Il gruppo degli amici del 18b è nuovamente tra voi.

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1 Il gruppo degli amici del 18b è nuovamente tra voi. Invitiamo ognuno a condividere con noi questo cammino di fede, per cui chi volesse scriverci o far pubblicare un suo scritto, invìi il tutto a: Servizi Vincenziani Via Nizza 24 Torino. Restiamo uniti nella via che porta al Signore.

2 UNA VOCE La Voce del 18 b ha ripreso fiato. È rimasta rauca per molto tempo, ma non per il freddo. E ora vuol riprendere a farsi sentire. Che cosa ci dirà quest anno? Sono molti coloro che l attendono, perché molti hanno ricevuto del bene da lei. Molti, pur non partecipando alle riunioni hanno seguito le nostre conversazioni. Conoscono ormai Efisio, Riccardo, Maria, e tanti altri. Sono tutte persone che amavano il Signore, ma ora l amano di più. Tutti sono cresciuti e il 18b è diventato il 24. Ora vogliamo riprendere e parlare con la nostra rivista, che chiameremo ancora 18b e siamo convinti che le nostre osservazioni raggiungeranno tante persone e faranno ancora del bene. Quando ci riuniamo al venerdì ci sentiamo tutti un po missionari, e Maria assomiglia addirittura a San Giovanni Battista. Cominciamo ad esortare tutti a volersi bene, perché noi abbiamo imparato questo in questi anni. È una lezione non sempre facile, ma certamente bella ed evangelizzante. Vorremmo fossero tanti ad avere ricevuto coraggio nel sopportarsi e nell amare il Signore dalle nostre povere parole dell anno passato. A chi leggendo, incontra un nostro nome, si ricordi qualche volta di pregare per noi. E noi vogliamo,quest anno, trasformare la Voce del 18b in un bel coro che canti le lodi del Signore e possa aiutare tutti. Padre G. Mulassano

3 14 dicembre 1990 Il nostro nuovo Centro ha aperto i battenti l 8 dicembre, giorno di Maria Immacolata. Si è scelto, appositamente questa giornata perché noi tutti desideriamo che la Madonna ci guidi e ci accompagni in tutto il nostro operare. Oggi è il primo giorno di riunione con gli amici. Tutti sono presenti e smaniosi di ricominciare a trovarsi tutti i venerdì come abbiamo sempre fatto fino al maggio scorso. Padre Mulassano inizia subito la nostra riunione dando il benvenuto a tutti e dopo i reciproci saluti e abbracci spiega il contenuto delle nostre riunioni, questo per rinfrescarci un po la memoria e per informare i nuovi arrivati. Alle nostre riunioni - spiega Padre Mulassano si viene per stare insieme, per ascoltare la Parola di Dio e per dire la propria opinione e non per mangiare o dormire o peggio ancora disturbare. Sei d accordo Patrizia? Patrizia, improvvisamente chiamata in causa da Padre Mulassano annuisce con un cenno della testa, ma tutti i presenti dimostrano di essere anche loro d accordo esclamando in coro le loro affermazioni. Mi raccomando la puntualità ribadisce ancora Padre Mulassano alle ore 16 la nostra riunione inizia e non è affatto piacevole che ci sia gente che entra in qualsiasi momento. Le nostre riunioni sono momenti molto particolari per la vita di ognuno di noi, perché viviamo in comunione anche se solo per un ora, fisicamente, ma spiritualmente in ogni momento della nostra giornata. Ma, cosa pensano delle riunioni i nostri amici che vi partecipano? Questa è la domanda che Padre Mulassano pone a ciascuno di noi. MARIA Io sono sempre venuta volentieri. All inizio non mi piaceva poi a forza di venire mi sono trovata bene. TERESA Io non vedevo l ora di ricominciare. PEPPINO è commosso ed emozionato da quando siamo entrati in questi nuovi locali; gli incontri che facevamo erano belli, quell ora passava in fretta, era interessante perché non c era uno solo che parlava, ma tutti, tanti dicevano il loro pensiero. Per Peppino anche il giornalino ha avuto una grande diffusione perché le cose che ci diciamo sono capite da tutti perché riguardano la nostra vita di cristiani. UN AMICO chiede a Padre Mulassano se i marocchini ed algerini li ha portati qui il Papa. Padre MULASSANO spiega a grandi linee la situazione degli immigrati nord-africani e invita tutti a

