PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI PREMESSA

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE 1 LAVELLO Piazza Matteotti, n.13/ LAVELLO (PZ) Tel. e Fax 0972/ pzic89200a@istruzione.it PEC: pzic89200a@pec.istruzione.it Codice fiscale Codice Univoco UFFWND C.M. PZIC89200A PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI PREMESSA Da alcuni anni la nostra scuola è frequentata da alunni stranieri provenienti da paesi europei ed extraeuropei, da qui l esigenza di fare in modo che il loro inserimento risulti sempre più positivo e che la loro presenza a scuola sia vissuta come un arricchimento umano e culturale. In quest ottica si colloca la messa a punto di uno specifico PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INSERIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI un documento che intende pianificare le modalità di accoglienza, anche secondo le linee guida del MIUR e che contiene indicazioni per la prima fase di accoglienza, per l inserimento degli alunni nelle classi e per i Consigli di classe che accoglieranno studenti stranieri. Questo documento definisce tutte le azioni con cui attuare l inserimento scolastico degli alunni stranieri, sia di quelli che si iscrivono prima dell inizio delle lezioni, sia di quelli che si iscrivono ad anno scolastico iniziato. Tiene conto del quadro legislativo di riferimento costituito da: Legge n.40 6 marzo 1998 D. Lgsl n luglio 1998 (Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell immigrazione) DPR n agosto 1999 (Regolamento di attuazione) DPR n e delle indicazioni ministeriali, tra cui: CM n luglio 1990 CM n marzo 1994 CM n marzo 2000 CM n. 3 5 gennaio 2001 Linee guida per l accoglienza e l integrazione degli alunni stranieri febbraio 2007 Il protocollo di accoglienza e integrazione del nostro Istituto Comprensivo si colloca nel panorama di ricca produzione e ricerca istituzionale e culturale sulla questione di integrazione dei bambini stranieri nella Scuola italiana. Il protocollo d'accoglienza e integrazione degli alunni stranieri è un documento che viene deliberato dal Collegio dei Docenti e viene inserito nel POF. Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni

2 immigrati, definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori culturali Traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate. Il protocollo d'accoglienza e integrazione delinea prassi condivise di carattere: Amministrativo-burocratico- informativo che l'inserimento a scuola degli alunni stranieri; riguardano l'iscrizione e Comunicativo-relazionale riguardante i compiti e i ruoli degli operatori scolastici e le fasi dell'accoglienza a scuola; Educativo-didattico che traccia le fasi relative all'assegnazione della classe, insegnamento dell'italiano come seconda lingua; Sociale che individua i rapporti e le collaborazioni con il territorio. In quanto strumento di lavoro, il protocollo può essere integrato e rivisto sulla base delle esigenze e delle risorse della scuola, la quale attraverso tale documento intende prestare particolare attenzione al problema dell accoglienza, intesa non come fase, ma come processo, come stile della scuola stessa. 1. Finalità: Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo di Accoglienza, ci si propone di: - definire pratiche condivise all interno della Scuola in tema di accoglienza e di alunni stranieri - facilitare l ingresso a scuola dei ragazzi stranieri e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente - favorire un clima di accoglienza nella scuola - entrare in relazione con la famiglia immigrata - promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuole e scuole e territorio sui temi dell accoglienza e dell educazione interculturale

3 - prevedere forme di aggiornamento del personale, in merito alle problematiche dell integrazione (spiegare l importanza dell Intercultura in classe; illustrare le difficoltà di apprendimento della lingua italiana secondo la lingua d origine; offrire indicazioni sul rapporto scuola-famiglia esistenti nelle culture altre ). 2. Contenuti Il Protocollo d Accoglienza: - prevede la costituzione di una Commissione di Accoglienza - contiene criteri e indicazioni riguardanti l iscrizione e l inserimento a scuola degli alunni stranieri - traccia fasi e modalità dell accoglienza a scuola, definendo compiti e ruoli degli operatori scolastici e di coloro che partecipano a tale processo - propone modalità di interventi per l apprendimento della lingua italiana e dei contenuti curriculari. 3. La Commissione Accoglienza La Commissione Accoglienza è formata: - dal Dirigente Scolastico - dai componenti della Commissione Alunni stranieri nominata dal Collegio ad inizio d anno. La Commissione Accoglienza è tuttavia aperta alla collaborazione di alunni, possibilmente della stessa nazionalità, che possano assistere il nuovo compagno grazie alla conoscenza della lingua d origine, alla collaborazione eventuale di genitori, di associazioni di volontariato e di quanti si rendano disponibili a dare un contributo per l accoglienza. La Commissione ha il compito di seguire le varie fasi dell inserimento degli alunni stranieri di recente immigrazione a partire dal momento della richiesta di iscrizione alla scuola. Sempre in collaborazione con i Consigli di classe, si occuperà in particolare delle attività destinate agli alunni stranieri, delle difficoltà da loro incontrate e dei risultati ottenuti.

