I pianeti extrasolari

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "I pianeti extrasolari"

Transcript

1 I pianeti extrasolari G. Cutispoto INAF Osservatorio Astrofisico di Catania XVI Scuola Estiva di Astronomia Stilo (RC) - 29 Giugno 2011

2 Il Sistema Solare Sole Pianeti - Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno Corpi Minori - Pianeti Nani, Satelliti dei pianeti, Asteroidi, Comete Distribuzione della massa: Sole: % Pianeti: 0.13 % CM: 0.02% Distanza dal Sole: Mercurio: 0.39 UA Terra: 1 UA Giove: 5.20 UA Periodi orbitali: Mercurio = 88 giorni Terra = 1 anno Giove = anni

3 Il Sole è molto più grande dei pianeti Terra Giove Raggio del Sole = km Sole Il raggio del Sole è 109 volte il raggio della Terra Il volume del Sole è volte il volume della Terra

4 Terra Venere Le orbite dei pianeti Mercurio Sole Nettuno Urano Marte Saturno Giove km = 1 UA Nettuno: 30.1 UA Eris: 97.6 UA

5 Origine del Sistema Solare Il Sole si è formato a seguito della contrazione di una Nube Molecolare (probabilmente causata dall esplosione di una Supernova ) Contrazione del Sole inizio: 4.6 miliardi di anni fa durata: ~ anni Intorno al Sole si formò un disco di materia a partire dal quale, in circa 100 milioni di anni, si formarono i pianeti e i corpi minori

6 Esistono altri Sistemi Solari? E un idea che ha profonde radici nel pensiero scientifico e filosofico Le prime intuizioni sulla pluralità dei mondi, e sull esistenza di vita intelligente su altre terre, risalgono alla civiltà ellenistica (Aristarco, Democrito, Epicuro: Esistono infiniti mondi sia uguali che diversi dal nostro. Dobbiamo credere che in tutti questi mondi esistono creature viventi e piante e le tante altre cose che vediamo in questo mondo ) Ma Aristotele disse: Non può esistere che un solo mondo Nel 1584 Giordano Bruno sfida le concezioni filosofiche e religiose dell epoca riproponendo l idea di altri pianeti abitati ( Esistono innumerevoli soli e innumerevoli terre in orbita intorno ai loro soli [ ] Vediamo solo le stelle perché sono i corpi più grandi e sono luminosi, mentre i loro pianeti rimangono invisibili perché sono più piccoli e non luminosi. Gli altri mondi nell Universo non sono né peggiori né meno abitati della nostra Terra ) Oggi sappiamo che la Via Lattea contiene circa 200 miliardi di stelle e che nell Universo esistono almeno 100 miliardi di galassie

7 Stelle, Nane Brune, Pianeti Le Stelle generano energia nel loro interno tramite reazioni di fusione ( bruciamento ) nucleare La temperatura al centro di una stella aumenta con la sua massa Per il bruciamento dell Idrogeno è necessaria una temperatura di almeno K, mentre il bruciamento del Deuterio ha luogo ad una temperatura più bassa ( 10 6 K) Stelle : corpi con M > 0.08 M Sole (T nucleo > K) - riescono a bruciare l Idrogeno (0.08 M Sole 85 M Giove ) Nane Brune : corpi con M Sole < M < 0.08 M Sole (T nucleo ~10 6 K) - possono bruciare solo il Deuterio (0.012 M Sole 13 M Giove ) Pianeti : corpi con M < 13 M Giove - non possono produrre energia per mezzo di reazioni nucleari

8 Le nane brune (Brown Dwarf) sono l anello di congiunzione tra le stelle e i pianeti Limite di bruciamento dell Idrogeno Limite di bruciamento del Deuterio Pianeta M > 0.08 M Sole 85 M Giove M > 13 M Giove M < 13 M Giove

9 Come osservare i pianeti extrasolari? I pianeti sono piccoli Non emettono luce propria Sono vicini alla stella madre L osservazione diretta è estremamente difficile; fotografare un pianeta extrasolare è come cercare di vedere una candela vicino a un faro da una distanza di 1000 km! Molto più facile risulta l osservazione dei disturbi che la presenza di un pianeta provoca sulla stella attorno a cui ruota

10 Tecniche per l osservazione dei pianeti extrasolari Velocità radiale Astrometria Transiti Microlenti Effetti dinamici Effetti fotometrici Immagini dirette

11 Effetto Doppler e Velocità Radiale La radiazione di una sorgente in moto rispetto ad un osservatore risulta più rossa se la sorgente si allontana, più blu se si avvicina l osservata > l o l osservata < l o Dl = l osservata - l o > 0 Dl = l osservata - l o < 0 La velocità relativa sorgente osservatore (RV) è data da: RV = c D l / l o Se il moto è periodico osservazioni spettroscopiche estese nel tempo permettono di costruire la cosiddetta Curva di Velocità Radiale (es. le componenti di un sistema binario si muovono attorno al loro centro di massa)

12 Stella B Centro di Massa Stella A Binarie Spettroscopiche Se una componente ha massa minore avrà una variazione di RV maggiore, perché percorrerà un orbita più grande Stella A Stella B (M a RV a = M b RV b ) Il periodo della curva di RV equivale al periodo di rivoluzione delle due stelle attorno al centro di massa Dalla forma della curva di RV è ricavare l eccentricità delle orbite possibile La variazione di RV è di svariati km/s ed equivale alla componente della velocità vera lungo la linea di visuale

13 Sistemi Stella + Pianeta Pianeta Lo spettro del pianeta non è osservabile poiché la sua radiazione è molto minore (~10-9 ) di quella della stella Stella La variazione di RV della stella è estremamente piccola (al massimo poche decine di m/s) e per rivelarla sono necessarie misure di altissima precisione La velocità misurata è in realtà solo la componente della velocità lungo la linea di vista dell osservatore: V oss = V stella sin i i Piano orbitale Direzione osservatore

14 Sistemi Stella + Pianeta Dalla curva di Velocità Radiale si ottengono: K P K: ampiezza della curva (funzione del rapporto massa stella / massa pianeta e della distanza stella pianeta ) P: periodo di rivoluzione del pianeta attorno alla stella Da questi valori possiamo ricavare: la distanza stella pianeta (terza legge di Keplero) la velocità orbitale del pianeta il valore minimo (M Pianeta sin i) della massa del pianeta (legge di conservazione del momento angolare)

15 Terza legge di Keplero: K G M s a 3 = P 2 4p 2 Velocità orbitale: P V p = 2pa/P 1/2 V p = G M s a Legge di conservazione del momento angolare: M p = M s V s / V p Dalle osservazioni otteniamo K (= V s sin i) e quindi ricaviamo: M p sin i, ovvero il valore minimo della massa del pianeta I valori ricavati sono in media ben rappresentativi delle vere masse planetarie; per una distribuzione casuale dell angolo i si ha infatti che per l 87% dei casi sin i > 0.5 e solo per lo 0.5% dei casi sin i < 0.1

16 51 Pegasi b Il primo pianeta in orbita intorno ad una stella (simile al Sole) è stato scoperto nel 1995 con il metodo delle velocità radiali da Michel Mayor and Didier Queloz Periodo = 4.23 days Distanza da 51 Peg = AU Temperatura ~ 1400 K Massa > 0.47 M Giove Sole 51 Peg Un risultato accolto con parecchio scetticismo da molti astronomi!!!