4 volerci bene e a rispettarci anche se qualcuno si comporta in un modo che noi non condividiamo. A questo punto interviene VITTORIO che parla della sua esperienza di malattia; ha sofferto molto e soprattutto sente di non essere stato capito per cui non si sente di fare del bene, secondo lui bisogna aiutare solo chi lo merita e chi è riconoscente. Padre MULASSANO lo invita a pensare a Gesù che sulla croce ha perdonato i suoi persecutori. Perdona loro perché non sanno quello che fanno aggiunge con enfasi un amico. Padre Mulassano sottolinea quanto sia importante essere con Gesù,è l unico modo per poter accettare tutti. MARIA I. aggiunge che chi è senza peccato scagli la prima pietra, e questo - spiega - vuol dire che non possiamo giudicare nessuno. MARIA afferma che non si può fare il bene selezionando, ma lo si deve fare ad occhi chiusi. CONCETTA dice che anche se c è tanta cattiveria bisogna saper perdonare. EFISIO concludendo la riunione legge un suo scritto che pubblichiamo e con la consueta preghiera ha termine il nostro incontro. Nel nome, di Dio, fratelli, sorelle, amici di qualsiasi fede, ideali, pensieri e costumi. Nel mese mariano del trascorso maggio, al glorioso n 18 b di via Nizza in Torino è rimasta una parola del nostro cuore, grandi ricordi di amore e di fede, di dialogo e di incontri. Abbiamo pregato, cantato. Abbiamo avuto assistenza di vario genere, una grande accoglienza di amore e di carità. Ma noi a volte abbiamo usato anche disubbidienza. Gesù ha detto a tutti gli uomini: abbiate i medesimi sentimenti che io ho avuto per voi. Tanti non credono, nella fede, nell assistenza. Coloro che non credono in Dio e in suo Figlio Gesù abbiano il coraggio almeno di tacere. Quando Gesù condusse i discepoli nella città di Gerusalemme, trovarono allegria e fede verso il Figlio di Dio. Tutto questo troviamo noi oggi, dopo questo periodo di separazione, in questo nuovo centro. Non abbiamo smarrito niente. Siamo tornati con la medesima fede, coi medesimi sentimenti per una grande continuità. Gesù illumini il cammino di questo nuovo centro. Domenica è la terza di Avvento ed è sempre tempo di preparazione e di preghiera per l arrivo del bimbo Gesù. Amici, purtroppo una nube di odio si posa nel nostro pianeta. Tu Gesù che sei tanto buono, tu ci hai sempre amato e ci amerai in eterno noi ti chiediamo

5 perdono dei nostri peccati. Ti preghiamo di cancellare quella nube di odio e porta nella terra un mare di pace e un vento di amore. Padre Mulassano, Suor Teresa e tutte le suore dell ordine di San Vincenzo, volontari compresi, siamo tornati fra di voi come quando ci siamo lasciati, il tempo passa, l impegno aumenta. Amici vi vorrei citare un brano del Vangelo è fonte di verità. Gesù disse agli apostoli: non vi abbandonerò, non vi lascerò soli. Padre Mulassano, Suor Teresa, Volontari, voi non ci avete abbandonato, non ci avete lasciato soli,per tutto quello che avete fatto, per quello che state facendo e continuate a svolgere con grande senso umanitario, Gesù vi conduca nella scala più alta della gloria e dell amore, perché amore e gloria non hanno pregio. Amici mi avete ascoltato con fede silenziosa, mi avete concesso in minuto prezioso. Due sole cose mi sono rimaste, la fede e.a vita, per tutto questo grazie a Dio e grazie a voi. Efisio

6 21 dicembre Natale è ormai alle porte e quest anno purtroppo non abbiamo potuto, come gli anni precedenti, prepararci a lungo ad accogliere nei nostri cuori la pace e la gioia che la nascita del Bambino Gesù dovrebbe portare a noi e al mondo intero; il nostro Centro infatti è rimasto chiuso fino agli inizi di dicembre e questo è solo il secondo venerdì, che ci vede riuniti. Ma non importa: siamo certi, perché lo sentiamo profondamente, che il solo fatto di ritrovarci, di sorriderci, di stringerci la mano e di poter tornare a chiacchierare tra noi, aiutati da Padre Mulassano e da Suor Teresa, ridarà subito vitalità spirituale al nostro gruppo, già oggi assai numeroso e compatto. Come sempre - e ce lo ricorda Padre Mulassano - ognuno di noi è libero di esprimere il proprio parere e ha l obbligo di rispettare quello degli altri. E incominciamo subito ad entrare nello spirito natalizio. Suor Teresa pone su un tavolo in mezzo a noi un cestino vuoto Cosa fa la nostra Suor Teresa: ha dimenticato di metterci dentro qualcosa o QUALCUNO? Povera Suor Teresa è sempre così indaffarata, che possiamo scusarla se ha fatto una dimenticanza!... Invece no, il cestino è vuoto, perché così deve restare fino alla notte di Natale, quando in esso sarà adagiato il Bambino Gesù, che nascerà nel mondo, per il mondo e per noi per portare pace, salvezza, speranza. Già i profeti annunciarono la nascita di un bimbo liberatore ma la gente, non preparata, si chiedeva da cosa questo BIMBO la avrebbe liberata... dai propri nemici, dalla miseria, dai soprusi degli oppressori...? Ebbene ancora oggi questo BIMBO viene a liberare, ma noi, uomini alle soglie del 2000, abbiamo ancora bisogno di essere liberati? È questa la domanda di Padre Mulassano, al quale risponde prontamente EFISIO convintissimo che l uomo, e soprattutto il più umile abbia bisogno della venuta liberatoria di Cristo. Un po diverso è il parere di CONCETTA secondo la quale sono i prepotenti ad aver più bisogno della venuta di Gesù, perché gli umili sono già vicini a Lui, se hanno accettato la loro povertà. D accordo è Padre Mulassano un povero che accetta Gesù Cristo nella sua vita la vive nel migliore dei modi, se invece Lo dimentica, diventa doppiamente povero. E quindi - puntualizza giustamente MARIA - un povero non deve mai dimenticare il Signore.

