Progetto: Progetto di avvio della produzione di bio-carburanti presso la Raffineria di Venezia (Progetto Green Refinery)
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1 Progetto: Progetto di avvio della produzione di bio-carburanti presso la Raffineria di Venezia (Progetto Green Refinery) Elaborato: a supporto dell Istanza di Verifica di Assoggettabilità (art. 20 DLgs 152/06 e s.m.i.) Preparato per: Eni SpA Divisione R&M il Rif.
2 INDICE Sezione N di Pag. SOMMARIO INTRODUZIONE UBICAZIONE E DESCRIZIONE DEL CICLO DI RAFFINAZIONE TRADIZIONALE DELLA RAFFINERIA Ubicazione della raffineria Descrizione di ciclo di raffinazione tradizionale della Raffineria DESCRIZIONE DEL PROGETTO Descrizione impiantistica del ciclo green Splitter VN dell unità di distillazione primaria DP Unità di isomerizzazione ISO Unità di reforming catalitico RC Splitter nafta PV Splitter GPL Unità di desolforazione gasoli/kerosene HF1 e HF Unità di purificazione con ammine e rigenerazione Unità di recupero zolfo RZ1 (termocombustore) Unità di strippaggio acque acide SWS Unità di trattamento di acque reflue TE Movimentazione e stoccaggio Bilanci di materia ed energia del ciclo green Consumo di materie prime e ausiliarie Bilancio Energetico Ambiente idrico Emissioni in atmosfera Rifiuti Sorgenti sonore Sorgenti odorigene Traffico Presidi di salute e sicurezza Fase di cantiere Programma dei lavori Personale impiegato e traffico stimato Produzione di rifiuti Pagina i
3 INDICE ALLEGATI Allegato 1 Allegato 2 Planimetria generale della Raffineria Schemi di processo relativi all unità Splitter VN Allegato 3 Schemi di processo dell unità ECOFINING TM Sezione di deossigenazione Allegato 4 Schemi di processo dell unità ECOFINING TM Sezione di isomerizzazione Allegato 5 Schede di sicurezza dei catalizzatori che verranno utilizzati nell unità ECOFINING TM Pagina ii
4 SOMMARIO Opera: Progetto: Proponente: Tipologia di opere: Regione: Provincia: Comune: Procedura: Modifica schema di raffinazione tradizionale della Raffineria di Venezia Realizzazione del progetto Green Refinery per la produzione di biocarburanti innovativi e di elevata qualità da biomasse oleose. Eni Divisione Refining & Marketing Raffineria di Venezia. Impianti di chimici per la raffinazione di carburanti. Veneto Venezia Venezia Verifica di assoggettabilità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell Art. 20 del D.Lgs 152/06 Commissione: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Valutazione di Impatto Ambientale La Raffineria Eni di Venezia (nel seguito la Raffineria ) è intestataria dell Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), Prot. DVA-DEC del 30/11/2010, rilasciata dal Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), pubblicata mediante Gazzetta Ufficiale n. 3 del 05/01/2011. La Raffineria intende integrare il tradizionale schema di raffinazione mediante la realizzazione del progetto Green Refinery, che consentirà la produzione di bio-carburanti innovativi e di elevata qualità (Green Diesel, Green GPL e Green Nafta) da biomasse oleose a basso costo, inizialmente di prima generazione come olio di palma, per poi integrare nel ciclo anche cariche di seconda e terza generazione (grassi animali, oli esausti, oli derivanti da alghe e scarti di varie tipologie). L assetto green della Raffineria (fase sperimentale) rappresenterà una modalità operativa alternativa allo schema tradizionale di raffinazione. Ciò comporta che la Raffineria potrà operare alternativamente con la configurazione tradizionale (già autorizzata dal Decreto AIA sopra citato) o con quella green (oggetto del presente documento). Il progetto prevede modifiche di tipo manutenzione straordinaria delle due unità di desolforazione gasoli esistenti in Raffineria (HF1 e HF2) per la conversione in un unità ECOFINING TM, brevetto Eni, che sarà integrata nel ciclo produttivo esistente. Tale modifica porterà la Raffineria di Venezia ad essere un esempio di innovazione tecnologica unico al mondo. Il progetto Green Refinery è inoltre incoraggiato dallo scenario europeo dei biocarburanti, fortemente legato alla politica ambientale dell Unione Europea volta alla riduzione delle emissioni di gas serra, espressa mediante le direttive Fuel Quality Directive 1998/70/CE e Renewable Energy Directive 2009/28/CE. Tali direttive impongono, infatti, l additivazione di quote bio nei carburanti per autotrazione, al momento fissate al 4,5% di contenuto energetico ma che dovranno raggiungere il 10% nel Con la realizzazione del progetto Green Refinery, Eni sarà pertanto in grado di produrre autonomamente circa la metà del proprio fabbisogno di biocarburanti, ad oggi totalmente acquistato sul mercato. Come presentato in dettaglio nello Studio Preliminare Ambientale, l assetto Green Refinery non introdurrà alcuna variazione con effetti significativi e negativi sull ambiente rispetto Pagina 1
5 all assetto di raffinazione tradizionale della Raffineria. Al contrario, l operatività della Raffineria nel ciclo green permetterà di ottenere una riduzione dei consumi di risorse idriche, di energia termica ed elettrica, delle emissioni in atmosfera convogliate e fuggitive e della produzione di acque reflue e rifiuti. Per tutte le rimanenti matrici ambientali non si verificano alterazioni apprezzabili rispetto alla situazione attuale (paesaggio, flora e fauna, etc.). Pagina 2
