RELAZIONE IMPATTO ODORI IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA - COMPOSTAGGIO RIPROTER GESTIONI S.r.l. Loc. Castellina di Soragna (PR)

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1 RELAZIONE IMPATTO ODORI IMPIANTO DI DIGESTIONE ANAEROBICA - COMPOSTAGGIO RIPROTER GESTIONI S.r.l. Loc. Castellina di Soragna (PR) RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 1 di 11 Revisione 1 ORSI CLAUDIO REI PROGETTI SRL Via Fantelli n Parma Tel Fax

2 L opinione pubblica è generalmente portata ad associare a qualunque installazione adibita allo smaltimento rifiuti, emissioni sgradevoli o maleodoranti e a rifiutarle prescindendo dall impatto reale; un tale atteggiamento può essere legato ad esperienze negative, maturate in passato, legate a gestioni inadeguate degli impianti. Oggi, per ciò che concerne i problemi di emissioni maleodoranti da impianti di trattamento rifiuti, possiamo parlare di condizioni di emergenza dovute ad episodici malfunzionamenti e/o problemi gestionali. In presenza di una corretta progettazione e gestione degli impianti le emissioni odorose vengono annullate. Nella presente relazione cercheremo di spiegare perché, per caratteristiche intrinseche della tipologia di trattamento e per le qualità degli impianti di abbattimento odori siamo convinti che l impianto Riproter non arrecherà nessun fastidio alla popolazione residente nelle aree limitrofe. L impianto Riproter Gestioni, che sorgerà a Soragna, è costituito dall integrazione di due processi: Digestione Anaerobica e Compostaggio (per maggiori dettagli sul ciclo produttivo vedere pagine dedicate). La combinazione di questi due processi consente di ridurre drasticamente, per le ragioni che dettaglieremo, il rischio odore. si possono controllare meglio e con costi minori i problemi olfattivi; le fasi maggiormente odorigene sono gestite in reattore chiuso e le "arie esauste" sono rappresentate dal biogas (utilizzato e non immesso in atmosfera). Il digestato è già un materiale semi-stabilizzato e, quindi, il controllo degli impatti olfattivi durante il post-compostaggio aerobico risulta più agevolele 1 1 Decreto Ministeriale del 29/01/2007 Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti, per le attività elencate nell'allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 2 di 11 Revisione 1

3 Gli odori, nei processi biologici di trattamento rifiuti, derivano dalla decomposizione della sostanza organica operata dai microrganismi in essi naturalmente presenti. L odore è prodotto dall azione batterica di demolizione dei composti organici presenti. Maggiore è il contenuto di sostanza organica facilmente decomponibile, maggiore è il rischio di odore. Il rifiuto appena raccolto contiene molta sostanza organica putrescibile 2. Le prime fasi di lavorazione, rifiuto ancora fresco, di conseguenza, sono quelle più critiche. All inizio dei processi noi avremo l intensa demolizione delle componenti organiche più facilmente degradabili con conseguente maggior generazione di prodotti di reazione e conseguente maggior rischio di odore. Man mano che progredisce la degradazione del substrato, costituito all inizio in maniera preponderante da molecole organiche facilmente biodegradabili, minore è il rischio odore. Il substrato diviene stabile. Per stabilità biologica si intende lo stato in cui, garantite le condizioni ottimali per l esplicarsi delle attività microbiologiche i processi di biodegradazione risultano alquanto rallentati. Con il progredire dell attacco microbico aumenta la concentrazione di composti difficilmente decomponibili. Nella fase di maturazione o umificazione, la degradazione procede con tempi più lunghi a carico delle molecole organiche più complesse e resistenti (cellulosa, lignina, ecc.) affiancata da processi di riorganizzazione e risintesi, che portano alla formazione di composti umificati più o meno complessi e stabili. 2 La putrescibilità è la tendenza della materia organica a subire reazioni di degradazione biologica con produzione di metaboliti di varia natura e composti a basso peso molecolare che si sviluppano in tempi brevi, ossia nella prima parte della biodegradazione, in cui vengono attaccati dagli organismi le sostanze facilmente biodegradabili. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 3 di 11 Revisione 1

