VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

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1 PROVINCIA DI CAGLIARI Settore Ecologia e Polizia Provinciale PIANO PROVINCIALE SULLA RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI (PPRTRU) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA RAPPORTO PRELIMINARE DI SCOPING Giugno 2012

2 PROVINCIA DI CAGLIARI Settore Ecologia e Polizia Provinciale PIANO PROVINCIALE SULLA RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI (PPRTRU) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA VAS RAPPORTO PRELIMINARE DI SCOPING Settore Ecologia e Polizia Provinciale - Unità Organizzativa Gestione Rifiuti Via Cadello Cagliari Tel ccannas@provincia.cagliari.it Ing. Maria Antonietta Badas P.Agr. Anna Pintori P.Min. A.M.Carla Cannas Gruppo di Lavoro Incaricato Studio di Ingegneria Dr. Ing. Roberto Serra Via Malpighi Cagliari Tel: roberto.serra@ingpec.eu Ing. Roberto Serra (coordinatore) Ing. Giampiero Angioi Ing. Giulio Gardu Prof. Aldo Muntoni Dr. Maurizio Medda Giugno 2012

3 PIANO PROVINCIALE SULLA RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI (PPRTRU) RAPPORTO PRELIMINARE DI SCOPING INDICE INTRODUZIONE 2 1. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) Inquadramento normativo Descrizione del processo Il processo di partecipazione nella V.A.S. del PPRTRU 5 2. IL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO DEL PPRTRU Le funzioni della Provincia in ambito pianificatorio nel settore della gestione dei rifiuti urbanl I compiti dei Piani Provinciali sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati Il quadro di riferimento normativo in relazione ai servizi pubblici locali in forma associata L ANALISI DI CONTESTO Il contesto socio-economico e relativi indicatori Il contesto ambientale e relativi indicatori Situazione della gestione dei rifiuti urbani e assimilati nella Provincia di Cagliari e stato di fatto del sistema di raccolta e trasporto L ANALISI DEL PIANO PROVINCIALE SULLA RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI Gli obiettivi generali di sostenibilità ambientale Gli obiettivi specifici strategico-gestionali (OSG) Gli obiettivi specifici ambientali (OA) Le azioni di Piano per il raggiungimento degli obiettivi Gli scenari evolutivi dei sistemi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilabili nella provincia di Cagliari e identificazione dello scenario preferenziale Gli strumenti del Piano Provinciale L ANALISI DELLA COERENZA DEL PPRTRU Gli elementi per l analisi della coerenza verticale Gli elementi per l analisi della coerenza orizzontale La coerenza intrinseca tra obiettivi ed azioni di Piano LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI DEL PIANO E MITIGAZIONE DEGLI IMPATTI RESIDUI Proposte di indicatori degli effetti di Piano La valutazione comparativa delle alternative La valutazione di incidenza ambientale MODALITA DI MONITORAGGIO DEGLI EFFETTI AMBIENTALI DEL PIANO Proposte di indicatori per il monitoraggio degli effetti del Piano L INTEGRAZIONE DEI RISULTATI DELLA VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL PIANO RAPPORTO AMBIENTALE: PROPOSTA DI INDICE 45 ALLEGATO 1 - ELENCO SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE 47 ALLEGATO 2 - MAPPA DELLA METAINFORMAZIONE 50 Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 1

4 PIANO PROVINCIALE SULLA RACCOLTA E TRASPORTO DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI DELLA PROVINCIA DI CAGLIARI (PPRTRU) RAPPORTO PRELIMINARE DI SCOPING INTRODUZIONE Il presente documento costituisce un contributo e un supporto per la fase di scoping all interno del processo di Valutazione Ambientale Strategica del Piano Provinciale sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati della Provincia di Cagliari. In base alla direttiva 2001/42/CE e al D. Lgs. n. 152 del 2006 e s.m.i. risulta necessario sottoporre a procedura di V.A.S. i piani e programmi che possono avere effetti significativi sull ambiente e sul patrimonio culturale. All interno del processo di V.A.S (v. cap.1) lo scoping rappresenta l avvio della procedura tesa a concordare le modalità di integrazione della dimensione ambientale nel piano o programma ed è la fase in cui viene individuato l ambito di influenza del piano, ossia il contesto territoriale e programmatico in cui si inserisce. Lo scoping ha inoltre la finalità di definire preventivamente le informazioni da includere nel rapporto ambientale, il loro livello di dettaglio, gli indicatori da utilizzare per l analisi di contesto. Al fine di definire l ambito di influenza del Piano: - si è provveduto a individuare un set di indicatori necessari a descrivere e ricostruire il contesto ambientale e lo stato di fatto del sistema gestionale delle raccolte su cui il piano può avere effetti significativi (cap.2); - dall analisi del contesto e dello stato di fatto del sistema gestionale delle raccolte si è provveduto a individuare gli obiettivi di sostenibilità definiti da strumenti normativi, strategici e di pianificazione a livello comunitario, nazionale, regionale e provinciale, rispetto ai quali dovrà essere valutata la coerenza del piano; - si è provveduto a indicare i soggetti competenti in materia ambientale interessati dagli effetti del piano. Si è inoltre provveduto a redigere una proposta di indice del rapporto ambientale (cap.8), che definisce le informazioni da includere nello stesso. La fase di scoping prevede il coinvolgimento delle pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull ambiente dovuti all attuazione del piano (soggetti competenti in materia ambientale). Una lista dei soggetti competenti in materia ambientale che si ritiene interessate alla procedura di VAS del Piano Provinciale sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati è riportata nell allegato 1. Il presente documento è trasmesso ai soggetti competenti in materia ambientale affinché diano il loro contributo al processo di scoping, in particolare esprimendo un proprio parere circa: - la completezza e l adeguatezza degli indicatori proposti per l analisi territoriale; - la completezza del quadro programmatico di riferimento; - la correttezza della ricostruzione degli obiettivi di sostenibilità; - la completezza dell elenco dei soggetti competenti in materia ambientale da coinvolgere; - i contenuti del rapporto ambientale; - ogni altro aspetto ritenuto d interesse. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 2

5 1. LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.) 1.1 Inquadramento normativo La direttiva 2001/42/ CE (comunemente detta Direttiva V.A.S.) introduce l obbligo di valutazione ambientale per tutti i piani e programmi che possono avere effetti significativi sull ambiente. La valutazione ambientale è intesa come il processo finalizzato a garantire l integrazione della variabile ambientale nei processi di pianificazione, prevedendo che sin dalle prime fasi di elaborazione di un piano o di un programma debbano essere tenuti in considerazione gli effetti che lo stesso piano o programma, una volta attuato, potrà determinare sull ambiente. La Direttiva si applica obbligatoriamente a piani e programmi di numerosi settori, fra cui il settore della gestione dei rifiuti. In base a quanto prescritto dalla direttiva, la responsabilità della procedura di V.A.S. è dell autorità di volta in volta responsabile dell elaborazione e approvazione del piano. La direttiva V.A.S. è stata recepita a livello nazionale dal D. Lgs n. 152 del 3 aprile 2006, modificato dapprima col D. Lgs n 4/2008 e da ultimo dal D. Lgs. n. 128 del , entrato in vigore il Il dispositivo normativo, all art.5 comma 1, precisa che nella procedura della valutazione ambientale di piani o programmi: - l autorità competente è la pubblica amministrazione cui compete l'adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l'elaborazione del parere motivato, nel caso di valutazione di piani e programmi; - l autorità procedente è la pubblica amministrazione che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del decreto, ovvero nel caso in cui il soggetto che predispone il piano, programma sia un diverso soggetto pubblico o privato, la pubblica amministrazione che recepisce, adotta o approva il piano, programma; - il proponente è il soggetto pubblico o privato che elabora il piano, programma soggetto alle disposizioni del presente decreto; - i soggetti competenti in materia ambientale sono le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei piani o programmi. La L.R. n 9 del nel conferire agli Enti Locali funzioni e compiti ha stabilito che l Autorità competente per i piani ed i programmi a livello provinciale e sub-provinciale è la Provincia competente per territorio, mentre l autorità competente per i piani o programmi di livello regionale o i cui effetti ambientali interessino i territori di due o più province è la Regione; inoltre il comma 2 dell art.48 della menzionata L.R. 9/2006 attribuisce alla Regione il compito di provvedere alle line guida attuative. La Giunta Regionale della Regione Sardegna, con la deliberazione n. 38/32 del 2 agosto 2005, ha attribuito al Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) dell Assessorato della Difesa dell Ambiente le funzioni di coordinamento per la valutazione ambientale strategica di piani e programmi. Inoltre la Giunta Regionale, con del. G.R. n 24/23 del , ha emanato le direttive per lo svolgimento delle procedure di VAS, precisando nell allegato C le procedure da adottare per la Valutazione Ambientale Strategica di competenza regionale, preannunciando l emanazione di linee guida per la valutazione ambientale strategica di competenza provinciale, emanate con del. G.R. 44/51 del in riferimento alle procedure di VAS per la stesura dei Piani Urbanistici Comunali. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 3

6 1.2 Descrizione del processo Il processo di VAS comprende l elaborazione di un rapporto ambientale, la consultazione dei portatori di interesse, la valutazione del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, l espressione, da parte dell autorità competente, di un parere motivato e la divulgazione degli esiti della valutazione. Il processo di VAS non si conclude con l adozione/approvazione del piano o programma e del relativo rapporto ambientale, ma prosegue con le attività di monitoraggio, finalizzate a tenere sotto controllo l evoluzione degli effetti ambientali derivanti dall attuazione del piano o programma stesso. Il processo partecipativo costituisce un aspetto fondamentale della procedura di V.A.S: la consultazione e partecipazione devono aver luogo in una fase precoce della procedura, prima dell adozione del piano, quando ancora si può tener conto delle osservazioni prodotte per ri-orientare il documento. In questo senso il comma 1 dell art.13 del D.Lgs. 152/2006 prevede che l'autorità procedente elabori un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dall'attuazione del piano o programma ed entra in consultazione con l'autorità competente e gli altri soggetti competenti in materia ambientale sin dai primi momenti di elaborazione del piano o programma. Il rapporto preliminare, denominato rapporto di scoping, ha dunque lo scopo di definire la portata ed il livello di dettaglio da includere nel rapporto ambientale. La redazione del rapporto ambientale spetta al proponente e/o all autorità procedente e costituisce parte integrante del piano o del programma e ne accompagna l'intero processo di elaborazione ed approvazione. Nel rapporto ambientale vanno individuati, descritti e valutati gli impatti significativi che l'attuazione del piano o del programma proposto potrebbe avere sull'ambiente e sul patrimonio culturale, nonchè le ragionevoli alternative che possono adottarsi in considerazione degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del programma stesso. L articolato di legge, nell allegato VI, riporta le informazioni da fornire nel rapporto ambientale. Tali informazioni devono tener conto del livello delle conoscenze e dei metodi di valutazione correnti, dei contenuti e del livello di dettaglio del piano o del programma. Il Rapporto ambientale da atto della consultazione avvenuta nell ambito del rapporto preliminare di scoping ed evidenzia come sono stati presi in considerazione i contributi pervenuti. La proposta di piano o di programma viene comunicata all'autorità competente ricomprendendo anche il rapporto ambientale e una sintesi non tecnica dello stesso. La proposta di piano o programma ed il rapporto ambientale è altresì messa a disposizione dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico interessato affinché questi abbiano l'opportunità di esprimersi. La fase successiva di consultazione inizia dalla data di comunicazione all autorità competente e quest ultima, di concerto con la procedente, mettono a disposizione del pubblico la proposta di programma o piano mediante il deposito presso i propri uffici e la pubblicazione sul proprio sito web. Chiunque può prendere visione della proposta di piano o programma e del relativo rapporto ambientale e può presentare, entro i termini fissati (sessanta giorni dalla data di avviso della pubblicazione) le proprie osservazioni in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi. Il processo partecipativo può aver luogo sia attraverso il tradizionale meccanismo delle osservazioni scritte,sia attraverso metodologie più efficaci, quali seminari e incontri tematici. Per la diffusione delle informazioni si può fare ricorso alla pubblicazione nei siti web istituzionali. L'autorità competente, in collaborazione con l'autorità procedente, svolge le attività tecnico-istruttorie, acquisisce e valuta tutta la documentazione presentata, nonché le osservazioni, obiezioni e suggerimenti ed esprime il proprio parere motivato. L'autorità procedente, in collaborazione con l'autorità competente, provvede, prima della presentazione del piano o programma per l'approvazione, tenuto conto delle risultanze del parere motivato, alle opportune revisioni del piano o programma. Il piano o programma ed il rapporto ambientale debitamente revisionati, insieme con il parere motivato e la documentazione acquisita nell'ambito della consultazione, sono trasmessi all'organo competente all approvazione. La decisione finale è pubblicata nei Bollettini Ufficiali Istituzionali con l'indicazione della sede ove si possa prendere visione del piano o programma adottato e di tutta la documentazione oggetto dell'istruttoria. Sono inoltre rese pubbliche, anche attraverso la pubblicazione sui siti web delle autorità interessate: a) il parere motivato espresso dall'autorità competente; Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 4

