Verifica, installazione, controllo e manutenzione dei generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi

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1 Verifica, installazione, controllo e manutenzione dei generatori di calore alimentati a legna o altri biocombustibili solidi Questa presentazione illustra i principali elementi contenuti nella legislazione e nelle norme tecniche di volta in volta richiamate Questa presentazione ma non sostituisce gli atti richiamati e a cui occorre puntualmente riferirsi per le progettazione, realizzazione, verifica e manutenzione degli impianti al fine di garantire la sicurezza delle persone, degli animali e dei beni

2 UNI definisce i requisiti di verifica, installazione, controllo e manutenzione di impianti destinati al riscaldamento ambiente e/o alla produzione di acqua calda sanitaria e/o alla cottura dei cibi, con apparecchi sia a tiraggio naturale lato fumi che a tiraggio forzato, di potenza termica nominale < 35 kw alimentati con biocombustibili solidi di cui alle norme della serie UNI EN VERIFICA; ; CONTROLLO; MANUTENZIONE; DI IMPIANTI POTENZA TERMICA NOMINALE < 35 KW RISCALDAMENTO; PRODUZIONE DI ACQUA CALDA; COTTURA DEI CIBI BIOCOMBUSTIBILI SOLIDI UNI EN Gli impianti sono quelli dotati di apparecchi alimentati manualmente e quelli con apparecchi a caricamento automatico, installati in locali e relative pertinenze. ALIMENTAZIONE MANUALE ALIMENTAZIONE AUTOMATICA Sono inoltre compresi gli apparecchi costruiti e/o assemblati in opera o su misura, inclusi quelli non rientranti nella UNI EN APPARECCHI COSTRUITI IN OPERA APPARECCHI ASSEMBLATI IN OPERA ANCHE NON COMPRESI NELLA UNI EN

3 Gli apparecchi utilizzabili sono quelli conformi alle seguenti norme: A focolare chiuso UNI EN A focolare aperto UNI EN Stufe UNI EN Stufe ad accumulo UNI EN Termocucine UNI EN Caldaie UNI EN Stufe assemblate in opera UNI EN Stufe a pellet UNI EN SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITÀ L installazione di un impianto e il corretto esercizio prevede la seguente sequenza di operazioni: A) attività preliminari: 1) verifica dell'idoneità del locale di installazione, 2) verifica dell'idoneità del sistema di evacuazione fumi, 3) verifica dell'idoneità delle prese d'aria esterna; B) installazione: 1) realizzazione della ventilazione e collegamento alle prese d aria esterne, 2) realizzazione e collegamento al sistema di evacuazione fumi, 3) montaggio e posa in opera, 4) eventuali collegamenti elettrici ed idraulici, 5) posa di coibentazione, 6) prova di accensione e di funzionalità, 7) posa di finiture e rivestimenti; C) rilascio della documentazione complementare; D) controllo e manutenzione

4 ATTIVITÀ PRELIMINARI PRIMA DI PROCEDERE ALL ESECUZIONE DI QUALSIASI TIPO DI INTERVENTO OCCORRE VERIFICARE LA COERENZA DELL OPERA RISPETTO ALLE DISPOSIZIONI DI LEGGE, REGOLAMENTI LOCALI, DISPONBILITA DEI BENI ANCHE IN RELAZIONE AL DIRITTO PRIVATO DELLE PARTI INTERESSATE. QUINDI SI PROCEDE A VERIFICARE L IDONEITÀ: -DEI LOCALI D ; - DEL SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMI; - DELLE PRESE D ARIA ESTERNE. INFINE SI ESAMINA LA DOCUMENTAZIONE DELL APPARECCHIO DA INSTALLARE. SI CONSIDERANO IDONEI GLI APPARECCHI PER I QUALI IL FABBRICANTE DICHIARI ESPLICITAMENTE TALE POSSIBILITÀ SULLA DOCUMENTAZIONE TECNICA E SUI LIBRETTI D USO E MANUTENZIONE ATTIVITÀ PRELIMINARI IDONEITÀ DEL LOCALE DI Gli apparecchi possono essere integrati in qualsiasi punto degli edifici o essere installati in vani tecnici, devono comunque essere soddisfatte le condizioni inerenti la destinazione d'uso del locale, l'idoneità della aerazione/ventilazione (quando necessaria), l'idoneità dei sistemi di scarico dei fumi. Se sono presenti cappe, altri sisitemi di aspirazione o apparecchi alimentati con combustibili diversi devono essere rispettati i requisiti specifici inerenti la coesistenza

