Tabella n Livelli di inquinamento acustico nelle principali città centro-meridionali

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1 45 3. IL RUMORE URBANO 3.1 Il rumore e il governo del territorio E possibile affermare che i rumori dovuti al traffico veicolare, quelli provocati dalle attività produttive (industriali, artigianali e commerciali) e, il più subdolo, quello dovuto agli schiamazzi notturni, fanno oramai parte della esperienza quotidiana cittadina. Tutte queste sorgenti di rumore contribuiscono ad aumentare il livello di inquinamento acustico ambientale che, specie negli ambiti urbani, ha raggiunto valori elevati. Tabella n Livelli di inquinamento acustico nelle principali città centro-meridionali Comune Leq. (dba) Roma 72,2 Napoli 72,9 Matera 68 Brindisi 69,9 Catania 68,3 Catanzaro 69,3 Agrigento 70,9 Bari 73,7 Potenza 72 Campobasso 70 Fonte: Rapporto di Legambiente sull ecosistema urbano 1996 Il problema del rumore, in realtà, è un problema che da sempre ha assillato le città, sin dai tempi dell antico Egitto, la città di Sibari patria di grandi artisti, aveva fatto emanare delle norme che proibivano agli artigiani e, soprattutto, ai calderai di lavorare entro le mura cittadine e, a chiunque, di tenere i galli che disturbavano il sonno (600 a.c.). Fra le varie forme di inquinamento quello acustico è, forse, uno dei problemi ambientali più difficilmente trattabili. Al rumore prodotto dalle attività umane non sembra esserci, da parte dell uomo, adattamento biologico, come è avvenuto, al contrario, per quello prodotto da fenomeni naturali come il vento, la pioggia o altro.

2 46 Inoltre, il rumore, anche in conseguenza delle sue caratteristiche fisico-spettrali (spettro continuo o componenti tonali non armoniche) ha una componente molto soggettiva per cui entrano in considerazione valutazioni di carattere psicologico e ambientale. Proprio questa componente soggettiva di carattere fisico produce atteggiamenti spesso non controllabili da chi subisce gli effetti del rumore oppure produce un vasto e complesso ventaglio di patologie, ad iniziare dallo stress nervoso a varie forme di annoyance, fino alla sordità, soprattutto in ambiti lavorativi, e a conseguenze di invecchiamento precoce (mediamente 30 casi su 100). L inquinamento acustico, più di ogni altro, per essere portato a condizioni di accettabilità urbana e sociale richiede efficaci attività coordinate tra politiche di settore e integrazione dei problemi acustici ambientali nei processi di pianificazione e gestione delle sistemi urbani. In tal senso sono ancora poche le esperienze di città italiane che si possono citare: il Piano Ecologico Ambientale a supporto della Nuovo Piano Regolatore di Reggio Emilia, elaborato all inizio degli anni novanta; l Azzonamento Acustico comprensivo di Regolamento di Attuazione di Cologno Monzese (MI) che individua i parametri acustici, in base alle norme del DPCM 1 marzo 1991 e della Legge 447 del 1995, divenuti indicatori ambientali nel rilascio delle concessioni edilizie. 3.2 Le principali sorgenti di rumore nel centro urbano di Ostuni: esiti di una indagine fonometrica Nel Comune di Ostuni, considerando anche l analisi degli esposti, la principale fonte di inquinamento acustico è quella dovuta dalle emissioni del traffico veicolare. La sua intensità varia in relazione ad alcuni parametri quali l entità dei flussi, la velocità, la tipologia dei mezzi di trasporto e l ambiente di propagazione. In questo caso l ambiente costruito, soprattutto nella parte storica ottocentesca e nelle ultime espansioni del primo novecento, dove la sezione stradale è normalmente stretta, riproduce un effetto che gli esperti chiamano canyon, amplificazione del rumore dovuto all urto sulle pareti edificate, in particolare questo effetto è riscontrabile durante le ore notturne del periodo estivo. E da considerare, inoltre, come le modalità e l intensità del rumore variano in maniera sostanziosa nel periodo estivo. L aumento della popolazione presente aumenta anche la quantità di traffico con la conseguenza che in alcune aree cittadine, dove maggiormente si concentra l offerta turistica, il rumore può diventare non sostenibile, e quindi non accettabile, da parte della popolazione.

