Comune di MAZZE Provincia di TORINO Regione PIEMONTE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Comune di MAZZE Provincia di TORINO Regione PIEMONTE"

Transcript

1 Comune di MAZZE Provincia di TORINO Regione PIEMONTE Piano Regolatore Generale Comunale Valutazione Ambientale Strategica Fase di specificazione dei contenuti del Rapporto Ambientale sui S.I.C. Lago di Candia e Mulino Vecchio (ai sensi dell art. 7 del D.P.G.R. n. 16/R del 16 Novembre 2001) Relazione di valutazione Marzo 2010 Il tecnico Ing. Roberto Allione

2 INDICE 0. PREMESSA RIFERIMENTI NORMATIVI RIFERIMENTI DEL PROGETTO DI PIANO REGOLATORE AI S.I.C SCHEDE DI IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI BIOTOPI CARATTERISTICHE DEI SITI VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE DEL PROGETTO DI PIANO INTERVENTI DI RECUPERO, MITIGAZIONE, COMPENSAZIONE CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA...22 pag. 2

3 0. PREMESSA Il presente documento viene redatto ai fini della procedura di Valutazione di incidenza sui S.I.C. denominati rispettivamente Lago di Candia e "Mulino Vecchio", ricadenti in parte all interno del territorio comunale di Mazzé (TO), in relazione alla predisposizione del Progetto di Piano Regolatore Generale del Comune di Mazzé. Il Progetto di Piano Regolatore Generale Comunale, come si è accennato, è interessato dalla in quanto coinvolge due aree comprese rispettivamente nei Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) denominati Lago di Candia (SIC IT ) e "Mulino Vecchio" (SIC IT ) e caratterizzati come sintetizzato nelle schede tecniche di identificazione più oltre riportate. In particolare il Lago di Candia è anche una Zona di Protezione Speciale (Z.P.S.), ai sensi dell art. 1 comma 5 della Legge n 157/1992, in quanto zona di protezione scelta lungo le rotte di migrazione dell avifauna, finalizzata al mantenimento ed alla sistemazione di idonei habitat per la conservazione e gestione delle popolazioni di uccelli selvatici migratori. pag. 3

4 1. RIFERIMENTI NORMATIVI I principali riferimenti legislativi a cui rapportare la valutazione dell'incidenza dei contenuti del Progetto di Piano Regolatore sono rappresentati da norme che tutelano gli habitat, la flora e la fauna selvatiche e dalle disposizioni concernenti le procedure di Valutazione di Incidenza di piani o progetti. - Fonti Internazionali - Convenzione di Parigi del 18 ottobre 1950 (ratificata con L. n. 812/78) "Protezione degli uccelli con particolare attenzione ai migratori ed al periodo di migrazione"; - Convenzione di Bonn del 23 giugno 1979 e s.m.i. (ratificata con L. n. 42/83) "Conservazione delle specie migratrici di fauna selvatica"; All. 1: specie minacciate per le quali gli Stati contraenti si impegnano a conservare e, dove possibile e appropriato, ripristinare l'habitat; All. 2: specie migratorie il cui stato di conservazione è insoddisfacente e per le quali gli Stati contraenti si impegnano a stipulare accordi internazionali atti a migliorarne le condizioni; - Convenzione di Berna del 19 settembre 1979 "Conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa"; la convenzione ha l'obiettivo di assicurare la salvaguardia della flora e fauna selvatiche e dei loro habitat; inoltre impone agli stati aderenti l'attuazione di norme che garantiscano la tutela di determinate specie animali e vegetali. È stata ratificata in Italia con L. n. 503/81; Appendice I: specie vegetali strettamente protette; App. II: specie animali strettamente protette (protezione dell'habitat); App. III: specie protette. - Fonti Comunitarie - Direttiva 92/43/CEE del 21/5/1992 e s.m.i. "Conservazione degli habitat naturali e seminaturali della flora e della fauna selvatiche"; Art. 3: prevede la costituzione di "... una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata Natura Questa rete... deve garantire il mantenimento o, all'occorrenza, il ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente, dei tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nella loro area di ripartizione naturale..."; Art. 4: "In base ai criteri di cui all'all. III... la Commissione elabora, d'accordo con ognuno degli Stati membri, un progetto di elenco dei siti di importanza comunitaria, sulla base degli elenchi degli Stati membri, in cui sono evidenziati i siti in cui si riscontrano uno o più tipi di habitat naturali prioritari o una o più specie prioritarie"; All. I: tipi di habitat naturali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di aree speciali di conservazione. Gli habitat pag. 4

5 considerati prioritari vengono segnalati nell'elenco con il simbolo *; All. II: specie animali e vegetali di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione. Le specie considerate prioritarie vengono segnalati nell'elenco con il simbolo *; All. IV: specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa; All. V: specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione; - Direttiva 79/409/CEE del 2/4/1979 del Consiglio e s.m.i. (Direttiva della Commissione 91/244/CEE del 6/3/1991 e Direttiva 94/24/CEE che modifica la Dir. 79/409/CEE) "Conservazione degli uccelli selvatici". La legge è finalizzata alla conservazione ed al ripristino di una sufficiente varietà ed estensione di ambiente idoneo ad ospitare popolazioni di uccelli selvatici. In particolare l'art. 4 prevede l'individuazione e la designazione di Zone a Protezione Speciale (ZPS); All. I: specie per le quali sono previste misure speciali di conservazione dell'habitat e l'istituzione di Zone di Protezione Speciale. Ne è vietata la caccia, la cattura, la vendita e la raccolta delle uova; All. II/1: specie cacciabili; All. II/2: specie cacciabili solo se menzionate nella legislazione nazionale. Le specie elencate in questo allegato sono segnalate con il simbolo II/2 se non cacciabili in Italia o con il simbolo II/2A se cacciabili in Italia. - Fonti Statali - D.P.R. 8/9/97, n. 357 modificato con D.P.R. 12/3/2003, n. 120 "Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 357"): "Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche"; Art. 2, comma 1: "... m) Sito di importanza comunitaria: un sito che, nella o nelle regioni biogeografiche cui appartiene, contribuisce in modo significativo a mantenere o a ripristinare un tipo di habitat naturale di cui all'allegato A o di una specie di cui all'allegato B in uno stato di conservazione soddisfacente e che può, inoltre, contribuire in modo significativo alla coerenza della rete ecologica "Natura 2000"..., al fine di mantenere la diversità biologica nella regione biogeografica o nelle regioni biogeografiche in questione. Per le specie animali che occupano ampi territori, i siti di importanza comunitaria corrispondono ai luoghi, all'interno della loro area di distribuzione naturale, che presentano gli elementi fisici e biologici essenziali alla loro vita e riproduzione; n) Zona speciale di conservazione: un sito di importanza comunitaria... in cui sono applicate le misure di conservazione necessarie al mantenimento o al ripristino, in pag. 5

6 uno stato di conservazione soddisfacente, degli habitat naturali o delle popolazioni delle specie per cui il sito è designato; Art. 5: prevede che per qualsiasi piano o progetto possa avere delle incidenze negative sui Siti di Interesse Comunitario venga formulata una valutazione d'incidenza. Nel comma 4 viene precisato che la valutazione di incidenza "deve fare riferimento ai contenuti di cui all'allegato G..."; All. G "Contenuti della relazione per la valutazione d'incidenza dei piani e dei progetti". Nella 2a parte si specifica come "le interferenze di piani e progetti" debbano "essere descritte con riferimento al sistema ambientale considerando le componenti abiotiche, biotiche ed ecologiche" e come le interferenze debbano "tenere conto della qualità, della capacità di rigenerazione delle risorse naturali della zona e della capacità di carico dell'ambiente naturale, con riferimento minimo alla cartografia del progetto CORINE LAND COVER". Pertanto anche per le procedure di valutazione di incidenza relative al PRGC del Comune di Mazzé si deve tener conto degli elementi di cui all'allegato G del D.P.R. 357/97; - Legge 11/2/1992, n. 157 e s.m.i.: "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"; - Decreto del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio del 25 marzo 2005: approva l'elenco dei Siti di Importanza Comunitaria per la regione biogeografia continentale in Italia, nel cui ambito si inserisce il S.I.C. in esame. - Fonti Regionali - Legge Regionale 2 novembre 1982, n. 32: "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale". - Legge Regionale 3 aprile 1995, n. 47: "Norme per la tutela dei biotopi". Con la legge, che costituisce l'attuazione della decisione 85/338/CEE del 27 giugno 1985 e della direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992, vengono definiti, individuati ed istituiti i biotopi di interesse ecologico, culturale e scientifico: Art. 2: "Sono definiti biotopi le porzioni di territorio che costituiscono un'entità ecologica di rilevante interesse per la conservazione della natura, indipendentemente dal fatto che tali aree siano protette dalla legislazione vigente."; Art. 3, comma 1: "I biotopi di cui all'articolo 2 sono inclusi nel Piano regionale delle aree protette... ed entrano a far parte del Sistema delle aree protette della Regione Piemonte"; Art.6, comma 1: "I biotopi... sono sottoposti a vincolo ambientalepaesaggistico ai sensi della legge 8 agosto 1985, n. 431"; Art. 6. comma 2: "Nei biotopi sono consentiti esclusivamente gli interventi che non compromettono il pag. 6

