VALUTAZIONE di IMPATTO AMBIENTALE

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1 UNIVERSITÀ DI PISA FACOLTÀ DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE TECNICA URBANISTICA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA CIVILE,DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO INGEGNERIA DEL TERRITORIO CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN ING. IDRAULICA, DEITRASPORTI E DEL TERRITORIO INGEGNERIA DEL TERRITORIO 1 Ing. SERENA PECORI VALUTAZIONE di IMPATTO AMBIENTALE V.I.A. La V.I.A. è una procedura che ha lo scopo di assistere il processo decisionale relativo alla realizzazione di opere per le quali si prevede un impatto significativo sull ambiente 1) PREDIRE E VALUTARE IN MODO SISTEMATICO GLI IMPATTI SULL AMBIENTE DI UN DETERMINATO PROGETTO OBIETTIVI La procedura di V.I.A. serve ad identificare le probabili conseguenze sull ambiente (bio/geofisico) e sull uomo (salute/benessere) legate alla realizzazione di un progetto (opera/attività). 2) FORNIRE QUESTE INFORMAZIONI AI DECISORI Fare in modo che queste informazioni ambientali siano rese disponibili ai responsabili dell approvazione del progetto, in uno stadio in cui possano materialmente influenzare la loro decisione 1

2 V.I.A. La V.I.A. tipicamente fa parte della procedura di autorizzazione di progetti per i quali si prevedono significativi effetti sull ambiente, la salute umana o le risorse naturali E uno degli strumenti usati per decidere dell approvazione di un progetto. La V.I.A. include sia aspetti legali ed amministrativi che aspetti analitici ASPETTI LEGALI-AMMINISTRATIVI Determinano come la V.I.A. si inserisce all interno del processo decisionale relativo all opera in esame (ruolo dei vari attori, partecipazione pubblica, etc) Sono specificati dalla legislazione Possono variare nei diversi Paesi. ASPETTI ANALITICI Comprendono strumenti e metodi per l identificazione degli impatti e la valutazione della loro rilevanza (es. modelli di dispersione di inquinanti) Sono discussi nella letteratura tecnico-scientifica Sono simili nei vari Paesi o Istituzioni Una buona V.I.A. deve.. 1) Mettere i decisori nella migliore condizione possibile di effettuare la loro scelta 1) Assicurarsi che tutte le informazioni rilevanti siano state raccolte, elaborate, interpretate e sintetizzate nella maniera più opportuna, alla luce delle migliori tecniche e conoscenze disponibili RIFERIMENTI NORMATIVI Direttiva CEE 337/1985, concernente la V.I.A. di determinati progetti pubblici e privati. I programmi d azione della Comunità Europea sottolineano che la migliore politica ecologica consiste nell evitare fin dall inizio inquinamenti ed altre perturbazioni, anziché combatterne successivamente gli effetti e affermano che in tutti i processi tecnici di programmazione e di decisione si deve subito conto delle eventuali ripercussioni sull ambiente; Che a tal fine prevedono l adozione di procedure per valutare queste ripercussioni SCOPO UNIFORMARE le legislazioni vigenti negli stati membri in materia di valutazione di impatto ambientale dei progetti pubblici e privati Si considerano, a questo proposito due tipologie di progetti: DA SOTTOPORRE OBBLIGATORIAMENTE A V.I.A. Sono i progetti appartenenti a determinate classi, che si ritiene che abbiano necessariamente ripercussioni sull ambiente (elencati nell Allegato I) DA SOTTOPORRE FACOLTATIVAMENTE A V.I.A. A discrezione dei singoli Stati membri, che predisporranno gli elenchi (elencati nell Allegato II) 2