7 b) una dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma e come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto il piano o il programma adottato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate; c) le misure adottate in merito al monitoraggio. Infine l attività di monitoraggio, che assicura il controllo sugli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione dei piani e dei programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive. Il monitoraggio è effettuato dall'autorità procedente in collaborazione con l'autorità competente anche avvalendosi del sistema delle Agenzie ambientali e dell'istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Il piano o programma deve individuare anche le responsabilità e la sussistenza delle risorse necessarie per la realizzazione e gestione del monitoraggio. I risultati del monitoraggio devono essere adeguatamente pubblicizzati attraverso i siti web dell'autorità competente e dell'autorità procedente e delle Agenzie interessate. 1.3 Il processo di partecipazione nella V.A.S. del PPRTRU Alla luce del quadro normativo di riferimento (v. par.1.1), per la procedura di valutazione ambientale strategica del Piano Provinciale sulla Raccolta e Trasporto di Rifiuti Urbani e assimilati della Provincia di Cagliari : - il proponente è la Provincia di Cagliari -Settore Ecologia-Unità Organizzativa Gestione Rifiuti - l autorità procedente è la Provincia di Cagliari - l autorità competente è la Provincia di Cagliari Settore Ecologia-Ufficio Valutazione Ambientale Strategica Individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale Come detto i soggetti competenti in materia ambientale vanno individuati nelle pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione del Piano provinciale sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati. I soggetti vengono individuati nelle: - Le Direzioni ed i Servizi degli Assessorati della Regione Autonoma della Sardegna il cui ambito di competenza appare essere interessato dagli effetti delle azioni del presente PPRTRU; - I Settori della Provincia di Cagliari il cui ambito di competenza appare essere interessato dagli effetti delle azioni del presente PPRTRU - Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente (ARPAS); - Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari (CACIP) - Autorità Portuale di Cagliari - Capitaneria del Porto di Cagliari - ANAS spa- Compartimento di Cagliari - Abbanoa S.p.A. - Azienda ASL n 8 - ANCI Sardegna Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 5

8 L elenco di dettaglio dei soggetti individuati, eventualmente aggiornato sulla base delle indicazioni dell autorità procedente e competente, è riportato nell allegato 1 al presente documento Fase di scoping e modalità di coinvolgimento dei soggetti competenti Il presente documento di scoping viene pubblicato nel sito web istituzionale della Provincia di Cagliari e viene trasmesso all Autorità Competente ed ai soggetti competenti in materia ambientale. Contestualmente viene stabilita la data di svolgimento di apposita riunione di scoping tra il proponente, l Autorità Competente ed i soggetti competenti, per la discussione del documento e per acquisire i pareri e le osservazioni in merito alla: - completezza e adeguatezza degli indicatori proposti per l analisi territoriale; - completezza del quadro programmatico di riferimento; - correttezza della ricostruzione degli obiettivi di sostenibilità; - completezza dell elenco dei soggetti competenti in materia ambientale da coinvolgere; - i contenuti del rapporto ambientale; - ogni altro aspetto ritenuto d interesse. L intervallo di tempo tra trasmissione del rapporto di scoping e data della conferenza è fissato in 15 giorni, ritenuto congruo per permettere ai soggetti competenti l analisi ragionata del documento. Le osservazioni avanzate dai soggetti competenti verranno fatte pervenire in forma scritta, entro i limiti temporali di legge (90 giorni dalla data della riunione di scoping) e verranno analizzate e fatte proprie all atto della redazione del Rapporto Ambientale. All atto della pubblicazione del rapporto di scoping nel sito web istituzionale della Provincia di Cagliari, si inviteranno tutti i soggetti interessati a far pervenire in forma scritta eventuali osservazioni inerenti le modalità di svolgimento dei successivi lavori di redazione del Piano e del Rapporto Ambientale, così da ampliare il coinvolgimento e la partecipazione degli attori di sistema. Va peraltro precisato che preliminarmente all avvio delle attività legate alla redazione del Piano e dei documenti inerenti la procedura di VAS, il proponente ha ritenuto di dover effettuare un incontro di presentazione agli Enti Locali in merito alle attività previste dal Piano, chiedendo contestualmente suggerimenti e contributi fattivi. Dunque gli Enti Locali sono preliminarmente informati sulle attività in atto e possono utilmente fornire osservazioni in merito a quanto riportato nel presente documento di scoping. Delle osservazioni avanzate dai soggetti interessati, pervenute in forma scritta, verrà dato conto nell ambito della redazione del Rapporto Ambientale Fase di Redazione del Piano e del Rapporto Ambientale e modalità di consultazione dei soggetti competenti e del pubblico A seguito del recepimento delle osservazioni viene redatto il documento preliminare del Piano Provinciale sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati della Provincia di Cagliari e contestualmente il Rapporto Ambientale, la Sintesi non Tecnica e la Valutazione d incidenza. Tale documentazione viene portata all attenzione del Consiglio Provinciale, che provvede a richiedere eventuali modifiche e integrazioni. Una volta apportate le necessarie revisioni, il Consiglio Provinciale provvede all adozione della proposta di Piano, del Rapporto Ambientale, della Sintesi non Tecnica e della Valutazione d incidenza. Il provvedimento viene comunicato all'autorità Competente e contestualmente viene pubblicato apposito avviso nel sito web istituzionale della Provincia e nel Bollettino Ufficiale Regionale (B.U.R.A.S.). Dalla data di pubblicazione nel BURAS si avvia la fase di consultazione, che dovrà concludersi entro 60 giorni. La segnalazione della pubblicazione dell avviso viene trasmessa a tutti gli Enti Locali ed ai soggetti competenti in materia ambientale via telematica mediante posta certificata. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 6

9 I documenti vengono messi a disposizione dell Autorità Competente, dei soggetti competenti in materia ambientale e del pubblico mediante pubblicazione (scaricabile) sul sito web istituzionale della Provincia di Cagliari, nonchè in formato cartaceo mediante deposito presso gli Uffici del Settore Ecologia-Unità Organizzativa gestione Rifiuti. Il processo partecipato viene arricchito da una serie di conferenze territoriali che il proponente attiverà presso le sedi di Enti Locali territoriali o della stessa Provincia di Cagliari, in modo che sia data una presentazione efficace del Piano e del Rapporto Ambientale. Di tali conferenze, che verranno tenute entro una fascia temporale tra 15 e 45 giorni dalla pubblicazione dell avviso, verrà data informazione mediante sito web istituzionale della Provincia di Cagliari e trasmissione di apposita corrispondenza informativa via telematica mediante posta certificata a tutte le Amministrazioni Comunali e gli Enti pubblici interessati. Si richiederà di far pervenire le osservazioni in forma scritta al fine di prevenire problemi di inappropriata interpretazione delle osservazioni stesse, pur cercando nel limite del possibile di redigere appositi verbali riassuntivi delle stesse conferenze territoriali. Le osservazioni, obiezioni, suggerimenti pervenuti vengono sottoposti ad istruttoria da parte del proponente e dell autorità procedente per trovare spazio nel Rapporto Ambientale. Sulla base dell istruttoria verranno redatte le modifiche/integrazioni ai documenti di Piano, di cui viene dato esplicito conto nel Rapporto Ambientale Il Parere motivato di VAS dell Autorità Competente e sua divulgazione L'autorità Competente esegue l attività istruttoria valutando tutta la documentazione presentata, nonché le osservazioni, obiezioni e suggerimenti e le modifiche/integrazioni apportate al Piano dal proponente. Sulla base delle risultanze dell istruttoria l Autorità Competente può stabilire delle prescrizioni e richiedere la ulteriore modifica/integrazione ai documenti di Piano. Il proponente e l autorità procedente provvede alle opportune revisioni del PPRTRU in conseguenza delle prescrizioni stabilite dall Autorità Competente e lo ripresenterà alla stessa per l espressione del parere motivato, che dovrà avvenire entro 90 giorni dal termine per la presentazione delle osservazioni. Il Consiglio Provinciale della Provincia di Cagliari delibera l approvazione del PPRTRU, del Rapporto Ambientale e della Sintesi Non Tecnica allegando alla delibera: - il parere motivato espresso dall'autorità competente; - la dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma e come si è tenuto conto del rapporto ambientale e degli esiti delle consultazioni, nonché le ragioni per le quali è stato scelto lo scenario di piano, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate - le misure adottate in merito al monitoraggio La delibera di approvazione è pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna BURAS con l'indicazione della sede ove si possa prendere visione del piano approvato e di tutta la documentazione oggetto dell'istruttoria Il monitoraggio degli effetti sull ambiente connessi all attuazione del PPRTRU Il monitoraggio degli effetti ambientali connessi all attuazione del PPRTRU vengono svolti secondo gli appositi indicatori caratterizzati da chiarezza, facilità di popolamento ed efficacia del risultato. Una prima proposta è presentata nel successivo par Al monitoraggio potrà provvedere il Settore Ecologia e Polizia Provinciale della Provincia di Cagliari Unità Organizzativa Gestione Rifiuti, nell ambito delle attività annuali di monitoraggio portate avanti dall Osservatorio Provinciale sui Rifiuti, implementando i dati di censimento richiesti agli Enti Locali che hanno responsabilità organizzativa e controllo dei sistemi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani ed assimilati. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 7

10 2. IL QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO DEL PPRTRU 2.1 Le funzioni della Provincia in ambito pianificatorio nel settore della gestione dei rifiuti urbani Il Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani, approvato con del. GR 73/7 del , nel definire l ambito di competenza dei soggetti attuatori delle direttive regionali in materia di gestione rifiuti urbani, ha stabilito che: - con norma regionale viene istituita un unica Autorità d Ambito regionale a cui sono trasferite le funzione di coordinamento, organizzazione e controllo dell insieme dei servizi pubblici di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani, nonché le funzioni di coordinamento dell intero ciclo di gestione integrata, comprendente anche i servizi di raccolta, trasporto e servizi connessi (spazzamento, lavaggio strade, ) operanti nel territorio della Regione - alle Province viene affidato il compito di pianificazione e programmazione nel proprio territorio del sistema di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani verso il sistema regionale di recupero-smaltimento, compresa l individuazione degli Enti Locali aventi funzione specifica di organizzazione e controllo; - agli Enti Locali di cui al punto precedente viene affidata la funzione di organizzazione e controllo del sistema di raccolta e trasporto, compreso l affidamento della gestione dei servizi, con il coordinamento operativo dell Autorità d Ambito a livello regionale, In buona sostanza, la Regione Sardegna ha avocato a sé stessa i compiti di organizzazione e controllo del segmento del ciclo di gestione dei rifiuti urbani relativo alle fasi del recupero e smaltimento, mentre ha demandato agli Enti Locali il compito di organizzazione e controllo delle fasi della raccolta e trasporto, previa pianificazione e programmazione del sistema da parte delle Province con identificazione degli Enti Locali di riferimento. Inoltre il Piano Regionale, al parag , specifica nel dettaglio le funzioni della Provincia in ambito pianificatorio: Alle Province spetta il compito di redigere, nel rispetto delle linee guida del Piano regionale, il Piano Provinciale di gestione della fase di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nel proprio territorio, individuando gli Enti Locali attuatori e fornendo le linee guida affinché gli stessi Enti possano svolgere, secondo indirizzi unitari, le funzioni precedentemente svolte dai singoli Comuni, compresa l adozione di regolamenti di disciplina della gestione dei rifiuti nel territorio di propria competenza. Viene precisato che il riferimento per l organizzazione unitaria della fase di raccolta e trasporto a recupero/trattamento è, in prima istanza, il subambito provinciale. Viene però data facoltà alla Provincia di studiare aggregazioni (denominate bacini ottimali di raccolta ) di entità inferiore a quella provinciale, in modo particolare per le Province caratterizzate da dimensioni demografiche maggiori, tenendo tuttavia conto: - del rispetto dei criteri di cui all art. 200 del D.Lgs. 152/06, ovvero il superamento della frammentazione delle gestioni con conseguimento di adeguate dimensioni gestionali; - che venga dimostrata la convenienza tecnico-economica ed energetico-ambientale di una ripartizione per bacini di raccolta inferiori alla dimensione provinciale; - che la ripartizione in bacini ottimali sia congruente con quanto stabilito dalla L.R. 12/2005 (ambiti ottimali per le funzioni associate) in modo da valorizzare le esigenze comuni e le affinità nella produzione e gestione dei rifiuti. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 8

