RIUSCIRÒ AD IMPARARE TUTTO? QUADERNO DI. [Selezionare la data]

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1 RIUSCIRÒ AD IMPARARE TUTTO? QUADERNO DI [Selezionare la data]

2 IL NOME O SOSTANTIVO (SOSTANZA) È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO CHE SERVE AD INDICARE PERSONE, ANIMALI O COSE CHE ESISTONO O CHE POSSIAMO IMMAGINARE E PENSARE. IL NOME E IL SUO SIGNIFICATO NOMI COMUNI NOMI PROPRI INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN MODO GENERICO; HANNO LA LETTERA INIZIALE MINUSCOLA mamma, cane, nazione, INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN MODO PRECISO; HANNO LA LETTERA INIZIALE MAIUSCOLA Marta, Bobi, Italia, LA LETTERA MAIUSCOLA È NECESSARIA ANCHE: ü ALL INIZIO DI UN DISCORSO DIRETTO ü NEI NOMI DELLE FESTIVITÀ ü NEI TITOLI DI LIBRI, GIORNALI, FILM, ü NEI NOMI DEI POPOLI Carlo disse: - Mi sento bene! Natale, Capodanno, Pasqua, Ferragosto, Le avventure di Pinocchio, Il Corriere della Sera, Avatar, Romani, Greci, Italiani, ATTENZIONE! I NOMI DEI GIORNI DELLA SETTIMANA, DEI MESI E DELLE STAGIONI SI SCRIVONO CON LA LETTERA MINUSCOLA.

3 NOMI CONCRETI NOMI ASTRATTI INDICANO TUTTO CIÒ CHE POSSIAMO PERCEPIRE DIRETTAMENTE CON I SENSI O IMMAGINARE COME REALE ragazzo, scuola, Topolino, INDICANO TUTTO CIÒ CHE POSSIAMO PERCEPIRE SOLO CON LA MENTE SENZA POTERLO VERIFICARE CON I SENSI stupore, meraviglia, libertà, ATTENZIONE! I PERSONAGGI IMMAGINARI SONO CONSIDERATI CONCRETI. RICORDA! NON SEMPRE È COSÌ CHIARA LA DISTINZIONE TRA NOMI CONCRETI E ASTRATTI. NEL DUBBIO, SI GUARDA AL CONTESTO. ESEMPIO: - La tua nobiltà d animo è grande. (astratto) - La nobiltà (i nobili) ha molti privilegi. (concreto) NOMI INDIVIDUALI NOMI COLLETTIVI INDICANO UNA SOLA PERSONA, UN SOLO ANIMALE O UNA SOLA COSA alunno, lupo, albero, PUR ESSENDO DI FORMA SINGOLARE, INDICANO UN INSIEME DI PERSONE, ANIMALI O COSE classe, branco, bosco, RICORDA! IL NOME COLLETTIVO HA, COMUNQUE, LA FORMA PLURALE CHE INDICA PIÙ INSIEMI DI PERSONE, ANIMALI O COSE.

4 IL NOME E LA SUA FORMA NOMI MASCHILI NOMI FEMMINILI INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE DI GENERE MASCHILE INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE DI GENERE FEMMINILE pittore, gatto, quaderno, pittrice, gatta, biro, ATTENZIONE! NEI NOMI CHE SI RIFERISCONO A PERSONE O ANIMALI SI COSTRUISCE LA FORMA FEMMINILE SENZA DIFFICOLTÀ; NEI NOMI CHE SI RIFERISCONO A COSE, INVECE, IL GENERE SI DEFINISCE IN BASE ALL USO. RICORDA! PER DISTINGUERE IL GENERE DEI NOMI BISOGNA GUARDARE L ARTICOLO, LA PREPOSIZIONE ARTICOLATA CHE LI PRECEDE O CONSULTARE IL VOCABOLARIO. ESEMPIO: biro è preceduto da la, art. fem., quindi è un nome femminile NOMI SINGOLARI NOMI PLURALI INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN NUMERO UGUALE A UNO INDICANO PERSONE, ANIMALI O COSE IN NUMERO SUPERIORE A UNO bambino, leone, casa, bambini, leoni, case, ESISTONO NOMI - INVARIABILI - CHE NON VARIANO NEL PASSAGGIO DAL SINGOLARE AL PLURALE (città, ), NOMI - DIFETTIVI - CHE HANNO SOLO IL SINGOLARE (latte, ) O SOLO IL PLURALE (forbici, ) E NOMI - SOVRABBONDANTI - CHE PRESENTANO DUE PLURALI CON SIGNIFICATO DIVERSO (muri di una casa, mura di una città, ). RICORDA! NEL DUBBIO, È BENE CONSULTARE IL VOCABOLARIO.