4 RIPROTER GESTIONI DESTINO DELLE EMISSIONI GASSOSE Le fasi di lavorazione che coinvolgono sostanza organica DECOMPOSIZIONE ANAEROBICA IN AMBIENTE CONFINATO Riproter COMBUSTIONE facilmente biodegradabile sono condotte nell impianto Riproter Gestioni in ambiente confinato. SOSTANZA ORGANICA BIODEGRADABILE Nella prima fase di lavorazione, MINORE E' LA CONCETRAZIONE DI SOSTANZA ORGANICA BIODEGRADILE MINORE E' IL RISCHIO ODORE SOSTANZA ORGANICA BIODEGRADABILE DECOMPOSIZIONE AEROBICA IN AMBIENTE CONFINATO Impianto tradizionale DECOMPOSIZIONE AEROBICA IN AMBIENTE CONFINATO Riproter DECOMPOSIZIONE AEROBICA IN MOLTI IMPIANTI ALL'APERTO Impianto tradizionale DECOMPOSIZIONE AEROBICA IN AMBIENTE CONFINATO Riproter IMPIANTI ABBATTIMENTO ODORI IMPIANTI ABBATTIMENTO ODORI IMPIANTI ABBATTIMENTO ODORI dove maggiore è la concentrazione di sostanza organica facilmente degradabile e conseguentemente è massimo il rischio odore le emissioni gassose vengono inviate a combustione e non possono, in alcun modo, arrecare fastidio alla popolazione residente nelle aree limitrofe all impianto. Tutte le successive fasi di lavorazione, potenzialmente odorigene, sono condotte nell impianto Riproter in SOSTANZA ORGANICA BIODEGRADABILE ambiente confinato servito da impianti di abbattimento odori. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 4 di 11 Revisione 1

5 SOSTANZA ORGANICA AD ELEVATA PUTRESCIBILITÀ TRATTAMENTO ANAEROBICO Nella fase produttiva in cui il rischio di odore è massimo, nell impianto Riproter, i composti potenzialmente odorigeni sono inviati a combustione. Non possono fuoriuscire all esterno. Il primo da stadio di lavorazione è costituito dalla digestione anaerobica del rifiuto, processo di fermentazione condotto in assenza di ossigeno. Di conseguenza il substrato in decomposizione non può entrare in contatto con l aria ambiente. La degradazione della sostanza organica in condizioni anaerobiche viene condotta in celle ermetiche e i gas prodotti, vengono filtrati, depurati e bruciati nel processo di combustione che consente di generare energia elettrica. Queste sostanze non possono quindi diffondersi nell ambiente esterno. Per la generazione di energia elettrica il biogas viene inviato a un motore a combustione interna o alla torcia di emergenza. Durante la combustione (reazione di un comburente biogas con un combustibile aria) tutti i composti organici, poiché riscaldati oltre una certa temperatura, bruciano. RIPROTER GESTIONI I PRODOTTI DI REAZIONE SONO INVIATI A COMBUSTIONE NON POSSO ARRECARE MOLESTIE OLFATTIVE IL BIOGAS VIENE INVIATO AI MOTORI E/O IN CONDIZIONI DI EMERGENZA ALLA TORCIA PER LA COMBUSTIONE. NON PUÒ IN ALCUN MODO FUORIUSCIRE ALL ESTERNO. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 5 di 11 Revisione 1

6 Nei processi di compostaggio tradizionali, più volte richiamati nella discussione in merito all impianto di Soragna, la frazione organica altamente putrescibile è immediatamente soggetta a decomposizione aerobica. L'aria fa da vettore di ossigeno, garantendo l'aerobiosi del processo: contemporaneamente assicura il drenaggio di calore, e consente, dunque, il controllo termico delle condizioni di processo, evitando il sovrariscaldamento della biomassa; infine, diventa inevitabilmente il vettore degli effluenti aeriformi potenzialmente odorigeni. I PRODOTTI DI REAZIONE SONO INVIATI AL BIOFILTRO. NEL MOMENTO IN CUI VI SONO MALFUNZIONAMENTI DEL SISTEMA. MOLESTIA OLFATTIVA L aria che ha attraversato la massa in fermentazione, carica di molecole odorigene, deve essere rimossa. Viene aspirata, inviata agli impianti di abbattimento odori e quindi all esterno. Potrebbe accadere, causa una fuga di gas non intercettati dall impianto di abbattimento odori, causa un temporaneo malfunzionamento degli impianti, che sostanze maleodoranti si diffondano all esterno. Nella situazione di maggior rischio, trattamento di sostanza organica altamente putrescibile, non vi è alcuna possibilità nell impianto di Soragna che arie cariche di sostanza maleodoranti diffondano all esterno degli ambienti di lavoro. Il trattamento aerobico ha inizio nell impianto Riproter con substrato a ridotta putrescibilità. Il digestato è già un materiale semi stabilizzato e, quindi, il controllo degli impatti olfattivi durante il post compostaggio aerobico risulta più agevole. 3 3 Decreto Ministeriale del 29/01/2007 Emanazione di linee guida per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti, per le attività elencate nell'allegato I del decreto legislativo 18 febbraio 2005, n. 59. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 6 di 11 Revisione 1