6 1. INTRODUZIONE Eni Refining & Marketing (nel seguito Eni R&M, o il Proponente ) intende attivare, presso la Raffineria di Venezia, un progetto per la modifica delle due unità di idrodesolforazione gasoli esistenti in un unità ECOFINING TM per la produzione di green diesel da oli vegetali, con tecnologia proprietaria Eni. L assetto green della Raffineria rappresenterà una modalità operativa alternativa allo schema tradizionale di raffinazione (già autorizzato con Decreto AIA, prot. DVA-DEC del 30/11/2010), che implementerà per la prima volta su scala industriale una tecnologia innovativa per la produzione di bio-carburanti di elevata qualità. L iniziativa è volta a soddisfare la crescente richiesta di biocarburanti, il cui fabbisogno è attualmente soddisfatto tramite importazione. Il progetto Green Refinery è incoraggiato dallo scenario europeo dei biocarburanti, fortemente legato alla politica ambientale dell Unione Europea volta alla riduzione delle emissioni di gas serra, espressa dalle direttive Fuel Quality Directive 1998/70/CE e Renewable Energy Directive 2009/28/CE. Con la realizzazione del progetto, Eni produrrà autonomamente circa la metà del proprio fabbisogno di biocarburanti, ad oggi totalmente acquistato sul mercato. Il presente è stato predisposto a supporto dell istanza di verifica di assoggettabilità alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell Art. 20 del D.Lgs. 152/06. Le informazioni qui contenute descrivono gli aspetti progettuali e tecnici dell intervento in oggetto. Per l esame degli aspetti ambientali e del contesto territoriale di riferimento si rimanda al documento complementare Studio Preliminare Ambientale. Pagina 3
7 2. UBICAZIONE E DESCRIZIONE DEL CICLO DI RAFFINAZIONE TRADIZIONALE DELLA RAFFINERIA 2.1. Ubicazione della raffineria La Raffineria si colloca nel Polo industriale di Venezia - Porto Marghera che, oltre all area petroli in cui è ubicata la struttura in esame, comprende il polo petrolchimico e l area portuale commerciale. Tutta la zona ricade all interno dell ambito portuale del Porto di Venezia. In Figura 1 si illustra l articolazione dell area industriale di Porto Marghera in zone logisticofunzionali. Figura 1. Zonizzazione logistico-funzionale dell area industriale di Porto Marghera - in blu l area di Raffineria (fonte: Master Plan Bonifica Marghera, 2004). Il cerchio rosso indica la Raffineria In particolare, la Raffineria, di un estensione pari a circa 103 ettari, è delimitata geograficamente: a Nord dalla Laguna Veneta; ad Est dalla stessa Laguna e dai confini dell'attiguo Deposito di combustibili PETROVEN (Ex Agip-Esso); ad Ovest dal canale industriale Brentella; Pagina 4
8 a Sud dal Canale industriale V. Emanuele. L'area delimitata da una circonferenza di 5 km di raggio dal centro della Raffineria comprende le aree urbane di Mestre e Venezia Descrizione di ciclo di raffinazione tradizionale della Raffineria La Raffineria è un complesso industriale che ha come obiettivo la trasformazione del petrolio greggio nei diversi prodotti combustibili e carburanti attualmente in commercio; la quasi totalità dei prodotti viene spedita via mare. La Raffineria di Venezia ha una capacità autorizzata di lavorazione del greggio pari a 4,55 milioni t/a ed è in grado di produrre i seguenti prodotti: propano e miscela GPL per autotrazione e riscaldamento; benzine per autotrazione; gasolio per autotrazione e riscaldamento; petrolio per combustibile avio e per riscaldamento; bitume per impiego stradale ed industriale; olio combustibile; zolfo liquido. Come viene riportato dalla planimetria generale riportata in Allegato 1, la Raffineria è divisa in tre aree fondamentali: Isola Petroli, adibita allo stoccaggio del greggio, collegata tramite oleodotto sublagunare al Pontile di San Leonardo per l attracco delle navi di rifornimento greggio; Raffineria, dove si trovano i serbatoi di stoccaggio di vari prodotti come benzine, petroli, gasoli, bitumi, oli combustibili, GPL e tutti gli impianti di processo; Zona Nord-Est, adibita allo stoccaggio ed alla spedizione via terra di prodotti finiti quali GPL, benzine, petroli, gasoli e oli combustibili, oltre al ricevimento via terra di greggio di provenienza nazionale. Il ciclo produttivo tradizionale si realizza in unità primarie nelle quali, attraverso il processo di distillazione, il petrolio greggio viene separato nelle diverse frazioni o tagli: Gas, GPL, Nafta, Kerosene, Gasoli e Residuo. Pagina 5
9 Le unità primarie della Raffineria consistono in due unità di Distillazione Primaria (DP2 1 e DP3), che provvedono alla separazione del grezzo nei suoi componenti base per la formulazione di carburanti e combustibili, mediante apporto di calore e sfruttamento delle diverse volatilità relative dei vari componenti la miscela di idrocarburi. I semilavorati prodotti dalle unità di distillazione rappresentano le cariche per le unità di conversione della Raffineria, in particolare: i distillati pesanti vanno in carica all'unità di Visbreaking - Thermal Cracking che consente di ottenere prodotti leggeri (GPL, benzina, gasolio) da parte del residuo proveniente dagli impianti di distillazione del petrolio grezzo ottenendo anche un prodotto pesante non troppo viscoso; la benzina pesante e la nafta prodotte principalmente negli impianti di distillazione primaria sono inviate all'impianto di Reforming Catalitico RC3 con lo scopo di migliorare le caratteristiche "ottaniche. La sezione di reforming produce H 2 puro al 85% circa e benzina riformata; la benzina leggera prodotta negli impianti di distillazione è sottoposta al processo che ne migliora le caratteristiche ottaniche" nell'impianto di Isomerizzazione ISO. Altre unità di trattamento dei distillati medi e leggeri derivanti dalle distillazioni e di preparazione basi per prodotti finiti sono i seguenti: unità di Desolforazione HF1 e HF2 dei distillati intermedi (gasoli) provenienti dalle unità primarie e dall impianto di cracking termico, mediante riduzione del tenore complessivo di zolfo, azoto e composti poliaromatici. L'idrogeno solforato e l'ammoniaca presenti nelle acque acide dalle unità di processo, vengono strippati in tre unità (Sour Water Stripper, SWS 1/2/3). Le correnti gassose ricche d idrogeno solforato (H 2 S) provenienti dagli impianti di desolforazione catalitica, dall unità Visbreaking-Thermal Cracking così come gli stream gassosi che contengono apprezzabili quantità di H 2 S vengono trattate mediante assorbimento con soluzioni amminiche per la rimozione dell H 2 S presente. L H 2 S viene successivamente recuperato, con rigenerazione della soluzione amminica, ed inviato a due impianti di Recupero Zolfo che convertono l idrogeno solforato in zolfo destinabile ad usi commerciali. Uno schema semplificato del ciclo di lavorazione tradizionale è illustrato in Figura 2, mentre nelle successive Tabella 1 e Tabella 2 viene riportata una breve descrizione delle unità di processo e ausiliari presenti in Raffineria. 1 Come comunicato ad ISPRA/ARPAV nel corso del 2011, l impianto è attualmente fermo, con denuncia di inattività temporanea delle apparecchiature inviata ai sensi delle norme sulle apparecchiature a pressione. Pagina 6
