DOMENICA 4^ DI PASQUA - 29 aprile 2012

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1 DOMENICA 4^ DI PASQUA - 29 aprile 2012 Buon Pastore, Catacombe di Priscilla (sec. 2 d.c.) - Roma E' chiamata, questa domenica, la domenica "del buon Pastore", ossia l'amore del Padre che non ci lascia mai soli, ma, prendendo lo spunto, come era solito fare Gesù, dai segni del suo tempo, paragona il suo amore a quello che ha il pastore con le sue pecore. Contemplare tanto amore era ed è un immergersi nella felicità che diventa poi estasi. Un amore che, come è nella stessa natura sua, non ci perde mai di vista, ma è sempre rivolto su di noi, su ciascuno di noi, cercando tutte le vie per entrare nella nostra vita. Oggi la Chiesa ci offre la riflessione di una vocazione particolare, che è quella della vita religiosa o del sacerdozio, pastore delle anime, ossia Gesù stesso che si dona a poveri uomini, come sono i chiamati, per trasmettere la sua grazia, il suo amore nei sacramenti, nella Parola, nella missione continua della carità. C è una conoscenza, un intimità, un amore reciproco tra pastore e pecore. Egli chiama ciascuna per nome, ognuna ha un rapporto personale con lui. Nel rapporto di fratellanza tra cristiani, ovile di Cristo, vi è la particolarità che nessuno scompare, che nessuno perde la sua caratteristica, ma anzi rafforza la propria personalità, è chiamato ad essere quello che il Signore vuole che sia. Una delle immagini più rappresentate nell arte delle catacombe è quella del buon pastore che, pur desumendo lo schema dalla cultura pagana, assume subito un significato cristologico, ispirandosi alla parabola della pecorella smarrita. Il Cristo viene, così, rappresentato come un umile pastore con una pecorella sulle spalle, mentre vigila un piccolo gregge, talvolta costituito da due sole pecore poste ai suoi fianchi. Gesù può proporsi a noi come il pastore premuroso che conosce ciascuna delle sue pecorelle. Il che significa espressamente: nulla che riguardi le sue pecorelle gli è estraneo, nulla di noi gli è oscuro o gli è insignificante, neppure il dolore e la sofferenza o quanto altro possa interessare la nostra vita. Alla premura del pastore non può che corrispondere la fiducia incondizionata delle pecore e la loro sensibilità a lasciarsi guidare e condurre senza riserve, fiduciosi in Colui che ci ha amati per primo e che ha speso tutto se stesso per il nostro riscatto, rincuorati e motivati alla confidenza e all'apertura nei suoi confronti si esprime nella preghiera, nella vita sacramentale, nella comunità ecclesiale e nella medesima dinamica di amore che ci sprona ad uscire da noi stessi per donarci agli altri con la stessa franchezza del Risorto.

2 GERUSALEMME AI TEMPI DI GESÙ PREGHIERA O Dio, che ci hai inseriti in Cristo come tralci nella vera vite, donaci il tuo Spirito, perché amandoci gli uni agli altri di sincero amore, diventiamo primizie di umanità nuova e portiamo frutti di santità e di pace. Lettura leggo per capire cosa dice il Signore LECTIO SUL VANGELO DELLA QUARTA DOMENICA DI PASQUA Gesù è il buon pastore perché è disposto a dare la vita per il suo gregge e conosce le sue pecore, perché le ama intensamente.

3 Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) Lett. Io sono il pastore bello (= vero, buono, capace, con cui è piacevole rimanere). Gesù è il pastore, il modello per ogni pastore. Egli vive per le pecore. Il mercenario trae vantaggio dalle pecore e nel pericolo salva se stesso. In quel tempo, Gesù disse: 11 Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12 Il mercenario che non è pastore e al quale le pecore non appartengono vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13 perché è un mercenario e non gli importa delle pecore. Conosco è un rapporto di riconoscimento e di amore che giunge alla più profonda intimità. Il recinto è quello di Israele, ma Gesù è pastore di tutta l umanità. 14 Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15 così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16 E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. Sarà la morte di Gesù ad abbracciare tutto il mondo geograficamente e storicamente, nel tempo e nello spazio. 17 Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio». Lettura leggo per capire cosa dice il Signore Meditazione cosa Dio dice a me