5 ATTIVITÀ PRELIMINARI VERIFICHE PREVENTIVE Prima di procedere la realizzazione con l esecuzione dei lavori è necessario che l'installatore controlli che: a) Il progetto sia coerente con lo stato dei luoghi b) l'ubicazione futura dell apparecchio nel locale d installazione, soddisfi le necessità di afflusso dell aria comburente ed evacuazione dei prodotti della combustione e le esigenze di accesso per la manutenzione; c) la destinazione d uso del locale sia idonea per l installazione di apparecchi a combustibile solido; d) la presenza di eventuali altri apparecchi (di apirazione o di combustione) nel locale di installazione ed in quelli adiacenti e comunicanti ATTIVITÀ PRELIMINARI VERIFICHE PREVENTIVE In occasione della verifica preventiva finalizzata all installazione di apparecchi a tiraggio naturale devono essere valutati: a) la disposizione degli ambienti dell unità immobiliare; b) la presenza di rampe di scale o di vani di comunicazioni fra più piani nelle vicinanze dell apparecchio da installare; c) la presenza di vincoli che impediscono o limitano l uso di preesistenti opere di scarico dei fumi. tiraggio naturale

6 ATTIVITÀ PRELIMINARI IDONEITÀ DEL SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMI Ogni apparecchio ha necessità di essere collegato ad un sistema di scarico dei fumi idoneo a trasportare e disperdere i fumi all esterno, ogni sistema ha tuttavia delle specifiche caratteristiche costruttive (materiali, isolamenti, diametri, sviluppo, ecc.) che ne determinano l idoneità all uso in combinazione con un apparecchio piuttosto che con un altro. Prima di procedere con l installazione occorre accertare la compatibilità del sistema di scarico dei fumi presente rispetto alle caratteristiche dell apparecchio. Si procede con la verifica dei seguenti elementi: a) esistenza della documentazione relativa all impianto; b) esistenza e contenuto della placca camino; c) sezione interna del camino; La placca camino è obbligatoria, deve essere apposta dall installatore che ha realizzato l opera ATTIVITÀ PRELIMINARI IDONEITÀ DEL SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMI a) assenza di ostruzioni lungo tutto il camino; b) Altezza c) sviluppo prevalentemente verticale del camino; d) esistenza e idoneità del comignolo, posizionato correttamente; e) distanza della parete esterna del camino e del canale da fumo dai materiali combustibili; f) tipo e materiale del camino; g) assenza di altri allacciamenti al camino (uso esclusivo)

7 ATTIVITÀ PRELIMINARI IDONEITÀ DEL SISTEMA DI EVACUAZIONE FUMI Il locale di installazione deve disporre di adeguate (aperture) aerazione e/o ventilazione, secondo quanto stabilito nelle indicazioni del fabbricante dell apparecchio. L aerazione e/o ventilazione devono essere idonee a garantire il funzionamento contemporaneo di tutti gli apparecchi e nelle condizioni di esercizio più gravose. Gli apparecchi stagni, cioè dotati di condotti di adduzione dell aria, scarico dei prodotti della combustione e focolare ermeticamente collegati ad essi, possono essere installati in locali senza ventilazione. In questa fase è possibile realizzare o adeguare aperture di ventilazione esistenti QUANDO LE CONDIZIONI PRELIMINARI SONO VERIFICATE PUO' AVERE INIZIO L OPERA DI Nella realizzazione delle opere occorre sempre considerare che l impianto e/o l apparecchio devono essere installato in modo da non danneggiare l edificio o gli altri impianti, ad esempio non possono essere forati o demoliti elementi strutturali portanti dell edificio