10 Figura 2. Schema a blocchi del ciclo di lavorazione tradizionale Pagina 7
11 Tabella 1. Impianti di processo Impianti di Raffinazione Distillazione Primaria 2 e 3 e relativi Vacuum - DP2 e DP3 Desolforazione GPL - Merox 2 Isomerizzazione - ISO Descrizione Distillazione primaria del greggio con produzione di GPL, benzine, kerosene, gasoli e residuo. Processo per ridurre il contenuto di zolfo nel GPL. Processo che migliora le caratteristiche ottaniche della benzina leggera con tecnologia Penex. Reforming Catalitico 3 - RC3 Processo che ha lo scopo di migliorare le caratteristiche ottaniche della benzina pesante e della nafta prodotte principalmente negli impianti di distillazione primaria. Splitter nafta - PV1 Splittaggio di benzina riformata per ottimizzare le proprietà ottaniche. Splitter GPL - SGPL Separazione del Propano C 3 dal Butano C 4. Visbreaking/Thermal Cracking - VB/TC Processo di conversione termica dei distillati pesanti in prodotti leggeri (GPL, benzina e gasolio); i prodotti residui sono utilizzati per la produzione di olio combustibile e bitume. Desolforazione Gasolio/Kerosene 1 e 2 - HF1 e HF2 Processo che riduce il contenuto di zolfo dei distillati medi ottenuti dal petrolio grezzo. Rigenerazione Ammine Rigenerazione delle ammine ricche dei sistemi di lavaggio gas deli impianti di desolforazione mediante la separazione dell H 2S. Recupero Zolfo - RZ1. RZ2 e HCR Strippaggio Acque Acide - SWS1, SWS2 e SWS3 Unità in cui il gas acido (H 2S) è convertito in zolfo liquido. Unità in cui le acque acide sono pretrattate per la rimozione di H 2S, NH 3 e idrocarburi. Trattamento Acque Reflue (WWT) Unità di disoleazione delle acque di impianto, a valle della quale le acque reflue sono inviate al consorzio esterno di trattamento di Fusina. I servizi di utilities rappresentano una componente fondamentale a supporto degli impianti di processo e comprende le seguenti unità: Tabella 2. Impianti ausiliari di Raffineria Impianti Ausiliari Impianto di cogenerazione vapore e energia elettrica - COGE Descrizione Unità in cui sono prodotti il vapore di processo e l energia elettrica necessaria per i servizi di raffineria e per gli offsites. In particolare, la Centrale è costituita da un Pagina 8
12 Turbogas da 25 MW, da una caldaia a recupero (B01), da una caldaia a fuoco diretto (B02) e da una turbina a vapore (a contropressione) che può produrre ulteriori 7 MW di energia elettrica. Distribuzione energia elettrica Produzione aria compressa e distribuzione Cabine e sottostazioni elettriche per la distribuzione dell energia autoprodotta. La Raffineria è dotata di una rete di distribuzione di aria compressa essiccata quale fluido di comando e modulazione delle valvole automatiche per il controllo del processo e la messa in sicurezza degli impianti. L approvvigionamento di acqua potabile avviene da tre distinte fonti: Distribuzione acque industriali e di refrigerazione acqua potabile, fornita dalla rete pubblica dell Acquedotto Comunale Ve.S.T.A.; acqua mare di raffreddamento, proveniente dal Canale V. Emanuele III a mezzo di stazione di pompaggio; acqua dolce d origine superficiale, utilizzata per produrre acqua demi e come acqua industriale, proviene da ente consortile esterno. Blow-down e torcia La Raffineria è dotata di un sistema di blow-down collettato alla torcia. Il circuito è dotato di separatori per il recupero della parte liquida e di un sistema di recupero dei gas che sono inviati previo lavaggio a rete fuel gas. L unità DP2 risulta asservita da un sistema a torcia fredda. Oltre alle unità precedentemente illustrate, la fase utilities prevede anche la distribuzione di Fuel Oil e Fuel Gas, il trattamento per la produzione di acqua demi, il sistema di trattamento condense recuperate ed il sistema di distribuzione dei gas tecnici (principalmente azoto). Pagina 9
13 3. DESCRIZIONE DEL PROGETTO La Raffineria intende modificare parte degli impianti di processo presentati nel precedente capitolo al fine di poter operare alternativamente nel ciclo di raffinazione tradizionale o in un nuovo schema operativo (fase sperimentale) basato su un ciclo green in grado di produrre green fuels a partire da biomasse oleose a basso costo. In particolare, durante la normale attività del nuovo ciclo green, la Raffineria manterrà operative le seguenti unità di processo esistenti: splitter VN dell unità di distillazione primaria DP3; unità di isomerizzazione ISO; unità di reforming catalitico RC3; splitter nafta PV1; splitter GPL; unità di desolforazione gasoli/kerosene HF1 e HF2; unità di rigenerazione ammine; termocombustore dell unità di recupero zolfo RZ1; unità di strippaggio acque acide SWS3; trattamento di acque reflue TE. Alcune delle unità sopra elencate verranno sottoposte a modifiche che, tuttavia, non impatteranno sulla loro normale attività nello schema di raffinazione tradizionale. Gli impianti ausiliari di Raffineria non subiranno invece alcuna modifica rispetto alla configurazione tradizionale. In particolare, come verrà descritto in maggior dettaglio nei successivi paragrafi, sono previsti i seguenti principali interventi: Modifica delle due unità di desolforazione gasoli esistenti, HF1 e HF2 per conversione in un unità di ECOFINING TM ; Modifica della sezione splitter VN; Durante la normale attività del nuovo ciclo green, è previsto invece il non utilizzo e la messa in conservazione delle altre unità di processo, ovvero: l unità di distillazione primaria DP2, che verrà mantenuta nel suo stato di conservazione e di inattività temporanea delle apparecchiature in pressione già denunciata agli enti competenti; l unità di distillazione primaria DP3 (fatta eccezione per lo splitter VN) e Vacuum annesso; Pagina 10
