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1 I lavori negli ambienti confinati o sospetti di inquinamento Ferrara 12 Ottobre 2017 Dott. Marco Maldotti SPSAL Azienda USL Ferrara Molfetta 2008 per le esalazioni di acido solfidrico muoiono cinque lavoratori, tra cui il titolare, durante la pulitura interna di una cisterna adibita precedentemente al trasporto di zolfo allo stato fuso. Il primo operaio, dipendente di una ditta in subappalto, si introduceva con l ausilio di una scala all interno della cisterna per iniziare i lavori di pulitura e raccogliere con una scopa i residui di zolfo allo stato solido, risalenti al trasporto di zolfo allo stato fuso effettuato precedentemente. Per effetto delle esalazioni di acido solfidrico, liberate dallo zolfo fuso e trattenute all interno della cisterna, perdeva la vita. Analoga sorta subivano altri quattro lavoratori, tra cui il datore di lavoro, nel tentativo di prestare soccorso. 1

2 NO valutazione del rischio chimico relativamente all attività di bonifica - NO informazione e formazione dei lavoratori sui rischi - NO verifica dell atmosfera all interno della cisterna - NO fornitura di idonei D.P.I. e di idonee attrezzature (autorespiratore, imbracatura collegata ad un sistema di recupero) - NO istruzioni sulle misure di emergenza - NO scheda di sicurezza dello zolfo liquido Scheda di sicurezza Zolfo liquido Punto 2.2 (identificazione dei pericoli) pericoli per la salute: in spazi confinati o scarsamente ventilati associati all uso di questo prodotto, possono svilupparsi alte concentrazioni di idrogenosolforato, un gas potenzialmente letale e molto tossico. L odore di idrogeno solforato non costituisce un indicatore affidabile della sua presenza a livelli pericolosi nell atmosfera. Le precauzioni per la manipolazione devono essere rispettate in maniera rigorosa. Punto 3.2 (composizione/informazioni sugli ingredienti) può contenere idrogeno solforato. Punto 7 (manipolazione immagazzinamento) il materiale allo stato liquido può contenere idrogeno solforato quindi, prima di accedere alle aree di stoccaggio, verificare l eventuale contaminazione. Punto 8.2 (controllo dell esposizione protezione individuale) protezione respiratoria: in ambienti chiusi (es. interno serbatoio) equipaggiamento respiratorio conforme al D.M. 2/5/

3 Acido solfidrico o idrogeno solforato ( H 2 S ): si forma da processi di decomposizione di materiale organico, da processi di depurazione delle acque, nella produzione di biogas, da processi anaerobici, dalla reazione tra solfuri e acidi. Gas dal caratteristico odore di uova marce (soglia olfattiva = 0,008 ppm), a concentrazioni maggiori di 100 ppm è inodore. E leggermente più pesante dell aria (d aria = 1,19) Intervallo di infiammabilità 4% - 44% TLV-TWA = 1 ppm TLV-STEL = 5 ppm (Fonte INAIL) 3

4 Causa di decesso per infortuni in ambienti confinati: Contatto con gas asfissianti 53,5 % Caduta dall alto o in profondità * 25,6 % Fuoriuscita di gas, vapori a bassa temperatura 11,6 % Caduta dall alto di gravi 4,7 % Contatto con liquidi meteorici 2,3 % Sviluppo fiamme 2,3 % *cadute a volte provocate da esposizione a gas L atmosfera diventa pericolosa a causa della presenza di asfissianti semplici (es. azoto, anidride carbonica, freon) fisiologicamente inerti, ma pericolosi perché riducono la concentrazione di ossigeno. Se la concentrazione di ossigeno è minore del 19,5% l aria è considerata carente di ossigeno (Manuale Commissione Consultiva Permanente 2012) processi che riducono la concentrazione di ossigeno (es. fermentazioni) presenza di asfissianti chimici (es. monossido di carbonio) che limitano il trasporto dell ossigeno nel sangue presenza di asfissianti chimici (es. acido solfidrico, acido cianidrico) che limitano l utilizzazione dell ossigeno a livello cellulare presenza di sostanze infiammabili presenza di altre sostanze pericolose 4

5 Caratteristiche generali di uno spazio confinato (OSHA, 1993) non è progettato per essere occupato in modo permanente ha limitati accessi per l entrata e l uscita è abbastanza grande da permettere ad un addetto di accedervi interamente e di eseguire il lavoro assegnato Guida operativa ISPESL (2008) Per ambiente confinato si intende uno spazio circoscritto caratterizzato da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole, in cui può verificarsi un evento incidentale importante, che può portare ad un infortunio grave o mortale in presenza di agenti chimici pericolosi. Alcuni ambienti confinati sono facilmente identificabili come tali. Esempio: serbatoi di stoccaggio silos recipienti di reazione fogne fosse biologiche 5

