BIMESTRALE DELL'IPSEMA SULLA CULTURA E L'ECONOMIA DEL MARE
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1 BIMESTRALE DELL'IPSEMA SULLA CULTURA E L'ECONOMIA DEL MARE 3/2009 Lidio Aramu Annamaria Barbato Ricci Giuseppe Gargano Duilio Mara Graziella Melina Antonio Nardo Antonio Parlato Giovanni Pellegrini Gerardo Picardo Folco Quilici Fausta Savone Annarita Scialanga Luca Sisto Daniela Squarcia Matticoli Francesca Vitale Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. post. - 70% - DCB Roma
2 I SERVIZI DELL IPSEMA L attività dell Istituto si svolge in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali e di prestazioni previdenziali di malattia e maternità del personale della navigazione marittima, aerea e della pesca marittima. PRESTAZIONI L IPSEMA eroga ai propri assicurati prestazioni previdenziali obbligatorie e integrative, nonché prestazioni obbligatorie per conto dell INPS. LE PRESTAZIONI ISTITUZIONALI ASSICURATE SONO: - un indennità giornaliera temporanea, per inabilità totale al lavoro derivante da infortunio sul lavoro o malattia professionale; - un indennità giornaliera per temporanea inidoneità agli specifici servizi della navigazione; - una rendita o una somma capitale una tantum per inabilità permanente totale o parziale al lavoro conseguente ad infortunio sul lavoro o malattia professionale; - una rendita e un assegno una tantum ai superstiti in caso di morte per infortunio sul lavoro o malattia professionale; - altre prestazioni di carattere accessorio (fornitura di protesi, rimborso spese di viaggio, assegno per assistenza personale continuativa); - certificazione ai fini pensionistici dell eventuale esposizione dei marittimi alle fibre di amianto. LE PRESTAZIONI INTEGRATIVE, PREVISTE DAI CONTRATTI COLLETTIVI, SONO: - un indennità giornaliera temporanea per periodi non coperti dall assicurazione di legge; - un indennità una tantum per inabilità permanente da malattia contratta per causa di servizio; - un indennità una tantum per morte conseguente a infortunio o malattia contratta per causa di servizio. LE PRESTAZIONI EROGATE PER CONTO DELL INPS SONO: - un indennità giornaliera temporanea per i periodi di malattia previsti dalla legge; - le prestazioni economiche previste dalle leggi sulla maternità; - rimborsi per i donatori di sangue. Le prestazioni economiche a tutela della maternità sono corrisposte al personale della navigazione marittima, al personale amministrativo delle Società di navigazione di preminente interesse nazionale ed al personale di volo.
3 NAUTES BIMESTRALE DELL IPSEMA SULLA CULTURA E L ECONOMIA DEL MARE n. 3/2009 Settembre-Dicembre
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5 L EDITORIALE Tecnologie per prevenire gli infortuni marittimi Antonio Parlato 7 IL CONVEGNO I PORTI ITALIANI La nautica da diporto, lo sviluppo della tutela del lavoro e delle garanzie sociali a cura di Antonio Nardo 11 Gente di mare, che se ne va dove gli pare, dove non sa Fausta Savone, Luca Sisto 41 Il porto di Napoli, un gigante produttivo Annamaria Barbato Ricci 47 Partono i bastimenti Duilio Mara 57 Emigranti, armatori e marinai nel burrascoso passaggio dal XIX al XX secolo Lidio Aramu 65 Marinai e migranti, stretti compagni di viaggio Graziella Melina 77 La Tabula de Amalpha e la Società Marinara Amalfitana nel Medioevo Giuseppe Gargano 87 Le navi dei misteri Raffaele Nespoli 99 Novità fiscali in materia di leasing nautico Francesca Vitale 105 I VIAGGI Dei dolori del bagnino D Artagnan e d altri simili Folco Quilici 115 I LIBRI Arriva il broker marittimo, a Genova la prima scuola nazionale 119 Comunicazione e cultura per prevenire gli infortuni in mare Gerardo Picardo 121 I FONDALI PREZIOSI I monumenti del mare Daniela Squarcia Matticoli 123 LA STORIA La flotta imperiale romana di Miseno Giovanni Pellegrini 127 LA SCIENZA Le onde del mare e le conchiglie sentono l armonia dei numeri Anna Rita Scialanga 141 LE ONDE RACCONTANO Le onde raccontano a cura di Antonio Nardo 145 INCONTRI 157 LE ARTI E IL MARE