8 IN COESISTENZA DI PIÙ APPARECCHI In sede di verifica preliminare deve essere valutata la possibilità di garantire la possibilità di coesistenza degli apparecchi alimentati a combustibile solido con altri apparecchi ( alimentati anche con combustibili diversi) o cappe con o senza estrattore. Sempre in occasione della verifica preventiva occorre accertare che il locale deve sia dotato di adeguate aperture di aerazione e/o ventilazione, le dimensione di queste aperture sono definite dal fabbricante di ogni singolo apparecchio o in assenza di queste indicazioni, dalla norma. Le aperture di aerazione e/o ventilazione devono essere dimensionate in moda tale che sia garantito il funzionamento di tutti gli apparecchi contemporaneamente e nelle condizioni di funzionamento più gravose Installazioni non ammesse IDONEITÀ DEI LOCALI DI E vietata l installazione all interno di locali con pericolo incendio, cioè nei locali in cui si svolge una dellel attività definite dal DM 16/02/82 o è soggetto a specifica normativa di prevenzione incendi. Sono luoghi a rischio di incendio i garge, le autorimesse e i box auto. D.P.R. 1 agosto 2011, n. 151, riguardante lo Schema di regolamento per la disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi

9 Installazioni non ammesse IDONEITÀ DEI LOCALI DI Circolare n. 52 MI.SA. del 20 novembre 1982 Decreto Ministeriale 16 febbraio 1982 e D.P.R. 29 luglio 1982, n. 577 Chiarimenti. Per gli impianti termici alimentati con combustibili solidi, in attesa della emanazione dell'apposita normativa secondo le modalità previste dal D.P.R. 29 luglio 1982, n. 577, potranno essere applicati criteri di sicurezza analoghi a quelli previsti per gli impianti alimentati a combustibile liquido (Circolare n. 73 del 29 luglio 1971) per quanto concerne l'ubicazione, le caratteristiche costruttive, le dimensioni, gli accessi e le comunicazioni, le aperture di ventilazione Decreto Ministeriale del 28/04/2005 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili liquidi. Più apparecchi termici installati nello stesso locale o in locali direttamente comunicanti, sono considerati come facenti parte di un unico impianto, di portata termica pari alla somma delle portate termiche dei singoli apparecchi. All'interno di una singola unità immobiliare adibita ad uso abitativo, ai fini del calcolo della portata termica complessiva, non concorrono gli apparecchi domestici di portata termica singola non superiore a 35 kw quali gli apparecchi di cottura alimenti, le stufe, i caminetti, i radiatori individuali, gli scaldacqua unifamiliari, gli scaldabagno e le lavabiancheria. Le disposizioni si applicano agli impianti nuovi

10 Installazioni non ammesse IDONEITÀ DEI LOCALI DI E inoltre vietata l installazione degli apparecchi all interno di locali ad uso abitativo (ad eccezione degli apparecchi del tipo a funzionamento stagno): - dove sono presenti apparecchi a combustibile liquido che prelevano l'aria comburente nel locale in cui sono installati; - dove sono presenti apparecchi a gas di tipo B destinato al riscaldamento degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria e in locali ad essi adiacenti e comunicanti; - quando la depressione misurata in opera fra ambiente esterno e interno sia maggiore a 4 Pa IDONEITÀ DEI LOCALI DI Installazioni in bagni, camere da letto e monolocali Nei bagni, camere da letto e monolocali è consentita esclusivamente l installazione stagna o di apparecchi a focolare chiuso con prelievo canalizzato dell aria comburente dall esterno

11 IDONEITÀ DEI LOCALI DI Nei bagni, camere da letto e monolocali è consentita esclusivamente l installazione stagna o di apparecchi a focolare chiuso con prelievo canalizzato dell aria comburente dall esterno IDONEITÀ DEI LOCALI DI I piani di appoggio e/o punti di sostegno delle installazione devono avere una portata idonea a sopportare il peso complessivo dell apparecchio, degli accessori e dei rivestimenti

12 IDONEITÀ DEI LOCALI DI Le pareti adiacenti all'apparecchio poste lateralmente e posteriormente e il piano di appoggio a pavimento devono essere realizzate in materiale non combustibile, salvo che sia presente una idonea protezione isolante e non combustibile in accordo con le istruzioni fornite dal fabbricante. Se non sono disponibile le istruzioni del fabbricante dell'apparecchio la temperatura dei materiali combustibili adiacenti (rivestimenti, mobili, impianti elettrici, ecc.) non deve raggiungere una temperatura uguale o maggiore della temperatura ambiente aumentata di 65 C (max 85 C) IDONEITÀ DEI LOCALI DI Il locale di installazione dell'apparecchio deve avere un volume uguale o maggiore di quello indicato dal fabbricante con minimo di 15 m3. Quando necessarie nel locale devono essere presenti: - la presa elettrica; - l impianto idraulico

