UBI Pramerica. RELAZIONE DI GESTIONE AL 27 Aprile 2016

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1 UBI Pramerica RELAZIONE DI GESTIONE AL 27 Aprile 2016 del Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato UBI Pramerica Obbligazionario Obiettivo Valore Istituito, promosso e gestito da UBI Pramerica SGR S.p.A. La presente relazione è stata redatta in data 28 Luglio 2016

2 Relazione di gestione al 27 Aprile 2016 Scenario macroeconomico Nel corso del periodo di riferimento il quadro della crescita a livello globale è apparso in stabilizzazione e in alcuni paesi molto importanti, come gli USA, in moderata ri-accelerazione. La restrizione delle condizioni finanziarie, a seguito della discesa dei mercati nella prima parte dell anno, sembrerebbe non aver contagiato la dinamica macroeconomica globale. Lo scenario complessivo ha continuato ad evidenziare livelli di inflazione molto contenuti. Per quanto concerne specificatamente l economia statunitense, dopo la debolezza evidenziata nella parte finale del 2015 e all inizio del 2016, essa sta mostrando tassi di crescita intorno al 2-2,5%, più o meno in linea con il potenziale. A differenza del 2014 e del 2015, però, la ri-accelerazione appare più contenuta perché la debolezza della prima parte dell anno non è da imputare ad eventi esogeni, come le condizioni climatiche, ma va ricercata maggiormente nelle dinamiche e nelle scelte dei consumatori che stanno continuando ad incrementare il loro tasso di risparmio. La crescita dei consumi appare più solida rispetto al passato perché non è finanziata da un eccesso di debito, ma ciò dimostra anche una maggiore cautela nell effettuare le scelte di spesa. Questo rappresenta potenzialmente un elemento di sorpresa positiva per i consumi, qualora il tasso di risparmio dovesse scendere verso le sue medie storiche. Il contesto della crescita statunitense appare, comunque, solido. Le dinamiche occupazionali restano molto forti, anche se difficilmente potranno mantenersi ancora a lungo sopra le unità mensili, e il mercato immobiliare mostra elementi di solidità. A questi elementi si aggiunge il significativo sviluppo dell attività creditizia del sistema bancario che appare superiore al tasso di crescita nominale dell economia. All interno di questo scenario la FED, dopo aver deciso il primo rialzo dei tassi a dicembre, ha preso atto del peggioramento del quadro globale, soprattutto in termini di rischi finanziari, e a marzo ha lasciato il livello dei tassi ufficiali invariato. Il messaggio della FED è stato molto accomodante ed ha contribuito a riassorbire l avversione al rischio. Nell area Euro gli ultimi dati reali hanno confermato il proseguimento dell espansione in atto e il primo trimestre si è chiuso con una crescita molto forte, probabilmente la più elevata nel corso di questo ciclo, sostenuta prevalentemente dalla domanda interna. Nel corso della prima parte del periodo di riferimento il timore del restringimento delle condizioni finanziarie e il riprezzamento al rialzo dei premi per il rischio non hanno contagiato i livelli di fiducia di imprese e consumatori e, attraverso questi, l andamento delle economie. Questo rischioso canale di trasmissione di stress finanziario sull economia reale non sembra essersi attivato, grazie anche all intervento molto deciso da parte della BCE. L istituto monetario, infatti, ha introdotto una serie di nuove misure di allentamento monetario e creditizio, superiori alle aspettative degli analisti. Innanzitutto, è stato annunciato un taglio di tutti i principali tassi di riferimento ed, in particolare, del tasso di rifinanziamento principale, portato da 0,05% allo 0% e del tasso sui depositi, da -0,3% a -0,4%. Per quanto riguarda le misure non convenzionali, il target per gli acquisti mensili di titoli sul mercato da parte dell istituto è stato aumentato da 60 a 80 miliardi di euro, con l inclusione nel programma anche delle obbligazioni societarie in Euro, investment grade, emesse da società non bancarie stabilite nell area Euro. La BCE ha ribadito che gli acquisti di titoli proseguiranno fino alla fine di marzo 2017 o anche oltre, se necessario, e, in ogni caso, fino a quando potrà vedere un assestamento dell inflazione su un percorso compatibile con il raggiungimento del target, prossimo al 2% nel medio termine. Infine, è stata annunciata una serie di quattro nuove operazioni di rifinanziamento a più lungo termine per le banche (TLTRO II) a partire da giugno 2016, ciascuna con una durata di quattro anni. Relativamente al Giappone i dati di crescita restano molto volatili; dopo la debolezza della parte finale del 2015, nel primo trimestre si è assistito ad una significativa ripartenza dell economia, anche se la dinamica dei prezzi si è mantenuta al di sotto del target della Banca Centrale. A questo 2