7 Ottimo spunto per Padre Mulassano, che incalza Voi che siete poveri sentite il bisogno del Signore? Risposte a tappeto: FILOMENA Si, perché Lui deve aiutarci a sopportare la nostra povertà. MARIA (la contessa) Anche il ricco ha bisogno di Dio, perché anche lui deve sopportare tante cose. EFISIO Non ci sono poveri tra noi, perché qui tutti sono ricchi di amore, di fede e di speranza. MICHELE : Chi crede in Cristo, ha la pace, che gli viene da Lui, simbolo dell amore di Dio per l uomo. Una signora molto anziana sposta il discorso sul sentimento di gioia, che in lei risveglia il trascorrere il Natale in famiglia. Nasce così una nuova domanda di Padre Mulassano, la cui curiosità non ha limiti: Perché Gesù, che viene a Natale, ci risveglia la voglia della famiglia? Questa volta è ANTONELLA, che risponde al volo: Gesù è manifestazione dell amore di Dio, quindi Egli è presente dove c è amore e dunque nella famiglia. Essa è la prima chiesa, in essa vive l amore di cui Cristo è l autore. CONCETTA ha ritrovato tra noi la sua famiglia. RICCARDO dedica un pensiero a coloro, per i quali il Natale è occasione di sofferenza, perché vissuto in solitudine. Ancora una domanda di Padre Mulassano: Che cosa dobbiamo fare in attesa che Gesù venga? Dire il rosario è la risposta di MARIA V. Chiedere perdono e andare a Messa dice FILOMENA. E sulla parola PERDONO si sofferma Padre Mulassano: dobbiamo presentarci al Signore con il cuore convertito. Tutti commettiamo peccati, ma Gesù è venuto per togliere il male dal mondo, è venuto per tutti noi peccatori e ci ha offerto il Sacramento del perdono: la Confessione. Certo confessarsi non è facile, anzi spesso è difficilissimo riconoscere i propri peccati e lo dimostra CONCETTA dichiarando che lei non si confessa, perché non sente di essere peccatrice, nonostante una sua particolare situazione familiare, che ci espone con grande serenità, poiché sa di essere tra amici sinceri. Non è d accordo Padre Mulassano, secondo il quale tutti siamo peccatori e chi non si ritiene tale è solo perché non riesce a vedere i propri peccati o non vuole cambiare vita. Egli invita quindi chiunque si senta privo di colpe ad andare a confrontarsi direttamente con un sacerdote, per approfondire l argomento. LUCIA è rimasta colpita dalla sincerità e semplicità con cui Concetta ha esposto dinanzi a tutti

8 un suo problema personalissimo e, poiché ella assiste per la prima volta ad un nostro incontro, ancora non sa, o meglio non sapeva, quale grado di comunione spirituale ci unisca. Lucia è commossa e con noi rivive il suo dramma familiare, poiché ormai anche lei si sente tra amici sinceri: sei anni fa ha perso tragicamente il marito, e il figlio, allora dodicenne l ha aiutala sopravvivere. Ora che il figlio è maggiorenne ella ha deciso di venire tra noi a trovare altri figli a cui dedicare il proprio tempo, dal momento che ne ha un po di più a sua disposizione. Vediamo che nel frattempo RICCARDO è rimasto pensoso e quasi un po assente, perché sta cercando una risposta ad un problema, che l argomento di oggi ha risvegliato in lui e che finalmente egli ci propone: perché Dio ha scelto di far nascere Suo Figlio tra i poveri, che certo non sono una razza eletta, che bestemmiano, sono violenti ed arrivano ad uccidere? È ANTONELLA la prima a rispondere, per spiegare a Riccardo che i poveri prediletti da Dio sono quelli che non avendo nulla si appoggiano solo su di Lui e non pensano che il fondamento della vita di un uomo siano le ricchezze. E non bisogna confondere - puntualizza MICHELE -1 umile, il povero di cuore, col povero di soldi. Conclude, come sempre SUOR TERESA: Il Natale è un attesa di gioia, speranza, ogni volta che riusciamo a far posto nel nostro cuore all amore È NATALE, ogni volta che accogliamo qualcuno con amore È NATALE. Ella esorta tutti a dare calore umano al prossimo, soprattutto al più sofferente e ricorda, commossa, episodi di amore e solidarietà tra amici del nostro Centro. Gesù si manifesta, dove si manifesta l amore di Dio. Allora è NATALE. Concludiamo con una preghiera alla Madonna, che ci aiuti a prepararci bene alla venuta di Gesù, così come si è preparata Lei, con immenso amore. Ci ritroveremo il 24 alle ore 18,30 per la Santa Messa di Natale.