14 l unità di desolforazione GPL Merox 2; l unità di visbreaking/thermal cracking; l unità di recupero zolfo RZ1 (fatta eccezione per il termocombustore) e RZ2 ed HCR; l unità di strippaggio acque acide SWS1 ed SWS2. Durante l operatività dell assetto green, la Raffineria si approvvigionerà delle seguenti materie prime principali: Biomasse oleose a basso costo, in carica all unità di ECOFINING TM. La Tabella seguente riporta a titolo esemplificativo le caratteristiche di una delle possibili biomasse oleose alimentabili all unità di ECOFINING TM. Tabella 3. Caratteristiche dell'olio di palma raffinato Proprietà Unità di misura Valore Formula chimica - C 55 H 110 O 6 C14:0 % 0 C14:1 % 0 C16:0 % 42,3 C16:1 % 0 C18:0 % 2,7 C18:1 % 42,9 C18:2 % 8,4 C18:3 % 3,6 C20:0 % 0,1 C20:1 % 0 C22:0 % 0 C22:1 % 0 FFA (free-fatty-acids) %wt. 0,05 Unsaponifiables %wt. 1 Metalli totali (Na, Ca, Mg, K, P, Fe) ppm wt. 5 S ppm wt. 3 N ppm wt. 10 Cl ppm wt. 0,5 P ppm wt. 3 Pagina 11
15 TAN (total acid number) mg 0,1 Acqua ppm wt. 500 Nafta full-range, destinata alle unità di Isomerizzazione e di Reforming Catalitico, previa separazione di nafta leggera e nafta pesante nella sezione di splitter VN esistente modificata. La caratterizzazione indicativa della nafta full-range alimentata è riportata nella seguente Tabella. Tabella 4. Caratterizzazione tipica della nafta full-range Parametro Unità di misura Valore Tensione di vapore kpa 40,3 Zolfo totale mg/kg 188 Densità kg/m P. iniziale C 49,6 evaporato 5% C 61,9 evaporato 10% C 66,4 evaporato 20% C 72 evaporato 30% C 78,4 evaporato 40% C 84,8 evaporato 50% C 94,1 evaporato 60% C 104,8 evaporato 70% C 117,9 evaporato 80% C 132,7 evaporato 90% C 147,3 evaporato 95% C 156,8 P. finale C 174,9 evaporato 70 C %v/v 15 evaporato 100 C %v/v 54,5 evaporato 150 C %v/v 90,5 recupero %v/v 97,7 residuo %v/v 1 differenza evap.90-5%v C 85,4 Paraffine %v/v 68,7 Pagina 12
16 Olefine %v/v 0,6 Nafteni %v/v 23,3 Aromatici %v/v 7,1 sc6-paraffinici %v/v 21,4 sc6-naftenici %v/v 6,3 C4 %p/p 0,72 Pentani %p/p 13,5 Benzene %v/v 0,9 I prodotti saranno i seguenti: Green Diesel, prodotto di natura idrocarburica paraffinica, ottenuto mediante l innovativo processo di idrotrattamento ECOFINING TM ; Green GPL (77%mol propano), sottoprodotto dell unità ECOFINING TM, costituirà le quote bio del GPL prodotto; Green Nafta, sottoprodotto dell unità ECOFINING TM, costituirà le quote bio della Benzina Euro 5 prodotta. La Green Nafta prodotta possiede le caratteristiche riportate nella seguente Tabella. Tabella 5. Caratteristiche della Green Nafta prodotta Parametro Unità di misura Valore Densità kg/l 0,690 Contenuto di zolfo ppm wt. <2 Contenuto di azoto ppm wt. <2 Contenuto di ossigeno Intervallo di distillazione ppm wt. <100 C C6-120 RON/MON - 52/52 PONA - 92,7/0,2/7/0,1 Lo schema semplificato dell integrazione del ciclo green sul ciclo tradizionale è illustrato in Figura 3. Pagina 13
17 Figura 3. Schema a blocchi del ciclo green integrato nel ciclo tradizionale Pagina 14
18 Durante l operatività dell assetto green la Raffineria sarà pertanto in grado di trattare fino a t/a di biomasse oleose producendo t/a di biocarburanti. In tal modo la Raffineria sarà in grado di produrre autonomamente circa la metà del proprio fabbisogno di biocarburanti, ad oggi totalmente acquistato sul mercato. Nella Figura che segue viene riportato il bilancio di materia complessivo della Raffineria operante nell assetto green. Figura 4. Bilancio di materia della Raffineria nell'assetto "green" La descrizione del ciclo green viene riportata in dettaglio nei paragrafi successivi Descrizione impiantistica del ciclo green La descrizione degli impatti del nuovo ciclo sugli impianti esistenti e dei relativi interventi di modifica previsti è di seguito riportata Splitter VN dell unità di distillazione primaria DP3 Nel ciclo green si prevede l alimentazione di Nafta full-range all impianto Splitter VN, in cui opereranno in parallelo le colonne C3N (attuale stabilizzatrice) e C4N (attuale splitter benzine). Tale configurazione permette di avere la flessibilità necessaria a garantire la carica di nafta pesante all impianto di reforming catalitico esistente, al fine di massimizzare la produzione di idrogeno necessario al processo ECOFINING TM. L unità Splitter VN separerà infatti la nafta leggera, destinata all impianto di Isomerizzazione, e la nafta pesante, alimentata all impianto di Reforming Catalitico Pagina 15
19 Per entrambe le colonne C3N e C4N è prevista l installazione di nuovi ribollitori a vapore di media pressione (rispettivamente 01-E-201 e 01-E-202), in sostituzione di quelli esistenti che utilizzano fluidi caldi dall unità di distillazione primaria DP3, che non risulta in marcia durante l operatività dell assetto green. E prevista inoltre l installazione di nuove pompe di alimentazione (01-P-101 A/B) della Nafta full-range alle due colonne C3N e C4N e di alimentazione della nafta pesante, separata dalla colonna C3N all impianto di Reforming Catalitico (01-P-102 A/B). E prevista infine l installazione di un nuovo cooler (01-E-203) per la nafta leggera alimentata all unità di Isomerizzazione. Per maggiori dettagli si rimanda all Allegato 2 in cui vengono riportati gli schemi di processo relativi all unità Splitter VN Unità di isomerizzazione ISO La nafta leggera separata nello Splitter VN viene alimentata all unità di isomerizzazione per migliorare le proprie caratteristiche ottaniche. Non