3 proposito, la BOJ ha sorpreso i mercati introducendo, per la prima volta in Giappone, il tasso negativo sui depositi; ciò ha evidenziato la determinazione da parte delle autorità monetarie ad usare tutti gli strumenti a disposizione per impedire l ulteriore allontanamento dell inflazione e della crescita dagli obiettivi prestabiliti. L area emergente nel suo complesso ha continuato ad evidenziare dinamiche di crescita più deboli rispetto al passato; a livello di singoli paesi, le maggiori difficoltà hanno accomunato ancora quelli esportatori di materie prime, come il Brasile e la Russia. La crescita attuale della Cina è intorno all obiettivo ufficiale del 6,5-7%. La ri-accelerazione è da ricondurre alla politica economica che, per evitare un rallentamento troppo brusco, è intervenuta sulle leve tradizionali dello sviluppo cinese; vale a dire gli investimenti nel sistema delle infrastrutture e la crescita del mercato immobiliare attraverso maggiori concessioni creditizie. Qualità e sostenibilità di questa accelerazione non appaiono ottimali e vi è il rischio di un ritorno di tensioni. Andamento dei mercati Per quanto concerne i mercati finanziari, il periodo di riferimento si è caratterizzato per una elevata volatilità e ha evidenziato due fasi ben distinte. All interno di un contesto in cui si rafforzavano i timori circa l evoluzione della crescita mondiale e si registrava un ulteriore calo delle quotazioni petrolifere, nella prima parte del periodo di riferimento si è assisistito ad una discesa degli asset ritenuti maggiormente rischiosi che è durata all incirca fino alla metà di febbraio. In seguito, questa tendenza al ribasso si è in parte invertita e si è assistito ad una prosecuzione della fase di ripresa della propensione al rischio. Questo è avvenuto, soprattutto, grazie alle azioni delle Banche Centrali che hanno evitato il restringimento delle condizioni finanziarie, al rialzo delle quotazioni petrolifere e alla pubblicazione di dati macroeconomici superiori alle attese. Relativamente ai mercati azionari, nella prima parte del periodo di riferimento hanno continuato a scendere, proseguendo nella fase ribassista che era iniziata nei primi giorni di dicembre dello scorso anno, ed hanno raggiunto i livelli minimi degli ultimi due anni. I listini europei hanno registrato ampi cali delle quotazioni per poi recuperare nelle settimane successive: l indice Dow Jones Euro Stoxx ha chiuso il periodo di riferimento con una perdita del 3,8%. La fase di recupero è stata differente tra i vari paesi; il Dax tedesco, per esempio, ha recuperato ed è arrivato a guadagnare quasi l 1%, mentre il FtseMib ha comunque registrato una flessione del 9,6%. Il listino italiano è stato penalizzato, soprattutto, dall andamento del comparto bancario, i cui titoli sono scesi in misura di gran lunga superiore rispetto al mercato, principalmente per effetto dell insorgere di timori circa la redditività generale del settore bancario, nonché di eventi specifici a livello di paese e di singolo istituto. Il mercato statunitense ha evidenziato movimenti analoghi, sebbene di minore entità, con l indice S&P 500 che ha chiuso il periodo di riferimento in recupero del 2,5%. Per quanto concerne il mercato giapponese, il Nikkei ha evidenziato una variazione negativa superiore al 6%, da ricondurre, molto probabilmente, alle incertezze legate all evoluzione congiunturale e ai dubbi circa l efficacia delle nuove misure di politica monetaria intraprese dalla BOJ. Dopo le forti flessioni dei mesi precedenti, i mercati emergenti hanno evidenziato una fase di recupero, con l indice MSCI Emerging Market espresso in Dollari che ha guadagnato quasi il 10%. Per quanto concerne i mercati obbligazionari, il periodo si è caratterizzato, in generale, per un calo dei rendimenti che ha interessato prevalentemente le emissioni governative ritenute maggiormente sicure nelle parti più lunghe delle curve, determinandone un maggiore appiattimento. Sulla curva statunitense il tasso a due anni è sceso di 23 punti base allo 0,81% e il decennale di 42 pb all 1,84%; sulla curva tedesca il due anni è diminuito di 14 pb scendendo ulteriormente in territorio negativo a -0,50% e il decennale di 34 pb raggiungendo lo 0,29%. Relativamente alle emissioni periferiche, la discesa dei tassi ha interessato anche in questo caso le parti più lunghe della curva, ma è stata più contenuta rispetto alle emissioni core. Sulla curva italiana il due anni è sceso di 4 pb ed ha raggiunto il livello negativo di -0,02%, mentre il decennale è sceso di 9 pb all 1,50%. Relativamente al comparto corporate, fino alla metà di febbraio si è assistito ad una fase di 3