13 REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Il locale d installazione di generatori che prelevano l'aria comburente dall'ambiente di installazione deve essere ventilato, i generatori stagni verso l ambiente possono essere installati in locali senza ventilazione. Apertura di ventilazione REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Quando necessaria si ritiene sufficiente la ventilazione se: 1) il locale è dotato di una o più prese d aria per la ventilazione; 2) il locale è dotato di aperture permanenti verso un locale a sua volta dotato di aperture di ventilazione permanenti rivolte verso l'esterno; 3) il locale ha una dispersione permanente derivante dalla presenza di micro-fessure o aperture che consentono il mantenimento della differenza di pressione fra ambiente esterno ed interno ad un valore uguale o minore ai 4 Pa; 4) il locale e dotato di un sistema di ventilazione meccanica controllata che assicura il mantenimento della differenza di pressione fra ambiente esterno ed interno uguale o minore di 4 26 Pa

14 REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Il calcolo della depressione può essere determinato con l uso della UNI o in alternativa, misurato. La misura della differenza di pressione tra il locale di installazione e l ambiente esterno prevede l uso di una particolare strumentazione e si effettua con il generatore in funzione. Devono svolgersi tre cicli di misura della durata di 30 secondo ognuno, la pressione iniziale si rileva con la porta o la finestra aperta verso l esterno, mentre la caduta di pressione si rileva con la porta o la finestra chiusa. La caduta massima di pressione deve risultare < 4 Pa, se tra le varie misure si presenta una variazione > 1 Pa occorre ripetere la misura REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE In ogni caso in presenza di apparecchi a gas di tipo B a funzionamento intermittente non destinati al riscaldamento deve essere ad essi dedicata un apertura di aerazione e/o ventilazione

15 REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Le prese/condotti di ventilazione devono: > essere protette mediante griglie, reti metalliche, ecc.. La sezione utile è da considerare al netto delle griglie, reti, ecc.; > mettere in comunicazione l'ambiente esterno e l'ambiente di installazione secondo le indicazioni del fabbricante; > essere controllabili e manutentabili; > avere la superficie della sezione libera totale uguale o maggiore di quella prevista dal fabbricante dell'apparecchio o, in mancanza di istruzione de fabbricante, maggiore o uguale a quelle seguenti; % sezione ventilazione rispetto sezione fumi Valore minimo superficie netta apertura/condotto A focolare aperto A focolare chiuso Stufe, stufe ad accumulo, termocucine, caldaie 50% 200 cm2 50% 100 cm2 Stufe a pellet - 80 cm REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Se il fabbricante prevede la realizzazione di un collegamento tra la camera di combustione e il condotto/presa di ventilazione, esso deve essere realizzato come da specifiche del fabbricante. Quando la ventilazione è assicurata da un sistema VMC deve essere verificato che l'ambiente di installazione non deve essere messo in una depressione maggiore di 4 Pa. Come già detto l'afflusso dell'aria di ventilazione può essere ottenuto anche da un locale adiacente a quello di installazione, nel locale adiacente il flusso dell'aria deve avvenire liberamente attraverso aperture permanenti comunicanti con l'esterno. Le aperture permanenti devono i requisiti di conformazione e sezione illustrati in precedenza

16 REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Apertura di Ventilazione permanente Apertura di Ventilazione indiretta Locale di installazione Locale adiacente REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Il locale adiacente rispetto al locale di installazione non deve essere messo in depressione rispetto all'ambiente esterno per effetto del tiraggio contrario provocato dalla presenza in questo locale di altro apparecchio di utilizzazione o di aspirazione Locale adiacente Locale di installazione

17 REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Il locale adiacente non può essere adibito ad autorimessa, magazzino di materiale combustibile né comunque ad attività con pericolo incendio, bagno, camera da letto o locale comune dell immobile Locale adiacente Locale di installazione REQUISITI DI VENTILAZIONE ED AERAZIONE Ventilazione ed areazione di un vano tecnico e ventilazione degli apparecchi ad alimentazione automatica In caso di installazione in un vano tecnico deve essere prevista almeno una presa d aria permanente, rivolta verso l esterno, di superficie uguale o maggiore di quelle già definite. Per gli apparecchi ad alimentazione automatica, se la presa d aria esterna è collegata direttamente all apparecchio, l eventuale dispositivo di chiusura della presa d'aria deve aprirsi automaticamente all accensione dell'apparecchio