7 raggiungimento degli obiettivi di tutela, le caratteristiche naturalistico-ambientali e le tendenze evolutive naturali indicati nella scheda..." - Legge regionale del 4 settembre 1996, n. 70: "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio"; - Decreto del Presidente della Giunta Regionale del 16 novembre 2001, n. 16/R. Regolamento regionale recante "Disposizioni in materia di procedimento di valutazione d'incidenza"; Art. 7: "Fino all approvazione del regolamento che disciplini le procedure di valutazione d incidenza relative a piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli e faunistici venatori di cui all articolo 5, comma 2 del d.p.r. 357/1997, si applicano le disposizioni di cui all articolo 20 della l.r. 40/1998. La relazione generale, contenente al suo interno le informazioni relative all analisi di compatibilità ambientale, ai sensi dell articolo 20, comma 2 della l.r. 40/1998, è integrata degli elementi di cui all allegato G del d.p.r. 357/1997, come previsto dall allegato B."; Allegato B: "Contenuti della relazione per la valutazione di incidenza di piani e programmi."; Allegato C: "Siti di interesse comunitario (S.I.C.) proposti all'unione Europea per la costituzione di una rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata "Rete Natura 2000" (Direttiva 92/43/CEE "Habitat")." L'allegato consiste in un elenco che individua anche le Zone di Protezione Speciale (ZPS). Come richiamato in precedenza, nell'ambito della procedura di valutazione di incidenza del Piano si tiene tuttavia conto degli elementi di cui all'all. G del D.P.R. 357/97. pag. 7

8 2. RIFERIMENTI DEL PROGETTO DI PIANO REGOLATORE AI S.I.C. La tavola di piano "G4-vincoli" in scala 1: del Progetto di Piano Regolatore Generale del Comune di Mazzé individua i limiti territoriali dei S.I.C.. Le porzioni di territorio ricadenti nei S.I.C. sono inoltre evidenziate nell'ambito della tavola "G3-uso del suolo" in scala 1: Lago di Candia In base all esame di tali tavole si nota che le aree del S.I.C. Lago di Candia sono quasi tutte aree definite del Piano Regolatore come aree agricole adibite a seminativo e/o prato, a eccezione di un area turistico-ricettiva esistente e consolidata, rappresentata dal ristorante "La Barcaccia" e l adiacente imbarcadero. Le aree agricole, su un suolo morenico moderatamente acclivio, sono ricoperte dai seguenti tipi vegetazionali: pioppeti, arboricoltura da legno, seminativo (principalmente mais), prato, e in minima parte robinieti, alneti e canneti. Mulino Vecchio In base all esame di tali tavole si nota che le aree del S.I.C. Mulino Vecchio sono tutte aree definite del Piano Regolatore come aree agricole, in cui la maggior parte è adibita a seminativo e/o prato, una parte occupata da superfici boscate, principalmente lungo il corso del fiume, e la restante parte, la minore, è occupata da superfici incolte. pag. 8

9 3. SCHEDE DI IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI BIOTOPI Di seguito si riportano le schede descrittive dei due siti per la realizzazione della rete natura 2000 ai sensi della Dir. 92/43/CEE "habitat" e della direttiva 79/409/CEE "uccelli" predisposta dalla Regione Piemonte (revisione di ottobre 2007). Lago di Candia SCHEDA SITO NATURA 2000 (Direttive 92/43/CEE Habitat e 79/409/CEE Uccelli ) 1 IDENTIFICAZIONE codice : IT sito proposto Natura 2000 : SIC e ZPS nome : LAGO DI CANDIA regione biogeografica : continentale data schedatura : 11/1995 data ultimo aggiornamento : 05/ LOCALIZZAZIONE provincia : TORINO comune : Candia Canavese, Mazzè, Vische Comunità collinare : Terre dell'erbaluce latitudine : longitudine : superficie (ha) : 335 cartografia di riferimento : IGM 1:25000: 42/II/SE - 56/I/NE; CTR 1:25000: 135NE 3 MOTIVI DI INTERESSE caratteristiche generali : Ambiente lacustre con cinta di canneti e adiacente ad ampia palude. interesse specifico : Assenza praticamente completa di insediamenti abitativi. Modestissima presenza di fascia forestale riparia. estese colture di mais con prati stabili in tutta la zona. Lago eutrofico che conserva la zonazione della vegetazione, certo il più ricco di flora idrofila del Piemonte con numerose specie rare e in via di scomparsa. Zona di nidificazione e svernamento per numerose specie avifaunistiche acquatiche. Assenza praticamente completa di insediamenti abitativi. riferimenti alla Dir. 92/43/CEE: HABITAT: Laghi eutrofici naturali con vegetazione del tipo Magnopotamion o Hydrocharition ; Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion ; Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell Europa centrale del Carpinion betuli; 91E0 - *Foreste alluvionali di Alnion glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae (*Habitat prioritario). PIANTE VASCOLARI: Aldrovanda vesiculosa (All. II e IV), non più confermata in anni recenti. CRITTOGAME: Marsilea quadrifolia (All. II e IV), non più confermata in anni recenti. RETTILI:, Lacerta (viridis) bilineata, Podarcis muralis, Hierophis (= Coluber) viridiflavus, Zamenis longissimus (All. IV). ANFIBI: Rana dalmatina, Rana lessonae, (All. IV). MAMMIFERI: gliride Muscardinus avellanarius (All. IV), chirotteri Rhinolophus ferrumequinum (All. II e IV), Pipistrellus pipistrellus (All. IV) riferimenti alla Dir. 79/409/CEE: UCCELLI: nidificanti: Ixobrychus minutus, Ardea purpurea, Milvus migrans, Alcedo atthis, Lanius collurio; non nidificanti: Botaurus stellaris, Gavia arctica, Gavia stellata, Nycticorax nycticorax, Aythya nyroca, Pernis apivorus, Circus aeruginosus, Circus cyaneus, Circus pygargus, Pandion haliaetus, Porzana parva, Crex crex, Sterna hirundo, Chlidonias pag. 9

10 hybridus, Caprimulgus aeuropaeus, Lullula arborea, Emberiza hortulana (All. I). 4 STATO DI PROTEZIONE E GESTIONE ATTUALI 61 forme di salvaguardia : Area protetta provinciale (Parco naturale di interesse provinciale del Lago di Candia) gestione : Ente di gestione del Parco naturale del Lago di Candia 5 RISCHI PER LA CONSERVAZIONE attività antropiche e vulnerabilità: Eutrofizzazione a causa delle concimazioni. Navigazione. Drenaggi per sviluppo delle attività agricole. Inquinamento da pesticidi. 6 BIBLIOGRAFIA Badino G., Camoletto R., Dal Vesco G., 1982/83 - Popolamenti fanerogamici del bacino di Candia e assetto idrobiologico del lago. Rev. Valdôtaine d Hist. Nat., 36/37: Biddau L., L avifauna acquatica svernante sul lago di Candia. Riv. Piem. St. Nat., 16: Buzio S., Maffiotti A., Indagine preliminare sulle caratteristiche territoriali del lago di Candia e delle aree limitrofe. FISIA (Fiatinpresit Sistemi Ambientali Sviluppo Tecnologie Ambientali). Relazione tecnica. Cattaneo G., Biddau L., Ornitologia Canavesana. Grafica Santhiatese Editrice. 239 pp.. GPSO, 82/ 95 - Resoconto ornitologico per la Regione Piemonte - Valle d'aosta. Riv. Piem. St. Nat. N 3, 4, 5, 6, 7,8,9,11,12,13,14,15. I.P.L.A., Zone umide della Provincia di Torino. Censimento preliminare, inquadramento dell'attuale importanza faunistica e definizione delle linee di gestione ai fini della conservazione e dell'incremento del patrimonio faunistico. Provincia di Torino. IRSA, Indagini sulla qualità delle acque lacustri italiane. Quaderno IRSA 43, 377 pp.. Mingozzi T., Boano G., Pulcher C. e collab., Atlante degli uccelli nidificanti in Piemonte e Val d'aosta Mus. Reg. Scienze Nat. (Monografie VIII) Torino. Moltoni E., Gli Uccelli della Provincia di Aosta. Atti Soc. Ital. Sc. Nat., 82 (3/4): Serra L., Magnani A., Dall'Antonia P., Bacetti N., Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Italia, Biol. Cons. Fauna, 101: Sindaco R., Baratti N., Boano G., 1992 I Chirotteri del Piemonte e Valle d Aosta, Bats of Piedmont and the Aosta Valley (NW Italy). Hystrix, (n.s.) 4 (1992) : SITI WEB pag. 10