4 allargamento degli spread, che è coincisa con l aumento dell avversione al rischio da parte degli investitori. Successivamente, gli spread hanno evidenziato una fase di restringimento che ha caratterizzato sia le emissioni investment grade che quelle high yield. Sui mercati valutari, il tasso di cambio Euro Dollaro ha evidenziato una significativa volatilità, ma nel complesso la valuta comune si è apprezzata. L apprezzamento nei confronti del Dollaro si è accentuato da marzo, quando sono cresciute le attese di una più graduale normalizzazione della politica monetaria da parte della FED. Al termine del periodo di riferimento, l Euro si era rafforzato del 4,2% rispetto alla valuta statunitense. Rispetto allo Yen, invece, la valuta comune si è indebolita e ha registrato un deprezzamento leggermente superiore al 3%. Sui mercati petroliferi le quotazioni, dopo aver toccato i minimi di 28 Dollari al barile nella seconda metà di gennaio, hanno evidenziato una fase rialzista che le ha portate a chiudere il periodo a 47 Dollari. *Nota: variazioni indici in valuta locale al 27 Aprile

5 Criteri di valutazione I principi contabili più significativi utilizzati dalla società di gestione nella predisposizione della Relazione di Gestione del Fondo sono qui sintetizzati. Essi sono coerenti con quelli utilizzati nel corso dell esercizio per la predisposizione dei prospetti giornalieri di calcolo del valore della quota e della Relazione Semestrale ed analoghi a quelli del precedente periodo e tengono conto delle disposizioni emanate dalla Banca d Italia con il Provvedimento del 19 gennaio a) registrazione delle operazioni le compravendite di strumenti finanziari sono contabilizzate nel portafoglio del fondo sulla base della data di effettuazione delle operazioni; le sottoscrizioni di strumenti finanziari di nuova emissione vengono registrate nel portafoglio del fondo alla data di attribuzione; gli interessi, gli altri proventi ed oneri a carico del fondo sono registrati secondo il principio della competenza temporale, mediante rilevazione di ratei e risconti attivi e passivi; agli interessi ed ai proventi viene applicata, quando dovuta, la relativa ritenuta d imposta; le sottoscrizioni ed i rimborsi delle quote sono rilevate a norma del regolamento del fondo e secondo il principio della competenza temporale; i dividendi sono contabilizzati il giorno di quotazione ex date (data di stacco del dividendo) del relativo titolo, al netto della eventuale ritenuta d imposta quando applicabile; le operazioni di pronti contro termine ed assimilabili sono contabilizzate alla data di effettuazione delle stesse e non influiscono sulla posizione netta in titoli. La differenza tra i prezzi a pronti e quelli a termine è quotidianamente distribuita, proporzionalmente al tempo trascorso, lungo tutta la durata del contratto; le operazioni di acquisto e vendita di contratti futures vengono registrate evidenziando giornalmente nella Sezione Reddituale i margini di variazione (positivi o negativi) con contropartita la liquidità a scadenza del Fondo; il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari è determinato dal valore di libro degli stessi alla fine dell esercizio precedente, modificato dai costi degli acquisti effettuati nel periodo e da altre eventuali operazioni societarie (ad es.stock dividend e bonus issue); il cambio medio degli strumenti finanziari è determinato dal valore del cambio corrente alla fine del periodo precedente, modificato dal cambio degli acquisti effettuati nel periodo; gli utili e le perdite da realizzi su strumenti finanziari risultano dalla differenza tra il costo medio di acquisto ed i prezzi di vendita relativi alle cessioni poste in essere; gli utili e le perdite da realizzi su cambi per operazioni su strumenti finanziari sono originati dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente alla data dell operazione; gli utili e le perdite su negoziazioni finalizzate al regolamento delle compravendite di titoli denominati in divise estere sono originati dalla differenza fra il controvalore della divisa convertito al cambio medio di acquisto ed il controvalore della divisa effettivamente negoziata; gli utili e le perdite da realizzi sulle operazioni a termine in valuta sono determinati quale differenza tra il cambio a termine del contratto di copertura ed il cambio corrente del giorno di chiusura dell operazione; le plusvalenze e le minusvalenze su strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra il costo medio di acquisto degli strumenti finanziari ed il valore corrente degli stessi; le plusvalenze e le minusvalenze su cambi per operazioni in strumenti finanziari sono originate dalla differenza tra il cambio medio di acquisto ed il cambio corrente; le plusvalenze e le minusvalenze sulle operazioni a termine in valuta sono determinate in base alla differenza tra il cambio a termine negoziato alla data dell operazione ed il cambio a 5