3 47 Caso particolare da questo punto di vista è la condizione del centro storico la Terra dove nel periodo notturno estivo, a causa di usi diversi dello stesso luogo, questo diventa un caso di difficile gestione e condizione di conflittualità. L indagine fonometrica, effettuata dai tecnici del Presidio Multizonale di Prevenzione, ha riguardato le immissioni acustiche connesse principalmente con il traffico veicolare prodotte durante la giornata senza auto ovvero di ferma delle autovetture in determinate zone del centro urbano. Le misure sono state effettuate il 17 settembre 1999, il 20 settembre, il 21 settembre, con traffico normale, e il 22 settembre con blocco di traffico, in due fasce orarie nel periodo diurno. In particolare sono state condotte misure della durata di 15 minuti cadauna nei seguenti cinque siti: Sito 1: Piazza Matteotti, spazio antistante il civico 49. L area è interessata da traffico veicolare (non sono presenti tracciati di linee urbane); Sito 2: Corso Maggiore Airoldi, spazio antistante il civico 46. L area è interessata da traffico veicolare (non sono presenti tracciati di linee urbane); Sito 3: Via Pignatelli, spazio antistante il civico 68. L area è interessata da traffico veicolare (non sono presenti tracciati di linee urbane); Sito 4: Via Tamborrino punto di incrocio con Via Pola, spazio antistante il civico 3. L area è interessata da traffico veicolare (sono presenti tracciati di linee urbane ed extraurbane); Sito 5: Incrocio Via Filangeri Corso Vittorio Emanuele. L area è interessata da traffico veicolare (sono presenti tracciati di linee urbane). Data rilevamento: 17 settembre 1999 Sito 1 LeqA 69.9 dalle 9.20 alle 9.35 Sito 2 LeqA 65.5 dalle 9.50 alle Sito 3 LeqA 67.3 dalle alle Sito 4 LeqA 70.5 dalle alle Sito 5 LeqA 68.3 dalle alle Sito 1 LeqA 68.2 dalle alle Sito 2 LeqA 66.1 dalle alle Sito 3 LeqA 65.8 dalle alle Sito 4 LeqA 69.0 dalle alle Sito 5 LeqA 70.1 dalle alle 17.25

4 48 Data rilevamento: 20 settembre 1999 Sito 1 LeqA 68.8 dalle alle Sito 2 LeqA 66.3 dalle alle Sito 3 LeqA 65.2 dalle alle Sito 4 LeqA 64.3 dalle 9.40 alle 9.55 Sito 5 LeqA 69.5 dalle 9.10 alle 9.25 Sito 1 LeqA 65.2 dalle alle Sito 2 LeqA 62.3 dalle alle Sito 3 LeqA 64.7 dalle alle Sito 4 LeqA 65.1 dalle alle Sito 5 LeqA 68.7 dalle alle Data rilevamento: 21 settembre 1999 Sito 1 LeqA 67.2 dalle alle Sito 2 LeqA 65.3 dalle alle Sito 3 LeqA 66.2 dalle 9.50 alle Sito 4 LeqA 68.1 dalle 9.20 alle 9.35 Sito 5 LeqA 70.5 dalle alle Sito 1 LeqA 68.0 dalle alle Sito 2 LeqA 66.7 dalle alle Sito 3 LeqA 67.1 dalle alle Sito 4 LeqA 65.3 dalle alle Sito 5 LeqA 68.2 dalle alle Data rilevamento: 22 settembre 1999 Sito 1 LeqA 61.2 dalle 9.10 alle 9.40 Sito 2 LeqA 57.8 dalle 9.45 alle Sito 3 LeqA 61.5 dalle alle Sito 4 LeqA 62.8 dalle alle Sito 5 LeqA 61.5 dalle alle 12.00

