La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie

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1 CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO Comando Provinciale di Lecco La nuova regola tecnica di prevenzione incendi per le strutture sanitarie Lecco, 16 Settembre 2015 Le attività soggette sanitarie e socio sanitarie ai sensi della normativa regionale con il patrocinio di:

2 Da dove sono nati i due D.M. Regola tecnica di prevenzione incendi relativa alle strutture sanitarie pubbliche e private del 18 settembre 2002 Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private di cui al decreto 18 settembre 2002 del 19 marzo 2015? dal DPR 14/01/97 Approvazione dell atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle provincia autonome di Trento e Bolzano, in materia di requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi minimi per l esercizio dell attività sanitaria da parte delle strutture pubbliche e private ( decreto applicativo del D.LGS. 502/92 e sue s.m.i.)

3 Facciamo un attimo di chiarezza: il D.Lgs. 502/92 all art. 4 riporta: Le Regioni classificano le strutture in relazione alla tipologia delle prestazioni contemplate dai livelli di assistenza in: a) Strutture che erogano prestazioni in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo e/o diurno per acuti b) Strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi compresi quelli riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio c) Strutture che erogano prestazione in regime residenziale a ciclo continuativo e/o diurno Tale classificazione viene ripresa sia all interno del D.M. del 2002 che in quello del 2015 ma unendo la lettera a) con la c), creando in questo modo interpretazioni differenti sull erogazione delle prestazione erogata di natura socio sanitaria

4 Infatti: Il DPR 14/01/97 (decreto applicativo del D.Lgs. 502/92) non disciplina esclusivamente le strutture di ricovero e cura e di assistenza specialistica (ospedali e ambulatori) ma anche i: Presidi di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche, psichiche e sensoriali Presidi di tutela della salute mentale: strutture residenziale psichiatrica Strutture di riabilitazione e strutture educative assistenziali per tossicodipendenti Residenza sanitarie assistenziali (RSA/RSD)

5 Quindi Regione Lombardia,nell ambito di competenza, con DGR 7438/2008 DETERMINAZIONE IN ORDINE ALL'INDIVIDUAZIONE DELLE UNITA' DI OFFERTA SOCIO SANITARIE AI SENSI DELL'ARTICOLO 5, COMMA 2 DELLA L.R 3/2008 e s.m.i. ha disciplinato in modo diverso le varie unità d offerta. Le stesse ricadono sia all interno del DPR 14/01/97 e di conseguenza, naturalmente con alcune differenzazioni date da superfici etc.., sia all interno delle Regola Tecnica di Prevenzione incendi.

6 LE UNITA D OFFERTA SOCIO SANITARIE SONO ANZIANI Residenze Sanitario assistenziali per Anziani (R.S.A), Centri Diurni Integrati per anziani non autosufficienti (C.D.I.) (DGR 7435/01 e DGR 12618/03DGR 8494/02 e DGR 12903/03 ) DISABILI Residenze Sanitario assistenziali per Disabili (R.S.D.), Centri Diurni per Disabili (C.D.D.) (DGR 12620/03 DGR 18334/04) TITOLI SOCIO SANITARI per la generalità della popolazione: Voucher socio sanitario Voucher socio sanitario di lungo assistenza Comunità Socio Sanitarie residenziali (CSS) (DGR 12902/03DGR 18333/03) Strutture di riabilitazione extraospedaliera Hospice Servizi che operano nel settore delle dipendenze SERT e Consultori familiari (che possono essere equiparati alle attività ambulatoriali per il tipo di prestazione erogata) (DGR 19883/04, DGR 12619/03, DGR 12621/03,DGR 2594/00)

7 Grazie per l attenzione

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