9 Incontro di Natale - 24 dicembre 1990 Siamo veramente numerosissimi e, in un silenzio pieno di raccoglimento e di amore, ci prepariamo alla celebrazione della Santa Messa, accompagnata dai canti diretti da UMBERTO. Il primo è Noel. Nell omelia Padre Mulassano dice che Gesù è venuto a salvarci, è una proposta di salvezza per tutti gli uomini; se essi lo avessero accolto fin dall inizio, sarebbero meno infelici. Egli è venuto ad insegnarci ad amare, ma noi non l abbiamo capito, abbiamo cercato altre cose... e ci siamo ritrovati col cuore arido e le mani vuote. Però Cristo non ci ha abbandonato, è rimasto tra noi per ripeterci di volerci bene, di continuare ad amarci ed aiutarci vicendevolmente. Per comprendere Gesù, che viene, dobbiamo aprire il nostro cuore a tutti gli uomini e chiunque può fare ciò, sia il ricco che il povero. Il modo migliore per accogliere il Bambino è quello di perdonare e di amare tutti. Siamo invitati a pregare per coloro, che ancora non sono capaci di amare. CARMELINA coglie al volo l invito di Padre Mulassano e rivolge a Dio una preghiera accorata e spontanea per tutti i carcerati, gli ammalati, per le suore e gli amici. ANNA implora dal Signore la, pace per tutta l umanità. La Messa continua con una partecipazione così intensa da rendere quasi palpabile tra noi la presenza di quel Bimbo, che sta per nascere, e termina con il canto Venite, fedeli. Siamo stati veramente fedeli e ci meritiamo la bella festa, che ci tiene uniti, tra banchetti e canti, fino alle 22 passate. Ma non basta... anche domani il Centro sarà aperto a tutti per far festa in famiglia!

10 28 dicembre Non c è oggi tra noi Padre Mulassano ed è quindi Suor Teresa che apre l incontro, dicendo che una troupe della televisione è venuta a filmare il nostro presepe. È un presepe un po particolare, dove al posto della grotta c è una panchina dov è raffigurato anche il vagone di un treno. Suor Teresa ne spiega il perché: se oggi Gesù scendesse tra noi, verrebbe qui in via Nizza e non troverebbe una grotta per dormire, ma una panchina, un vagone o, nel migliore dei casi, una pensione. Suor Teresa ci chiede qualche riflessione sulla notte di Natale. Per EFISIO è stata una notte molto triste, perché la malattia gli ha impedito di uscire, di venire tra noi ed è rimasto a casa senza nulla, neanche un pezzo di pane, ma la cosa peggiore è stata la solitudine peggio di uno schiaffo. La maggioranza degli altri amici ha avuto invece la fortuna di potersi trovare qui al Centro per trascorrere un Natale in famiglia e molti pongono l accento proprio su questo senso di FAMIGLIA, vivo tra noi e fonte di gioia. Qualche testimonianza: MARIA per venire tra noi, la sua vera famiglia ha rinunciato ad andare al suo paese. FILOMENA è venuta qui insieme alla sua mamma paralizzata, in cariozzella. La gente era tanta, ma subito le hanno fatto posto ed ella è stata colpita dalla gentilezza di tutti e dei giovani volontari in particolare. A questi giovani va il plauso riconoscente di tutti. MICHELE ci ritiene una bella famiglia e una bella compagnia. RICCARDO è felice di aver rivisto gli amici di Zogno che con tanto amore ci avevano accolto presso di loro a maggio. TERESA, dopo aver sistemata tutta la famiglia, appena il marito è andato a dormire, è corsa qui, dall altra sua famiglia. EMANUELA e DANIELE non erano mai stati tra noi a Natale... per loro è stata un esperienza nuova e felice. E felice è anche MADDALENA che definisce il nostro Natale meraviglioso. In mezzo a tutti questi plausi un rimpianto, quelle della nostra vecchia, amata Chiesa, dove fino allo scorso anno abbiamo celebrato tutte le festività. PATRIZIA ricorda il presepio vivente di due anni fa, allestito proprio in quella chiesa: le aveva dato l impressione di trovarsi a Betlemme e vorrebbe riviverlo e così pure TERESA. Ma le riflessioni non sono finite:

11 EFISIO augura Natali sempre più belli, senza guerre, pieni di pace e di amore, di condivisione anche con gli stranieri. CRISTOFORO e PEPPINO si rallegrano di aver potuto gioire con noi, loro che pensavano di trascorrere il Natale soli e tristi. FRANCESCA è triste di non aver visto tra noi tanti amici, che forse non erano informati dei nostri incontri o che, ammalati, non hanno potuto parteciparvi, A questo proposito il pensiero di tutti noi va al caro GIOVANNI, un fedelissimo di Via Nizza 18b, ora costretto a letto da una grave malattia. Gli abbiamo scritto un biglietto di auguri e gli assicuriamo che la sua presenza ci manca moltissimo e che preghiamo per lui. Anche nonno AGOSTINO non ha potuto venire qui a Natale, perché faceva troppo freddo; così è rimasto a casa solo come un finocchio a bere latte caldo, a guardare la televisione e a rievocare il tempo di guerra sul fronte russo. Però oggi è qui ed è contento. Felice è stata Suor Teresa di trascorrere il Natale con noi, in una famiglia unita nell amore di Cristo. Ricorda che anche gli stranieri hanno partecipato con gioia alla nostra riunione, cantando canti nella loro lingua. La mamma della nostra famiglia ancora una volta non ci ha lasciati soli. Grazie Suor Teresa! Appuntamento il 31 alle ore 1 nel salone dell istituto Rosmini per la grande festa di fine anno.

