Eleonora Beccaloni. Istituto Superiore di Sanità. Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria
|
|
- Iolanda Alfieri
- 6 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Eleonora Beccaloni Istituto Superiore di Sanità Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria Gestione integrata del rischio in un sito di interesse nazionale Brescia-22 Settembre 2014
2 Contesto normativo Per le attività industriali, la normativa vigente in tema di bonifica dei siti contaminati (DLgs 152/06 e s.m.i.) consente il proseguimento delle attività produttive anche in siti oggetto di bonifica. In tali siti è infatti possibile procedere con la Messa in Sicurezza Operativa o MISO, definita appunto come insieme di interventi applicati su siti contaminati con attività produttive in esercizio Nell ambito degli interventi di Messa in Sicurezza Operativa (MISO), per le aree industriali, può essere prevista l esecuzione di misure dirette allo scopo di verificare e monitorare nel tempo i rischi potenziali evidenziati dall applicazione dei modelli di analisi di rischio per la determinazione delle Concentrazioni Soglia di Rischio (CSR) e la reale esposizione dei bersagli.
3 Contesto normativo Rischio chimico da esposizione professionale La prevenzione del rischio chimico di esposizione professionale attualmente è normata dal D.Lgs. 81/2008 ( Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ) e s.m.i. (D.Lgs. 106/2009). La valutazione del rischio di esposizione ad agenti chimici pericolosi si articola in diverse fasi, propedeutiche e sequenziali: di queste fasi risulta rilevante la fase della valutazione doserisposta secondo il modello universale della curva dose-risposta Su questa curva possono essere stabiliti due diversi livelli di soglia (INFN, 2008)
4 Curva dose-risposta Il valore limite di esposizione professionale (Occupational Exposure Limits - OELs),: nella procedura di valutazione approfondita del rischio chimico i limiti di esposizione professionale rappresenta il livello di esposizione di riferimento con cui confrontare i valori di concentrazione di esposizione personale misurati all interno degli ambienti di lavoro. Tali valori limite indicano i livelli di esposizione superati i quali occorre adottare delle misure correttive, ai fini della salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il valore limite di esposizione è quantitativamente determinato.
5 Curva dose-risposta Il livello di azione: nella procedura di valutazione preliminare del rischio rappresenta il livello in corrispondenza del quale scatta l obbligo di adottare misure specifiche di prevenzione (sorveglianza sanitaria, formazione, DPI, sistemi di prevenzione collettiva, ecc.). Il lavoratore può essere esposto a concentrazioni superiori al livello di azione a condizione che vengano adottate delle misure preventive specifiche. Ai fini della gestione del rischio chimico di esposizione il livello di azione rappresenta un riferimento fondamentale per la decisione sul giudizio di rischio, ai sensi del D.Lgs. 81/2008: l Art. 224 comma 2, infatti, definisce un livello basso per la sicurezza ed irrilevante per la salute dei lavoratori allorché non venga superata la soglia del Livello di Azione. Il livello di azione non è quantitativamente determinato.
6 Curva dose-risposta Generalmente, al di sopra del valore limite, la maggior parte dei lavoratori corre il rischio di ammalarsi, mentre tra il livello di azione ed il valore limite verosimilmente si possono ammalare solo i soggetti ipersuscettibili. Al di sotto del livello di azione, infine, l esposizione è talmente bassa che nessun lavoratore (nemmeno un ipersuscettibile) può ragionevolmente ammalarsi. Risulta importante sottolineare che il livello di azione, superato il quale scatta l obbligo dell applicazione delle misure specifiche di tutela, può essere considerato soltanto nel caso di esposizione ad agenti chimici pericolosi non cancerogeni né mutageni, di categorie 1 o 2 secondo le definizioni dello stesso D.Lgs. 81/2008 (art.234). Vige il criterio, infatti, che per gli agenti cancerogeni o mutageni le misure specifiche di tutela debbano obbligatoriamente essere applicate a prescindere dalla concentrazione di esposizione, ovvero l obbligo delle misure specifiche, ivi compresa la sorveglianza sanitaria, scatta per la sola presenza di agenti cancerogeni e mutageni (le sostanze mutagene di categoria 2 sono quasi tutte anche cancerogene di categoria 1 o 2) negli ambienti di lavoro.
7 Contesto normativo Nel caso del rischio chimico, nell Allegato XXXVIII (riferito genericamente agli agenti chimici) e nell Allegato XLIII (riferito specificatamente agli agenti cancerogeni e mutageni) al D.Lgs. 81/2008 sono riportati i valori limite di esposizione professionale rispettivamente per 97 e 3 agenti chimici. Delle 97 sostanze elencate nel D.Lgs. 152/06 solo 22 sono normate dal D.Lgs. 81/2008. A livello europeo esistono numerose liste di valori limite, predisposte dai diversi Stati membri (Francia, Germania, Gran Bretagna, Olanda, Danimarca, Svezia). In Italia, generalmente, per gli agenti non compresi negli allegati al D.Lgs. 81/2008 si fa riferimento ai TLVs dell ACGIH (American Conference of Governamental Industrial Hygienists).