18 Ogni apparecchio deve essere collegato ad un sistema di scarico dei fumi idoneo ad assicurare una adeguata dispersione in atmosfera dei prodotti della combustione, per questo motivo il punto di scarico in atmosfera deve essere sempre al tetto. Tutti i componenti dei sistemi di scarico dei fumi, compresi i cavedi attraversati dai condotti, devono essere realizzati con materiali che non partecipano alla combustione aventi classe di reazione al fuoco A Installazione dell impianto interno: disposizioni generali Decreto Ministeriale del 10/03/2005 Classi di reazione al fuoco per i prodotti da costruzione da impiegarsi nelle opere per le quali e' prescritto il requisito della sicurezza in caso d'incendio. ALLEGATO C - ELENCO DEI MATERIALI DA CONSIDERARE COME APPARTENENTI ALLE CLASSI A1 E A1FL DI REAZIONE A Calcestruzzo Materiale Calcestruzzo in granuli (granulati minerali leggeri a bassa densità, ad eccezione dell isolamento termico integrale) Ferro, acciaio e acciaio inossidabile Rame e leghe di rame Zinco e leghe di zinco Alluminio e leghe di alluminio Vetro Vetroceramica Ceramica Osservazioni Include il calcestruzzo pronto per l uso e i prodotti prefabbricati in cemento armato o in calcestruzzo compresso Può contenere aggiunte e additivi (come le ceneri volanti), pigmenti e altri materiali. Comprende elementi prefabbricati Non in forme finemente sminuzzate Non in forme finemente sminuzzate Non in forme finemente sminuzzate Non in forme finemente sminuzzate Vetro temprato, vetro temprato chimicamente, vetro stratificato e vetro armato Vetroceramica che comprende una fase cristallina e una residua Comprende i prodotti in polvere di argilla pressata, i prodotti estrusi, vetrificati o meno

19 I componenti dei sistemi per l evacuazione dei prodotti della combustione devono possedere i requisiti tecnologici in grado di soddisfare le specifiche condizioni di funzionamento ed essere conformi alle norme di prodotto dei sistemi di scarico. In ogni caso non è ammesso l utilizzo di tubi metallici flessibili estensibili Il sistema di scarico dei fumi può funzionare unicamente in depressione ed essere un camino singolo o un condotto intubato. Non è consentito utilizzare canne fumarie collettive. Non è consentito collegare al camino o al condotto intubato gli scarichi di qualsiasi tipo di apparecchio o cappe di cucina. È consentito realizzare un sistema di scarico unico collegato contemporaneamente ed caminetto e a un forno di cottura quando il fabbricante definisce le caratteristiche costruttive del raccordo dei canali da fumo

20 NORME DI RIFERIMENTO I componenti dei sistemi di scarico dei fumi devono essere scelti in funzione delle caratteristiche dell'apparecchio da installare: - nel caso di condotti metallici secondo il caso possono essere utilizzati elementi conformi alla UNI o ; - nel caso di camini non metallici: UNI e , UNI 1457, UNI EN Il canale da fumo e il camino/condotto intubato devono essere collegati tra loro ma discontinui, il peso del camino non deve gravare sull'apparecchio. All'interno del canale da fumo, del camino, del condotto intubato non possono essere collocati altri condotti. Canale da fumo Camino

21 Lo scarico dei prodotti della combustione può essere realizzata in uno dei modi seguenti: a) sistema camino operante in depressione; b) condotto per intubamento operante in depressione Esempio di MARCATURA CE stufe a combustibile solido

22 Nella scelta dei componenti del sistema di scarico occorre considerare: - classe di temperatura; - classe di pressione (tenuta ai fumi) almeno pari a alla tenuta richiesta per l apparecchio; - resistenza ad umido (tenuta alla condensa); - classe o livello di corrosione e specifiche del materiale costituente la parete interna a contatto con i fumi; - classe di resistenza al fuoco di fuliggine; - distanza minima dai materiali combustibili Classe di temperatura (T200, T250, T300, T400, T450, T600) La classe di temperatura indica la temperatura massima di esercizio raggiungibile dal camino espressa in gradi centigradi. La classe di temperatura del camino deve essere scelta in base alla massima temperatura dei fumi che il camino è destinato ad evacuare (ricordate che deve essere posta la targa identificativa nei pressi dell opera finita). NEL CASO DELLE STUFE A PELLET LA CLASSE DI TEMPERATURA MINIMA E' T200, NEL CASO DEI RIMANENTI TIPI DI APPARECCHI LA CLASSE DI PRESSIONE MINIMA E' T400 Inoltre, nel caso di camini metallici, se esiste il pericolo che le persone possano venire in contatto con i camini, occorre che verificare che la temperatura superficiale delle pareti esterne dei condotti non superi i valori riportati nella tabella seguente. Se necessario devono essere interposti opportuni schermi isolanti al fine di limitare la sovra temperatura

