OPERAZIONI DI SOSTEGNO IN MYANMAR 8 SETTEMBRE Le sorelle della comunità di Yangon preparano i pacchi-viveri

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1 OPERAZIONI DI SOSTEGNO IN MYANMAR 8 SETTEMBRE 2015 Le sorelle della comunità di Yangon preparano i pacchi-viveri

2 Nella Regione di Pathein, zona di Ayeyarwady

3 Parrocchia di Thung Yar Gone, composta da 20 villaggi Thung Yar Gone è la parrocchia più povera della Diocesi e il luogo per ora più abbandonato poichè nessun aiuto è per ora arrivato alla gente.

4 LA DIFFICOLTÀ PIÙ GROSSA DELLA GENTE È AFFRONTARE IL QUOTIDIANO. LE LORO CASE SONO FATTE DI BAMBÙ E LA MAGGIOR PARTE DI ESSE SONO COMPOSTE DA UNA STANZA SOLA DOVE DORMONO, CUCINANO E MANGIANO. HANNO ANCORA LE LORO CASE, MA TUTT INTORNO LA ZONA È ALLUVIONATA, SOMMERSA DALLE ACQUE E QUINDI NON È POSSIBILE COLTIVARE IL RISO.

5 DISTRIBUZIONE DEI PACCHI-VIVERI

6 Un pacco, contenente riso, fagioli, pasta, olio, sale e del sapone in polvere è stato distribuito a 270 famiglie. LE FAMIGLIE DI 9 VILLAGGI HANNO RICEVUTO I VIVERI

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8 2015 EMERGENZA INONDAZIONI MYANMAR ISTITUTO FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE Via dell'ateneo Salesiano, Roma

9 EMERGENZA INONDAZIONI IN MYANMAR Il ciclone tropicale Komen si è abbattuto tra fine luglio e i primi giorni di agosto nella parte occidentale del Myanmar. Dopo il suo passaggio le piogge torrenziali hanno continuato a provocare ingenti danni, inondazioni e frane. Secondo le agenzie internazionali, oltre1,7 milione di persone, in 13 stati, sono state duramente colpite. Si calcola che più della metà siano donne, quasi i bambini, il numero cumulativo di famiglie sfollate. (dati aggiornati al 25 agosto 2015) Sono stati coinvolti in particolare gli stati di Rakhine, Sagaing e Kachin, nell'ovest del paese dichiarati dallo stato "natural distaster zones" Migliaia di abitazioni, strade, ponti, animali da allevamento sono stati spazzati via dalle forti piogge monsoniche. La distruzione dei raccolti e la rovina dei terreni agricoli ha ridotto drasticamente la disponibilità alimentari di base oltre a creare seri problemi di fertilità negli anni a venire minando un'economia già fragile. Si calcola approssimativamente che acri di zone agricole hanno subito danni. Per far ripartire l'agricoltura, oltre a tempi lunghi, saranno necessarie attrezzature speciale e semi per il reimpianto. Se non si interviene tempestivamente il rischio è una vera e propria carestia. Nello stato di Chin, in particolare, le inondazioni hanno provocato il cedimento della diga e nella città di Haka l acqua ha travolto oltre 700 abitazioni. La pioggia non ha risparmiato neanche il campo profughi nello Stato di Rakhine, che ospita 1

10 circa 140mila musulmani Rohingya rifugiati lì dall'inizio delle ondate di violenza settaria del Nonostante il paese sia spesso a rischio a causa di eventi naturali, quest'anno la stagione dei monsoni si è presenta particolarmente violenta e ha fatto sì che anche le zone che normalmente erano al sicuro siano state sommerse dall'acqua. Per questo sorpresa. molte comunità che vivono in queste zone sono state colte di Le frane e le inondazioni sono il risultato della combinazione di venti forti e piogge torrenziali. La potenza e la devastazione che derivano da queste estreme condizioni climatiche avverse deteriorano gravemente i mezzi di sussistenza della popolazione che già vive nella ristrettezza. Inoltre la stagione monsonica non è ancora finita e questo rende difficili sia le operazioni di aiuto che il ritorno a una situazione più vivibile. Di fronte a tale drammatica situazione, il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, ha lanciato un forte appello alla solidarietà, affinché si possano portare aiuti alle vittime ed agli sfollati. Urgono medicine e generi di prima necessità ha sottolineato il porporato Il livello di devastazione è altissimo: in regioni del Paese in cui la povertà è cronica, gli indigenti hanno perso davvero tutto e sono diventati rifugiati. In molti villaggi, inoltre, c è bisogno dei principali mezzi di sussistenza ed 2