7 SOSTANZA ORGANICA CON SCARSA PUTRESCIBILITÀ TRATTAMENTO AEROBICO A differenza dei processi tradizionali, nell impianto Riproter, il compostaggio (trattamento aerobico) ha inizio con substrato parzialmente degradato. Gran parte della sostanza organica originariamente presente nel rifiuto è stata trasformata in biogas. Con il procedere del processo la sostanza organica fermentescibile cala così come diminuisce la concentrazione all interno del substrato delle componenti più facilmente biodegradabili. I processi demolitivi della componente organica del substrato rallentano, minore è il rischio di odore. Per le ragioni prima esposte, minore è la quota di sostanza organica facilmente degradabile, minore è la quantità di sostanze maleodoranti che viene inviata agli impianti di abbattimento. Più facile è quindi il loro contenimento. Pur essendo le emissioni osmogene molto inferiori a quelle di impianti tradizionali occorre gestire il rischio residuo. Per questa ragione la struttura è dotata di tutti i presidi ambientali necessari affinchè la probabilità che si verifichi un incidente (fuoriuscita dagli impianti di sostanze maleodoranti) sia ridotta a zero. Tutte le fasi di lavorazione potenzialmente odorigene sono effettuate in ambienti confinati, le arie arricchite in composti maleodoranti sono canalizzate, ed inviate al sistema di abbattimento odori. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 7 di 11 Revisione 1

8 IMPIANTI ABBATTIMENTO ODORI Le lavorazioni potenzialmente odorigene sono confinate all interno di due distinti locali. Uno denominato area ricezione, movimentazione e manovra. L altro area raffinazione, maturazione compost. Al fine di effettuare un lavaggio uniforme dell aria ambiente è stata deciso, contrariamente alle tecniche usualmente impiegate in questa tipologia di impianti, di insufflare aria all interno e di non limitarsi alla sola aspirazione per essere certi che l aria fresca raggiunga tutti gli ambienti in cui vengono generati odori. L aria così arricchita dei composti maleodoranti eventualmente presenti negli ambienti di lavoro verrà avviata agli impianti di trattamento dell aria prima del rilascio in atmosfera. La depurazione dell aria dagli inquinanti, contenuti nelle emissioni gassose, è affidata ad installazioni costituite da due impianti posti in serie uno all altro. A monte di un biofiltro è installato uno scrubber. L aria in uscita dagli scrubber, depurata delle sostanze abbattute dai reagenti chimici, raffreddata e umidificata, viene inviata al relativo biofiltro. Esso è costituito da una vasca di contenimento in calcestruzzo nella quale si trova il letto di materiale filtrante costituito da una miscela di cortecce, torba e pacciamante. La distribuzione dell aria nel filtro avviene tramite una serie di piastre forate sistemate nel pavimento in calcestruzzo e separate dal materiale filtrante attraverso una griglia, opportunamente dimensionate e posizionate affinché il flusso si ripartisca in maniera omogenea attraverso tutta la superficie del letto filtrante. Sul perimetro della vasca di contenimento sono predisposti degli sprinklers per l umidificazione omogenea del biofiltro. Il sistema combinato scrubber biofiltro permette di trattare i volumi di aria e i carichi inquinanti caratteristici di questi impianti e di ridurre le concentrazioni di diverse sostanze tipicamente emesse da impianti di trattamento rifiuti quali i COV, ammoniaca e composti dell azoto, solfuro di idrogeno e composti dello zolfo. È importante fare notare come scrubber e biofiltro siano dotati di una propria autonomia funzionale e possano, in condizioni di emergenza,funzionare autonomamente (temporaneo malfunzionamento di uno dei due apparati). Nella maggioranza delle installazioni questi apparati sono messi in opera singolarmente. In RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 8 di 11 Revisione 1