8 Sito contaminato Numerose ad oggi sono le realtà di siti ad uso industriale/commerciale, nei quali sia stata accertata la contaminazione del suolo e delle acque, derivante dalla presenza di agenti chimici pericolosi, aventi effetti cancerogeni e/o tossici per la salute umana. La via di esposizione che risulta essere maggiormente critica è quella inalatoria. E evidente che, nel caso in cui il lavoratore sia potenzialmente soggetto a rischio di inalazione di agenti chimici pericolosi non collegati alla propria attività lavorativa o alla attività produttiva dello stabilimento/deposito, bensì alla contaminazione del suolo e/o della falda sottostante il sito, risulta inopportuno utilizzare gli OEL quali valori limite di concentrazione da porre a confronto con i dati ottenuti dai campionamenti ambientali o personali di aria, sia in ambienti aperti che confinati. Ciò ha portato a sviluppare una procedura di valutazione del rischio da adottare nel caso di monitoraggi dell aria indoor e outdoor per contaminanti volatili.
9 La procedura La procedura sviluppata è finalizzata esclusivamente alla tutela sanitaria dei recettori umani coinvolti e, in ottemperanza a quanto stabilito all art.5, comma 1, lettera f) dell Accordo di Programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del Sito di Interesse Nazionale di Venezia Porto Marghera e aree limitrofe, sottoscritto il 16/04/2012, dove viene richiesta una procedura per la valutazione del rischio sanitario, basata su misurazioni delle effettive emissioni in atmosfera di inquinanti presenti nei suoli e nelle acque di falda. Tale procedura si articola in strategie di: monitoraggio e tecniche di campionamento, studio dei livelli di fondo del sito, stima del rischio sanitario attraverso una procedura diretta di valutazione del rischio.
10 Strategie di Monitoraggio Per definire la strategia di monitoraggio negli ambienti di vita e di lavoro, quest ultimi se assimilabili con quelli di vita [Accordo Sato-Regioni, 2001] è possibile fare riferimento a quanto contenuto nel documento [ISS, 2013], e ai riferimenti presenti nel D.L.gs. 155/2010 e s.m.i. Per tutti gli altri ambienti di lavoro, vale invece quanto contenuto nel D.Lgs. 81/2008 s.m.i.. Tecniche di campionamento I metodi di campionamento non vengono differenziati per ambito (outdoor o indoor), ciò deriva dalla necessità di ricorrere alle tecniche di volta in volta più adeguate e disponibili. I metodi di campionamento e di determinazione analitica, in generale, si ritiene che debbano essere validati a livello nazionale e/o internazionale. In tale ambito è possibile fare riferimento ai seguenti documenti/standard: Strategie di monitoraggio dei COV in ambiente indoor predisposto dal Gruppo di Studio Nazionale sull Inquinamento Indoor dell ISS ; Appendice S Criteri metodologici per l'applicazione dell'analisi assoluta di rischio ai siti contaminati rev.2 del marzo 2008; Metodi UNI EN, NIOSH, OSHA, EPA; D.L.gs. 155/2010, D.L.gs. 250/2012 e D.L.gs. 81/2008.
11 Livello di fondo del sito Per Livello di fondo del sito si intende il valore di concentrazione in aria che tiene conto dei contributi dovuti alle sorgenti emissive, con l esclusione del contributo proveniente dal suolo, saturo e/o insaturo, potenzialmente contaminato. Per la determinazione del livello di fondo del sito è comunque innanzitutto opportuno prendere in considerazione esclusivamente i contaminanti rilevati nel sito in sede di caratterizzazione e/o ad essi correlabili.
12 Stima del rischio cancerogeno Il rischio cancerogeno per la via di esposizione inalatoria è espresso dalla seguente equazione: Risk = IUR EC dove: IUR: Inhalation Unit Risk espressa in (µg/m 3 ) -1, EC: Concentrazione di esposizione espressa in µg/m 3. A sua volta la concentrazione di esposizione viene definita dalla seguente equazione: EC = (CA ET EF ED)/ AT dove CA: concentrazione del contaminante in aria (µg/m 3 ), ET: tempo di esposizione (ore/giorno), EF: frequenza d esposizione (giorni/anno), ED: durata d esposizione (anni), AT: tempo sul quale l esposizione è mediata (tutta la vita in anni x 365 giorni/anno x 24 ore/giorno).
