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1 AMPP/IA e 20 gennaio ; 722 All. N.1 Prot. Uscita: del 9/02/2006 Spett.le ASL Dipartimento di Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica c.a. dott.ssa G. Amispergh Via Chiatamone, 33/A N A P O L I e.p.c. Ministero dell Ambiente e Tutela del Territorio Servizio Qualità della Vita c.a. dott. G. Mascazzini Via Cristoforo Colombo, R O M A e.p.c. Sub-Commissario Bonifiche Prof. Arcangelo Cesarano Via Orsini, N A P O L I Oggetto: Analisi di rischio sanitario per il sito di bonifica di interesse nazionale Bagnoli (P.P /02). In relazione all oggetto si osserva prioritariamente che la valutazione del rischio di cui alla presente nota è stata effettuata sulla base dei dati ICRAM pervenuti a questo Istituto in data 20 gennaio 2006 e in assenza di una puntuale conoscenza dello stato dei luoghi, in quanto non sono stati eseguiti da parte di tecnici di questo Istituto, sopralluoghi, visite, ecc. Ciò premesso si riportano di seguito le risultanze dell analisi di rischio condotta per gli arenili NORD e SUD, per i fondali dello specchio di mare

2 antistante il sito di bonifica di interesse nazionale di Bagnoli e Coroglio e per il biota ivi presente Una prima analisi di rischio rispetto alla fruibilità dell arenile NORD di Bagnoli fu effettuata da questo Istituto, congiuntamente ad ICRAM ed APAT nei mesi di luglio e agosto 2005, conseguentemente alla consegna da parte di ICRAM delle prime risultanze analitiche del piano di caratterizzazione (relative alla presenza di Idrocarburi Policiclici Aromatici e metalli) eseguito da ICRAM stesso sulle aree di interesse (Vedi nota ISS del 26/07/05 n. prot. 370 Dip. AMPP/IA.12 e nota APAT del 4/08/05 n. prot ) [Allegato 1 e Allegato 2]. Nelle valutazioni riportate nella presente nota, vengono presi a riferimento gli scenari di esposizione per bambini e adulti all epoca considerati, e precisamente: 1) scenario di esposizione minimo: tempo di esposizione sia per bambini che per adulti pari a 4 ore/die per 15 gg/anno 2) scenario di esposizione massimo: tempo di esposizione sia per bambini che per adulti pari a 8 ore/die per 150 gg/anno (considerando la stagione balneare da maggio a settembre incluso). ARENILI NORD Per quanto concerne la valutazione del rischio per gli scenari di esposizione INGESTIONE PIU CONTATTO DERMICO si conferma quanto già riportato nelle due note sopraccitate di ISS e APAT, rispettivamente di luglio 2005 e agosto 2005, che evidenziavano un superamento del valore di rischio cancerogeno cumulato tollerabile per gli adulti e i bambini anche per lo scenario di esposizione minimo. Infatti si era ottenuto, applicando con tale scenario di esposizione il Modello RISC V.4.0, un valore di rischio cancerogeno cumulato per IPA pari a 9.8 x 10-6 per i bambini e 8.1 x 10-6 per gli adulti. Non è stato valutato il rischio per lo scenario di esposizione massimo, in quanto già quello

3 minimo evidenziava un rischio per le sostanze cancerogene non accettabile, come sopradetto. Con gli stessi due scenari di esposizione e gli stessi dati di input utilizzati nei due documenti ISS e APAT di luglio-agosto 2005, si è utilizzato anche il Modello RBCA Tool Kit V.1.3a, che ha evidenziato, confermando il dato ottenuto con l applicazione del Modello RISC V.4.0, un rischio cancerogeno cumulato per ingestione più contatto dermico per IPA non accettabile per i bambini con valore pari a 2.1 x 10-5 e per gli adulti pari a 3.8 x 10-5 già per lo scenario di esposizione minimo, quindi a maggior ragione si ha rischio per lo scenario di esposizione massimo [Vedi Allegato 3]. Per quanto concerne il rischio non cancerogeno, con l applicazione dei due modelli di cui sopra non si evidenzia alcun rischio per i bambini e per gli adulti per il percorso di esposizione ingestione più contatto dermico, sia per lo scenario temporale di esposizione minimo e sia per quello massimo [Vedi Allegato 3]. Un aspetto che non era stato considerato nelle valutazioni effettuate per l arenile NORD nei mesi di luglio-agosto 2005, riguarda la valutazione del rischio per lo scenario di esposizione INALAZIONE DI POLVERI (sollevamento polveri da suolo contaminato). A tal proposito nello studio attuale si è applicato il Modello RBCA Tool Kit V.1.3a, che permette di valutare tale scenario di esposizione, al contrario del Modello RISC che non considera tale esposizione per il bersaglio umano. Non è stato possibile utilizzare il modello ROME V.2.1, in quanto, questo ultimo ha difficoltà ad accettare alcuni valori di input presenti nel DATA BASE ISS-ISPESL. Le risultanze derivanti dall applicazione di detto Modello RBCA per i due scenari temporali di esposizione, minimo e massimo, relativamente al rischio inalatorio di polveri contaminate non ha evidenziato rischio né per i bambini né per gli adulti, sia per le sostanze cancerogene che per quelle non cancerogene[vedi Allegato 3].