23 Classe di pressione Individua le caratteristiche di pressione e di dispersione previste per il camino. Tipo di pressione Pressione di prova [Pa] Portata di dispersione [l/s m 2] N1 40 <2, Resistenza alla condensa (D, W) Un camino dichiarato idoneo dal Costruttore al funzionamento ad umido e individuato dalla lettera W; per il funzionamento a secco, cioè senza la formazione di condense si usa la lettera D. I condotti utilizzati per scaricare i fumi degli apparecchi alimentati a combustibile solido possono essere solo di tipo D, cioè è permesso solo il funzionamento a secco. Per garantire un buon funzionamento del sistema di scarico deve essere evitata la formazione della condensa prevedendo, quando necessario, un idoneo isolamento, da scegliere in base alle condizioni di installazione e climatiche. Quando necessario la resistenza termica di parete dell'isolamento non deve essere inferiore di 0,22 k/w

24 Resistenza alla corrosione (Vm, V1, V2, V3) La parte interna del sistema di scarico deve resistere nel tempo all'azione acida delle condense. UNI EN definisce il livello di resistenza alla corrosione dei CAMINI METALLICI secondo due metodi distinti: il primo è basato sull effettuazione di specifiche e severe prove di resistenza alla corrosione, il secondo si basa unicamente sulla scelta di determinati tipi di materiale e spessore dei condotti. Anche la UNI EN 1443 fornisce indicazioni in merito alla resistenza alla corrosione, ma tali indicazioni sono in relazione al tipo di combustibile utilizzato, ed è per questo motivo che la UNI lasciano ad ogni singolo Stato Membro definire la correlazione tra le varie classi e l utilizzo ammesso Livello di resistenza alla corrosione (UNI EN 1443) 2 3 Legno Carbone Legno per caminetti Legno per caminetti Legno per stufe Carbone Torba Torba Resistenza alla corrosione secondo UNI EN D W D W V1 V2 X X X V3 X X

25 Livello di resistenza alla corrosione (UNI EN 1443) 2 3 Legno Carbone Legno per caminetti Legno per caminetti Legno per stufe Carbone Torba Torba Materiali ammessi dalla UNI EN EN AW 1200A L11150 X AISI 316 L40060 X D W D W AISI 316 L40100 X X AISI 316L L50060 X X AISI 316L L50100 X X AISI 904L L70060 X X X E importante sottolineare che solo i condotti designati V1,V2,V3 sono stati sottoposti a prove di resistenza alla corrosione, mentre per i condotti marcati VM tali prove non sono state eseguite. La scelta di condotti marcati VM comporterà quindi possibili differenze sull esecuzione dei controlli e manutenzioni periodiche rispetto ai condotti V1,V2,V

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27 Resistenza all incendio da fuliggine (O, G) e minima distanza da materiali combustibili Il costruttore indica con la lettera G i materiali resistenti al fuoco di fuliggine e con la lettera O quelli non resistenti. La distanza minima da materiali combustibili è posta direttamente a seguire ed è espressa in mm Resistenza all incendio da fuliggine

28 Distanza da materiali combustibili Distanza da materiale combustibile Se la parete esterna del camino raggiunge temperature elevate può provocare l incendio dei materiali e delle sostanze con cui può trovarsi a contatto, per questo motivo il costruttore definisce e dichiara la distanza minima dai materiali combustibili a cui deve essere posto il condotto (nel caso di camini compositi realizzati con elementi conformi alla UNI EN 1856 l installatore deve determinare la distanza minima da tenera nei confronti dei materiali combustibili)

