INDICE 1. PREMESSA 2 2. ADEGUAMENTO ALLE PREVISIONI DELLA N. IX/2616 DEL BREVI CONSIDERAZIONI SULLA PERICOLOSITA SISMICA LOCALE 7

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1 INDICE 1. PREMESSA 2 2. ADEGUAMENTO ALLE PREVISIONI DELLA N. IX/2616 DEL BREVI CONSIDERAZIONI SULLA PERICOLOSITA SISMICA LOCALE 7 4. ADEGUAMENTO ART. 4 SCAVI AMBITI DI TRASFORMAZIONE 14 1

2 1. PREMESSA La Provincia Pavese, con delibera di Giunta provinciale n. 31 del 04/02/2013 ha espresso la valutazione di compatibilità del Piano del Governo del Territorio del adottato con delibera n.14 del con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. In riferimento allo studio redatto dallo scrivente sono state richieste alcune integrazioni riferite in particolare : adeguamento ai sensi della DGR n. IX/216 del 30/11/2011 criteri utilizzati per la definizione della tavola di pericolosità sismica adeguamento normativa art. 4 Scavi predisposizione della carta della fattibilità geologica anche in scala 1 : Il presente documento costituisce pertanto integrazione dello studio geologico redatto dallo scrivente nel mese di luglio del 2011 allegato al vigente PGT comunale. La presente integrazione è corredata dalla tavola di aggiornamento : Tav. 10 Fattibilità geologica scala 1:

3 2. Adeguamento alle previsioni della n. IX/2616 del Con la D.G.R. n. IX/2616 del : Aggiornamento dei criteri ed indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del piano di Governo del Territorio, in attuazione dell art. 57, comma 1 della L.R. 11 marzo 2005, n. 12 approvati con D.G.R. 22 dicembre 2005, n. 8/1566 e successivamente modificati con D.G.R. 28 maggio 2008 n. 8/7374 sono stati aggiornati i contenuti metodologici contenuti nell Allegato 5 Analisi e valutazione degli effetti sismici di sito in Lombardia finalizzate alla definizione dell aspetto sismico nei Piani di Governo del Territorio. Premesso che l approccio metodologico rimane quello introdotto dalla D.G.R. 8/1566 del 2005 e illustrato sinteticamente nella tabella sottostante ed utilizzato nella predisposizione dello Studio Geologico allegato al PGT vigente: Tabella 1- Schema procedurale di applicazione della componente sismica a supporto del P.G.T. La D.G.R. IX/2616 ha introdotto le modifiche di seguito sintetizzate : 1) Recepisce i contenuti del D.M. 14 gennaio 2008 per cui la determinazione delle azioni sismiche in fase di progettazione non è più valutata riferendosi ad una zona sismica territorialmente definita, bensì sito per sito, secondo i valori riportati nell allegato B del citato D.M. 14 gennaio I parametri caratteristici degli spettri di risposta sismica sono definiti secondo un reticolo di riferimento, con maglia di 10 km per tutto il territorio nazionale. Per qualunque punto non ricadente nei nodi del reticolo di riferimento, i parametri sono calcolati come media pesata dei valori assunti ai nodi, rispetto alla posizione del punto. 3

4 Valori soglia previsti dalla D.G.R. 9/2616 dal 30 novembre 2011 e nella D.G.R. 8/7374 del 28 maggio 2008: Di seguito si riportano i valori di soglia Fa forniti dalla Regione Lombardia per il territorio comunale di Robecco Pavese. VALORI DI SOGLIA PER IL PERIODO COMPRESO TRA s Comune Zona sismica Suolo tipo B Suolo tipo C Suolo tipo D Suolo tipo E Robecco Pavese Tabella 2a: valori di soglia per T compreso fra 0.1 e 0.5 VALORI DI SOGLIA PER IL PERIODO COMPRESO TRA s Comune Zona sismica Suolo tipo B Suolo tipo C Suolo tipo D Suolo tipo E Robecco Pavese Tabella 2b: valori di soglia per T compreso fra 0.5 e 1.5 Sono state inoltre introdotte due nuove schede per la valutazione del fattore di amplificazione per l applicazione del secondo livello: 1. Scheda relativa agli effetti morfologici Scarpata Scenario Z3a 2. Scheda relativa agli effetti litologici Scheda litologia Sabbiosa A seguito dell emanazione delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC, 2008) e della relativa Circolare (CIRCOLARE, 2009), sono stati elaborati per il territorio lombardo degli accelerogrammi, da applicare nelle analisi di 3 livello negli studi dinamici dei sistemi geotecnici (frane, amplificazioni, ecc.). Il territorio regionale è stato suddiviso in 8 fasce, caratterizzate da severità sismica omogenea, definite sulla base dei valori di accelerazione massima attesa al suolo e dei valori dell ordinata spettrale massima (ai sensi delle NTC, 2008), compresi in un range del ± 10% dal valore medio. Si precisa che, essendo il Comune di Robecco classificato in Zona Sismica 4, è soggetto obbligatoriamente al 1 livello di approfondimento. L analisi di 2 livello, che prevede l esecuzione d indagini in sito, è obbligatoria solo per gli edifici strategici e rilevanti, il cui elenco tipologico è riportato nella D.D.U.O n /2003 (vd. Allegato 1), ricadenti nelle zone PSL Z3 e Z4. 4