17 Il metodo delle velocità radiali è quello che ha fin qui prodotto il maggior numero di scoperte: 513 pianeti extrasolari Gran parte hanno periodi orbitali molto brevi e massa simile o maggiore a quella di Giove; se si trovano ad una distanza dalla loro stella d 0.05 UA vengono chiamati Hot Jupiters Il metodo delle RV ha permesso di identificare fino ad oggi 51 sistemi multipli I pianeti più piccoli osservati fino ad oggi con la tecnica delle RV sono: GL 581e M sin i ~ M Giove ~ 1.9 M Terra CoRoT-7b M ~ M Giove ~ 4.8 M Terra Pianeti con M 5 M Terra vengono chiamati Super-Earth And P b = giorni P c = 0.7 anni P d = 3 anni

18 Non esistono quindi pianeti extrasolari con caratteristiche orbitali e fisiche simili a quelle della Terra? Probabilmente (sicuramente) si, ma le Terre extrasolari non sono per il momento osservabili con il metodo delle RV L ampiezza K della curva di RV risulta infatti: K M p 1/ 3 PM s 2 Se osservassimo il Sole dallo spazio otterremmo: K Sole+Giove ~ 12.5 m/s K Sole+Terra ~ 0.1 m/s Attualmente le migliori misure di RV hanno una precisione di poco inferiore a 1 m/s Terra

19 3.6m ESO La Silla HARPS High Accuracy Radial velocity Planetary Search Spettrografo echelle inserito all interno di una camera a vuoto per minimizzare gli errori dovuti a variazioni di temperatura e di pressione atmosferica E alimentato da due fibre ottiche, una registra lo spettro della stella l altra quella di uno spettro di riferimento (Th-Ar) Potere risolutivo: Precisione: ~ 1 m/s Pianeti scoperti: 75

20 Caratteristiche del metodo delle RV Permette di: Scoprire un grande numero di pianeti Identificare i sistemi multipli Determinare l eccentricità delle orbite Ma: Otteniamo solo il valore minimo della massa Sono favoriti i periodi orbitali brevi Fornisce (ancora) una statistica non completa Prospettive future: ELT misure di RV con precisione di 1 cm/s

21 Metodo astrometrico Il moto apparente di una stella (vicina) non appare rettilineo se intono ad essa orbita un pianeta Stelle lontane Stella vicina Moto di una stella singola Moto di una stella con un pianeta Moto del centro di massa

22 = (M p /M s ) (a/d) [arcsec] dove M p è la massa del pianeta, M s la massa della stella, a il semiasse maggiore dell orbita in AU e d la distanza in pc Limiti di questo metodo: l angolo è sempre estremamente piccolo (< arcsec) si può applicare solo alle stelle più vicine richiede osservazioni su tempi lunghi

23 Moto apparente del Sole dovuto alla presenza di Giove (e degli altri pianeti) osservato da una distanza di 10 pc. La variazione della posizione del Sole è sempre minore di arcsec Misurare un angolo di arcsec equivale a vedere una moneta da 1 a 4700 km (dalla Sicilia alla Groenlandia)

24 GL 876 M s = 0.3 M Sole D = 15 anni luce GL 876b M p = M Giove P = 61 giorni a = 0.2 UA arcsec e Eri b M p = 1.55 M Giove Le dimensioni angolari di una moneta da 1 vista da 950 km di distanza

25 Misure Astrometriche il futuro Per stelle di tipo solare entro 10 pc Da Terra: VLT, Keck Precisione: µarcsec Massa limite ~ 60 M Terra (a = 1 UA) Una precisione di 10 µarcsec equivale a vedere una moneta da 1 sulla Luna Dallo spazio: Space Interferometry Mission (NASA 2011) Precisione: 2 µarcsec Massa limite ~ 6.6 M Terra (a = 1 UA)

26 Metodo dei transiti 8 Giugno 2004, transito di Venere sul disco solare osservato a Catania Il transito di un pianeta extrasolare non può essere osservato direttamente, ma provoca una seppur piccola diminuzione della luminosità totale della stella la cui ampiezza è proporzionale alle dimensioni del pianeta

27 Il metodo dei transiti permette di ricavare il raggio del pianeta e l angolo i Dm = (R pianeta / R Stella ) 2 HD b Scoperto con osservazioni da Terra (Deeg e Garrido - 0.9m Sierra Nevada Telescope) nel Luglio 1999 e poi osservato dallo spazio con HST (Brown et al.) Dm = mag R = R Giove i = 86.6 Dm La variazione di magnitudine del Sole per un osservatore posto fuori dal Sistema Solare sarebbe pari a: Dm = mag per il transito della Terra (R Terra = R Sole ) Dm = mag per il transito di Giove (R Giove = R Sole )

28 La probabilità di un transito è funzione delle dimensioni dei corpi coinvolti e della loro distanza: P = (R s + R p ) / a R s / a La durata di un transito dipende anche dal periodo di rivoluzione del pianeta e dall angolo i Dm T = P π (Rs /a)2 cos 2 i Pianeta P T (h) Dm Mercurio La precisione delle migliori misure fotometriche da Terra è di circa 10-3 mag e consente quindi di rivelare solo pianeti giganti Solo le osservazioni dallo spazio permetteranno di rivelare pianeti di tipo terrestre con il metodo dei transiti Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno

29 I transiti : osservazioni dallo spazio COROT - CNES/ESA Lancio: 27 Dicembre 2006 Osserverà stelle KEPLER - NASA Lancio: 7 Marzo 2009 Osserverà stelle Questi satelliti potranno scoprire: > 1000 pianeti medi/giganti 12 Terre nella zona abitabile Corot 26 pianeti, il più piccolo con M ~ M Giove ~ 4.8 M Terra Kepler 17 pianeti, il più piccolo con M ~ M Giove ~ 2.3 M Terra

30 Caratteristiche del metodo dei transiti Permette di: Scoprire pianeti con dimensioni simili a quelli della Terra Identificare sistemi multipli Rivelare la presenza di satelliti dei pianeti Ma: E efficace solo se si osserva un grande campione di stelle (per una distribuzione casuale delle inclinazioni i in media solo un sistema planetario su 3000 risulta osservabile) Sono favoriti i periodi orbitali brevi e i pianeti più grandi Fornisce (ancora) una statistica non completa Con il metodo dei transiti (da Terra e dallo spazio) sono stati scoperti/osservati 141 pianeti (11 sistemi multipli)

31 Nella quasi totalità dei casi un pianeta scoperto con il metodo dei transiti può essere osservato con il metodo delle RV Misure di RV + fotometria transito + HD b M Pianeta = 0.69 M Giove R = R Giove = 0.31 g/cm 3 a = AU P = giorni

32 Metodo delle Lenti Gravitazionali La forza di gravità è in grado di deflettere la luce Percorso apparente della luce proveniente da una sorgente lontana La luce proveniente da una sorgente lontana può essere deflessa e focalizzata se una grande massa viene a trovarsi lungo il cammino ottico tra la sorgente e l osservatore Il risultato è un amplificazione del segnale della sorgente simile a quella causata da una lente (oppure in alcuni casi una deformazione dell immagine fino alla formazione di immagini multiple) Percorso reale della luce

33 Osservatore Stella lente Stella lontana pianeta Se la lente gravitazionale è una stella (microlente) si osserverà un aumento temporaneo della luce della stella lontana con un caratteristico picco Se la lente gravitazionale è una stella con un pianeta, è possibile osservare un picco secondario nella curva di luce La durata dell intensificazione luminosa principale è di alcune settimane; quella del picco secondario varia da alcuni giorni (pianeti giganti) ad alcune ore (pianeti terrestri)

34 Sono 10 i pianeti identificati fino ad oggi con il metodo delle microlenti OGLE L (Distanza ~ pc ) M stella = 0.22 M Sole M Pianeta = ~ 5.4 M Terra a ~ 2.6 UA P ~ 3800 g = 10.4 anni Con questo metodo ci si aspetta di rilevare un pianeta con dimensioni e caratteristiche orbitali simili alla Terra entro cinque anni

35 OGLE235-MOA53 M stella = 0.36 M Sole M Pianeta = 2 M Giove (a > 2.9 UA) Distanza = pc La scoperta di un secondo pianeta (M Pianeta = M stella Distanza = pc) è stata annunciata il 26 Maggio 2005 Sono già stati osservati circa 50 eventi microlente Ci si aspetta di rilevare un pianeta con dimensioni simili alla Terra entro cinque anni