4 Fasi del protocollo d accoglienza per l inserimento degli alunni stranieri 1. Iscrizione 2. Prima accoglienza 3. Determinazione della classe 4. L inserimento in classe 5. L accoglienza nella classe: compiti del Consiglio di classe 6. Commissione intercultura 7. La valutazione 8. L italiano come L 2 1. Iscrizione Soggetti coinvolti: segreteria famiglia alunno Le pratiche d iscrizione sono seguite almeno da un assistente amministrativo che si occupa dell iscrizione degli alunni stranieri in modo continuativo. Cosa consegnare: - modulo d iscrizione - modulo per studenti stranieri - documento sul funzionamento della scuola in Italia, se possibile nella lingua madre dell alunno Cosa chiedere: - modulo d iscrizione compilato - documento tradotto e convalidato dal Consolato italiano presso il Paese di provenienza, attestante la classe o scuola frequentata nel paese d origine - modulo per studenti stranieri.

5 In accordo con la commissione intercultura/accoglienza si stabilisce una data per un colloquio con la famiglia e l alunno. 2. Prima accoglienza Soggetti coinvolti: commissione intercultura/accoglienza famiglia alunno I docenti della commissione accoglienza effettuano un colloquio con i genitori e l alunno. Colloquio con i genitori Obiettivo: - dare informazioni sul funzionamento della scuola - raccogliere informazioni sulla situazione familiare, sulla storia dell alunno e sul progetto migratorio della famiglia - se possibile avere un confronto sul funzionamento della scuola nel paese di origine Cosa consegnare orari funzionamento della scuola e calendario scolastico POF, se possibile nella lingua madre dell alunno modulistica utile per le comunicazioni con la scuola Cosa chiedere: * informazioni sulla biografia e sul percorso scolastico dell alunno (la commissione utilizza una scheda di rilevamento dati) Colloquio con l alunno Il colloquio è svolto dagli insegnanti della commissione intercultura/accoglienza Obiettivo Rilevare il livello di scolarizzazione Rilevare il livello di conoscenza della lingua italiana, in base al quadro comune europeo (mediante test graduati per livello) Rilevare le abilità logico-matematiche (da parte dell insegnante della disciplina) Rilevare le competenze linguistiche in inglese (da parte dell insegnante della disciplina)

6 I colloqui si svolgeranno entro 2-3 giorni dall entrata a scuola. Si può prevedere, in caso di iscrizione in corso d anno, che l alunno non frequenti la scuola finché non saranno espletate le prime fasi del protocollo di accoglienza (iscrizione, colloquio, determinazione della classe). Il patto formativo con la famiglia Durante il colloquio con i genitori, se è possibile la comunicazione, sarà compito degli insegnanti rendere esplicito ciò che la scuola italiana richiede ad uno studente, ossia 1. lo svolgimento dei compiti a casa 2. l acquisto e la cura del materiale scolastico 3. il rispetto della disciplina, pur considerando che la partecipazione dell alunno durante le lezioni è sollecitata ed è considerata positiva 4. la necessità da parte della famiglia di firmare avvisi, consensi per uscite didattiche, comunicazioni in caso di assenze ed altri avvisi 5. l acquisizione della lingua italiana, come obiettivo fondamentale 6. la partecipazione a corsi di alfabetizzazione L2 organizzati dalla scuola, durante l anno scolastico, considerando la prospettiva che l alunno raggiunga una buona acquisizione della lingua italiana nell arco di almeno 3 anni 7. la puntualità e la frequenza regolare 8. un rapporto proficuo scuola famiglia, ossia la partecipazione dei genitori alla vita scolastica. Se la comunicazione con la famiglia è difficoltosa, si può: utilizzare l intervento di un mediatore culturale, in accordo con gli sportelli immigrazione comunali e lo sportello orientamento provinciale. 3. Determinazione della classe Soggetti coinvolti: dirigente scolastico, commissione intercultura/accoglienza, coordinatore di classe L individuazione della classe è responsabilità del Dirigente Scolastico, secondo i criteri stabiliti dal Collegio Docenti e dal Consiglio d Istituto, sulla base delle