5 All interno del territorio comunale di Robecco Pavese è stato riconosciuto 1 SCENARIO DI PERICOLOSITA SISMICA LOCALE, di cui si riportano le caratteristiche: Sigla Scenario di Pericolosità Sismica Locale Effetti Classe di Pericolosità Sismica locale Ambito territoriale Z4a Zona di pianura con presenza di depositi alluvionali e/o fluvio-glaciali granulari e/o coesivi Amplificazioni litologiche e geometriche H2 livello di approfondimento 2 Depositi fluviali e fluvioglaciali della pianura Tabella 3: scenari di pericolosità sismica locale nel comune di Robecco Pavese La normativa prevede che, per i comuni ricadenti in classe sismica 4, i livelli di approfondimento 2 e 3 vengano applicati solo agli edifici strategici e rilevanti in progetto, elencati nel d.d.u.o. n.19904/2003 Approvazione elenco tipologie degli edifici e opere infrastrutturali e programma temporale delle verifiche di cui all art. 2, commi 3 e 4 dell O.p.c.m. n 3274 del 20 marzo 2003 in attuazione della D.G.R. n del 7 novembre Pertanto, i livelli di approfondimento da attuarsi all interno del comune di Robecco Pavese saranno i seguenti: in corrispondenza delle zone caratterizzate dagli scenari Z4a si renderà obbligatorio il 2 LIVELLO DI APPROFONDIMENTO di cui all allegato 5 della D.G.R. n 8/1566 e s.m.i. (solo per gli edifici strategici e rilevanti in progetto, elencati nel d.d.u.o. n.19904/2003, il cui uso preveda affollamenti significativi o attività pericolose per l ambiente, le reti viarie e ferroviarie, le costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti o con funzioni sociali essenziali). Si richiede in fase di progettazione la valutazione dei parametri sismici dei terreni di fondazione per il calcolo delle Vs 30 e la classificazione del suolo secondo la normativa. Tali approfondimenti saranno condotti mediante l utilizzo di una delle seguenti metodologie : prove down-hole in foro di sondaggio 5

6 profili sismici con modellazione del sottosuolo con impiego di geofoni e sismografo multicanale (utilizzo della metodologia MASW o ReMi) Tali approfondimenti dovranno portare alla verifica del Fattore di Amplificazione (Fa) e, qualora il suddetto valore sia maggiore del valore soglia proposto dalla normativa (Tab.1-2), si dovrà applicare il 3 livello di approfondimento. 6

7 3 BREVI CONSIDERAZIONI SULLA PERICOLOSITA SISMICA LOCALE Nel corso delle ricerche condotte non è emersa alcuna notizia o dato bibliografico circa l appartenenza dell area su cui ricade il territorio comunale di Robecco Pavese ad un ambito territoriale soggetto in passato ad eventi sismici di notevole entità. Infatti, gli studi sulla sismicità storica e su quella strumentale effettuati nell ultimo decennio hanno portato alla definizione di alcuni distretti sismici caratterizzati da una sismicità naturale relativamente scarsa e ben localizzata, da una congruità spaziale dei terremoti e da analogie di stile sismico. Nella figura seguente, tratta da Guide geologiche regionali: Alpi e Prealpi lombarde (1990) sono evidenziati i terremoti che si sono verificati in Lombardia tra l anno 1000 e il 1984, con la dimensione dei poligoni che è proporzionale alla magnitudo dei sismi. Si osserva facilmente come i maggiori terremoti lombardi si siano sviluppati nella zona bresciana, mentre nell area pavese gli eventi tellurici hanno sviluppato una magnitudo poco rilevante. È infine da rilevare come nell ambito della zona esaminata non sia noto nessun evento sismico tra il 1975 e il Tutto ciò trova giustificazione, dal punto di vista geologico, nella collocazione del territorio comunale di Robecco Pavese al margine di una vasta area caratterizzata da un notevole spessore di depositi alluvionali, interessata da fenomeni di continuo e moderato abbassamento durante il Pliocene e in parte nel Pleistocene inferiore, seguiti da fasi di moderato sollevamento 7