11 2.2 I compiti dei Piani Provinciali sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati Lo stesso par del Piano Regionale di Gestione Rifiuti Urbani ha fornito le linee guida per la redazione dei Piani Provinciali sulla raccolta e trasporto, precisandone i compiti: - individuano gli Enti Locali a cui affidare il compito di organizzazione e controllo del servizio di raccolta nel bacino ottimale di raccolta; - individuano, sulla base delle interlocuzioni con i Comuni e di concerto con altre Province interessate, le eccezioni di subambito, ovvero i Comuni che stabiliscono di partecipare ad un bacino ottimale di raccolta con Ente Locale di riferimento appartenente ad altra provincia (da intendersi come situazioni singolari); - fissano gli obiettivi in termini di contenimento della produzione di rifiuti urbani e di livello di RD per il territorio di proprio riferimento in misura non inferiore a quanto indicato nel Piano Regionale, stabilendo gli obiettivi anche per singolo comune e/o bacino ottimale di raccolta; - prescrivono gli elementi inderogabili per i disciplinari tecnici e gli standard di qualità (con i relativi indicatori) dei servizi di gestione della raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, articolati per ambiti ottimali delle funzioni associate in modo congruente al raggiungimento degli obiettivi di contenimento della produzione e del livello di R.D.; - predispongono uno schema di Regolamento di gestione dei rifiuti urbani e assimilati e dei servizi integrativi come linea guida per la redazione del Regolamento di cui all art. 198 del D.Lgs. n. 152/2006 da parte dell Ente locale attuatore; - individuano la convenzione-tipo con i gestori e lo schema della Carta dei servizi contenenti obblighi e diritti degli utenti, gli standard dei servizi, le metodologie generali per l applicazione della tariffa alle singole utenze; - forniscono le indicazioni per la gestione della raccolta nella fase transitoria. Inoltre il Piano Regionale ha stabilito le azioni a supporto ritenute minimali e inderogabili per garantire il raggiungimento degli obiettivi e l efficacia d azione; le attività sono di seguito precisate: adozione obbligatoria a livello comunale delle raccolte integrate di tipo secco-umido che interessino sia le utenze domestiche che quelle specifiche, primo passo per l ottenimento di una frazione organica di qualità, l unica che possa garantire, previo trattamento specifico, l effettivo assorbimento da parte del comparto agricolo di un ammendante avente i requisiti previsti dalle leggi sui fertilizzanti e, quindi, il raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia e di miglioramento della qualità dei suolo; adozione obbligatoria a livello comunale, nell ambito delle raccolte integrate dei rifiuti urbani, di circuiti dedicati di tipo domiciliare delle varie tipologie di carta (grafica, mista, ecc) e cartoni (imballaggi primari, secondari e terziari) che interessino le utenze specifiche e preferibilmente le utenze domestiche, con destinazione ai centri/piattaforme del sistema regionale di recupero; adozione estensiva a livello comunale di tecniche di raccolte integrate di tipo domiciliare, con eliminazione, laddove tecnicamente possibile, del cassonetto stradale non presidiato, in quanto tecniche intrinsecamente efficaci al raggiungimento dell obiettivo di una effettiva riduzione della produzione di rifiuti urbani; sviluppo del compostaggio domestico, in modo particolare per le utenze in contesti rurali, previa adozione di programmi di verifica e controllo a livello comunale, in quanto metodo idoneo per il raggiungimento contemporaneo di obiettivi di riutilizzo di materia e di prevenzione di produzione di rifiuti da conferire al trattamento successivo; adozione di una tariffa a copertura dei costi del servizio di gestione rifiuti, commisurata, per la parte da rapportare alla quantità dei rifiuti prodotti, quantomeno alla produzione della quantità di secco residuo non riciclabile, come metodo iniziale, semplice ed efficace, di controllo e riduzione dei flussi destinati al trattamento e smaltimento presso termovalorizzatori e discariche; Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 9

12 attivazione obbligatoria a livello comunale o intercomunale di ecocentri per il conferimento diretto da parte delle utenze di frazioni di rifiuto separate a monte, aventi caratteristiche dimensionali tali da garantire una ricettività sufficiente e congruente con il raggiungimento dei gettiti di raccolta differenziata dei RAEE congruenti con le indicazioni normative e del Piano regionale; attivazione di aree di raggruppamento, funzionali agli ambiti di raccolta consortili, così da ottimizzare il trasporto delle frazioni di rifiuto verso gli impianti del sistema regionale di recupero-smaltimento; sviluppo di attività di comunicazione e formazione, valorizzazione di capacità e competenze tecniche, consapevolezza sociale, accordi volontari, sensibilità ambientale e partecipazione dei cittadini e delle associazioni anche attraverso i processi di Agenda 21, nel quadro del già menzionato sviluppo di una diffusa cultura ambientale. Infine il Piano Regionale stabilisce che i Piani provinciali devono essere sottoposti, nell ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, alla verifica della coerenza con il Piano Regionale. 2.3 Il quadro di riferimento normativo in relazione ai servizi pubblici locali in forma associata Si è visto nei paragrafi precedenti che fulcro dell azione pianificatoria demandata alla province è quello di organizzare il sistema delle raccolte secondo bacini ottimali di raccolta istituendo il servizio associato della raccolta e trasporto e identificando gli Enti Locali sovracomunali a cui viene demandato il compito di organizzazione e controllo del servizio. Il servizio della raccolta rifiuti evidentemente va inquadrato nell ambito dei servizi pubblici locali recentemente oggetto di varie novità a livello normativo di cui è importante precisare, pur schematicamente, gli aspetti salienti Quadro normativo nazionale sui servizi pubblici locali e sui servizi di gestione rifiuti In origine il D,Lgs. 22/97 aveva stabilito (art.21) che era competenza dei Comuni la gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa nelle forme stabilite dalla L. 142/90, sostituita successivamente dal Testo Unico delle leggi sull ordinamento degli Enti Locali (T.U.E.L.) ovvero il D.Lgs. 18 agosto 2000 n 267. Il T.U. Ambientale (D.Lgs. 152/06), nella parte IV relativa alla gestione dei rifiuti, ha stabilito (art.200) che, al fine di superare la frammentazione delle gestioni e conseguire adeguate dimensioni gestionali, l organizzazione territoriale del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani debba essere organizzata sulla base di ambiti territoriali ottimali (ATO), prevedendo la costituzione di Autorità d Ambito (art.201), come strutture dotate di personalità giuridica, a cui gli Enti Locali partecipano obbligatoriamente, alle quali è trasferito l esercizio delle competenze in materia di gestione integrata dei rifiuti e che affidano (art.203) il servizio di gestione integrata dei rifiuti mediante gara ad evidenza pubblica nel rispetto dei principi comunitari. Il D.Lgs. 152/06 modifica la precedente impostazione sulla competenza dei comuni in materia di gestione dei rifiuti urbani e ulteriormente specifica (art.198) che i comuni concorrono alla gestione dei rifiuti nell ambito delle attività svolte negli ambiti territoriali; tuttavia lo stesso articolato del D.Lgs specifica che fino all inizio delle attività dell aggiudicatario della gara ad evidenza pubblica indetta dall Autorità d Ambito i comuni continuano la gestione dei rifiuti urbani e assimilati avviati allo smaltimento in regime di privativa secondo le forme di cui all art.113 comma 5 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n 267. La Regione Sardegna ha previsto di organizzare il sistema di gestione integrata dei rifiuti urbani secondo un modello a doppio livello organizzativo: - un organizzazione unitaria della fase di recupero e smaltimento, con apposita e unica Autorità d Ambito a livello regionale, che svolge anche il compito di coordinamento di tutto il ciclo integrato di gestione dei rifiuti urbani; Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 10

13 - un organizzazione territoriale della fase della raccolta e trasporto, pianificata dalle Province, secondo bacini ottimali di raccolta la cui organizzazione specifica è demandata a Enti Locali individuati dalle stesse province. Questa impostazione, prevista nel Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, è stata fatto oggetto di specifico schema di d.d.l. che tuttavia al momento non è stato tradotto in un provvedimento legislativo regionale. Peraltro la L. 23 dicembre 2009, n. 191, come modificata dalla L.. 26 marzo 2010, n. 42, ha nel frattempo disposto la soppressione dell Autorità d Ambito di cui all art.201 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, per cui in sostanza in Sardegna l organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti urbani continua ad essere di pertinenza dei Comuni o degli altri Enti Locali (province, città metropolitane, unioni dei comuni, comunità montane, comunità isolane) costituiti secondo le forme del D.Lgs.267/ Quadro normativo regionale sui servizi associati La Regione Sardegna con la L.R. 2 agosto 2005 n 12 Norme per le unioni di Comuni e le Comunita montane. Ambiti adeguati per l esercizio associato di funzioni. Misure di sostegno per i piccoli Comuni ha disciplinato le forme dell associazionismo intercomunale in previsione del conferimento di un più ampio numero di funzioni al livello locale a seguito del processo di decentramento amministrativo. In un primo tempo, a seguito delle modifiche introdotte dall art. 2, comma 3, della legge regionale 18 marzo 2011, n. 10, le Unioni di Comuni non venivano più definite enti locali bensì associazioni di enti locali ; tuttavia la L.R. n 18 del ha stabilito che la personalità giuridica delle Unioni dei Comuni è quella di Ente Locale costituito da due o più comuni di norma contermini con lo scopo di esercitare congiuntamente una pluralità di funzioni o servizi di loro competenza e che esercitano le funzioni ad esse attribuite dalla legge o dai comuni che ne fanno parte." La L.R. 12/2005 opera una distinzione tra ambiti territoriali ottimali (ovvero comprensori sovracomunali in cui si stabilisce l opportunità e la necessità di ampliare ad una un area più vasta l esercizio di alcune funzioni e servizi per la loro complessità e rilevanza) e gli ambiti adeguati (ovvero quelli per i quali i servizi associati necessitano di una dimensione minimale per l economicità dei servizi). In sostanza, l ambito territoriale ottimale rappresenta il punto ideale per lo svolgimento di compiti e funzioni in modo associato, ma è possibile che nello stesso ambito ottimale possano coesistere due o più ambiti adeguati. L art. 4 della legge n. 12/2005 definisce i requisiti degli ambiti adeguati, disponendo che beneficiano degli interventi legislativi le Unioni costituite di norma fra almeno quattro Comuni e con una popolazione compresa fra i e i abitanti. La L.R. 12/2005 ha previsto, secondo apposito iter, l approvazione del Piano di riordino territoriale come strumento per individuare ed articolare gli Ambiti Territoriali Ottimali; il Piano attualmente vigente prevede n 37 Ambiti Territoriali Ottimali nel territorio regionale 1, di cui 7 nella provincia di Cagliari. Gli ambiti territoriali ottimali rientranti nella perimetrazione della Provincia di Cagliari sono riportati nella tabella di pagina seguente (fonte Del. G.R. 52/2 del 15/12/2006): 1 Alta Gallura, Gallura, Nurra, Romangia, Anglona, Coros, Montacuto, Villanova, Meilogu, Goceano, Nuorese, Baronia, Planargia, Marghine, Barbagia, Supramonte, Montiferru, Guilcer, Barigadu, Mandrolisai, Gennargentu, Ogliastra, Sinis, Campidano di Oristano, Alta Marmilla, Marmilla, Sarcidano, Linas, Campidano, Trexenta, Gerrei, Sarrabus, Iglesiente, Campidano di Cagliari, Parteolla, Sulcis, Capoterra Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 11

14 ATO SARCIDANO CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , ESCOLCA , ESTERZILI , GERGEI , , ISILI , MANDAS , NURAGUS , NURALLAO , NURRI , ORROLI ,1 990 SADALI , SERRI , SEULO , , VILLANOVA TULO ATO TREXENTA CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , GESICO , GONI , GUAMAGGIORE , GUASILA , ORTACESUS , PIMENTEL , S. ANDREA FRIUS , S. BASILIO , SAMATZAI , SELEGAS , SENORBI' , SIURGUS DONIGALA , SUELLI ATO GERREI CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , ARMUNGIA , BALLAO , ESCALAPLANO , S.NICOLO' GERREI , SILIUS , VILLASALTO ATO SARRABUS CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , CASTIADAS , MURAVERA , S. VITO , , VILLAPUTZU , VILLASIMIUS Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 12