29 UNI EN 1443 Requisiti generali dei camini UNI EN 1457 Requisiti e metodi di prova per camini con condotti interni di terracotta/ceramica UNI EN 1806 Requisiti e metodi di prova per camini in blocchi di laterizio a parete singola UNI EN Requisiti per sistemi camini in metallo UNI EN Requisiti per condotti interni e canali da fumo in metallo UNI EN Requisiti e metodi di prova per la resistenza al fuoco da fuliggine per sistemi di camini con condotti interni di terracotta/ceramica NORME DI RIFERIMENTO UNI EN Requisiti e metodi di prova per la resistenza in condizioni umide per sistemi di camini con condotti interni di terracotta/ceramica UNI EN Progettazione, installazione e messa in servizio dei camini per apparecchi a tenuta non stagna UNI EN Progettazione, installazione e messa in servizio dei camini per apparecchi a tenuta stagna EN Norma europea per il calcolo, l esecuzione e la verifica stufe in maiolica e quelle costruite dal fumista sul posto Tutti i materiali destinati ad essere inseriti in modo stabile nelle costruzioni rientrano nel campo di applicazione della DIRETTIVA CEE/89/106 PRODOTTI DA COSTRUZIONE, più comunemente conosciuta come direttiva CPD. La direttiva è stata recepita in Italia dal D.P.R. del 21 aprile 1993, n e prevede che possono essere immessi sul mercato solo prodotti da costruzione muniti di marcatura CE, realizzati in conformità alle norme armonizzate appositamente pubblicate. L elenco delle norme armonizzate recepite è periodicamente pubblicato sulla gazzetta ufficiale dell unione europea

30 Marcatura condotti Esempio di designazione camino metallico UNI EN Camino EN T450 P1 W V2 L50050 G (75) Numero della norma Livello di temperatura Livello di pressione (N o P o H) Resistenza alla condensa Resistenza alla corrosione Specifica del materiale del condotto fumario Resistenza al fuoco di fuliggine (G:SI o O:NO) e distanza dal materiale combustibile (mm) Nel caso di camini UNI EN riferita ai canali da fumo continua a comparire il valore della distanza da materiali combustibili, mentre nel caso di condotti semplici (variamente accoppiabili) è l installatore che, attraverso calcoli di verifica (UNI EN 12391) definisce la distanza minima dai materiali combustibili

31 Esempio di designazione camino in materiale refrattario - ceramico UNI EN 1457 Condotto interno EN B2 N1 Numero della norma Dimensione Nominale Livello di temperatura Resistenza all incendio da fuliggine Resistenza all incendio da fuliggine

32 Marcatura condotti

33 Placca camino L installatore del sistema di scarico dei fumi, una volta terminata l installazione ed effettuati i relativi controlli e verifiche, deve fissare in modo visibile, nelle vicinanze del camino, la placca camino fornita dal fabbricante a corredo del prodotto, che deve essere completata con le informazioni riportate nel disegno seguente Nell'attraversamento di strutture in materiali combustibili (per esempio in pareti, divisori, tetti, solai o coperture ecc.) non classificati A1possono essere utilizzate le seguenti alternative 1) componenti di un sistema camino doppia parete UNI EN , UNI EN , UNI EN ecc. con rispetto della distanza di sicurezza in aria libera indicata nella designazione di prodotto e nelle istruzioni del fabbricante 2) componenti di un sistema camino UNI EN , UNI EN , UNI EN con modalità di isolamento indicato dal fabbricante in aria chiusa; 3) camino completo UNI EN 1806 con rispetto della distanza di sicurezza indicata nella designazione di prodotto e nelle istruzioni del fabbricante; 4) camino composito con calcolo delle distanze secondo la UNI EN e UNI EN In questo caso è l'installatore che calcola la distanza!!!! 6) appositi sistemi di attraversamento dichiarati idonei dal fabbricante

34 Nella posa dei condotti deve essere evitato ogni ponte termico. I condotti di scarico dei fumi devono essere isolati prima e dopo l'attraversamento delle strutture combustibili. Distanza minima da materiali Combustibili definita dal Fabbricante G(xxx) Condotto non isolato Tratto del condotto isolato Distanza estradosso del solaio minimo 500mm Distanza intradosso del solaio minimo 500mm derogabile in presenza di rosone Struttura In materiale non A