6 NAUTES BIMESTRALE DELL IPSEMA SULLA CULTURA E L ECONOMIA DEL MARE Direttore Antonio Parlato Comitato di Direzione Antonio Parlato, Palmira Petrocelli, Agatino Cariola, Daniele Leone, Angela Razzino, Fausta Savone Direttore Responsabile Fausta Savone Hanno collaborato Lidio Aramu, Annamaria Barbato Ricci, Giuseppe Gargano, Duilio Mara, Graziella Melina, Antonio Nardo, Antonio Parlato, Giovanni Pellegrini, Gerardo Picardo, Folco Quilici, Fausta Savone, Anna Rita Scialanga, Luca Sisto, Daniela Squarcia Matticoli, Francesca Vitale Direzione e redazione Roma - Via S. Nicola da Tolentino, 5 Tel Fax Editore STILGRAFICA srl Via I. Pettinengo, 31/ Roma Tel Fax info@stilgrafica.com - Le opinioni espresse negli articoli pubblicati su Nautes appartengono esclusivamente agli autori e non vincolano in alcun modo l Istituto N. 3/2009 Settembre-Dicembre Reg. Trib. Roma n. 616/2002 Illustrazione di copertina: Images.com / Stanley Martucci Le immagini di questo fascicolo sono state tratte da: Royal Caroline (1749) - Edito da Mursia
7 Commissario Straordinario: Antonio Parlato CONSIGLIO DI INDIRIZZO E VIGILANZA Presidente: Giovanni Guerisoli Vice Presidente: Giuseppe Ravera Consiglieri: Gennaro Fiore, Beniamino Leone, Giuseppe Lombardi, Guido Majrone, Tommaso Pacchelli, Angelo Patimo, Roberto Scotti, Luca Sisto, Mario Squittino COLLEGIO DEI SINDACI Bruna Bagalino Giuseppe Vincenzo Suppa, Anna Concetta Curtilli, Carmela Mignacca Mieli, Erminia Viggiani Direttore Generale: Palmira Petrocelli DIREZIONI CENTRALI Organizzazione e Personale: Angela Razzino Assicurazione, Prevenzione e Servizi Istituzionali: Agatino Cariola Economia, Finanze e Controllo di Gestione: Daniele Leone Affari Generali: Massimo Potestà Sede centrale ROMA - Via San Nicola da Tolentino, 5 - Cap Tel Fax direzionegenerale@ipsema.gov.it Centri operativi MAZARA DEL VALLO - Piazzetta S.N. Regale, 6 - Cap Tel Fax centro_operativomazaradelvallo@ipsema.gov.it MESSINA - Via Calabria 38/ Tel Fax centro_operativomessina@ipsema.gov.it MOLFETTA - Via B. Maranta, 14 - Cap Tel Fax centro_operativomolfetta@ipsema.gov.it Sedi Compartimentali GENOVA - Via Serra, 8 - Cap Tel Fax sedecompartimentalegenova@ipsema.gov.it NAPOLI - Via S. Nicola alla Dogana, 9 - Cap Tel Fax sedecompartimentalenapoli@ipsema.gov.it TRIESTE - Via Galatti, 1 - Cap Tel Fax sedecompartimentaletrieste@ipsema.gov.it PALERMO - Via Onorato, 5 - Cap Tel Fax sedecompartimentalepalermo@ipsema.gov.it
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9 TECNOLOGIE PER PREVENIRE GLI INFORTUNI MARITTIMI Antonio Parlato Se c è un settore della vita civile e produttiva che è progredito costantemente, per millenni, a seguito delle innovazioni tecnologiche introdotte, questo è il settore della navigazione. Marittima ed anche aerea non solo per la sostanziale affinità sancita da scienziati del diritto come Antonio Scialoja ma per la natura stessa del volo e del suo superamento della forza di gravità. Nella navigazione marittima l evoluzione delle imbarcazioni, dalla rudimentale canoa scavata in un tronco d albero al varo nel 2015 della straordinaria EOSEAS con 6 vele (ausiliarie!) per una complessiva superficie di mq montate su alberi di cento metri di altezza e fasciata da pannelli solari disposti su un perimetro di mille mq., e che porterà in crociera passeggeri, ne ha fatte di lunghissime rotte: durante le quali abbiamo visto 250 anni prima di Cristo la costruzione della straordinaria nave di