15 ATO CAMPIDANO DI CAGLIARI CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , ASSEMINI , DECIMOPUTZU , BURCEI , MONASTIR , NURAMINIS , DECIMOMANNU , S.SPERATE , CAGLIARI , SILIQUA , USSANA , VALLERMOSA , ELMAS , , MARACALAGONIS , MONSERRATO , QUARTU S.ELENA , QUARTUCCIU , SELARGIUS , SESTU , , SINNAI , UTA , VILLASOR , VILLASPECIOSA ATO PARTEOLLA CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , BARRALI , DOLIANOVA , DONORI , SERDIANA , SETTIMO S.PIETRO , SOLEMINIS ATO CAPOTERRA CODISTAT AREA PERIMETRO AB. AL COMUNE , , CAPOTERRA , , DOMUSDEMARIA , PULA , , SARROCH , , VILLA S.PIETRO , , TEULADA Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 13

16 2.3.3 L evoluzione del quadro normativo nazionale sui servizi associati Recentemente sono state introdotte alcune novità nel panorama normativo nazionale in riferimento all organizzazione dei servizi pubblici locali in ambiti territoriali ottimali. La legge 14 settembre 2011 n 148 all art.3.bis (introdotto dall art.25 comma 1 della legge n 27 del 2012) specifica che le regioni devono organizzare lo svolgimento dei servizi pubblici locali a rilevanza economica in ambiti o bacini territoriali ottimali e omogenei tali da consentire economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l efficienza del servizio entro il 30 giugno Specifica altresì che la dimensione degli ambiti o bacini territoriali ottimali di norma deve essere non inferiore almeno a quella del territorio provinciale e che le regioni possono individuare specifici bacini territoriali di dimensione diversa da quella provinciale motivando la scelta in base a criteri di differenziazione territoriale e socio-economica ed in base ai principi di proporzionalità, adeguatezza ed efficienza rispetto alle caratteristiche del servizi. La stessa Legge all art.4 comma 1 (così modificato sempre dalla legge n 27/2012) prevede che gli enti locali debbano procedere alla verifica di realizzabilità di una gestione concorrenziale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, liberalizzando tutte le attività economiche e limitando l attribuzione di diritti di esclusiva alle ipotesi in cui, in base ad un analisi di mercato, la libera iniziativa economica privata non risulti idonea a garantire un servizio rispondente ai bisogni della comunità. Entrambi questi articolati di legge sono di riferimento per i servizi di gestione dei rifiuti urbani in quanto chiaramente inquadrabili nei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Ciò è vieppiù specificato dalla Legge 24 marzo 2012 n 27 che all art.25 (Promozione della concorrenza nei servizi pubblici locali) esplicitamente indica che i servizi di gestione integrata dei rifiuti urbani devono essere affidati ai sensi dell art.202 del D.Lgs.152/06 nel rispetto della normativa europea e nazionale sull evidenza pubblica distinguendo due possibili opzioni: - la gestione del servizio di gestione integrata che può comprendere anche la realizzazione degli impianti; - la raccolta, la raccolta differenziata, la commercializzazione e l avvio a recupero e smaltimento di tutti i rifiuti urbani e assimilati prodotti nell ATO In sostanza viene ribadita ancora una volta l esigenza che i servizi vengano espletati in forma associata per raggiungere le economie di scala, fissando una scadenza ravvicinata, con la precisazione che può essere affidata con gara ad evidenza pubblica la gestione del segmento della gestione integrata relativo alla raccolta e trasporto senza necessariamente coinvolgere tutto il ciclo della gestione integrata dei rifiuti urbana. Al momento della redazione del presente documento la Regione Sardegna non si è espressa in riferimento agli obblighi aventi scadenza 30 giugno 2012, ma è verosimile pensare che debba essere confermata la scelta della ripartizione negli ambiti territoriali ottimali scaturita dalla L.R. n 12/2005. Per quanto concerne invece la liberalizzazione dei servizi di raccolta gli Enti locali non si sono ancora attivati per adempiere agli obblighi della verifica di realizzabilità della gestione concorrenziale dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani, per i quali è ancora vigente il diritto di privativa ancorché legato ai soli rifiuti avviati allo smaltimento; tuttavia al momento appare ipotizzabile che gli Enti locali scelgano di sottrarre alla liberalizzazione i servizi di raccolta rifiuti urbani in quanto la libera iniziativa privata applicata alla raccolta dei rifiuti urbani delle singole utenze domestiche provocherebbe una disomogeneità dei servizi con scarsa capacità di controllo e sistemi tariffari inidonei, atteso che i servizi di igiene urbana coinvolgono una serie di servizi i cui costi sono comuni per la collettività. Va infine segnalata la novità normativa stabilita dalla legge 22 dicembre 2011 n 214 che ha modificato l articolo 33 del Codice degli Appalti (D.Lgs. 163/2006) inserendo il dispositivo recante l obbligo per i Comuni con popolazione non superiore ai 5000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna provincia debbano affidare obbligatoriamente ad un unica centrale di committenza l acquisizione di lavori, servizi e forniture dell ambito delle Unione dei Comuni di cui all art.32 del TUEL (D.Lgs. 267/200) ove esistenti o costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi. Tale obbligo inizialmente previsto a partire dal 31 marzo 2012 è stato prorogato al 31 marzo 2013 dalla L. 24 febbraio 2012 n 14. Anche questa indicazione normativa persegue l obiettivo di un superamento della frammentazione delle gestioni e la sua valenza per il territorio provinciale di Cagliari è assai importante, stante la diffusa presenza di comuni demograficamente inferiori alla soglia dei 5000 abitanti. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 14

17 3. L ANALISI DI CONTESTO Il Piano provinciale sulla raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati svolge l analisi del contesto socioeconomico e ambientale nel quale si inseriscono le azioni previste dal Piano, individuando appositi indicatori in grado di presentare in modo efficace la situazione della componente esaminata, facendone emergere le criticità e le valenze. Per lo sviluppo dell analisi del contesto si deve tener conto che il Piano provinciale si riferisce non al ciclo completo della gestione integrata dei rifiuti urbani ma al segmento della fase della raccolta e trasporto con i compiti di ottimizzazione del sistema sia a livello di organizzazione unitaria sovracomunale sia nell ambito di esecuzione dei servizi, indipendentemente dalla forma associativa scelta, disciplinando l erogazione degli stessi medianti appositi strumenti di servizio quali la carta dei servizi, i regolamenti di disciplina dei conferimenti, gli strumenti tariffari, nonchè fissando i livelli di produzione e di conferimento separato delle frazioni merceologiche dei rifiuti. Le azioni del Piano pertanto coinvolgono soprattutto aspetti legati all assetto territoriale inteso come assetto urbano, articolazione e distribuzione demografica, assetto delle reti viarie e struttura del sistema produttivo che insiste in ambito urbano e che utilizza il servizio pubblico di raccolta. Vieppiù le azioni del piano incidono significativamente sulla gestione interna dei rifiuti da parte della popolazione e delle utenze, in quanto chiamate ad adottare comportamenti virtuosi sia in ordine alla prevenzione della produzione di rifiuti sia alla loro separazione, nonché sulla gestione interna dei sistemi di raccolta e trasporto da parte dei soggetti erogatori del servizio in quanto chiamati ad ottimizzare le loro scelte gestionali. Componenti ambientali quali aria-acqua-suolo-rumore-paesaggio appaiono essere coinvolte in modo modesto dalle azioni di Piano, che è chiamato al più a identificare la domanda di strutture a supporto dei sistemi di raccolta nei nuclei comunali (Ecocentri e Aree attrezzate di raggruppamento) e non strutture di destinazione finale dei rifiuti (impianti di recupero/trattamento/smaltimento) a più elevato impatto sull ambiente. Dunque l analisi del contesto ambientale ha soprattutto lo scopo di presentare lo stato generale delle componenti prima menzionate, senza la necessità di scendere in un dettaglio informativo spinto, mentre maggiore rilevanza ha l analisi dell assetto dei trasporti per le implicazioni più dirette con le azione di Piano. 3.1 Il contesto socio-economico e relativi indicatori Il sistema delle raccolte dei rifiuti urbani incentra le sue azioni sui nuclei abitati e, come unità basilari, sulle utenze domestiche (residenti e fluttuanti) e sulle utenze specifiche che insistono in ambito urbano. Il contesto socio economico dovrà pertanto essere analizzato nei parametri che descrivono l assetto demografico e la struttura produttiva esistente sia nel complesso provinciale che nei singoli comuni. Inoltre poiché l entità della produzione rifiuti urbani dipende da alcuni fattori di influenza di natura economica, è opportuno che il contesto sia analizzato anche nei parametri tipici delle analisi economiche quali il reddito medio pro-capite e consumo medio pro-capite preferibilmente a livello di singolo comune Si ritiene quindi che il contesto socio-economico sia analizzato secondo i seguenti ambiti: - Assetto demografico e grado di istruzione - Assetto turistico - Caratteristiche economiche e occupazionali - Assetto produttivo Assetto demografico e grado di istruzione La popolazione viene esaminata considerando come indicatori gli abitanti e le famiglie residenti, sia in riferimento al contesto complessivo provinciale che al dettaglio comunale. In questo modo si identifica la distribuzione dei comuni per classi di popolazione e di famiglie al fine di far emergere le peculiarità del territorio provinciale come dimensione demografica. L analisi viene condotta anche su dati storici allo scopo Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 15

18 di evidenziare la tendenza demografica soprattutto in riferimento al n di famiglie, che nell ultimo decennio ha mostrato una decisa tendenza all aumento con contestuale decremento del n medio di componenti familiari. Il solo parametro dimensionale demografico non può esaurire l argomento ma deve essere accompagnato dall analisi dell assetto demografico territoriale, decisivo nella strutturazione dei sistemi di raccolta dei rifiuti. Indicatori quali la densità della popolazione, la distribuzione percentuale della popolazione e delle unità familiari per località abitate (centro abitato - nuclei e agglomerati esterni al centro abitato principale case sparse) appaiono i più appropriati per descrivere il contesto su cui il Piano deve predisporre le proprie azioni nella ottimizzazione dei sistemi di raccolta. Anche lo studio della dinamica di variazione dell età della popolazione (popolazione in età attiva, in età giovanile, indice di vecchiaia) così come la distribuzione della popolazione per classe di età e per livello di istruzione sia a livello provinciale che a livello comunale è un utile indicatore del contesto per la sua capacità di far emergere le peculiarità della struttura della popolazione su cui si esercitano soprattutto le azioni di sensibilizzazione e comunicazione legate alla prevenzione della produzione dei rifiuti e più in generale ai comportamenti virtuosi in tema di separazione delle frazioni recuperabili. Assetto turistico Il territorio provinciale di Cagliari si caratterizza per la vocazione turistica di numerosi comprensori, legata soprattutto alle valenze dell ambiente costiero. I flussi turistici hanno un incidenza sulla struttura dei sistemi di raccolta, tanto più se si considera che l organizzazione deve avvenire per bacini di raccolta ottimali ed omogenei. E importante quindi che il contesto socio-economico venga analizzato considerando questo ambito di influenza con indicatori in grado non solo di evidenziare la dimensione generale del comparto turistico afferente al singolo comune (descritto dal n e dalla dimensione degli esercizi ricettivi e dall incidenza % degli addetti delle imprese del turismo) ma anche la dimensione complessiva della popolazione fluttuante aspettata. In questo modo viene ad evidenziarsi la peculiarità dei comprensori a vocazione turistica che influenza stagionalmente l organizzazione dei servizi di raccolta. Si sottolinea che l indicatore relativo alla popolazione fluttuante a livello comunale può essere popolato mediante analisi del flusso di rifiuti, quantomeno della frazione indifferenziata, a livello mensile così da stimare, sulla base delle oscillazioni riscontrate, il dato più attendibile di popolazione e n di utenze equivalenti di tipo fluttuante. Il dato di base è disponibile presso l Osservatorio Regionale e Provinciale dei Rifiuti e permette di dedurre la popolazione fluttuante media (come abitanti e come n utenze) per singolo comune. Su questa base è possibile stimare indici di pressione turistica, rapportando il dato della popolazione fluttuante a quello della popolazione residente oppure calcolando la densità della presenza turistica rapportata all estensione del territorio comunale. Caratteristiche economiche ed occupazionali Lo studio delle caratteristiche economiche di un comprensorio può essere condotto mediante indicatori quali il reddito disponibile pro-capite ed il consumo pro-capite ( /ab/anno) a livello provinciale confrontato col dato complessivo regionale e nazionale. Per studiare nel dettaglio i vari comprensori territoriali si utilizzerà lo stesso indicatore (reddito disponibile e consumo) ma analizzato a livello comunale. Tale aspetto merita attenzione in quanto le caratteristiche produttive dei rifiuti dipendono da questi fattori di influenza economici e dunque il poter disporre di questo indicatore rappresenta un ausilio fondamentale anche per lo studio dei livelli-soglia di produzione di rifiuti che il Piano provinciale è chiamato a identificare (v.par.2.2). Le caratteristiche socio-economiche sono altresì utilmente analizzate mediante indicatori occupazionali; al proposito si ritiene utile presentare il tasso di occupazione/disoccupazione/attività a livello comunale. Assetto produttivo Nell ambito del contesto socio-economico è opportuno analizzare l assetto produttivo del territorio provinciale. In primo luogo viene analizzata la situazione in riferimento alla presenza di aree industriali/aree pip del territorio provinciale (studiata mediante apposito indicatore dedotto dal Piano Regionale delle Dotazioni Infrastrutturali che considera il n di comuni aventi ottenuto finanziamento per aree pip e/o aree industriali), accompagnato dagli indicatori riferiti alla distribuzione di addetti e imprese per settore Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 16