12 31 dicembre E l attesa festa di fine anno è arrivata! Nel grande ed accogliente salone dell Istituto Rosmini, addobbato con gran cura da alcuni volontari, entrano tanti, tanti amici festosi, resi ancor più allegri dalla vista degli addobbi e soprattutto dei tavoli riccamente imbanditi. Per nessuno di loro la sera dell ultimo dell anno sarà solitaria e fredda e nessuno concluderà il 1990 senza la presenza di Dio, che presto Padre Mulassano porterà tra noi con la celebrazione della Santa Messa. Tutto è pronto e già si alzano le prime note del canto Venite fedeli, quando laggiù, in fondo alla sala, si nota un insolito tramestio, una sedia gira in posizione inconsueta, si alzano voci alterate e due amici, entrambi di notevole stazza, si lanciano l un contro l altro, a stento trattenuti da altri amici e da volontari. Attimo di tensione, ben presto superato grazie all intervento definitivo di Suor Teresa che li prende sottobraccio, l uno da una parte e l altro dall altra e li porta, lei piccola in mezzo a due specie di armadi esagitati, a raffreddare i loro bollenti spiriti nel gelido cortile. Erano animati da spirito divino scherza tranquilla, rientrando tra noi, sorridente, la nostra piccola grande suora. Ora la Santa Messa può incominciare e si riprende il canto Venite fedeli così bruscamente interrotto. Subito ANNAMARIA invoca la benedizione del Signore su questo nuovo anno. La celebrazione continua finalmente in grande raccoglimento. Ricordiamo brevemente l omelia di Padre Mulassano, incentrata sul tema della libertà, primo dono, che Dio ci ha fatto. Grazie a questa libertà il bene che facciamo è veramente bene, perché, se fossimo costretti a farlo, non sarebbe più tale. Purtroppo però, proprio in forza della nostra libertà, noi compiamo anche il male, odiamo, non perdoniamo, pensiamo solo a noi stessi... Tra noi tutti, compresi Padre Mulassano, Suor Teresa e le altre suore, i volontari e gli amici, non c è una sola persona, che abbia compiuto quest anno o solo bene o solo male; del male quindi chiediamo perdono a Dio per iniziare meglio con Lui il nuovo anno, consci che, senza il Suo aiuto, non ci sarebbe possibile sfuggire al peccato. Chiediamogli di non abbandonarci neanche per un attimo in questo nuovo anno che sta per incominciare, di non dimenticarci, anche se noi qualche volta, nella nostra debolezza, Lo dimenticheremo. L intensa partecipazione degli amici alla Messa è dimostrata dalle bellissime preghiere di

13 SOFI e di EFISIO (quest ultima pubblicata in questa copia del giornalino). Al termine della celebrazione, si dà il via al lato mondano della festa: cenone con ricchi cibi e bevande, canti, balli, regali e tanta allegria, nata dal cuore di gente che sta bene insieme, che si ama e ama Dio. Tant è vero che decidiamo di ritrovarci domani, 1 gennaio in via Nizza 24 per continuare a salutare insieme il nuovo anno in serenità e condivisione.

14 1 gennaio 1991 Apriamo gli incontri del nuovo anno con una formulazione di programma: d ora in poi al venerdì leggeremo innanzi tutto il Vangelo della domenica successiva, poi rifletteremo insieme sul brano letto. È chiaro quindi, che, per rispetto verso la Parola di Dio, non si potrà arrivare in ritardo, disturbandone l ascolto e la meditazione. Oggi ascoltiamo e meditiamo il Vangelo di Matteo (2,1-12 ) dell Epifania. Lo legge Padre Mulassano, che ci chiede di riflettere su di esso. PATRIZIA sfugge subito dal tema perché si lascia fuorviare da ricordi infantili della vecchietta, che porta carbone e dolci. A lei la Befana portava sempre una bambola. Torna sul tema RICCARDO, osservando che i Magi erano ricchi, potenti e stranieri. Chiamando loro, Dio ha dimostrato che non veniva solo per un piccolo gruppo di persone, gli Ebrei, ma anche per i pagani, per persone di qualsiasi livello sociale. Infatti - incalza Padre MULASSANO - Gesù non esclude nessuno, così come anche noi non dobbiamo escludere nessuno, però non riesce a continuare il discorso serio perché evidentemente il lato suggestivo di questa festività è assai forte per molti amici. MARIA M. per esempio si perde nel racconto romanzato di un film sulla nascita di Gesù e sui Magi, MARIA (di Zeus) parla della vecchia Befana, che porta dolci e carbone, secondo i meriti o i demeriti, MARIA I. si sente ella stessa una befana, perché è nata il 6 gennaio. Ma Padre Mulassano non si lascia scoraggiare facilmente, e, ignorando le nostre fantasiose e poetiche parentesi, riprende robustamente in mano il filo del discorso, cioè della meditazione sul brano del Vangelo di domenica prossima. Noi tutti siamo chiamati a credere in Dio, come facevano i pastori e i Magi, ma accettarlo non è cosa facile, perché Egli ci chiama per una strada difficile. Anche i Magi, per seguire la sua chiamata, dovettero affrontare difficoltà immense, quali il disprezzo e la derisione della gente, il cammino impervio, gli inganni di Erode... ma avevano visto la stella ed ebbero il coraggio di seguirla. Questo coraggio Dio lo chiede, anche a noi, quando ci dona la luce della fede. FILOMENA pensa che non occorra coraggio per seguire il Signore: basta lo spirito di accettazione. EFISIO è certo che nessuno avrebbe potuto fermare i Magi, perché Dio li illuminava. Ed infatti - conferma Padre Mulassano -

