Alto rischio. obiettivo sicurezza

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1 Francesco Bonavita e Sonia Noci L INTERVENTO Alto rischio Incendio alla torre di distillazione della raffineria Iplom, impianto a rischio di incidente rilevante per la vicinanza di un reattore contenente idrogeno Nel piazzale del distaccamento di Busalla (Ge) i vigili del turno B hanno da poco iniziato l addestramento programmato per quella che sembra essere una serena notte di fine estate. All improvviso un bagliore attira l attenzione della squadra che, allarmata dalla strana luce giallastra proveniente dall area ove è sita la raffineria Iplom, subito si prepara ad uscire. Contemporaneamente i telefoni della sala operativa del comando di Genova iniziano a squillare ripetutamente: il personale della Iplom richiede soccorso per un incendio alla torre di distillazione. La squadra di Busalla giunge in breve sul sito; si rende conto della gravità dell incendio e dell impossibilità di contrastarlo con le sole proprie forze. I tecnici dell azienda informano la squadra della pericolosità dell impianto per la presenza, nelle immediate vicinanze, di un reattore contenente idrogeno solforato, sostanza gassosa altamente tossica. La squadra richiede rinforzi immediati. 31

2 La centrale di Genova invia sul posto 2 squadre con APS e attiva la direzione regionale e la centrale operativa del ministero dell Interno. Interviene sul posto anche il funzionario di guardia addetto al coordinamento delle operazioni. Le fiamme sempre più alte illuminano l intera spianata dove sorge il paese di Busalla. La popolazione, pur convivendo da anni con la raffineria e conoscendo i vantaggi occupazionali che derivano dalla sua presenza, è giustamente allarmata e preferisce rimanere nelle proprie case in attesa di conoscere con esattezza la gravità dell incidente. I tecnici Iplom intercettano le alimentazioni di gasolio agli scambiatori di calore e dell idrogeno al reattore catalitico, attivano i dispositivi di sicurezza e gli impianti antincendio manuali e si mettono a disposizione del funzionario di guardia. Il personale VVF, posizionati i mezzi e distese le manichette, si schiera isolando l area coinvolta dalle fiamme, adoperandosi nelle operazioni di contenimento dell incendio, aggredendo le fiamme dal basso verso l alto con i cannoni schiuma diretti al cuore dell incendio e manichette da 70 al fine di raffreddare e proteggere i reattori adiacenti. La rete di idranti con La rete di idranti con cannoni schiuma della raffineria e gli impianti automatici, che separano con schermi di acqua le unità limitrofe, lavorano a pieno regime cannoni schiuma della raffineria e gli impianti automatici, che separano con schermi di acqua le unità limitrofe, lavorano a pieno regime contribuendo nell opera di raffreddamento delle strutture. Le fiamme si innalzano e si susseguono alcune esplosioni causate dalla combustione dell idrogeno e del gasolio. Di fronte a tale situazione il funzionario di guardia richiede l intervento dei mezzi aeroportuali Dragon e dell autobotte da litri, riuscendo comunque a mantenere l operatività del servizio antincendio dell aeroporto Cristoforo Colombo di Genova. L attivazione del piano di emergenza esterno, previsto dal d.lgs. 334/99 per questa tipologia di attività, prevede il concorso dei carabinieri e le forze di polizia: i primi provvedono alla chiusura e alla limitazione degli accessi all area del sito industriale; i secondi, su disposizione del funzionario VVF, interdicono il traffico, nei due sensi di marcia, sulla adiacente autostrada A7 Milano-Genova tra i caselli di Genova-Bolzaneto e Ronco Scrivia. La polizia ferroviaria ha provveduto ad interrompere il traffico ferroviario della linea Genova-Ronco. Le interruzioni sono durate per tutto il tempo delle operazioni di spegnimento. I Dragon e l autobotte, I potenti cannoni schiuma dei mezzi aeroportuali dei vigili del fuoco consentono di risolvere la pericolosa situazione scortati dalla polizia, giungono a Busalla e con i loro potenti cannoni schiuma consentono di controllare le fiamme. Lo spegnimento delle fiamme, intorno all una di notte, non esaurisce i compiti del personale. Le squadre sono state impegnate fino al mattino, dapprima per le operazioni di raffreddamento dell impianto e delle strutture, poi per compiti di sorveglianza e monitoraggio: con l ausilio della termocamera e del pirometro laser si misura la temperatura in più punti sensibili dell impianto coinvolto nell incidente, ad intervalli di tempo regolari. Si attiva anche il nucleo di polizia giudiziaria del comando di Genova e si provvede alla conservazione dello stato dei luoghi in attesa del sopralluogo della Procura della repubblica. Il magistrato intervenuto ha richiesto la collaborazione dei vigili del fuoco e di un rappresentante tecnico della Iplom; al termine del sopralluogo, atto a verificare lo stato dell impianto, si provvede al sequestro della sola parte dell unità interessata dall incidente. A questa scelta si giunge dopo l analisi degli schemi P&I (piping and instrument) delle unità coinvolte messi a disposizione dalla direzione Iplom: la loro lettura consente di verificare la possibilità di sezionare in sicurezza solo la linea degli scambiatori di calore e del reattore coinvolti nell incidente. Così facendo si garantisce all azienda di non interrompere la produzione, evitando ulteriori disagi per la popolazione di Busalla, in buona parte impiegata presso la stessa raffineria. Attualmente la Procura della repubblica di Genova sta svolgendo le indagini per individuare le cause dell incidente ed eventuali responsabilità, ed ha anche provveduto a porre sotto sequestro i server della sala di controllo. Quattro ore di lavoro, nessun ferito e nessun effetto domino sono dati oggettivi che consentono di affermare che l intervento dei vigili del fuoco è stato condotto con molta prudenza ma anche efficacia ed efficienza. Di fondamentale importanza e peso è 32