19 economico, sia a livello provinciale che comunale; mediante questi dati, con apposita elaborazione, si costruisce un indicatore indiretto al fine di identificare i comuni secondo la vocazione economica prevalente. Inoltre, nell ambito dell assetto produttivo, riveste particolare interesse l esame della presenza di aziende in possesso di certificazione di qualità ambientale o che abbiano ottenuto la certificazione Ecolabel (non è censita alcuna attività con certificazione EMAS), in particolare nel settore dei servizi; l aspetto è legato al fatto che le azioni di Piano saranno volte a implementare la presenza di aziende certificate nell ambito dei servizi di raccolta rifiuti. Riepilogo degli ambiti e degli indicatori del contesto socio-economico Nel prospetto seguente si riporta in forma tabellare l elenco degli ambiti di studio del contesto socioeconomico insieme agli indicatori scelti. Nell allegato 2 in calce al documento si presenta la mappa completa della meta informazione con citate le fonti informative utilizzate. Ambito del contesto socio-economico Assetto demografico e grado di istruzione Assetto Turistico Indicatori Popolazione residente per singolo comune (abitanti) Distribuzione dei comuni per classi di popolazione (%) N famiglie residenti per singolo comune (unità) Distribuzione dei comuni per classi di famiglie (%) N medio di componenti per nucleo familiare (unità) Distribuzione dei comuni per n medio di componenti (%) Densità della popolazione per comune (n ab/kmq) Distribuzione dei comuni per classi di densità (%) Distribuzione % della popolazione per località abitate del singolo comune (centro abitato nuclei abitati case sparse) Distribuzione % delle famiglie per località abitate del singolo comune (centro abitato nuclei abitati case sparse) Distribuzione della popolazione per classe di età a livello provinciale e comunale (%) Indice di popolazione in età attiva, di dipendenza giovanile, di dipendenza senile e di vecchiaia a livello provinciale (%) Distribuzione della popolazione per grado di istruzione (licenza elementare - licenza media - diploma - laurea) a livello provinciale e comunale (%) N esercizi ricettivi a livello provinciale e comunale N posti letto in esercizi ricettivi a livello provinciale e comunale Incidenza % degli addetti delle imprese del turismo per singolo comune Popolazione fluttuante media per singolo comune (n abitanti fluttuanti/mese) N utenze fluttuanti medie per singolo comune (N utenze fluttuanti/mese) Indice di pressione turistica (popolazione fluttuante media mesi estivi/popolazione residente) per singolo comune Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 17

20 Caratteristiche economiche occupazionali Assetto produttivo e Reddito disponibile pro-capite medio a livello provinciale e comunale ( /ab/anno) Consumo pro-capite a livello provinciale e comunale ( /ab/anno) Tasso di occupazione/disoccupazione/attività a livello provinciale e comunale (%) Presenza di aree industriali artigianali a livello provinciale e comunale (n comuni con finanziamento pip e/o aree industriali) Distribuzione addetti e imprese a livello provinciale e comunale per settore economico (n e %) Identificazione dei comuni per assetto produttivo prevalente (vocazione prevalente) Aziende produttive con sistemi di gestione ambientale (ISO 14001) e certificazione Ecolabel in ambito provinciale e comunale (n ) 3.2 Il contesto ambientale e relativi indicatori In generale per la scelta della tipologia di indicatori delle componenti ambientali si è fatto riferimento alla classificazione del modello DPSIR (Determinanti - Pressioni - Stato - Impatti - Risposte) che lega in modo logico e strutturato le cause primarie delle pressioni sull ambiente (ad esempio popolazione, assetto produttivo, ) con le pressioni esercitate (emissioni, produzioni rifiuti, ), con lo stato delle componenti ambientali ed il conseguente livello di impatto sulle componenti nonché le risposte ovvero gli interventi (sistemi depurativi, sistemi di trattamento rifiuti, ) attuati per diminuire la pressione sulla componente ambientale. Richiamando quanto detto in testa al capitolo 3, il contesto ambientale del territorio della Provincia di Cagliari viene analizzato nelle componenti legate all aria, acqua, suolo/aree naturali, rumore, paesaggio, secondo indicatori di stato, eventualmente ampliati con indicatori di pressione e di risposta laddove necessario, al fine di presentarne la situazione qualitativa per dar conto delle situazioni critiche o delle eccellenze. Il contesto deve essere approfondito nel settore di trasporti con indicatori atti a dare una valutazione sull idoneità o sulle criticità delle reti esistenti sia stradali che ferroviarie, alla luce dei compiti del Piano inerenti l ottimizzazione dei trasporti dei rifiuti verso i centri di destinazione in ambito provinciale. Evidentemente il contesto ambientale deve essere analizzato anche nel settore della gestione dei rifiuti nella provincia di Cagliari, che per complessità e dettagli è opportuno presentare in distinto paragrafo (v.par.3.3). Per quanto riguarda la componente aria, lo stato qualitativo attuale viene studiato mediante i dati disponibili dalle rilevazioni delle centraline della rete di monitoraggio regionale gestita dall ARPAS ubicate nel territorio provinciale di Cagliari (n 17 sul totale regionale di 57) relativi al 2010 e riportati nella Relazione annuale dell ARPAS-RAS Assessorato Difesa Ambiente- Servizio Tutela dell Ambiente e del Territorio del luglio 2011; vengono riportati i dati di concentrazioni (riferite ai valori massimi o medi in funzione dei limiti che la legge stabilisce finalizzati alle soglie di allarme) riferiti a ciascuna centralina territoriale per gli inquinanti monitorati ovvero C 6 H 6, CO, NO 2, H 2 S, O 3, PM 10, SO 2, nonché le concentrazioni medie annue rilevate per i metalli pesanti (Pb, As, Cd, Ni, Hg), per gli idrocarburi policiclici aromatici (espressi come Benzo(a) Pirene) e per le Diossine/Furani. Viene altresì riportato il n di superamenti dei limiti rilevati nell anno 2010 al fine di rilevare le criticità. L informazione viene completata con i dati di emissione annua stimata a livello provinciale per stabilire il livello di pressione che esiste su questa componente ambientale. Al proposito si fa riferimento ai dati pubblicati dal Sinanet (rete del sistema informativo nazionale ambientale) riferiti al 2005, ultima annualità disponibile. I dati di emissione sono presentati disaggregati per settore di emissione (n 11 settori - prod. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 18

21 energia, combustione non industriale, combustione industriale, processi produttivi, uso solventi, trasporto su strada, altre sorgenti mobili, trattamento rifiuti, agricoltura, altre sorgenti e assorbimenti) da cui può essere dedotta l informazione sul settore principale di emissione per singolo contaminante. Vengono riportati i dati di emissione riferiti alla provincia di Cagliari (nella perimetrazione storica non essendo disponibile un dato più recente) per alcuni dei contaminanti principali quali CO 2, SOx, NOx, CO, PM 10, PM 2,5, C 6 H 6, CH 4, COVNM, IPA, Diossine/Furani, metalli pesanti; i dati di emissione vengono presentati in unità ponderali congruenti con il tipo di inquinante su base annua. Per quanto riguarda la componente acqua lo stato attuale qualitativo viene studiato mediante indicatore relativo alla classe di rischio assegnata alle varie tipologie di ricettore idrico dal recente Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna redatto dal Servizio Tutela e Gestione delle Risorse Idriche della Direzione Generale dell Agenzia Regionale del Distretto Idrografico della R.A.S., approvato con del. G.R. n 53/24 del , che prende in esame e aggiorna i dati del precedente Piano Tutela Acque. In particolare verranno considerati i corsi d acqua, laghi/invasi, acque di transizione e acque marino costiere rientranti nelle quattro Unità Idrografiche Omogenee ricadenti nella Provincia di Cagliari (Fluminimannu- Cixerri; Flumendosa; Flumini Durci; Picocca) e per ciascuna verrà presentato il giudizio dello stato di rischio attribuito dal citato Piano in funzione dei parametri sullo stato ecologico e lo stato chimico nonché delle precedenti analisi eseguite dal PTA. Per ciò che concerne lo stato delle acque di balneazione verrà considerato il documento più recente sulla classificazione dello stato di qualità delle acque di balneazione desunto dall allegato A alla det. n del del Direttore del Servizio Tutela e Gestione delle Risorse Idriche della R.A.S. Tale componente ambientale viene altresì analizzata nell indicatore di pressione inerente i carichi potenziali di inquinanti (BOD, COD, P, N) disaggregati per origine (civile, industriale, zootecnica, agricola) limitati al territorio della provincia di Cagliari, desunti dall allegato 7.1. al citato Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna del Inoltre tale componente viene esaminata anche come disponibilità di strutture depurative esistenti a livello provinciale, valutata come % di soddisfacimento della domanda di depurazione al fine di valutare eventuale criticità della dotazione infrastrutturale di risposta ai carichi inquinanti connessi al flusso idrico; l indicatore viene popolato sulla base delle informazioni che si acquisiscono dall Ente Gestore Unico del servizio idrico integrato della Sardegna (Abbanoa Spa) o comunque dalle informazioni presentate nel Piano Regionale di Tutela delle Acque PTA del 2006; l informazione sulle strutture depurative può avere infatti una valenza nelle azioni di Piano in quanto la valutazione della richiesta di strutture comunali o infracomunali a supporto delle raccolte differenziate (Ecocentri, Aree attrezzate di raggruppamento) comporta la presenza di una domanda depurativa delle acque ivi prodotte. Per quanto riguarda la componente suolo/aree naturali viene riportata una descrizione generale dell'utilizzo del suolo sulla base della classificazione di cui alla Carta dell uso del suolo Regionale del Si approfondisce lo studio delle aree di tutela della natura e della biodivesità presenti indicando n ed estensione in riferimento alle aree protette di importanza nazionale e regionale, i SIC, le ZPS, le zone forestate, le zone umide di importanza internazionale. L approfondimento sulle aree naturali è importante anche alla luce della necessità che il Piano sviluppi lo studio di incidenza laddove vengano a individuarsi necessità di strutture in grado di impattare sui siti della rete ecologica europea Natura Si ritiene di dover analizzare la componente suolo anche mediante indicatori inerenti la presenza di siti contaminati in quanto fattori di criticità legati alla problematica dei rifiuti; tale indicatore verrà popolato col n di siti censiti nella Provincia di Cagliari, disaggregati per tipologia di attività (mineraria, industriale, rifiuti, siti stoccaggio idrocarburi, siti contaminati da amianto) desunti dal sistema informativo regionale SIRA o comunque dal Piano Regionale di Bonifica dei Siti Inquinati (2003), e con lo stato di attuazione degli interventi (bonifica, messa in sicurezza, ecc.), soprattutto in relazione alle contaminazioni da scarico abusivo di rifiuti. Altro fattore di criticità della componente suolo da prendere in esame è quello delle aree a rischio di dissesto idrogeologico: l indicatore più appropriato appare essere l estensione e l incidenza percentuale di aree di pericolosità e di rischio idraulico (Hi, Ri) e di frane (Hg, Rg) rientranti nel territorio provinciale di Cagliari. La componente rumore viene analizzata presentando lo stato di predisposizione dei piani di classificazione acustica del territorio comunale in coerenza con le direttive emanate dalla Regione Sardegna con del. G.R. n 40/24 del e con del. n 62/9 del ; si tratta dunque di un indicatore di risposta che le amministrazioni comunali hanno fornito in ottemperanza agli obblighi normativi; nel dettaglio si sceglie di considerare il n di Comuni, l entità di popolazione coinvolta, superficie territoriale (kmq) con zonizzazione acustica e incidenza % rispetto ai totali provinciali. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 19

