AMPLIAMENTO DELLA DISCARICA FASE

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2 1 di 9 1. PREMESSA La presente relazione esamina gli aspetti Geologico-Tecnici e Sismici nell ambito della PROGETTAZIONE ESECUTIVA delle opere previste per la realizzazione del capping frontale della discarica e dell ulteriore tratto della strada sul fronte, opere facenti parte del progetto: REALIZZAZIONE DEL GRADONE N 9 E RELATIVE INFRASTRUTTURE DELLA DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI LOC.TA PIAN DEL VANTAGGIO 35/a. 2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO La presente relazione è redatta ai sensi : - del D.P.R n 554 Regolamento di attuazione della legge quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni Titolo III - Programmazione e Progettazione, Capo II - La Progettazione, Sezione terza: Progetto Definitivo Art. 25 (Documenti componenti il progetto definitivo), Art. 27 (Relazioni geologica, geotecnica, idrologica e idraulica del progetto definitivo) - del D.Leg.vo 12 aprile 2006, n. 163 Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17 /CE e 2004/18/CE, Parte II - contratti pubblici relativi a lavori, servizi, forniture nei settori ordinari, Titolo I - contratti di rilevanza comunitaria, Capo IV Servizi attinenti all'architettura e all'ingegneria, Sezione I Progettazione interna ed esterna, livelli della progettazione, Art comma 4 - della D.G.R. 5 giugno 2003, n. 749 : L.R n. 14 Art. 19 comma 4. Indirizzi e criteri per l approvazione dei progetti, l autorizzazione alla realizzazione e all esercizio degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti di cui agli art.li 27 e 28 del D.Lgs 22/97 - del D.Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36 Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti - delle Linee Guida per le discariche controllate di rifiuti solidi urbani CTD Comitato Tecnico Discariche - Ed del DM Norme tecniche per le Costruzioni, entrato in vigore a partire dal , e dalla successiva Circolare 2 febbraio 2009, n Istruzioni per l applicazione delle Nuove norme tecniche per le costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008, pur essendo tale norma tecnica riferita, in particolare, alla fase esecutiva della progettazione. In questa normativa, le discariche sono trattate al cap e, rispetto ai criteri di progetto, si riporta quanto segue: Oltre a

3 2 di 9 quanto stabilito nelle specifiche norme vigenti, il progetto delle discariche deve essere basato sulla caratterizzazione del sito, con una chiara definizione delle modalità costruttive e di controllo dei diversi dispositivi di barriera, tenendo conto della natura dei rifiuti, della vulnerabilità ambientale del territorio e dei rischi connessi con eventuali malfunzionamenti. 3. LOCALIZZAZIONE La discarica interessa l area di proprietà SAO SpA ricompresa nell ambito della tavoletta ORVIETO III S.E. del Foglio 130 della Carta d Italia IGM e della Sezione della Carta Tecnica Regione Umbria, specificatamente nell Elemento n Poggio Cicullo. L ambito di inserimento è quello delle colline argillose che bordano in sinistra idrografica la valle lia e che ricadono ad una distanza di circa 3 Km da Orvieto. Detti rilievi collinari presentano versanti a morfologia blanda e zona sommitale relativamente ampia e si elevano fino ad una quota di circa m slm Indagini geognostiche e geofisiche Per la redazione della presente Relazione si è fatto riferimento ai risultati dell indagine geognostica e geofisica condotta nell ambito del corpo della discarica, per il progetto di ampliamento e sopraelevazione della discarica in esercizio. Nello specifico, presso il sito della discarica è stato eseguito un sondaggio S1, fino a raggiungere il substrato argilloso naturale, che è stato strumentato con piezometro a tubo aperto ; nel corso della perforazione sono state eseguite n 11 prove SPT per valutare lo stato di addensamento dei rifiuti abbancati. La campagna geognostica ha altresì comportato la esecuzione di n 3 prove penetrometriche dinamiche tipo DPSH sul piano di coltivazione della discarica. L indagine geofisica ha comportato la esecuzione a n 2 prove RE.MI. (Refraction Microtremor) sul piano di coltivazione per definire il valore del parametro Vs 30 e quindi individuarne la specifica categoria di sottosuolo utile ai fini della caratterizzazione sismica.