è prevista alcuna modifica impiantistica rispetto alla configurazione attuale Unità di reforming catalitico RC3 La nafta pesante separata nello Splitter VN è alimentata all unità di Reforming Catalitico al fine di migliorarne le caratteristiche ottaniche e di produrre l idrogeno necessario a tutti gli impianti di raffineria (desolforazione nafta leggera e pesante e ECOFINING TM ). Non è prevista alcuna modifica impiantistica rispetto alla configurazione attuale Splitter nafta PV1 La benzina riformata prodotta nell unità di Reforming Catalitico viene quindi inviata allo Splitter PV1 per ottimizzarne le sue proprietà ottaniche. Non è prevista alcuna modifica impiantistica rispetto alla configurazione attuale Splitter GPL Sono previste modifiche minori rispetto alla configurazione attuale Unità di desolforazione gasoli/kerosene HF1 e HF2 La Raffineria prevede di convertire le due unità di idrodesolforazione esistenti HF1 e HF2 in un unità ECOFINING TM. L unità ECOFINING TM si basa su un processo sviluppato congiuntamente da Eni ed UOP in grado di produrre bio-carburanti di elevata qualità a partire da biomasse oleose. Pagina 16
20 Il processo ECOFINING TM consta di due stadi di reazione: 1 Stadio (deossigenazione), in cui avviene la de-ossigenazione e la saturazione dei doppi legami dei trigliceridi costituenti la biomassa oleosa, in presenza di specifici catalizzatori. La rottura dei legami dei trigliceridi porta alla formazione di una miscela di catene paraffiniche lineari, propano, acqua e CO 2, secondo la seguente reazione: Biomasse oleose + Idrogeno Catene Paraffiniche Lineari + CO 2 + H 2 O + Propano Tale miscela di catene paraffiniche lineari, completamente de-ossigenate, è caratterizzata da un elevato numero di cetano ma scarse proprietà a freddo. 2 Stadio (isomerizzazione), in cui le catene paraffiniche lineari prodotte nello stadio di deossigenazione vengono ramificate, migliorando significativamente le proprietà a freddo del Green Diesel prodotto. La Raffineria prevede l implementazione dell unità ECOFINING TM mediante modifica delle due unità di desolforazione esistenti HF1 e HF2, definendo per tale nuovo servizio l arrangiamento riportato nella seguente Figura. Figura 5. Schema a blocchi dell'unita ECOFINING TM Le modifiche sono state studiate in modo da minimizzare gli interventi agli impianti esistenti e possono essere riassunte come di seguito descritto: realizzazione di una linea di collegamento tra sezione di deossigenazione (HF1) e quella di isomerizzazione (HF2) e stoccaggio intermedio tra le due unità; sostituzione ed adeguamento scambiatori di calore; interventi minori di adeguamento delle pompe di servizio degli impianti esistenti; realizzazione di una linea di riciclo del prodotto del primo stadio in carica alla sezione di deossigenazione; realizzazione di una linea di riciclo fondo vacuum dryer HF2-carica sezione d isomerizzazione. Pagina 17
21 Di seguito si riporta una breve descrizione del funzionamento delle due unità esistenti nell assetto ECOFINING TM. Stadio di deossigenazione L impianto di desolforazione esistente HF1 sarà convertito nella sezione di deossigenazione dell unità ECOFINING TM data la compatibilità delle condizioni di design delle apparecchiature con le condizioni operative del nuovo processo. In particolare, l impianto è costituito da: Sezione di reazione, costituita da 2 treni di reazione paralleli (ramo 1 e ramo 2). La carica dell impianto, costituita da biomasse oleose, viene inizialmente filtrata nel nuovo filtro 21-FT-201 e, a valle delle pompe di carica (MPE-101 A/B), viene ripartita, tramite sistema di controllo dedicato, nella carica ai rami 1 e 2 rispettivamente. In seguito alla filtrazione, a tale corrente viene aggiunto un agente sulfidante (Dimetil-Disulfuro - DMDS) necessario a mantenere l attività del catalizzatore dell ECOFINING TM. La carica al ramo 1 viene unita alla corrente di idrogeno di make-up e di riciclo provenienti dalla sezione di compressione del gas (MCE-101-D) e quindi, dopo preriscaldo in scambiatori dedicati (tra cui il nuovo scambiatore 21-E-201) a spese dei prodotti caldi, viene riscaldata al forno di reazione F-101 pervenendo quindi al reattore R-151 e R-101N posti in serie. Tali reattori vengono opportunamente adeguati modificandone gli interni. L effluente dal secondo reattore viene raffreddato e perviene quindi al ricevitore di alta pressione (V-103), in cui vengono separati i gas inviati alla colonna di lavaggio amminico (C-102) per il lavaggio del gas di riciclo, ricco in idrogeno, al fine di rimuovere la CO 2 e l H 2 S presenti; il liquido separato dal ricevitore viene inviato al successivo separatore di bassa pressione (V-125). La carica del ramo 2 viene anch essa unita alla corrente di idrogeno di make-up e di riciclo provenienti dalla sezione di compressione del gas (MCE-101-D) e quindi, dopo preriscaldo in scambiatori dedicati a spese dei prodotti caldi, viene riscaldata al forno di reazione F-102 pervenendo quindi al reattore R-102, per il quale vengono previsti nuovi interni. L effluente reattore viene raffreddato e perviene quindi al ricevitore di alta pressione (V-123), nel quale vengono separati i gas inviati alla colonna di lavaggi amminico (C-102) per il lavaggio del gas di riciclo, ricco in idrogeno, al fine di rimuovere la CO 2 e l H 2 S presenti mentre il liquido dal ricevitore viene inviato al separatore di bassa pressione (V-125), comune ai due rami. Il gas dal separatore di bassa pressione (V-125) viene inviato alla colonna di lavaggio amminico mentre il liquido in uscita dal separatore viene inviato alla colonna di strippaggio gasolio C-101. Sezione di strippaggio gasolio, comprendente la colonna di strippaggio C-101, opportunamente adeguata mediante eliminazione dei piatti (sopra alimentazione) e modifica del downcomer riflusso. Il prodotto di fondo dalla Pagina 18