13 Stima del rischio tossico Il rischio tossico o Indice di rischio per la via di esposizione inalatoria viene calcolato mediante la seguente equazione: HQ = EC/ (Toxicity Value 1000 µg/mg) Dove EC: Concentrazione di esposizione espressa in µg/m 3, Toxicity Value: valore di tossicità per inalazione che nel caso specifico è dato dalla Reference Concentration (RfC) espressa in mg/m 3. La concentrazione di esposizione è data da EC = (CA ET EF ED)/ AT Dove CA: concentrazione del contaminante in aria (µg/m 3 ). ET: tempo di esposizione (ore/giorno). EF: frequenza d esposizione (giorni/anno). ED: durata d esposizione (anni). AT: tempo sul quale l esposizione è mediata (ED in anni 365 giorni/anno 24 ore/giorno)
14
Criticità dell analisi di rischio Federica Scaini, Eleonora Beccaloni Istituto Superiore di Sanità
Criticità dell analisi di rischio Federica Scaini, Eleonora Beccaloni Istituto Superiore di Sanità Contaminazione delle matrici ambientali e analisi del rischio sanitario/ambientale Bologna 05 maggio 2016
DettagliSito di Venezia Porto Marghera
Dipartimento Installazioni di Produzione e Insediamenti Antropici Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria Dipartimento di Prevenzione AULSS 12 Veneziana Protocollo per il monitoraggio dell
DettagliBonifica dei siti inquinati e Analisi di Rischio. Modulo 3 - Approfondimenti metodologici. Bologna, 1 luglio 2015
Bonifica dei siti inquinati e Analisi di Rischio Modulo 3 - Approfondimenti metodologici Bologna, 1 luglio 2015 1 Set analitico; Condizioni di saturazione; Calcolo del rischio in assenza di speciazione
DettagliLinee guida AdR. Federica Scaini, Eleonora Beccaloni. Contaminazione delle matrici ambientali e analisi del rischio sanitario/ambientale
Linee guida AdR Federica Scaini, Eleonora Beccaloni Contaminazione delle matrici ambientali e analisi del rischio sanitario/ambientale Bologna 05 maggio 2016 Il Ministero dell Ambiente e della Tutela del
DettagliOggetto: Documento di valutazione rischio chimico
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Genova Servizio Prevenzione e Protezione Genova, 4 dicembre 2008 Via Dodecaneso, 33 Oggetto: Documento di valutazione rischio chimico Il Titolo IX Sostanze
DettagliValutazione dei rischi di igiene
Valutazione dei rischi di igiene Fattori di rischio professionali Classificazione (1) Rischi per la sicurezza: Elettricità, macchinari, ecc. Rischi per la salute fattori inquinanti connessi con la produzione:
DettagliWorkshop W Sostenibilità in edilizia (non solo energia!): inquinamento del sottosuolo - intrusione di vapori - radioattività indoor e dei materiali.
Workshop W Sostenibilità in edilizia (non solo energia!): inquinamento del sottosuolo - intrusione di vapori - radioattività indoor e dei materiali. Mario Sunseri (SGM Ingegneria Ferrara) L indagine ambientale
DettagliCONFRONTO TRA I SOFTWARE Criteri di calcolo del rischio e criticità
CONFRONTO TRA I SOFTWARE Criteri di calcolo del rischio e criticità ISPRA 1 Combinazione degli effetti Per il calcolo dell esposizione e del rischio: per valutare gli effetti di più vie di esposizione
DettagliCalcolo dell Esposizione Parametri di Esposizione
Calcolo dell Esposizione Parametri di Esposizione APAT Agenzia per la protezione dell ambiente e per i Servizi Tecnici 1 Ingestione di suolo C POE = C suolo = IR FI BW AT ED CF C suolo = Concentrazione
DettagliApplicazione dell Analisi di Rischio nell ambito della normativa vigente
Applicazione dell Analisi di Rischio nell ambito della normativa vigente Applicazione dell Analisi di Rischio: Sintesi Modalità di Applicazione Riferimento Tecnico Riferimento Normativo Siti Contaminati
DettagliProgetto galvaniche: piano d intervento mirato alla riduzione dell esposizione a rischi professionali. Il ruolo di ARPA Piemonte
Progetto galvaniche: piano d intervento mirato alla riduzione dell esposizione a rischi professionali Il ruolo di ARPA Piemonte Giuseppe Bianco, Antonino Runci ARPA Piemonte - Polo Regionale Igiene Industriale
DettagliBONIFICHE: Il caso Politecnico Bovisa
(Politecnico di Milano - DIIAR - Sez. Ambientale) BONIFICHE: Il caso Politecnico Bovisa Milano, 12 ottobre 2012 W: www.campus-sostenibile.polimi.it E: campus-sostenibile@polimi.it BONIFICHE: DI COSA E
DettagliMinistero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare DIREZIONE GENERALE PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E DELLE ACQUE la Legge 8 luglio 1986, n. 349, recante Istituzione del Ministero dell
DettagliGESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ - PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE
GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO IN SANITÀ - PARTE 1: FOCUS FORMALDEIDE La registrazione dei lavoratori esposti: una proposta Ferraris Fabrizio SPreSAL ASL BI - Gruppo di Lavoro agenti Chimici
DettagliLE FASI: LA POST-FORMATURA incollaggio, saldatura, decorazione, stampa, metallizzazione EMISSIONI DI SOSTANZE CHIMICHE DA TERMOPLASTICI
LE FASI: PRE-FORMATURA FORMATURA: trattamento della materia prima; rammollimento pressurizzazione, pompaggio del fluido,, stripping sostanze volatili LA FORMATURA LA POST-FORMATURA FORMATURA: incollaggio,
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO/CANCEROGENO. Titolo IX, capo I del D. Lgs. 81 del 2008 e successive modifiche (D. Lgs.
VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO/CANCEROGENO Titolo IX, capo I del D. Lgs. 81 del 2008 e successive modifiche (D. Lgs. 106 del 2009) COME SI EFFETTA LA VALUTAZIONE? D. Lgs. 81 Nell ambito della valutazione
DettagliEsposizione combinata ad agenti chimici: una proposta operativa per la valutazione Autori: 1 R. d Angelo, 1 E. Russo, 2 G. Lama
Esposizione combinata ad agenti chimici: una proposta operativa per la valutazione Autori: 1 R. d Angelo, 1 E. Russo, 2 G. Lama 1 Contarp INAIL- Direzione Regionale per la Campania 2 ASL CE2- Servizio
DettagliApplicazione dell analisi di rischio sito-specifica ai punti vendita carburanti
Applicazione dell analisi di rischio sito-specifica ai punti vendita carburanti ISPRA 1 Gruppo di Lavoro ristretto per APPENDICE V In considerazione delle peculiarità dell applicazione dell analisi di
DettagliCaratterizzazione delle matrici ambientali
Caratterizzazione delle matrici ambientali Fabiana Vanni fabiana.vanni@iss.it Istituto Superiore di Sanità Caratterizzazione delle matrici ambientali Nell area oggetto di studio del progetto CCM2010 sono
DettagliINCONTRO INFORMATIVO CON I MEDICI COMPETENTI SPISAL
INCONTRO INFORMATIVO CON I MEDICI COMPETENTI SPISAL provincia Belluno Belluno 16 febbraio 2017 Qualche novità sull approccio ai cancerogeni professionali - formaldeide Nuove Check list regionali per Rischio
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE E AMBIENTALE Corso di Laurea in INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA Applicazione della procedura
DettagliProvincia di Pordenone Settore Tutela Ambientale SEMINARIO SUI SITI POTENZIALMENTE CONTAMINATI. Caratterizzazione e Analisi di Rischio
Settore Tutela Ambientale SEMINARIO SUI SITI POTENZIALMENTE CONTAMINATI Caratterizzazione e Analisi di Rischio Maria Ersilia Cigna Procedura amministrativa (art.242) C>CSC se dalle indagini preliminari
DettagliRISCHIO MALATTIA PROFESSIONALE ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
FASE 1 Individuazione dei VALORI LIMITE D ESPOSIZIONE PROFESSIONALE in base ai dati più attendibili ricavati dall esperienza in campo industriale, ai risultati di ricerche sperimentali sull uomo e sugli
Dettagliil caso specifico del benzene
Servizio di Prevenzione e Protezione Servizio del Medico Competente esposizione a Sostanze Organiche Volatili [SOV} nell ambiente di vita e di lavoro il caso specifico del benzene lo scenario (1) 2 il
DettagliL ANALISI DI RISCHIO NEL CONTESTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE: PROBLEMATICHE APERTE E PROPOSTE. ECOMONDO 2012 RECLAIM EXPO Giovedì 08 novembre 2012
L ANALISI DI RISCHIO NEL CONTESTO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE: PROBLEMATICHE APERTE E PROPOSTE ECOMONDO 2012 RECLAIM EXPO Giovedì 08 novembre 2012 L ANALISI DI RISCHIO NEL CONTESTO INTERNAZIONALE Strategie
DettagliBonifica dei Siti Contaminati. La situazione dei siti contaminati in Italia. Ing. Renato Baciocchi Università di Roma Tor Vergata
La situazione dei siti contaminati in Italia Università di Roma Tor Vergata Siti di interesse nazionale Siti di interesse nazionale Siti contaminati Misure di messa in sicurezza d emergenza Università
DettagliEsperienze di Integrazione tra Scenari di Esposizione e Valutazione del Rischio Chimico
Ricadute di REACH e CLP nell implementazione delle normative in materia di salute, sicurezza, ambiente Milano, 25 maggio 2016 Esperienze di Integrazione tra Scenari di Esposizione e Valutazione del Rischio
DettagliA cura dell Ing. Giuseppe Magro.
LE NOVITA INTRODOTTE DAL D.Lgs 152/06 IN MATERIA DI BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI E NUOVI STRUMENTI OPERATIVI PER L ANALISI DI RISCHIO SANITARIO AMBIENTALE A cura dell Ing. Giuseppe Magro info@studiomagro.com
DettagliIGIENIZZAZIONE CON UTILIZZO DI OZONO. RELAZIONE TECNICA BONIFICA AREE-LOCALI CONTAMINATI CON UTILIZZO DI OZONO
RELAZIONE TECNICA BONIFICA AREE-LOCALI CONTAMINATI 01.03.2016 FASE 1: STUDIO DEI CONTAMINANTI La prima attività, preliminare a qualsiasi operazione di bonifica mediante utilizzo di agenti ossidanti quali
DettagliNORMA UNI EN 689/97 ESPOSIZIONE
Assessorato politiche per la salute Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Sanità Pubblica CORSO DI FORMAZIONE /AGGIORNAMENTO in materia di Gestione del Rischio derivante da Materiali Contenenti
DettagliL igiene del lavoro quale rilevante prevenzione nella pubblica amministrazione RISCHIO OZONO DA APPARECCHIATURE DI FOTORIPRODUZIONE
L igiene del lavoro quale rilevante prevenzione nella pubblica amministrazione RISCHIO OZONO DA APPARECCHIATURE DI FOTORIPRODUZIONE Renato Cabella ISPESL Dipartimento Igiene del Lavoro La qualità dell
DettagliALLEGATO E: PIANO DI GESTIONE DEI SOLVENTI Indicazioni per la redazione del Piano di Gestione dei Solventi (PGS)
ALLEGATO E: PIANO DI GESTIONE DEI SOLVENTI Indicazioni per la redazione del Piano di Gestione dei Solventi (PGS) Il Piano di Gestione dei Solventi (PGS) deve essere compilato (art. 275): 1. nel caso si
DettagliSpett.le Comune di Senigallia Area Tecnica Territorio ed Ambiente C.A. Dott. Ing. S. Giorgetti
Spett.le Comune di Senigallia Area Tecnica Territorio ed Ambiente comune.senigallia@emarche.it; C.A. Dott. Ing. S. Giorgetti E pc Spett.le Regione Marche Servizio Territorio ed Ambiente P.F. Ciclo dei
DettagliAutori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici.