Archimede, a Siracusa, l abolizione nel medioevo del doppio timone, la scoperta della bussola, l ingresso prepotente delle vele latine tra quelle quadre per stringere di più il vento e rendere la navigazione più veloce e sicura, poi l arrivo della nave a vapore e della ruota e, ancora, del ferro e dell acciaio nel fasciame e infine i motori diesel nucleari. Tutte tecnologie dirette ad accrescere la efficienza, la velocità, la capacità di stiva, la produttività e la sicurezza della spedizione. È in questo quadro che l iniziativa del Presidente di CONFITARMA, Nicola Coccia e del Presidente ed A.D. di GRANDI NAVI VELOCI, Silvano Cassano di tenere nell ottobre scorso a Genova un Convegno di due giorni intitolato alle Nuove rotte per la sicurezza - L EDITORIALE 7 NAUTES
10 8 Shipping & Safety, ha visto l immediata adesione dell IPSEMA alla suggestiva (e responsabile, venendo dagli armatori) riconsiderazione della introduzione a bordo di nuove tecnologie. Non più finalizzate solo alla efficienza ed efficacia della propria presenza nel mercato della navigazione marittima ma anche alla salute ed alla sicurezza della gente di mare imbarcata. L IPSEMA, all avanguardia in questa consapevolezza, ha avuto così modo a Genova di illustrare talune installazioni a bordo, il che vuol dire anche talune iniziative da assumere a bordo, che sono al momento al suo studio, sulla base di esperienze in atto o di autonome sue valutazioni. Si è così parlato della eventualità che l IPSEMA promuova o partecipi a progetti relativi al trasferimento del linguaggio dei marittimi
11 da quello della madre patria all inglese, secondo il codice IMO riguardante tutti i comandi, le domande e le risposte attese durante la navigazione e le manovre di bordo, alla introduzione di un personale microchip che, indossato dal marittimo, riconduca immediatamente alla sua anamnesi, alla sua personale storia sanitaria, per curarlo meglio, conoscendo i precedenti, al sopravvenire di nuovi infortuni o patologie, alla installazione a bordo delle navi da carico di defibrillatori che permettano a personale opportunamente formato, di intervenire immediatamente qualora si rilevino gravi patologie cardiache a membri dell equipaggio in navigazione, magari in mari lontani. Si potrebbe continuare nella ricerca, semplicemente ponendo in relazione la misura, la dinamica e le cause di ciascuna delle tipologie di infortuni e malattie professionali registrate e studiate dall IP- SEMA con la possibilità di interventi che, il più realisticamente possibile, rimuovano con nuove tecnologie omissioni ed errori. Questo con il sostegno dello Stato. Semplicemente perché gli oneri di un intervento tecnologico a tutto campo, pur se gradualmente realizzato, sono elevati. Ma molto meno del costo sociale, ma anche economico e produttivo, degli infortuni e delle malattie professionali. E che è un costo che, ben oltre quelli della copertura contributiva e dell erogazione delle prestazioni, a carico degli armatori, subisce lo Stato lasciando comunque martoriato il suo tessuto umano e civile. Mentre se una strategia di riduzione tecnologica degli infortuni e delle malattie fosse posta in campo, ci sarebbe in prospettiva un recupero ed un risparmio sociale. E l IPSEMA, che anche a questo pensa, va svolgendo, preliminarmente ad ogni sua proposta al Parlamento ed al Governo, complessi calcoli per stabilire quanto davvero e di più costi alla comunità nazionale, al netto dei contributi versati dagli armatori, un infortunio che colpisca la gente di mare. Vedremo L EDITORIALE 9 TECNOLOGIE PER PREVENIRE GLI INFORTUNI MARITTIMI
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13 CONVEGNO LA NAUTICA DA DIPORTO, LO SVILUPPO DELLA TUTELA DEL LAVORO E DELLE GARANZIE SOCIALI IL CONVEGNO 11 Trieste 9 ottobre 2009 Palazzo dei Congressi - Stazione Marittima a cura di Antonio Nardo NAUTES