3 RIFERIMENTI NORMATIVI Direttiva CEE 337/1985, concernente la V.I.A. di determinati progetti pubblici e privati Art. 2 Gli stati membri adottano le disposizioni necessarie affinchè, prima del rilescio dell autorizzazione, i progetti per i quali si prevede un impatto ambientale Importante, segnatamente per la loro natura, le loro dimensioni e la loro ubicazione, formino oggetto di una valutazione del loro impatto Art. 3 La valutazione dell impatto ambientale individua, descrive e valuta, in modo appropriato, per ciascun caso, gli effetti DIRETTI ed INDIRETTI di un progetto sui seguenti fattori - l uomo, la fauna e la flora - Il suolo, l acqua, l aria, il clima ed il paesaggio - L interazione trai fattori di cui al primo ed al secondo trattino - I beni materiali ed il patrimonio culturale Art Si stabiliscono le modalità con cui deve essere effettuata la valutazione di impatto ambientale (il committente deve fornire, le informazioni specificate nell Allegato III) IMPORTANTE: -qualsiasi domanda di autorizzazione, nonché le informazioni raccolte ai sensi dell Art. 5, siano messe a disposizione del pubblico; -Al pubblico interessato sia data la possibilità di esprimere il parere prima dell avvio del progetto RIFERIMENTI NORMATIVI Direttiva CEE 11/1997, che modifica la direttiva 85/377/CEE concernente la V.I.A. di determinati progetti pubblici e privati Anche qui, come nella Direttiva precedente, si danno due Allegati dove si elencano i progetti che devono essere necessariamente sottoposti a V.I.A. (Allegato I) e quelli, invece, per i quali sono gli Stati Membri a decidere se sottoporli o no a V.I.A. (Allegato II) adottando o un criterio caso per caso o mediante soglie determinate dagli Stati stessi IMPORTANTE: L Allegato I viene notevolmente ampliato rispetto a quello del 1985 INNOVAZIONI Tra le informazioni che il committente deve fornire, si trova la: Descrizione sommaria delle principali alternative prese in considerazione dal Committente con indicazione delle principali ragioni della scelta Gli Stati Membri devono mettere in vigore le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente legge entro il 14/03/1999 3

4 NORMATIVA NAZIONALE Legge 8 luglio 1986 n 349: Istituzione del Ministero dell Ambiente e delle norme in materia di danno ambientale..in attesa dell attuazione delle Direttive Comunitarie, le Norme Tecniche e le categorie di opere in grado di produrre rilevanti modifiche all ambiente sono individuate con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Si istituisce il Ministero dell Ambiente..Per le opere sottoposte a V.I.A. il Ministro dell Ambiente, sentite le Regioni interessate, il Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, si pronuncia sulla compatibilità ambientale nei successivi novanta giorni, decorsi i quali la procedura di approvazione del progetto riprende il suo corso NORMATIVA NAZIONALE D.P.C.M. 10 agosto 1988 n. 377: Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale di cui all Art. 6 della Legge 8 luglio 1986 n.349 STABILISCE: 1) Le categorie di nuove opere da sottoporre a procedura di valutazione 2) Le categorie di interventi sulle opere esistenti da sottoporre a procedura di valutazione (=qualora da questi interventi derivi un opera che rientra nelle categorie definite al punto precedente PS: fermo restando che per le categorie di opere elencate nell Allegato I della Direttiva CE è obbligatoria la V.I.A., si decide quali di quelle contenute nell Allegato II siano da rendere obbligatoriamente a livello nazionale 3. La fase progettuale in cui deve essere inserita la valutazione 4. Materiale necessario per la comunicazione (progetto dell opera + Studio di impatto Ambientale) 5. Pubblicazione, sul quotidiano più diffuso della Regione e su un quotidiano a diffusione nazionale,di un annuncio contenente l indicazione dell opera, la sua localizzazione ed una sommaria descrizione del progetto 4