9 Riproter Gestioni, per aumentare la capacità depurativa, sono posti in serie uno all altro. La scelta di operare con questi impianti posti in serie, offre per le ragioni che vedremo, garanzie assolute in merito al trattamento dell aria. Il principio generale di questi abbattitori si basa su leggi aerodinamiche e più precisamente sul raggiungimento di un intimo contatto e miscelazione tra la corrente di aria inquinata e un liquido in controcorrente. Questo comporta il trasferimento dalla fase gas alla fase liquida delle componenti inquinanti presenti nella miscela, mediante dissoluzione in opportuno solvente. COME FUNZIONA UNO SCRUBBER COME FUNZIONA UN BIOFILTRO Lo schema generale di un apparato per biofiltrazione consiste, di un sistema di adduzione dell'aria contenente i composti odorigeni ad una unità riempita con un substrato particolato filtrante costituito da materiali quali corteccie, legno triturato, compost maturo, terreno od anche da materiale inerte, che consenta la formazione di uno strato di biomassa microbica attiva (biofilm) in grado di degradare i composti da trattare presenti nelle emissioni. Come il flusso odorigeno si diffonde attraverso il mezzo filtrante, i composti gassosi responsabili degli odori vengono adsorbiti alla superficie delle particelle dove vengono degradate dai microrganismi che ne colonizzano la superficie. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 9 di 11 Revisione 1

10 PERCHÉ L ASSOCIAZIONE DEI DUE IMPIANTI Affinchè un biofiltro possa funzionare al meglio, basandosi la depurazione dell aria in esso influente, sull attività dei microrganismi e necessario mantenere l ambiente di crescita di questi ultimi in condizioni ottimali. I processi biologici avvengono nello strato di acqua biologicamente attiva che esiste attorno alle particelle del materiale di riempimento e che garantisce la vita e l attività del biofilm batterico. Per un efficace controllo degli odori mediante l'impiego di biofiltri, è fondamentale mantenere il substrato di crescita dei microorganismi in condizioni ottimali. Per fare questo occorre: A. rimuovere il particolato; B. regolare la temperatura che potrebbe essere necessaria per raggiungere il range ottimale per l'attività batterica compreso tra i C; C. umidificare il substrato, parametro che condiziona maggiormente l'efficienza del biofiltro, infatti i microrganismi richiedono adeguate condizioni di umidità per il loro metabolismo; condizioni di scarsa umidità possono portare alla cessazione dell'attività biologica, nonché, al formarsi di zone secche e fessurate in cui l'aria scorre, in vie preferenziali, non trattata. Un biofiltro troppo umido provoca, invece, problemi di trasferimento di ossigeno al biofilm con creazione di zone anaerobiche. Un biofiltro mantenuto in condizioni operative ottimali è assolutamente in grado di abbattere, da solo, il carico inquinante prodotto dal trattamento di sostanza organica già parzialmente decomposta, come nel caso di Riproter Gestioni. Per il mantenimento dei biofiltri in condizioni ottimali ci si affida alle seguenti soluzioni tecnologiche. Rimozione del particolato, lo scrubber installato a monte del biofiltro determina il completo abbattimento delle polveri presenti nell'aria. Per il controllo della temperatura, specialmente nel periodo invernale quando la temperatura ambiente si abbassa, si utilizzerà il calore di recupero derivanti dai cogeneratori per mantenere il substrato dei biofiltri in condizioni ottimali. Umidificazione del substrato, l installazione di uno scrubber a monte del biofiltro, oltrechè assicurare esso stesso la depurazione dell aria, consente di mantenere il RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 10 di 11 Revisione 1

11 substrato di riempimento del biofiltro in condizioni ottimali determinando umidificazione dell'aria. Questo consente di evitare un eccessiva essiccazione del biofiltro in particolare negli strati profondi non raggiunti dall acqua irrorata dall alto. Spesso la funzione di depolverazione ed umidificazione dell'aria sono il motivo principale per cui si inserisce uno scrubber nel sistema di abbattimento. Oltre ad assolvere a questa funzione, nell impianto di Soragna, gli scrubber saranno fatti funzionare con adeguati reagenti affinchè da soli siano in grado di abbattere le molecole odorigene presenti nell effluente gassoso. Di conseguenza oltre a costituire una garanzia in merito al funzionamento dei biofiltri sono da considerarsi come un ulteriore impianto di abbattimento. Per concludere, considerata la tecnologia adottata, digestione anaerobica a monte del compostaggio. Considerato il carico inquinante ridotto presente nell aria da depurare negli impianti di trattamento emissioni. Considerata le tecnologie di abbattimento odori adottate, l installazione degli scrubber a monte dei biofiltri, è possibile fornire l assoluta garanzia in merito all abbattimento delle sostanze odorigene prodotte durante le lavorazioni. La popolazione limitrofa l impianto non avrà alcun fastidio dall installazione di prossima realizzazione nel comune di Soragna. RELAZIONE IMPATTO ODORI.doc Pagina 11 di 11 Revisione 1

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