8 . La zonazione sismogenetica del territorio italiano Gli eventi sismici che si verificano nel territorio italiano sono dovuti a movimenti strutturali/cinematici della penisola e delle aree circostanti, che generano strutture profonde e superficiali, responsabili dei terremoti. Fig Schema strutturale/cinematico dell'italia e aree circostanti, mostrante la traccia degli slip-vettori della rotazione della placca africana rispetto a quella europea e della microplacca adriatica rispetto all'europa (da Meletti et al., 2000a) Allo stato attuale la zonazione sismotettonica è il frutto di una modellazione cinematica delle principali unità tettoniche attive nei tempi più recenti (Scandone et al., 1990) che arriva a individuare zone omogenee sotto il profilo del comportamento geodinamico e dei meccanismi di rottura. Uno dei punti di riferimento della sismicità italiana è rappresentato proprio dalla suddivisione del territorio nazionale in zone sismogenetiche ; la prima zonazione risale all anno 2004 (Scandone e Stucchi, 2000) ed era denominata ZS4: essa rappresentava il modello sismotettonico a grande 8

9 scala della penisola. Più recentemente sono stati approfonditi gli studi sulla sismogenesi ed in particolare sulla geometria delle sorgenti sismogenetiche; tali conoscenze hanno portato alla rappresentazione di una nuova zonazione, denominata ZS9 (vedi Fig. 2.). Fig Zonazione sismogenetica ZS9. Le diverse zone sono individuate da un numero; le zone indicate con una lettera non sono state utilizzate per la valutazione della pericolosità sismica La seguente figure mostra le zone sismogenetiche presenti nel nord Italia: la provincia di Pavia ricade in parte nella zona 911, che comprende l Arco di Pavia e le strutture ad esso relative (C.Meletti e G.Valensise, 2004). 9

10 Fig Zonazione simogenetica ZS9 Nord Italia Dal sito dell INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è stato possibile estrapolare i dati relativi agli eventi sismici storici che hanno interessato il Pavese ed è emerso che nell anno 1759 ci fu un terremoto che colpì la città di Pavia ed i suoi dintorni. Le serie registrate in Valle Staffora, evidenziate in Tabella 4, sono solo alcune di quelle che ancora oggi interessano l Oltrepo Pavese. Storia sismica di Pavia Is Anno Me Gi Or Mi Se AE Io Mw PAVIA Valle dell'oglio Valle dello Staffora Lodigiano D Veronese Salo' Novi Ligure Garfagnana Asolano Liguria occidentale Valle dello Staffora LEGENDA Is = intensità al sito (MCS) Io = intensità epicentrale (MCS) Mw = magnitudo momento Tabella 4. - Eventi sismici storici del pavese (Catalogo CPTI04 INGV 10

11 La carta geologica allegata allo studio geologico riporta una faglia inversa con direzione WSW-ENE dall analisi della sezione geologica tratta dalla carta geologica 1: si può osservare quanto segue : si tratta di una faglia inversa con immersione verso i gradienti meridionali (faglia appenninica) l identificazione della faglia mediante la geofisica profonda parte dall Elveziano e giunge a lambire la base del Pliocene medio-superiore. Il rigetto della faglia risulta massimo nell orizzonte più profondo per annullarsi progressivamente nel passaggio Pliocene inf. Pliocene medio sup. Fig. 4. Sezione geologica Si può pertanto concludere che assumendo pure che la faglia abbia avuto una attività sismogenetica questa si è conclusa prima del Quaternario e quindi la suddetta faglia non può essere considerata attiva. A tal proposito il progetto ITHACA (catalogo delle faglie capaci) sviluppato dall ISPRA ha individuato nella zona in esame la presenza di una faglia classificata come faglia capace ma con grado zero di attività. Si è ritenuto pertanto alla luce delle suddette considerazioni di non inserire nella carta della pericolosità sismica le strutture tettoniche riportate sulla carta geologica come scenari di tipo Z5 Zona di contatto stratigrafico e/o tettonico tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche molto diverse. 11

