L imprevedibile senso della vita

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1 L imprevedibile senso della vita

2 Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o luoghi e/o a persone realmente esistenti è da ritenersi puramente casuale.

3 Sabrina Brambilla L IMPREVEDIBILE SENSO DELLA VITA Romanzo d amore

4 Copyright 2014 Sabrina Brambilla Tutti i diritti riservati

5 Dedico questo lavoro ai miei genitori che mi hanno dato la luce e mi hanno permesso di ricercarne il senso, ai miei quattro bellissimi figli che hanno contribuito, con la loro semplice presenza, a dare un senso più completo alla mia vita. Li ringrazio per aver dimostrato pazienza e comprensione, nei miei confronti, mentre scrivevo questo libro, e a mio marito, che mi ha sostenuto, con tanto amore.

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7 Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, se vogliamo trovare un significato alla vita, se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita, l amore è l unica e l ultima risposta. Albert Einstein

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9 Introduzione Questo libro nasce dall incontro di tante storie, storie normali fatte di persone che ad un tratto della loro esistenza si sono intrecciate con la mia; sono stati incontri a volte fugaci, a volte duraturi, storie di amicizie che il tempo non ha dissolto, sguardi d intesa e complicità, condivisione di passioni e, a volte, di piccoli e grandi dolori. Ammetto che questo testo ha subito tante trasformazioni ed è rimasto nel cassetto per molto, molto tempo. Ora ha la forza di affacciarsi all aria aperta, uscendo dal cassetto in cui per troppo tempo è stato rinchiuso, cercando qualche lettore disposto a leggere le sue pagine ricche delle esperienze di molte persone, di esempi incontrati durante la mia vita, sia come fisioterapista, ma anche con amici, conoscenti e persone speciali che mi hanno insegnato a vivere e a sorridere anche se, a volte, la vita pare si dimentichi di noi. Resta ben inteso che è un romanzo e come tale frutto della mia creatività ed elaborazione, i personaggi sono inventati e la storia è di fantasia, ma sono stata ispirata da anni di ascolto e storie e persone che ringrazio qui, oggi. Quel giorno da cui comincerò il racconto, la protagonista ha circa vent anni e tanta voglia di conoscere il mondo, la vita, l indipendenza, il mettersi alla prova. Era ignara delle difficoltà, dell intensità che può avere un dolore fisico e men che meno il peso, a volte insopportabile, di quello psicologico. Come sempre accade a chi sta bene, molto spesso si è completamente inconsapevoli del valore della salute e del significato della malattia, e così lei, la protagonista, era ignara del suo destino, come tutti noi, del resto. Credo che questa condizione di fragilità e inconsapevolezza appartenga a tutti gli esseri umani, e sia anche la nostra fortuna. Sapere quando o come potremmo 9

10 finire i nostri giorni a disposizione sulla Terra sarebbe una tragedia; sono sicura che se sapessimo cosa ci potrebbe capitare, non vivremmo neppure un attimo di felicità, perché la nostra testa sarebbe troppo concentrata a pensare a quell unico momento della fine, verremmo assaliti dal panico e, invece, per fortuna, andiamo avanti inconsapevoli, come se l eternità ci stesse sussurrando che siamo invincibili e immortali; tutti vorremmo sapere il futuro, ma nessuno è veramente pronto per accettare tutto quello che esso ci potrebbe riservare. In realtà il vero problema per molti non è la fine in sé, ma cosa ci attende al di là di questa vita, al di là delle nostre certezze, fatte di cose estremamente concrete e sicure. Ecco che appare la paura dell ignoto. Tutto quello che destabilizza le nostre abitudini ci fa paura, mentre la tangibilità della materia ci fa stare tutto sommato avvinghiati nel nostro corpo, anche se ciò ci induce alla schiavitù dell essenza. Vi siete mai domandati che cosa trasforma una vita semplice e normale in una di quelle straordinarie? Spesso mi domando che cosa c è di speciale nella vita di ciascuno, tale da renderci capaci di superare avversità, tribolazioni e a volte, imparando da queste, divenire esseri eccezionali che possono essere da esempio a molti. Da molte delle persone speciali che ho incontrato ho appreso che la risposta è molto semplice, ma così semplice che potrebbe sembrarvi persino ridicola o assurda: niente! Assolutamente niente di straordinario, solo essere se stessi, solo il sorriso e la forza di esserci sempre e comunque. Per tutte queste belle persone e ad una in particolare, che ora non è più qui, è valsa questa semplicissima regola. Il denominatore comune delle persone speciali credo sia la semplicità del cuore, che non dipende dal quoziente intellettivo che ognuno ha a disposizione, né tanto meno dai soldi o dal proprio grado culturale. È un modo speciale di accedere alla conoscenza vera che si ha solo se si sta ad ascoltare il proprio cuore, che ha in sé tutta la saggezza e che ci rende degli esseri speciali. Molti di questi esseri speciali non compariranno mai sui giornali o menzionati sui libri di testo scolastici, ma ciò non cambia il fatto che molte di queste vite hanno contribuito a migliorare le sorti del mondo, con il loro esempio silenzioso 10

11 e modesto. Quella che vi voglio raccontare, dunque, è una storia di vita ordinaria, fatta di quotidianità e dolori, amore e passioni. Spero possiate anche voi comprendere il valore della vita e la potenza dell amore. Rendersi conto di quanto sia speciale un amore meraviglioso che ti rende felice e che ti fa sentire viva, sia esso per un uomo o una donna, per dei figli o qualunque cosa ci faccia stare bene, è già un bellissimo dono della vita che abbiamo avuto l onore di ricevere, averlo, e comprenderlo ci aiuta a celebrare la vita come una gioia continua, istante dopo istante, accada quel che accada. 11

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