14 12 In occasione del 41 edizione della regata storica triestina della Barcolana, l IPSEMA oltre a parteciparvi con una barca ed un suo equipaggio non a fini competitivi ma per testimoniare il suo impegno in materia di diporto ha promosso il convegno La nautica da diporto, lo sviluppo della tutela del lavoro e delle garanzie sociali. Il convegno, tenutosi il 9 ottobre presso il Palazzo dei Congressi di Trieste, ha evidenziato la crescita della rilevanza del diporto nell attività dell Istituto e inoltre ha dato l opportunità ai protagonisti del settore di proporre una riflessione su un comparto che pur avendo il merito da un lato di promuovere l occupazione, dall altro deve iniziare a preoccuparsi delle garanzie sociali dei lavoratori. Ad aprire il tavolo delle discussioni è stata la Dott.ssa Maria Gabriella Grasso, Direttore della Sede Compartimentale di Trieste dell IPSEMA, che, oltre a definire il ruolo tradizionale dell IPSEMA nell evento Barcolana come stimolo per riflessioni e incontri, ha ricordato l impegno dell Istituto in materia di sicurezza con la pubblicazione del Quaderno di formazione per la sicurezza in sala macchine a bordo delle navi, secondo appuntamento dopo il primo Quaderno riguardante la sicurezza in cucina dell anno precedente. Dopo aver auspicato che questo incontro possa diventare un appuntamento ricorrente dove discutere di nautica da diporto, il Commissario Straordinario dell IPSEMA, l Avv. Antonio Parlato, ha posto l accento su come questo settore, nonostante risulti essere quello con un minor numero di iscritti all Istituto, stia diventando sempre più importante e rilevante nell economia italiana, un settore in cui e la sensazione è confermata dal recente Salone Nautico di Genova la crisi è lontana. «A fronte di questa crescita però non corrisponde un uguale aumento delle assicurazioni con l IPSEMA, presso il quale esiste l obbligo di assicurare l equipaggio imbarcato», ha ribadito l Avv. Parlato precisando come la scelta di discuterne durante un evento internazionale così importante come è la Barcolana, vuole testimoniare proprio l impegno e la costante attenzione che l Istituto svolge nei confronti di un settore che per anni è stato ai margini dell interesse pubblico. «Un ruolo, quello pubblico, che può diventare sempre più decisivo qualora si
15 concretizzi il progetto del nuovo Ente per la navigazione, l Esin». Ritornando ai dati, forniti dalle Capitanerie di Porto, dai Carabinieri e da altre istituzioni, l Avv. Parlato ha voluto segnalare l aumento preoccupante di incidenti in mare favoriti dalla negligenza e dall imprudenza da parte degli equipaggi cosiddetti ombra imbarcati sulle navi da diporto, spesso non assicurati e non addestrati adeguatamente: «Proprio di fronte a questo increscioso fenomeno dell irregolarità a bordo fondamentale è stato il provvedimento di stringere un Protocollo d Intesa con la Guardia di Finanza». Infine, nel riaffermare come l IPSEMA continuerà la battaglia contro questo fenomeno, l Avv. Parlato ha sottolineato l importanza di puntare sulla responsabilizzazione del personale di bordo, al rispetto e quindi alla conoscenza delle norme. Competenze ed organizzazione sono state al centro dell intervento del Presidente CIV (Consiglio d Indirizzo e Vigilanza) dell IPSE- MA, il Dott. Giovanni Guerisoli. In particolare, per quanto riguarda un argomento delicato come quello della presenza dell amianto a bordo della navi militari, si è invitato il Legislatore a superare quella che potrebbe essere una contraddizione: «Se da una parte si decide in virtù della specificità delle competenze e