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1 Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Ministro Dipartimento Affari Regionali, Autonomie e lo sport Ufficio per l'esame di legittimità della legislazione regionale e delle province autonome ed il contenzioso costituzionale Coordinatore Dott. Eugenio GALLOZZI e.gallozzi@governo.it segreteriacapodipartimento.affariregionali@governo.it gabinetto.affariregionali@governo.it legislativo.dar@governo.it OGGETTO: Richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri ed al Ministro competente, per l impugnativa della L. R. della Sardegna, 4 febbraio 2016 n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna) ISTANZA Per la promozione della questione di legittimità costituzionale ai sensi dell'art. 127, 1 comma della Costituzione, contro la legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna). I sottoscritti Carta Mario Angelo, nato a Dorgali il e residente in Dorgali (NU) via Lamarmora n. 34, nella sua qualità di sindaco del Comune di Dorgali e di cittadino iscritto nelle liste elettorali del medesimo Comune; sindaco@comune.dorgali.nu.it Pia Giovanni, nato ad Oristano il e residente in Mogoro (OR) - via Amsicora 14/A, nella sua qualità di consigliere comunale in carica, presso il Comune di Mogoro e di cittadino iscritto nelle liste elettorali del medesimo Comune; gianni.pia0@gmail.com Tola Roberto, nato a Nuoro il e residente a Posada (NU) via Dante n. 3, nella sua qualità di sindaco del Comune di Posada e di cittadino iscritto nelle liste elettorali del medesimo Comune; sindaco.comuneposada@tiscali.it Dato atto che sul Bollettino n. 6 - Parte I e II dell 11/02/2016, è stata pubblicata la L. R. 4 febbraio 2016, n. 2, (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna), entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione; Rinvenibile al link: PREMESSO CHE 1

2 All art. 1 - Oggetto e finalità, i commi 1 e 2, recitano: 1. La presente legge disciplina l'ordinamento delle autonomie locali in Sardegna in attuazione dei principi dell'articolo 5 della Costituzione e degli articoli 3, comma 1, lettera b) e 44 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto speciale per la Sardegna). 2. L'ordinamento e lo svolgimento delle funzioni delle autonomie locali in Sardegna, nonché la loro articolazione territoriale, sono oggetto della presente legge nel rispetto dei principi di cui all'articolo 118, comma 1, della Costituzione e della Convenzione europea relativa alla Carta europea dell'autonomia locale ratificata con legge 30 dicembre 1989, n. 439 (Ratifica ed esecuzione della convenzione europea relativa alla Carta europea dell'autonomia locale, firmata a Strasburgo il 15 ottobre 1985), e dei principi di grande riforma economica e sociale contenuti nella legislazione statale. All art. 8 - Rete metropolitana, il comma 5, prevede: 5. La Regione provvede in ogni caso, con risorse europee e/o nazionali destinate alla sostenibilità urbana, a garantire condizioni equivalenti per le reti metropolitane che eventualmente siano escluse dalla partecipazione a finanziamenti statali o europei, destinati alle città metropolitane, con la sola motivazione della definizione giuridica della forma associativa dei comuni, anche qualora le norme di attuazione di cui al comma 4 non siano approvate nonché nelle more dell'approvazione delle stesse. A tal fine le reti metropolitane presentano alla Giunta regionale appositi progetti di sviluppo il cui finanziamento è deliberato dalla stessa Giunta, a bilancio vigente. All art Istituzione della città metropolitana di Cagliari, il comma 1 e 2, stabiliscono: 1. È istituita la città metropolitana di Cagliari con le finalità generali previste dall'articolo 1, comma 2, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni). 2. Fanno parte della città metropolitana, oltre al Comune di Cagliari, i seguenti comuni: Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Decimomannu, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro, Uta. All art Riordino delle circoscrizioni provinciali, il comma 1, statuisce: 1. Fino al loro definitivo superamento, il territorio della Sardegna ad eccezione di quello della città metropolitana di Cagliari, è suddiviso nelle province riconosciute dallo statuto e dalla legge statale. All art Circoscrizioni provinciali, il comma 1, lettera a), stabilisce: a) la circoscrizione territoriale della Provincia del Sud Sardegna corrisponde a quella della Provincia di Cagliari, esclusi i comuni appartenenti alla città metropolitana di Cagliari; PER LE SEGUENTI VIOLAZIONI Violazione dell'art. 3, comma 1, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto Speciale della Regione Sardegna) in relazione all'articolo 1, comma 6, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Legge Delrio). 2

