CIRCOLARE N. 51 /D. Area Gestione Tributi e Rapporti con gli Utenti Ufficio Indirizzi Politica Doganale e Fiscale

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Ippolito Rossa
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1 CIRCOLARE N. 51 /D Roma, 6 novembre 2001 DIFFUSIONE DOG. U.T.F. LAB. MAX Area Gestione Tributi e Rapporti con gli Utenti Ufficio Indirizzi Politica Doganale e Fiscale Prot. n.4106 ALLE DIREZIONI REGIONALI DELL AGENZIA DELLE DOGANE ALLE DIREZIONI CIRCOSCRIZIONALI DELL AGENZIA DELLE DOGANE ALLE DOGANE e, p.c.: LORO SEDI AL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI Direz. Gen.le Coop. Economica e Finanziaria Multilaterale - U.A.M.A. Piazzale della Farnesina, ROMA AL MINISTERO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE Direz. Gen.le Politica Commerciale e Gestione Regime Scambi - Div.IV Viale Boston -1-

2 AL DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE FISCALI V.le Europa, 242 AL SERVIZIO CONSULTIVO ISPETTIVO TRIBUTARIO Via M. Carucci, ROMA AL COMANDO GENERALE DELLA GUARDIA DI FINANZA Ufficio Operazioni Viale XXI Aprile, ROMA AL SERVIZIO AUDIT SEDE ALL UFFICIO ANTIFRODE SEDE ALLA FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI SPEDIZIONIERI DOGANALI Via Postumia, ROMA AL CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI SPEDIZIONIERI DOGANALI Via XX Settembre, ROMA ALLA CONFEDERAZIONE GENERALE DELL'INDUSTRIA ITALIANA Viale dell'astronomia, 30 Indirizzo: Via Carucci, 71 Tel /Fax: e- mail: dogane.tributi.indirizzi@finanze.it -2-

3 OGGETTO: Beni dual - use. Reg.(CE) n. 1334/2000 del Consiglio del 22 giugno 2000, pubblicato su GUCE L 159 del 30 giugno Soluzioni praticoorganizzative. L esportazione dei beni dual-use, cioè beni di prevalente uso civile ma che possono essere impiegati - con opportuni adattamenti - come prodotti strategici, è assoggettata all osservanza di specifiche norme ed all esecuzione di determinate procedure applicative che rispondono ad esigenze di sicurezza sia nazionali che internazionali. Ne consegue che la funzione amministrativa di controllo deve essere improntata alla massima cautela per impedire, ove possibile, di esportare in condizioni di rischio elevato. Data la delicatezza della materia e l assunzione di gravi responsabilità che la stessa comporta ad ogni livello è stata sempre avvertita, come accennato, l esigenza dell emanazione di una specifica normativa in merito. Così i partners europei hanno deciso di regolamentare l intera materia a livello comunitario ed a tal proposito è stato emanato un apposito Regolamento da parte del Consiglio istitutivo di un regime comunitario di controllo dei beni medesimi. La normativa attualmente in vigore è quella contenuta nel Regolamento n.1334/2000 già segnalato con la nota n.6443 del 12 ottobre 2000 che, nell ottica di una completa armonizzazione, pone a proprio fondamento quale elemento essenziale per un sistema di controllo efficace delle esportazioni, l adozione di e- lenchi comuni di beni, di destinazioni e di identiche linee guida, atteso che le autorizzazioni rilasciate da uno Stato membro sono spendibili nell intera Unione europea. -3-

4 Ciò premesso, di seguito alle precedenti disposizioni emanate in materia (Circolare n. 178/D del 23 giugno 1995, Ministeriale n.6443/ii/sd del 12 ottobre 2000), per facilitare l azione degli Uffici operativi e per evitare una difforme applicazione della specifica normativa, si ritiene opportuno rappresentare quanto appresso. L Allegato I al menzionato Regolamento riporta i beni che necessitano nell ambito dei Regimi internazionali di controllo appresso indicati di una licenza per poter lasciare il territorio comunitario: Wassenaar Arrangement (settore strategico); Gruppo MTCR (settore missilistico); Gruppo N.S.G. (settore nucleare); Gruppo Australia (settore chimico/biologico); Convenzione Armi Chimiche (settore prettamente chimico). Ai fini dell applicazione della regolamentazione comunitaria in parola soccorre il D.Lgs 24 febbraio 1997, n.89 (G.U. n.77 del 3/4/97), che reca le relative disposizioni di attuazione. Si fa notare che, ai sensi dell art.4, comma 1, del richiamato Regolamento 1334/2000, anche l esportazione di prodotti a duplice uso non compresi nell elenco di cui all Allegato I è subordinata alla presentazione di un autorizzazione d esportazione nel caso in cui l esportatore sia stato informato dalle competenti Autorità dello Stato membro, ove è stabilito, che detti prodotti sono o possono essere destinati, in tutto o in parte, ad una utilizzazione collegata allo sviluppo, produzione, movimentazione, funzionamento, manutenzione, conservazione, individuazione, identificazione o disseminazione di armi chimiche/biologiche/nucleari o di altri congegni esplosivi nucleari oppure allo sviluppo, produzione, manutenzione o conservazione di missili utilizzabili come vettori di tali armi. Questa sottoposizione ad autorizzazione di prodotti liberamente trattabili rappresenta l estrinsecazione della clausola catch-all di cui si allega il relativo Accordo procedimentale applicativo (all. n.1) in base al quale è cura della scrivente diramare tempestiva comunicazione a codeste Direzioni Regionali non appena se ne è avuta notizia dal competente Ministero delle Attività produttive. -4-

5 Si richiama l attenzione sulla durata della predetta clausola che resta in vigore per la durata di tre anni salvo che la mutata situazione politica del paese e/o nuove informazioni sul destinatario non giustifichino l adozione di un provvedimento di cessazione della sua validità prima del periodo considerato. Si ritiene opportuno, altresì, far presente quanto segue: per superare le difficoltà connesse alla determinazione dei codici della nomenclatura combinata, necessari per essere certi che i prodotti presentati siano effettivamente ricompresi nell Allegato I può essere di ausilio la consultazione della GUCE - serie C - n.241 del 23/08/2001, ove viene riportato un indice dei principali beni duali secondo la terminologia commerciale con l'indicazione della rispettiva categoria (all. n.2). D altra parte la predisposizione di una Tabella di correlazione tra categorie del bene e relativo codice doganale si è mostrata di difficile elaborazione dal momento che le voci dei materiali in questione sono difficilmente riconducibili a singole posizioni tariffarie e che le stesse, più che dalle voci doganali sono individuabili proprio attraverso la loro dettagliata descrizione merceologica. nei casi di difficile individuazione del bene può essere richiesta: - la presentazione di ulteriore documentazione tecnica; - l intervento di periti di settore. IL DIRETTORE DELL'AREA CENTRALE F.F. (Ing. Walter De Santis) -5-

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