3 stata la decisione di far intervenire i mezzi aeroportuali Dragon: grazie ai cannoni posti sul loro tetto è stato possibile raffreddare con schiuma la parte più elevata dell impianto difficilmente raggiungibile con gli idranti. Da una analisi a posteriori è emerso che con una continua e controllata comunicazione tra sala operativa e centro di comando avanzato fin dalle prime fasi di allarme, con l applicazione della meta-procedura degli otto passi e infine con la gestione dell intervento secondo i principi dell incident command system è possibile effettuare un intervento efficace ed efficiente salvaguardando la sicurezza e l incolumità degli operatori e della popolazione. Personale VVF intervenuto sul luogo dell incidente e nei giorni seguenti per le operazioni di sorveglianza e monitoraggio: capo reparto 3 capo squadra 13 vigile permanente 34 mezzi intervenuti autopompa serbatoio 4 autobotte 3 autofurgone chimico 1 autofurgone autoprotettori 1 dragon 2 att /lt 1 ca 2 av 3 act 2 APPROFONDIMENTO TECNICO Il processo produttivo Il processo produttivo della Iplom Spa può essere scomposto in sottoprocessi che costituiscono le diverse unità di produzione tra loro collegate in cascata. Ci sono nove unità di produzione. Ogni unità effettua una trasformazione del prodotto di input in uno o più sottoprodotti o prodotti di output; questi ultimi diventano prodotto di input per unità successive. Ogni unità è costituita da più impianti di trasformazione, di servizio, controllo, regolazione e sicurezza. Infine gli impianti sono costituiti da apparecchiature come scambiatori, reattori, torri di distillazione, valvole, serbatoi etc. Nella figura della pagina seguente è rappresentato lo schema di flusso del processo produttivo. Nella raffineria entra greggio che viene trasformato in diesel, STZ (gasolio a basso tenore di zolfo), zolfo liquido, bitumi e le acque reflue. Nello schema a pagina seguente si è evidenziata l unità 1700 chiamata Idrotrattamento catalitico, che è l unità coinvolta nell incidente. L unità 1700 è il sottoprocesso idrogenazione sfruttato per la riduzione dei contaminanti (azoto, zolfo, metalli etc) del petrolio. Di norma eseguito prima del reforming catalitico, può avvenire anche a monte del cracking catalitico al fine di ridurre il contenuto di zolfo ed ottenere prodotti finiti quali kerosene, gasolio per autotrazione ed oli combustibili. In questo secondo caso si parla di idrodesolforazione: l alimentazione è preriscaldata in una batteria di scambiatori di calore ( C), immessa ad alta pressione (intorno ai 70 bar) in un reattore catalitico a letto fisso ove è miscelata con idrogeno. All interno del reattore i composti azotati e solforati sono convertiti in idrogeno solforato (H2S) ed ammoniaca (NH3). I prodotti di reazione (gasolio, nafta, gas di sintesi) lasciano il reattore, subiscono un raffreddamento e sono immessi in un separatore liquido/gas. Il gas ottenuto dalla separazione di alta pressione è ricco di idrogeno ed è riciclato per la miscelazione con l alimentazione; il flusso di gas di bassa pressione è ricco di idrogeno solforato ed è inviato all unità di trattamento ove l H2S sarà rimosso. La fase liquida costituisce il prodotto dell idrotrattamento ed è di norma inviata alla colonna di stripping. Descrizione tecnica dell incidente Intorno alle del 1 settembre scorso un incidente rilevante ha interessato l unità di idrotrattamento catalitico (unità 1700). L impianto era in fase di start-up a seguito di lavori di manutenzione e ristrutturazione. Si presume che all altezza del solaio del secondo piano rialzato della struttura, tra il reattore catalitico e la batteria di scambiatori (a fasci tubieri) della sezione 1700 B, si sia generata una perdita di gasolio o idrogeno da un accoppiamento flangiato della linea di alimentazione del reattore stesso. E presumibile che, a causa delle elevate pressioni e temperature d esercizio, il fluido abbia trovato un innesco sufficiente a provocare un primo flash fire. Dalle tubazioni troncate si è sviluppato un jet-fire che ha esteso l incendio coinvolgendo la batteria di scambiatori (apparecchiature 1709 e 1718) posti di fianco. Successivamente si è verificata un altra esplosione 33