5 IL NOME E LA SUA STRUTTURA NOMI PRIMITIVI NOMI DERIVATI scarpa NOMI CHE NON DERIVANO DA ALTRE PAROLE DELLA LINGUA DI CUI FANNO PARTE scarpiera NOMI CHE MODIFICANO IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA DA CUI DERIVANO NOMI ALTERATI SUFFISSO NOMI CHE DANNO UN INFORMAZIONE IN PIÙ (GIUDIZIO) RISPETTO AL NOME PRIMITIVO DA CUI HANNO ORIGINE - scarp-ina (piccola scarpa) - scarp-etta (scarpa piccola e/o graziosa) - scarp-ona (scarpa grande) - scarp-accia (scarpa brutta e/o malridotta) DIMINU = TIVO VEZZEG = GIATIVO DISPRE = GIATIVO ACCRE = SCITIVO - INO / A - ETTO / A - ELLO / A - UCCIO / A - OLO / A - ETTO / A - ASTRO / A - ACCIO / A - ICIATTOLO / A - ONE / A - ACCIONE / A ATTENZIONE AI FALSI ALTERATI! CI SONO NOMI CHE, PUR TERMINANDO CON UNO DEI SUFFISSI INDICATI, NON SONO ALTERATI. ESEMPIO: il tacchino non è un piccolo tacco

6 NOMI COMPOSTI NOMI FORMATI DALL UNIONE DI DUE DIVERSE PAROLE pellerossa, pescecane, cassaforte, ATTENZIONE! I NOMI COMPOSTI POSSONO ESSERE FORMATI DA: NOME + NOME (madre + perla = madreperla, ), NOME + AGGETTIVO (terra + cotta = terracotta), VERBO + NOME (asciuga + mano = asciugamano) E DA ALTRE COMBINAZIONI TRA LE PAROLE. RICORDA! PER NON SBAGLIARE NELL USO DI QUESTI NOMI È CONSIGLIABILE USARE IL VOCABOLARIO CHE NE RIPORTA ANCHE LE FORME PLURALI.

7 L ARTICOLO È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE PRECEDE IL NOME, CONCORDA CON ESSO IN GENERE E NUMERO E NE PRECISA IL VALORE. ESISTONO TRE TIPI DI ARTICOLO: MASCHILE FEMMINILE ARTICOLI DETERMINATIVI: SINGOLARE IL LO L LA L PLURALE I GLI LE INDICANO PERSONE, ANIMALI E COSE BEN DETERMINATE E NOTE A CHI PARLA E A CHI A SCOLTA Siamo passati a salutare la nonna. MASCHILE FEMMINILE ARTICOLI INDETERMINATIVI: SINGOLARE UN UNO UNA UN PLURALE INDICANO PERSONE, ANIMALI E COSE IN MODO INDETERMINATO E GENERICO; SI USANO AL SINGOLARE UN VUOLE L APOSTROFO SOLO AL FEMMINILE Andrò in vacanza con un amico. MASCHILE FEMMINILE ARTICOLI PARTITIVI: SINGOLARE DEL DELLO DELLA PLURALE DEI DEGLI DELLE INDICANO UNA PARTE IMPRECISA DI UN INTERO ESPRESSO DAL NOME CHE PRECEDONO Vorrei del ( un po, una certa quantità, ) pane. Mi hanno regalato delle (alcune, certe, ) margherite.