11 è per questo che facciamo appello a tutti gli uomini di buona volontà, affinché si facciano avanti per portare aiuto ai loro fratelli e sorelle in difficoltà. Mentre l'acqua si è ritirato in alcune aree, negli stati e nelle regioni più colpite molte strade e ponti sono stati distrutti rendendo difficile il trasporto di aiuti e l'assistenza. Desta inoltre molta preoccupazione il diffondersi di malattie e epidemie trasmesse attraverso l'uso di acqua non potabile o dalle zanzare, tra le quali la malaria, la diarrea, patologie dermatologiche e la febbre dengue. Quest'ultima è endemica dello stato di Rakhine e della regione di Sagaing dove migliaia sono gli sfollati. Siamo di fronte a una vera emergenza umanitaria! LE FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE IN MYANMAR Le Figlie di Maria Ausiliatrice sono presenti in Myanmar dal 1994, attualmente hanno quattro comunità con 26 giovani suore. Vivono e lavorano prevalentemente per servire i più poveri e quelli maggiormente a rischio soprattutto bambini, ragazze e famiglie. Svolgono il loro apostolato proponendo una formazione integrale, l'istruzione e la promozione umana in scuole, oratori e centri di accoglienza per le ragazze a rischio. Sono presenti nell'animazione pastorale in molte parrocchie, organizzano incontri per genitori e visite periodiche alle famiglie. Pur non essendo tutte nelle zone più colpite, si sono messe in movimento per dare assistenza alle famiglie portando medicine, viveri di prima necessità e teli. 3

12 Sr Veronica e sr Rosa hanno fatto visita ad alcuni villaggi del distretto di Sagaing per poter capire meglio la situazione e come poter essere di aiuto. Hanno fatto tappa nella città di Kalay, la municipalità più colpita nella regione di Sagaing dove più dell 80% delle aree rurali è stato interessato dalle alluvioni. Sono state profondamente colpite dalla distruzione e dal cattivo odore. "Abbiamo parlato con alcune vittime - ci hanno scritto - le cui case sono state sommerse dall'acqua fangosa che ha raggiunto i 10 metri. In un primo momento molti hanno trovato rifugio nelle chiese, ma ora vogliono ritornare alla loro quotidianità in qualche modo. Pur non avendo nulla, con determinazione cercando di liberarsi dal fango e dai detriti per provare a ricostruire delle case di fortuna. I Salesiani presenti a Kalay hanno accolto temporaneamente giovani. La gente è molto riconoscente per tutti gli sforzi che si stanno facendo per loro Accompagnate dai salesiani, si sono recate nella Parrochia di Khumnoi, dove vivono 600 famiglie e circa persone. "Le persone si guadagnavano da vivere con la coltivazione di: arance, riso, mais e diversi tipi di verdure. Ora il terreno è impraticabile e le persone incontrano molte difficoltà, anche se si sforzano, per guadagnarsi il pane quotidiano. Le piogge hanno portato via lo strato superficiale del terreno, distrutto le case, le strade e i ponti, divelto i tubi dell'acqua interrompendo la distribuzione, creato tantissime frane". I salesiani stanno portando aiuto e sostegno a dieci villaggi di cui sei sono sotto la parrocchia di Khumnoi: Khaingkan, Sulpi, Haihit, Sebawk, Zawng Prato, Maulawn. La tabella seguente mostra la situazione e le esigenze dei villaggi. 4