4 Preghiera cosa io posso dire a Dio Condivisione comunico ai fratelli quello che il Signore mi ha fatto capire Azione cosa può cambiare per me PRIMA LETTURA Nel malato guarito da san Pietro è possibile vedere la storia dell umanità prostrata, che solo in Gesù Cristo trova la salvezza. Dagli Atti degli Apostoli (4.8-12) In quei giorni, 8 Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, 9 visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, 10 sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. 11 Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d angolo. 12 In nessun altro c è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

5 SALMO RESPONSORIALE (SaI 117, ) La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d angolo. Rendete grazie al Signore perché è buono, perché il suo amore è per sempre. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nell uomo. È meglio rifugiarsi nel Signore che confidare nei potenti. Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza. La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d angolo. Questo è stato fatto dal Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Vi benediciamo dalla casa del Signore. Sei tu il mio Dio e ti rendo grazie, sei il mio Dio e ti esalto. Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre. SECONDA LETTURA È una rivelazione commossa sull autentica grandezza di ogni ciistiano Siamo chiamati e siamo in realtà figli di Dio Dalla prima lettera di San Giovanni apostolo (3,1-2) Carissimi, 1 Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!

6 Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. 2 Carissimi, noi fin d ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è. PREGHIERA "Il buon pastore è la figura alla quale il sacerdote, ma anche tutta la Chiesa deve guardare, è la sua stella polare. E solo tu, Gesù, lo sei. Solo in te c è salvezza e in nessun altro. La tua forza fa rialzare lo storpio E, voglio credere che, la stessa forza fa rialzare, oggi, chi cade. Tu pastore buono e bello sei guida e è allo stesso tempo sicurezza. In Te c è forza e tenerezza. Sei fortezza nello smascherare i mercenari, nell intravvedere anche da lontano il pericolo. Nello stesso tempo sei tenerezza che protegge, sorregge, supporta. Così sei stato, e sei, Gesù. Nella tua non facile vita, hai affrontato il lupo

7 hai affrontato il pericolo, hai affrontato la morte per difendere l uomo. Anche oggi, per me, Gesù sei guida, custode, sicurezza. Voglio credere che sei la fortezza che mi strappa dalle fauci dell angoscia, della depressione, dal quel buco nero che mi impedisce di vivere. In te, pastore buono, c è tenerezza, la tenerezza di cui ho bisogno per andare avanti. La tua tenerezza è una mano che conforta, che mi riporta nel posto giusto con delicatezza. La tua tenerezza ascolta, è attenta E, con discrezione, sceglie la strada buona per poter ripartire. La tua tenerezza è il luogo sicuro dove io smetto di aver paura, anche di me stesso. La tua tenerezza è pace misericordiosa, è uno sguardo paterno che non giudica, non accusa ma consola, solleva, incoraggia, tranquillizza, rasserena. Sotto questo sguardo si può pensare di poter vivere anche l invivibile. Si, pastore buono sei fortezza e tenerezza, vuoi salvare tutti e non disperi di nessuno, credi che vi sia sempre una strada percorribile.

8 Sei sempre presente, non demordi: sei infaticabile, sei perseverante nel curare, nutrire, confortare. Voglio credere con tutto il cuore che tu Gesù, amandoci mi rendi più buono e capace di amare. Infatti, tu ami senza condizioni e il suo amore è serio e vero. Non poni condizione alcuna, non chiedi nulla in cambio, neppure di essere adorato. Il tuo amore è per tutti, va oltre ogni confine e per tutti è la salvezza." Non siamo più abituati a vedere il gregge, il pastore, spesso possiamo ricorrere alla fantasia, cosa tu fa pensare l immagine del Buon Pastore?. Immagina la relazione fra te e Gesù Nella figura delle pecore con il pastore