8 LA PREPOSIZIONE È UNA PARTE INVARIABILE DEL DISCORSO CHE SERVE A COLLEGARE PAROLE O FRASI STABILENDO TRA LORO RELAZIONI. PREPOSIZIONI SEMPLICI DI A DA IN CON SU PER TRA FRA PREPOSIZIONI ARTICOLATE + IL LO LA L I GLI LE DI DEL DELLO DELLA DELL DEI DEGLI DELLE A AL ALLO ALLA ALL AI AGLI ALLE DA DAL DALLO DALLA DALL DAI DAGLI DALLE IN NEL NELLO NELLA NELL NEI NEGLI NELLE CON COL COI SU SUL SULLO SULLA SULL SUI SUGLI SULLE

9 L AGGETTIVO (PAROLA CHE SI AGGIUNGE) È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE SI AGGIUNGE AL NOME, CONCORDA CON ESSO IN GENERE E NUMERO E SERVE PER: ü ESPRIMERE UNA QUALITÀ PARTICOLARE DEL NOME CUI SI RIFERISCE - AGGETTIVO QUALIFICATIVO ü SPECIFICARE ALCUNI ASPETTI DETERMINATI DEL NOME CUI SI RIFERISCE - AGGETTIVO DETERMINATIVO AGGETTIVI QUALIFICATIVI AGGETTIVI DETERMINATIVI AGGIUNGONO AL NOME UN INDICAZIONE DI QUALITÀ RELATIVA A: FORMA (rotondo, ), COLORE (giallo, ), SENSAZIONI (freddo, ), STATI D ANIMO (felice, ), ASPETTI DEL COMPORTAMENTO (generoso, ) E VIA DICENDO AGGIUNGONO AL NOME INDICAZIONI DI: - POSSESSO - POSIZIONE - INDEFINITEZZA - NUMERO - INTERROGAZIONE ED ESCLAMAZIONE

10 GLI AGGETTIVI QUALIFICATIVI AGGIUNGONO INFORMAZIONI AL NOME, ESPRIMENDO QUALITÀ DI ESSO CHE LO CONTRADDISTINGUONO DA UN ALTRO. L AGGETTIVO QUALIFICATIVO PUÒ ESSERE DI GRADO: POSITIVO È IL PIÙ COMUNE (SI TROVA SUL VOCABOLARIO) ED ESPRIME SEMPLICEMENTE UNA QUALITÀ RIFERITA AL NOME alto COMPARATIVO ESPRIME IL CONFRONTO TRA DUE ELEMENTI DI MAGGIORANZA Piero è più alto di Gigi. DI UGUAGLIANZA Piero è alto come Luca. DI MINORANZA Piero è meno alto di Teo. SUPERLATIVO RELATIVO ESPRIME UNA QUALITÀ POSSEDUTA AL MASSIMO O AL MINIMO GRADO ALL INTERNO DI UN CONFRONTO TRA UN UNITÀ E UN GRUPPO SUPERLATIVO ASSOLUTO ESPRIME UNA QUALITÀ POSSEDUTA AL MASSIMO GRADO FUORI DA OGNI CONFRONTO DI MAGGIORANZA Teo è il più alto tra gli amici. DI MINORANZA Gigi è il meno alto tra gli amici. altissimo molto alto super alto extra alto

11 GLI AGGETTIVI POSSESSIVI PRECISANO A CHI APPARTIENE O DA CHI È POSSEDUTO CIÒ CHE È INDICATO DAL NOME CUI SI RIFERISCONO. 1^P.S. 2^P.S. 3^P.S. 1^P.P. 2^P.P. 3^P.P. SINGOLARE PLURALE MASCHILE FEMMINILE MASCHILE FEMMINILE MIO MIA MIEI MIE TUO TUA TUOI TUE SUO SUA SUOI SUE NOSTRO NOSTRA NOSTRI NOSTRE VOSTRO VOSTRA VOSTRI VOSTRE LORO LORO LORO LORO RICORDA CHE: ü I POSSESSIVI VARIANO PER GENERE E PER NUMERO IN MODO DA CONCORDARE CON IL NOME CHE ACCOMPAGNANO; L UNICO INVARIABILE È LORO ü AGLI AGGETTIVI DI TERZA PERSONA BISOGNA AGGIUNGERE: - PROPRIO (PROPRIA, PROPRI, PROPRIE) CHE PUÒ SOSTITUIRE SUO E LORO ED INDICA UN IDEA DI POSSESSO PARTICOLARMENTE FORTE (fare il proprio dovere, ) - ALTRUI (INVARIABILE) CHE INDICA UN POSSESSO INDEFINITO, DIVERSO DA CHI PARLA E DA CHI ASCOLTA (rispettare l opinione altrui).

