento gruppo 1 09.000.00

Dettagli

Acqua. E la molecola più abbondante nel corpo E vitale. Uova di rana in ambiente acquoso

Acqua. E la molecola più abbondante nel corpo E vitale. Uova di rana in ambiente acquoso Acqua E la molecola più abbondante nel corpo E vitale Uova di rana in ambiente acquoso Proprietà chimica dell acqua I legami O-H sono covalenti polari. Infatti, l ossigeno attira fortemente gli elettroni

Dettagli

PRODOTTI PER AUTO E MOTO. CSI, la nanotecnologia nella vita di tutti i giorni

PRODOTTI PER AUTO E MOTO. CSI, la nanotecnologia nella vita di tutti i giorni PRODOTTI PER AUTO E MOTO CSI, la nanotecnologia nella vita di tutti i giorni CSI Nanotechnolgy Prodotti per auto e moto Sigillanti I TNS CSI Nanotechnology della linea auto e moto sono dei prodotti di

Dettagli

Scheda tecnica RP MARRONE

Scheda tecnica RP MARRONE Scheda tecnica RP MARRONE CARATTERISTICHE E PROPRIETA Mastice saldante denso, pastoso, riempitivo per tutti gli incollaggi di tubi e raccordi in PVC rigido. Ottimo potere saldante. Non altera le caratteristiche

Dettagli

Adesivi VELCRO Brand!00,)#!"),)

Adesivi VELCRO Brand!00,)#!),) Adesivi RACCOMANDAZIONI E INFORMAZIONI GENERALI Preparazione dei nastri Gli angoli appuntiti dei nastri Hook e Loop spesso non favoriscono una buona adesione. Vi suggeriamo di tagliarli o arrotondarli

Dettagli

SOLUZIONI e DILUIZIONI

SOLUZIONI e DILUIZIONI SOLUZIONI e DILUIZIONI Introduzione In chimica viene definita soluzione un sistema in cui due o più sostanze formano un miscuglio omogeneo. Nella maggior parte dei casi una soluzione è costituita da due

Dettagli

Profili per scale Protect Protect S

Profili per scale Protect Protect S PROFILPAS S.P.A. VIA EINSTEIN, 38 35010 CADONEGHE (PADOVA) ITALY TEL. +39 (0)49 8878411 +39 (0)49 8878412 FAX. +39 (0)49-706692 EMAIL: INFO@PROFILPAS.COM Profili per scale Protect Protect S Applicazione

Dettagli

Lo stato liquido. Un liquido non ha una forma propria, ma ha la forma del recipiente che lo contiene; ha però volume proprio e non è comprimibile.

Lo stato liquido. Un liquido non ha una forma propria, ma ha la forma del recipiente che lo contiene; ha però volume proprio e non è comprimibile. I liquidi Lo stato liquido Lo stato liquido rappresenta una condizione intermedia tra stato aeriforme e stato solido, tra lo stato di massimo disordine e quello di perfetto ordine Un liquido non ha una

Dettagli

INTONACO VIC-CALCE NHL

INTONACO VIC-CALCE NHL INTONACO VIC-CALCE NHL Intonaco tradizionale a base di calce idraulica naturale NHL (a norma UNI EN 459), inerti silicei e calcarei dosati in rapporto costante con aggiunte di additivi vegetali, conforme

Dettagli

DUAL LOCK SISTEMI DI FISSAGGIO RICHIUDIBILI

DUAL LOCK SISTEMI DI FISSAGGIO RICHIUDIBILI DUAL LOCK SISTEMI DI FISSAGGIO RICHIUDIBILI Che cos è E un sistema costituito da una parte adesiva ad alta performance (VHB) unita ad una parte poliolefinica texturizzata a formare tanti funghetti. Questi

Dettagli

PICAFLOOR. Scheda Tecnica

PICAFLOOR. Scheda Tecnica Rev. A PICAFLOOR Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni e avvertenze DESCRIZIONE Resina metacrilica