36 (s)vantaggi del metodo delle microlenti Permette di: Scoprire pianeti di tipo terrestre (tecnologie già disponibili) Trovare pianeti anche a grandi distanze Ma: Eventi rari Efficace solo per studi su grandi campioni di stelle Le possibili scoperte sono casuali e sporadiche L'osservazione non può essere ripetuta Difficoltà di osservazione con altri metodi

37 Immagini dirette E la tecnica più difficile ma è quella che può fornirci i risultati più completi sulla fisica dei pianeti extrasolari e darci indicazione sulla presenza di processi biologici Problemi: Differenza di luminosità stella-pianeta (Sole-Giove = 10 8 ) Separazione angolare stella-pianeta (Sole-Giove = 0.5 visto da 10 pc) Vantaggi: Visione dell intero sistema planetario Dati fisici dei pianeti Masse (dalle orbite) Temperatura e composizione chimica (dagli spettri) Raggi (dalla luminosità e dalle temperature)

38 Tecniche per le immagini dirette Osservazioni IR: la differenza di luminosità Stella Pianeta è sensibilmente ridotta Rapporto di luminosità Sole/Terra Ottica Adattiva : permette di eliminare gran parte dei disturbi causati dall atmosfera terrestre e di fruttare al massimo il potere risolutivo dei grandi telescopi Interferometria + Nulling : si combina la luce raccolta da più telescopi per ottenere un potere risolutivo estremamente elevato 5500 Å 10 m è anche possibile eliminare la luce proveniente dalla stella ( Nulling ) mettendo così in evidenza quella proveniente dai pianeti Ad oggi sono state ottenute immagini dirette di 13 pianeti extrasolari (a > 12 UA) e di un sistema multiplo

39 2M 1207 VLT: Camera IR + Ottica Adattiva 2M 1207 a M M sole Età anni D 230 anni luce 2M 1207 b M 4 M Giove T 1300 K E 100 volte meno luminoso di 2M 1207a ed è ancora in fase di contrazione (R = 1.5 R Giove ), E stata rivelata presenza di H 2 O

40 Scoperto da HST M = 3 M Giove P = 878 anni a = 115 U.A. Fomalhaut b

41 HR 8799 HR 8799 e M = 9 M Giove P = 49 anni a = 14.5 U.A. HR 8799 d M = 10 M Giove P = 100 anni a = 24 U.A. HR 8799 c M = 10 M Giove P = 189 anni a = 38 U.A. HR 8799 b M = 7 M Giove P = 465 anni a = 68 U.A. Immagine ottenuta con il telescopio Keck

42 Immagini dirette il futuro (più vicino) Da Terra sarà possibile osservare e studiare le atmosfere dei pianeti giganti con la nuova generazione di strumenti installati ai telescopi di maggiori dimensioni (VLT, LBT, Keck) Con JWST e ELT sarà probabilmente possibile studiare le atmosfere delle Super-Earth

43 Immagini dirette il futuro (lontano) Da Terra e dallo spazio sarà possibile osservare e studiare in dettaglio le atmosfere dei pianeti giganti e delle Super-Earth entro il prossimo decennio Per osservare e studiare in dettaglio pianeti di tipo terrestre occorreranno osservazioni interferometriche dallo spazio Terrestrial Planet Finder (TPF) NASA Darwin ESA Permetteranno di: Osservare pianeti terrestri nella zona abitabile Determinare la presenza di CO 2, H 2 O, l O 3, CH 4 Stabilire se il pianeta può ospitare forme di vita

44 Caratteristiche dei pianeti extrasolari Pegasi b (metodo delle RV) HD (metodo dei transiti) pianeti extrasolari noti (vari metodi) 472 sistemi planetari (57 sistemi multipli) a minimo = UA a massimo > 115 UA P minimo = 0.79 giorni P massimo > 870 anni M minima = M Giove ~ 2.3 M Terra Scoperte inaspettate : 1. Hot Jupiters 2. Elevata metallicità delle stelle con pianeti 3. Sistemi multipli con orbite eccentriche 4. Orbite retrograde

45 Hot Jupiters Sono pianeti con massa simile o maggiore a quella di Giove che si trovano ad una distanza dalla loro stella dell ordine di 0.05 UA Circa l 1% delle stelle di tipo F, G e K hanno un hot Jupiter La distribuzione dei periodi orbitali mostra un massimo per P ~ 3 giorni Pianeti a < 0.1 UA = 182 Pianeti con a < 0.05 = 118 Formazione degli Hot Jupiters La quantità di materia presente nel disco protoplanetario a distanze così piccole dalla stella è molto minore di 1 M Giove Anche se la materia fosse disponibile la forza di attrazione della stella impedirebbe la formazione del pianeta

46 Teorie della migrazione 1) Il protopianeta si forma a distanze molto maggiori dalla stella; l interazione con il disco produce una migrazione verso le regioni più interne che si arresta quando il disco si disperde 2) Due o più pianeti di grande massa interagiscono, il risultato è la migrazione di uno di essi verso le regioni più interne del sistema Osservazioni di HD b hanno mostrato che il pianeta ha un estesa atmosfera dalla quale viene emesso idrogeno al tasso di 10 7 kg/s Il tempo di evaporazione di un hot jupiter dipende dalla sua massa e dalla distanza dalla stella Si stima che in anni HD b abbia perso tra l 1% e il 7% della sua massa iniziale

47 Metallicità delle stelle con pianeti In Astroficica con il termine metalli sono indicati tutti gli elementi chimici tranne l idrogeno e l elio, il contenuto di metalli del Sole, in massa, è di circa l 1.8% La metallicità delle stelle è spesso espressa come [Fe/H], che rappresenta il logaritmo del rapporto tra l abbondanza di Ferro in quella stella e quella del Sole (una stella con un abbondanza di Fe 10 volte maggiore del Sole avrà [Fe/H]=1, una con un abbondanza 10 volte minore avrà [Fe/H]=-1) Il Ferro non è il metallo più abbondante nelle stelle, viene usato come riferimento in quanto la sua abbondanza è tra le più facili da misurare I valori di metallicità osservati sono compresi nell intervallo -4 < [Fe/H] < +1 Per le stelle di Popolazione I: -1 < [Fe/H] < +1 Per le stelle di Popolazione II: -4 < [Fe/H] < -1

48 Una delle caratteristiche più evidenti delle stelle con pianeti è la loro elevata metallicità, la percentuale di stelle con pianeti è di circa il 3% per stelle con -0.5 < [Fe/H] < 0.0 ma sale al 25% per stelle con metallicità [Fe/H] > +0.3 Al momento è noto un solo pianeta extrasolare la cui stella ha [Fe/H] < -1.1 Teorie per l alta metallicità delle stelle con pianeti 1) Il meccanismo di formazione dei pianeti è più efficace nei dischi protoplanetari ricchi di metalli 2) L eccesso di metalli è dovuto all inquinamento dell atmosfera stellare causato alla caduta sulla stella di pianeti il cui processo di migrazione li ha spinti troppo vicini alla stella madre

49 Eccentricità Nel Sistema Solare un solo pianeta, il che equivale al 13%, ha un eccentricità maggiore di 0.10 (Mercurio e = 0.21) Tra i pianeti extrasolari il 57% ha un eccentricità e > 0.1, con un valore medio di <e> ~ 0.25 Di norma le eccentricità maggiori si osservano nei sistemi multipli, quelle più basse per i pianeti con a < 0.1 UA Si ritiene che gli elevati valori di e siano il risultato di un interazione gravitazionale tra due o più pianeti, che comporta una modesta migrazione di uno di loro verso l interno del sistema ma un significativo aumento dei valori di eccentricità

50 Siti web sui pianeti extrasolari The Geneva Extrasolar Planet Search Programmes - Enciclopedia dei Pianeti Exstrasolari - California & Carnegie Planet Search - JPL Planet Quest - ESA Searching planets -