5 IL S.I.A. nella Normativa Italiana D.P.C.M. 27 dicembre 1988: Norme tecniche per la redazione degli Studi di Impatto Ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità Tipicamente include: QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO: Fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra l opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione 1. Descrizione del progetto in relazione agli stati di attuazione degli strumenti di pianif. in cui è inquadrabile 2. Coerenza con gli obiettivi perseguiti dagli strumenti di pianificazione, 3. Tempi di attuazione dell intervento QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE Descrive il progetto e le soluzioni adottate a seguito degli studi effettuati, nonché l inquadramento nel territorio (sia sito che area vasta) 1. Caratteristiche tecniche e fisiche del progetto 2. Condizionamenti e vincoli di cui si deve tenere di conto (norme tecniche che regolano la realizzazione dell opera, norme e prescrizioni di strumenti di pianificazione, vincoli sovraordinati QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE Definisce l ambito territoriale (sia sito che area vasta) ed i sistemi ambientali entro cui si possono presumibilmente manifestare gli effetti del progetto Evidenzia eventuali criticità all interno di ciascun sistema ed individua le aree e le componenti ambientali più sensibili Documenta i livelli di qualità preesistenti all intervento per ciascuna componente ambientale Stima qualitativamente e quantitativamente gli impatti indotti dall opera e le modificazioni delle condizioni d uso e della fruizione potenziale del territorio in rapporto alla situazione preesistente Descrive la prevedibile evoluzione delle componenti ambientali e i livelli di qualità a seguito dell intervento Fornisce gli strumenti di gestione e di controllo NORMATIVA NAZIONALE D.P.R. 12 aprile 1996 : Atto di indirizzo e coordinamento per l attuazione dell Art. 40 della L.22 febbraio 1994 n 146 (*) (*) In attesa dell approvazione della Legge sulla procedura di V.I.A. occorre definire condizioni, criteri e norme tecniche per l applicazione della procedura di V.I.A. ai progetti inclusi nell Allegato II, individuando idonei criteri di esclusione o definire procedure semplificate per progetti di dimensioni ridotte o durata limitata E un atto di indirizzo e coordinamento relativo alle condizioni, criteri e norme tecniche per l applicazione della procedura di impatto ambientale ai progetti inclusi nell Allegato II della Direttiva del Consiglio 85/337/CEE, concernente la Valutazione di impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati Si producono due Allegati (A e B) e si stabilisce che: Sono assoggettati a procedura di valutazione d impatto ambientale i progetti di cui all Allegato A Sono assoggettati a procedura di valutazione d impatto ambientale i progetti di cui all Allegato B che ricadono anche parzialmente all interno di aree protette come definite dalla Legge n. 394 del 1991 Per i progetti di opere o di impianti ricadenti all interno di aree naturali protette, le soglie dimensionali sono ridotte del 50% Per i progetti elencati nell Allegato B che non ricadono in aree naturali protette, l Autorità competente verifica, secondo le modalità di cui all Art. 10 e sulla base degli elementi indicati nell Allegato D, se le caratteristiche del Progetto richiedono lo svolgimento della procedura di valutazione di impatto Ambientale 5

6 NORMATIVA REGIONALE D.Lgs 31 marzo 1998 n. 112 : Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli enti locali, in attuazione della L. n 59/1997 Art. 71: Valutazione d impatto ambientale 1. In materia di valutazione di impatto ambientale sono di competenza dello Stato: a) le opere ed impianti il cui impatto investe più Regioni, b) le opere e le infrastrutture di rilievo internazionale e nazionale; c) gli impianti industriali di particolare e rilevante impatto; d) le opere la cui autorizzazione è competenza dello Stato. 2. Con atto di indirizzo e coordinamento da adottare entro otto mesi dall entrata in vigore della del presente d. leg. Sono individuate le specifiche categorie di opere, interventi ad attività attualmente sottoposti a valutazione statale di impatto ambientale da trasferire alla competenza delle Regioni Le regioni sono obbligate a formare una Legge Regionale della V.I.A. relativamente alle categorie di opere che vengono trasferite dallo Stato alle Regioni e provvedere all individuazione, per ciascuna di esse, dell Autorità Competente nell ambito del Sistema Locale e delle Autonomie Locali (Regione, Provincia, Comune, etc.) LEGGE REGIONALE TOSCANA SULLA V.I.A. L. R. 3 novembre 1998 n. 79 Norme per l applicazione della Valutazione di Impatto Ambientale La legge disciplina, i contenuti e le procedure per la valutazione di impatto ambientale relativa a progetti per la realizzazione di opere, impianti ed altri interventi di competenza Regionale.. E stabilisce l Autorità Competente all effettuazione della Procedura di V.I.A, in relazione alle specifiche categorie di progetti ed interventi di iniziativa pubblica e privata. LE FASI DELLA V.I.A SCREENING V.I.A. V.I.A. Necessaria? Necessaria? SI SCOPING STUDIO DI BASE NO STUDIO IMPATTO AMBIENTALE ANALISI DEGLI IMPATTI ANALISI DELLE ALTERNATIVE MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI RAPPORTO REVISIONE Monitoraggio SI PROCESSO PROCESSO DECISIONALE DECISIONALE NO Modificare? Abbandonare? 6