15 quando il Signore ci chiama, ci dà anche la forza di seguire la sua chiamata. CONCETTA si sofferma a riflettere sulle sofferenze accettate liberamente da Gesù per noi. SUOR GIULIANA, felicemente tornata tra noi dopo lunga assenza, pone la sua attenzione sulla stella, punto fisso e fermo per i Magi, segno a cui essi si affidarono per raggiungere Gesù, simbolo di luce e di fede, però sottolinea anche che i Magi, per arrivare alla mèta, si aiutarono a vicenda. Felicissimo spunto per Padre Mulassano, che coglie al volo l occasione per ricordarci che qui siamo in molti e che, come i Magi, possiamo aiutarci vicendevolmente nel cammino della fede. Ognuno di noi, qui al nostro Centro, dà e riceve aiuto in questo senso. Riflettiamo infine su Erode: cosa ci dice la sua figura? La domanda di Padre Mulassano cade più o meno nel vuoto; sembra che quest uomo falso e feroce non risvegli in noi se non sentimenti di disprezzo e che comunque non accentri su di sé il nostro interesse Non sappiamo proprio rispondere nulla. Risponde allora a se stesso Padre Mulassano, dicendo cose così semplici, così evidenti, che ci chiediamo come mai non ci abbiamo pensato anche noi. Erode era un uomo che materialmente viveva vicino a Gesù (non era lontano da Lui in termini di distanza), però conduceva una vita altamente egoistica, soffocata dai propri piaceri, tale da soddisfarlo pienamente e da impedirgli di cercare qualcosa al di là del proprio godimento immediato, mai quindi avrebbe potuto ascoltare la voce di Dio, che lo chiamava alla grotta. Inoltre era falso, superbo, e non sentiva il bisogno di essere tirato fuori dal fango in cui viveva, poiché non lo vedeva, si riteneva superiore a tutto e a tutti. Così non vide la stella, come non la vedono oggi tutte quelle persone che passano indifferenti davanti alle chiese, per correre a fermarsi davanti alle vetrine illuminate e riccamente addobbate per il Natale. Eppure la maggioranza di questi uomini, di queste donne si dice cristiana e dovrebbe quindi essere vicino a Dio, ma, come Erode, Dio non lo vede, soffocata dalla propria superficialità e dal proprio egoismo. Quanti Erodi ci sono ancora tra noi, ma, per fortuna, anche quanti Magi disposti ad affrontare mille difficoltà per raggiungere Gesù! Non dimentichiamo che tra questi ultimi ci sono anche tanti stranieri che cercano la Verità come la cercarono i Magi, pagani anch essi, pagani alla loro partenza, ma certamente apostoli e testimoni di Dio al loro ritorno, dopo aver incontrato Cristo. Anche noi, che qui, in Via Nizza, incontriamo il Signore, siamo

16 chiamati a diventare apostoli, testimoni lo afferma e contemporaneamente ce lo chiede Padre Mulassano. Pronta la risposta di MARIA (di Zeus) che qui si sente fra fratelli e sorelle, così come ALDO, che oggi si è rilassato in quest ora di preghiera e che ritiene di dover portar fuori la pace, che qui ha ricevuto. Ribadisce P. Mulassano che tutti noi dobbiamo diventare missionari come i Magi, altrimenti i nostri incontri sarebbero vani. Dal nostro comportamento, dal nostro amore reciproco gli altri devono riconoscere che siamo cristiani ed essere invogliati a far parte della nostra famiglia. All interno del nostro gruppo è un dare e un ricevere continuo, in un flusso d amore ininterrotto. Qui MANUELA ha trovato una pace e una serenità che prima non aveva mai provato, qui MARIA M. viene a ricaricarsi quando si sente vuota, qui FRANCESCA si rifugia per star su. Un ultima riflessione di Suor Teresa sulla fede dei Magi, i quali, pur essendo pagani, non esitarono a seguire, tra mille difficoltà, la luce di Cristo. Lo raggiunsero... e videro solo un bimbo in una grotta; a questo punto avrebbero potuto ricredersi, andarsene, invece lo ACCOLSERO, perché lo avevano INCONTRATO, avevano incontrato la Sua pace. A tutti noi Suor Teresa augura questa pace e ci augura di poterla comunicare agli altri, a tutti quanti incontreremo uscendo da qui. Lasciamoci con il proposito di essere missionari questa settimana e per questo recitiamo un Padre Nostro e un Ave Maria. Terminiamo con il canto Tu scendi dalle stelle.