22 La componente paesaggio viene analizzata, per ciò che concerne l indicatore di stato, limitatamente alla presenza di Ambiti di Paesaggio (n e estensione) identificati dal Piano Paesaggistico Regionale-Primo Ambito omogeneo approvato con del.gr 36/7 del 5 settembre 2006 ed i comuni il cui territorio ne è direttamente interessato; è utile inoltre prevedere un indicatore di risposta alle prescrizioni del Piano Paesaggistico Regionale, identificando il n di PUC che si sono adeguati alle prescrizioni del PPR. Per quanto riguarda il settore trasporti, di maggior interesse per gli scopi e le azioni del Piano, si approfondisce l offerta delle infrastrutture di rete stradale e ferroviaria esistente. Per quanto riguarda la rete stradale si considera l indicatore diretto relativo all estensione della rete, disaggregata per tipologia di strada (rete statale di importanza nazionale, rete statale di importanza regionale, rete provinciale), afferente al territorio della provincia di Cagliari arricchito da indicatori derivati di densità rapportata all estensione superficiale ed agli abitanti. Per la rete ferroviaria si considera lo schema cartografico delle reti esistenti secondo le varie tipologie (rete nazionale FS Rete locale FdS e linea verde FdS) insieme ad indicatori di caratteristiche, quali estensione, n stazioni, velocità massima per la rete ferroviaria Fs-Rfi, mentre estensione, n fermate e tempi di percorrenza per le linee FdS sia quelle di traffico locale (linee TPL) che le linee verdi, nonché il n di comuni interessati dalla presenza di una stazione ferroviaria. Nell ambito dell analisi di contesto è opportuno considerare anche la domanda di mobilità legata alla rete stradale, analizzando indicatori di volumi di traffico (flussi giornalieri o orari di traffico a seconda delle misure disponibili) nelle rete stradale statale e provinciale desunti dai rilievi del nel periodo invernale e nel periodo estivo presentati nel Piano Regionale Trasporti PRT approvato con del. G.R. n 66/23 del 27 novembre Il legame tra domanda e offerta può essere analizzato mediante l indicatore livello di congestione stradale misurato dal rapporto flusso nell ora di punta /capacità della strada, in grado di far emergere le criticità presenti nella rete stradale; quest ultimo indicatore può essere ottenuto mediante apposita elaborazione o comunque utilizzando l'apposita cartografia presentata dal citato PRT del Va precisato che nell ambito dello studio della qualità dell aria vengono già analizzate l incidenza del settore trasporti rispetto all emissione di gas climalteranti e più in generale degli inquinanti atmosferici. Riepilogo delle componenti e degli indicatori del contesto ambientale Nel prospetto seguente si riporta in forma tabellare l elenco delle componenti ambientali insieme agli indicatori scelti. Nell allegato 2 in calce al documento, che presenta la mappa completa della meta informazione, vengono citate le fonti informative utilizzate. Componente Aria Acqua Suolo Indicatori Concentrazioni medie annuali (mg/mc) di inquinanti (CO, C 6 H 6, H 2 S, NMHC, O 3, PM 10, SO 2,NO 2 ) in punti specifici del territorio provinciale (2010) Emissioni annue di CO 2, SOx, NOx, CO, PM 10, PM 2,5, C 6 H 6, CH 4, COVNM, IPA, Diossine/Furani, metalli pesanti a livello provinciale (perimetrazione storica della prov. di Ca (2005) per settore di emissione Stato qualitativo delle acque mediante giudizio dello stato di rischio per tipologia (corsi d acqua, laghi/invasi, acque di transizione,acque marino costiere, acque di balneazione) Carichi inquinanti a livello provinciale (t. BOD, t COD, t. N, t. P) disaggregato per settore di origine (civile, industriale, zootecnico, agricolo) Struttura depurativa a livello provinciale (potenzialità impianti trattamento, % soddisfacimento della domanda di depurazione) Uso del suolo a livello provinciale (% utilizzo del suolo secondo la codifica della carta d uso del suolo ) Aree naturali in provincia di Cagliari - aree protette nazionali (n. e ha); - aree protette regionali (n. e ha); - SIC e ZPS (n. e ha); Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 20

23 - superficie forestale (ha); - zone umide d importanza internazionale (Ramsar) (n. e ha); Siti inquinati (n siti censiti nella provincia di Cagliari disaggregati per tipologia (siti minerari, siti industriali, siti di smaltimento rifiuti, siti stoccaggio idrocarburi, amianto) Stato attuazione interventi di bonifica nella provincia di Cagliari (% in riferimento alla situazione di progettazione/caratterizzazione/completamento interventi). Aree a rischio dissesto idrogeologico in funzione del livello classificativo della pericolosità e del rischio attribuito dal PAI Rumore Comuni con zonizzazione acustica a livello provinciale (n, abitanti coinvolti, % dei comuni e % della popolazione coinvolta) Paesaggio Superficie territoriale con zonizzazione acustica (%) Ambiti di paesaggio individuati dal PPR rientranti nel territorio provinciale di Cagliari Trasporti N PUC adeguati alle prescrizioni del PPR (n e % rispetto al totale provinciale) Estensione rete stradale (km) nel territorio provinciale di Cagliari disaggregata per tipologia di strada (rete statale di importanza nazionale, rete statale di importanza regionale, rete provinciale) Densità della rete stradale (km/100 kmq; km/ abitanti) per tipologia stradale Caratteristiche (estensione, n stazioni/fermate velocità max tempi percorrenza) della rete ferroviaria afferente alla provincia di Cagliari disaggregata per tipologia di rete (FS Fds) N Comuni interessati dalla presenza di stazioni ferroviarie Volume medio di traffico per tipologia di strada (n veicoli/giorno; n veicoli/h) nel periodo invernale e estivo Indice di congestione del traffico (mappatura geografica) per tipologia di strada Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 21

24 3.3 Situazione della gestione dei rifiuti urbani e assimilati nella Provincia di Cagliari e stato di fatto del sistema di raccolta e trasporto Come detto in premessa all analisi di contesto, la problematica dei rifiuti nella provincia di Cagliari necessita di un approfondimento particolare ed un dettaglio informativo adeguato agli scopi di Piano. E opportuno che la situazione della gestione rifiuti urbani nel territorio provinciale debba essere esaminata in riferimento alle seguente caratteristiche: 1. produzione complessiva dei rifiuti urbani e assimilati allo stato attuale ed evoluzione storica 2. composizione merceologica 3. livello di raccolta differenziata raggiunto nella situazione attuale ed evoluzione storica 4. destinazione a recupero delle frazioni merceologiche valorizzabili 5. destinazione a smaltimento delle frazioni non riciclabili 6. situazione del sistema associato di raccolta e trasporto 7. tipologia e struttura dei sistemi di raccolta attivati 8. presenza di strutture fisse a supporto dei servizi di raccolta e trasporto 9. iniziative in atto tendenti alla prevenzione della produzione di rifiuti 10. campagne di informazione e sensibilizzazione avviate nell ambito della gestione dei rifiuti 11. iniziative in atto tendenti alla tariffazione dei servizi di gestione rifiuti 12. costi del servizio di raccolta e trasporto e del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani 13. costi energetico-ambientali dello scenario attuale del sistema della raccolta e trasporto I dettagli sulle motivazioni della scelta degli indicatori nonché sulle fonti informative sono precisati nei sottoparagrafi seguenti; in generale le informazioni vengono acquisite sia tramite i dati raccolti dall Osservatorio Provinciale sui Rifiuti, attivato presso l unità organizzativa di gestione rifiuti del Settore Ecologia, sia tramite monitoraggi in situ predisposte allo scopo di coprire i deficit informativi Caratteristiche quantitative della produzione rifiuti urbani e assimilati Si fa riferimento ai dati monitorati in oltre un decennio di attività dall Osservatorio Regionale Rifiuti e che dal 2008 viene svolta dall ARPAS con il supporto degli Osservatori provinciali sui rifiuti. Gli indicatori sono costituiti dalla produzione complessiva (espressa in t/a) e dalla produzione pro-capite (espressa in kg/ab/anno) rapportata alla popolazione residente sia dell intero territorio provinciale che dei singoli comuni, nell ultimo decennio o quantomeno nel periodo , ovvero dall anno in cui in cui la raccolta differenziata ha incominciato a diventare significativa. Da questa informazione si dovrà studiare la tendenza storica produttiva anche per singolo comune, facendo emergere le situazioni virtuose e le situazioni critiche in merito al contenimento della produzione dei rifiuti urbani. E disponibile anche la stima della produzione annua dei rifiuti urbani da attribuire alla popolazione fluttuante, espressa come % della produzione totale, sia per il complessivo provinciale che nel dettaglio comunale. A titolo esemplificativo si riporta in tabella il quadro storico dei dati generali della produzione provinciale nel periodo di osservazione fino al Si noterà che le informazioni disponibili consentono di rilevare un trend ben preciso nell ultimo decennio: mentre in avvio, con un livello molto basso di raccolta differenziata, si riscontrava una tendenza significativa all aumento della produzione dei rifiuti urbani, a partire dal 2005, con lo sviluppo delle raccolte differenziate, questo trend si è invertito e tuttora prosegue, pur in modo attenuato nell ultimo biennio. Lo stesso andamento può essere osservato anche nel parametro produzione pro-capite. La % stimata di contributo alla produzione dovuto alla popolazione fluttuante manifesta delle oscillazioni più Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 22

25 casuali, verosimilmente per via della tecnica di stima; nella media perequativa però è evidente una tendenza non dissimile da quella della produzione benché con un range meno importante. QUADRO STORICO DELLA PRODUZIONE DEI RIFIUTI URBANI NELLA PROVINCIA DI CAGLIARI Anni Produzione RU (t/a) Produzione pro-capite (kg/ab/anno) % RU da popolazione fluttuante % R.D , ,1 1, ,7 2, ,1 2, ,1 2, ,2 3, ,6 4, , ,6 19, ,5 27, ,1 35, ,5 46, ,3 46,7 Inoltre, sempre a titolo esemplificativo sulla ricchezza di informazione dei dati disponibili, si riporta nella pagina seguente la disaggregazione della produzione a livello comunale riferita al 2010, con la precisazione che tale informazione è disponibile anche per gli anni precedenti (fonte ARPAS). Nell ambito dell analisi del contesto è intenzione poter acquisire le informazioni sulla produzione dei rifiuti urbani relativi anche all anno 2011, benché in forma preliminare, in modo da valutare la rispondenza della tendenza anche nell ultimo anno di rilevazione Caratteristiche qualitative dei rifiuti urbani e assimilati Il monitoraggio predisposto a cura dell ARPAS consente di disporre informazioni circa la composizione merceologica media dei rifiuti destinati allo smaltimento (residuo indifferenziato). Da questa classificazione si può comunque dedurre la composizione media del rifiuto prodotto, tenendo conto dei flussi differenziati. In aggiunta, per gli scopi del Piano, si prevede di eseguire delle analisi merceologiche mirate sulla composizione del flusso residuo indifferenziato provenienti da alcuni comuni considerati rappresentativi delle situazioni più avanzate per livello di raccolta differenziata raggiunto. Queste analisi avranno lo scopo di monitorare la capacità di implementazione che può essere ritenuta ancora possibile sulla separazione dei rifiuti per quelle realtà che già hanno raggiunto le % di R.D. obbligatorie per legge. La qualità merceologica sui flussi differenziati verrà invece indagata direttamente presso gli impianti di destinazione, facendo riferimento a determinazioni analitiche già eseguite presso gli stessi impianti Livello di RD Anche per l analisi delle % di R.D. si fa riferimento ai dati monitorati in oltre un decennio di attività dall Osservatorio Regionale Rifiuti. Gli indicatori sono costituiti dalla produzione complessiva di rifiuti differenziati e delle singole frazioni merceologiche (valorizzabili di matrice umida e valorizzabili di natura secca) espressa in t/a e come gettito pro-capite (kg/ab/anno) rapportato alla popolazione residente sia dell intero territorio provinciale che dei singoli comuni. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 23

26 Sempre a titolo esemplificativo sulla ricchezza di informazione dei dati disponibili, si riporta nella pagina ancora successiva la disaggregazione della produzione di rifiuti differenziati a livello comunale riferita al 2010, con la precisazione che tale informazione è disponibile anche per gli anni precedenti (fonte ARPAS). Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 24