11 Mulino Vecchio SCHEDA SITO NATURA 2000 (Direttive 43/92/CEE Habitat e 79/409/CEE Uccelli ) 1 IDENTIFICAZIONE codice : IT sito proposto Natura 2000 : SIC nome : MULINO VECCHIO (FASCIA FLUVIALE DEL PO) regione biogeografica : continentale data schedatura : 11/1995 data ultimo aggiornamento : 05/ LOCALIZZAZIONE provincia : TORINO comune : Mazzè, Rondissone, Villareggia provincia : VERCELLI comune : Cigliano, Saluggia comunità montana : latitudine : longitudine : superficie (ha) : 413 cartografia di riferimento : IGM 1:25000: 57/IV/NO - 57/IV/SO; CTR 1:25000: 135SE 3 MOTIVI DI INTERESSE caratteristiche generali : Ambiente fluviale con presenza di greti, saliceto ripariale e residui di boschi planiziali. interesse specifico : La stazione fluviale più a monte, in Piemonte, del mollusco Unio elongatus. riferimenti alla Dir. 92/43/CEE: HABITAT: Querceti di farnia o rovere subatlantici e dell Europa centrale del Carpinion betuli; 91E0 - *Foreste alluvionali di Alnion glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae (*Habitat prioritario). RETTILI: Lacerta (viridis) bilineata, Podarcis muralis, Zamenis longissimus, Hierophis (= Coluber) viridiflavus (All. IV). ANFIBI: Rana dalmatina (All. IV). 4 STATO DI PROTEZIONE E GESTIONE ATTUALI forme di salvaguardia : Area protetta regionale (Riserva naturale speciale del Mulino Vecchio) gestione : Ente di gestione del Sistema delle Aree protette della Fascia fluviale del Po - Tratto torinese 5 RISCHI PER LA CONSERVAZIONE attività antropiche e vulnerabilità: Inquinamento delle acque. Depositi di rifiuti. 6 BIBLIOGRAFIA Regione Piemonte - Assessorato beni culturali e ambientali, Pianificazione territoriale, Parchi, Enti Locali. - Piano d'area "Sistema regionale delle Aree Protette della fascia fluviale del Po pag. 11

12 4. CARATTERISTICHE DEI SITI Lago di Candia Caratteristiche principali Il Lago di Candia è tra le più importanti zone umide del Piemonte perché ospita numerosi uccelli acquatici e una ricca flora idrofila, fra cui alcune specie ormai rare; ciò ha consentito di inserire il Parco nella lista dei biotopi della Regione Piemonte e di classificarlo, ai sensi della direttiva Habitat dell'unione Europea, come Sito di Importanza Comunitaria; inoltre sono state attivate le procedure per l'inserimento del Lago di Candia nella lista delle aree umide protette ai sensi della Convenzione di Ramsar. Attualmente il Lago di Candia si trova ad una quota di 226 metri sul livello del mare, ha una superficie di 1,52 kmq ed un perimetro di 5,5 km. La profondità media è di 4,7 metri, quella massima di 7,7 metri. Il lago non è alimentato da corsi d'acqua immissari ma da alcune sorgenti sommerse situate lungo la costa meridionale: ciò fa sì che il tempo di ricambio delle acque sia relativamente lento e stimato attorno ai 6-7 anni. Il sito si estende su una superficie complessiva di 335 ettari, sui territori comunali di Candia, Vische e Mazzè. Il S.I.C. occupa all interno del territorio comunale di Mazzé 12,77 ettari, pari allo 0,47% dell intera superficie comunale. Flora La flora presente nel Parco è rappresentata da 425 specie, la metà delle quali è strettamente legata agli ambienti lacustri e palustri. Lungo le sponde del lago sono presenti fioriture di diversi colori: le bianche ninfee (Nymphaea alba) e i gialli nannufari (Nuphar luteum), insieme ai limnantemi (Nymphoides peltata), spiccano sul verde della castagna d'acqua (Trapa natans), che da alcuni anni è oggetto di interventi di gestione volti a ridurne l'espansione e a limitare gli apporti di elementi nutritivi al lago. Inoltrandosi nell'area della Paluetta si trovano, tra i cespi di carici (Carex elata) e gli iris palustri (Iris pseudacorus), alcune specie rare quali il trifoglio fibrino (Menyanthes trifoliata), l'utricularia (Utricularia vulgaris), la potentilla palustre (Comarum palustre) e la violetta d'acqua (Hottonia palustris). Avifauna Dal punto di vista faunistico la ricchezza maggiore è sicuramente rappresentata dall'avifauna: il lago di Candia è un importante luogo di sosta per gli uccelli pag. 12

13 svernanti e di passo e numerose sono le segnalazioni storiche di specie accidentali quali il pellicano (Pelecanus onocrotalus), il gobbo rugginoso (Oxyura leucocephala), l'orchetto marino (Melanitta nigra), lo smeriglio (Falco columbarius), la pittima reale (Limosa limosa) e la pittima minore (Limosa lapponica), il piro-piro boschereccio (Tringa glareola) e molte altre. La presenza all'interno del Parco di due stazioni di inanellamento, di cui una attiva fin dal 1998, ha consentito di approfondire nel dettaglio lo studio delle popolazioni ornitiche strettamente legate all'acqua e al canneto spondale: tra le specie di elevato pregio naturalistico, poiché rare sul territorio regionale e nazionale, ricordiamo l'airone bianco maggiore (Egretta alba) e l'airone rosso (Ardea purpurea), il tarabuso (Botaurus stellaris) ed il tarabusino (Ixobrychus minutus), la moretta (Aythya fuligula), il moriglione (Aythya ferina), il codone (Anas acuta), la canapiglia (Anas strepera), il mestolone (Anas clipeata), la cannaiola verdognola (Acrocephalus palustris) e il migliarino di palude (Emberiza schoeniclus). Ittofauna Poche e vaghe sono le notizie storiche sulla fauna ittica e la produttività del Lago di Candia. Le specie autoctone, cioè originarie del lago o introdotte in epoche remote, sono la carpa (Cyprinus carpio), la tinca (Tinca tinca), la scardola (Scardinius erythrophthalmus), l'anguilla (Anguilla anguilla) e il luccio (Esox lucius); tra le specie alloctone, provenienti da altre località ed immesse di recente nel lago, troviamo invece il persico trota (Micropterus salmoides), il persico reale (Perca fluviatilis), il persico sole (Lepomis gibbosus) e il pesce gatto (Ictalurus melas). Le finalità del Parco ed il Piano d Area Gli obiettivi che il Parco si propone di raggiungere sono la tutela delle caratteristiche naturali, paesaggistiche e storiche del territorio, la riduzione delle cause di inquinamento e la promozione del territorio a fini didattico-ricreativi ed economici. Il Piano d'area (le cui norme principali sono richiamate nel capitolo del Rapporto Ambientale riguardante la pianificazione sovraordinata), adottato dal Consiglio Direttivo dell'ente di Gestione nel febbraio del 2002, consentirà di intervenire sul territorio realizzando una serie di interventi prioritari tra cui: * la conservazione e la gestione del canneto: è prevista l'acquisizione di nuove fasce di terreno spondale per la tutela del canneto ed il taglio annuale delle sue parti secche, così da limitare l'apporto di elementi nutritivi alle acque del lago; pag. 13

14 * lo sviluppo di un'agricoltura eco-compatibile: il progetto Amicofungo, già avviato da alcuni anni, sperimenta l'utilizzo di sistemi innovativi di fertilizzazione che consentono di ridurre i carichi di azoto e fosforo che raggiungono il lago. Il Parco inoltre si propone di creare nel prossimo futuro un marchio di qualità da attribuire ai prodotti biologici e di organizzare eventi e attività volti ad incentivare le economie locali; * la tutela delle piante acquatiche: la raccolta parziale della castagna d'acqua ed il controllo della popolazione di nutrie consentiranno l'espansione dei popolamenti di piante sommerse e galleggianti; * la valorizzazione della Paluetta: il dragaggio periodico dei canali e dei laghetti in essa presenti ne rallenteranno il naturale interramento e favorirà la riproduzione e l'accrescimento di alcune specie ittiche particolarmente pregiate; * il ripristino ecologico - naturalistico della Palude: il progetto, attraverso interventi di ingegneria idraulica, consentirà di ricreare il tipico habitat palustre, ormai scomparso da più di 70 anni; * il recupero naturalistico della fascia retrospondale: l'espansione di aree boscate, di colture agricole differenziate e di prati umidi, oggi quasi scomparsi dai terreni limitrofi al lago, permetterà di estendere la zona ecotonale di transizione tra l'acqua e la terraferma. pag. 14