12 IL PRONOME (PAROLA CHE SOSTITUISCE) È UNA PARTE VARIABILE DEL DISCORSO, CHE STA AL POSTO DEL NOME (DAL LATINO PRO-NOMINE) E SERVE PER: ü EVITARE LE RIPETIZIONI ü RENDERE LE FRASI PIÙ SCORREVOLI PRONOMI PERSONALI SOGGETTO 1^P.S. 2^P.S. 3^P.S. 1^P.P. 2^P.P. 3^P.P. IO TU EGLI - LUI - ESSO ELLA - LEI - ESSA NOI VOI ESSI - LORO ESSE - LORO

13 IL VERBO (DAL LATINO VERBUM = PAROLA) È LA PARTE FONDAMENTALE DEL DISCORSO, IL MOTORE DELLA COMUNICAZIONE. SENZA IL VERBO NON È POSSIBILE ESPRIMERE IN MODO CORRETTO NESSUN PENSIERO. IL VERBO È UN ELEMENTO VARIABILE. IL VERBO PUÒ INDICARE UN AZIONE (Mauro mangia), UNA SITUAZIONE (Davide inciampa), UNO STATO (la nonna sonnecchia), UN MODO DI ESSERE (Marta è simpatica), UN ESISTENZA (c è la luna piena). IL VERBO E LE SUE CONIUGAZIONI LA CONIUGAZIONE È L INSIEME ORDINATO DELLE MODIFICHE CHE UN VERBO SUBISCE NEL MODO, NEL TEMPO, NELLA PERSONA E NEL NUMERO. ESSERE E AVERE HANNO UNA CONIUGAZIONE PROPRIA. PER TUTTI GLI ALTRI VERBI SI GUARDA LA DESINENZA (= PEZZO FINALE) DESINENZA IN - ARE 1^ CONIUGAZIONE suon - are cant - are color - are DESINENZA IN - ERE 2^ CONIUGAZIONE ved - ere scriv - ere corr - ere verbi che finiscono con - rre (condu - rre) fare (da fac - ere latino) dire (da dic - ere latino) DESINENZA IN - IRE 3^ CONIUGAZIONE fin - ire part - ire costru - ire

14 I MODI DEL VERBO IL MODO DEL VERBO INDICA L ATTEGGIAMENTO DEL SOGGETTO VERSO IL VERBO STESSO. MODI FINITI PRECISANO IL TEMPO, IL NUMERO (SINGOLARE O PLURALE) E LA PERSONA MODI INDEFINITI NON DANNO NESSUNA INFORMAZIONE RISPETTO AL NUMERO (SINGOLARE O PLURALE) E ALLA PERSONA INDICATIVO INFINITO INDICATIVO È IL MODO DELLA CERTEZZA (Io MANGIO una mela, ) INFINITO È IL MODO DEL SIGNIFICATO, INDICA LA CONIUGAZIONE, DUNQUE TERMINA IN - ARE, - ERE, - IRE) I TEMPI DEL VERBO IL TEMPO DEL VERBO INDICA IL MOMENTO IN CUI SI VERIFICA CIÒ CHE IL VERBO STESSO ESPRIME. I TEMPI DEI VERBI POSSONO ESSERE SEMPLICI COMPOSTI (FORMATI DA UN VERBO) (ESSERE/AVERE + UN ALTRO VERBO) MODO INDICATIVO PRESENTE PASSATO PROSSIMO IMPERFETTO TRAPASSATO PROSSIMO PASSATO REMOTO TRAPASSATO REMOTO FUTURO SEMPLICE FUTURO ANTERIORE