Autori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici. INDICATORE SITI CONTAMINATI I siti contaminati comprendono quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane svolte o in corso, è stata accertata, sulla
DettagliCRITERI SEMPLIFICATI PER L'APPLICAZIONE DELL'ANALISI DI RISCHIO ALLA RETE CARBURANTI
(Allegato 2 ) Allegato 2 Articolo 3, comma 3 CRITERI SEMPLIFICATI PER L'APPLICAZIONE DELL'ANALISI DI RISCHIO ALLA RETE CARBURANTI 1. Definizione della sorgente di contaminazione L'analisi di rischio si
DettagliCorso di Laurea in Tecniche della Prevenzione nell Ambiente e nei Luoghi di Lavoro
PROGRAMMA DELL INSEGNAMENTO SCIENZE DELLA PREVENZIONE APPLICATE ALL IGIENE E SANITA PUBBLICA (6 CFU) AREA DI APPRENDIMENTO PREVENZIONE: RICERCA Lo studente al termine del corso deve possedere le conoscenze
DettagliBONIFICA DEI SITI CONTAMINATI I PARERI DELL ISS SULL ANALISI DI RISCHIO DAL VECCHIO AL NUOVO REGIME
BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI I PARERI DELL ISS SULL ANALISI DI RISCHIO DAL VECCHIO AL NUOVO REGIME L. Musmeci Istituto Superiore di Sanità 1 All. 1 - Titolo V - Parte IV - Dlgs 152/2006: Rischio tollerabile
DettagliCircolare n 001 Lecco, Oggetto: NUOVE CLASSIFICAZIONI AI SENSI DEL CLP; IN PARTICOLARE LAEMISSIONI E CLASSIFICAZIONE DELLA FORMALDEIDE
OGGETTO: INDIRIZZI IN MERITO AGLI ADEMPIMENTI IN MATERIA DI EMISSIONI IN ATMOSFERA AI SENSI DELLA PARTE QUINTA DEL D.LGS 152/06 E, S.M.I. A SEGUITO DEL CAMBIO DI CLASSIFICAZIONE DELLA ALLA LUCE DELL ENTRATA
DettagliRuolo della speciazione nella valutazione del rischio sanitario ambientale
Ruolo della speciazione nella valutazione del rischio sanitario ambientale Nicoletta Calace Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) Parte prima Parte seconda Parte terza Parte
DettagliProgetto di Bonifica del Cromo esavalente nei terreni. Polo Chimico di Spinetta Marengo
Progetto di Bonifica del Cromo esavalente nei terreni Polo Chimico di Spinetta Marengo MISO E INTERVENTI DI BONIFICA GENNAIO 2012 - Approvazione del progetto di Messa in Sicurezza Operativa e primi interventi
DettagliDALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO
DALLA CARATTERIZZAZIONE ALLA BONIFICA DI UN SITO INDUSTRIALE ATTIVO IN UN CONTESTO NORMATIVO IN FASE DI CAMBIAMENTO C. Sandrone, M. Carboni, P. Goria I siti contaminati, problematiche di bonifica Piacenza,
DettagliSITI CONTAMINATI. Siti contaminati Siti potenzialmente contaminati
SITI CONTAMINATI Siti contaminati Siti potenzialmente contaminati Nome indicatore DPSIR Fonte dati Siti potenzialmente contaminati I Ufficio regionale Gestione Rifiuti e Bonifiche Obiettivo Monitorare
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliAllegato C. Ricadute PM 2,5, HCl, HF e Metalli. (Integrazioni gassificatore - Punto 1)
Impianto dissociazione molecolare e relativa discarica ALLEGATO C Allegato C (Integrazioni gassificatore - Punto 1) Ricadute PM 2,5, HCl, HF e Metalli Indice I INDICE 1. METODOLOGIA... 1 1.1. Risultati...