12 4. Adeguamento Art. 4 Scavi Per l esecuzione di sbancamenti di terreno si rende necessaria la redazione di una specifica relazione geologica geotecnica con analisi e verifica della stabilità dei fronti di scavo. Si riportano di seguito alcune prescrizione tratte dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell Art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro : D.Lgs 81/2008, art. 118: nei lavori di splateamento o sbancamento eseguiti senza l'impiego di escavatori meccanici, le pareti dei fronti di attacco devono avere una inclinazione o un tracciato tali, in relazione alla natura del terreno, da impedire franamenti. Quando la parete del fronte di attacco supera l'altezza di 1,50 m, e' vietato il sistema di scavo manuale per scalzamento alla base e conseguente franamento della parete. Quando per la particolare natura del terreno o per causa di piogge, di infiltrazione, di gelo o disgelo, o per altri motivi, siano da temere frane o scoscendimenti, deve essere provveduto all'armatura o al consolidamento del terreno. D.Lgs 81/2008, art. 118: nello scavo di pozzi e di trincee profondi più di 1,50 m, quando la consistenza del terreno non dia sufficiente garanzia di stabilità, anche in relazione alla pendenza delle pareti, si deve provvedere, man mano che procede lo scavo, all applicazione delle necessarie armature di sostegno. D.Lgs 81/2008, art. 120: è vietato costituire depositi di materiali presso il ciglio degli scavi. Qualora tali depositi siano necessari per le condizioni del lavoro, si deve provvedere alle necessarie puntellature. D.M Norme tecniche sulle costruzioni (paragrafo fronti di scavo): per scavi trincea a fronte verticale, di altezza superiore ai 2.00 m, nei quali sia prevista la permanenza di operai e per scavi che ricadano in prossimità di manufatti esistenti, deve essere prevista una armatura di sostegno delle pareti di scavo. Per l utilizzo di terre e rocce da scavo, si applica il decreto del 10 agosto 2012 n. 161 e il decreto legislativo n.152/2006. Il Piano di Utilizzo del materiale da scavo è presentato dal proponente all Autorità competente almeno novanta giorni prima dell inizio lavori per la realizzazione dell opera. Il proponente ha facoltà di presentare il Piano di Utilizzo competente in fase di approvazione del progetto definitivo dell opera. 12

13 Nel caso in cui l opera sia oggetto di una valutazione ambientale l espletamento di quanto previsto dal decreto del 10 agosto 2012 n. 161 deve avvenire prima dell espressione del parere di valutazione ambientale. Il proponente trasmette il Piano di Utilizzo all Autorità competente redatto in conformità dell allegato 5 del decreto del 10 agosto 2012 n Nel caso in cui per il materiale da scavo il Piano di Utilizzo dimostri che le concentrazioni di elementi e composti non superino le Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC) di cui alle colonne A e B della tabella 1 dell allegato 5 del decreto legislativo n.152 del 2006, l Autorità competente, entro novanta giorni dalla presentazione del suddetto Piano di Utilizzo approva il Piano o lo rigetta Il piano di utilizzo definisce la validità del piano stesso, l inizio dei lavori deve avvenire entro due anni dalla presentazione del suddetto Piano. In caso di violazione degli obblighi assunti nel Piano di Utilizzo viene meno la qualifica di sottoprodotto con conseguente obbligo di trattare il materiale come rifiuto ai sensi del articolo 183 comma 1 lettera a) del decreto legislativo n.152 del Normativa di riferimento D.lgs n aprile 2006 Norme in materia ambientale e s.m.i. D.lgs n gennaio 2008 Direttiva 2008/98/CEE recepita dal decreto Legge 185/2008 Legge 28 gennaio 2009 (art. 20) Legge 24 marzo 2012 n.28 (conversione in legge del decreto legge 25 gennaio 2012 n.2 Decreto del 10 agosto 2012 n