6 termine corrente per scadenze corrispondenti a quelle delle operazioni oggetto di valutazione; b) valutazione degli strumenti finanziari La valutazione degli strumenti finanziari e determinata secondo i criteri stabiliti dalla Banca d Italia, sentita la Consob, ai sensi del Regolamento di Vigilanza del 19 gennaio Gli strumenti finanziari azionari italiani quotati sono valutati al prezzo di riferimento (prezzo medio ponderato riferito all ultimo dieci per cento delle quantità trattate) della Borsa Italiana; gli strumenti finanziari azionari esteri quotati sono valutati sulla base dei prezzi di chiusura reperiti nel mercato di negoziazione; i prezzi espressi in divise estere non appartenenti all area Euro vengono convertiti sulla base dei tassi di cambio correnti alla data di riferimento della valutazione, rilevati giornalmente dalla WM Company sulla base delle quotazioni disponibili sui mercati di Londra alle 4 p.m. (ora di Londra); gli strumenti finanziari azionari italiani ed esteri in attesa di quotazione sono valutati fino al giorno della negoziazione sul mercato ufficiale al costo di acquisizione salvo che vengano forniti dai providers utilizzati prezzi ritenuti come significativi ; per tutti i titoli di stato e obbligazionari la fonte primaria di quotazione è costituita dal sistema degli indici Merrill Lynch: le quote o azioni di altri OICR sono valutate sulla base dell ultimo valore reso noto al pubblico, eventualmente rettificato secondo le indicazioni del Regolamento Banca d Italia del 19 gennaio 2015; gli strumenti finanziari derivati quotati sono valutati in base al prezzo di chiusura rilevato sul mercato di trattazione; per gli strumenti finanziari derivati non quotati (c.d. OTC) si seguono le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d Italia del 19 gennaio 2015; nel caso di strumenti finanziari quotati su più mercati, si fa riferimento al mercato nel quale le quotazioni hanno maggiore significatività; i titoli strutturati ove presenti sono valutati in base ai prezzi operativi forniti da primari market makers o da controparti qualificate; ove non disponibili, viene effettuata una valutazione che tenga conto in modo distinto di tutte le singole componenti in cui essi possono essere scomposti; gli strumenti finanziari ammessi alla quotazione su un mercato regolamentato che non presentano prezzi significativi in relazione ai volumi ed alla frequenza degli scambi vengono valutati secondo le indicazioni dettate dal Regolamento Banca d Italia del 19 gennaio 2015; gli strumenti finanziari non quotati sono valutati in base al principio del presunto valore di realizzo, individuato su una ampia base di elementi di informazione, con riferimento alla peculiarità dei titoli, alla situazione patrimoniale e reddituale degli emittenti, nonché alla generale situazione di mercato; allo scopo sono utilizzati, quando necessari, i prezzi forniti da primari market makers o da controparti qualificate; i criteri adottati per individuare gli strumenti finanziari, che pur risultando ammessi alla negoziazione su un mercato regolamentato sono ricondotti tra i titoli non quotati, sono i seguenti: sospensione del titolo dalla negoziazione da oltre tre mesi; volumi poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per piu di 20 giorni di borsa aperta per i titoli azionari; volumi poco rilevanti o prezzo di chiusura identico per piu di 20 giorni di borsa aperta per i titoli obbligazionari, a fronte di una vita residua superiore a 3 mesi; sia trascorso un anno dall emissione senza che gli stessi siano stati ammessi alla negoziazione. 6

7 Relazione di Gestione al 27 Aprile 2016 Forma e contenuto della Relazione UBI Pramerica SGR S.p.A ha redatto la Relazione di Gestione del Fondo Comune al 27 Aprile 2016 in conformità alla normativa ed alle disposizioni emanate dagli Organi di Vigilanza. Il documento si compone di una Situazione Patrimoniale, di una Sezione Reddituale e dell elenco dei primi 50 strumenti finanziari detenuti dal Fondo. La Relazione di Gestione del Fondo è altresì accompagnata dalla Relazione degli Amministratori che indica l ammontare dei proventi posti in distribuzione. La contabilità è tenuta in Euro ed i prospetti sono redatti in unità di Euro, nel rispetto delle disposizioni dettate dagli Organi di Vigilanza. Variazioni intervenute nel Regolamento di Gestione Non si segnalano variazioni nei regolamenti di gestione. Fatti di rilievo intervenuti nel corso dell esercizio Non si segnalano variazioni nei regolamenti di gestione. Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio Non si segnalano fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura dell esercizio. 7