15 Mulino Vecchio Caratteristiche principali Il sito si estende ad est dell'abitato di Rondissone, su una superficie complessiva di 413 ettari (di cui 190 ettari fanno parte dell area protetta della Fascia fluviale del Po tratto torinese), al confine fra le Province di Torino e Vercelli e nei Comuni di Mazzè, Rondissone, Saluggia, Villareggia e Cigliano. Esattamente il S.I.C. occupa all interno del territorio comunale di Mazzé 195,84 ettari, pari al 7,24% dell intera superficie comunale. Il sito tutela il tratto del fiume Dora Baltea e del territorio che lo circonda compreso fra la strada Padana Superiore e l'autostrada A4. La zona, erosa dal fiume nel corso dei millenni, creando un tipico e vasto avvallamento fluviale, si trova ad una quota inferiore rispetto al terrazzo alluvionale circostante. Il paesaggio è caratterizzato da ampi ghiareti e spiagge e da interessanti aree boschive con vegetazione di ripa (pioppi, salici, ontani, ecc.) e da pioppeti o robinieti circondati da seminativi e prati. All'interno del sito si trovano inoltre alcune belle cascine con caratteristiche architettoniche di transizione fra la tipologia canavesana e quella della pianura vercellese. Il sito prende il nome dal vecchio mulino qui presente, ora in corso di restauro. La zona è attraversata dal percorso ciclabile n. 7 del Parco del Po, che proprio in quest'area supera una roggia grazie ad un apposito ponticello in legno inaugurato nel Flora La vegetazione presente nell'area interessata è caratterizzata dalla presenza delle specie autoctone che naturalmente popolano le aree circostanti ai fiumi e le sponde degli stessi (salici, pioppi, ontani, querce, carpini), e da specie alloctone a tratti abbondantemente diffuse, quali la robinia e l'ailanto. I boschi hanno una distribuzione spaziale irregolare, a gruppi, ed anche la copertura che dovrebbe garantire la protezione delle sponde è discontinua. I tipi forestali maggiormente rappresentati nell'area della Dora sono i saliceti - pioppeti, i robinieti ed i querco - carpineti. Il salice è presente sia con specie a portamento arbustivo (Salix purpurea, Salix eleagnos) a formare macchie sparse e discontinue, localmente molto fitte, che popolano il greto della Dora, sia con specie a portamento arboreo (Salix alba), generalmente consociato ai pioppi (Populus alba, Populus nigra, e più raramente Populus tremula) e talvolta all'ontano nero (Alnus glutinosa) ed alla robinia (Robinia pseudoacacia). Il saliceto a salice bianco forma una stretta fascia lungo le sponde, pag. 15

16 limitata ed inframmezzata a colture agrarie, a pioppeti specializzati per la produzione di legname a ciclo breve, a radure ed a robinieti puri. La robinia è una pianta esotica utilizzata fin dalla metà dell'800 per rinsaldare terreni denudati ed attualmente in rapida e spontanea espansione. Lungo la Dora è diffusa sia in formazioni pure lungo le sponde sia consociata ai saliceti - pioppeti ed ai querco - carpineti. Nelle fasce pianeggianti contigue alla Dora, nei terreni non occupati da colture agricole o dalla pioppicoltura specializzata, sono presenti i querco - carpineti di bassa pianura. Si tratta di boschi misti in cui la specie più rappresentativa è la farnia (Quercus robur); tra le specie correlate sono frequenti il carpino bianco (Carpinus betulus), l'ontano nero (Alnus glutinosa), i pioppi e la robinia. Fauna L'area oggetto di valutazione presenta aspetti faunistici senza dubbio interessanti, legati soprattutto alle caratteristiche degli ambienti a ridosso del fiume. Il principale connotato del territorio è infatti rappresentato dall'asta principale della Dora che, come grande corridoio ecologico, rappresenta una vera e propria "arteria" di passaggio per numerose specie di uccelli che trovano nelle lanche, nei ghiareti e nelle formazioni arboree ripariali siti idonei di riposo ed alimentazione durante i movimenti migratori primaverili ed autunnali. Il fiume rappresenta inoltre un corridoio preferenziale di dispersione per specie a diffusione alpina. I residui habitat umidi costituiti da lanche, stagni e "fontanili", nonostante i fenomeni di compromissione cui sono spesso soggetti, rappresentano siti importantissimi, oltre che per la nidificazione di un'avifauna particolare, per la conservazione dell'erpetofauna, altrove gravemente minacciata dalle alterazioni ambientali provocate da un'agricoltura intensiva. Siti di importanza faunistica notevole sono inoltre i relitti lembi di bosco planiziale, ospitanti specie esclusive, come pure le rare formazioni prative aride retrostanti i ghiareti. Tali habitat, estrememente frammentati, risultano potenzialmente idonei ad ospitare specie (soprattutto Anfibi e Rettili) rare e/o localizzate nella regione, quali Rana latastei e Podarcis sicula. Le finalità del Parco ed il Piano d Area Le finalità generali che il Piano persegue (le cui norme principali sono richiamate nel capitolo del Rapporto Ambientale riguardante la pianificazione sovraordinata) sono la tutela e la valorizzazione ambientale, ecologica e paesaggistica, la qualificazione pag. 16

17 in tal senso dell'attività agricola, la promozione e il miglioramento dell'utilizzazione culturale, ricreativa e sportiva del fiume, delle sue sponde e dei territori limitrofi di particolare interesse a questi fini; nonchè, in relazione a tali scopi, la razionalizzazione dello sfruttamento economico delle risorse e il miglioramento della qualità delle acque e della sicurezza idrogeologica nei territori interessati. pag. 17

18 5. VALUTAZIONE DELLE INTERFERENZE DEL PROGETTO DI PIANO Il Progetto di Piano Regolatore del Comune di Mazzé non prevede modificazioni degli usi attuali del suolo nell'ambito dei S.I.C. Lago di Candia e "Mulino Vecchio". In particolare nell'area non vi sono previsioni di nuovi insediamenti, di nuove infrastrutture e/o di strutture di qualunque tipologia. Con specifico riferimento agli interventi infrastrutturali, non vi sono neppure proposte di modifica della viabilità esistente ivi presente. Per quanto riguarda l aspetto delle principali infrastrutture esistenti, si rende noto che, all interno del territorio del Mulino Vecchio, risulta essere presente il canale sfioratore che dal depuratore consortile porta al fiume Dora Baltea. Sottrazione di vegetazione Le previsioni del Progetto di Piano non determineranno alcuna sottrazione di vegetazione all'interno dei S.I.C.. Sottrazione di habitat idonei alla fauna Sulla base di quanto sopra affermato, non sono prevedibili sottrazione di habitat di elezione per le specie faunistiche indicate dalle schede dei S.I.C. in esame. Non saranno inoltre interferite superfici vegetate di interesse per la fauna o ambienti umidi dove gli anfibi svolgono il loro ciclo riproduttivo. Alterazione di habitat idonei alla fauna per modifica di condizioni ecologiche Poiché non sono ipotizzabili modifiche a carico degli habitat idonei alla fauna di interesse indicata nelle schede dei S.I.C., si ritiene che le previsioni di piano non possano determinare alcuna influenza sul livello della falda delle aree presenti nei S.I.C. e che quindi non possano determinare modificazioni significative delle condizioni ecologiche attuali. Aree attigue ai S.I.C. Lago di Candia Nelle aree a ridosso del perimetro del S.I.C. non sono previsti né nuovi interventi edificatori né previsioni di nuova viabilità, né tanto meno modificazioni degli usi attuali del suolo. Mulino Vecchio Nelle aree a ridosso del perimetro del S.I.C. sono da evidenziare i seguenti aspetti: - l intervento principale previsto, più vicino al perimetro dell area, è la realizzazione di di un oasi naturalistico-ricreativa, posta a circa 220 metri dal pag. 18

19 confine dell area protetta, il cui progetto è stato regolarmente approvato secondo la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (fasi di verifica, valutazione e successiva approvazione da parte degli enti autorizzativi preposti); - in fase di prima valutazione si era deciso di destinare 2 aree, poste a circa 470 metri dal confine del Sito, lungo la strada provinciale di collegamento tra la frazione Casale di Mazzé e Rondissone, a uso produttivo; successivamente si è scartata questa ipotesi in quanto, tra i vari motivi, vi era l eccessiva vicinanza al Sito protetto. La descrizione delle caratteristiche dei nuovi interventi previsti e delle alternative considerate è riportata nel Documento tecnico preliminare. pag. 19

20 6. INTERVENTI DI RECUPERO, MITIGAZIONE, COMPENSAZIONE La mancata interferenza delle azioni del Progetto di Piano con le emergenze indicate nelle schede dei S.I.C. e le considerazioni svolte ai punti precedenti permettono di affermare che non sono necessari specifici interventi di ripristino, miglioramento, mitigazione o compensazione nell'area considerata. Lago di Candia Il Piano d Area del Lago di Candia ha predisposto al suo interno una specifica valutazione di incidenza pertanto, per tutelare le aree del sito che ricadono all interno del territorio comunale di Mazzé, le Norme di Attuazione del Progetto di Piano Regolatore devono prevedere le seguenti normative: - per le aree che ricadono all interno del Parco del Lago di Candia si rimanderà direttamente alle norme di attuazione, regolamenti e relativa valutazione di incidenza del Piano d Area del Parco sopracitato. Mulino Vecchio-Parco del Po Per tutelare le aree del sito che ricadono all interno del territorio comunale di Mazzé le Norme di Attuazione del Progetto di Piano Regolatore devono prevedere due livelli di normative: - per le aree che ricadono all interno dell area protetta del Parco del Po, sia che ricadano all interno dell area S.I.C. che al di fuori di essa, si rimanderà direttamente alle norme di attuazione del Piano d Area del Parco sopracitato; - per le aree che non ricadono all interno del Parco del Po si produrranno delle norme di tutela apposite che in ogni caso saranno stabilite in accordo con le norme del Piano d Area del Parco del Po richiamate al punto precedente; si terrà anche conto del Piano di Sviluppo Rurale (P.S.R ); il Progetto di Piano Regolatore dovrà promuovere quanto indicato nel P.S.R. informando i cittadini e verificando la compatibilità delle norme comunali. pag. 20