17 11 gennaio Incominciamo, come avevamo stabilito con la lettura del Vangelo di domenica prossima, che ci presenta il Battesimo di Gesù (Mt.3,3-17). Il Natale per noi è ancora molto vicino, mentre il Vangelo di domenica ci presenta un fatto accaduto ben trenta anni dopo la nascita di Gesù: il suo battesimo avvenuto nel Giordano per opera di Giovanni. Giovanni - ci spiega Padre Mulassano - era un uomo rude e leale che conduceva una vita ascetica nel deserto. A lui accorrevano quanti sentivano il bisogno del perdono di Dio per i propri peccati; scendevano nelle acque del Giordano e Giovanni li battezzava, cioè li purificava. Anche Gesù entrò nelle acque del Giordano per essere battezzato e su di Lui scese lo Spirito Santo, fu investito dal Padre. Riflettiamo un attimo sulla personalità di Giovanni. PATRIZIA ne è intimorita, perché si è fatta l idea che egli si arrabbiasse con quanti ricorrevano troppo spesso a lui. E Padre Mulassano le chiarisce che egli si irritava solo con coloro che si presentavano a lui senza pentimento, mentre accoglieva a braccia aperte i pentiti. Incalza ALDO Giovanni spianava la strada verso il Signore. Perché allora gli tagliarono la testa, chiede MARIA I. Perché aveva contrastato un rapporto illecito del re risponde Padre Mulassano e molti amici sono informati della vicenda, che essi spiegano con frasi crude e vivaci. Padre Mulassano stenta a riportare la calma; alla fine ci riesce e ritorna sull argomento base, cioè alla riflessione sul Vangelo di domenica prossima. Matteo ci dice che Giovanni voleva impedire a Gesù di farsi battezzare da lui. Perché? Perché Gesù non aveva bisogno di purificarsi col battesimo e la pronta risposta di CONCETTA e di MARIA. La Contessa segue suoi pensieri personali, che la portano ad inveire contro Pilato con la veemenza a lei usuale:con parole e gesti assai significativi lo accusa di aver fatto condannare, per sete di potere, un innocente ed è tale la sua foga che molti amici ne sono trascinati e ne nasce una vivace confusione. Nuovo sforzo di Padre Mulassano per richiamare tutti alla calma e per proporre una nuova domanda : perché Gesù, pur sapendo di non aver compiuto alcun male, vuole purificarsi col battesimo?. Perfettamente centrata la risposta di RICCARDO per far capire agli altri che il perdono è importante, per testimoniare agli increduli e timorosi che esso è cosa buona e giusta. Per dimostrare agli uomini - ribadisce Padre Mulassano - che Egli è solidale con

18 loro e prende su di sé i peccati del mondo. Gesù stesso istituì poi il Battesimo, il sacramento per cui ci immergiamo morti nel pece per risorgere uomini nuovi, a cui ogni peccato è stato rimesso. Riflettiamo sul nostro battesimo CONCETTA sa di essere stata battezzata subito dopo la nascita, perché molto debole, mentre il gemello, più forte, fu battezzato in seguito. Dai documenti però ella non risulta battezzata. RICCARDO sottolinea che esistono tre battesimi: dell acqua, del desiderio e del sangue. Infatti precisa Padre Mulassano - un martire, che non abbia ricevuto il battesimo dell acqua, ma che lo desideri, riceve quello del desiderio e del sangue. Ma perché - ci chiede - il battesimo è un valore? Perché non solo ci lava dai peccati, ma ci rende anche cristiani risponde GIOVANNI. Inseriti così in Cristo - fa eco Padre Mulassano - formiamo un corpo solo, che è la Chiesa. Così acquistiamo una grande dignità, indipendentemente dalla ricchezza, dal potere, dalla professione e questa dignità ce la dà la Grazia di Cristo, che passa in noi. Diventiamo uomini nuovi. Uomini cambiati dall amore di Dio, sceso su di loro sotto forma dello Spirito Santo precisa ANTONELLA, per la quale il Battesimo è la scintilla d amore che Dio mette nei nostri cuori e che è alimentata dalla preghiera e dall ascolto della Parola di Dio; ci fa diventare luce per il mondo. Esiste però il pericolo di ritornare uomini vecchi a causa del peccato, in cui tutti noi possiamo incorrere a causa della nostra debolezza umana. E allora che succede? chiede Padre Mulassano. Tranquilla la risposta di ALDO: col pentimento e con la confessione torniamo nuovi. Ed è bello constatare che tanti altri amici condividono il pensiero di Aldo e con lui si affidano alla misericordia e alla grazia di Dio. Approfondisce il pensiero MARIA(di Zeus) osservando che, ad imitazione di Cristo, la misericordia va estesa su tutti i fratelli, perché nessuno può lanciare la prima pietra in quanto nessuno è senza peccato. Con l esortazione finale di Suor Teresa di sentirci tutti figli di Dio nel battesimo, ci stringiamo la mano e insieme recitiamo il Padre Nostro. Lo recitiamo anche per coloro che se lo sono dimenticato.