27 QUADRO ANALITICO DELLA PRODUZIONE DI RIFIUTI URBANI PER COMUNE - ANNO 2010 Produzione rifiuti urbani allo smaltimento Differenziati Totali Comune Popolazione Istat al Rifiuti Indifferenziati da abitanti residenti (t/anno) Rifiuti indifferenzia ti da abitanti fluttuanti (t/anno) Rifiuti ingombranti allo smaltimento (t/anno) Rifiuti da spazzament o stradale (t/anno) Produzione Totale Rifiuti allo smaltimento (t/anno) Rifiuti da Raccolta differenziata (t/anno) Produzione totale di Rifiuti Urbani (t/anno) Produzione Pro-capite totale (kg/ab/a) Variaz. % sul totale di RU rispetto al 2009 % R.D. Armungia ,340 0,000 0,000 0, ,340 43, , ,5% 24,2% Assemini ,000 0,000 0, , , , , ,2% 58,7% Ballao ,682 0,000 0,000 0, , , , ,0% 64,3% Barrali ,666 0,000 2,859 0, , , , ,7% 58,2% Burcei ,120 14,920 0,000 0, , , , ,3% 52,2% Cagliari ,380 0, , , , , , ,2% 32,2% Capoterra ,320 0,000 0, , , , , ,9% 68,5% Castiadas , ,805 0,000 0, , , , ,3% 31,0% Decimomannu ,470 0,000 0, , , , , ,1% 59,6% Decimoputzu ,880 0,000 0,000 0, , , , ,3% 53,8% Dolianova ,064 0,000 23, , , , , ,4% 53,9% Domus de Maria , ,075 0,000 0, , , , ,4% 65,5% Donori ,671 0,000 5,401 0, , , , ,6% 58,2% Elmas ,670 0,000 0, , , , , ,1% 56,2% Escalaplano ,580 0,000 0,000 0, , , , ,7% 58,0% Escolca ,707 0,000 0,000 0,000 71,707 99, , ,3% 58,0% Esterzili ,657 0,000 0,000 0,000 85, , , ,3% 58,0% Gergei ,600 0,000 0,000 0, , , , ,1% 58,0% Gesico ,774 0,000 0,000 0, , , , ,6% 54,8% Goni ,570 0,000 0,000 0,000 66,570 68, , ,9% 50,6% Guamaggiore ,166 0,000 0,000 0, , , , ,9% 54,9% Guasila ,350 0,000 1,260 36, , , , ,6% 68,4% Isili ,315 0,000 0,000 0, , , , ,9% 58,1% Mandas ,467 0,000 0,000 0, , , , ,8% 58,5% Maracalagonis , ,053 0,000 0, , , , ,7% 8,5% Monastir ,430 0,000 0, , , , , ,6% 53,4% Monserrato ,760 0,000 0, , , , , ,1% 60,3% Muravera , ,126 0,000 0, , , , ,2% 50,0% Nuragus ,596 0,000 0,000 0, , , , ,2% 58,5% Nurallao ,327 0,000 0,000 0, , , , ,7% 60,8% Nuraminis ,491 13,119 0,000 4, , , , ,4% 67,6% Nurri ,041 0,000 0,000 0, , , , ,1% 58,3% Orroli ,143 0,000 0,000 0, , , , ,4% 58,2% Ortacesus ,360 0,000 0,000 0, , , , ,4% 60,9% Pimentel ,230 0,000 0,000 0, , , , ,1% 67,0% Pula , ,675 0, , , , , ,9% 59,0% Quartu Sant'Elena , ,718 0, , , , , ,4% 54,6% Quartucciu ,460 0,000 72, , , , , ,2% 46,9% Sadali ,985 0,000 0,000 0, , , , ,6% 58,9% Samatzai ,760 0,000 0,000 14, , , , ,9% 63,4% San Basilio ,300 0,000 0,000 0, , , , ,0% 30,4% San Nicolò Gerrei ,801 0,000 0,000 0, ,801 93, , ,0% 34,1% San Sperate ,580 0,000 0,000 86, , , , ,2% 62,1% San Vito ,033 19,207 0,000 19, , , , ,8% 53,5% Sant'Andrea Frius ,410 0,000 0,000 0, , , , ,8% 23,0% Sarroch , ,390 0,000 0, , , , ,7% 24,1% Selargius ,460 0,000 57, , , , , ,7% 60,3% Selegas ,171 0,000 3,140 0, , , , ,9% 62,4% Senorbì ,861 0,000 0,000 3, , , , ,6% 55,1% Serdiana ,011 0,000 6,704 0, , , , ,0% 58,2% Serri ,086 0,000 0,000 0,000 79, , , ,5% 58,3% Sestu ,610 0,000 0, , , , , ,9% 50,2% Settimo San Pietro ,109 0,000 16,744 0, , , , ,1% 58,2% Seulo ,194 2,601 0,000 0, , , , ,4% 58,3% Siliqua ,860 0,000 0,000 0, , , , ,7% 61,9% Silius ,139 0,000 0,000 0, , , , ,5% 34,6% Sinnai , ,970 0, , , , , ,5% 60,5% Siurgus Donigala ,600 0,000 0,000 0, , , , ,3% 65,4% Soleminis ,948 0,000 4,721 0, , , , ,6% 58,2% Suelli ,480 0,000 0,720 0, , , , ,9% 65,6% Teulada , ,295 0,000 0, , , , ,0% 55,9% Ussana ,930 0,000 0,000 0, , , , ,9% 61,0% Uta ,290 0,000 0,000 0, , , , ,7% 55,7% Vallermosa ,480 19,520 0,000 0, , , , ,8% 56,8% Villa San Pietro ,830 0,000 0,000 43, , , , ,4% 69,1% Villanova Tulo ,192 0,000 0,000 0, , , , ,9% 58,1% Villaputzu ,048 96,452 0,000 0, , , , ,8% 56,1% Villasalto ,612 13,788 0,000 0, , , , ,7% 35,9% Villasimius , ,710 0,000 21, , , , ,1% 51,7% Villasor ,060 0,000 20,260 91, , , , ,6% 58,3% Villaspeciosa ,560 0,000 0,000 0, , , , ,3% 64,2% Totale Provincia Cagliari , , , , , , , ,7% Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 25

28 QUADRO ANALITICO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI PER COMUNE - ANNO 2010 RACCOLTA DIFFERENZIATA PER TIPOLOGIA DI MATERIALE (t/anno) COMUNE Scarto alimentare (FORSU) Scarto verde Vetro Carta/Cartone Plastiche Imballaggi in metallo RAEE Pericolosi RUP Altri materiali al recupero Totale RD (t/anno) %RD Gettito RD (Kg/ab/anno) Armungia 0,000 0,000 19,100 8,650 4,240 0,000 2,160 0,800 8,840 43,790 24,2% 88 Assemini 2795, , , , ,850 30,650 60,900 31, , ,218 58,7% 212 Ballao 73,036 0,000 38,210 33,920 22,440 2,930 3,300 0,830 8, ,486 64,3% 208 Barrali 132,881 1,472 35,243 34,829 13,860 1,091 1,508 0,788 2, ,442 58,2% 200 Burcei 166,860 0, ,240 59,868 17,120 0,000 2,160 3,538 0, ,626 52,2% 121 Cagliari 13109, , , , , , ,700 59, , ,159 32,2% 197 Capoterra 2716, , , , ,270 32, ,620 21, , ,364 68,5% 280 Castiadas 278,080 0, , ,320 22,220 3,540 5,600 2,850 10, ,780 31,0% 358 Decimomannu 975, , , , ,820 9,180 12,520 16,538 98, ,638 59,6% 251 Decimoputzu 535,580 13, , ,199 56,340 4,430 12,020 8,950 31, ,209 53,8% 219 Dolianova 1104,703 12, , , ,220 9,070 12,533 6,550 23, ,168 53,9% 200 Domus de Maria 536, , , ,790 79,050 9,120 19,580 1,400 10, ,340 65,5% 721 Donori 250,972 2,779 66,563 65,781 26,176 2,061 2,847 1,488 5, ,902 58,2% 200 Elmas 870, , , , ,660 9,230 96,600 5, , ,709 56,2% 240 Escalaplano 190,042 0,955 52,708 68,039 35,794 8,538 3,191 0,494 6, ,103 58,0% 160 Escolca 51,506 0,259 14,285 18,440 9,701 2,314 0,865 0,025 1,719 99,114 58,0% 159 Esterzili 61,526 0,309 17,064 22,027 11,588 2,764 1,033 0,029 2, ,395 58,0% 159 Gergei 108,891 0,547 30,201 38,985 20,509 4,892 1,828 0,052 3, ,541 58,0% 159 Gesico 109,711 0,000 28,012 31,041 12,989 0,865 1,221 0,047 1, ,855 54,8% 208 Goni 22,360 0,000 17,200 11,460 12,420 3,970 0,000 0,000 0,910 68,320 50,6% 130 Guamaggiore 130,818 0,000 33,401 37,013 15,488 1,032 1,456 1,156 2, ,712 54,9% 209 Guasila 383,640 11, ,880 71,370 39,730 14,180 5,240 0,000 0, ,940 68,4% 229 Isili 250,905 1,260 69,588 89,829 47,257 11,272 4,213 0,920 8, ,620 58,1% 160 Mandas 187,806 0,943 52,088 67,239 35,373 8,437 3,153 0,090 13, ,048 58,5% 163 Maracalagonis 34, ,560 9,900 43,790 3,070 0,000 30,480 0,600 26, ,530 8,5% 61 Monastir 597,900 24, , ,450 62,300 5,940 15,700 0,053 7, ,493 53,4% 232 Monserrato 2722, , , , ,410 21, ,170 2, , ,530 60,3% 257 Muravera 803, , , ,980 92,280 0,000 55,980 0,700 61, ,160 50,0% 537 Nuragus 80,157 0,403 22,231 28,698 15,097 3,601 2,246 1,638 3, ,418 58,5% 163 Nurallao 112,286 2,944 31,142 40,201 21,149 5,045 1,885 1,254 26, ,194 60,8% 179 Nuraminis 502,440 0,288 58,721 66,788 20,722 1,814 1,175 3,369 6, ,147 67,6% 259 Nurri 190,373 0,956 52,800 68,158 35,856 8,553 4,046 0,091 9, ,208 58,3% 161 Orroli 201,221 1,011 55,808 72,041 37,900 9,040 3,378 0,096 10, ,812 58,2% 161 Ortacesus 157,240 3,470 47,160 41,780 26,880 3,400 4,220 0,000 6, ,390 60,9% 311 Pimentel 168,870 0,000 44,340 32,550 13,120 6,000 7,430 3,450 0, ,080 67,0% 230 Pula 1314, , , , ,920 24, ,760 16, , ,357 59,0% 476 Quartu Sant'Elena 7154, , , , ,500 84, ,960 10, , ,113 54,6% 239 Quartucciu 1117,420 41, , , ,220 14,770 58,460 1,860 26, ,700 46,9% 171 Sadali 76,845 0,386 21,313 27,512 14,474 3,452 1,290 0,737 7, ,014 58,9% 165 Samatzai 330,480 0,197 40,181 45,701 14,180 1,241 0,804 0,047 3, ,341 63,4% 249 San Basilio 62,300 0,000 27,570 19,628 11,370 0,860 0,000 1,300 2, ,688 30,4% 98 San Nicolò Gerrei 40,784 0,000 23,397 15,573 6,117 0,726 0,700 0,000 6,644 93,941 34,1% 107 San Sperate 1047,280 0, , , ,860 8,240 5,680 4,543 35, ,368 62,1% 238 San Vito 301,680 0, ,080 87,263 54,400 4,190 15,060 8,200 77, ,943 53,5% 177 Sant'Andrea Frius 0,000 0,000 43,360 40,000 23,200 0,000 6,160 0,000 6, ,660 23,0% 65 Sarroch 427,740 23, , ,960 58,310 5,590 27,080 1,770 20, ,740 24,1% 180 Selargius 3681, , , , ,620 26, ,010 7, , ,575 60,3% 240 Selegas 136,380 0,000 41,200 47,660 24,730 3,160 4,460 0,000 13, ,550 62,4% 189 Senorbì 582,301 13, , ,755 68,942 4,593 6,482 0,250 10, ,006 55,1% 211 Serdiana 311,556 3,450 82,632 81,661 32,495 2,558 3,535 1,847 6, ,230 58,2% 200 Serri 56,806 0,285 15,755 20,338 10,699 2,552 0,954 1,467 1, ,752 58,3% 161 Sestu 1701,120 75, , , ,690 17,090 79,580 7, , ,020 50,2% 180 Settimo San Pietro 778,120 8, , ,950 81,158 6,389 8,828 4,614 16, ,276 58,2% 200 Seulo 75,272 0,378 20,876 26,949 14,177 3,382 1,264 1,486 2, ,296 58,3% 161 Siliqua 572,680 1, , ,450 49,720 3,830 10,100 1,520 13, ,120 61,9% 230 Silius 59,256 0,000 33,993 22,627 10,163 1,054 2,920 2,000 7, ,801 34,6% 109 Sinnai 2115, , , , ,390 18, ,560 2, , ,745 60,5% 240 Siurgus Donigala 223,960 0,000 68,430 61,040 45,660 5,460 5,905 0,000 9, ,895 65,4% 199 Soleminis 219,379 2,429 58,184 57,500 22,881 1,801 2,489 1,301 4, ,540 58,2% 200 Suelli 189,380 0,000 37,170 26,320 19,600 4,660 4,520 0,000 4, ,290 65,6% 249 Teulada 451,160 10, , ,840 78,810 0,000 51,920 6,186 74, ,616 55,9% 286 Ussana 676,240 5, , ,590 51,380 3,990 31,000 2,370 12, ,840 61,0% 243 Uta 1048,160 0, , ,664 79,428 6,787 7,420 5,348 15, ,310 55,7% 207 Vallermosa 284,300 0,000 90,670 63,900 25,180 2,810 9,500 5,250 9, ,270 56,8% 250 Villa San Pietro 212,800 45, ,850 59,540 31,320 3,310 12,460 0,460 32, ,090 69,1% 250 Villanova Tulo 96,387 0,484 26,733 34,509 18,154 4,330 1,618 0,946 3, ,379 58,1% 160 Villaputzu 431,360 55, , ,519 76,500 0,000 27,360 5,090 60, ,067 56,1% 216 Villasalto 61,240 0,000 27,600 19,089 7,400 1,200 0,000 5,920 9, ,369 35,9% 116 Villasimius 875, , , ,520 84,610 1,830 63,220 3,491 80, ,341 51,7% 698 Villasor 1318,220 55, , ,429 63,696 4,973 24,462 1,252 23, ,616 58,3% 269 Villaspeciosa 328,180 0,000 88,570 77,610 36,240 2,770 6,200 0,160 3, ,310 64,2% 227 Totale Provinciale , , , , ,59 652, ,68 293, , ,61 46,7% 225 Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 26