4 3 di 9 4. ASSETTO GEOLOGICO, GEOMORFOLOGICO ED IDROGEOLOGICO 4.1. Geologia I terreni più antichi affioranti in zona appartengono al Subsintema di Alviano, litofacies ALVb, e costituiscono il sistema collinare che borda in sinistra idraulica la vallata del lia. Più a Sud e ad Est, la sedimentazione marina è rappresentata da termini riferibili alla litofacies ALVa. Nella vallata del lia, il substrato argilloso (litofacies ALVb ) è celato da depositi alluvionali attuali e/o recenti ( b) e terrazzati (ba) ; in corrispondenza della valle del Chiani il materasso alluvionale (b) ricopre, prevalentemente, sedimenti pertinenti la litofacies ALVb. Lungo i versanti che degradano verso la vallata del Chiani sono presenti termini riferibili ad alluvioni antiche terrazzate (ba). In sintesi risulta che i terreni di imposta della discarica sono rappresentati da un consistente spessore di sedimenti pertinenti la litofacies ALVb costituita da argille limose e/o limi-argillosi con sporadica frazione sabbiosa Geomorfologia Il quadro risultante dallo studio geomorfologico evidenza che la discarica non ricade in area in frana o in area caratterizzata da instabilità dei pendii, oppure da migrazione degli alvei fluviali, né in area soggetta ad erosione accelerata; il territorio in questione è caratterizzato da una sostanziale stabilità, con sviluppo di forme pseudocalanchive che, come noto, si impostano in aree non franose. Queste valutazioni sono confermate dalla semplice constatazione che nel corso della gestione, ormai pluriennale, della discarica in esercizio, realizzata entro una incisione di tipo pseudocalanchivo/precalanchivo, non si sono mai verificati fenomeni erosivi o frane che hanno compromesso l integrità della discarica né delle opere ad essa connesse. Per quanto riguarda, nello specifico, la zona di pertinenza del fronte della colmata oggetto di intervento, lo stesso presenta una inclinazione inviluppo variabile tra 16 e 18, con valori maggiori in corrispondenza della porzione sommitale posta in destra idraulica. La superficie del fronte risulta connotata da una geometria caratterizzata dalla presenza di piccole gradonature, con ampiezza dei ripiani variabile tra 1 e 2 m, intervallati da scarpate di altezza 1.5 m. Non si ravvisano evidenti fenomeni di erosione areale/lineare in atto a meno di taluni solchi di erosione non molto accentuati. L analisi in sito non evidenzia la presenza di fenomeni di dissesto gravitativo in atto e pertanto la struttura del fronte della discarica risulta stabile.

5 4 di Idrogeologia Il Complesso argilloso in cui si imposta la discarica è costituito da argille limose e/o limiargillosi con sporadica frazione sabbiosa, di rilevante spessore; presenta una permeabilità da molto bassa a nulla e svolge il ruolo di substrato impermeabile ( acquiclude). Tale Complesso risulta privo di circolazione idrica sotterranea come confermato dal fatto che i sondaggi non hanno intercettato falde idriche. Neppure lungo i versanti che definiscono i fianchi della vallecola, i sondaggi hanno rilevato la presenza di falde idriche; analoghe conclusioni emergono dai risultati delle indagini eseguite presso il sito della discarica in esercizio. 5. SISMICITA DELL AREA 5.1 Sismicità storica Dall analisi del Catalogo Parametrico dei terremoti italiani, redatto dal Gruppo Nazionale Difesa Terremoti (GNDT), ora inserito nell ambito dell Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si ricava che il territorio orvietano è stato interessato, come riportato nella sottostante tabella, da un numero pari a 24 eventi sismici in epoca storica, a partire dal Le intensità dei terremoti che hanno interessato direttamente l area dell orvietano, oscillano tra 20 ( Terremoto di Acquapendente 1924) e 75 ( Bagnoregio 1695). Nella successiva Tabella sono elencate le osservazioni, aventi la maggiore intensità al sito, disponibili per il territorio comunale. Nella tabella sono indicate oltre alla stessa intensità al sito (Is), l anno (Ye), il mese (Mo), il giorno (Da), in cui si è verificato, l intensità massima epicentrale in scala MCS (Ix), e la magnitudo momento (Ms). Osservazioni sismiche disponibili per ORVIETO (TR) [42.718, ] Data Effetti in occasione del terremoto di: Ye Mo Da Ho Mi Is (MCS) Area epicentrale Ix Ms VENAFRO BAGNOREGIO AVEZZANO ORVIETO CASTEL GIORGIO RADICOFANI BAGNOREGIO SENIGALLIA FAENTINO 90 62