3 La legge 7 aprile 2014, n. 56 (Legge Delrio) all'art. 1, comma 5, stabilisce che i "principi della presente legge valgono come principi di grande riforma economica e sociale per la disciplina di città e aree metropolitane da adottare dalla regione Sardegna, dalla Regione Siciliana e dalla regione Friuli- Venezia Giulia, in conformità ai rispettivi statuti". In tal senso, la norma statale incide chiaramente sulla potestà legislativa primaria delle Regioni a statuto speciale ai sensi dell'art. 117, comma 3, della Carta Costituzionale. La Regione Sardegna, ai sensi dell art. 3, comma 1, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto Speciale della Regione Sardegna) pur avendo potestà legislativa in materia dell ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni, può legiferare esclusivamente in armonia con la Costituzione e i principi dell ordinamento giuridico della Repubblica e col rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica. Come riportato in premessa, l'art. 17 della legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2, recante la rubrica"istituzione della città metropolitana di Cagliari", al comma 1, istituisce "la città metropolitana di Cagliari con le finalità generali previste dall'articolo 1, comma 2, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni). Il comma 2 del medesimo articolo ne definisce il perimetro territoriale, prevedendo che fanno parte della città metropolitana, oltre al Comune di Cagliari, i seguenti comuni: Assemini, Capoterra, Elmas, Monserrato, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Selargius, Sestu, Decimomannu, Maracalagonis, Pula, Sarroch, Settimo San Pietro, Sinnai, Villa San Pietro, Uta. Viene creata, pertanto, una città metropolitana "ridotta" comprendente solo 17 comuni a fronte dei 71 già facenti parte del territorio della Provincia storica di Cagliari. È di tutta evidenza la violazione dell'art. 1, comma 6, della legge 7 aprile 2014, n. 56, che invece prescrive: "il territorio della città metropolitana coincide con quello della provincia omonima, ferma restando l'iniziativa dei comuni, ivi compresi i comuni capoluogo delle province limitrofe, ai sensi dell'articolo 133, comma 1 della Costituzione, per la modifica delle circoscrizioni provinciali limitrofe e per l'adesione alla città metropolitana". Emerge con chiarezza che l'istituzione della città metropolitana "ridotta" di Cagliari, viola la legge 7 aprile 2014, n. 56, (legge Delrio), norma fondamentale di riforma economico-sociale, in quanto dispone, la coincidenza tra territorio metropolitano e territorio provinciale preesistente, divenendo di riflesso, incostituzionale per violazione dell'art. 3 dello statuto sardo che impone al legislatore regionale l osservanza delle norme fondamentali di riforma economico-sociale stabilite nella legislazione statale. Violazione dell'art. 3, comma 1, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto Speciale della Regione Sardegna) in relazione all'articolo 1, comma 20, della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Legge Delrio). La legge 7 aprile 2014, n. 56 (Legge Delrio), costituente principio di grande riforma economica e sociale, ai sensi del comma 5 della stessa legge, all'articolo 1, comma 20, dispone che il consiglio metropolitano è composto dal sindaco metropolitano e da quattordici (14) consiglieri per le città metropolitane con meno di ottocentomila abitanti. Cagliari città, con l intero complesso dei comuni (17), dispongono ad oggi, di una popolazione residente di gran lunga inferiore a tale soglia numerica, infatti nell intera Provincia (71 comuni) risiedono abitanti, pertanto ben al di sotto degli ottocentomila previsti nella norma statale. Di contro, l'articolo 21, comma 2, della legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2, stabilisce che il consiglio metropolitano è formato dal sindaco metropolitano e da un numero di consiglieri pari a quelli eletti nel 3