Dettagli

PULITORE RAPIDO MULTIUSO PER PAVIMENTI ALL ACQUA

PULITORE RAPIDO MULTIUSO PER PAVIMENTI ALL ACQUA PULITORE RAPIDO MULTIUSO Rimuove efficacemente lo sporco di natura organica e ambientale, grasso, muffe, funghi. Per esterni ed interni. ALL ACQUA ACIDO Elimina depositi di cemento, calcare, tartaro ed

Dettagli

Specifiche e resoconti di una persiana blindata in

Specifiche e resoconti di una persiana blindata in Specifiche e resoconti di una persiana blindata in acciaio zincato, verniciata a polveri EPOSSIDICHE Società fimetal Indirizzo uff.via san paolo belsito 33 nola napoli italy T Telefono ufficio 0815121978

Dettagli

estrema resistenza alle macchie e facilità di pulizia.

estrema resistenza alle macchie e facilità di pulizia. Alpha Rezisto estrema resistenza alle macchie e facilità di pulizia. TECNOLOGIA CONTRO LE MACCHIE STAIN SHIELD TECHNOLOGY L innovazione che dura nel tempo. Conosci bene i tuoi clienti. Vogliono risultati

Dettagli

EUROGEL SCHEDA TECNICA

EUROGEL SCHEDA TECNICA Descrizione prodotto Pittura alchidica di fondo monocomponente di colore bianco. Di facile applicazione, ha un ottimo potere coprente ed utilizzabile come finitura opaca per interni o come mano intermedia

Dettagli

Processo CORDIS. Sistema legante inorganico per azzerare le emissioni in formatura e in colata. Dr. MINGARDI Cesare

Processo CORDIS. Sistema legante inorganico per azzerare le emissioni in formatura e in colata. Dr. MINGARDI Cesare Processo CORDIS Sistema legante inorganico per azzerare le emissioni in formatura e in colata SUPERNOVA Brescia - 2 ottobre 2015 Introduzione I sistemi leganti utilizzati in fonderia per la formatura delle

Dettagli

POLIWOOD. Scheda Tecnica

POLIWOOD. Scheda Tecnica Rev. A POLIWOOD Descrizione Caratteristiche generali Campi di applicazione Proprietà fisiche Preparazione Applicazione Confezioni Conservazione Precauzioni e avvertenze DESCRIZIONE Smalto poliuretanico

Dettagli

1113 NITRO PRIMER FONDO. Antiruggine nitro universale rapida essiccazione A SOLVENTE SCHEDA TECNICA NOME CONVERTER

1113 NITRO PRIMER FONDO. Antiruggine nitro universale rapida essiccazione A SOLVENTE SCHEDA TECNICA NOME CONVERTER NOME CONVERTER DESTINAZIONE Antiruggine nitro universale con ottima adesione su supporti ferrosi. PROPRIETA' Rapidità di essiccazione Buone proprietà anticorrosive Buon potere coprente Ottima adesione

Dettagli

NEW CERAMIC SERIES MAINTENANCE PRODUCTS

NEW CERAMIC SERIES MAINTENANCE PRODUCTS NEW CERAMIC SERIES MAINTENANCE PRODUCTS Nano Ceramic Protect Upholstery - Cleaner Aerosol Applicazione: Tappezzeria, tappeti, alcantara Detergente spray schiumogeno. Contiene una miscela accuratamente

Dettagli

ISPECO S.r.l Ispezioni Controlli [METODI DI INDAGINE CND INERENTI I FASCI TUBIERI DI SCAMBIATORI]

ISPECO S.r.l Ispezioni Controlli [METODI DI INDAGINE CND INERENTI I FASCI TUBIERI DI SCAMBIATORI] 2014 S.r.l Ispezioni Controlli [METODI DI INDAGINE CND INERENTI I FASCI TUBIERI DI SCAMBIATORI] Descrizione dei metodi di indagine CND inerente i fasci tubieri di scambiatori I controlli CND sui fasci

Dettagli

4752 CLASSIC PRIMER FONDO. Primer alchidico monocomponente base solvente. Presenta modifica fenolica ed essica rapidamente all aria.