4 ARENILI SUD Gli arenili SUD non furono valutati nelle note ISS e APAT di luglio-agosto 2005, in quanto ancora non erano note le complete risultanze del monitoraggio dell ICRAM. Oggi dette risultanze del monitoraggio dell ICRAM evidenziano presenza negli arenili SUD di Pb, Zn e Cu eccedenti le concentrazioni limite della Colonna A della Tabella 1 dell All. 1 del DM 471/1999. In data 20 gennaio 2006 questo Istituto ha acquisito le risultanze del monitoraggio ICRAM di cui sopra e pertanto vengono di seguito riportate le relative valutazioni di rischio. Anche nel caso degli arenili SUD le valutazioni di rischio vengono effettuate relativamente ai due scenari temporali di esposizione (minimo e massimo), per i percorsi INGESTIONE PIU CONTATTO DERMICO e INALAZIONE DI POLVERI.. Nello specifico caso sono stati applicati 3 Modelli di analisi di rischio, e precisamente: RBCA Tool Kit V.1.3, RISC V.4.0 e ROME V.2.1, utilizzando i seguenti dati: concentrazioni massime riscontrabili per gli inquinanti ricercati eccedenti le concentrazioni limite della Colonna A della Tabella 1 del DM 471/1999 per Pb, Cu e Zn; tali concentrazioni massime sono state rinvenute nello strato 0-20 cm di profondità, pertanto l analisi di rischio è stata condotta considerando tale strato di arenile. Non è stato possibile effettuare valutazioni statistiche dei dati del monitoraggio, in quanto i campioni esaminati erano inferiori a n. 10; i dati di input utilizzati per gli inquinanti di cui sopra sono quelli riportati nella Banca Dati ISS-ISPESL presente nel sito APAT (giugno 2005); i criteri metodologici con cui è stata condotta l analisi di rischio sono quelli riportati nel documento APAT, ARPA S, ISS, ISPESL e ICRAM Criteri metodologici per l applicazione dell analisi assoluta di rischio ai siti contaminati (giugno 2005), disponibile sul sito APAT.

5 Esposizione per ingestione più contatto dermico Secondo i criteri di cui sopra per il percorso di esposizione INGESTIONE PIÙ CONTATTO DERMICO, si sono ottenute le seguenti risultanze: Modello RBCA Tool Kit Modello RISC Modello ROME Evidenzia un Hazard Index (H.I.) maggiore di 1 (precisamente 1.1) per i bambini, per il contributo soprattutto dovuto alla presenza di Piombo, relativamente ai tempi di esposizione di 150 gg. Non evidenzia rischio per gli adulti a parità di condizioni (Allegato 4); evidenzia un H.I. inferiore a 1 per i bambini (0.9) e per gli adulti (0.09) relativamente ai tempi di esposizione massimi (150gg) (Allegato 5); evidenzia un H.I. inferiore a 1 per i bambini (0.7) e per gli adulti (0.08) relativamente ai tempi di esposizione massimi (150gg) (Allegato 6). Le risultanze ottenute evidenziano come utilizzando, a parità di condizioni sito specifiche, scenari di esposizione e dati di input analoghi, si possano ottenere risultati abbastanza discordi tra loro. Ciò dimostra come i modelli di analisi di rischio oggi disponibili in commercio forniscano utili informazioni ove applicati contestualmente più di uno, e ove le risultanze vengano valutate globalmente, in quanto tali modelli simulano in modo più o meno rigoroso la realtà. Nello specifico caso si ritiene che, in termini cautelativi, sia d uopo considerare un rischio per presenza di Piombo per ingestione e contatto dermico per i bambini che frequentano gli arenili SUD per periodi prolungati (150gg.). E doveroso sottolineare tuttavia, che ove l esposizione quotidiana per i bambini fosse ridotta a 120gg. anche nel caso di applicazione del Modello RBCA tool kit non si avrebbe rischio (H.I.<1)