22 colonna di strippaggio C-101 viene inviato alla sezione di essiccamento gasolio; il gas che si separa dal ricevitore di testa colonna (Green GPL, ricco in propano) viene inviato alla sezione di lavaggio amminico C-103, a valle della quale sarà compresso dai compressori esistenti dell unità idrogenazione benzine visbreaker ed inviato nell unità splitter GPL esistente. Sezione di essicamento gasolio, costituita dalla colonna di essiccamento gasolio V-114. Il prodotto di fondo di tale colonna, costituito da una frazione idrocarburica paraffinica, viene in parte riciclata a monte della sezione di deossigenazione ed in parte inviata alla successiva sezione di isomerizzazione, mediante la nuova linea di collegamento tra le due sezioni, previo passaggio in due serbatoi polmone.. Data l esotermicità della reazione di deossigenazione è infatti necessario riciclare parte del prodotto del primo stadio in carica al reattore per avere un effetto di diluizione in grado di controllare l aumento di temperatura nel reattore stesso. Gli schemi di processo dell unità di deossigenazione vengono riportati come Allegato 3. Stadio di isomerizzazione L impianto di desolforazione esistente HF2 sarà convertito nella sezione di isomerizzazione dell unità ECOFINING TM. In particolare, l impianto è costituito da: Sezione di reazione, comprendente il forno di reazione B-101N ed il reattore D- 102N. La carica della sezione di isomerizzazione, costituita dalla frazione idrocarburica paraffinica prodotta nello stadio di deossigenazione, a valle delle pompe di carica (J-101 A/B), viene unita alla corrente di idrogeno di make-up ed all idrogeno di riciclo compressi da un apposita sezione di compressione gas (J- 102 A/B/C) e quindi, dopo preriscaldo in un treno di scambio dedicato a spese dei prodotti caldi, viene ulteriormente riscaldata nel forno di reazione B-101N pervenendo quindi al reattore di isomerizzazione D-102N. Tale reattore viene opportunamente adeguato al nuovo utilizzo mediante parziale modifica degli interni del reattore stesso. L effluente da tale reattore viene raffreddato e perviene quindi al separatore di alta pressione (F-103N), in cui vengono separati i gas ricchi di idrogeno da riciclare, mentre il liquido viene inviato al successivo separatore di bassa pressione (F-104N). Il gas dal separatore di bassa pressione viene inviato alla rete fuel gas della Raffineria mentre il liquido in uscita dal separatore viene inviato, previo riscaldamento, alla colonna di strippaggio E-101. Sezione di strippaggio gasolio, comprendente la colonna di strippaggio E-101, dalla quale si ottiene, come prodotto di fondo, il gasolio inviato successivamente alla sezione di essiccamento e, come prodotto di testa, una fase gassosa che viene inviata in un ricevitore (F-105) per la separazione finale del gas (inviato, previa compressione, alla rete fuel gas di Raffineria) e del liquido recuperato (Green Nafta), parzialmente riflussato nello stripper E-101 mediante le nuove pompe 26-J-301 A/B ed in parte inviato alla successiva sezione di separazione GPL, dove verrà stabilizzato prima di essere inviato ai serbatoi di stoccaggio. Pagina 19
23 Sezione di essicamento gasolio, costituita dalla colonna di essiccazione E-155. Il prodotto di fondo di tale colonna, costituito da Green Diesel essiccato, viene in parte riciclata a monte della sezione di isomerizzazione ed in parte inviata a stoccaggio. Per aumentare il liquido circolante ed assicurare la bagnabilità del catalizzatore altrimenti a rischio a causa della scarsa quantità di carica fresca, è infatti previsto un riciclo di prodotto al reattore. Gli schemi di processo dell unità di isomerizzazione vengono riportati come Allegato 4. L unità ECOFINING TM produce pertanto, oltre al Green Diesel, anche Green Nafta, come sottoprodotto, e una corrente di Green GPL ricco in propano. Inoltre l unità produce una corrente di gas acido, ricca in CO 2 e povera in H 2 S. La materia prima vegetale non contiene zolfo e pertanto la minima quantità di zolfo presente nei gas acidi prodotti dall ECOFINING TM deriva unicamente dall iniezione in continuo di un agente sulfidante (Dimetil-Disulfuro - DMDS) necessario a mantenere l attività del catalizzatore di deossigenazione Unità di purificazione con ammine e rigenerazione Il nuovo ciclo green modificherà il quadro degli stream gassosi prodotti. L impianto di ECOFINING TM, nella sezione di deossigenazione, produce infatti un gas acido ricco in CO 2 e povero di H 2 S. L ammina utilizzata attualmente della Raffineria è la MDEA (Metil-Di-Etanol-Ammina), che è in grado di garantire una rimozione selettiva di H 2 S. Nel ciclo green tale ammina dovrà pertanto essere sostituita con un nuovo solvente che risulti selettivo sia per la CO 2 che per l H 2 S (tipo Ucarsol), al fine di rimuovere la CO 2 presente nel gas ricco in idrogeno che andrà a costituire il gas di riciclo ai reattori. L introduzione di tale solvente comporta alcune modifiche all assetto attuale del circuito ammine, in quanto nella configurazione esistente le colonne di assorbimento dei gas acidi di alta e di bassa pressione delle unità HF1, HF2 ed il trattamento gas di coda (TGT) sono collegate ad una rigeneratrice comune. Nel nuovo assetto, la colonna di assorbimento del TGT verrà separata dal circuito ammine dell unità ECOFINING TM. Il circuito ammine sarà così definito: Circuito ammine ECOFINING TM : o o Assorbitore ammine dedicato al gas di riciclo dell ECOFINING TM (C-102), in cui i gas trattati, ricchi di idrogeno, vengono riciclati a monte della sezione di deossigenazione; Assorbitore ammine dedicato al lavaggio del gas ricco in propano prodotto dalla sezione di deossigenazione dell ECOFINING TM, destinato ad essere recuperato come GPL (C-103); Pagina 20