51 Alla ricerca della vita Viviamo in un sistema planetario tipico? Sole 51 Peg Nel nostro sistema planetario non si è verificata la migrazione di un pianeta gigante in prossimità del Sole Grazie al fatto che l orbita di Giove è quasi circolare le orbite dei pianeti rocciosi risultano stabili Ma la nostra statistica sulla struttura dei sistemi planetari è ancora eccessivamente incompleta

52 Quante civiltà evolute in una galassia? L equazione di Drake N = S f s n f n f i f c L N = numero di civiltà in grado di comunicare in una galassia; S = numero totale di stelle nella galassia; f s = frazione di stelle con sistemi planetari; n = numero medio di pianeti adatti per lo sviluppo della vita; f n = frazione di pianeti abitabili su cui la vita effettivamente si sviluppa; f i = probabilità che l evoluzione produca civiltà evolute ; f c = frazione delle civiltà evolute che cercano (o sono in grado) di comunicare; L = intervallo di tempo durante il quale una civiltà è in grado di comunicare Stime ottimistiche : 1000 D media a.l. Stime pessimistiche : 1 Problema della distanza Problema della contemporaneità

53 La vita sulla Terra: tempi di evoluzione miliardi: nasce la Terra - 4 miliardi: prime rocce solide miliardi: diminuisce il bombardamento dei meteoriti miliardi: primi batteri età del Sole ~ 1.1 miliardi di anni milioni (Cambriano): compaiono migliaia di nuove specie, sono gli antenati degli animali e delle piante che oggi popolano la Terra milioni: età di Lucy (australopithecus afarensis) : compare in Africa l Homo Sapiens (tempi in anni dall epoca attuale)

54 E la regione entro la quale un pianeta ha una temperatura tale da poter mantenere l acqua allo stato liquido sulla sua superficie Fascia di abitabilità Venere La composizione dell atmosfera del pianeta gioca un ruolo fondamentale Sole Mercurio Sulla Terra l effetto serra innalza la temperatura media da -21 C a +15 C Terra Marte

55 Formazione degli elementi chimici La vita ha bisogno di elementi pesanti, ma il Big Bang ha prodotto solo idrogeno ed elio Gli altri elementi chimici si formano all interno delle stelle Le Supernovae : alla fine della loro evoluzione le stelle di grande massa (M > 8 M Sole ) esplodono ed immettono nello spazio gli elementi pesanti precedentemente sintetizzati nel loro interno Inoltre l onda d urto favorisce il collasso di nubi interstellari Ma le Supernovae emettono anche fasci di particelle ad alta energia, raggi X e raggi g, capaci di distruggere ogni forma di vita nel raggio di migliaia di anni luce

56 La posizione del Sole nella Galassia Localizzazione degli elementi pesanti Le regioni centrali della Galassia sono molto ricche di stelle e quindi di elementi pesanti, ma sono anche pericolose (Supernovae, interazioni tra stelle) Le regioni esterne sono povere di elementi pesanti Le regioni intermedie offrono le migliori condizioni Il Sole dista circa anni luce dal centro della nostra galassia (la Via Lattea ); è la regione più adatta per l esistenza di pianeti abitabili

57 Massa e stabilità del Sole Massa del Sole: kg 0.08 M Sole < Massa delle stelle < 100 M Sole Per lo sviluppo della vita su un pianeta è essenziale che il flusso di radiazione incidente (= temperatura) sia costante, ovvero che la stella attorno a cui orbita il pianeta sia stabile L Il Sole produce energia nel nucleo con reazioni di fusione nucleare : l Idrogeno si trasforma in Elio nucleo Questa fase evolutiva del Sole ha una durata di 10 miliardi di anni Le stelle con M > 2.5 M Sole si evolvono troppo T rapidamente Se M = 2.5 M Sole l idrogeno nel nucleo si esaurisce dopo 1 miliardo di anni

58 Tra circa 5 miliardi di anni, esaurito l idrogeno nel nucleo, il Sole si evolverà in Gigante Rossa La temperatura sulla superficie della Terra diventerà troppo elevata La fascia di abitabilità si sposterà verso regioni più esterne del Sistema Solare Questo processo avviene tanto più rapidamente quanto maggiore è la massa della stella Venere Il Sole Soletra 5 miliardi di anni Mercurio Terra Marte

59 Darwin Sarà costituito da una flotta di 5-8 navette in constellation flight : telescopi IR da 3-4m - 1 telescopio collettore (HUB) - 1 navetta di comunicazione Come potere risolutivo sarà equivalente ad un telescopio con diametro di alcune centinaia di metri Potrà fornire immagini di sistemi planetari ed analizzare la luce dei pianeti E una missione finanziata (?) dall ESA

60 Simulazione di un immagine Darwin Venere, la Terra e Marte visti da 30 anni luce Terra Venere Marte La luce proveniente dal Sole è soppressa sfruttando l interferenza distruttiva

61 Darwin potrà ottenere gli spettri della luce riflessa dai pianeti L O 3 è un impronta di processi biologici

Alla ricerca di un altra Terra!

Alla ricerca di un altra Terra! Alla ricerca di un altra Terra! pianeti extra-solari ed altro Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Kepler 186f Sono notizie ormai quasi comuni quelle relative alla scoperta di un pianeta

Dettagli

Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo

Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Francesco Palla Osservatorio Astrofisico di Arcetri Pianeti e Sistemi Planetari: 400 anni dopo Galileo Palermo, 27.2.2009 1609: Anno mirabile per l astronomia 1609 anno mirabile per l astronomia Astronomicus

Dettagli

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio)

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio) LE STELLE 1. Le stelle corpi celesti di forma sferica costituite da gas (idrogeno ed elio) producono energia al loro interno tramite reazioni di fusione nucleare, la emettono sotto forma di luce che arriva

Dettagli

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane.

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. Libbiano, 7 Dicembre 2014 Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane. A cura di Alberto Villa Pianeti extrasolari Pianeti extrasolari In conseguenza di questo effetto, se la disposizione geometrica

Dettagli

Corso Base di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 3, 09/12/2010: I pianeti extrasolari - Come vengono scoperti - Alla ricerca della vita

Corso Base di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 3, 09/12/2010: I pianeti extrasolari - Come vengono scoperti - Alla ricerca della vita Corso Base di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 3, 09/12/2010: I pianeti extrasolari - Come vengono scoperti - Alla ricerca della vita Mail: info@danielegasparri.com Sito internet: www.danielegasparri.com

Dettagli

La ricerca misurando la velocita radiale

La ricerca misurando la velocita radiale La ricerca misurando la velocita radiale I programmi di ricerca che usano la velocita radiale sono tanti. Tra questi: Elodie : Questo programma nato da una collaborazione franco-svizzera è condotta al

Dettagli

Osservare Pianeti di Altre Stelle

Osservare Pianeti di Altre Stelle Osservare Pianeti di Altre Stelle Tecniche, Ricerche e Risultati Attuali, Prospettive Future Massimo Teodorani, Ph.D. Astrofisico, professore incaricato di Fisica INDICE DELLA PRESENTAZIONE Nascita e morte

Dettagli

La vita nel Sistema Solare

La vita nel Sistema Solare La vita nel Sistema Solare. e non solo G. Cutispoto INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania gcutispoto@oact.inaf.it Scuola Estiva di Astronomia Stilo (RC) 23 Luglio 2014 Alcuni interrogativi sulla vita

Dettagli

Pianeti extrasolari (II)" Metodo dei transiti" Proprietà statistiche degli esopianeti" Caratterizzazione delle proprietà fisiche!