7 indicazioni fornite dalla commissione intercultura/accoglienza. Deve avvenire sulla base dell età anagrafica e della scolarità pregressa nel Paese di provenienza. Di norma si tratta della classe successiva a quella frequentata nel Paese d origine, salvo diversa indicazione sulla base delle seguenti motivazioni: un diverso ordinamento di studi nel paese di provenienza, che può determinare l inserimento in una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente l età anagrafica l accertamento e il riconoscimento del livello di competenze non esclusivamente disciplinari e non riferite in maniera privilegiata alla lingua italiana; l accertamento e il riconoscimento di abilità e livelli di preparazione dell alunno il titolo di studio eventualmente posseduto dall alunno il periodo dell anno scolastico in cui viene effettuata l iscrizione la valutazione del contesto della classe di inserimento Una volta scelto il tipo la classe, il Dirigente contatterà i Coordinatori e l eventuale commissione per la formazione classi per conoscere la situazione didattica e relazionale delle classi dove si intende effettuare l inserimento; procederà poi all individuazione della sezione in cui inserire l alunno straniero. Una volta determinata la classe, comunicherà immediatamente il nuovo inserimento all insegnante coordinatore e al Consiglio della classe coinvolta, che predisporranno il percorso di accoglienza, in collaborazione con i docenti incaricati del Progetto Accoglienza. Il Consiglio di classe, a seguito della valutazione dei test di ingresso nelle varie discipline e di un periodo di osservazione, tenuto conto anche dell equipollenza dei titoli di studio presentati, può decidere l eventuale possibilità di passaggio ad un altra classe nel corso dell anno. Se il passaggio è da un indirizzo ad un altro o da una classe di biennio a una classe di triennio della scuola, deve prevedere colloqui integrativi o esami di idoneità, a seconda dei casi.

8 4. L inserimento in classe: i compiti del consiglio di classe Soggetti coinvolti: i docenti della classe di inserimento L attesa Informare gli alunni dell arrivo di un compagno straniero fornendo informazioni sulla nazionalità, sulla conoscenza della lingua. Prima relazione Individuare per quanto è possibile, uno o due alunni che affianchino il ragazzo straniero con semplici attività di conoscenza e scoperta della scuola e che lo aiutino nei compiti. Progetto didattico In relazione alle competenze linguistiche dell alunno, gli insegnanti attiveranno percorsi individualizzati/ personalizzati definendo: gli obiettivi minimi da raggiungere nelle singole discipline corsi di Italiano L2 testi di studio semplificati. Nel caso in cui l inserimento avvenga ad anno inoltrato (nel secondo quadrimestre), per favorire l inserimento graduale nella classe con la quale inizierà il percorso nell anno scolastico successivo, si prevede la possibilità di: prolungare il periodo di osservazione prevedere una frequenza sulla base di un orario personalizzato approntare un progetto individualizzato che prevede la frequenza ai laboratori di italiano L2 ed a eventuali sportelli help di sostegno all apprendimento disciplinare, e l utilizzo di testi di studio semplificati. Educazione interculturale Si dovrebbero prevedere brevi percorsi di educazione interculturale in collegamento con altri soggetti presenti sul territorio, l Amministrazione comunale, le associazioni e i mediatori culturali che agiscono nel Comune. Gestione della comunicazione con le famiglie