DettagliI SITI CONTAMINATI Procedure normative e tecniche
I SITI CONTAMINATI Procedure normative e tecniche LA LEGISLAZIONE AMBIENTALE EUROPEA, NAZIONALE E REGIONALE - LIVELLO BASE - 23 e 24 giugno 2009 ing. Fulvio Simonetto Introduzione Sino al 2006, con la
DettagliMetodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE)
Metodologie semplificate di valutazione dei rischi (Allegato II, Linee direttrici pratiche non obbligatorie Direttiva agenti chimici 98/24/CE) Titolo IX, Capo I Protezione da agenti chimici Misure e principi
DettagliPietro Apostoli, Simona Catalani, Jacopo Fostinelli
STIMA INTEGRATA DELL'ESPOSIZIONE A XENOBIOTICI NEGLI AMBIENTI LAVORATIVI E GENERALI: QUALCHE UTILE SPUNTO DALLA NOSTRA ESPERIENZA NELLO STUDIO DI METALLI ED IPA NELLA METALLURGIA FERROSA E NON? Pietro
DettagliSicurezza del lavoro: D.Lgs. 81/2008
GIORNATA DI AGGIORNAMENTO La valutazione del rischio chimico La procedura per la verifica della valutazione del rischio chimico ai sensi del titolo IX del D.Lgs. 81/08 Prato, 26 giugno 2017 Dott. Franco
DettagliPiano di intervento mirato alla riduzione dell esposizione esposizione a rischi cancerogeni nel COMPARTO GOMMA
Piano di intervento mirato alla riduzione dell esposizione esposizione a rischi cancerogeni nel COMPARTO GOMMA SOGGETTI PROPONENTI ASL 20 (Spresal di Alessandria) ASL 7 (Spresal di Settimo T.se) ASL 15
DettagliIl percorso di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi
Il percorso di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi Proprietà pericolose Informazioni sulla salute e sicurezza Livello, modo e durata dell esposizione Rispetto dei valori limite di esposizione
DettagliSCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI
SCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI Totale punti di scarico finale N 3 N Scarico finale 1 PF1 (#) Impianto, fase o gruppo di fasi di provenienza 2 Sezione H1 - SCARICHI INDUSTRIALI e DOMESTICI Modalità di scarico
DettagliAnalisi del rischio di esposizione alle fibre di amianto nella popolazione generale del territorio casalese
Analisi del rischio di esposizione alle fibre di amianto nella popolazione generale del territorio casalese Casale Monferrato, 2 aprile 2012 Dott. Massimo D Angelo Centro Sanitario Amianto Ambiente e salute
DettagliARPACAL Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente della Calabria
EMESSA LA CERTIFICAZIONE DI AVVENUTA BONIFICA PER I LOTTI DEL SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI CROTONE, CASSANO E CERCHIARA, RICADENTI NEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI COSENZA Con determinazione N. 16001707
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
Spett.le ARPA... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO
DettagliBONIFICA E MESSA IN SICUREZZA Accordo di programma 12 aprile 2012
CONFINDUSTRIA VENEZIA PROTOCOLLI OPERATIVI per la BONIFICA E MESSA IN SICUREZZA Accordo di programma 12 aprile 2012 11 aprile 2013 Per superare la situazione di stallo secondo Confindustria Venezia......
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ
DICHIARAZIONE IN MERITO AL RISPETTO DEI CRITERI PREVISTI IN TEMA DI RIUTILIZZO DI TERRE E ROCCE DA SCAVO DAL COMMA 1 DELL ART. 41bis DEL DECRETO LEGGE 21 GIUGNO 2013, N 69, RECANTE DISPOSIZIONI URGENTI
DettagliValutazione del rischio da inalazione di vapori di PCE e TCM da falda in situ nell Area Vasta milanese
Valutazione del rischio da inalazione di vapori di PCE e TCM da falda in situ nell Area Vasta milanese Marina Riva (Éupolis Lombardia) e Sabrina Saponaro (Politecnico di Milano) Seminario a inviti «Piani
DettagliFibre aerodisperse nell ambiente di vita e valutazione del rischio
Centro Sanitario Amianto Fibre aerodisperse nell ambiente di vita e valutazione del rischio Casale Monferrato, 19 luglio 2013 Dott. Massimo D Angelo Rapporto Ambiente Salute Ambiente Determinante stato
DettagliProt. APAT n. 003571. 25 Gen 2008
Prot. APAT n. 003571 25 Gen 2008 Servizio Interdipartimentale per le Emergenze Ambientali Settore Siti Contaminati Al Dott. Gianfranco Mascazzini Direttore Generale Direzione Qualità della Vita Ministero
DettagliLe misure di prevenzione
Prevenzione del rischio cancerogeno Piano mirato di prevenzione Applicazione del vademecum per il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nelle attività di saldatura di acciai inox
DettagliSocietà soggetta all attività di direzione e coordinamento di Produzione Conserve Alimentari Stabilimento di CASTEL SAN GIORGIO
COSTANTINOPOLI DI Sede legale: Via Ten. Lombardi, 133 CAP 84083 Castel San Giorgio (SA) COSTANTINOPOLI DI Società soggetta all attività di direzione e coordinamento di Produzione Conserve Alimentari Stabilimento
DettagliUniversità degli Studi di Napoli Federico II
Università degli Studi di Napoli Federico II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO
DettagliAnalisi del rischio. Introduzione Cosa è il rischio sanitario-ambientale?
Università degli Studi di Catania Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale Corso di dinamica degli inquinanti e bonifica dei siti contaminati A.A. 2007-2008 Analisi del rischio G. Mancini M. Bruno,
DettagliProduzione di terre e rocce nell ambito di attività di scavo
ALLEGATO A Produzione di terre e rocce nell ambito di attività di scavo AL COMUNE DI PONTEDERA 1 Settore Pianificazione del Territorio e Ambiente 3 Servizio Ambiente RICHIESTA DI APPROVAZIONE PROGETTO
DettagliMonitoraggio di metalli in aria ambiente e loro deposizione al suolo presso un area soggetta a bonifica
Monitoraggio di metalli in aria ambiente e loro deposizione al suolo presso un area soggetta a bonifica Erbetta L. 1, Scagliotti E. 1, Bianchi D. 1, Otta C. 1, Ameglio V. 1, Mensi G. 1, Pitasi F. 2 1 ARPA
DettagliLoredana Musmeci. Istituto Superiore di Sanità. Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria
Loredana Musmeci Istituto Superiore di Sanità Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria PCB e rischio cancerogeno Brescia-22 Maggio 2015 Valutazione del rischio (contesto internazionale) Strategia
DettagliNome recettore. Trattamento fanghi. Inquinanti presenti nell emissione 5 e loro caratteristiche. Concentrazione media (mg/l) 7
Nella planimetria dell installazione (rif. Allegato 2d) devono essere individuati tutti i punti di scarico contraddistinti con la sigla S1, S2, S3,, Sn; si compilerà una tabella per ogni scarico (Esempio:
DettagliSITI CONTAMINATI. Autori: Salvatore Caldara, Alberto Mandanici
SITI CONTAMINATI Autori: ) Salvatore Caldara, Alberto Mandanici INDICATORE SITI CONTAMINATI I siti contaminati comprendono quelle aree nelle quali, in seguito ad attività umane svolte o in corso, è stata
Dettaglila Procedura di Analisi di Rischio
la Procedura di Analisi di Rischio 30 Per un sito contaminato, il rischio (R) è dato dalla seguente espressione: R = E X T E [mg/(kg*d)] : assunzione cronica giornaliera del contaminante T [mg/(kg*d)]
DettagliLa sicurezza chimica nei laboratori professionalizzanti
La sicurezza chimica nei laboratori professionalizzanti La sicurezza chimica nei laboratori professionalizzanti La sicurezza chimica coinvolge la totalità delle esperienze professionalizzanti in ambito
DettagliProblematiche ambientali e sanitarie del sito contaminato denominato "Quadrante Est" nel Comune di Ferrara.