24 o o Assorbitore ammine dedicato ai gas da V-125, dai pretrattamenti delle unità Isomerizzazione e Reforming catalitico e al fuel gas della rete di bassa pressione della raffineria (E-203N); Colonna di rigenerazione ammine esauste C1. L ammina rigenerata viene raffreddata, filtrata e quindi rinviata alle sezioni di lavaggio gas. E prevista l installazione di nuove pompe di rilancio ammina MPE-203 A/B alla colonna di lavaggio gas C-102, in sostituzione delle esistenti MPE- 105 A/B. L H 2 S recuperato dalla testa colonna viene inviato alla sezione terminale dell unità di recupero zolfo RZ1 (termocombustore). Circuito ammine Tail Gas Treatment: fuori servizio Unità di recupero zolfo RZ1 (termocombustore) La carica di origine biologica alimentata all unità ECOFINING TM non contiene zolfo e la quantità di zolfo presente nei gas acidi di raffineria nell assetto operativo Green deriverà solo dal contenuto di zolfo della Nafta alimentata all Impianto di Splitter VN e dall agente sulfidante (DMDS) iniettato in continuo sulla carica dell ECOFINING TM per mantenerne l attività del catalizzatore. Il gas acido di raffineria in tale assetto sarà quindi costituito da: uno stream gassoso da ECOFINING TM con un basso tenore in H 2 S ed un elevato contenuto di CO 2, con un rapporto tra i due componenti rispettivamente di 3 a 100 (in peso). Un ulteriore stream gassoso contenente H 2 S, prodotto dalla desolforazione della benzina leggera e pesante, rispettivamente nei pretrattamenti di Isomerizzazione e Reforming Catalitico. La quantità di H 2 S contenuta gassosi nelle correnti gassose prodotte nell assetto green è molto bassa. La portata totale di gas acidi, pari a circa kg/h (costituiti per circa kg/h, da CO 2 e per i restanti 100 kg/h da H 2 S), risulta essere inferiore al minimo tecnico negli impianti di recupero zolfo esistenti (RZ1 e RZ2). Le unità di recupero zolfo presenti in raffineria non consentono pertanto di trattare tale corrente, in considerazione dell esiguo tenore in H 2 S. Pertanto, tali correnti gassose, in accordo a quanto previsto dal D.Lgs. 152/06 nell Allegato I alla Parte quinta, Parte IV Sez. 1 punto 4, vengono inviati alla sezione terminale dell unità di recupero zolfo RZ1 (termocombustore) e resta invariata la configurazione di convogliamento dei fumi dell impianto zolfo Unità di strippaggio acque acide SWS3 Le acque acide prodotte dalle varie unità utilizzate nel ciclo green vengono inviate all unità SWS3 per la rimozione di H 2 S, NH 3 ed idrocarburi prima del loro invio all unità di trattamento di acque reflue TE. Non è prevista alcuna modifica impiantistica rispetto alla configurazione attuale. Pagina 21
25 Unità di trattamento di acque reflue TE Le acque di processo, unitamente a quelle meteoriche e a quelle civili, vengono inviate all unità TE prima del loro conferimento all impianto di trattamento Consortile Fusina Movimentazione e stoccaggio Le modifiche previste per adattare la movimentazione e lo stoccaggio della Raffineria alle nuove cariche ed ai nuovi prodotti del ciclo green sono di seguito elencate: coibentazione e tracciatura linee di collegamento darsena-serbatoi di stoccaggio e serbatoi di stoccaggio-unità di processo per: o oli vegetali raffinati; o intermedio di reazione da deossigenazione ECOFINING TM ; installazione di un nuovo serbatoio 21-V-201 per lo stoccaggio di DMDS e relative pompe di alimentazione 21-MPE-204 A/B e 21-MPE-201 A/B; linea di collegamento del Green GPL da ECOFINING TM a Splitter GPL; linea di collegamento della Green Nafta da ECOFINING TM stoccaggio; a Splitter VN o a cambio di destinazione di alcuni serbatoi come illustrato nella tabella seguente: Tabella 6: Cambio di destinazione d uso di alcuni serbatoi di Raffineria Sigla Servizio ciclo tradizionale Servizio ciclo green 112 Gasolio semilavorato Olio di palma raffinato 105 Gasolio semilavorato Olio di palma raffinato 104 Gasolio semilavorato Olio di palma raffinato 228 HVGO (Gasolio semilavorato) Sem. da HF1 229 HVGO (Gasolio semilavorato) Sem. da HF1 517 Benzina semilavorata Green Nafta 111 HVGO (Gasolio semilavorato) Green Diesel SIGARI GPL Green GPL 505 ATK (Kero) Sem. da C4N a ISO 519 Benzina semilavorata Sem. da C4N a ISO 520 Benzina semilavorata Sem. da C4N a ISO Pagina 22
26 Sigla Servizio ciclo tradizionale Servizio ciclo green 518 Biodiesel 2 Sem. da C4N a RC3 516 Benzina semilavorata Sem. da C4N a RC Bilanci di materia ed energia del ciclo green Nei seguenti paragrafi vengono presentati i bilanci di materia ed energia dalla Raffineria operante nella configurazione green Consumo di materie prime e ausiliarie Di seguito si riportano le materie prime principali relative al ciclo green della Raffineria. I valori si riferiscono alla Massima Capacità Produttiva (di seguito MCP). Tabella 7 Consumo di materie prime principali Descrizione U.d.M Ciclo green Olio vegetale raffinato t/a Nafta full-range t/a Nella Tabella 8 di seguito riportata vengono indicate le principali materie ausiliarie utilizzate nel ciclo green sempre alla MCP. Tabella 8 Consumo di materie ausiliarie Descrizione U.d.M Ciclo green Stoccaggio e movimentazione MTBE t/a 65 Solvente unità ammine Ucarsol t/a 40 Unità Ecofining CATTRAP 10 m 3 /a 1,3 CATTRAP 30 m 3 /a 3,4 CATTRAP 50 m 3 /a 3,8 CATTRAP 65 m 3 /a 3,0 BGB-200 guard bed t/a 43,5 BGB-100 guard bed t/a 0,3 DI-100 t/a 18,5 BDO-200 t/a 28,0 DMDS t/a Come da scheda AIA B13 revisionata ad Aprile 2010 (ex Kero). Pagina 23
27 Bilancio Energetico I consumi e le produzioni annue di energia relativi ed al ciclo green riferiti alla MCP sono riportati nella seguente Tabella 9 riepilogativa. Tabella 9 Consumi e produzioni energetiche Parametro U.d.M Ciclo green Produzione di energia Energia termica MWh Energia elettrica MWh Energia termica da combustibili Consumo di energia MWh Consumo vapore MP t/a Consumo vapore LP t/a Energia elettrica MWh Fuel gas t/a Metano t/a Ambiente idrico Approvvigionamento idrico I consumi idrici relativi al ciclo green riferiti alla MCP sono riportati nella seguente Tabella 10 riepilogativa. Tabella 10 Consumi idrici Fonti di approvvigionamento U.d.M Ciclo green Acque di processo - Acquedotto industriale Acque igienico-sanitarie - Acquedotto comunale Acque di raffreddamento - Acqua mare m 3 /a m 3 /a m 3 /a Scarichi idrici I quantitativi di acque reflue relativi al ciclo green riferiti alla MCP sono riportati nella seguente Tabella 11 riepilogativa. Pagina 24