del ruolo di attribuire a IPSEMA la tutela e la verifica delle condizioni applicative della norma sull amianto, dall altro sembra si voglia affidare all Inail la verifica della presenza di amianto a bordo delle navi militari». Guerisoli ha ribadito inoltre come sia il protocollo con la Guardia di Finanza sia la proposta del nuovo ente, l Esin, rientrano in quella richiesta, impellente, di una tutela globale. «Tutela che aggiunge Guerisoli comporta delle scelte organizzative ed anche ispettive difficili da perseguire se permane una logica generale di risparmio sulla spesa pubblica indipendentemente dagli Enti e delle loro dimensioni». Ritornando al tema dell importanza della formazione, in sintonia con l Avv. Parlato, il Dott. Guerisoli ha evidenziato come il numero degli infortuni sia collegato all incuria e soprattutto all ignoranza delle norme più basilari, sia per quanto riguarda i lavoratori che i datori di lavoro: «Oggi, con questa iniziativa, si lancia un messaggio chiaro e generale a tutto il Paese, ossia come la sicurezza debba essere al primo posto per tutti coloro che operano nel settore». IL CONVEGNO 13 LA NAUTICA DA DIPORTO, LO SVILUPPO DELLA TUTELA DEL LAVORO
16 14 I dati nel settore del diporto dell ultimo triennio sono stati oggetto dell intervento del Direttore Generale dell IPSEMA Palmira Petrocelli, la quale ha voluto sottolineare come il numero degli iscritti risulti comunque in aumento grazie all intervento coraggioso dell Istituto che ha abbassato l aliquota dal 9% al 4,50%. La categoria del diporto, compreso il diporto a noleggio iscritto nel Registro internazionale, incide sul totale delle navi assicurate con l IPSEMA per circa il 19% e negli ultimi sette anni nel portafoglio dell Istituto si è registrato un incremento del 90% di imbarcazioni da diporto assicurate. A tale aumento corrisponde un altrettanto significativo incremento dei posti di lavoro assicurati: nello stesso arco di tempo di sei anni l aumento complessivo dei marittimi assicurati nella categoria naviglio da diporto è stato del 65%. Con l IPSEMA risultano assicurate per l anno passato circa imbarcazioni destinate alla nautica da diporto che hanno impiegato circa lavoratori. Per ciò che concerne gli incidenti sul lavoro, la Petrocelli ha evidenziato come la maggior parte degli eventi infortunistici (78%) è avvenuta in porto a bordo delle imbarcazioni, con una frequenza, il 66% dei casi, nei mesi estivi, tra giugno e settembre; le operazioni di ormeggio, disormeggio e rimorchio risultano essere pertanto la causa principale e, ha aggiunto, i danni riportati interessano soprattutto gli arti inferiori. Estremamente importante è stato il risultato emerso dalla ricerca, in collaborazione con il Ministero del Lavoro Donna al timone, che ha evidenziato come il settore, seppur con lentezza, si stia aprendo alle donne; lo stesso dato degli infortuni di sesso femminile, pari al 14%, supera abbondantemente quella rilevata annualmente sul complesso delle categorie di naviglio, pari a circa il 3%. L informazione è, conferma il Direttore Palmira Petrocelli, la chiave per ottenere dei risultati che contrastino il fenomeno degli infortuni, e a tal proposito ha proposto una collaborazione con la Capitaneria di Porto per creare momenti d incontro e diffondere materiale informativo. Infine, l ultimo dato riguardante le malattie comuni ha evidenziato come il problema si concentri soprattutto nel sistema muscolo-scheletrico. Sulla stessa linea di un approccio formativo ed informativo come soluzione per tutelare il lavoratore dagli infortuni e contrastare