Istituto Superiore di Sanità Regione Emilia Romagna Problematiche ambientali e sanitarie del sito contaminato denominato "Quadrante Est" nel Comune di Ferrara. Relazione finale Valutazione del rischio
DettagliCattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia. Rischio Chimico
Cattedra e Scuola di Specializzazione di Medicina del lavoro dell Università di Modena e Reggio Emilia Rischio Chimico Caratterizzazione del rischio tossicologico La caratterizzazione del rischio tossicologico
Dettagli3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale
Capitolo 3 Caratterizzazione delle sorgenti pag. 53 3.2. Individuazione dell area di interesse ai fini della modellistica diffusionale 3.2.1. Metodologia di individuazione dell area Ai fini dell individuazione
DettagliARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi
ARPAE Agenzia regionale per la prevenzione, l'ambiente e l'energia dell'emilia - Romagna * * * Atti amministrativi Determinazione dirigenziale n. DET-AMB-2016-3404 del 19/09/2016 Oggetto D.LGS. 152/2006,
DettagliValori Limite nella Legislazione Italiana
Valori Limite nella Legislazione Italiana D.Lgs 277/91: primi valori limite per amianto, piombo, rumore. (importante passo avanti ma rigidità normativa) D.Lgs 66/00: polveri di legno duro, cloruro di vinile
DettagliFrequenza giorni/anno giorni/settimana ore giorno. Nome recettore. Concentrazione media (mg/l) 7
Nella planimetria dell Installazione (rif. Allegato 2d) devono essere individuati tutti i punti di scarico contraddistinti con la sigla S1, S2, S3,, Sn; si compilerà una tabella per ogni scarico (Esempio:
DettagliSESSIONE 1. Ing. FABIO ERMOLLI Ing. ANTONIO TRAVERSA. - Quadro Normativo Vigente. - Definizioni e Principi dell AdR
SESSIONE 1 - Quadro Normativo Vigente - Definizioni e Principi dell AdR - i c.d. Criteri Metodologici ISPRA (overview) - Bersagli e modalità di esposizione - Individuazione dei bersagli, calcolo dell esposizione
DettagliLA COLLABORAZIONE DEL MEDICO COMPETENTE ALLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
VI CONGRESSO NAZIONALE SOCIETA MEDICA INTERDISCIPLINARE PROMED GALILEO WORKSHOP IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE NELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI 05 NOVEMBRE 2010 MY ONE HOTEL GALILEI PISA LA COLLABORAZIONE
DettagliIL SISTEMA DEI VALORI GUIDA
Convegno Ambiente e Salute Pisa, 15-16 giugno 2016 IL SISTEMA DEI VALORI GUIDA M.L. SCAPELLATO, D. CAVALLO Gruppo di lavoro sui valori-guida ovvero Valutazione e proposta di valori-limite, livelli d azione
DettagliLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA
LA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITA DELL ARIA CONFIGURAZIONE DELLA RETE Il sistema di controllo della qualità dell aria in Valle d Aosta è finalizzato al monitoraggio della qualità dell aria dell intero
DettagliScenari d esposizione e valutazione del rischio chimico
Scenari d esposizione e valutazione del rischio chimico Roberto BASSISSI (Laboratorio Ecoricerche S.r.l.), Sandra LAZZARI (Consulente in Gestione delle Sostanze Chimiche) Industria galvanica SDS H 2 SO
DettagliRelazione sulla qualità dell aria e i rapporti con la salute nell anno 2006 nei comuni di Empoli,
Simone Pagni Arezzo, 30 dicembre 2007 Relazione sulla qualità Relazione sulla qualità dell aria e i rapporti con la dell aria e i rapporti con la salute nell anno 2006 salute nell anno 2006 nei comuni
DettagliProblematiche nella contaminazione delle falde da solventi clorurati
Problematiche nella contaminazione delle falde da solventi clorurati Esperienze in provincia di Treviso Simone Busoni Alessandro Gnocchi Provincia di Treviso Settore Ecologia e Ambiente I solventi clorurati
DettagliDichiarazione in materia di terre e rocce da scavo (Art. 186 D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.e.i.*)
Comune di FIORANO MODENESE Provincia di Modena SERVIZIO URBANISTICA SPORTELLO UNICO EDILIZIA - AMBIENTE Dichiarazione in materia di terre e rocce da scavo (Art. 186 D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.e.i.*) I Sottoscritti:
DettagliL'APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI REACH E CLP NEI LUOGHI DI LAVORO Bologna, 16 ottobre 2015