6 Per quanto concerne il percorso di esposizione INALAZIONE DI POLVERI (sollevamento di polveri di suolo contaminato) si evidenzia che, applicando il Modello RBCA Tool Kit e il Modello ROME V.2.1, che permettono di valutare tale scenario di esposizione, non si è evidenziato rischio né per gli adulti né per i bambini, per entrambi gli scenari temporali di esposizione, sia massimo (150 gg) che minimo (15 gg). Le condizioni utilizzate sono state sempre quelle sopraelencate (concentrazione max riscontrata, dati input dedotti dalla Banca dati ISS-ISPESL, ecc.). RISCHIO CONNESSO ALLA BALNEAZIONE PER PRESENZA NEI FONDALI DI SEDIMENTI CONTAMINATI Per quanto concerne il rischio di esposizione da parte dei fruitori dell area di Bagnoli- Coroglio connesso alla balneazione si osserva quanto di seguito. Il monitoraggio effettuato da ICRAM è relativo ai sedimenti sommersi ad una batimetria minima di 2.5 m. Si ritiene che non sia corretto, in quanto poco probabile sia per i bambini che per gli adulti, valutare il rischio di esposizione per ingestione e contatto dermico connesso a sedimenti contaminati a profondità elevate (profondità superiori a circa 1.5 m.). Ai fini di una corretta valutazione del rischio balneazione si rende necessario conoscere, viceversa, lo stato di qualità della colonna d acqua marina, sia in termini di inquinanti disciolti sia adsorbiti sul particolato. Pertanto si resta in attesa di avere le risultanze analitiche di detto monitoraggio, per poter effettuare le valutazioni richieste circa la balneabilità dell area in studio. Gli inquinanti da ricercare nella colonna d acqua e nel particolato dovrebbero essere quelli riscontrati nei sedimenti dei fondali monitorati dall ICRAM.

7 RISCHIO CONNESSO ALLA PRESENZA DI BIOTA (MITILI E PESCI) CONTAMINATI NELL AREA DI INTERESSE Il monitoraggio effettuato dall ICRAM negli arenili e fondali dell area Bagnoli- Coroglio ha interessato anche il Biota, e precisamente: mitili (Mytilus galloprovincialis), triglia di fango (Mullus barbatus), sarago (Diplodus anularis), pagello (Pagellus erithrinus). Ai fini di valutare il rischio di esposizione umana alla contaminazione presente nelle specie biotiche esaminate dall ICRAM si è ipotizzata una loro edibilità. A tal proposito vengono confrontati i dati ottenuti con le concentrazioni limite previste nelle normative di settore che stabiliscono i tenori massimi di contaminanti nelle derrate alimentari. In particolare viene preso in considerazione nella presente nota il Regolamento (CE) n. 466/2001 del 8 marzo 2001, così come modificato dal Regolamento (CE) n. 221/2002 del 6 febbraio 2002 relativo al tenore massimo di contaminanti nelle derrate alimentari espressi come peso fresco. Poiché i dati ICRAM sono espressi in peso secco, in accordo con l ICRAM stesso, si è concordato di considerare sia per i MITILI che per i PESCI un contenuto medio in umidità pari al 80%. Quindi i dati corretti per il valore di umidità, vengono confrontati con le concentrazioni limite riportate nel regolamento (CE) n. 466/2001 e s.m.i. stesso. Eseguendo tale confronto si è evidenziato che in una postazione di campionamento si ha un superamento della concentrazione limite per il Piombo nei mitili, e precisamente: Stazione 151 (Pontile SUD) si ha un valore di 1.76 mg/kg contro un valore limite pari a 1.50 mg/kg. Per quanto concerne i pesci non si evidenzia alcun superamento dei tenori massimi stabiliti nel regolamento (CE) n. 466/2001 e s.m.i., che fanno

8 riferimento unicamente al muscolo ed a una sola specie tra quelle analizzate da ICRAM (sarago). In realtà l ICRAM ha anche analizzato il fegato dei pesci campionati, tuttavia si ritiene che il fegato dei pesci difficilmente costituisce una parte edibile per l uomo. In ultimo è d uopo osservare che il tenore massimo nelle derrate alimentari è stabilito dalla CE nel Regolamento n. 466/2001 e s.m.i. per quanto concerne la presenza di microinquinanti metallici, mentre ad oggi nulla è stato stabilito in termini regolatori per la presenza di contaminanti organici nelle derrate alimentari. Quindi, per i contaminanti organici, non avendo valori di riferimento, nulla si può dire. In ogni caso i dati ICRAM evidenziano una notevole capacità di bioaccumulo nel biota sia per i microinquinanti inorganici che per quelli organici, quando confrontati con i valori ottenuti per il biota campionato nelle aree ritenute di riferimento (controllo). Nel restare a disposizione per ogni eventuale chiarimento, porgo distinti saluti Il Direttore del Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria (dott.ssa Luciana Gramiccioni)

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