4752 CLASSIC PRIMER FONDO. Primer alchidico monocomponente base solvente. Presenta modifica fenolica ed essica rapidamente all aria. NOME CONVERTER - DESTINAZIONE Primer Utilizzabile su strutture metalliche di varia foggia ed uso finale. Garantisce una buona verticabilità anche sugli spigoli. Sovraverniciabile con finiture rapida essiccazione,

Dettagli

Indice. Capitolo 4 Elementi sulla struttura cristallina Introduzione Reticoli cristallini Indici di Miller...

Indice. Capitolo 4 Elementi sulla struttura cristallina Introduzione Reticoli cristallini Indici di Miller... Capitolo 1 Tensioni e deformazioni... 1 1.1 Concetto di tensione.... 1 1.2 Relazioni tra le componenti della tensione agente su un piano... 4 1.3 Tensioni e direzioni principali... 6 1.4 Stato piano di

Dettagli

L impegno e la qualità

L impegno e la qualità L impegno e la qualità sita a Rubano in Via Avogadro 20, mette a disposizione la sua esperienza nel campo della verniciatura a polveri garantendo la qualità del prodotto finito, la fornitura sia di grossi

Dettagli

Struttura di base dei tensioattivi NUOVO REGOLAMENTO DETERGENTI : INFORMAZIONI SULLA BIODEGRADAZIONE DEI TENSIOATTIVI

Struttura di base dei tensioattivi NUOVO REGOLAMENTO DETERGENTI : INFORMAZIONI SULLA BIODEGRADAZIONE DEI TENSIOATTIVI 1 NUOVO REGOLAMENTO DETERGENTI : INFORMAZIONI SULLA BIODEGRADAZIONE DEI TENSIOATTIVI 1) Qual è il ruolo dei tensioattivi nei detergenti? I tensioattivi, o agenti tensioattivi, sono un componente essenziale

Dettagli

L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO

L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO L USO DEL MICROSCOPIO OTTICO Visualizzazione dei microrganismi La visualizzazione dei microrganismi richiede l uso del microscopio ottico o del microscopio elettronico. Il microscopio ottico composto in

Dettagli

2 Congresso Nazionale Il colore nelle sue sfumature

2 Congresso Nazionale Il colore nelle sue sfumature 2 Congresso Nazionale Il colore nelle sue sfumature Colore e scienza: l uso del colore nella scienza e nella tecnica ing. Luca Derosa Presidente Associazione Culturale Micene Imex.A Consultants POSSIBILI

Dettagli

VERNICI ALL ACQUA: PROVARE PER CREDERE

VERNICI ALL ACQUA: PROVARE PER CREDERE VERNICI ALL ACQUA: PROVARE PER CREDERE I risultati delle prove di laboratorio effettuate su due differenti tipi di all acqua rispetto a una vernice a solvente A CURA DELLA REDAZIONE 16 ANNO XII N.72 OTTOBRE

Dettagli

RELAZIONE TRA DIFFUSIONE E TEMPERATURA IN UNA MASSA D ACQUA

RELAZIONE TRA DIFFUSIONE E TEMPERATURA IN UNA MASSA D ACQUA RELAZIONE TRA DIFFUSIONE E TEMPERATURA IN UNA MASSA D ACQUA LO STATO LIQUIDO In un liquido l energia cinetica delle molecole è uguale a quella delle molecole gassose alla stessa temperatura. Nei liquidi,

Dettagli

CAMPIONAMENTO fondamentale analisi campionamento omogenei stessa composizione variazione l abilità persona variabilità metodo analitico realtà

CAMPIONAMENTO fondamentale analisi campionamento omogenei stessa composizione variazione l abilità persona variabilità metodo analitico realtà CAMPIONAMENTO Un momento fondamentale di una analisi è rappresentato dal campionamento, generalmente si pensa che i campioni da analizzare siano omogenei e che abbiano in ogni punto la stessa composizione,