9 Se necessario, si utilizzeranno per la comunicazione con le famiglie straniere la modulistica tradotta (che la commissione intercultura predisporrà). Si può prevedere la presenza di un mediatore culturale a scuola in alcuni periodi dell anno: ad inizio d anno alla fine del I quadrimestre alla fine d anno. 5. Il piano individualizzato/ personalizzato Soggetti coinvolti: i docenti della classe Il progetto didattico può prevedere l elaborazione di un piano educativo individualizzato, quando vengono definiti obiettivi, metodi e contenuti diversi per le discipline e si prevedono, pertanto anche verifiche differenziate dal resto della classe. I docenti possono altresì prevedere un percorso individualizzato che contempli la temporanea riduzione dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica. Al loro posto verranno predisposte attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico. Quando sarà possibile affrontare i contenuti delle discipline curricolari, essi dovranno essere opportunamente selezionati, individuando i nuclei tematici irrinunciabili, e semplificati in modo da permettere almeno il raggiungimento degli obiettivi minimi previsti dalla programmazione. In tal caso viene elaborato un piano educativo personalizzato, in quanto vengono mantenuti gli obiettivi minimi delle discipline, comuni al resto della classe e si prevede una diversificazione e una semplificazione delle verifiche. Per il passaggio alla classe successiva è comunque necessario l accertamento delle competenze relativamente richieste. 6. Commissione Intercultura Soggetti coinvolti: i docenti dell Istituto E istituita una Commissione Intercultura presso l Istituto, composta da almeno 5-6 insegnanti, con i seguenti compiti: tenere i contatti con la segreteria in caso di prima iscrizione di alunni stranieri realizzare i colloqui con i genitori e gli alunni sulla base delle tracce indicate dal presente

10 protocollo fornire indicazioni al Dirigente scolastico per l assegnazione degli alunni alle classi fornire le informazioni ottenute e la modulistica in lingua ai docenti delle classi in cui l alunno straniero è inserito definire il livello linguistico dell alunno straniero offrire ai docenti di classe un supporto iniziale per la predisposizione di un eventuale percorso linguistico Italiano L2: * primo livello - Italiano come lingua della comunicazione * secondo livello - Italiano come lingua dello studio (vedi allegato a) contattare, eventualmente, le associazioni che operano sul territorio mantenere contatti con l Amministrazione Comunale e le scuole della rete per progetti vari stabilire incontri periodici con le altre scuole del territorio per affrontare tematiche concrete, organizzare corsi di alfabetizzazione, favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze, far circolare progetti, proposte di spettacoli o laboratori, convegni e corsi di aggiornamento sulla tematica dell Intercultura. 7. Valutazione Soggetti coinvolti: i docenti dell Istituto Per quanto attiene alle modalità di valutazione e di certificazione degli alunni stranieri, in particolare dei neo- arrivati, si fa riferimento a quanto espresso nelle Linee guida per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione - Direzione Generale per lo studente- Ufficio per l'integrazione degli alunni stranieri (Circolare ministeriale n 24 del marzo 2006). Dall'emanazione della legge n 517/77 ad oggi, l'approccio alla valutazione nella scuola è positivamente cambiato. Accanto alla funzione certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire, sulla base delle informazioni raccolte, un continuo adeguamento delle proposte di formazione alle reali esigenze degli alunni e ai traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione degli alunni e dei genitori al processo di apprendimento. L'art. 4 DPR n 275/99, relativo all'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino nel "rispetto della normativa nazionale".