19 GITA A ZOGNO Giornata piovigginosa il 20 maggio 1990 in via Nizza 18b un brusio di convenuti risveglia la sonnolenta città. Partenza ore 7. Come di consueto esultanti ci accalchiamo su un comodo quattro ruote per raggiungere un luogo per me sconosciuto: ZOGNO. Tra preghiere e canti, allegri e festanti, raggiungiamo la meta, accolti calorosamente da una simpatia sbalorditiva al sommo di ogni aspettativa dagli abitanti di un paese cosparso di verde umoso e da fragranti roseti. Abbiamo partecipato fraternamente alla Santa Messa con i fedeli del paese, la chiesa era stracolma di gente; mai ho percepito tanto entusiasmo, poi ci siamo diretti come uno sciame verso la pizzeria la Staletta dove ci hanno ammannito un pranzetto sontuosamente luculliano. Al termine ci ha entusiasmato una tombola spassosamente condotta da esuberanti boy-scouts. Al ritorno contemplando alberi secolari, rocce vetuste, limpide scroscianti acque, battito del cuore mi sussurra: Ma questa è opera d un meraviglioso Artefice. Poi ci siamo recati a 900 metri di altura al Santuario di Perello dove una scala pietrosa via Crucissiana ci fece pervenire alla chiesetta eretta in onore della Madonna. Io in salita faticando ad arrancare pesanti scale ho riflettuto nel pensare ad un povero Cristo carco d una pesante croce; quanto sacrificio compì quel meschinello per me fragile creatura. Mentre ritornavamo a Torino, una volontaria, la docile Antonella, era attorniata da pargoletti che con la loro cristallina innocenza rinfrangevano la purezza maestosa del verde che incontravamo. Qualcuna commossa nell intimità dell animo si è palesata con pianto consolante. Rientrando all urbe brulicante di palazzi, annebbiata da smog, nel mio io ho ringraziato nostro Signore, gli assistenti e S.Maria - Vittoria per una grazia ricevuta. MICHELE GALLO

20 Nel nome di Dio fratelli,sorelle,amici. In questo momento voglio rivolgervi gli auguri più belli e più affettuosi di amore e di pace. Fratelli fra poche ore quest anno 1990 ci lascia sulle spalle di noi tutti, tante amarezze, ma tanto amore e speranza. Fra poche ore sorgerà il Come sarà? La risposta c è la darà il giudice supremo della vita, che è solo Dio. Padre Mulassano, Suor Rosanna, Suor Teresa, Suor Palmira, Suor Vincenza dei Santi Angeli e di Via Brugnone, Gesù Redentore della terra ci ha insegnato l amore, con questo pensiero rivolgiamo noi tutti gli auguri più sinceri, a tutti i Missionari sparsi nel mondo. A tutte le Figlie della Carità e a tutti i volontari l augurio di buon anno nella pace e fratellanza. Benedici o Dio tutto quello che loro fanno per noi, la carità è fonte sincera di amore e voi non ci avete mai deluso. Abbiamo fede e speranza, anche se la terra trema in varie parti del mondo. Vorrei ricordare il Santo Natale, non trovandomi presente fra di voi, ma col cuore rivolto ad aspettare l arrivo del Bambino Gesù. Una flotta di gente si recava alla sua culla. Ognuno di loro portava quello che poteva in dono a quel bambino, il suo potere, il suo splendore

21 illuminava la terra, il mare, il cielo. Gesù,figlio di Dio camminava in quel deserto di fede e di libertà e Dio non lo ha abbandonato e Gesù con il suo amore ci ha fatto suoi discepoli. Un augurio di buon anno vorrei trasmettere a nome di tutti gli immigrati di qualsiasi parte sia la loro provenienza; e voglio citarvi un brano del Vangelo, fonte di verità. Questo bimbo venuto grande incontrò Abramo e Gesù gli disse: vai via dalla tua terra. Non fu facile ad Abramo abbandonare la sua terra, la sua famiglia, le sue tradizioni, la sua gente. Abramo ubbidiente al figlio di Dio cercò un nuovo mondo per avventurarsi nell amore e nella libertà verso Dio e suo Figlio. Anche voi immigrati, seguendo questo esempio vi troverete sulla strada della speranza e della libertà. Padre Mulassano e tutte le suore dell ordine di San Vincenzo, tutti i volontari, uomini e donne, piccoli e grandi, quell abito che ciascuno di voi indossa vi onora di fede e di umanità verso la gente più umile che vi augura in nome di Dio, BUON ANNO. EFISIO PUSCEDDU

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