28 Scarico Acqua di raffreddamento da mare Acque reflue a Consorzio Fusina Tabella 11 Scarichi idrici U.d. M Ciclo green m 3 /a m 3 /a Emissioni in atmosfera Emissioni convogliate Le emissioni convogliate in atmosfera relative al ciclo green riferite alla MCP sono riportate nelle seguenti tabelle riepilogative. Tabella 12. Emissioni convogliate in atmosfera Parametro Ciclo green (t/a) SO NOx Polveri 44 CO 152 Nella seguente Tabella 13 si riportano le emissioni relative alla sola centrale di cogenerazione (COGE) nella configurazione green della Raffineria riferite alla MCP. Tabella 13. Emissioni in atmosfera relative all'impianto COGE Parametro Ciclo green (mg/nm 3 ) (kg/h) SO 2 <4 3 <3 3 NOx Polveri 9 4 CO Si è assunto un contenuto di zolfo totale nel metano pari a 150 mg/sm 3 (dati SNAM rete gas). Pagina 25
29 Emissioni diffuse e fuggitive In considerazione del fatto che durante l operatività del ciclo green della Raffineria parte degli impianti di processo esistenti risultano fermi, si prevede che le emissioni fuggitive subiscano una sensibile riduzione rispetto al ciclo tradizionale di raffinazione. Per quanto riguarda invece le emissioni diffuse relative alle attività di stoccaggio e movimentazione e all impianto di trattamento delle acque reflue TE, non si prevedono sostanziali variazioni tra i due schemi produttivi Rifiuti I principali rifiuti solidi prodotti dalla Raffineria durante il ciclo green risultano costituiti dai catalizzatori esausti dell unità Ecofining, in sostituzione dei catalizzatori esausti prodotti dalle unità di desolforazione gasoli HF1 e HF2 nel ciclo tradizionale di raffinazione. La tipologia e le quantità stimate sono indicate nella seguente Tabella 14. Tabella 14. Tipologia e quantità stimate dei nuovi catalizzatori per l unità Ecofining Tipologia catalizzatore U.d.M. Quantità stimate CATTRAP 10 m 3 /a 1,3 CATTRAP 30 m 3 /a 3,4 CATTRAP 50 m 3 /a 3,8 CATTRAP 60 m 3 /a 3,0 BGB-200 guard bed t/a 43,5 BGB-100 guard bed t/a 0,3 DI-100 t/a 18,5 BDO-200 t/a 28,0 In Allegato 5 vengono riportate le schede di sicurezza dei catalizzatori che verranno utilizzati nell unità ECOFINING TM Sorgenti sonore Tutte le apparecchiature nuove installate per l operatività del ciclo green saranno caratterizzate da un livello continuo di pressione sonora inferiore a 80 db(a) ad una distanza di un metro dall apparecchiatura stessa Sorgenti odorigene Per poter operare il ciclo green, è necessario uno stoccaggio di DMDS da 12 m 3. Tale sistema di stoccaggio sarà dotato di un dispositivo per il confinamento delle fasi di movimentazione al fine di evitare la diffusione degli odori. Pagina 26
30 Traffico La seguente Tabella riporta il confronto tra i dati di movimentazione di mezzi per il ciclo green di Raffineria. Tabella 15: Confronto dati traffico Mezzo di trasporto U.d.m. Ciclo green Navi (materie prime e prodotti finiti) Autobotti (ATB) (materie prime e prodotti finiti) Ferrocisterne (FCC) (Finiti) 3.3. Presidi di salute e sicurezza navi/anno 217 ATB/giorno 49 FCC/giorno 16 Oleodotti (Finiti) kt/a Per quanto riguarda gli adempimenti relativi al D.Lgs. 334/99 e s.m.i., si sottolinea che le modifiche impiantistiche a cui verranno sottoposti gli impianti esistenti per permettere l operatività del ciclo green prevedibilmente non comporteranno un aggravio dell attuale livello di rischio della Raffineria. A tal proposito verrà eseguito lo studio di sicurezza e verrà predisposta la relativa documentazione per la trasmissione agli Organi Competenti Fase di cantiere Gli interventi necessari alla realizzazione del progetto Green Refinery si limitano ad alcune modifiche impiantistiche configurabili quali attività di manutenzione straordinaria. Sono previste inoltre limitate attività di carattere civile, quali il rinforzo di alcuni basamenti per l alloggiamento di nuovi macchinari e l adeguamento di alcune solette in calcestruzzo armato, per la posa degli skid prefabbricati ospitanti le nuove attrezzature. Sono pertanto previste marginali attività di demolizione o scavo che verranno eseguite in conformità alle prescrizioni in tal senso formulate in sede di Conferenza di Servizi Decisoria del SIN di Venezia Programma dei lavori Si prevede di avviare i lavori di realizzazione del progetto a partire dal 1 Luglio Il relativo programma è di seguito riportato: fermata impianti: 15 giorni; bonifica e predisposizione impianti per il cantiere: 15 giorni; cantiere per la realizzazione delle modifiche agli impianti, comprendente la logistica: 3 mesi; precommissioning: 20 giorni; Pagina 27
31 messa in servizio: 20 giorni Personale impiegato e traffico stimato Durante i tre mesi della fase di cantiere prevista per la realizzazione delle modifiche impiantistiche e la relativa logistica, si prevede la presenza in sito di personale terzo dedicato in numero mediamente pari a circa 130 unità. Il traffico di automezzi pesanti previsto da e per il cantiere è stato stimato in circa 2 3 automezzi al giorno Produzione di rifiuti Durante le varie attività di cantiere verranno prodotti diversi rifiuti, la cui tipologia sarà comparabile a quella tipicamente correlata alle normali attività di manutenzione degli impianti di raffineria. Pagina 28
32 ALLEGATI
33 Allegato 1 Planimetria generale della Raffineria
34 Allegato 2 Schemi di processo relativi all unità Splitter VN
35 Allegato 3 Schemi di processo dell unità ECOFINING TM Sezione di deossigenazione
36 Allegato 4 Schemi di processo dell unità ECOFINING TM Sezione di isomerizzazione
37 Allegato 5 Schede di sicurezza dei catalizzatori che verranno utilizzati nell unità ECOFINING TM
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