4 SCHEMA DI FLUSSO DEL PROCESSO FUEL GAS GREGGIO TOPPING Distillazione del greggio T100 VACUUM Lavorare sotto vuoto del residuo atmosferico proveniente da distillazione METANO INCENDIO GASOLIO ATMOSFERICO GASOLIO DI VUOTO LAVAGGIO GAS E RIGENERAZIONE AMMINA Unità 1200 PRODUZIONE IDROGENO Unità 1100 H 2 IDROTRATTAMENTO Unità 1700 RECUPERO ZOLFO Unità 1400 Sez. CLAUS Unità 1500 Sez.T.G.C.U H 2 S FRAZIONAMENTO Unità 1700 VIRGIN NAFTA STZ OLIO COMBUSTIBILE/BITUME ZOLFO LIQUIDO DIESEL ACQUE DI PROCESSO SOUR WATER STRIPPER Unità 1300 IMPIANTO CARBONI Unità 1300 ACQUE REFLUE (flash fire) che ha causato la rottura e la proiezione delle coperture metalliche esterne del rivestimento di coibentazione degli scambiatori stessi; essendo quest ultimo, nello strato più interno, costituito da materiale polimerico (fibra di vetro e resine), ha alimentato velocemente l incendio provocando fiamme gialle di circa 30 m di altezza e una più lunga colonna di intensi e caldi fumi neri. Le fiamme hanno coinvolto le batterie di scambiatori installati al terzo e quarto piano rialzati della struttura, causando un terzo flash fire questa volta di un ramo della linea di passaggio dell olio diatermico utilizzato negli scambiatori, posto al quarto piano. L incendio è durato circa 4 ore con un rilascio di miscela di circa 500 t. DIAGRAMMA DI PROCESSO DELL UNITA DI DESOLFORAZIONE DEL GASOLIO Hydrogen make-up Feed REACTOR Hydrogen HIGH PRESSURE SEPARATOR 34

5 Le temperature raggiunte sono state intorno ai 1000 C. La struttura in acciaio, telaio della stazione di processo dell impianto, ha subito, in alcuni punti, un collasso termico. Dalle foto sono riconoscibili sensibili deformazioni in campo plastico di elementi della struttura (travi e controventi di tipo IPE). Dalle stesse foto si evince che la struttura è rimasta integra negli elementi portanti verticali. Il solaio in acciaio del secondo piano si è bucato in alcuni punti; quello del terzo piano ha subito un abbassamento causato dall inarcamento della trave anteriore. La deformazione plastica della trave ha causato il successivo abbassamento e inclinazione degli scambiatori e dei tubi del terzo e quarto piano rialzati. Foto grande: deformazioni plastiche di una trave d acciaio Foto piccole dall alto: resistenza degli elementi portanti verticali Cedimento del graticcio metallico del solaio Collasso della struttura ed inclinazione degli scambiatori Particolare del reattore catalitico Il reattore catalitico non sembra aver subito rilevanti danni strutturali. Sul lato rivolto verso l interno della struttura e all altezza (circa 2/3 dalla base) dell inserimento dell idrogeno all interno del contenitore, risulta danneggiata prevalentemente la carcassa esterna e bruciata parte del rivestimento isolante. 35

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