5 49 Dalle misure si nota, ancora come durante il blocco di traffico e nella fascia oraria mattutina, l abbattimento dei livelli di pressione sonora - Leq (A) sono di media compresi tra tra 3 e 8 dba. In particolare nel sito 5 (incrocio Via Filangeri Corso Vittorio Emanuele) si nota un abbattimento di 9 dba. Mediamente si evidenzia un livello di pressione sonora abbastanza elevato, e se consideriamo il livello massimo pari a 65 db(a) nelle ore diurne, della classe di azzonamento acustico, dove dovrebbe essere compresa la zona in questione i superamenti dei limiti interessano tutti e 5 punti di rilievo. Il DPCM 1 marzo 1991 prevede che i comuni debbano dotarsi di una zonizzazione acustica, strumento che definisce i livelli massimi di pressione sonora di ogni zona dell intero territorio comunale. La legge quadro 447/95 contro l inquinamento acustico prevede in caso ci siano differenze tra il livello acustico misurato e i limiti di zona la redazione di un piano di risanamento acustico comprensivo di un regolamento di attuazione. Tabella n Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in db(a) DPCM 1 MARZO Periodo Periodo Classi di destinazione d uso del territorio Diurno Notturno Classe I Aree particolarmente protette Classe II Aree prevalentemente residenziali Classe III Aree di tipo misto Classe IV Aree di intensa attività umana Classe V Aree prevalentemente industriali Classe VI Aree esclusivamente industriale L analisi degli esposti presentati sul problema rumore Da una analisi degli esposti pervenuti presso gli Uffici competenti del Comune di Ostuni nell ultimo decennio, riguardanti le fonti di rumore che maggiormente causano fastidi alla popolazione, risulta che le principali cause di rumore sono: le discoteche, i locali notturni, i rumori provenienti da frigoriferi commerciali e impianti di climatizzazione e i lavori stradali. Nello specifico è emerso che, senza alcun dubbio, la fonte di rumore che maggiormente provoca fastidi alla popolazione e che coinvolge spesso intere comunità, in particolare nelle località marine e nel Centro Storico, è quello riconducibile ai vari locali di intrattenimento e per il tempo libero presenti sul territorio nonché ai locali notturni che, soprattutto negli ultimi anni, sono sorti nel

6 50 centro urbano. Per meglio comprendere quali siano le fonti di rumore che maggiormente causano fastidi e problemi alla popolazione ostunese, in tabella n. 17 è riportato un elenco degli esposti fatti da parte di cittadini agli organi competenti, in relazione alle emissioni rumorose in un arco di tempo che va dal 1993 al Tabella n. 17 Tipologie più ricorrenti di richieste di intervento legate a disturbi da rumore per il Comune di Ostuni nell ultimo decennio Sorgenti del rumore Valore assoluto Valore percentuale Discoteche, locali notturni Frigoriferi commerciali Forni elettrici Attività commerciali e/o produttive Impianti di rigenerazione aria e di climatizzazione Traffico stradale Lavori stradali Centrali elettriche Pulizia spiagge Totale Fonte: Ufficio Tecnico Comunale Sezione Ecologia Comune di Ostuni Tabella n. 18 Distribuzione delle richieste di intervento legate a disturbi da rumore per il Comune di Ostuni dell ultimo triennio Mesi Gennaio 1 Febbraio 1 Marzo 2 Aprile 1 Maggio 1 Giugno 1 Luglio 3 Agosto 1 Settembre 1 Ottobre 1 Novembre 1 Dicembre 1 Fonte: Ufficio Tecnico Comunale Sezione Ecologia Comune di Ostuni Numero

7 Le competenze degli enti locali per il controllo e la gestione del rumore L espletamento di compiti da parte della Amministrazione comunale, nel campo dell inquinamento acustico deriva dalle attribuzioni proprie del Sindaco, in quanto autorità sanitaria e dalle competenze attribuite ai Comuni dalla legge quadro sul rumore n. 447/95. La nuove competenze sono predefinite dal DPCM 1 marzo 1991, dalla Legge quadro sull inquinamento acustico n. 447 del 1995 e dalla Legge Regionale n. 3 del 12 febbraio 2002 Norme di indirizzo per il contenimento e la zonizzazione dell inquinamento acustico. Regioni, Province e Comuni hanno competenze e obblighi ben definiti e concatenati. Le Regioni, entro un anno dalla entrata in vigore della legge quadro, avrebbero dovuto tra l altro definire: i criteri in base ai quali i comuni debbano procedere alla classificazione del proprio territorio le procedure e gli eventuali altri criteri per la predisposizione e l adozione da parte dei comuni di piani di risanamento acustico i criteri e le condizioni per l individuazione, da parte dei comuni, il cui territorio presenti un rilevante interesse paesaggistico-ambientale e turistico, di eventuali valori limite più restrittivi i criteri per la identificazione delle priorità temporali degli interventi di bonifica acustica del territorio Alle Province, invece, spettano in generale le funzioni amministrative e di controllo e la vigilanza. Sono di competenza dei Comuni: la classificazione del territorio comunale il coordinamento degli strumenti urbanistici l adozione di piani di risanamento il controllo del rispetto della normativa per la tutela dall inquinamento acustico all atto del rilascio delle concessioni edilizie l adozione di regolamenti per la tutela dall inquinamento acustico la rilevazione e il controllo delle emissioni sonore prodotte dai veicoli Inoltre, i Comuni entro un anno dalla entrata in vigore della legge quadro, avrebbero dovuto adeguare i propri Regolamenti locali di igiene e sanità e di polizia municipale, prevedendo apposite norme contro l inquinamento acustico. Nel caso di comuni con più di abitanti la Giunta Comunale deve presentare una relazione biennale sullo stato acustico del Comune.