15 MODO INDICATIVO VERBO AVERE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO HO IO HO AVUTO TU HAI TU HAI AVUTO EGLI HA EGLI HA AVUTO NOI ABBIAMO NOI ABBIAMO AVUTO VOI AVETE VOI AVETE AVUTO ESSI HANNO ESSI HANNO AVUTO IMPERFETTO IO AVEVO TU AVEVI EGLI AVEVA NOI AVEVAMO VOI AVEVATE ESSI AVEVANO TRAPASSATO PROSSIMO IO AVEVO AVUTO TU AVEVI AVUTO EGLI AVEVA AVUTO NOI AVEVAMO AVUTO VOI AVEVATE AVUTO ESSI AVEVANO AVUTO PASSATO REMOTO IO EBBI TU AVESTI EGLI EBBE NOI AVEMMO VOI AVESTE ESSI EBBERO TRAPASSATO REMOTO IO EBBI AVUTO TU AVESTI AVUTO EGLI EBBE AVUTO NOI AVEMMO AVUTO VOI AVESTE AVUTO ESSI EBBERO AVUTO FUTURO SEMPLICE IO AVRÒ TU AVRAI EGLI AVRÀ NOI AVREMO VOI AVRETE ESSI AVRANNO FUTURO ANTERIORE IO AVRÒ AVUTO TU AVRAI AVUTO EGLI AVRÀ AVUTO NOI AVREMO AVUTO VOI AVRETE AVUTO ESSI AVRANNO AVUTO

16 MODO INDICATIVO VERBO ESSERE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO SONO IO SONO STATO TU SEI TU SEI STATO EGLI È EGLI È STATO NOI SIAMO NOI SIAMO STATI VOI SIETE VOI SIETE STATI ESSI SONO ESSI SONO STATI IMPERFETTO IO ERO TU ERI EGLI ERA NOI ERAVAMO VOI ERAVATE ESSI ERANO TRAPASSATO PROSSIMO IO ERO STATO TU ERI STATO EGLI ERA STATO NOI ERAVAMO STATI VOI ERAVATE STATI ESSI ERANO STATI PASSATO REMOTO IO FUI TU FOSTI EGLI FU NOI FUMMO VOI FOSTE ESSI FURONO TRAPASSATO REMOTO IO FUI STATO TU FOSTI STATO EGLI FU STATO NOI FUMMO STATI VOI FOSTE STATI ESSI FURONO STATI FUTURO SEMPLICE IO SARÒ TU SARAI EGLI SARÀ NOI SAREMO VOI SARETE ESSI SARANNO FUTURO ANTERIORE IO SARÒ STATO TU SARAI STATO EGLI SARÀ STATO NOI SAREMO STATI VOI SARETE STATI ESSI SARANNO STATI

17 MODO INDICATIVO VERBO PARLARE - 1^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO PARLO IO HO PARLATO TU PARLI TU HAI PARLATO EGLI PARLA EGLI HA PARLATO NOI PARLIAMO NOI ABBIAMO PARLATO VOI PARLATE VOI AVETE PARLATO ESSI PARLANO ESSI HANNO PARLATO IMPERFETTO IO PARLAVO TU PARLAVI EGLI PARLAVA NOI PARLAVAMO VOI PARLAVATE ESSI PARLAVANO TRAPASSATO PROSSIMO IO AVEVO PARLATO TU AVEVI PARLATO EGLI AVEVA PARLATO NOI AVEVAMO PARLATO VOI AVEVATE PARLATO ESSI AVEVANO PARLATO PASSATO REMOTO IO PARLAI TU PARLASTI EGLI PARLÒ NOI PARLAMMO VOI PARLASTE ESSI PARLARONO TRAPASSATO REMOTO IO EBBI PARLATO TU AVESTI PARLATO EGLI EBBE PARLATO NOI AVEMMO PARLATO VOI AVESTE PARLATO ESSI EBBERO PARLATO FUTURO SEMPLICE IO PARLERÒ TU PARLERAI EGLI PARLERÀ NOI PARLEREMO VOI LEGGERETE ESSI PARLERANNO FUTURO ANTERIORE IO AVRÒ PARLATO TU AVRAI PARLATO EGLI AVRÀ PARLATO NOI AVREMO PARLATO VOI AVRETE PARLATO ESSI AVRANNO PARLATO