L'APPLICAZIONE DEI REGOLAMENTI REACH E CLP NEI LUOGHI DI LAVORO Bologna, 16 ottobre 2015 L applicazione del REACH e CLP vista dall impresa utilizzatrice finale (end-user): criticità e considerazioni applicative
DettagliSintesi non tecnica al COMMENTO RELATIVO ALL ANALISI DEI DATI DI BTEX IN LOCALITÀ PANZANO (MONFALCONE) 13 luglio 10 settembre 2017
Sintesi non tecnica al COMMENTO RELATIVO ALL ANALISI DEI DATI DI BTEX IN LOCALITÀ PANZANO (MONFALCONE) 13 luglio 10 settembre 2017 Nell ambito delle attività di approfondimento sviluppate nel corso degli
Dettaglidelle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia
Provincia di Reggio Emilia La gestione delle terre e rocce da scavo: norme e procedure per il loro riutilizzo Giuseppe Liuzzi Assessorato Ambiente Provincia di Reggio Emilia 15 Dicembre 2008 D.Lgs 152/06
DettagliA.I.A. (D.Lgs. 59/05)
SCHEDA «H»: SCARICHI IDRICI Totale punti di scarico finale N 1 Sezione H1 - SCARICHI INDUSTRIALI e DOMESTICI N Scarico finale 1 Impianto, fase o gruppo di fasi di provenienza 2 Volume medio annuo scaricato
DettagliValutazione Sanitaria di Impatto Ambientale
Università degli Studi di Roma Tor Vergata DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE Ingegneria Sanitaria - Ambientale Valutazione Sanitaria di Impatto Ambientale Progetto Esposizione Valutazione di Rischio Gruppo
DettagliSTRATEGIE DI MONITORAGGIO DEI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) IN AMBIENTE INDOOR a cura del Gruppo di Studio Nazionale sull Inquinamento Indoor dell
STRATEGIE DI MONITORAGGIO DEI COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) IN AMBIENTE INDOOR a cura del Gruppo di Studio Nazionale sull Inquinamento Indoor dell ISS Rapporto Istisan, 2013 1 INDICE Introduzione...
DettagliSITI CONTAMINATI 2013 Siti contaminati - Siti potenzialmente contaminati
SITI CONTAMINATI 2013 Siti contaminati - Siti potenzialmente contaminati Nome indicatore DPSIR Fonte dati Siti potenzialmente contaminati I Ufficio Regionale Gestione Rifiuti e Bonifica Obiettivo Disponibilità
DettagliANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEI PROCEDIMENTI AUTORIZZATIVI DI GESTIONE DEI RIFIUTI E DEI SITI CONTAMINATI
Anno 2009 INDICE Anno 2009 Master in Gestione e Controllo dell Ambiente: Tecnologie e Management per il Ciclo dei Rifiuti ANALISI E VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEI PROCEDIMENTI AUTORIZZATIVI DI GESTIONE DEI
DettagliUniversità del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II. Francesco Dondero, PhD
Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro Facoltà Scienze M.F.N. ECOLOGIA II Francesco Dondero, PhD Ecologia applicata I concetti dell Ecologia generale possono avere numerose applicazioni per
Dettaglio
COMMISSARIO DELEGATO PER L EMERGENZA AMBIENTALE DELLE AREE MINERARIE DEL SULCIS IGLESIENTE E DEL GUSPINESE (D.P.C.M. 21.12.2007; 13.01.2010; 17.12.2010; 23.12.2011) ORDINANZA N. 12 DEL 3.12.2012 Oggetto:
DettagliDICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)
Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI VARESE Via dei Campigli n. 5 21100 - VARESE E, p.c. Spett.le Sportello Unico per le Attività Produttive Via Cavour n. 2 21013 GALLARATE (VA) Dichiarazione relativa
DettagliConoscere l odore per gestirlo
Conoscere l odore per gestirlo Analisi avanzata della qualità dell aria Odori sempre sotto controllo Nuove soluzioni per monitoraggi ambientali Esperti dell analisi sensoriale di aromi e fragranze Misurazione
DettagliPROGETTAZIONE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO. Valutazione del rischio chimico: il programma Mo. Va. Risch.
Università degli Studi di Firenze Facoltà di Ingegneria PROGETTAZIONE E SICUREZZA DEI LUOGHI DI LAVORO Valutazione del rischio chimico: il programma Mo. Va. Risch. D.Lgs. del 19 settembre 1994 n 626: Titolo
DettagliP.G.Q.A. Provincia di Forlì-Cesena - QUADRO CONOSCITIVO
7. Area 2 Cesena 7.1 SITUAZIONE ATTUALE Si riportano, di seguito, i totali di inquinanti emessi per la Area 2 Cesena. I totali sono espressi in tonnellate/anno nella tabella 7.1 e in percentuale nella
DettagliIL CONTRIBUTO EMISSIVO PERCENTUALE DI PM10 TOTALE PER I VARI MACROSETTORI INQUINANTI
IL CONTRIBUTO EMISSIVO PERCENTUALE DI PM10 TOTALE PER I VARI MACROSETTORI INQUINANTI Febbraio 2007 ARPAV Area Tecnico Scientifica Dipartimento Provinciale di Venezia Direttore Generale Andrea Drago Direttore
Dettagli