Dettagli

Proprietà di resistenza al calore

Proprietà di resistenza al calore Le proprietà di resistenza al fuoco di ARPRO possono essere fondamentali a seconda dell applicazione. Di seguito vi è la serie di informazioni tecniche che è compresa in questo documento: 1. Durata di

Dettagli

Trasparente (tendente all ingiallimento) A base di resine epossidiche e addotto poliammidico. Peso specifico medio Componente A 1,10 Kg/l; In volume

Trasparente (tendente all ingiallimento) A base di resine epossidiche e addotto poliammidico. Peso specifico medio Componente A 1,10 Kg/l; In volume EXTREMA TRASPARENTE Fondo/finitura trasparente all acqua, a base epossidica, bicomponente, per interni, esente da solventi, a basso spessore, per pavimenti in cemento e pareti. presenta un ottima resistenza

Dettagli

ANALISI METALLOGRAFICA

ANALISI METALLOGRAFICA UNIVERSITA DEGLI STUDI L AQUILA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE ALL INSEGNAMENTO SECONDARIO CORSO DI DIDATTICA DI TECNOLOGIA DEI MATERIALI ANALISI METALLOGRAFICA Prova in laboratorio Anno Accademico PREREQUISITI:

Dettagli

Adesivi VELCRO Brand APPLICABILI A PRESSIONE RIATTIVABILI A CALDO O CON SOLVENTE

Adesivi VELCRO Brand APPLICABILI A PRESSIONE RIATTIVABILI A CALDO O CON SOLVENTE Adesivi VELCRO Brand APPLICABILI A PRESSIONE RIATTIVABILI A CALDO O CON SOLVENTE SEMIPERMANENTI Adesivi Applicabili a Pressione VELCRO Brand GLI ADESIVI A PRESSIONE SI APPLICANO IN MANIERA SEMPLICE, RIMUOVENDO

Dettagli

RLD630. Scheda Tecnica. Prodotto. Descrizione prodotto. Luglio Ad esclusivo uso professionale

RLD630. Scheda Tecnica. Prodotto. Descrizione prodotto. Luglio Ad esclusivo uso professionale Scheda Tecnica RLD630 Luglio 2019 Ad esclusivo uso professionale Prodotti Legante Opaco, Semi-Opaco, Semi-Lucido DELFLEET ONE Prodotto Descrizione F8030 Legante opaco Delfleet One F8080 Legante MS Performance

Dettagli

VIVAPIU ISOLANTE CONSOLIDANTE

VIVAPIU ISOLANTE CONSOLIDANTE VIVAPIU ISOLANTE CONSOLIDANTE Prodotto all acqua a base di silicati per il trattamento consolidante di intonaci disaggregati prima della posa delle finiture minerali secondo norma DIN 18 363 2.4. La composizione

Dettagli

Guaine per protezione termica

Guaine per protezione termica Guaine per protezione termica Protezione termica pag. 100 Serie GLASO pag. 101 Tessuto tipo GLASO.A pag. 101 Nastri tipo GLASO.A pag. 101 Tubi flessibili tipo GLASO.A pag. 102 Serie GLASIL pag. 103 Tessuto

Dettagli

Coprono 71% superficie terrestre vita originata Fonte Contengono 97%

Coprono 71% superficie terrestre vita originata Fonte Contengono 97% Gli oceani e i mari Coprono il 71% della superficie terrestre (81% nell emisfero australe e 61% emisfero boreale) La vita si è originata nelle acqua marine Fonte di cibo, sale, acqua, petrolio Contengono

Dettagli

PITTURA DI FINITURA DEL CICLO REXTRUCTURA. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

PITTURA DI FINITURA DEL CICLO REXTRUCTURA. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO 1 REX TOP VVEERRSSI IONEE AANTTI IVVEEGEETTAATTI IVVAA PITTURA DI FINITURA DEL CICLO REXTRUCTURA. CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Pregiata pittura ACRILICA per facciate, modificato con speciali agenti antialga