Pianeti extrasolari (II) Metodo dei transiti Proprietà statistiche degli esopianeti Caratterizzazione delle proprietà fisiche! Pianeti extrasolari (II)" Metodo dei transiti" Proprietà statistiche degli esopianeti" Caratterizzazione delle proprietà fisiche! Lezione SP 6! G. Vladilo! 1! Metodi indiretti:" Variazioni del flusso luminoso

Dettagli

1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le

1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le 1. In giostra intorno al Sole 2. Il Sole, la nostra stella 3. Pianeti rocciosi e pianeti gassosi 4. Asteroidi e comete 5. Il moto dei pianeti: le leggi di Keplero Il Sistema solare le orbite dei pianeti

Dettagli

I pianeti del Sistema solare - tabelle

I pianeti del Sistema solare - tabelle I pianeti del Sistema solare - tabelle Primo Levi-Roberto Bedogni INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700 http://www.bo.astro.it/~bedogni/primolevi

Dettagli

Pianeti abitabili in sistemi extra-solari: lo stato dell arte della ricerca Antonio Maggio

Pianeti abitabili in sistemi extra-solari: lo stato dell arte della ricerca Antonio Maggio Pianeti abitabili in sistemi extra-solari: lo stato dell arte della ricerca Antonio Maggio Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Palermo Ci sono altri pianeti nell universo? Esistono

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova Teorica - Categoria Senior 1. Vero o falso? Quale delle seguenti affermazioni può essere vera? Giustificate in dettaglio la vostra

Dettagli

Breve lezione di Astronomia. Sistema Solare con le sue relative dimensioni

Breve lezione di Astronomia. Sistema Solare con le sue relative dimensioni Breve lezione di Astronomia Sistema Solare con le sue relative dimensioni Elenco dei pianeti dall interno verso l esterno del sistema solare Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno Plutone

Dettagli

C e qualcun altro la fuori? La caccia ai gemelli della Terra

C e qualcun altro la fuori? La caccia ai gemelli della Terra C e qualcun altro la fuori? La caccia ai gemelli della Terra Alessandro Sozzetti (INAF - Osservatorio Astrofisico di Torino) Ci Sono Altri Mondi? Il dibattito sulla Pluralita dei Mondi e la vita extraterrestre

Dettagli

Pianeti extrasolari (I)" Metodi osservativi!

Pianeti extrasolari (I) Metodi osservativi! Pianeti extrasolari (I)" Metodi osservativi! Lezione SP 5! G. Vladilo! 1! Importanza dello studio di pianeti extrasolari! Lo studio dei pianeti extrasolari ha forti motivazioni scientifiche, tra le quali

Dettagli

Il Sistema Solare. Che cos è?

Il Sistema Solare. Che cos è? L ITTE G. Galilei in collaborazione con Lora Stefano e l Associazione Celi Perduti -Astronomia Alto Vicentino- presenta il Progetto: Alla riscoperta dell Astronomia 1 lezione: Il Sistema Solare 2 lezione:

Dettagli

Gruppo Astrofili Astigiani Beta Andromedae IL SISTEMA SOLARE. Un gran bel giramento di sfere (ma non solo!)

Gruppo Astrofili Astigiani Beta Andromedae IL SISTEMA SOLARE. Un gran bel giramento di sfere (ma non solo!) Gruppo Astrofili Astigiani Beta Andromedae IL SISTEMA SOLARE Un gran bel giramento di sfere (ma non solo!) IL SISTEMA SOLARE 1. Concezioni storiche del sistema solare 2. Descrizione dei pianeti 3. Come

Dettagli

La Terra: caratteristiche di un pianeta abitabile

La Terra: caratteristiche di un pianeta abitabile La Terra: caratteristiche di un pianeta abitabile G. Cutispoto INAF Osservatorio Astrofisico di Catania gcutispoto@oact.inaf.it XXI Scuola Estiva di Astronomia Stilo - 29 Luglio 2016 Il Sistema Solare

Dettagli

L origine dell universo

L origine dell universo LE STELLE Le stelle sono corpi celesti luminosi, formati da enormi quantità di gas caldissimo (principalmente idrogeno ed elio), che producono energia attraverso un processo di fusione nucleare dove 4

Dettagli

Metodi indiretti di rivelazione di esopianeti:! Il metodo astrometrico"

Metodi indiretti di rivelazione di esopianeti:! Il metodo astrometrico Metodi indiretti di rivelazione di esopianeti:! Il metodo astrometrico" Metodo astrometrico" Misura astrometrica " Consiste nella misura di oscillazioni del moto proprio della stella attorno al centro

Dettagli

Pianeti extrasolari alla scoperta di nuovi mondi

Pianeti extrasolari alla scoperta di nuovi mondi Pianeti extrasolari alla scoperta di nuovi mondi Daniele Gasparri Cento, 24/07/2013 Per approfondire consiglio il mio libro Vita nell Universo, eccezione o regola? Mail: info@danielegasparri.com Sito internet:

Dettagli

Origine ed evoluzione del Sistema solare-introduzione

Origine ed evoluzione del Sistema solare-introduzione Origine ed evoluzione del Sistema solare-introduzione Primo Levi 2013-Bedogni Roberto INAF Osservatorio Astronomico di Bologna via Ranzani, 1 40127 - Bologna - Italia Tel, 051-2095721 Fax, 051-2095700

Dettagli

Il)Keck)di)Mauna)Kea) (Hawaii):)4145m)slm) Ø10m) ) )

Il)Keck)di)Mauna)Kea) (Hawaii):)4145m)slm) Ø10m) ) ) TELESCOPI IlKeckdiMaunaKea (Hawaii:4145mslm Ø10m VeryLargeTelescope(2635mslm Ø8.2m dell EuropeanSouthernObservatory CerroParanaldesertoAtacama,Cile GranTelescopio Canarias2267mslm Iltelescopiopiù grandedelmondo

Dettagli

Il nostro Universo. Che cos è il Big Bang? Istituto comprensivo Statale Filippo Mazzei Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico 5 dicembre 2011

Il nostro Universo. Che cos è il Big Bang? Istituto comprensivo Statale Filippo Mazzei Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico 5 dicembre 2011 Che cos è il Big Bang? Il nostro Universo Istituto comprensivo Statale Filippo Mazzei Scuola Primaria Lorenzo il Magnifico 5 dicembre 2011 roberto spighi 1 Che cosa sono i corpi celesti? Come si è formato?

Dettagli

Le Stelle parametri fisici, evoluzione e formazione degli elementi pesanti

Le Stelle parametri fisici, evoluzione e formazione degli elementi pesanti Le Stelle parametri fisici, evoluzione e formazione degli elementi pesanti G. Cutispoto gcutispoto@oact.inaf.it INAF - Osservatorio Astrofisico di Catania XIV Scuola estiva di Astronomia 23 Luglio 2014

Dettagli

10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie.

10 7 metri Il nostro pianeta, la Terra, vista da una distanza di chilometri dalla sua superficie. 10 2 metri Qui parte il sentiero che vi porterà dal centro di Bologna, fino ai confini più estremi dell Universo visibile. Il nostro punto di partenza è a 100 metri di altezza su Piazza Maggiore. 10 3

Dettagli

D I V I S T A S U L L U N I V E R S O

D I V I S T A S U L L U N I V E R S O IL MIGLIOR PUNTO D I V I S T A S U L L U N I V E R S O 13 MILIARDI DI ANNI LUCE: la distanza dell oggetto più lontano osservato da un ricercatore INAF. È un record mondiale. È un lampo di raggi gamma prodotto

Dettagli

Cosa alimenta le stelle? Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera

Cosa alimenta le stelle? Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Cosa alimenta le stelle? Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Dato di ingresso: il Sole splende La quantità di energia che riceviamo dal Sole è nota come Costante Solare (CS): 1,37 kw/m

Dettagli

La nascita ed evoluzione della Via Lattea. Francesca Matteucci Dipartimento di Astronomia Universita di Trieste

La nascita ed evoluzione della Via Lattea. Francesca Matteucci Dipartimento di Astronomia Universita di Trieste La nascita ed evoluzione della Via Lattea Francesca Matteucci Dipartimento di Astronomia Universita di Trieste La Via Lattea Anticamente la Via Lattea era... Il latte perso da Giunone mentre allattava

Dettagli

A spasso tra i pianeti

A spasso tra i pianeti A spasso tra i pianeti 18 Giugno 2010 - ore 21 Santarcangelo di Romagna R. Sancisi-Oss.Astronomico di Bologna INAF R. Bedogni-Oss.Astronomico di Bologna INAF La sonda Voyager I ha esplorato