13 N. Villagio Case Abitanti Morti 1. Khaingkan Zawng Lawa Sebawk Case distrutte Erosione del villaggio intero Campi distrutti 5 acri ( m² circa) 5 acri ( m² circa) 10 acri ( m² circa) Strade franate 8 km Tubi dell'acqua distrutti Danneggiat a tutta la rete 1 km 3.2 km 1 km 2 km Bisogni urgenti Cibo, acqua e medicine Nuove abitazioni Cibo e medicine Scuole Nuove abitazioni Cibo, acqua e medicine 4. Haihit Maulawn Sulpi Erosione del villaggio intero 6 acri ( m² circa) 3 acri ( m² circa) 7 acri ( m² circa) 1.6 km 1.6 km 1 km 1 km 2 km Erosione al centro del villaggio Nuove abitazioni Cibo, acqua e medicine Cibo, acqua e medicine "Per raggiungere il villaggio di Tui Khing Zang, non molto distante sa Kuhmnoi, ci sono volute circa 2 ore in moto a causa delle strade. La maggior parte infatti è ancora allagata, in alcuni punti molto fangosa e un ponte è caduto. Abbiamo dovuto attraversare il torrente a piedi spingendo la moto. Abbiamo visitato il campo di accoglienza temporaneo che è a rischio frane per l'erosione. Nelle 73 case visitate ci sono molti bambini, donne e anziani che hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni. Un terzo delle famiglie è rimasto nel proprio villaggio, nonostante i pericoli. Pur non avendo più nulla hanno "paura di lasciare il luogo dove c'erano le loro case anche se distrutti". Nelle visite sr Veronica e sr Rosa hanno ascoltato le paure, i bisogni e le speranze e hanno distribuito cibo, vestiario e teli. 5

14 "Per aiutarli ad affrontare la situazione e lo scoraggiamento, è urgente dare loro un tetto e gli strumenti per ricominciare. Abbiamo invitato a mandare i bambini a scuola appena sarà possibile per aiutarli a superare lo spavento. E' l'unico mezzo di protezione sociale per i più piccoli". Nel contempo anche le sorelle della comunità di Yangon si sono recate nella zona di Pathein. Durante queste visite hanno potuto cogliere quali sono gli aiuti più urgenti per far fronte a questa situazione ancora di piena emergenza. Le necessità più urgenti riguardano cibo, acqua potabile, prodotti igienici, teli, coperte, stuoie, utensili per la vita quotidiana e bambù e legno per ricostruire le case. In seguito saranno necessari anche il materiale scolastico per i bambini e gli attrezzi per poter ripulire e liberare il terreno, perchè riprendere a lavorare la terra, seppure duramente deprivata, può ridare un forte senso di speranza e di dignità. 6

15 COSA POSSIAMO FARE E' possibile contribuire all'attività di sostegno delle Figlie di Maria Ausiliatrice per la popolazione del Myanmar, attraverso il sostegno alle famiglie e per la distruzione dei seguenti Kit: KIT per una FAMIGLIA di 7 persone 7 Coperte (21 ) Utensileria da cucina + carbone (40 ) Prodotti per igiene personale (15 ) Medicinali (30 ) Pacco alimenti per 1 mese (120 ) (riso, sale, zucchero, latte, fagioli, cipolle, olio e sardine in scatola) Acqua + contenitori (50 ) Lamiera Legno Bamboo Teli KIT ABITAZIONE di EMERGENZA KIT COLTIVAZIONE Attrezzi Sementi e piante 7

16 KIT BAMBINI Libri + Cancelleria Prodotti per igiene personale Vestiti Alimenti e vitamine KIT DONNE Medicinali per gestanti Prodotti per igiene personale Vestiario (donne, neonati/bambini) Alimenti e vitamine E' possibile inviare contributi e offerte attraverso l'istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice nelle seguenti modalità: C/C POSTALE: N BIC CIN ABI CAB BPPIITRRXXX N Coordinate Internazionali I T 9 1 N Banco Posta: Viale Adriatico Roma Iban: I T 9 1 N C/C BANCARIO: UniCredit, Piazza Cavour n Roma Iban: I T 3 9 A BIC/SWIFT: UNCRITM1Y91 IntestatI a: Istituto Internazionale Maria Ausiliatrice delle Salesiane di Don Bosco Via dell Ateneo Salesiano n ROMA - RM - ITALIA Indicare nella causale "Emergenza Myanmar" e se lo si desidera specificando il Kit che si vuole sostenere. Raccomandiamo gentilmente di indicare nome e indirizzo nella compilazione del bonifico per poterne dare riscontro. 8

17 FOTO 9

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23 Ripresa dal satellite di Yangon - 20 agosto 2015 Aree colpite dalle inondazioni 15