7 SCREENING Per il progetto in questione è necessaria la V.I.A? 1) Il progetto rientra nelle categorie previste dalla legislazione (elenchi dalle normativa nazionale o regionale) 2) Gli effetti del progetto sull ambiente appaiono rilevanti In questo caso occorre fare un analisi caso per caso che consideri: -caratteristiche del progetto; Localizzazione (sensibilità dell ambiente ricettore); Caratteristiche dei potenziali impatti (probabilità estensione, reversibilità Inconvenienti dei due approcci: SOGLIE Difficili da giustificare scientificamente; Si prestano a raggiri Non considerano effetti cumulativi CASO PER CASO 1. Più lungo e costoso 2. Più soggettivo (giustificazioni, etc.) 3. Richiede linee guida per essere applicato L.r.79/1998 SCREENING Per il progetto in questione è necessaria la V.I.A? Nella Normativa Regionale (79/1998) si fornisce l Elenco dei Progetti da sottoporre obbligatoriamente a V.I.A e quelli per i quali deve essere fatta la procedura di verifica, che deve avvenire secondo delle Linee guida fornite dalla Regione Art 5: Progetti sottoposti a V.I.A 1. I progetti di cui agli Allegati A1, A2, A3 sono sottoposti a V.I.A. ai sensi dell Art. 12 e seguenti 2. I progetti di cui agli Allegati B1, B2, B3 sono sottoposti a valutazione di impatto ambientale, qualora ciò si renda necessario in esito alla procedura di verifica disciplinata dall Art Sono comunque sottoposti a valutazione di impatto ambientale ai sensi dell Art. 12 e seguenti i progetti di cui ai commi 1 e 2 ricadenti anche parzialmente all interno di aree naturali protette istituite ai sensi della legge 394 del 1991 e della Legge Regionale n. 49 del 1995 e delle relative aree contigue, ovvero all interno dei siti individuati come siti di importanza comunitaria (SIC), o zone speciali di conservazione (ZSC) o all interno di aree interessate da elementi di tutela delle risorse essenziali; in tali casi le soglie dimensionali indicate negli Allegati sono ridotte del 50% AUTORITA COMPETENTI Allegati A1, B1 Allegati A2, B2 Allegati A3, B3 REGIONE PROVINCIA COMUNE 7

8 L.r.79/1998 SCREENING PROCEDURA DI VERIFICA (art. 11) La Regione, al fine di facilitare lo svolgimento della procedura di verifica ha predisposto delle Linee Guida a cui il proponente si può ispirare In pratica, attraverso la predisposizione della matrice degli impatti relativa al progetto oggetto di procedura di verifica V.I.A. e la valutazione e quantificazione degli impatti risultanti in relazione alla sensibilità del sito su cui insiste il progetto si riescono ad individuare gli IMPATTI CRITICI IMPATTO CRITICO Effetto (positivo o negativo) di maggiore rilevanza sulle risorse di qualità più elevata Individuati gli impatti critici e preso atto del livello di preoccupazione del pubblico, attraverso l analisi del rapporto redatto l Autorità Competente assume una delle seguenti decisioni NON RISULTA NESSUN IMPATTO CRITICO: il progetto prosegue GLI IMPATTI CRITICI SONO CONOSCIUTI E MITIGABILI: il progetto prosegue con prescrizioni- Si adottano misure di mitigazione e si implementa un monitoraggio GLI IMPATTI CRITICI NON SONO CONOSCIUTI: Deve essere avviata una procedura di V.I.A. dove si raccolgono ulteriori informazioni GLI IMPATTI SIGNIFICATIVI SONO RICONOSCIUTI E NON MITIGABILI: la proposta deve essere modificata e quindi sottoposta nuovamente a procedura di verifica o abbandonata SCOPING Quali aspetti approfondire durante la V.I.A? Quali sono le priorità? La fase di scoping deriva da un esigenza di concisione e rilevanza (focalizzare l obiettivo in maniera corretta in modo da limitare spreco di tempo e di risorse durante la fase dello Studio). Serve a risparmiare tempo concentrandosi fin dall inizio sugli aspetti che hanno bisogno di maggiori approfondimenti La fase di scoping influenza fortemente l efficienza dell intera procedura di V.I.A COME SI EFFETTUA 1) Consultando Agenzie, Autorità, Università, Esperti di settore, etc. 2) Incoraggiando la partecipazione del pubblico (cosa che avviene raramente) 3) Concordando con le autorità Competenti i contenuti dello Studio 8