21 7. CONCLUSIONI La caratterizzazione dei Siti di Importanza Comunitaria Lago di Candia e "Mulino Vecchio", ricadenti in parte nel territorio comunale di Mazzé e in parte in altri comuni limitrofi, è stata desunta sulla base dei dati disponibili in letteratura al fine di evidenziare le peculiarità e le sensibilità delle specie tutelate. L'esame dei contenuti del Progetto di Piano Regolatore del Comune di Mazzé e la constatata assenza di previsioni di modificazioni di destinazioni d'uso derivanti da interventi infrastrutturali e strutturali all'interno delle aree S.I.C. permettono di affermare che non si individuano interferenze a carico dei biotopi considerati e che, di conseguenza, non si rendono necessari specifici interventi di mitigazione o di compensazione. pag. 21

22 8. BIBLIOGRAFIA - AA.VV., I Tipi forestali del Piemonte - Regione Piemonte, Assessorato Economia Montana e Foreste; - Andreone F. & Sindaco R. (Editors), Erpetologia del Piemonte e della Valle d'aosta. Atlante degli Anfibi e dei Rettili - Monografie XXVI, Museo Regionale di Scienze Naturali, Torino; - ARPA Piemonte, Sostenibilità ambientale dello sviluppo. Tecniche e procedure di valutazione ambientale Torino; - Camerano P., Gottero F., Terzuolo P., Varese P., Tipi forestali del Piemonte. Regione Piemonte - Blu Edizioni, Torino; - Direttiva 92/43/CEE del 21/5/1992 e s.m.i.: "Conservazione degli habitat naturali e semi naturali della flora e della fauna selvatiche"; - Direttiva 79/409/CEE del 2/4/1979 del Consiglio e s.m.i. (Direttiva della Commissione 91/244/CEE del 6/3/1991 e Direttiva 94/24/CEE che modifica la Dir. 79/409/CEE) "Conservazione degli uccelli selvatici"; - D.P.R. 8/9/97, n. 357 modificato con D.P.R. 12/3/2003, n. 120 "Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 357": Regolamento recante attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche"; - L.R. 14 dicembre 1998 n. 40 "Disposizioni concernenti la compatibilità ambientale e le procedure di valutazione"; - Regione Piemonte, Guida al riconoscimento di Ambienti e Specie della Direttiva Habitat in Piemonte - I.P.L.A. S.p.A.; - Regione Piemonte - Assessorato beni culturali ed ambientali, Pianificazione territoriale, Parchi, Enti Locali, Piano d'area del Sistema Regionale delle Aree Protette della Fascia Fluviale del Po; - Sindaco R. et Al., Guida al riconoscimento di ambienti e specie della Direttiva Habitat. Regione Piemonte; - Provincia di Torino - Settore Aree Protette, Piano d Area Parco del Lago di Candia. pag. 22

Codice Sito IT NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

Codice Sito IT NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) Codice Sito IT3210015 NATURA 2000 Data Form NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E

Dettagli

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000 ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ EMILIA CENTRALE PARCO REGIONALE DEI SASSI DI ROCCAMALATINA REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO

Dettagli

Condizionalità e biodiversità

Condizionalità e biodiversità Condizionalità e biodiversità Criteri di Gestione Obbligatoria 2-3: Direttiva Uccelli e Direttiva Habitat Cagliari, 16 Marzo 2009 La Direttiva 92/43/CEE Habitat Lo scopo principale della direttiva è: salvaguardare

Dettagli

CONTRATTO DI LAGO DEL BACINO DEI LAGHI DI AVIGLIANA

CONTRATTO DI LAGO DEL BACINO DEI LAGHI DI AVIGLIANA CONTRATTO DI LAGO DEL BACINO DEI LAGHI DI AVIGLIANA Biodiversità del sito Rete Natura 2000 ZSC Laghi di Avigliana Bruno Aimone 30-05-2017 ALCUNI DATI TERRITORIALI ESTENZIONE 410ha Lago Piccolo (sup. ha

Dettagli

Comune di Loreggia Provincia di Padova 3^ Settore Edilizia Privata e Urbanistica

Comune di Loreggia Provincia di Padova 3^ Settore Edilizia Privata e Urbanistica PIANO DEGLI INTERVENTI 3 VARIANTE PARZIALE VARIANTE PARZIALE AL P.I. AI SENSI DELL'ART. 18 L.R. 23/04/2004 N. 11 PER CAMBIO DI ZONA DI UN TERRENO COMUNALE SITO IN VIA DELL'ARTIGIANATO DA FS A D1 VARIANTE

Dettagli

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del

VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del COMUNE DI RUSSI PROVINCIA DI RAVENNA VARIANTE SPECIFICA 1/2018 al PRG 95 approvato con Delibera provinciale n. 453 del 30.04.1997 redatta ai sensi dell art. 4 comma 4 lettera e) e dell art. 53 della L.R.

Dettagli

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153 LIFE Natura Alta Tuscia Viterbo, 02 Febbraio 2005 Provincia di Viterbo Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta Tuscia Viterbese. LIFE 04 NAT/IT/000153 Piano di

Dettagli

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000

REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO AL TERRITORIO DEL SITO RETE NATURA 2000 ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ EMILIA CENTRALE RISERVA NATURALE ORIENTATA CASSE DI ESPANSIONE DEL FIUME SECCHIA REGOLAMENTO DI SETTORE PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA RELATIVO

Dettagli

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette

Capitolo 3 Caratterizzazione delle aree protette Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Bacino dello slizza Capitolo 3 I INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO

Dettagli

Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie alloctone. Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse

Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie alloctone. Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse Pesci 22 specie di Pesci, di cui 5 di interesse comunitario. Presenti almeno 8 specie alloctone. Anfibi 8 specie di Anfibi di cui 2 di interesse comunitario. Rettili 13 specie di Rettili di cui una di

Dettagli

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000

Prospettive dell agricoltura all interno della. Rete Natura 2000 Prospettive dell agricoltura all interno della Rete Natura 2000 Assessorato della Difesa dell Ambiente Servizio Tutela della Natura Paulilatino, 29.06.2009 CONDIZIONALITÀ E AMBIENTE Perché la condizionalità

Dettagli

MISURE DI CONSERVAZIONE

MISURE DI CONSERVAZIONE MISURE DI CONSERVAZIONE www.europrogetti.eu 66 MISURE DI CONSERVAZIONE www.europrogetti.eu 67 MISURE DI CONSERVAZIONE www.europrogetti.eu 68 MISURE DI CONSERVAZIONE www.europrogetti.eu 69 MISURE DI CONSERVAZIONE

Dettagli

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ DIREZIONE AMBIENTE STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE ED INDIRIZZO SULLA BIODIVERSITÀ IN PIEMONTE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ Vincenzo Maria Molinari, Viola Erdini, Elisa Malenotti, Matteo Massara M PIEMONTE E

Dettagli

Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone

Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone Il risanamento ambientale del lago di Viverone: un obiettivo per la Provincia di Biella, possibilità di utilizzo delle fasce tampone Matteo Massara Biella, 28 settembre 2007 Il lago di Viverone è un importante

Dettagli

Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE

Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE Comune di POCENIA REGOLAMENTO COMUNALE PER L'INSTALLAZIONE DI STAZIONI RADIO BASE PER LA TELEFONIA MOBILE Pianif. Terr. G. VELCICH ESCLUSIONE DALLA VERIFICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DI INCIDENZA SU ZSC /

Dettagli

GESTIONE VENATORIA DELLE SPECIE MIGRATRICI DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO

GESTIONE VENATORIA DELLE SPECIE MIGRATRICI DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO Piano faunistico-venatorio GESTIONE VENATORIA DELLE SPECIE MIGRATRICI DI INTERESSE CONSERVAZIONISTICO Roberto Tinarelli SPECIE TRATTATE E INFORMAZIONI RIPORTATE ALLODOLA Alauda arvensis BECCACCIA Scolopax

Dettagli

A relazione dell'assessore Casoni:

A relazione dell'assessore Casoni: REGIONE PIEMONTE BU26 28/06/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 11 giugno 2012, n. 14-3992 Direttiva del Consiglio 92/43/CEE del 21 maggio 1992 e Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del

Dettagli

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO

DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA ANIMALE E DELL UOMO LABORATORIO DI ETOLOGIA v. Accademia Albertina, 13-10123 TORINO - Italy Tel. Prof. C. Giacoma (011) 6704558 Laboratori (011)

Dettagli

Varallo 25 Febbraio I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza

Varallo 25 Febbraio I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza Varallo 25 Febbraio 2016 I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia e La procedura di valutazione di incidenza I siti della Rete Natura 2000 in Valsesia: S.I.C. IT1120028 Alta Valsesia ZPS IT 1120027 Alta

Dettagli

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Comune di POCENIA PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Pianif. Terr. Gabriele VELCICH V A R I A N T E 33 (ASSESTAMENTO 2) ESCLUSIONE DALLA VERIFICA DELLA SIGNIFICATIVITÀ DI INCIDENZA SU ZSC / SIC / ZPS DPR

Dettagli

Dati identificativi del piano. VALLAZZA E DEL SIC/ZPS IT20B0010 VALLAZZA Codice e denominazione dei siti Natura 2000 SIC/ZPS IT20B0010 VALLAZZA