Dettagli

5 CORSO DI ASTRONOMIA

5 CORSO DI ASTRONOMIA 5 CORSO DI ASTRONOMIA Evoluzione dell Universo e Pianeti Extrasolari 13 febbraio 2016 spiegazioni di Giuseppe Conzo Parrocchia SS. Filippo e Giacomo Oratorio Salvo D Acquisto SOMMARIO Parte Prima La Teoria

Dettagli

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia

Unità di misura di lunghezza usate in astronomia Unità di misura di lunghezza usate in astronomia In astronomia si usano unità di lunghezza un po diverse da quelle che abbiamo finora utilizzato; ciò è dovuto alle enormi distanze che separano gli oggetti

Dettagli

SOLE, struttura e fenomeni

SOLE, struttura e fenomeni SOLE, struttura e fenomeni Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione (I) Il Sole è la stella più vicina a noi, della quale possiamo pertanto ricavare in dettaglio informazioni dirette. Si

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

CARATTERISTICHE DELLE STELLE CARATTERISTICHE DELLE STELLE Lezioni d'autore di Claudio Censori VIDEO Introduzione I parametri stellari più importanti sono: la le la la luminosità, dimensioni, temperatura e massa. Una stella è inoltre

Dettagli

Le nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma.

Le nebulose. Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Le nebulose Le nebulose sono agglomerati di idrogeno, polveri e plasma. Esistono vari tipi di nebulosa: nebulosa oscura all interno della quale avvengono i fenomeni di nascita e formazione di stelle; nebulosa

Dettagli

Le distanze in Astronomia

Le distanze in Astronomia Le distanze in Astronomia Argomenti trattati Distanze astronomiche: alcuni metodi di misura Le galassie: morfologia e classificazione Cosmologia: accenni DISTANZE ASTRONOMICHE DISTANZA E TEMPO La Luna

Dettagli

Il Sole: struttura e produzione di energia

Il Sole: struttura e produzione di energia Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia XVI Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica

Dettagli

Astronomia Lezione 23/1/2012

Astronomia Lezione 23/1/2012 Astronomia Lezione 23/1/2012 Docente: Alessandro Melchiorri e.mail:alessandro.melchiorri@roma1.infn.it Slides: oberon.roma1.infn.it/alessandro/ Libri di testo: - An introduction to modern astrophysics

Dettagli

Nane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani

Nane bianche e stelle di neutroni. di Roberto Maggiani Nane bianche e stelle di neutroni di Roberto Maggiani Prendendo in mano una zoletta di zucchero e poi una zolletta di ferro potremmo verificare il maggior peso di quest ultima, infatti, nello stesso volume

Dettagli

La Misura del Mondo. 4 Le distanze nel sistema solare. Bruno Marano Dipartimento di Astronomia Università di Bologna

La Misura del Mondo. 4 Le distanze nel sistema solare. Bruno Marano Dipartimento di Astronomia Università di Bologna La Misura del Mondo 4 Le distanze nel sistema solare Dipartimento di Astronomia Università di Bologna La triangolazione tra la Torre degli Asinelli, Porta S.Felice, il ponte sul Reno e il Colle della Guardia

Dettagli

AMMASSI DI GALASSIE. Marco Castellano.

AMMASSI DI GALASSIE. Marco Castellano. AMMASSI DI GALASSIE Marco Castellano castellano@oa-roma.inaf.it AMMASSI DI GALASSIE Gli oggetti più grandi dell Universo: 1) Un breve viaggio verso l Ammasso più vicino a noi 2) Quanto sono grandi: la

Dettagli

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia

Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania. Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) Osservatorio Astrofisico di Catania Università degli Studi di Catania Dipartimento di Fisica e Astronomia Eclisse parziale di Sole 29 Marzo 2006 A cura di: G. Leto,

Dettagli

Fascia degli asteroidi: sono considerati un pianeta mancato. Pianeti giovani esterni sono: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. più vicini al Sole;

Fascia degli asteroidi: sono considerati un pianeta mancato. Pianeti giovani esterni sono: Giove, Saturno, Urano e Nettuno. più vicini al Sole; IL SISTEMA SOLARE Il sistema solare è formato dal Sole, dai pianeti, comete, meteore, asteroidi. Pianeti terrestri interni (a partire dal Sole) sono: Mercurio, Venere, Terra e Marte. Fascia degli asteroidi:

Dettagli

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce Stelle - corpo celeste di forma più o meno sferica - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce - il Sole è una stella - Quasi tutto ciò che sappiamo

Dettagli

L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO).

L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). L UNIVERSO L UNIVERSO È IMMENSO. CONTIENE TUTTE LE STELLE E TUTTI I PIANETI CHE ESISTONO (MOLTI SONO COSÌ LONTANI CHE NOI NON LI CONOSCIAMO). LA SCIENZA CHE STUDIA I CORPI CELESTI (CIOE' LE STELLE E I

Dettagli

Sistema solare interno: Pianeti terrestri. Mercurio

Sistema solare interno: Pianeti terrestri. Mercurio Sistema solare interno: Pianeti terrestri Mercurio Mercurio è il pianeta più vicino al Sole dista da questo 0,4 UA ed è il pianeta più piccolo 0,055 masse terrestri. Mercurio non possiede satelliti naturali

Dettagli

L ORIGINE DELLA LUNA

L ORIGINE DELLA LUNA LA LUNA L ORIGINE DELLA LUNA La luna è l unico satellite naturale della Terra: un corpo celeste che ruota attorno alla Terra Appare molto più grande delle altre stelle ed anche più vicina L origine della

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2013 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2013 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2013 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior 1. Fra un mese Se questa sera una stella sorge verso le ore 22, a che ora sorgerà, approssimativamente, tra un mese?

Dettagli

IL SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE E FORMATO DA: -IL SOLE -I PIANETI -I SATELLITI -GLI ASTEROIDI -LE COMETE -I METEORITI/METEORE

IL SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE E FORMATO DA: -IL SOLE -I PIANETI -I SATELLITI -GLI ASTEROIDI -LE COMETE -I METEORITI/METEORE IL SISTEMA SOLARE HA AVUTO ORIGINE CIRCA 4 MILIARDI E MEZZO DI ANNI FA DA UNA NUBE DI GAS E MINUSCOLE PARTICELLE SOLIDE, CHIAMATE DAGLI SCIENZIATI POLVERE. A CAUSA DELLA FORZA DI GRAVITA QUESTE PARTICELLE

Dettagli

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma

mercoledì 13 febbraio 2013 Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Universo Primitivo Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico di Roma Università La Sapienza - Roma Nebbie cosmiche: le prime galassie dell'universo. Adriano Fontana INAF - Osservatorio Astronomico

Dettagli

Olimpiadi Italiane di Astronomia 2011 Finale Nazionale. Prova Teorica - Categoria Junior

Olimpiadi Italiane di Astronomia 2011 Finale Nazionale. Prova Teorica - Categoria Junior Olimpiadi Italiane di Astronomia 2011 Finale Nazionale Reggio Calabria 17 Aprile 2011 Prova Teorica - Categoria Junior Problema 1. La Luna piena, nelle migliori condizioni osservative, ha una magnitudine

Dettagli

IL SISTEMA SOLARE. Il sistema solare è un insieme di corpi celesti E formato da :

IL SISTEMA SOLARE. Il sistema solare è un insieme di corpi celesti E formato da : IL SISTEMA SOLARE IL SISTEMA SOLARE Il sistema solare è un insieme di corpi celesti E formato da : IL SISTEMA SOLARE I pianeti sono Corpi celesti di forma sferica che non brillano di luce propria, ma

Dettagli

Formazione ed Evoluzione delle Galassie:un problema di archeologia cosmica. Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste

Formazione ed Evoluzione delle Galassie:un problema di archeologia cosmica. Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste Formazione ed Evoluzione delle Galassie:un problema di archeologia cosmica Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste La Via Lattea Anticamente la Via Lattea era... Il latte perso