9 L.r.79/1998 SCOPING Quali aspetti approfondire durante la V.I.A? FASE PRELIMINARE (art. 12) La Normativa Regionale (79/1998) prevede, per il proponente, la facoltà di richiedere l avvio della fase preliminare, che corrisponde alla fase di scoping SCOPO: Concordare con l autorità competente gli elementi da approfondire nello S.I.A. Art 12: Procedura per la fase preliminare 1. Il proponente richiede l avvio della fase preliminare e presenta all Autorità competente apposita domanda corredata da uno SPECIFICO PIANO DI LAVORO finalizzato alla puntuale individuazione dei contenuti dello S.I.A., secondo l Allegato C (Contenuti dello S.I.A. da redigere ai fini della Valutazione) 2. L autorità competente verifica, IN CONTRADDITTORIO col proponente, la congruità del documento e lo autorizza a condurre lo S.I.A. su questo schema IN PRATICA: Durante la fase preliminare si stabilisce: Gli impatti che devono essere valutati Le alternative da considerare, comprese le misure per mitigare gli impatti Il programma, le risorse e le consulenze richieste dallo Studio di Impatto Gli studi e le indagini da condurre I metodi da usare per prevedere la magnitudo degli impatti L individuazione dei soggetti interessati STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE Il S.I.A. è un documento formale prodotto durante la procedura di V.I.A. e reso disponibile ai decisori e al pubblico Tipicamente include: Descrizione dell area interessata dal progetto (inquadramento geografico e ambientale, aree sensibili, etc.) Descrizione del progetto, delle possibili alternative e delle attività previste per la sua realizzazione/ mantenimento/smantellamento) Descrizione della prevista evoluzione dell area senza il progetto Predizione degli impatti subiti dalle varie componenti ambientali Valutazione degli impatti: analisi della loro accettabilità (standards, confronti, con la situazione senza progetto, etc.) Identificazione dell alternativa più idonea Proposta di mitigazioni e compensazioni Proposta di un piano di monitoraggio post- opera 9

10 STUDIO DI BASE Raccolta delle informazioni necessarie a descrivere lo stato dell ambiente Le tematiche sono suggerite dai risultati della fase di scoping Lo studio di base influenza fortemente l efficienza dell intera procedura di V.I.A COME SI EFFETTUA 1) Attraverso il reperimento di informazioni esistenti: presso gli enti pubblici, attraverso la consultazione di pubblicazioni scientifiche, informazioni e cartografie presenti all interno del Quadro Conoscitivo dei Piani, Carte Tematiche, etc. 2) Molto spesso è necessario fare delle verifiche puntuali specifiche, effettuando alcune indagini sul campo L.r.79/1998 ANALISI DEGLI IMPATTI Prevedere i cambiamenti dei parametri ambientali considerati, causati dalla realizzazione del progetto A. L INDIVIDUAZIONE DEGLI IMPATTI Si fa utilizzando la MATRICE DI IMPATTO: si tratta di una tabella a doppia entrata in cui: RIGHE: compaiono le variabili costitutive del sistema ambientale (componenti ambientali) COLONNE: compaiono le attività che la realizzazione del progetto implica (azioni), normalmente divise per fasi (costruzione, esercizio, dismissione) Gli impatti risultano dall interazione tra azioni e componenti ambientali e sono annotati nella cella corrispondente B. LA QUANTIFICAZIONE DEGLI IMPATTI Viene fatta dai singoli esperti, facendo uso di modelli e tecniche separate per le varie componenti ambientali Es. modelli di diffusione degli inquinanti che mi danno le concentrazioni prima e dopo la realizzazione dell opera 10