18 MODO INDICATIVO VERBO LEGGERE - 2^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO LEGGO IO HO LETTO TU LEGGI TU HAI LETTO EGLI LEGGE EGLI HA LETTO NOI LEGGIAMO NOI ABBIAMO LETTO VOI LEGGETE VOI AVETE LETTO ESSI LEGGONO ESSI HANNO LETTO IMPERFETTO IO LEGGEVO TU LEGGEVI EGLI LEGGEVA NOI LEGGEVAMO VOI LEGGEVATE ESSI LEGGEVANO TRAPASSATO PROSSIMO IO AVEVO LETTO TU AVEVI LETTO EGLI AVEVA LETTO NOI AVEVAMO LETTO VOI AVEVATE LETTO ESSI AVEVANO LETTO PASSATO REMOTO IO LESSI TU LEGGESTI EGLI LESSE NOI LEGGEMMO VOI LEGGESTE ESSI LESSERO TRAPASSATO REMOTO IO EBBI LETTO TU AVESTI LETTO EGLI EBBE LETTO NOI AVEMMO LETTO VOI AVESTE LETTO ESSI EBBERO LETTO FUTURO SEMPLICE IO LEGGERÒ TU LEGGERAI EGLI LEGGERÀ NOI LEGGEREMO VOI LEGGERETE ESSI LEGGERANNO FUTURO ANTERIORE IO AVRÒ LETTO TU AVRAI LETTO EGLI AVRẦ LETTO NOI AVREMO LETTO VOI AVRETE LETTO ESSI AVRANNO LETTO

19 MODO INDICATIVO VERBO SENTIRE - 3^ CONIUGAZIONE TEMPI SEMPLICI TEMPI COMPOSTI PRESENTE PASSATO PROSSIMO IO SENTO IO HO SENTITO TU SENTI TU HAI SENTITO EGLI SENTE EGLI HA SENTITO NOI SENTIAMO NOI ABBIAMO SENTITO VOI SENTITE VOI AVETE SENTITO ESSI SENTONO ESSI HANNO SENTITO IMPERFETTO IO SENTIVO TU SENTIVI EGLI SENTIVA NOI SENTIVAMO VOI SENTIVATE ESSI SENTIVANO TRAPASSATO PROSSIMO IO AVEVO SENTITO TU AVEVI SENTITO EGLI AVEVA SENTITO NOI AVEVAMO SENTITO VOI AVEVATE SENTITO ESSI AVEVANO SENTITO PASSATO REMOTO IO SENTII TU SENTISTI EGLI SENTÌ NOI SENTIMMO VOI SENTISTE ESSI SENTIRONO TRAPASSATO REMOTO IO EBBI SENTITO TU AVESTI SENTITO EGLI EBBE SENTITO NOI AVEMMO SENTITO VOI AVESTE SENTITO ESSI EBBERO SENTITO FUTURO SEMPLICE IO SENTIRÒ TU SENTIRAI EGLI SENTIRÀ NOI SENTIREMO VOI SENTIRETE ESSI SENTIRANNO FUTURO ANTERIORE IO AVRÒ SENTITO TU AVRAI SENTITO EGLI AVRÀ SENTITO NOI AVREMO SENTITO VOI AVRETE SENTITO ESSI AVRANNO SENTITO

20 LA FRASE LA FRASE È UN INSIEME ORDINATO DI PAROLE CHE HA UN SIGNIFICATO. LE PAROLE SONO ORGANIZZATE INTORNO A UN VERBO E SONO LEGATE DA UNA RETE DI RAPPORTI LOGICI E DI DIPENDENZA. QUINDI, AD OGNI VERBO CORRISPONDE UNA FRASE. LA FRASE PUÒ ESSERE: SEMPLICE O PROPOSIZIONE COMPLESSA O PERIODO SE C È UN SOLO VERBO Esempio: La rana salta. SE CI SONO PIÙ VERBI Esempio: La rana salta e gracida nello stagno. LA FRASE MINIMA È LA FORMA BASE DELLA FRASE SEMPLICE. ESSA COMUNICA UN MESSAGGIO DI SENSO COMPIUTO ATTRAVERSO DUE ELEMENTI CHE LA COSTITUISCONO: PREDICATO SOGGETTO salta La rana VERBO CHE DICE (PREDICA) ELEMENTO DI CUI SI PARLA QUALCOSA SUL SOGGETTO