Dettagli

Formazione ed Evoluzione delle Galassie: un problema di archeologia cosmica. Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste

Formazione ed Evoluzione delle Galassie: un problema di archeologia cosmica. Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste Formazione ed Evoluzione delle Galassie: un problema di archeologia cosmica Francesca Matteucci Dipartimento di Fisica Universita di Trieste La Via Lattea Anticamente la Via Lattea era... Il latte perso

Dettagli

Un viaggio nel tempo di 14 miliardi di anni

Un viaggio nel tempo di 14 miliardi di anni Un viaggio nel tempo di 14 miliardi di anni La formazione delle stelle La formazione degli elementi Il big bang La formazione dei pianeti Le origini della vita 1 Il big bang Avvenne proprio qui, circa

Dettagli

Introduzione allo studio del Sistema Solare I parte

Introduzione allo studio del Sistema Solare I parte Introduzione allo studio del Sistema Solare I parte Lezione SP 1 G. Vladilo Astronomia Osservativa C, SP 1, Vladilo (2011) 1 Definizioni Pianeta Demarcazione tra pianeta e stella I pianeti hanno una massa

Dettagli

Oltre il Sistema Solare

Oltre il Sistema Solare Corso di astronomia pratica Oltre il Sistema Solare Gruppo Astrofili Astigiani Andromedae LE STELLE Nascita di una stella Una nube di gas (soprattutto idrogeno) Inizia a collassare sotto l azione della

Dettagli

OGGI VI RACCONTIAMO COME E FATTO IL SISTEMA SOLARE

OGGI VI RACCONTIAMO COME E FATTO IL SISTEMA SOLARE OGGI VI RACCONTIAMO COME E FATTO IL SISTEMA SOLARE Anche il cielo fa parte dell ambiente in cui viviamo e basta un attimo per vedere come cambia di continuo, ma puoi cominciare a guardare il cielo, lo

Dettagli

Ho voglia di fare un viaggio... un piccolo e veloce viaggio dove? verso..

Ho voglia di fare un viaggio... un piccolo e veloce viaggio dove? verso.. Ho voglia di fare un viaggio... un piccolo e veloce viaggio dove? verso.. Galassie Big Bang Stelle Sistema Solare Pianeti La Galassia L universo è formato da miliardi di galassie classificate in base alla

Dettagli

Misteri nell Universo

Misteri nell Universo Misteri nell Universo Quali sono le forme di materia ed energia nell universo osservabile? Quale e la ricetta (ingredienti e proporzioni) del nostro universo? 1 L eredità di Copernico Quale è la relazione

Dettagli

Qualche cenno al Sole

Qualche cenno al Sole Qualche cenno al Sole Corso di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 6, 20/01/2012: La ricerca della vita - Il progetto SETI - I pianeti extrasolari 1 Siamo soli nell Universo? Ancora non lo sappiamo Cosa

Dettagli

Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane

Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane @ Ing. Silvano D Onofrio resto di supernova nella Grande Nube la nebulosa NGC 346, nella Piccola Nube Sommario Le Nubi di Magellano, illustrate al mio cane...

Dettagli

Formazione Stellare dalla Nostra Galassia all Universo Lontano

Formazione Stellare dalla Nostra Galassia all Universo Lontano Formazione Stellare dalla Nostra Galassia all Universo Lontano R. Maiolino Osservatorio Astrofisico di Arcetri Dipartimento di Astronomia Univ. di Firenze C.N.R.-CAISMI CAISMI Sezione di Firenze La Formazione

Dettagli

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la 1 E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la lunghezza d onda ( ), definita come la distanza fra due

Dettagli

Salve ragazze e ragazzi!

Salve ragazze e ragazzi! Salve ragazze e ragazzi! Iniziamo la nostra avventura alla scoperta del Cielo con queste prime pagine. Speriamo siate tutti curiosi di imparare cosa succede nell Universo nel quale anche noi, con la nostra

Dettagli

Centro Sperimentale per la Didattica dell'astronomia A.A. 2016/2017. Scuola di Astronomia. Contenuti dei corsi e dei seminari.

Centro Sperimentale per la Didattica dell'astronomia A.A. 2016/2017. Scuola di Astronomia. Contenuti dei corsi e dei seminari. Centro Sperimentale per la Didattica dell'astronomia A.A. 2016/2017 Scuola di Astronomia Contenuti dei corsi e dei seminari Corso A 1.1. Didattica dell astronomia 1.2. Approccio sperimentale all'astronomia

Dettagli

ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO

ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO I.I.S. PRIMO LEVI ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO Elettronica ed Elettrotecnica - Informatica e Telecomunicazioni LICEO SCIENTIFICO LICEO SCIENTIFICO opzione Scienze Applicate MATERIA: INSEGNANTE:

Dettagli

RIPASSO SISTEMA SOLARE

RIPASSO SISTEMA SOLARE RIPASSO SISTEMA SOLARE Per sistema solare si intende un insieme di corpi celesti che orbitano intorno al Sole. Nel sistema solare oltre alla Terra, ci sono 7 pianeti--->mercurio, Venere, Marte, Giove,

Dettagli

Corso di Fisica della Terra e dell Atmosfera Gaetano Festa

Corso di Fisica della Terra e dell Atmosfera Gaetano Festa Corso di Fisica della Terra e dell Atmosfera Gaetano Festa Obiettivi del corso Come è fatta la Terra (solida e fluida)? Quali sono i meccanismi che ne determinano la dinamica? Comprendere ed applicare

Dettagli

L origine dell Universo

L origine dell Universo L origine dell Universo Secondo la teoria del Big Bang, l Universo si originò circa 14 mld di anni fa in una sorta di gigantesca esplosione chiamata Big Bang, nel corso della quale furono liberate tutta

Dettagli

I buchi ne!: piccoli. e gran" cannibali

I buchi ne!: piccoli. e gran cannibali I buchi ne!: piccoli e gran" cannibali insaziabili Tomaso Belloni (Osservatorio Astronomico di Brera) I mostri del cielo I buchi ne!: piccoli e gran" cannibali insaziabili Tomaso Belloni (Osservatorio

Dettagli

Astronomia Osservazione del cielo

Astronomia Osservazione del cielo Corso facoltativo Astronomia Osservazione del cielo Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte O: Osservazione del cielo Osservazione semplici (occhio nudo, binocolo) Sviluppo degli strumenti

Dettagli

Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino

Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine. Serafina Carpino Evoluzione stellare: dalla nascita di una stella alla sua fine Serafina Carpino Oltre a miliardi di stelle, nello spazio ci sono nubi di materia interstellare, formate da estese condensazioni di gas e

Dettagli

Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura

Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura Osservando il Sole è possibile scorgere delle aree che appaiono più scure (macchie) rispetto al resto della fotosfera a causa della loro temperatura più "bassa" Il numero di macchie solari visibili sulla

Dettagli

INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri

INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri 17 Alt r i s o l i, a lt r i sistemi p l a n e ta r i 1 Francesco Palla INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri 1. Introduzione Sino a pochissimo tempo fa l uomo ha potuto parlare del proprio sistema

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior 1. L atmosfera terrestre. Assumendo che al di sopra dei 30 km di altezza l aria divenga talmente rarefatta da non

Dettagli

1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang

1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang 1. Le caratteristiche delle stelle 2. La vita e la morte delle stelle 3. Le galassie 4. L universo e il Big Bang Le caratteristiche delle stelle le stelle sono lontanissime dalla Terra; le loro distanze

Dettagli

Collisioni cosmiche. Civico Planetario di Milano Ulrico Hoepli 12 febbraio 2013

Collisioni cosmiche. Civico Planetario di Milano Ulrico Hoepli 12 febbraio 2013 Collisioni cosmiche Civico Planetario di Milano Ulrico Hoepli 12 febbraio 2013 Sommario L incontro ravvicinato con 2012 DA14 Gli asteroidi: che cosa sono, dove sono Orbite e determinazione orbitale Incontri