11 ANALISI DEGLI IMPATTI Gli impatti previsti devono essere valutati nella loro rilevanza, così da fornire informazioni ai decisori OBIETTIVI 1. Decidere se gli impatti sono accettabili 2. Individuare l alternativa progettuale più idonea COME VALUTARE? 1) In riferimento a standard di legge 2) Valutazione ad hoc: esperti, letteratura scientifica, etc. CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPATTI Secondo il loro segno: positivi o negativi Secondo la loro dimensione: lievi, rilevanti, molto rilevanti Secondo la loro durata: reversibili a breve termine, a lungo termine, irreversibili Secondo la loro probabilità: probabili, sicuri Secondo l estensione territoriale: locali, di area vasta L.r.79/1998 ANALISI DELLE ALTERNATIVE E una fase importante dello studio di Impatto Il proponente deve esaminare in maniera approfondita le alternative che sono sono state considerate durante le fasi di progettazione e quali ulteriori alternative possono essere considerate per ridurre l impatto del progetto TIPOLOGIA DELLE ALTERNATIVE ALTERNATIVE STRATEGICHE: Consistono nell individuazione di misure per prevenire la domanda e/o in misure diverse per realizzare lo stesso obiettivo ALTERNATIVE DI LOCALIZZAZIONE: Consistono nell individuazione di diverse localizzazioni di intervento, definite in base alla conoscenza dell ambiente, all individuazione di potenzialità d uso dei suoli e ai limiti rappresentati da aree critiche e sensibili ALTERNATIVE DI PROCESSO o STRUTTURALI: Consistono nell esame di differenti tecnologie e processi e di materie prime da utilizzare ALTERNATIVE DI COMPENSAZIONE O DI MITIGAZIONE DEGLI EFFETTI NEGATIVI: Consistono nella ricerca di contropartite nonché di accorgimenti vari (costruttivi, progettuali o gestionali,) per limitare gli impatti negativi non eliminabili ALTERNATIVA ZERO:Consiste nel non realizzare il progetto L analisi delle alternative avviene confrontando il numero e la qualità degli impatti provocati da ciascuna, secondo la metodologia di valutazione degli impatti descritta nelle Linee Guida 11

12 L.r.79/1998 MITIGAZIONI E COMPENSAZIONI Sono una fase che deve essere individuata all interno dello studio di Impatto Mitigare significa RIDURRE l impatto (intensità, probabilità, estensione,etc.) MITIGAZIONI Hanno come scopo quello di alleviare gli impatti Si possono suddividere in: ATTIVE= Intervengono direttamente sull attività progettuale PASSIVE=Intervengono sugli effetti Compensare equivale a contribuire all ACCETTAZIONE SOCIALE dell impatto MISURE COMPENSATIVE Hanno lo scopo di sostituire le funzioni o la qualità ecologica danneggiati dal progetto L.r.79/1998 REVISIONE Giudicare se lo S.I.A. è stato condotto in maniera adeguata, completa, affidabile Se può essere usato come base del processo decisionale Nella Legge Regionale alla fine dello S.I.A si da, si solito un giudizio sintetico ECCELLENTE: La documentazione fornita dal proponente contiene ogni informazione necessaria per prendere una decisione in merito alla compatibilità ambientale del progetto BUONO: La documentazione fornita dal proponente contiene la maggior parte delle informazioni rilevanti per prendere una decisione in merito alla compatibilità ambientale del progetto e le lacune sono poco significative SODDISFACENTE: La documentazione fornita dal proponente non è completa, ma, nel contesto del progetto proposto, le lacune non sono tali da compromettere la possibilità di prendere una decisione in merito alla compatibilità ambientale del progetto INADEGUATO:La documentazione fornita dal proponente non è completa, e le lacune informative sono tali da compromettere la possibilità di prendere una decisione in merito alla compatibilità ambientale del progetto: è pertanto necessario richiedere integrazioni INACCETTABILE: La documentazione non è stata fornita o è decisamente incompleta: è peranto necessario richiedere integrazioni Qualora lo S.I.A. sia eccellente, buono o soddisfacente, si assumono gli esiti di tale studio quali esiti dell esame di compatibilità ambientale del progetto. Se risulta inadeguato o inaccettabile si richiedono integrazioni e poi si giudica nuovamente 12