17 l utilizzo di personale clandestino a bordo, è il Comandante Antonio Basile, Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia, il quale ha portato all uditorio la propria esperienza nel precedente incarico a Pescara Direttore Marittimo di Abruzzo e Molise circa i risultati ottenuti attraverso una serie d incontri con il settore della pesca: «Il futuro del settore risiede nella capacità di armatori e lavoratori di percepire la sicurezza non come un aumento della spesa e dei costi, ma come una forma d investimento che ha l obiettivo di creare ed invogliare un rinnovo generazionale delle forze in campo». Un discorso che deve essere ampliato al settore del diporto aggiunge il Comandante Basile: «La necessità di disporre di personale munito di specifici titoli professionali non può che giocare a favore dell aumento di sicurezza a bordo, proprio perché il personale deve inevitabilmente iscriversi nell ambito della gente di mare». Infine, nel ricordare il ruolo tradizionale delle Capitanerie di Porto sul versante prevenzione, il Comandante Basile ha dato parere favorevole a nuove forme di collaborazione. In un mare sempre più affollato e contro questo fenomeno elusivo dell iscrizione e della sicurezza della gente di mare a bordo è secondo il Capo Ufficio Studi della Direzione Marittima di Trieste, Capitano Ettore Romagnoli il rinnovamento del Codice della Navigazione a fornire un apertura significativa, in particolare l art. 2 che concerne il diporto commerciale. (Riportiamo a parte l intervento integrale del Comandante Romagnoli e del Colonnello Flavio Aniello, Comandante del Nucleo Speciale Entrate che ha illustrato al convegno il tema della fiscalità, e con esso di tutto il complesso ciclo della Finanza Pubblica, n.d.r.). Con l augurio che presto possa attuarsi l Esin (l Ente unico della navigazione), l On. Silvano Moffa, Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, sollecita un riordino del settore previdenziale della navigazione, ancor più urgente in vista dei dati e delle considerazioni esibiti durante il convegno stesso. Inoltre, proprio in virtù di una mancanza totale di dati sull evasione contributiva del settore marino e in particolare del settore del diporto che presenta una sua specifica problematica, l On Moffa plaude al Protocollo d Intesa con la Guardia di Finanza: «In un momento di crisi come questo è opportuno organizzare un sistema diverso IL CONVEGNO 15 LA NAUTICA DA DIPORTO, LO SVILUPPO DELLA TUTELA DEL LAVORO
18 16 di regole e controlli e a tal proposito non si può non apprezzare come l IPSEMA affronti il tema della tutela del lavoro, con un particolare riguardo all aspetto sociale, uscendo da quella logica che vede lo Stato come elemento di vessazione nei confronti del cittadino, ma piuttosto come il requisito che contribuisce ad una crescita culturale complessiva». Informare e formare, questo è il dato da cui partire dichiara l On. Moffa in totale sintonia con gli altri protagonisti del convegno sia nei confronti del datore di lavoro o dell impresa, ma soprattutto del lavoratore: «La difesa e la tutela del lavoratore, dell incolumità del lavoratore, devono essere al centro del processo di cambiamento». Un aspetto conferma l On Moffa che richiede ancor più attenzione in virtù del fenomeno dell irregolarità nel mondo del lavoro, un tema quindi non soltanto previdenziale o assicurativo, ma sociale, e che attiene anche alla slealtà nei confronti del lavoratore regolare: «Per tale ragione l IPSEMA e la Guardia di Finanza saranno invitate dalla Commissione per discutere di lavoro irregolare». In conclusione, sul tema delle bandiere ombra, l On. Moffa ha invitato tutti gli attori del settore ad una riflessione, proponendo un seminario sul diritto internazionale e sul diritto della navigazione affinché si studino e si suggeriscano nuove regole valide per un mondo ormai globalizzato.