Dettagli

Le Galassie I mattoni dell Universo

Le Galassie I mattoni dell Universo Le Galassie I mattoni dell Universo Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera Da Terra vediamo solo una grande fascia di stelle, gas e polveri Questa ad esempio è la zona della costellazione

Dettagli

Qualche cenno al Sole

Qualche cenno al Sole Qualche cenno al Sole Corso di Astronomia Daniele Gasparri Lezione 1, 25/11/2011: Breve viaggio attraverso l Universo - Sfera celeste ed orientamento - Cenni al Sistema Solare - Corpi e proprietà dell

Dettagli

La Terra nello spazio

La Terra nello spazio La Terra nello spazio L'Universo è sempre esistito? L'ipotesi più accreditata fino ad ora è quella del Big Bang. Circa 20 miliardi di anni fa, una massa di piccolo volume, in cui vi era racchiusa tutta

Dettagli

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151

Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Spettro della galassia di Seyfert NGC 4151 Misura del redshift e della larghezza delle righe di emissione Enrico Ferrari & Michele Previatello Istituto Tecnico Industriale Severi - Padova (22 Aprile 2005)

Dettagli

I pianeti extrasolari

I pianeti extrasolari I pianeti extrasolari Achille Nucita Dipartimento di Matematica e Fisica Ennio De Giorgi Università del Salento Un pò geometria e di fisica Velocità radiali Astrometria Transiti planetari Lensing gravitazionale

Dettagli

valori di alcune costanti calcolate teoricamente

valori di alcune costanti calcolate teoricamente valori di alcune costanti calcolate teoricamente pag. 33 raggio dell universo osservabile attuale R ua 4,475 0 9 al 33 età dell universo attuale T ua 3,88 0 9 a 33 valore massimo della velocità di espansione

Dettagli

Le relazioni che abbiamo ricavato verranno utilizzate per poter descrivere le situazioni realmente presenti sulle singole orbite.

Le relazioni che abbiamo ricavato verranno utilizzate per poter descrivere le situazioni realmente presenti sulle singole orbite. Caratteristiche orbitali teoriche del Sistema Solare n m q C n 0 0 C s 0 0 R n 0 6 R 0 6 R s 0 6 T g R N 0 6 R maxa 0 6,706,706 556 5900 5900 907 0,9 8,,7,5 5 5 96,5 5 9, 5,09 vuota,967,97 768 775 869,6

Dettagli

Gravità e moti orbitali. Lezione 3

Gravità e moti orbitali. Lezione 3 Gravità e moti orbitali Lezione 3 Sommario Brevi cenni storici. Le leggi di Keplero e le leggi di Newton. La forza di gravitazionale universale e le orbite dei pianeti. 2 L Universo Geocentrico La sfera

Dettagli

Progetto Lauree Scientifiche 2015 I pianeti extrasolari

Progetto Lauree Scientifiche 2015 I pianeti extrasolari Progetto Lauree Scientifiche 2015 I pianeti extrasolari Achille Nucita & Luigi Manni Dipartimento di Matematica e Fisica Ennio De Giorgi Università del Salento Un pò di geometria e forse anche di fisica

Dettagli

OLTRE LA BOTANICA. Numero 4 La sezione aurea in astronomia. = Cerchio Altazimutale di Ramsden, Osservatorio Astronomico "G.S.

OLTRE LA BOTANICA. Numero 4 La sezione aurea in astronomia. = Cerchio Altazimutale di Ramsden, Osservatorio Astronomico G.S. LA SEZIONE AUREA DAGLI ATOMI ALLE STELLE Numero 4 La sezione aurea in astronomia = Cerchio Altazimutale di Ramsden, Osservatorio Astronomico "G.S.Vaiana", Palermo = Rubrica curata da Francesco Di Noto

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA GARA INTERREGIONALE - Categoria Senior. Problemi con soluzioni

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA GARA INTERREGIONALE - Categoria Senior. Problemi con soluzioni OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2012 GARA INTERREGIONALE - Categoria Senior Problemi con soluzioni Problema 1. Un sistema binario visuale si trova ad una distanza D=42 anni-luce dalla Terra. Le due stelle

Dettagli

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2016 Gara Interregionale - 22 Febbraio Categoria Junior

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2016 Gara Interregionale - 22 Febbraio Categoria Junior OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2016 Gara Interregionale - 22 Febbraio Categoria Junior 1. Giove e la Luna Osservate il pianeta Giove sapendo che si trova all opposizione e notate che la Luna è molto

Dettagli

I pianeti extrasolari: cenni ai metodi di rilevazione di Daniele Gasparri

I pianeti extrasolari: cenni ai metodi di rilevazione di Daniele Gasparri I pianeti extrasolari: cenni ai metodi di rilevazione di Daniele Gasparri Da molto tempo l uomo è affascinato da questa domanda: cosa c è là fuori? C è la possibilità di qualche altro essere senziente

Dettagli

R V. m S. m V K m K m d VM. In questa posizione il sistema non sarebbe assolutamente stabile.

R V. m S. m V K m K m d VM. In questa posizione il sistema non sarebbe assolutamente stabile. R NVS R V m S m V 08,0 6 K m,9890 0 K g 4,8690 4 K g 690 K m 4585 K m d VM In questa posizione il sistema non sarebbe assolutamente stabile. Mercurio potrebbe aver abbandonato Venere gradualmente oppure,

Dettagli

LEZIONE 6. L Universo al telescopio

LEZIONE 6. L Universo al telescopio L Universo al telescopio LEZIONE 6 1: La velocità della luce Come abbiamo già accennato, la luce viaggia nel vuoto ad una velocità pari a 300'000 km/s. Per fare un paragone, la luce ci impiega circa 1

Dettagli

L Universo secondo la Fisica moderna

L Universo secondo la Fisica moderna Jesi 16 aprile 2005 L Universo secondo la Fisica moderna Cesare Bini Universita La Sapienza Roma Come la Fisica del XX secolo ha affrontato il problema dell origine dell Universo e quali sono i problemi

Dettagli

Stelle e galassie. Le sorgenti dei raggi cosmici

Stelle e galassie. Le sorgenti dei raggi cosmici Stelle e galassie Le sorgenti dei raggi cosmici La massa dei corpi celesti Tappa fondamentale per la misurazione dei corpi celesti è stata la determinazione della massa della Terra, avvenuta alla fine

Dettagli

BRILLANZA: potenza emessa per unità di angolo solido e unità di superficie della sorgente.

BRILLANZA: potenza emessa per unità di angolo solido e unità di superficie della sorgente. LUMINOSITA INTRINSECA O ASSOLUTA Energia totale irradiata nell unità di tempo (secondo) ossia il flusso totale di energia Viene misurata coi fotometri fotoelettrici: se un fascio di luce colpisce uno strato

Dettagli

Astronomia Strumenti di analisi

Astronomia Strumenti di analisi Corso facoltativo Astronomia Strumenti di analisi Christian Ferrari & Gianni Boffa Liceo di Locarno Parte E: Strumenti di analisi Radiazione elettromagnetica Interazione radiazione - materia Redshift Misura

Dettagli

Viaggio nel Sistema Solare

Viaggio nel Sistema Solare Seconda Scuola Estiva di Astronomia Lecce 22 Luglio 2015 Viaggio nel Sistema Solare IL SISTEMA SOLARE Sistema costituito da una stella centrale (il Sole), da otto pianeti che le orbitano intorno, e da

Dettagli

1AEC 27/03/2014 MARIE CURIE IL SISTEMA SOLARE. Sistema solare al M. Curie

1AEC 27/03/2014 MARIE CURIE IL SISTEMA SOLARE. Sistema solare al M. Curie IL SISTEMA SOLARE Sole Il Sole è la stella più vicina alla terra da cui dista dalla terra circa 149,6 milioni di Km, il nostro pianeta si muove intorno ad essa e ne riceve energia sotto forma di calore

Dettagli