6 5 di SARNANO NORCIA IRPINIA-LUCANIA SPOLETO F MURLO F FRIULI SANTA FIORA GIANO DELL`UMBRIA ONANO TRASIMENO ACQUAPENDENTE NF CASTELPORZIANO NF SANTA FIORA NF RADICOFANI NF TUSCANIA Dai dati presentati emerge che il terremoto più significativo è quello di Bagnoregio del 11 Giugno Zonizzazione sismica regionale In seguito all emanazione dell O.P.C.M , n è stato redatto, a cura di un gruppo di lavoro dell INGV, un documento denominato Redazione della mappa di pericolosità sismica. Per il reperimento dei dati relativi alla sismicità osservata è stato considerato il catalogo storico contenente eventi degli ultimi anni con intensità epicentrali maggiore o uguale al V VI grado MCS la cui magnitudo è maggiore o uguale a 4. Il territorio comunale di Orvieto (Tr) risulta classificato, secondo la DGR. n.852/2003, tra i comuni in Zona Sismica 3 (Grado di Sismicità S=6), come riportato nella Ordinanza n 3274 del OPCM ss.mm.ii., in base alla quale è stata effettuata la riclassificazione sismica del territorio nazionale; quindi ai fini della determinazione degli spettri di risposta elastica delle componenti orizzontale e verticale si assume un accelerazione di progetto pari a 0,15g.

7 6 di 9 Mappa di pericolosità sismica - Regione Umbria, da INGV All interno della mappa delle massime intensità macrosismiche dell Umbria, elaborata dall Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il territorio del Comune di Orvieto risulta ricadere nell ambito di un area caratterizzata da eventi di media importanza, con Imax = 8. Mappa delle massime intensità registrate, Regione Umbria, da INGV

8 7 di Risposta sismica locale Le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC) del D.M , hanno modificato le modalità di valutazione delle azioni di progetto. Come noto le NTC prevedono che, ai fini della definizione dell azione sismica di progetto, sia valutato l effetto della risposta sismica locale (amplificazione locale) mediante specifiche analisi che consentano di definire le modifiche che un segnale sismico, relativo ad un sito di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (sottosuolo di categoria A), subisce a causa delle caratteristiche topografiche e stratigrafiche dei depositi presenti e delle proprietà fisiche e meccaniche dei materiali che li costituiscono. In assenza di analisi specifiche, per la definizione dell azione sismica si può: - per tenere conto dell effetto stratigrafico, utilizzare un coefficiente (S S ) facendo riferimento alle categorie di sottosuolo (identificate sulla base della velocità equivalente Vs30, di propagazione delle onde S nei primi 30 m ), alle quali le NTC associano valori dei parametri numerici che modificano lo spettro di risposta; - per tenere conto degli effetti della topografia superficiale, utilizzare un coefficiente (S T ) funzione della inclinazione e dell altezza del pendio. Le NTC stabiliscono inoltre che la progettazione sia preceduta dalla valutazione della sicurezza del sito nei confronti della liquefazione e della stabilità dei pendii e che le indagini geotecniche siano predisposte in presenza di un quadro geologico adeguatamente definito, che comprenda i principali caratteri tettonici e litologici, nonché l eventuale presenza di fenomeni di instabilità. La pericolosità sismica in un generico sito deve essere descritta in modo da renderla compatibile con le NTC e da dotarla di un sufficiente livello di dettaglio, sia in termini geografici che in termini temporali. L azione sismica di progetto si ricava dall accelerazione massima attesa ag e dai parametri che permettono di definire gli spettri di risposta ai sensi delle NTC e dalle relative forme spettrali. Le forme spettrali previste sono definite, su sito di riferimento rigido orizzontale, in funzione dei tre parametri: - ag accelerazione orizzontale massima del terreno; - Fo valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale; - TC* periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale. Questi tre parametri sono definiti in corrispondenza dei punti di un reticolo di riferimento, i cui nodi non distano fra loro più di 10 km, per diverse probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR. Per la definizione della categoria di sottosuolo sono state eseguite, sul piano della discarica, n 2 prove Re.Mi. (siglate 21 e 22) che hanno evidenziato un modello di Vs con valori di velocità sismica di circa 100 m/s per i primi 10 metri di profondità e di circa 200 m/s, fino a circa 30 metri di profondità; dalla elaborazione di questi dati, si è ricavata una velocità equivalente delle onde sismiche

9 8 di 9 di taglio (Vs30 = 150 m/s) e pertanto l analisi Re.Mi. ha evidenziato che la discarica può essere collocata nella categoria D. Le prove RE.Mi sul piano discarica sono state seguite utilizzando la strumentazione classica per la prospezione sismica a rifrazione (a geofono singolo) disposta sul terreno con array lineare da 24 geofoni, spaziati di 5 metri. Per ottenere una buona risoluzione in termini di frequenza, oltre ad

10 9 di 9 utilizzare geofoni da 4,5 Hz, è stato programmato un tempo di registrazione pari a 30 secondi con un passo di campionamento di 0,002 secondi. In totale sono state eseguite n 10 registrazioni per ciascuna prova Re.Mi. (analisi dei microtremori). Il fronte della discarica viene configurato con una inclinazione di circa 18 pertanto la Categoria topografica risulta T2: Pendii con inclinazione media i > 15 :

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