14 5. Ambiti di trasformazione Gli ambiti di trasformazione ATR PCC1, ATR_PCC2 e ATR-PCC3 ricadono all interno della classe di fattibilità 3 si tratta di Aree caratterizzate da mediocri proprietà geotecniche dovute alla presenza di una matrice prevalentemente argillosa-limosa Dal punto di vista GEOLOGICO-GEOTECNICO, il territorio comunale presenta in linea generale scarse caratteristiche geomeccaniche dei terreni che, pertanto, necessitano di una maggiore attenzione in caso di realizzazione di opere particolarmente importanti, quali scavi in zone antropizzate o carichi di esercizio elevati. VERIFICHE In classe di fattibilità 3 si raccomanda l esecuzione di dettagliate indagini geognostiche in sito e/o di laboratorio al fine di caratterizzare: la natura del sottosuolo e le caratteristiche geotecniche e idrogeologiche del terreno i carichi ammissibili ed i cedimenti a medio e a lungo termine Al fine di garantire la sicurezza e la funzionalità del complesso opera-terreno nella realizzazione di edifici sia pubblici che privati, sono necessarie : indagini di carattere geologico-geomorfologico -idrogeologico-geotecnico indagini geognostiche in sito e/o di laboratorio indagini sismiche in foro o superficiali Per ogni tipologia d intervento sarà applicato quanto previsto dal D.M. 14/01/2008 Norme tecniche per le costruzioni e della DGR 8/7374 /2008. Tutti gli approfondimenti geologici richiesti per tale classe di fattibilità dovranno essere prodotti congiuntamente alla restante documentazione, in sede di presentazione dei Piani attuativi (L.R. 12/05, art. 14) ovvero all atto della richiesta del permesso di costruire (L.R. 12/05, art. 38) e contestualmente alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività - S.C.I.A. (Legge n. 122 del 30 Luglio 2010), essendo parte integrante degli atti progettuali (art. 52 del D.P.R. 6 giugno 2001, n 380). 14

15 APPROFONDIMENTI SISMICI Il è classificato ai sensi dell 0PCM 3274/2003 in CLASSE SISMICA 4, pertanto: nei territori ricadenti in Classe di Fattibilità Geologica 3 (scenario di pericolosità sismica Z4a) si dovranno in fase progettuale approntare analisi sismiche di 2 LIVELLO in caso di realizzazione di Opere strategiche e rilevanti (d.d.u.o. n /2003) al fine di caratterizzare gli effetti di amplificazione sismica locale, il 3 livello sarà applicato solo nel caso in cui il Fattore di Amplificazione Fa, calcolato nel 2 livello di approfondimento, risulterà maggiore dei valori di soglia comunale. PRESCRIZIONI DESTINAZIONI D'USO In ambito urbano ed extraurbano, come previsto dallo strumento urbanistico, le eventuali nuove edificazioni (civili e industriali), anche di tipologia singola e privata, soprattutto se comportano piani interrati, box sotterranei, ecc., gli ampliamenti degli edifici esistenti (oltre agli interventi di demolizione e ricostruzione totale o parziale e interventi strutturali di consolidamento delle fondazioni), le opere di interesse pubblico quali sedi di edifici pubblici, infrastrutture viarie e ferroviarie, gallerie, ponti o cavalcavia, reti di servizi sotterranei ed aerei, ecc., dovranno essere valutate puntualmente in riferimento alle specifiche condizioni geologiche geotecniche, sismiche ed idrogeologiche. INDAGINI E STUDI Per tutte le opere edilizie di nuova realizzazione è obbligatoria la relazione geologica-geotecnica che dovrà evidenziare la compatibilità dell intervento con le situazioni di reale o potenziale rischio. Ai sensi del DM Norme Tecniche per le Costruzioni la relazione geologica deve contenere le indagini, la caratterizzazione e modellazione geologica del sito in riferimento all opera ed analizzare la pericolosità geologica del sito in assenza ed in presenza delle opere. La valenza di questo documento è fondamentale non solo per la progettazione esecutiva dell opera ma per stabilire in fase di progettazione architettonica o preliminare se l opera si può fare e quali saranno le problematiche relative alla stabilità dei terreni ed all assetto idrogeologico dell intorno. La relazione geotecnica, partendo dai risultati della relazione geologica, deve permettere la definizione del modello geotecnico del sottosuolo necessario alla progettazione, la relazione 15

16 geotecnica è un documento che fa parte del livello di progettazione strutturale o definitivo/esecutivo. La relazione geotecnica riguarda le indagini, la caratterizzazione e modellazione geotecnica del volume significativo e deve valutare l interazione opera/terreno ai fini del dimensionamento. San Martino Siccomario, MARZO 2013 Dott. geol. Gianluca Nascimbene Ordine dei geologi n

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