11 ... l'art. 45, comma 4 DPR n 394/99 che così recita " il Collegio dei Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi d'insegnamento...". Benché la norma non accenni alla valutazione, ne consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli orientamenti generali su questo tema, espressi in circolari e direttive, che sottolineano fortemente l'attenzione ai percorsi personali degli alunni. Per il Consiglio di classe che deve valutare gli alunni stranieri inseriti nel corso dell'anno scolastico per i quali i percorsi personalizzati prevedono interventi di educazione linguistica e di messa a punto curricolare- diventa fondamentale conoscere, per quanto possibile, la storia scolastica precedente, gli esiti raggiunti, le caratteristiche delle scuole frequentate, le abilità e le competenze essenziali acquisite. In questo contesto, che privilegia la valutazione formativa rispetto a quella certificativa si prendono in considerazione il percorso dell alunno, i passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione e l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio da una classe all'altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento ad una pluralità di elementi fra cui non può mancare una previsione di sviluppo dell'alunno. Emerge chiaramente come nell'attuale contesto normativo vengono rafforzati il ruolo e la responsabilità delle istituzioni scolastiche e dei docenti nella valutazione degli alunni. I Consigli di classe potranno decidere che gli alunni stranieri, i quali non conoscendo la lingua partono da un evidente situazione di svantaggio, possano avere una valutazione nelle materie pratiche e meno legate alla lingua, come educazione motoria, musicale, arte e immagine e matematica, in alcuni casi lingua straniera. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline, qualora durante tale attività sia possibile l apprendimento di contenuti. L attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l insegnante curriculare. Nel caso in cui l alunno straniero abbia una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese francese spagnolo), essa almeno in una prima fase potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l acquisizione dei contenuti e l esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni materiali. Il Consiglio di classe dovrà coinvolgere la famiglia nei diversi momenti del processo valutativo e prevedere la presenza di un mediatore linguistico durante i colloqui con i genitori e durante la consegna delle schede di valutazione. In assenza di tale figura bisognerà prevedere la possibilità di

12 trasmettere il documento di valutazione dell alunno debitamente tradotto. E utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione sommativa non dovrebbe essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma dovrebbe tener conto del raggiungimento di obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari quali impegno, partecipazione, progressione nell apprendimento, eventuali condizioni di disagio. E opportuno inoltre prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell Italiano come L2. Nella valutazione finale, di passaggio da una classe all altra o da un grado scolastico al successivo, occorre inoltre far riferimento ad una previsione di sviluppo dell alunno. I quadrimestre I Consigli di classe potranno decidere che gli alunni stranieri, i quali non conoscendo la lingua partono da un evidente situazione di svantaggio, possano avere una valutazione nelle materie pratiche e meno legate alla lingua, come educazione motoria, musicale, arte e immagine e matematica, in alcuni casi lingua straniera. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come materia curriculare) o anche di altre discipline, qualora durante tale attività sia possibile l apprendimento di contenuti. L attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe) predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l insegnante curriculare. Nel caso in cui l alunno straniero abbia una buona conoscenza di una lingua straniera (inglese francese spagnolo), essa almeno in una prima fase potrà essere utilizzata come lingua veicolare per l acquisizione dei contenuti e l esposizione degli stessi, previa la predisposizione di opportuni materiali. Il Consiglio di classe dovrà coinvolgere la famiglia nei diversi momenti del processo valutativo e prevedere la presenza di un mediatore linguistico durante i colloqui con i genitori e durante la consegna delle schede di valutazione. In assenza di tale figura bisognerà prevedere la possibilità di trasmettere il documento di valutazione dell alunno debitamente tradotto. E utile ricordare che per tutti gli alunni e quindi anche per gli alunni stranieri, la valutazione sommativa non può essere la semplice media delle misurazioni rilevate con le varie prove, ma deve tener conto del raggiungimento di obiettivi trasversali che sono comunque disciplinari quali impegno partecipazione, progressione nell apprendimento eventuali condizioni di disagio. E opportuno inoltre prendere in considerazione la situazione di eventuale svantaggio linguistico e