Dettagli

MANUALE DI PULIZIA PROFESSIONALE

MANUALE DI PULIZIA PROFESSIONALE MANUALE DI PULIZIA PROFESSIONALE INTENSITÁ SPORCO RIMOSSO Gli agenti complessanti hanno la funzione di sequestrare gli ioni metallici presenti nell acqua (calcio, magnesio etc ) per evitare che questi

Dettagli

Caratteristiche tecniche. Campi di applicazione. Legante per massetti ad asciugamento medio-rapido.

Caratteristiche tecniche. Campi di applicazione. Legante per massetti ad asciugamento medio-rapido. Legante per massetti ad asciugamento medio-rapido. Caratteristiche tecniche Legante per massetti a base di leganti speciali ed additivi. Deve essere miscelato in cantiere con inerti di curva granulometrica

Dettagli

La vita dipende dall acqua

La vita dipende dall acqua La vita dipende dall acqua La vita sulla Terra dipende dalle proprietà dell acqua. L acqua è il composto più abbondante negli esseri viventi. Le proprietà dell acqua derivano dalla sua particolare struttura

Dettagli

1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno 5. Legami a confronto

1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno 5. Legami a confronto Unità n 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia 1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno

Dettagli

I. RELAZIONE GENERALE

I. RELAZIONE GENERALE I. RELAZIONE GENERALE RELAZIONE SCOMPOSIZIONE DELL'OPERA CODICE SP SP.03 CLASSI OMOGENEE Scomposizione spaziale dell'opera Parti aeree pag. 1 / 2 RELAZIONE CLASSI, UNITÀ, ELEMENTI TECNOLOGICI E COMPONENTI

Dettagli

Profili per pavimenti di differente livello Prolevel Prolevel High Articoli: , , 811

Profili per pavimenti di differente livello Prolevel Prolevel High Articoli: , , 811 PROFILPAS S.P.A. VIA EINSTEIN, 38 35010 CADONEGHE (PADOVA) ITALY TEL. +39 (0)49 8878411 +39 (0)49 8878412 FAX. +39 (0)49-706692 EMAIL: INFO@PROFILPAS.COM Profili per pavimenti di differente livello Prolevel

Dettagli

Linee Guida Incollaggio nel settore ferrotramviario e metropolitano. Parte 5 Manutenzione e riparazione

Linee Guida Incollaggio nel settore ferrotramviario e metropolitano. Parte 5 Manutenzione e riparazione nel Settore Ferrotramviario e Del 16/11/15 Pag. 1 di 8 nel settore ferrotramviario e metropolitano Manutenzione e riparazione Pag. 2 di 8 Indice 1. Scopo... 3 2. Campo di applicazione... 3 3. Classificazione

Dettagli

SPECIFICA-ISTRUZIONE PER LA SALDATURA

SPECIFICA-ISTRUZIONE PER LA SALDATURA INDICE 1. Generalità 2. Scopo / Applicabilità 3. Documenti di riferimento 4. Condizioni da soddisfare 5. Trattamenti termici 6. Controlli non distruttivi 7. Allegati 1. GENERALITA La presente specifica

Dettagli

Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia

Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia Capitolo 12 Le forze intermolecolari e gli stati condensati della materia 1. Le forze intermolecolari 2. Molecole polari e apolari 3. Le forze dipolo-dipolo e le forze di London 4. Il legame a idrogeno

Dettagli

Profili per pavimenti in legno e laminato Prestowood

Profili per pavimenti in legno e laminato Prestowood PROFILPAS S.P.A. VIA EINSTEIN, 38 35010 CADONEGHE (PADOVA) ITALY TEL. +39 (0)49 8878411 +39 (0)49 8878412 FAX. +39 (0)49-706692 EMAIL: INFO@PROFILPAS.COM Profili per pavimenti in legno e laminato Prestowood

Dettagli