35 Protezione contro il contatto accidentale Dove, in relazione alla collocazione dei condotti in posizione accessibile e alla temperatura dei condotti, è possibile il rischio di ustioni, devono essere presi gli opportuni accorgimenti per evitare tale evenienza. Materiale della parete esterna Valore massimo della temperatura di parete Metello nudo 70 Metallo verniciato 80 Metallo smaltato 86 Materiale ricoperto di materiale plastico Oltre al rispetto dei requisiti generali validi per canali da fumo, camini e condotti intubati, i canali da fumo devono rispondere alle seguenti disposizioni specifiche: - nel passaggio all'esterno e in locali da non riscaldare devono essere coibentati; - non essere posati in locali nei quali è vietata la posa degli apparecchi a combustione; - non devono essere posati in spazi non ispezionabili; - devono essere posati in modo da consentire le dilatazioni termiche;

36 - essere fissati all imbocco del camino senza sporgere all interno; inoltre l asse del tratto terminale di imbocco e l asse del camino devono intersecarsi; NO SI - non è consentito l utilizzo di tubi metallici flessibili per il collegamento dell apparecchio al camino (canali da fumo); NO non sono ammessi tratti in contro-pendenza; NO - i canali da fumo devono avere per tutta la loro lunghezza un diametro non minore di quello dell'attacco del condotto di scarico dell'apparecchio; sono ammessi cambiamenti di sezione solo all imbocco del camino (sia in aumento che in riduzione). Quando il camino ha un diametro minore di quello del canale da fumo, il raccordo di collegamento deve essere tronco conico e deve verificato il corretto funzionamento secondo il metodo di calcolo UNI EN

37 - essere posati in modo da limitare la formazione di condense ed evitarne la fuoruscita dalle giunzioni; - devono essere posizionati ad una distanza dai materiali combustibili non minore a quella indicata nella designazione di prodotto; - il canale da fumo/condotto deve permettere il recupero della fuliggine ed essere scovolabile ed ispezionabile previo smontaggio o attraverso aperture di ispezione quando non accessibile dall interno dell apparecchio ULTERIORI REQUISITI PER I CANALI DA FUMO COLLEGATI AD APPARECCHI A TIRAGGIO NATURALE Fatto salve le indicazioni dei fabbricanti e quanto verificato con i metodi di calcolo disponibili: - Quando si devono raccordare caminetti ad un camino con attacco a soffitto non coassiale rispetto all'uscita dei fumi dall'apparecchio, i cambiamenti di direzione dovranno essere realizzati con l'impiego di gomiti aperti non maggiori di 45 rispetto alla verticale; lo stesso accorgimento deve essere utilizzato per raccordare i caminetti al camino;

38 ULTERIORI REQUISITI PER I CANALI DA FUMO COLLEGATI AD APPARECCHI A TIRAGGIO NATURALE - per le stufe e gli altri apparecchi a tiraggio naturale il canale da fumo può effettuare al massimo 3 cambi di direzione non maggiore di 90 compreso il raccordo al camino. La lunghezza del canale da fumo in proiezione orizzontale non deve essere maggiore di 2 m; Eventuali serrande di regolazione del tiraggio inserite nel canale da fumo devono essere installati in modo conforme alle istruzione del fabbricante, comunque non devono ostruire ermeticamente la sezione interna del condotto. Le serrande devono essere dotate di adeguata apertura di sicurezza o altro meccanismo idoneo ad evitare la completa rotazione della valvola in posizione chiusa. ULTERIORI REQUISITI PER I CANALI DA FUMO COLLEGATI AD APPARECCHI A TIRAGGIO NATURALE La superficie minima dell'apertura di sicurezza deve essere pari al 3% della sezione di passaggio e uguale o maggiore di 20 cm 2. I dispositivi di regolazione devono essere installati nello stesso locale dell apparecchio; In caso di installazione stagna tale registro deve prelevare l aria dall esterno dell abitazione

39 ULTERIORI REQUISITI PER I CANALI DA FUMO COLLEGATI AD APPARECCHI MUNITI DI VENTILATORE PER L ESPULSIONE DEI FUMI In assenza di istruzioni del fabbricante o di calcolo secondo la normativa vigente, i canali da fumo a servizio di apparecchi muniti di elettroventilatore, devono essere installati senza realizzare più di 3 cambi di direzione con angolo non maggiore di 90 (compreso il collegamento al camino) ed avere una lunghezza del canale da fumo in proiezione orizzontale uguale o minore di 4 m. Il collegamento del canale da fumo all apparecchio non deve essere computato, quando presenti devo essere seguite le istruzioni del fabbricante

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