13 rispettare i tempi di apprendimento dell Italiano come L2. Nella valutazione finale, di passaggio da una classe all altra o da un grado scolastico al successivo, occorre inoltre, far riferimento ad una previsione di sviluppo dell alunno. 8. L italiano come seconda lingua La scuola attiverà laboratori di italiano L2 articolandoli nei livelli previsti dal Portfolio europeo, tuttavia le classi di italiano L2 potranno prevedere accorpamenti di livelli simili (esempio: A1+A2 o B1+B2). LIVELLO 1 (cfr Portfolio europeo livelli P, A1, A2) Alfabetizzazione di base, con l obiettivo che l alunno acquisisca una padronanza strumentale della lingua italiana. LIVELLO 2 (cfr Portfolio europeo livelli B1, B2) Consolidamento delle abilità acquisite per migliorare la capacità espressiva e comunicativa, con l obiettivo che l alunno raggiunga una padronanza linguistica che gli consenta di esprimersi compiutamente e inserirsi nel nuovo codice comunicativo. LIVELLO 3 (cfr Portfolio europeo livelli C1, C2) Apprendimento della lingua per studiare con l obiettivo che l alunno sappia utilizzare la lingua specifica delle varie discipline. 9. Contributi La Scuola dovrà attivarsi per la ricerca di risorse economiche finalizzate all integrazione degli allievi immigrati (es. finanziamenti provinciali, regionali, europei ecc). 10. Intese con enti locali Il protocollo di accoglienza della Scuola costituisce la base sulla quale verrà costruita una rete di raccordo ed integrazione dell azione delle Istituzioni scolastiche e del Servizio Sociale del Comune. Tutto ciò avrà il fine di garantire ad ogni alunno straniero il diritto fondamentale all istruzione e alla promozione della propria personalità.

14 Allegato a DEFINIZIONE DI DUE OBIETTIVI IN AMBITO LINGUISTICO 1. il diritto alla lingua italiana 2. il diritto alla lingua dello studio Si devono prevedere due percorsi diversi per il raggiungimento dei sopraindicati obiettivi c h e devono coinvolgere sia gli insegnanti facilitatori (in alcuni casi personale esterno alla scuola) che gli insegnanti delle classi coinvolte. il diritto alla lingua italiana si raggiunge con corsi di alfabetizzazione di primo livello tenuti da un docente interno o esterno specializzato. Per gli alunni di prima immigrazione, con scarse conoscenze di italiano, il corso di Italiano L2 riveste un ruolo di primaria importanza per acquisire le competenze linguistiche necessarie per affrontare le situazioni comunicative e successivamente i contenuti delle discipline. Per questo motivo esso sarà considerato prioritario. Contemporaneamente, in classe, va predisposto un percorso individualizzato, che si affianchi a quello tenuto dal facilitatore. il diritto alla lingua dello studio vede coinvolti sia insegnanti facilitatori che insegnanti curriculari, della classe. Fondamentale è la definizione da parte degli insegnanti curriculari degli obiettivi fondanti e dei nuclei tematici irrinunciabili delle rispettive discipline. Allegato b ACQUISIZIONE DELLA LINGUA Le tappe della lingua 1. Il linguaggio della scuola. E la lingua per le regole, per la relazione con i compagni e gli insegnanti. 2. Livello soglia. E la lingua del qui ed ora, dei bisogni, della prima relazione. Si acquisisce nei primi mesi (statisticamente dall esperienza, da 4 mesi ad 1 anno) con la relazione intenzionale e l alfabetizzazione. 3. La lingua per narrare. E la lingua per parlare degli stati d animo, per riferire esperienze personali, desideri e per raccontare storie. E la lingua della propria biografia. Si acquisisce in un anno di corso. 4. La lingua per lo studio. Questa richiede almeno 4 o 5 anni per svilupparsi. Per favorire l acquisizione di una lingua per lo studio risultano utili tecniche da utilizzare nel lungo

15 periodo, con la proposta di testi semplificati. Ascoltare Durante le spiegazioni usare parole ricorrenti, frasi e strutture semplici Utilizzare immagini, schemi, tracce, scalette Esplicitare all alunno le richieste che gli verranno formulate (ripetizione globale, analitica, memorizzazione di termini) Leggere I testi dovranno essere graduati per lunghezza complessiva, per lunghezza delle frasi, per la presenza di informazioni implicite. Semplificare i testi da un punto di vista linguistico, non cognitivo Anticipare il contenuto attraverso titolo, didascalie, immagini. Parlare Rispettare la fase del silenzio iniziale Rispettare la fase dell interlingua lingua governata da regole che dipendono sia dalla lingua madre che dalla lingua in via di acquisizione, gli errori sono indicatori di un processo di apprendimento in atto e non si deve incorrere nell errore di ipercorreggere Fornire tracce, testi sottolineati, parole chiave, schemi, scalette, immagini per l esposizione orale Valutare, durante l esposizione, solo una prestazione: conoscenza del contenuto, lingua, organizzazione del contenuto.

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