4 comune di Cagliari, che ai sensi dell articolo 1, comma 1, della legge regionale 22 febbraio 2012, n. 4 (Norme in materia di enti locali e sulla dispersione ed affidamento delle ceneri funerarie), sono trentaquattro (34). Viene pertanto violato l'art. 3, comma 1, della legge costituzionale 26 febbraio 1948 (Statuto Speciale della Regione Sardegna) il quale stabilisce che la Regione ha potestà legislativa nella materia dell ordinamento degli enti locali e delle relative circoscrizioni in armonia con la Costituzione e i principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica nel rispetto degli obblighi internazionali e degli interessi nazionali, nonché delle norme fondamentali delle riforme economico-sociali della Repubblica. Violazione dell'articolo 43 della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 3 (Statuto Speciale della Regione Sardegna), in relazione al comma 1, il quale stabilisce che "Le province di Cagliari, Nuoro e Sassari conservano l'attuale struttura di enti territoriali", e del comma 2 che recita: "Con legge regionale possono essere modificate le circoscrizioni e le funzioni delle province, in conformità alla volontà delle popolazioni di ciascuna delle province interessate espressa con referendum". La legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2, di cui si chiede l impugnazione dinanzi alla Corte Costituzionale, all'art. 25, comma 1, lett. a), istituisce ex novo, un ulteriore soggetto territoriale, denominato: Provincia del Sud Sardegna con circoscrizione territoriale corrispondente a quella della Provincia di Cagliari, esclusi i comuni appartenenti alla città metropolitana di Cagliari (71 17 = 54). Sostanzialmente, vengono illegittimamente ed arbitrariamente esclusi i comuni di : Armungia, Ballao, Barrali, Burcei, Castiadas, Decimoputzu, Dolianova, Domus de Maria, Donori, Escalaplano, Escolca, Esterzili, Gergei, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Isili, Mandas, Monastir, Muravera, Nuragus, Nurallao, Nuraminis, Nurri, Orroli, Ortacesus, Pimentel, Sadali, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, Sant'Andrea Frius, San Vito, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serri, Seulo, Siliqua, Silius, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Vallermosa, Villanova Tulo, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor, Villaspeciosa. Inoltre, con la scomposizione della Provincia di Cagliari, viene palesemente violata la norma statutaria sopra citata, in quanto si è arbitrariamente omesso di far esprimere la volontà delle popolazioni di ciascuna delle province interessate mediante il prescritto referendum. L'istituzione della nuova Provincia del Sud Sardegna è stata artificialmente creata come filtro e barriera Istituzionale, per proteggere la città metropolitana ridotta, infatti, come già evidenziato, se si fosse rispettato il dettato dell'art. 1, comma 6, della legge 7 aprile 2014, n. 56, ai sensi dell'articolo 133, comma 1, della Costituzione, avrebbero avuto titolo alla modifica delle circoscrizioni provinciali, anche i comuni aventi territori limitrofi ubicati nella provincia di Oristano e Nuoro con la ex Ogliastra, per l'adesione alla città metropolitana di Cagliari, opportunità che invece gli è stata arbitrariamente negata. Di fatto, si è arbitrariamente omesso di chiamare, come prescritto dalla Legge, a consultazione referendaria per l eventuale transito nella Città Metropolitana di Cagliari, i comuni di : Terralba, San Nicolò d Arcidano, Mogoro, Gonnostramatza, Gonnoscodina, Baressa, Baradili, Sini, Genoni, Laconi, Gadoni, Aritzo, Seui, Ussassai, Ulassai, Perdasdefogu, Osini, Ierzu, Arzana, i cui territori confinano con i limiti territoriali amministrativi della Provincia storica di Cagliari, e quindi della città Metropolitana di Cagliari. Rileviamo, inoltre, la violazione dell art. 114, comma 1 e 2, della Costituzione: La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. 4

5 I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento. Ne consegue la violazione dell art. 118, comma 1, 2, e 4, della Costituzione, con particolare riferimento all istituzione delle cosiddette reti metropolitane, concetto giuridico di nuova invenzione, non previsto dall ordinamento Costituzionale, laddove all art. 8, comma 5, della legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2, viene stabilito che La Regione deve garantire condizioni equivalenti per le reti metropolitane escluse dai finanziamenti statali o europei. Tale norma in concreto dispone di fatto, in caso di esclusione dai benefici economici, in favore dell unica Rete metropolitana, che si può formare in base ai criteri fissati nella legge regionale in parola, cioè quella di Sassari, la possibilità che la Giunta regionale provveda a finanziare appositi progetti di sviluppo a bilancio vigente. Detto articolo di evidente incostituzionalità, determina una mancata opportunità di sviluppo economico e sociale e una disparità di trattamento e perdita di chances", che grava negativamente sui diversi territori della Sardegna che vengono arbitrariamente penalizzati ed esclusi. In ultima istanza, gli evidenti profili di incostituzionalità sopra evidenziati, per la violazione dell art. 3, lettera h) della L. R. 1 febbraio 2012, n.3 - Bollettino ufficiale digitale della Regione autonoma della Sardegna. Per la mancata pubblicazione sul BURAS, comportano di conseguenza anche l annullamento dei seguenti e conseguenti atti amministrativi: - Deliberazione della Giunta Regionale n. 11/1 del avente ad oggetto: L.R. 4 febbraio 2016, n.2 riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna. Elezione del Consiglio metropolitano, art. 21, comma 5. Indirizzi e modalità operative. - Decreto del Presidente della Regione, n. 13 del prot. 3518, avente ad oggetto: Art. 21 L. R. 4 febbraio 2016, n.2. Indizione elezione del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Cagliari. In ordine alle considerazioni ed alle argomentazioni sopra evidenziate; I sottoscritti Amministratori comunali in carica; PRESENTANO FORMALE ISTANZA Affinché il Dipartimento Affari Regionali, Autonomie e lo sport, nella sua istruttoria, eccepisca quanto da noi evidenziato al Consiglio dei Ministri; AL FINE DI OTTENERE La promozione della questione di legittimità costituzionale ai sensi dell'art. 127, 1 comma della Costituzione, avverso la legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna per violazione delle norme sopra richiamate. In esito alla presente Istanza, i sottoscritti, Chiedono di essere informati previo comunicazione 5

6 Distinti Saluti FIRMATO Carta Mario Angelo Pia Giovanni Tola Roberto Dorgali/Mogoro/Posada, 11 Marzo