Dati identificativi del piano. VALLAZZA E DEL SIC/ZPS IT20B0010 VALLAZZA Codice e denominazione dei siti Natura 2000 SIC/ZPS IT20B0010 VALLAZZA pag. I L'Art.1 della L.R. 1 febbraio 2010, che modifica il Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale, L.R. 31/2008, introduce la Valutazione di Incidenza

Dettagli

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

INQUADRAMENTO TERRITORIALE CAVA CERETTO INQUADRAMENTO TERRITORIALE La Cava Ceretto, di proprietà della Unicalcestruzzi s.p.a., è situata in sponda sinistra del Fiume Po, in corrispondenza dell abitato di Ceretto, a cavallo tra i

Dettagli

Proposte di istituzione di nuovi Monumenti Naturali Laghetti in località Semblera proposta di istituzione di Monumento Naturale Procedimento Amministrativo L istituzione di Monumenti Naturali è normata

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE 0 REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA COMUNI DI ORANI E SARULE PIANO DI GESTIONE DEL SIC MONTE GONARE ITB021156 A CURA DI PROF. IGNAZIO CAMARDA (COORDINATORE, ASPETTI BOTANICI) ING. SEBASTIANO CARTA (PIANIFICAZIONE)

Dettagli

/07/2012 DIREZIONE GENERALE SISTEMI VERDI E PAESAGGIO. Identificativo Atto n. 199

/07/2012 DIREZIONE GENERALE SISTEMI VERDI E PAESAGGIO. Identificativo Atto n. 199 5857 02/07/2012 Identificativo Atto n. 199 DIREZIONE GENERALE SISTEMI VERDI E PAESAGGIO VALUTAZIONE DI INCIDENZA DEL PIANO DI TUTELA E GESTIONE DELLE AREE AGRICOLE DEL PARCO REGIONALE SPINA VERDE DI COMO

Dettagli

Art. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino.

Art. 1 (Istituzione) 2. Il parco è classificato ai sensi dell art. 10, comma 1 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 come parco marino. Istituzione del Parco Marino Regionale «Costa dei Gelsomini». (BUR n. 8 del 16 aprile 2008, supplemento straordinario n. 2 del 29 aprile 2008) Art. 1 (Istituzione) 1. Ai sensi dell art. 6 della legge regionale

Dettagli

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra

MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT Isola Sacra MISURE DI CONSERVAZIONE DEL SIC IT6030024 Isola Sacra 1 INTRODUZIONE Le misure di e gli indirizzi di gestione definiti nel presente documento si applicano al Sito di Interesse Comunitario IT6030024 Isola

Dettagli

PARTE I LEGGI, REGOLAMENTI ED ATTI DELLA REGIONE ATTI DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE GIUNTA REGIONALE. Omissis

PARTE I LEGGI, REGOLAMENTI ED ATTI DELLA REGIONE ATTI DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE GIUNTA REGIONALE. Omissis Anno XL - N. 49 (18.09.2009) Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo Pag. 7 PARTE I LEGGI, REGOLAMENTI ED ATTI DELLA REGIONE ATTI DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE GIUNTA REGIONALE Omissis DELIBERAZIONE

Dettagli

Tipologie edilizie, ristrutturazioni e biodiversità nel Parco del Ticino

Tipologie edilizie, ristrutturazioni e biodiversità nel Parco del Ticino Ristrutturazione di edifici agricoli e conservazione della biodiversità La Fagiana, 22 aprile 2015 Sviluppo sostenibile, tutela della biodiversità e dell'ambiente, qualità della vita Tipologie edilizie,

Dettagli

RECUPERO DELLA FUNZIONALITÀ FLUVIALE E DELLE CONNESSIONI ECOLOGICHE NELLA VALLE DEL TICINO

RECUPERO DELLA FUNZIONALITÀ FLUVIALE E DELLE CONNESSIONI ECOLOGICHE NELLA VALLE DEL TICINO RECUPERO DELLA FUNZIONALITÀ FLUVIALE E DELLE CONNESSIONI ECOLOGICHE NELLA VALLE DEL TICINO Valentina Parco, Francesca Trotti Parco lombardo della Valle del Ticino La Valle del Ticino rappresenta il più

Dettagli

I vincoli ambientali nella Pianificazione energetica

I vincoli ambientali nella Pianificazione energetica REGIONE MOLISE Direzione Generale della Giunta regionale Area seconda Servizio Biodiversità e Sviluppo sostenibile I vincoli ambientali nella Pianificazione energetica Campobasso, 31 marzo 2015 1 Normativa

Dettagli

3.2 Descrizione di eventuali impatti ambientali dovuti all opera e misure compensative da prevedersi

3.2 Descrizione di eventuali impatti ambientali dovuti all opera e misure compensative da prevedersi 3.2 Descrizione di eventuali impatti ambientali dovuti all opera e misure compensative da prevedersi 3.2.1 Verifica della compatibilità dell opera con il quadro normativo e con gli strumenti di pianificazione

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

1. I BENI PAESAGGISTICI

1. I BENI PAESAGGISTICI 1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali

Dettagli

Provincia di Viterbo LIFE 04 NAT/IT/000153

Provincia di Viterbo LIFE 04 NAT/IT/000153 L Provincia di Viterbo Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta Tuscia Viterbese. LIFE 04 NAT/IT/000153 Direttive Habitat e Uccelli la Rete Natura 2000 ed i progetti

Dettagli

Vie Verdi dei Laghi. Sentiero del Verbano. Tratto Comune di: Monvalle. Lunghezza totale del tratto: 3,5 Km

Vie Verdi dei Laghi. Sentiero del Verbano. Tratto Comune di: Monvalle. Lunghezza totale del tratto: 3,5 Km Vie Verdi dei Laghi Sentiero del Verbano Tratto Comune di: Monvalle VB Inquadramento geografico: Caratteristiche tecniche sentiero: Lunghezza totale del tratto: 3,5 Km Totale tratti carrozzabili asfaltati:

Dettagli

Appendice 1 - Check list di caratterizzazione del contesto ambientale

Appendice 1 - Check list di caratterizzazione del contesto ambientale 1 Appendice 1 - Check list di caratterizzazione del contesto ambientale Sezione 1 a) La progettualità è localizzata, anche parzialmente, all interno di un area protetta? NO X Se SI, quale (inserire denominazione)?

Dettagli

Corso per Operatori Faunistici Volontari CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE IN AREE PROTETTE. a cura di Michela Giacomelli

Corso per Operatori Faunistici Volontari CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE IN AREE PROTETTE. a cura di Michela Giacomelli Corso per Operatori Faunistici Volontari CONTROLLO NUMERICO DELLE POPOLAZIONI FAUNISTICHE IN AREE PROTETTE a cura di Michela Giacomelli legislazione Legge 157/92, Norme per la protezione della fauna selvatica

Dettagli

REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA

REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA REGOLAMENTO CAPANNI DA PESCA E DA CACCIA VALSAT - VAS Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale (L.R. 20/2000), Valutazione Ambientale Strategica (Dir. 2001/42/CE; D.lgs.152/06; L.R.9/08)

Dettagli

La Rete Natura 2000 in Piemonte

La Rete Natura 2000 in Piemonte Il PSR per la tutela della biodiversità La in Piemonte Marina Cerra Torino, 13 dicembre 2010 Settore Pianificazione e Gestione Aree naturali protette Conservazione della natura approcci diversi nel tempo

Dettagli

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE. promulga

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE. promulga REGIONE PIEMONTE BU26 27/06/2013 Legge regionale 25 giugno 2013, n. 11. Disposizioni in materia di aree contigue alle aree protette. Modifiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19. Il Consiglio regionale

Dettagli

L.R. 21 aprile 2008, n. 11 (1) Istituzione del Parco Marino Regionale "Costa dei Gelsomini" (2). Il Consiglio regionale ha approvato

L.R. 21 aprile 2008, n. 11 (1) Istituzione del Parco Marino Regionale Costa dei Gelsomini (2). Il Consiglio regionale ha approvato Istituzione del Parco Marino Regionale "Costa dei Gelsomini" (2). (1) Pubblicata nel B.U. Calabria 16 aprile 2008, n. 8, suppl. straord. 29 aprile 2008, n. 2. (2) Il presente provvedimento è stato abrogato

Dettagli

LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016

LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016 LE SCIENZE NATURALI IN PIEMONTE ASTI, 12 NOVEMBRE 2016 Il Piano di Sviluppo Rurale della Regione Piemonte: una risorsa per la biodiversità? Il punto di vista di agricoltori e ornitologi. Bruno e Gabriella

Dettagli

La manutenzione dei manufatti idraulici nell ARE Torrazzuolo

La manutenzione dei manufatti idraulici nell ARE Torrazzuolo Provincia di Modena Partecipanza Agraria di Nonantola Ente morale istituito dalla Legge 04.08.1894 n. 397 La manutenzione dei manufatti idraulici nell ARE Torrazzuolo www.partecipanzanonantola.it www.comune.nonantola.mo.it