13 L.r.79/1998 MONITORAGGIO OBIETTIVI Valutare l accuratezza delle previsioni di impatto e assicurarsi che non si verifichino effetti imprevisti Tenere sotto controllo la situazione durante le varie fasi e anche dopo la realizzazione del progetto Nella L.R. le misure di monitoraggio devono essere inserite nella parte finale dello S.I.A. e devono essere tali da far rispondere ai seguenti quesiti: Sono previste misure di monitoraggio finalizzate alla verifica, nelle diverse fasi ( costruzione, esercizio, etc.) dei parametri di progetto e delle relative perturbazioni ambientali (livelli di emissione, rumorosità, etc)? Sono previste misure di monitoraggio finalizzate al controllo degli effetti nel tempo e nello spazio, delle azioni di progetto sulle componenti ambientali? Sono previste misure di monitoraggio finalizzate a controllare l efficacia delle misure di mitigazione previste? Sono definiti i complessivi strumenti di gestione e di controllo e le reti di monitoraggio ambientale, documentando la localizzazione dei punti di misura e dei parametri considerati? Sono illustrati i sistemi di intervento nell ipotesi del manifestarsi de emergenze e di particolari incidenti? L.r.79/1998 FASE DI VALUTAZIONE Il proponente richiede l avvio del procedimento tramite apposita domanda corredata di: I. Progetto definitivo dell opera II. Studio di impatto ambientale III. Sintesi non tecnica IV. Elenco delle Amministrazioni interessate e di quelle competenti IMPORTANTE: Le informazioni relative al progetto e alle informazioni ambientali devono essere pubblicate, a cura del proponente, su DUE QUOTIDIANI a diffusione regionale. L Autorità Competente, per garantire la partecipazione dei cittadini può anche richiedere che sia fatta un INCHIESTA PUBBLICA, soprattutto per progetti di una certa entità PRONUNCIA DI COMPATIBILITA AMBIENTALE Entro 150 dall avvio del procedimento di valutazione, l Autorità Competente si pronuncia sulla Compatibilità ambientale del progetto presentato Tale pronuncia contiene le prescrizioni necessarie per l eliminazione e la mitigazione degli impatti sfavorevoli sull ambiente IL PROGETTO RIPRENDE O MENO IL SUO ITER 13

14 CONCLUSIONI E PROBLEMI Il S.I.A. E A CARICO DEL PROPONENTE Uno studio indipendente è poco fattibile perché egli possiede tutti i dati E il proponente che ingaggia e paga gli esperti di settore: possono essere obiettivi? A VOLTE PROPONENTE E AUTORITA COMPETENTE COINCIDONO PARTECIPAZIONE PUBBLICA E quella che dovrebbe garantire l obiettività e il coinvolgimento di tutti i punti di vista. Ma è effettivamente realizzabile? INDIVIDUAZIONE DELL AREA EFFETTIVAMENTE INTERESSATA LA V.I.A. E FATTA SU UN PROGETTO GIA DEFINITO (A POSTERIORI) Ha senso l analisi delle alternative? COSTI E RITARDI Necessità di integrazione con altri strumenti con i quali realizzare una VALUTAZIONE A PRIORI sull ambiente 14

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