Gli spazi confinati e gli ambienti difficili

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1 XVI Congresso nazionale Associazione Italiana Medicina delle Catastrofi Gli spazi confinati e gli ambienti difficili Francesco Spalluto Direzione Regionale Vigili del Fuoco Puglia 1 Bari, 14 novembre :49

2 Spazi confinati e ambienti difficili situazioni ambientali particolari che ostacolano l azione dei soccorritori e li espongono a rischi aggiuntivi

3 Spazi confinati Ambienti con aperture di dimensioni ridotte, come nel caso di: serbatoi; silos; recipienti adibiti a reattori; sistemi di drenaggio chiusi; reti fognarie vasche e cisterne; camere di combustione all'interno di forni; tubazioni; ambienti con ventilazione insufficiente o assente Regolamento per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, ai sensi dell articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni

4 PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO NEGLI SPAZI CONFINATI Fattore di Rischio Asfissia Intossicazione Esplosione /Incendio Caduta Rischio biologico Cause Potenziali Carenza di ossigeno a causa di processi fermentativi (formazione di anidride carbonica CO 2 ) e /o formazione /presenza/introduzione di gas che si sostituiscono allo ossigeno O 2 (azoto N 2, monossido di carbonio CO, ecc. ), Presenza di residui, reazioni di decomposizione o biologiche, non efficace isolamento, perdite da tubazioni, ecc. Evaporazione liquidi infiammabili, presenza/formazione gas infiammabili, sollevamento di polveri infiammabili e presenza di fonti di innesco di varia natura (cariche elettrostatiche, utilizzo utensili e attrezzature di lavoro produttori di scintille, impianti ed apparecchi elettrici, operazioni di taglio e saldatura, ecc.), ecc. Mancata od errata predisposizione di opere provvisionali, mancato uso DPI, utilizzo attrezzatura non idonea o usata male, ecc. Presenza di animali o altri agenti biologici Condizioni microclimatiche sfavorevoli Alta umidità, alta o bassa temperatura, utilizzo D.P.I. a limitata traspirazione, tipologia lavori in corso, ecc. Segue

5 PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO NEGLI SPAZI CONFINATI Fattore di Rischio Elettrocuzione Contatto con organi in movimento investimento /Schiacciamento Ustioni/ Congelamento Annegamento Seppellimento/ incarceramento Rumore Cause Potenziali Impianti/utensili non adeguati alla classificazione dell area, non conformi alla normativa applicabile o in cattivo stato, errori di manovra, mancato coordinamento, mancato sezionamento / scollegamento elettrico, taglio accidentale di cavi, ecc. Parti di impianto /macchine non adeguatamente protetti, utilizzo di attrezzature non idone e allo spazio ristretto, ecc. Accesso da aree stradali, caduta di gravi, errori di manovra mezzi, mancato coordinamento in fase di ingresso/uscita. Presenza di parti a elevata /bassa temperatura non sufficientemente protette; errori di manovra in macchine termiche (insufficiente raffreddamento /riscaldamento), ecc. Eventi meteorici improvvisi, infiltrazioni, mancato isolamento, ecc Dovuto all instabilità del prodotto contenuto (cerelai, materiali granulari, ecc), cedimenti di terreno, crollo di parti di edfici Emissione di rumore da parte di macchinari, I rischi riguardano sia i lavoratori che i soccorritori

6 MITIGAZIONE DEI RISCHI Attrezzature Strumentazione Dispositivi di protezione individuali

7 MITIGAZIONE DEI RISCHI Informazione, Formazione, Addestramento

8 MITIGAZIONE DEI RISCHI Idoneità sanitaria specifica del personale Gestione personale, attrezzature e dpi Procedure operative Pianificazione e gestione dell emergenza

9 IL CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO LO SPAZIO CONFINATO IL PUNTO DI PARTENZA Sono state sviluppate varie specialità. Per quel che riguarda l ambito in discussione illustriamo:

10 NUCLEI SAF SPELEO ALPINO FLUVIALI SOCCORSO TECNICO URGENTE IN AMBIENTI IMPERVI, NATURALI E NON L uso di tecniche speleo-alpino e fluviale consente di aumentare il livello di sicurezza dei soccorritori e migliorare il servizio offerto in particolare in quelle situazioni in cui, a causa dello specifico scenario incidentale, non sono utilizzabili i normali mezzi in dotazione.

11 N.B.C.R. INTERVENTI COINVOLGENTI SOSTANZE RADIOATTIVE E SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE

12 12 Problematiche generali di base diffuse intermedie a livello provinciale specialistiche a livello regionale o dipartimentale esigenze in contrasto diffusione sul territorio specializzazione livelli differenziati osservazione della realtà di competenza e capacità operativa eventi numerosi e semplici rari eventi complessi

13 Applicazione I.C.S. Incident Command System SCHEMA GENERALE R.O.S. = Responsabile Operazioni di Soccorso D.T.S. = Direttore Tecnico dei Soccorsi I.C. = Incident Commander S1, S2, S3, S = settori / gruppi / funzioni R.O.S. D.T.S. I.C. INCIDENT COMMANDER Sicurezza Informazioni altri Enti OPERAZIONI PIANIFICAZIONE LOGISTICA AMMINISTRAZIONE S1 S2 S1 S2 S1 S2 S1 S2 S3 S S3 S S3 S S3 S

14 MODULI USAR Urban Search And Rescue Insieme di risorse in grado di attuare tecniche per - la ricerca dispersi, - l accesso in maceria, - la stabilizzazione e l estricazione delle vittime Linee Guida internazionali INSARAG, adottate anche in ambito UE

15 MODULI USAR Urban Search And Rescue VF SAF VF NBCR VF CINOFILI VF DI TUTTE LE QUALI FICHE METODO USAR

16 Urban Search And Rescue PENETRAZIONE IN MACERIA Valutazione dei rischi LO SPAZIO CONFINATO

17 Urban Search And Rescue PENETRAZIONE IN MACERIA LO SPAZIO CONFINATO la stabilizzazione e l estricazione delle vittime INTEROPERABILITA TECNICI - SANITARI

18 ZONIZZAZIONE AREA Forze di polizia, assistenza familiari, media, autorità, 118 NON PERICOLOSO NON OPERATIVO Area Coord.to soccorsi, ristoro e recupero fisico NON PERICOLOSO OPERATIVO PERICOLOSO NON OPERATIVO Logistica operativa, squadra emergenza, addetti sicurezza, sentinelle, Coord. Op.zioni zona rossa AREA OPERATIVA DI INTERFACCIA Cancello accesso (= NO GO) Cratere operativo, Addetti ricerca e recupero PERICOLOSO OPERATIVO Area ritrovo soccorritori Squadra emergenza

19 INTEROPERABILITA TECNICI - SANITARI OPERATORI TECNICI OPERATORI SANITARI

20 LA NOSTRA AZIONE E IL RISULTATO DELL AZIONE DI TUTTI FUSIONE DELLE CAPACITA OPERATIVE

21 grazie per l attenzione francesco.spalluto@vigilfuoco.it

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