19 DIREZIONE MARITTIMA DI TRIESTE RELAZIONE DEL CF(CP) ETTORE ROMAGNOLI 1) L EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA SUL DIPORTO NAUTICO In origine la navigazione da diporto trovava una sua autonoma e limitata regolamentazione nella normativa sui motoscafi da diporto contenuta nel R.d.l. 813/32 e pedissequo regolamento e nel Codice della navigazione, in apposito capo riguardante le navigazioni speciali agli artt Il R.D. aveva peraltro il forte limite di essere destinato alla sola motonautica non riguardando la navigazione vela che pur tanta e crescente passione suscita. Il Guardasigilli Grandi, con lungimiranza, affermava nella relazione al Re: Mi è parso opportuno riunire in uno speciale capo le norme relative alla navigazione da diporto intese a stabilire un ordinamento più semplice e snello per quanto concerne la navigazione da diporto, ai fini di agevolarne lo sviluppo che così notevoli ripercussioni ha non soltanto dal punto di vista sportivo e turistico. Così facendo, il legislatore conferiva importanza al settore e nel contempo avvertiva la necessità di una normativa più agile e specialmente differenziata rispetto a quella destinata alla navigazione commerciale. Nel 1971,in considerazione della rilevanza sociale ed economica assunta dalla nautica specie dopo gli anni del c.d. boom economico veniva emanata la legge 11 febbraio 1971 n. 50 che fu la prima e vera autonoma normativa dedicata al diporto. Preso atto della specialità del settore, la nuova legge forniva una specifica regolamentazione costituita da un vero e proprio corpus normativo organico e non da un semplice gruppo di deroghe tanto che fu chiamato dal rigetti Piccolo codice della nautica. Seguiva nel 1977 il regolamento lo specifico di sicurezza previsto dalla legge, una autonoma normativa fiscale (tassa di stazionamento del 1976, regime dell import-export, accise sui carburanti, riserve di bordo etc.) ed il regolamento delle abilitazioni al comando/condotta del- IL CONVEGNO 17 LA NAUTICA DA DIPORTO, LO SVILUPPO DELLA TUTELA DEL LAVORO
20 le unità da diporto approvato con D.P.R. 431/97 e tutt ora in vigore per alcune parti. Nel 1994 anche l UE inizia ad interessarsi del diporto emanando la direttiva 94/25/CE del 16 giugno che ha introdotto il c.d. marchio CE riguardante in modo specifico norme tecniche per le costruzioni, a sua volta modificata ed integrata con la 2003/44/CE in cui si evidenzia maggiore sensibilità per l ambiente (rumore, emissioni, rifiuti di bordo) e sicurezza di bordo nell ottica della protezione e tutela dei consumatori assunta oramai quale ermeneutica criterio di riferimento. Proseguendo, nel 2003 con la legge 172 abbiamo l ultima modifica fondamentale alla l. 50/71. Non solo essa che cela finalmente nel suo seno la delega al Governo per il Codice della nautica all art. 6; 18 2) IL CODICE In forza della delega, al termine di un iter durato due anni, il 18 luglio 2005 è stato approvato con D.leg.vo n. 171 il Codice della nautica. Esso è composto di 67 articoli e 16 allegati di cui i primi 15 derivano dalla direttiva comunitaria 2003/44/CE citata che ha modificato ed integrato la 94/25/CE. Il codice raccoglie e coordina le disposizioni pregresse, da attuazione alle direttive comunitarie sul diporto ed innova la materia snellendo procedure ed introducendo nuovi istituti. L art. 65 prevedeva l emanazione di un apposito regolamento di attuazione volto a fornire pratica attuabilità alle norme codicistiche e guida per l amministrazione corrente. Questo è stato adottato D.M. 29 luglio 2008 n.146 entrato in vigore il 21 dicembre 2008 e consta di tre Titoli divisi in 94 articoli con XI allegati. Il primo titolo è dedicato alle procedure amministrative inerenti le unità da diporto, il secondo alle patenti nautiche ed il terzo alla sicurezza della navigazione da diporto compresa quella commerciale. Abbisogna di ulteriori decreti di complemento per alcuni aspetti e segnatamente per le patenti e sulla sicurezza. Con il codice ed il suo regolamento di attuazione viene sancita definitivamente la speciale disciplina per il diporto che rimane comunque incardinata nel diritto marittimo potendosi dire che siamo innanzi ad un disciplina sub speciale rispetto alla classica contenuta nel C.N..