29 Anche per i dati relativi ai livelli di RD, nell ambito dell analisi del contesto è intenzione poter acquisire le informazioni sulla situazione della RD anche all anno 2011, benché in forma preliminare, in modo da aggiornare la situazione e rendere conto delle eventuali novità nei risultati raggiunti Destinazione dei rifiuti urbani e assimilati La destinazione dei rifiuti è importante per gli scopi del Piano in quanto stabilisce i nodi di arrivo del trasporto dei rifiuti provenienti dalle raccolte comunale. Lo stato di fatto della destinazione dei rifiuti urbani viene analizzato mediante i dati monitorati dall Osservatorio dell ARPAS aggiornati alla situazione attuale. La Regione Sardegna-Assessorato Difesa Ambiente, infatti, dando corso alle disposizioni del Piano Regionale, ha stabilito dal 2011 che i flussi della frazione merceologica indifferenziata di tutti i comuni della Provincia di Cagliari debbano convergere presso l impianto di trattamento con termovalorizzazione del Cacip localizzato in area industriale di Macchiareddu in comune di Capoterra. I flussi differenziati invece possono avere una destinazione diversificata in quanto per i rifiuti avviati al recupero non vige la privativa stabilita dal D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.. Tuttavia la presenza di impianti di titolarità pubblica (per il flusso dell umido) o di impianti privati convenzionati col sistema pubblico (piattaforme private di riferimento dei Consorzi di filiera del Conai secondo l accordo CONAI-Regione per quanto concerne i rifiuti di imballaggio; piattaforme di riferimento del Centro Coordinamento Nazionale per i RAEE) sostanzialmente impongono una destinazione obbligata anche per la quasi totalità dei rifiuti differenziati. La situazione monitorata al 2010 dall ARPAS è riassunta nel quadro seguente: Frazione merceologica Quantità prodotta (t/a) Impianti di destinazione (% sul totale) Frazione organica Impianto compostaggio Cacip Capoterra (70%) Impianto compostaggio CISA Serramanna (10%) fuori provincia Impianto compostaggio Villacidro (9%) fuori provincia Impianto Promisa Quartu SE (5%) Altri impianti (6%) fuori provincia Frazione cellulosica Papiro Sarda Assemini Soma.Ricicla- Assemini ASA Isili CAPRI - Guasila Frazione plastica Soma.Ricicla Assemini Ditta Sotgiu Ignazio Assemini ASA Isili CAPRI - Guasila Vetro EcosanSperate Assemini ASA Isili CAPRI - Guasila Imballaggi metallo piccola pezzatura 652 EcosanSperate Assemini ASA Isili CAPRI - Guasila Legno 683 Impianto CACIP Capoterra SE.TRAND Settimo S.P. RAEE West Recycling Uta Metalla San Sperate SE.TRAND Settimo S.P. Si noterà che per la destinazione della frazione organica si deve far riferimento anche a impianti localizzati fuori provincia, segnatamente la provincia del Medio Campidano. Per i rifiuti da imballaggio la maggior parte delle piattaforme di riferimento, che si configurano come piattaforme plurimateriali, è localizzata nell area industriale di Macchiareddu-Cagliari, nei territori comunali di Assemini-Uta-Capoterra; le piattaforme ASA e CAPRI svolgono la funzione di destinazione per i rifiuti dei comuni dell area limitrofa alla loro localizzazione. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 27

30 Essendo inoltre in atto le raccolte congiunte di vetro/lattine, la destinazione di tali materiali è la medesima per i due flussi di imballaggio. La destinazione verrà esaminata anche per l anno 2011 sulla base dei dati preliminari dell ARPAS al fine di accertare le eventuali variazioni intervenute e quantificare il contributo effettivo di ciascun impianto per le varie frazioni merceologiche Il sistema associato della raccolta e trasporto Lo studio dello stato di fatto del sistema associato di raccolta, uno dei punti focali del Piano, viene preceduto dall esame delle Unioni dei Comuni che si sono costituite nella provincia di Cagliari a seguito della L.R. 12/2005, diffusamente citata nel par Il quadro attuale può essere desunto dalla deliberazione G.R. n. 29/31 del che ha approvato l atto ricognitivo con cui si prende atto che il processo aggregativo fra i Comuni, intrapreso con l approvazione del Piano degli ambiti ottimali ha portato, allo stato attuale, alla costituzione di 35 Unioni di Comuni e di 5 Comunità Montane. Per quanto concerne la situazione nella Provincia di Cagliari, il prospetto seguente ne riepiloga l elenco. QUADRO ATTUALE UNIONE DI COMUNI (del. G.R. 29/31 del ) Unione di Comuni I nuraghi di Monte Idda e Fanaris N 4 comuni dell ATO Campidano di Cagliari (Decimoputzu Siliqua Vallermosa-Villaspeciosa) abitanti: (2,2% sul totale provinciale) Unione di Comuni della Trexenta N 9 Comuni dell ATO Trexenta (Gesico Guamaggiore-Guasila Ortacesus Pimentel Selegas Senorbì Siurgus Donigala- Suelli) ab (2,9%) Unione di Comuni Gerrei : n 9 Comuni; n 6 comuni dell ATO Gerrei + n 3 comuni dell ATO Trexenta (Armungia Ballao Escalaplano S.N. Gerrei Silius Villasalto+Goni-S.Basilio-S.A.Frius) - abitanti (1,9%) Unioni di Comuni Basso Campidano : N 6 Comuni: n 5 comuni dell ATO Campidano di Cagliari + n 1 comune dell ATO Trexenta (Monastir-Nuraminis-S.Sperate-Ussana-Villasor+ Samatzai ) abitanti (5,0%)) Unione dei Comuni del Sarrabus N 5 Comuni ATO Sarrabus (Castiadas Muravera San Vito Villaputzu Villasimius) abitanti (3,4%)) Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano: n 6 Comuni dell ATO Parteolla (Barrali-Dolianova-Donori-Serdiana-Settimo S.P.-Soleminis) - abitanti (4,2%)) Unione dei Comuni Costa del Sud-Nora e Bithia : N 4 Comuni dell ATO Capoterra (Domus de Maria Pula Teulada Villa San Pietro) abitanti (2,6%)) Comunità Montana Sarcidano-Barbagia di Seulo: n 14 Comuni: nà13 comuni dell ATO Sarcidano + n 1 comune dell ATO Marmilla (1) ab (3,18%) Genoni eccezione d Ambito Provinciale TOTALE N 8 Unioni di Comuni N 56 Comuni - Abitanti (25,5%) Il quadro evidenzia che il processo associativo di partenza risulta non uniforme nei vari ATO: - l ATO Trexenta risulta disaggregato in tre Unioni distinte con n 4 comuni su 13 che hanno preferito un associazione con comuni di differente ATO; - le Unioni di Comuni costituite nell ambito dell ATO del Campidano di Cagliari sono due e ricomprendono 9 comuni sui 22 identificati dalla norma; - l Unione costituita nell ATO Capoterra coinvolge n 4 comuni sui 6 identificati dalla norma regionale; - le unioni degli ATO Gerrei, Sarrabus, Parteolla, Sarcidano invece comprendono pressoché interamente i comuni degli ATO di riferimento La situazione delle unioni/consorzi/associazioni di comuni che effettivamente svolge in associazione il servizio di raccolta rifiuti urbani risulta, al 2010, significativamente diverso dalle unioni costituite. Il quadro è presentato nel prospetto. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 28

31 QUADRO ATTUALE UNIONE/ASSOCIAZIONI COMUNI CON SERVIZIO ASSOCIATO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI (12 Rapporto Oss. Rifiuti) Comunità Montana Sarcidano-Barbagia di Seulo: n 16 Comuni: Abitanti: di cui in prov Ca (3,9%) (Escalaplano e Laconi in aggiunta ai Comuni della C.M. (Genoni e Laconi sono eccezioni d ambito provinciale) Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano: n 6 Comuni Abitanti: (4,2%) Unione Comuni Trexenta: n 3 Comuni (Gesico-Guamaggiore-Senorbì): Abitanti: (1,2%) Consorzio CISA: N 4 Comuni (Nuramins-Samatzai-Villasor-Serrenti): Abitanti: di cui (prov. Ca ) ( Serrenti è eccezione d ambito provinciale) Associazione S.N. Gerrei-Silius (n 2 Comuni): Abitanti: (0,4 %) Associazione Comuni Monserrato-Selargius-Sinnai Campidano Ambiente : N 3 Comuni Abitanti: (11,7%) TOTALE N 6 Unioni/Associazioni di Comuni N 31 Comuni prov. Ca - Abitanti (23,5%) In sostanza solo l ATO Parteolla e Sarcidano risultano rispettare nel settore gestione rifiuti le associazioni costituite a seguito della legge regionale 12/05. Le altre conseguono ad accordi stipulati tra i comuni, alcuni esistenti da diversi anni, senza un collegamento diretto con la costituzione delle Unioni a seguito della norma regionale. Nel complessivo il totale abitanti coinvolti nei servizi associati di raccolta rifiuti risulta dello stesso ordine di grandezza delle Unioni di Comuni, ma ciò accade sostanzialmente per via dell associazione Campidano Ambiente tra comuni demograficamente rilevanti, che rappresenta la sola peculiarità significativa degli ultimi anni nel panorama della gestione associata dei servizi di igiene urbana La struttura dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani e assimilati La struttura dei servizi di raccolta attivati nei comuni della provincia di Cagliari viene analizzata mediante le schede informative che i Comuni compilano e trasmettono annualmente all Osservatorio Provinciale nell ambito del citato monitoraggio eseguito di concerto con l ARPAS. Al proposito sono disponibili le schede riferite all anno 2010 mentre quelle riferite al 2011 sono in fase di compilazione e potranno essere considerate nell analisi del contesto solo se perverranno in tempo utile per la redazione del Rapporto Ambientale e del Piano. Nelle schede, oltre alla comunicazione dei dati sulla quantità di rifiuti prodotti e conferiti in modo differenziato, sui costi sostenuti e sull attivazione del servizio associato, sono riportate le informazioni sulla struttura dei servizi attivati in merito a: - tecnica di raccolta utilizzata; - frequenza di raccolta per i vari circuiti; - presenza di strutture fisse a supporto (ecocentro area attrezzata di raggruppamento) - attivazione del compostaggio domestico - predisposizione di strumenti di servizio (regolamento, tariffa, ) - presenza di altri servizi di igiene urbana - attivazione delle campagne di informazione A titolo esemplificativo della tipologia di informazioni richieste si riporta nella pagina seguente lo schema del questionario relativo alle pagine contenenti le informazioni sulla struttura dei servizi. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 29

32 Per non sovrapporre le richieste di informazioni, per l analisi del contesto si farà dunque riferimento in primo luogo ai dati forniti dai Comuni con il menzionato questionario. Tuttavia poiché le informazioni da esso desunte non esauriscono le conoscenze necessarie per la stesura del Piano, si è ritenuto di dover presentare e trasmettere ai Comuni una scheda conoscitiva specifica con la richiesta di informazioni aggiuntive, soprattutto legate agli strumenti di servizio attivati (carta dei servizi; campagna informativa; n verdi attivati; ), alle azioni che si intendono attivare sulla gestione associata del servizio di raccolta, alle azioni che sono state intraprese come ausilio alla prevenzione nella produzione di rifiuti, nonché le considerazioni in merito alle possibili azioni che il piano provinciale è chiamato a individuare, come contributo fattivo e partecipazione alla costruzione del Piano. Provincia di Cagliari Settore Ecologia e Polizia Provinciale Unità Organizzativa Gestione Rifiuti 30

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