21 IL SOGGETTO È CIÒ DI CUI PARLA IL PREDICATO (VERBO). PER QUESTO, NELLA FRASE, OCCORRE SEMPRE CERCARE PRIMA IL PREDICATO PER RISALIRE AL SOGGETTO. IL SOGGETTO CONCORDA CON IL PREDICATO: - NELLA PERSONA - NEL NUMERO - NEL GENERE (A VOLTE) Io part-o (1^ persona) Io part-o (singolare) Lui è partit-o (maschile) SPESSO È: - UN NOME - UN PRONOME Carlo parla. Egli gioca. Il cane abbaia. Qualcuno ride. PUÒ ESSERE: - SCRITTO (ESPRESSO) - NON SCRITTO (SOTTINTESO) PUÒ ANCHE ESSERE QUALSIASI ALTRA PAROLA USATA COME NOME: - UN AGGETTIVO - UN VERBO - UN AVVERBIO - UNA PREPOSIZIONE - UNA CONGIUNZIONE - UN ARTICOLO - UN ESCLAMAZIONE PUÒ ESSERE FORMATO DA UNA SOLA PAROLA PRECEDUTA O MENO DALL ARTICOLO DI SOLITO SI SCRIVE ALL INIZIO DELLA FRASE, PRIMA DEL PREDICATO, MA SI PUÒ TROVARE ANCHE DOPO Noi siamo usciti. Siamo usciti. (Chi? Noi) I fortunati sono pochi. Studiare è faticoso. Il meglio deve ancora venire. Con deriva dal latino cum. Il perché non è chiaro. Lo è un articolo maschile. Un Alt! mi bloccò. Davide scrive. La maestra detta. Il gelato piace a Maria. A Maria piace il gelato.

22 IL PREDICATO È L ELEMENTO FONDAMENTALE INTORNO AL QUALE SI COSTRUISCE LA FRASE, PERCHÉ TRASMETTE L INFORMAZIONE PRINCIPALE (ciò che accade, l azione che viene svolta, la situazione in cui qualcuno o qualcosa si trova, ) IL PREDICATO PUÒ ESSERE: VERBALE formato SOLTANTO DA UN VERBO NOMINALE formato dal VERBO ESSERE + UN AGGETTIVO O UN NOME INDICA - un azione compiuta dal soggetto (Fabio legge) - un azione subita dal soggetto (Fabio è stato richiamato) - un fenomeno, un evento che accade al soggetto (Fabio è caduto) - una situazione, una condizione in cui si trova il soggetto (Fabio sta sul divano) INDICA - che cos è il soggetto (Fabio è un bambino) - com è il soggetto (Fabio è simpatico) ATTENZIONE AL VERBO ESSERE! ESSERE + UN ALTRO VERBO = PREDICATO VERBALE Marta è partita (è = ausiliare del verbo partire) ESSERE + NOME O + AGGETTIVO = PREDICATO NOMINALE Marta è un amica (nome) oppure Marta è gentile (aggettivo) RICORDA! Quando il verbo ESSERE significa APPARTENERE, ESISTERE,

23 STARE, TROVARSI, è considerato predicato verbale! LA FRASE MINIMA PUÒ ESPANDERSI AGGIUNGENDO: aggettivi che si aggiungono a un nome per dare informazioni e chiarimenti in più AGGETTIVI (attributi) (oggi è una giornata splendida, mio zio è felice, ) sono nomi che si aggiungono ad altri nomi per precisarli meglio (il dottor NOMI (apposizioni) Bianchi è bravo, il nonno Piero è anziano, ) sono nomi, pronomi o anche avverbi, da soli o preceduti da una preposizione, che si aggiungono al soggetto, al ESPANSIONI (complementi) predicato o ad altri elementi della frase per completarne il significato (Carlo/gioca/nel giardino/del suo amico, ) L ESPANSIONE PUÒ ESSERE: completa il predicato specificando chi o DIRETTA OPPURE OGGETTO cosa ha a che fare con l azione ed è risponde alle domande UNITA DIRETTAMENTE AL VERBO da CHI? CHE COSA? cui dipende (Dario mangia un gelato) aggiunge informazioni più precise sul INDIRETTA tempo, sul luogo e sui modi dell azione risponde alle domande ed è sempre UNITA AL VERBO da cui DOVE? QUANDO? COME? dipende ATTRAVERSO UNA PREPOSIZIONE (Dario è nato a Roma)

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