21 A norma dell art. 1 dello stesso, conservando la dizione tradizionale, la navigazione da diporto è quella che si effettua per fini sportivi e ricreativi e senza fini di lucro. L art. 3 qualifica quale unità da diporto ogni costruzione di qualunque tipo e con qualunque mezzo di propulsione destinata alla navigazione da diporto. Le unità a loro volta sono divise in tre categorie di seguito enumerate: 1) Navi, ogni unità con scafo di lunghezza superiore a 24 metri; 2) Imbarcazioni ogni unità con scafo di lunghezza superiore ai 10 metri, sino a 24 metri; 3) Natanti, ogni unità a remi o con scafo di lunghezza pari o inferiore ai dieci metri; Le distinzioni basate sul tipo di propulsione, (motore, vela, vela/motore) assumono quindi in tale contesto solo valenza descrittiva. Scomparsa la vecchia distinzione occorre un criterio per determinare il tipo di unità cosa che appare solo nell art. 25 del regolamento ed al fine di differenziare le modalità di svolgimento dell esame per patente nautica. Appare evidente quindi che la lunghezza è diventata unico parametro distintivo per legge poiché la stazza non è più menzionata. Essa è da misurarsi secondo opportuni standard armonizzati dettati dalle norme EN/ISO/DIS 8666, ed è la distanza, misurata in linea retta, tra il punto estremo anteriore della prua e il punto estremo posteriore della poppa, escluse tutte le appendici che non costituiscono parti strutturali dello scafo quali delfiniere, piattaforme poppiere, bompresso etc. Le navi e le imbarcazioni sono iscritte in speciali registri (R.N.D. e R.I.D.) ed abilitate alla navigazione con apposita licenza, sono soggette ad uno speciale regime amministrativo semplificato, hanno obbligo di esporre la bandiera che ne qualifica la nazionalità, sono contraddistinte dalla sigla dell ufficio d iscrizione (art. 25) e sono sottoposte a visite periodiche quinquennali per il rinnovo del certificato di sicurezza. L inosservanza delle norme dettate in materia dal codice trova esplicita sanzione nell art. 53 che, peraltro, prevede in alcuni casi sanzioni dimezzate per i natanti. I natanti (unità sotto i 10 mt.) sono esenti dall obbligo di iscrizione. Se a motore, devono essere muniti della dichiarazione di po- IL CONVEGNO 19 LA NAUTICA DA DIPORTO, LO SVILUPPO DELLA TUTELA DEL LAVORO
22 tenza rilasciata dal costruttore indicante la potenza massima di esercizio come definita dalla norma EN/ISO 8665 (art. 28) e della documentazione sul marchio CE se immesse in commercio dopo il 17 giugno Il regime della navigazione dei natanti è sottoposto a limitazioni e modalità di utilizzo prescritte dalle ordinanze degli Uffici Circondariali marittimi a parte il regime dei limiti di navigazione rispetto alla costa che è stato trasferito alle Capitanerie di porto ex art. 8 l. 172/03 cui è inoltre deferita la ricezione degli scritti difensivi e l emanazione dell eventuale Ordinanza- ingiunzione o d archiviazione dei processi verbali. 20 3) LE PRINCIPALI NOVITÀ DEL CODICE E REGOLAMENTO Il codice ed il regolamento, oltre ad avere riunito la pregressa normativa sparsa in plurime fonti a volte di difficile coordinamento, hanno introdotto nuovi istituti che forniscono maggiore caratterizzazione e spiccata autonomia applicativa al comparto. Tra le principali novità dobbiamo menzionare oltre all uso commerciale di cui tratteremo a parte, il riconoscimento della figura dell utilizzatore dell unità in leasing (art. 16) e la completa armonizzazione con la normativa comunitaria ripresa negli artt. da 4 a 13 e negli allegati dal I al XV. Oltre a ciò, in breve rassegna evidenziamo: - non si può commercializzare una unità priva del marchio CE a garanzia della sicurezza e della qualità del prodotto a parte alcune eccezioni specificata nell art. 4 (art. 7); - è introdotta la possibilità dell iscrizione provvisoria in attesa della formalizzazione degli atti (art. 20 e 18 reg.); - è regolamentata la disciplina delle unità autocostruite (art. 15 e 5 reg.) - è introdotta l annotazione della perdita di possesso dell unità a seguito di furto (art. 15); - l obbligo di dare pubblicità dei passaggi di proprietà entro 60 gg. (art.17); - è prevista la speciale patente per la direzione nautica per diversamente abili (art. 39). Questa non ha ancora trovato pratica attuazione neppure nel regolamento poiché deve essere ancora emanato lo specifico programma d esame e le modalità per l effettuazione dello stesso;
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*** NORMATTIVA - Stampa *** Pagina 1 di 6 DECRETO 10 maggio 2005, n. 121 Regolamento recante l'istituzione e la disciplina dei titoli professionali del. Vigente al: 16-7-2015 IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE
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