Dettagli

AZIONI DI PIANO LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE

AZIONI DI PIANO LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO FORESTALE TITOLO AZIONE N3 - Recupero di cave su falda scoperchiata Descrizione generale PERIODICITA D INTERVENTO PRIORITA 3 D CATEGORIA Valorizzazione della funzione naturalistica AMBITI TERRITORIALI DI PROGETTO

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

La gestione Forestale nelle Aree Protette e nei Siti afferenti alla Rete Natura 2000

La gestione Forestale nelle Aree Protette e nei Siti afferenti alla Rete Natura 2000 La gestione Forestale nelle Aree Protette e nei Siti afferenti alla Rete Natura 2000 a cura del Dr. Claudio Cattena e del Dr. Carlo Cecconi Assessorato Ambiente e Cooperazione tra i popoli Dipartimento

Dettagli

APPENDICE A. SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE RETE NATURA 2000 psic STAGNI E SALINE DI PUNTA DELLA CONTESSA (IT )

APPENDICE A. SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE RETE NATURA 2000 psic STAGNI E SALINE DI PUNTA DELLA CONTESSA (IT ) Doc. No. 03-558-H11 Rev. 0 Gennaio 2006 APPENDICE A SCHEDA DI IDENTIFICAZIONE RETE NATURA 2000 psic STAGNI E SALINE DI PUNTA DELLA CONTESSA (IT4190003) Edipower S.p.A. Milano Relazione di Incidenza, Centrale

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO concernente la conservazione degli uccelli selvatici e DIRETTIVA 92/43/CEE DEL CONSIGLIO relativa alla conservazione degli habitat naturali

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici

COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO. concernente la conservazione degli uccelli selvatici COMMISSIONE EUROPEA DG XI.D.2 DIRETTIVA 79/409/CEE DEL CONSIGLIO concernente la conservazione degli uccelli selvatici e DIRETTIVA 92/43/CEE DEL CONSIGLIO relativa alla conservazione degli habitat naturali

Dettagli

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE

LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE Servizio conservazione della natura e degli habitat, tutela della fauna selvatica LA RETE NATURA 2000 E PIANI DI GESTIONE 1. LE DIRETTIVE COMUNITARIE A TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ E LA RETE NATURA 2000.

Dettagli

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO"

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: ESPLORAZIONE DELL ARGOMENTO" CLASSE III UNITA' DI APPRENDIMENTO 2: LA DIVERSITA

Dettagli

Le aree perifluviali come corridoi ecologici nella pianificazione regionale

Le aree perifluviali come corridoi ecologici nella pianificazione regionale Direzione Ambiente Le aree perifluviali come corridoi ecologici nella pianificazione regionale Floriana Clemente Settore Tutela Ambientale delle Acque Matteo Massara Settore Sostenibilità, Salvaguardia

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

D.G.R. n del 22 maggio 2006

D.G.R. n del 22 maggio 2006 D.G.R. n. 76-2950 del 22 maggio 2006 Procedura di infrazione 1993/2165 ex art. 228 del Trattato. Sentenza della Corte di Giustizia nella causa C-378/01. Individuazione del nuovo sistema delle Zone di Protezione

Dettagli

MISURE REGOLAMENTARI

MISURE REGOLAMENTARI MISURE REGOLAMENTARI Vincolo indennizzabile Vincolo non indennizzabile AREE AGRICOLE (ad esclusione delle superfici occupate da prati permanenti e pascoli) Divieti e regolamentazione dell attività agricola

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO NOME SPAZIO APERTO SP.A.C._22 COMUNE Casalpusterlengo AREA (ha) 5,8 PERIMETRO (metri) 1714 PROPRIETÀ DELL AREA privata DATA RILIEVO Maggio 2013 RILIEVO EFFETTUATO DA Landmarkstudio Motivo

Dettagli

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA

BA_09. AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). PROFILO DESCRITTIVO DELL AREA SCHEDA n. : BA_09 AMBITO PGT : Verde urbano ( PGT adottato), Area boscata (PGT approvato in fase di pubblicazione). Data: 31.10.2011 Rilevatore: CG/cv DENOMINAZIONE: : Via Presolala/Via Resegone (ambito

Dettagli

Schema di decreto per la definizione delle zone umide di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di RAMSAR: "Padule Orti Bottagone

Schema di decreto per la definizione delle zone umide di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di RAMSAR: Padule Orti Bottagone Allegato n.7 Schema di decreto per la definizione delle zone umide di interesse internazionale ai sensi della Convenzione di RAMSAR: "Padule Orti Bottagone VISTI l art. 1, commi 2 e 5 e l art. 5, comma

Dettagli

7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette:

7.1 Aree protette. La protezione della natura viene realizzata mediante. l istituzione di diverse tipologie di aree protette: NATURA Pagina 200.1 Aree protette Figura.1 Grado di urbanizzazione dei comuni della provincia di Lecco 200 L istituzione di aree protette in provincia di Lecco deve tener conto della diversa situazione

Dettagli

Capitolo 22. Valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza

Capitolo 22. Valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza Capitolo 22 Valutazione di impatto ambientale, valutazione ambientale strategica e valutazione di incidenza Valutazione d impatto ambientale La VIA è una procedura amministrativa che porta alla concessione

Dettagli

La componente agroforestale. pianificazione di livello comunale in Piemonte

La componente agroforestale. pianificazione di livello comunale in Piemonte La componente agroforestale nella pianificazione di livello comunale in Piemonte Alba, 27 febbraio 2016 Franco Licini Estensione delle superfici forestali Oltre 970.000 ha (proiezione reale ultimi rilievi)

Dettagli

La procedura della Valutazione di incidenza nella Regione Puglia

La procedura della Valutazione di incidenza nella Regione Puglia La procedura della Valutazione di incidenza nella Regione Puglia Dott.ssa Antonietta Riccio Dirigente Sezione Autorizzazioni Ambientali, Regione Puglia L assetto delle competenze in materia di VINCA nella

Dettagli

REGIONE TOSCANA UFFICI REGIONALI GIUNTA REGIONALE

REGIONE TOSCANA UFFICI REGIONALI GIUNTA REGIONALE REGIONE TOSCANA UFFICI REGIONALI GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 19-12-2017 (punto N 20 ) Delibera N 1436 del 19-12-2017 Proponente FEDERICA FRATONI DIREZIONE AMBIENTE ED ENERGIA

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5

ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 381 del 23 febbraio 2010 pag. 1/5 PARERE RELATIVO ALLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA Direttiva 92/43/CEE, art. 6, D.P.R. 08/09/1997 n. 357,

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU49 07/12/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 21 novembre 2016, n. 30-4238 L.r. 19/2009 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita'". Art. 40 Misure di Conservazione

Dettagli

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life

Convenzione per l esecuzione di campagne di. monitoraggio dell ittiofauna nell ambito del Progetto Life CENTRO DI RICERCA INTERDIPARTIMENTALE SULLE TECNOLOGIE E L IGIENE DEGLI ALLEVAMENTI INTENSIVI DELLE PICCOLE SPECIE UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BOLOGNA Convenzione per l esecuzione di campagne di monitoraggio

Dettagli

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153

Provincia di Viterbo. Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta LIFE 04 NAT/IT/000153 LIFE Natura Alta Tuscia Viterbo, 24 Gennaio 2005 Provincia di Viterbo Progetto LIFE Natura Azioni urgenti di salvaguardia dei Siti Natura 2000 dell Alta Tuscia Viterbese. LIFE 04 NAT/IT/000153 Che cos

Dettagli

Allegato n.1 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA

Allegato n.1 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA Allegato n.1 DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA VERIFICA DELL INCIDENZA DEGLI INTERVENTI SUI SITI AFFERENTI ALLA RETE NATURA 2000 1. Descrizione degli interventi Il Progetto nuovi

Dettagli

A SCUOLA NEI PARCHI: GUARDIANI DELLA NATURA. Progetto didattico a.s Classe 5 Istituto Scolastico Paritario Santa Maria della Pieve

A SCUOLA NEI PARCHI: GUARDIANI DELLA NATURA. Progetto didattico a.s Classe 5 Istituto Scolastico Paritario Santa Maria della Pieve A SCUOLA NEI PARCHI: GUARDIANI DELLA NATURA Progetto didattico a.s. 2013-2014 Classe 5 Istituto Scolastico Paritario Santa Maria della Pieve CHE COS È VALLEVECCHIA ValleVecchia è un area costiera protetta.