24 APPROFONDIMENTO Intervista al Card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon (da AsiaNews ) - Il Myanmar è un caso evidente delle conseguenze del cambiamento climatico su un Paese. Per oltre 75 anni, prima del ciclone Nargis, non abbiamo sperimentato disastri naturali di tale intensità, ma esso ha rappresentato una svolta perché sono state le correnti oceaniche mutate dal surriscaldamento globale a deviarne il corso e spingerlo verso la costa birmana. È quanto ha affermato oggi il card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, primo porporato della storia del Myanmar, durante l omelia della messa di apertura della due giorni di incontro dei vescovi asiatici (Fabc) sui cambiamenti climatici. Ancora oggi l ex Birmania deve affrontare una situazione di emergenza, causata dalle devastanti alluvioni che hanno colpito il Paese ai primi di agosto. Tuttavia, rispetto al passato emerge una maggiore solidarietà fra la gente, i cittadini e le diverse confessioni religiose. Continuano, infatti, le iniziative di privati cittadini (raccolte fondi, collette), imprenditori e istituzioni per portare aiuti, generi alimentari e beni di prima necessità nelle aree più colpite. In questi giorni a Bangkok, capitale della Thailandia, è in corso il seminario organizzato dalla Fabc sui cambiamenti climatici nel continente e nel mondo intero. Un appuntamento che si ispira alla recente enciclica Laudato Sì di papa Francesco dedicata alla natura, all ambiente e al creato (la nostra casa comune ), e che si propone di fornire soluzioni concrete all emergenza. Nella messa che ha dato il via ai lavori dell assemblea, il porporato birmano - presidente del Dipartimento Fabc per lo sviluppo umano - ha ricordato i disastri naturali che hanno colpito il Myanmar in questi ultimi anni. Iniziando proprio dal ciclone Nargis del maggio 2008, che ha ucciso oltre 150mila persone e lasciato altre 800mila senza casa. Nelle ultime due settimane sul Paese si sono inoltre abbattute piogge torrenziali e allagamenti, che hanno colpito 1,7 milioni di persone e sconvolto la vita e il lavoro di almeno 37 milioni di contadini che oggi devono fronteggiare una spirale di devastazione e debiti. Il card. Bo ricorda le continue distruzioni di foreste e fiumi, fra i quali il Mekong e l Irrawaddy, assieme a molti altri che scorrono nei Paesi dell Asia dell est e vittime di sfruttamento incontrollato. Gli attacchi sporadici contro il nostro eco-sistema, aggiunge, si sono trasformati in una malattia cronica per il nostro pianeta. Il nostro incontro qui - spiega il porporato - deve imprimere in tutti noi 16

25 l urgenza di uno scopo. Il male sta marciando con gioia, distruggendo le famiglie, distruggendo il dono della natura che proviene da Dio. Rilanciando le parole di papa Francesco nell enciclica, l arcivescovo di Yangon ricorda la cospirazione ai danni dei poveri, così come il 90% delle morti causate dai disastri naturali registrate nelle nazioni più povere al mondo. Il deterioramento dell ambiente e della società, avverte, colpisce soprattutto le persone più vulnerabili del pianeta. E se la crisi ambientale si è trasformata in una crisi morale, oggi è ancora più urgente il bisogno di una nuova cultura di ecogiustizia e inter-dipendenza fra persone. In un mondo ingiusto che seppellisce 10 milioni di bambini ogni anno per fame, in questo genocidio silenzioso - conclude il card Bo - il messaggio del Santo Padre diventa un campanello d allarme per la Chiesa dell Asia orientale. Intanto in Myanmar continuano gli sforzi di volontari e associazioni, anche cattoliche, per portare aiuti alle popolazioni colpite dal ciclone Komen di fine luglio e delle piogge torrenziali dei giorni successivi. La gente è scesa in piazza promuovendo collette e raccolte fondi, iniziative analoghe si sono moltiplicate anche in rete e sui social network. Fonti di AsiaNews riferiscono che alcuni facoltosi cristiani Kachin hanno stanziato una cospicua somma di denaro per l acquisto di cibo e generi di prima necessità; un industriale birmano avrebbe inoltre donato due milioni di dollari, a dimostrazione della vera e propria gara di solidarietà che si è scatenata fra la gente comune. A questo si aggiunge l opera di enti e associazioni, fra cui Karuna (la Caritas locale) che presiede l attività di raccolta e distribuzione in sei diverse diocesi donando cibo, alloggi, acqua potabile a oltre 120mila persone. Buddisti (maggioranza in Myanmar), cristiani e musulmani hanno mostrato tutti generosità e solidarietà in questo momento di criticità, con diversi Stati (Kachin, Rakhine) e Regioni (Sagaing, Magway) colpite, oltre cento morti e 160mila persone ancora oggi bisognose di aiuto e assistenza.... Per informazioni cristina.camia@cgfma.org Tel