8 52 Nota 1 - La normativa in materia di inquinamento acustico La legge 447 del 26/10/95 Legge quadro sull inquinamento acustico definisce e delinea le competenze sia degli enti pubblici che esplicano le azioni di regolamentazione, pianificazione e controllo, sia dei soggetti pubblici e/o privati, che possono essere causa diretta o indiretta di inquinamento acustico. Il carattere onnicomprensivo della legge è evidenziato dalla definizione stessa di inquinamento acustico che è riportata nella legge, con questo termine si intende infatti l introduzione di rumore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento dell ecosistema, dei beni materiali, dei monumenti, dell ambiente abitativo o dell ambiente esterno tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. A questa legge, che ha definito il quadro di riferimento, sono collegati una serie di decreti attuativi e di leggi regionali, sono proprio queste ultime infatti che permettono di completare l applicazione della legge quadro. Ad oggi sono stati emanati i seguenti decreti attuativi della L. 447/95: - DMA 11/12/96 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo in GU n. 52 del 4/3/97; - DPCM 18/9/97 Determinazione dei requisiti delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante in GU n. 233 del 6/10/97. Per tener conto della difficoltà di applicazione è stato emanato il DPCM 19/12/97 in GU n. 296 del 20/12/97 che proroga di sei mesi il termine per l installazione di sistemi di registrazione del livello sonoro; - DMA 31/10/97 Metodologia del rumore aeroportuale in GU n. 267 del 15/11/97; - DPCM 14/11/97 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore in GU n. 280 del 1/12/97; - DPR n /11/1997 Regolamento recante norme per la riduzione dell inquinamento acustico prodotto dagli aeromobili civili e successive modifiche in GU n. 20 del 26/1/1998; - DPCM 5/12/1997 Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici in GU n.297 del 22/12/1997; - DMA 14/11/1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell inquinamento acustico in GU n.76 del 1/4/1998; - DPCM 31/3/1998 Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l esercizio dell attività del tecnico competente in acustica in GU n.120 del 26/5/1998;

9 53 - DPR 18/11/ 1998, n. 459 Regolamento recante norme di esecuzione dell art. 11 della legge 26 ottobre 1995, n. 447, in materia di inquinamento acustico derivante da traffico ferroviario in GU n.2 del 4/1/1999; - DPCM 16/4/1999, n. 215 Regolamento recante norme per la determinazione dei requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi in GU n.153 del 2/7/1999; - DMA 20/5/1999 Criteri per la progettazione dei sistemi di monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità di aeroporti nonché criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello di inquinamento acustico in GU n. 225 del 24/9/1999; - DMA 3/12/1999 Procedure antirumore e zone di rispetto negli aeroporti in GU n. 289 del 10/11/1999; - DMA 20/11/2000 Criteri per la predisposizione, da parte delle società e degli Enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore in GU n. 285 del 6/12/2000; - DPR n /4/2001 Regolamento recante disciplina delle emissioni sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche a norma dell art. 11 della legge 26/10/1995, n. 447 in GU n. 172 del 26/7/ Legge Regionale n. 3 del 12 febbraio 2002 Norme di indirizzo per il contenimento la zonizzazione dell inquinamento acustico in BURP n. 25 del 20 febbraio 2002.

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