Dettagli

I Querco-carpineti carpineti del Piemonte

I Querco-carpineti carpineti del Piemonte I Querco-carpineti carpineti del Piemonte Perché merita occuparsene PG Terzuolo, A Canavesio Istituto per le Piante da Legno e l Ambiente - Torino Torino 29 novembre 2011 Superficie territoriale planiziale:

Dettagli

variante A

variante A variante A.5.31102013 1 Cronistoria degli eventi e premessa Breve cronistoria degli eventi che portano al presente P.A.C. La società Trivento srl da Precenicco, quale proprietaria dei beni in oggetto,

Dettagli

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ALLEGATO 1 SINTESI DELLE PRINCIPALI FASI DI COSTRUZIONE DELLA RETE NATURA 2000 IN EMILIA-ROMAGNA E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Inquadramento sintetico delle attività svolte in materia di Rete Natura

Dettagli

Ministero dell Ambiente. e della Tutela del Territorio e del Mare TUTELE DI VARIA NATURA. ELENCO (fatte salve eventuali ulteriori integrazioni)

Ministero dell Ambiente. e della Tutela del Territorio e del Mare TUTELE DI VARIA NATURA. ELENCO (fatte salve eventuali ulteriori integrazioni) TUTELE DI VARIA NATURA ELENCO (fatte salve eventuali ulteriori integrazioni) TUTELA PAESAGGISTICA AI SENSI DEL D. LGS. N. 42/2004 Beni paesaggistici dichiarati di notevole interesse pubblico (art. 136,

Dettagli

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI

CENSIMENTO DEGLI SPAZI APERTI NOME DEL PROGETTO: Dalla mappa del parco alla realizzazione delle reti. Qualificare il paesaggio periurbano lungo il medio corso del fiume Olona. NOME SPAZIO APERTO COMUNE AREA (ha) 6,3 21. Scossiroli

Dettagli

NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura

NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura NATURA E BIODIVERSITÀ 2013 Biodiversità: tendenze e cambiamenti Distribuzione del Valore Ecologico secondo Carta della Natura Nome indicatore DPSIR Fonte dati Distribuzione del Valore Ecologico secondo

Dettagli

Sito di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale IT Lago di Viverone

Sito di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale IT Lago di Viverone Sito di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale IT1110020 Lago di Viverone Con la DGR 21-4635 del 6/2/2017 approvate le Misure di conservazione sito-specifiche che definiscono divieti obblighi

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

Giovanni Aramini. Ministero dell'ambiente - V Sala 23 maggio, 2017 da 14:30 a 15:30

Giovanni Aramini. Ministero dell'ambiente - V Sala 23 maggio, 2017 da 14:30 a 15:30 Giovanni Aramini Ministero dell'ambiente - V Sala 23 maggio, 2017 da 14:30 a 15:30 Il Parco Nazionale del Pollino istituito con D.P.R. 15/11/1993 E il parco naturale più grande d Italia. Nel 2015 è divenuto

Dettagli

Il ruolo delle procedure di valutazione ambientale nella tutela della connettività aerea per i chirotteri: un caso studio

Il ruolo delle procedure di valutazione ambientale nella tutela della connettività aerea per i chirotteri: un caso studio Il ruolo delle procedure di valutazione ambientale nella tutela della connettività aerea per i chirotteri: un caso studio a cura di Elisa Malenotti Regione Piemonte Settore Pianificazione e Gestione delle

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

MISURE di CONSERVAZIONE SPECIFICHE e PIANI di GESTIONE per i SITI della RETE NATURA 2000 GESTITI dalla PROVINCIA di RAVENNA. Ravenna, 17 aprile 2012

MISURE di CONSERVAZIONE SPECIFICHE e PIANI di GESTIONE per i SITI della RETE NATURA 2000 GESTITI dalla PROVINCIA di RAVENNA. Ravenna, 17 aprile 2012 MISURE di CONSERVAZIONE SPECIFICHE e PIANI di GESTIONE per i SITI della RETE NATURA 2000 GESTITI dalla PROVINCIA di RAVENNA Ravenna, 17 aprile 2012 La direttiva 92/43/CEE Habitat ha come obiettivo la salvaguardia

Dettagli

richiamati gli articoli 3 e 4 del suddetto DPR 357/97 e s.m.i. che prevedono:

richiamati gli articoli 3 e 4 del suddetto DPR 357/97 e s.m.i. che prevedono: REGIONE PIEMONTE BU12 24/03/2016 Deliberazione della Giunta Regionale 7 marzo 2016, n. 26-3013 L.r. 19/2009 "Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversita'". Art. 40 Misure di Conservazione

Dettagli

I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE. Ferrara 9 maggio 2015

I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE. Ferrara 9 maggio 2015 I MACERI NELLA RETE ECOLOGICA PROVINCIALE Ferrara 9 maggio 2015 A cura della P.O. Agricoltura Sostenibile, Caccia ed Aree Protette Provincia di Ferrara La Rete Ecologica Provinciale In occasione dell aggiornamento

Dettagli

Bollettino Giuridico Ambientale 2004

Bollettino Giuridico Ambientale 2004 LEGGE REGIONALE 8 novembre 2004, n. 32 Istituzione del Parco naturale del Monte San Giorgio, del Parco naturale del Monte Tre Denti - Freidour, del Parco naturale di Conca Cialancia, del Parco naturale

Dettagli

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 18 novembre 2014, n. 1006

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 18 novembre 2014, n. 1006 96 26.11.2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 47 DELIBERAZIONE 18 novembre 2014, n. 1006 L.R. 56/00: art. 12 comma 1, lett. a). Approvazione norme tecniche relative alle forme e alle

Dettagli

LAGO DI GHIRLAHIRLA. Tempo teorico di ricambio (anni) 0,1. Torrente Margorabbia Lago maggiore Fiume Ticino Fiume Po

LAGO DI GHIRLAHIRLA. Tempo teorico di ricambio (anni) 0,1. Torrente Margorabbia Lago maggiore Fiume Ticino Fiume Po LAGO DI GHIRLAHIRLA Latitudine ( N): 45 55 Longitudine ( E): 08 49 Altitudine (m s.l.m.) 442 Altitudine max bacino imbrifero (m s.l.m.) 1129 Superficie lago (km2) 0,28 Superficie bacino imbrifero naturale

Dettagli

Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO DELL AMBIENTE Il Dirigente Generale

Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO DELL AMBIENTE Il Dirigente Generale D.D.G. n. 3 Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente DIPARTIMENTO DELL AMBIENTE Il Dirigente Generale VISTO lo Statuto della regione Siciliana; VISTA la Direttiva comunitaria 92/43/CEE del

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE Page 1 of 4 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE DECRETO 21 ottobre 2013 Dichiarazione di importanza internazionale della zona umida denominata «Lago di Sibolla». (13A08905)

Dettagli

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS)

NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) NATURA 2000 FORMULARIO STANDARD PER ZONE DI PROTEZIONE SPECIALE (ZPS) PER ZONE PROPONIBILI PER UNA IDENTIFICAZIONE COME SITI D IMPORTANZA COMUNITARIA (SIC) E PER ZONE SPECIALI DI CONSERVAZIONE (ZSC) 1.

Dettagli

REGIONE LAZIO DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO. Decreto del Presidente

REGIONE LAZIO DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO. Decreto del Presidente REGIONE LAZIO Dipartimento Direzione Regionale DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO AGRICOLTURA Decreto del Presidente DECRETO N. T0300 DEL 16 SETTEMBRE 2011 DECRETO N. DEL Oggetto: Legge Regionale

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale

REPUBBLICA ITALIANA. Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale D.D.G. n. 400 REPUBBLICA ITALIANA Assessorato Regionale del Territorio e dell Ambiente Dipartimento Regionale dell Ambiente Il Dirigente Generale VISTO lo Statuto della Regione Siciliana; VISTA la Legge

Dettagli

INDICE 3 - CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 MANTENERE O MIGLIORARE LO STATO DELLE ACQUE È IMPORTANTE PER LA LORO PROTEZIONE,

INDICE 3 - CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 MANTENERE O MIGLIORARE LO STATO DELLE ACQUE È IMPORTANTE PER LA LORO PROTEZIONE, Bacino della Pianura tra Livenza e Piave I INDICE 3 - CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO... 1 3.2. AREE DESIGNATE PER LA PROTEZIONE

Dettagli

ISTITUZIONE A.C.S. richiesta istituzione A.C.S. San Ponso. % sul Totale della Superficie

ISTITUZIONE A.C.S. richiesta istituzione A.C.S. San Ponso. % sul Totale della Superficie ISTITUZIONE A.C.S. richiesta istituzione A.C.S. San Ponso L area in oggetto ricade in piccolissima parte nei comuni di Salassa e Valperga, andando in ordine crescente gli altri comuni interessati sono

Dettagli

Bacino della Pianura tra Livenza e Piave

Bacino della Pianura tra Livenza e Piave Piano di gestione dei bacini idrografici delle Alpi Orientali Capitolo 3 INDICE 3. CARATTERIZZAZIONE DELLE AREE PROTETTE... 1 3.1. AREE PER L ESTRAZIONE DI ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO... 1 3.1.1.

Dettagli

ALLEGATO A al Progetto Esecutivo

ALLEGATO A al Progetto Esecutivo COMUNITA MONTANA ESINO FRASASSI Via Dante 268-60044 Fabriano (AN) ENTE GESTORE DEL PARCO NATURALE REGIONALE GOLA DELLA ROSSA E DI FRASASSI Bando per Accordi agroambientali d area per la tutela della biodiversità

Dettagli

PROGETTO: Piano di Assetto del Territorio del Comune di Sona (VR) COMMITTENTE: Comune di Sona (VR)

PROGETTO: Piano di Assetto del Territorio del Comune di Sona (VR) COMMITTENTE: Comune di Sona (VR) 1 RETE NATURA 2000 PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA MODELLO PER LA DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA AI SENSI DELLA D.G.R. 3173 DEL 10 OTTOBRE 2006 PROGETTO:

Dettagli