6 Altri ambienti che potrebbero non apparire come confinati possono invece configurarsi come tali. Esempio: camere con aperture in alto vasche depuratori canalizzazioni varie camere non ventilate o scarsamente ventilate Indicazioni operative per i lavori in ambienti confinati (Regione Emilia Romagna 2013) Per ambiente confinato si intende uno spazio circoscritto, caratterizzato da accessi e uscite difficoltosi o limitati, da una ventilazione naturale sfavorevole, nel quale, in presenza di agenti pericolosi (ad. es. gas, vapori, polveri, atmosfere esplosive, agenti biologici, rischio elettrico, ecc.) o in carenza di ossigeno o per difficoltà di evacuazione o di comunicazione con l esterno, può verificarsi un infortunio grave o mortale. 6

7 Campo di applicazione del DPR 177/2011: Luoghi in cui esistono le condizioni di rischio di cui all art. 66 Tit. II D.Lgs. 81/08 (lavori in ambienti sospetti di inquinamento) pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili ove sia possibile il rilascio di gas deleteri. all art. 121 Tit. IV D.Lgs. 81/08 (presenza di gas negli scavi) pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere. alpunto 3 All. IV D.Lgs. 81/08 vasche, canalizzazioni, tubazioni, serbatoi, recipienti, silos. D.P.R. 14 Settembre 2011 n. 177 Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinati - Impone criteri e procedure di qualificazione alle imprese e ai lavoratori autonomi che svolgono lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati. - Prevede obblighi anche a carico del datore di lavoro committente. - Non ammette il subappalto se non autorizzato dal datore di lavoro committente e certificato ai sensi del D.Lgs. 276/2003 Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro di cui alla legge 14 febbraio 2003 n

8 anno n aziende controllate (committenti ed esecutrici) Controlli su ditte potenzialmente operanti in ambienti confinati: impianti chimici, impianti di depurazione, rete acqua potabile e rete fognaria, bonifica e pulizia serbatoi e cisterne, essiccatoi cereali, mulini, industria alimentare, trasporti industriali, impianti produzione biogas. CHECK LIST PER IL CONTROLLO NEGLI AMBIENTI CONFINATI O SOSPETTI DI INQUINAMENTO Data Operatori Ragione sociale della ditta esecutrice Sede legale N dip. Ragione sociale della ditta committente 1 Sede legale N dip. Ubicazione dei lavori Tipo di lavoro in corso Tipo di spazio confinato 1 nel caso di lavori appaltati 8

9 OBBLIGHI DELLA DITTA ESECUTRICE 1- Almeno il 30% del personale presente in cantiere ha un'esperienza almeno triennale 2- Il personale, compresi i lavoratori autonomi e il D.d.L. se impiegato nei lavori in ambiente confinato, è stato informato e formato sui fattori di rischio specifici di tali attività 2 3- L'attività di formazione è stata oggetto di verifica di apprendimento 4- E' stato nominato il preposto previsto dal DPR 177/11 5- Il preposto ha un'esperienza almeno triennale 6- Sono presenti i D.P.I., le attrezzature e le strumentazioni necessarie 3 2 i contenuti e le modalità della formazione saranno individuati con un Accordo Stato/Regioni 3 es. maschere con filtro o respiratori isolanti, elmetto, imbracatura, guanti, occhiali, calzature di sicurezza, indumenti di protezione, treppiede, esplosimetro, strumento multi-gas 7- Prima e durante l'accesso è controllata la concentrazione dell'ossigeno 4 8- Prima e durante l'accesso è controllata l'esplosività dell'atmosfera 9- Prima e durante l'accesso è controllata la presenza di agenti chimici pericolosi 10- Prima dell'accesso è verificata la presenza di altri fattori di rischio L'accesso nell'ambiente confinato è autorizzato 12- E' stata adottata una procedura di lavoro comprensiva della gestione delle emergenze 13- Il personale impiegato, compreso il D.d.L., è stato addestrato relativamente alle procedure di sicurezza 14- I lavoratori, compresi i lavoratori autonomi, sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria 6 4 se la concentrazione è minore del 19,5% l'atmosfera è carente di ossigeno 5 seppellimento, caduta, elettrocuzione, organi in movimento, annegamento, investimento/ schiacciamento, formazione di agenti pericolosi a seguito della lavorazione, ustioni/ congelamento, eccesso di ossigeno, microclima, rumore, rischio biologico ecc. 6 acquisire copia della nomina del medico competente, copia delle idoneità alla mansione specifica e copia del protocollo sanitario 9

10 OBBLIGHI DELLA DITTA COMMITTENTE 15- Il D.d.L. committente ha verificato se la ditta appaltatrice è qualificata Il D.d.L. committente ha fornito informazioni sulle caratteristiche dei luoghi in cui si dovrà operare, sui rischi presenti derivanti anche da utilizzi precedenti e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività 17- Il D.d.L. committente ha individuato un proprio rappresentante, adeguatamente formato, che vigili in funzione di indirizzo e di coordinamento 18- Gli eventuali subappalti sono stati autorizzati dal D.d.L. committente e sono stati certificati 19- E' presente il DUVRI 20- E' presente il PSC 8 7 autocertificazione della ditta appaltatrice 8 nel caso dei cantieri se previsto 10

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