8 Proventi da distribuire Criteri per la distribuzione Il regolamento del fondo UBI Pramerica Obbligazionario Obiettivo Valore prevede la ripartizione dei risultati di gestione secondo la seguente modalità: trascorsi 12 mesi dalla fine del periodo di sottoscrizione del fondo la SGR riconosce ai partecipanti un ammontare unitario pro quota predeterminato pari al 1% del valore iniziale della quota (5 Euro), equivalente a 0,05 Euro per ogni quota. Il Fondo ha concluso il periodo di sottoscrizione in data 27 Aprile 2015 e pertanto la ripartizione del risultato di gestione fa riferimento alla data del 27 Aprile Il regolamento stabilisce inoltre che il giorno di quotazione ex cedola corrisponde al decimo giorno lavorativo successivo al termine di ogni periodo di riferimento ovvero, qualora in tale data, non sia prevista la valorizzazione delle quote, il giorno di valorizzazione immediatamente successivo. In data 11 maggio 2016, quindi, il fondo ha distribuito la prima cedola secondo i criteri sopra descritti. L importo distribuito per ciascuna quota è stato riconosciuto ai partecipanti su un totale di numero ,089 quote in circolazione alla data del 10 Maggio 2016, per un controvalore totale di Euro ,65. I proventi distribuiti, essendo di ammontare superiore al risultato economico conseguito dal Fondo alla data di riferimento della presente relazione, sono da considerarsi quale rimborso parziale del valore della quota. Il provento è stato posto in pagamento con data valuta 18 Maggio

9 UBI PRAMERICA OBBLIGAZIONARIO OBIETTIVO VALORE Fondo Comune di Investimento Mobiliare Aperto Armonizzato Relazione al 27 Aprile 2016 Relazione degli Amministratori sulla gestione del Fondo Per quanto riguarda il commento sui mercati, i criteri di valutazione, la forma e i contenuti, si rimanda alla Relazione degli Amministratori. Politica di gestione Nel corso del periodo di riferimento la duration del portafoglio ha subito varie modifiche. Nella prima parte del mese di gennaio è stata incrementata e portata sopra ai 3 anni tramite l acquisto di future sul Bund. Successivamente la sensitività sulla parte europea è stata ridotta tramite la vendita del Bund precedentemente acquistato e una piccola vendita di future sul BTP (per circa l 1,25% del Nav). La posizione sul mercato statunitense è stata lievemente incrementata tramite l acquisto di un opzione call sul TBond e a gennaio la duration complessiva risultava di poco superiore ai due anni. Nel corso del mese di febbraio è stata aumentata da 2,25 a 2,7 anni, soprattutto, attraverso l acquisto di future sui BTP che in quella fase erano supportati dall attesa di nuove misure da parte della BCE. In marzo la duration è stata portata sotto i 2 anni; ciò è avvenuto inizialmente tramite la vendita di Bund decennale e, successivamente, mediante l acquisto di opzioni put sul Treasury statunitense. Per quanto concerne i BTP, la percentuale dei titoli a due anni è stata ridotta, mentre quella dei titoli decennali è stata incrementata; il contributo totale dei titoli italiani in termini di sensitività è rimasto comunque invariato. Nella parte iniziale di aprile la duration del portafoglio è stata diminuita e portata intorno a 1,5 anni tramite la vendita di future sui BTP (per circa il 3% del Nav). Successivamente, verso fine mese, la moderata salita dei rendimenti ha indotto il team di gestione ad incrementare nuovamente la sensitività del portafoglio, tramite l acquisto del Bund decennale legato all inflazione (per circa il 4% del Nav) e di future sul Bund. Al termine del periodo di riferimento la duration totale risultava di circa 2,5 anni. Per quanto concerne le strategie valutarie, nella parte iniziale dell anno è stata chiusa con profitto la put Euro/Yen e, successivamente, è stata aperta una posizione lunga di Dollaro australiano contro Yen che è stata chiusa nel corso del mese di aprile. Dopo il meeting della Banca Centrale giapponese e la conseguente salita dello Yen, è stata nuovamente aperta una posizione corta di valuta nipponica, stavolta contro Euro. L esposizione verso gli emittenti corporate è rimasta stabile al 20% circa per tutto il periodo di riferimento, anche se sono state effettuate varie operazioni all interno del comparto. In gennaio, a fronte della riduzione verso le scadenze 2016, è stata incrementato il peso verso il comparto dei subordinati non finanziari e verso il comparto bancario italiano. In questo periodo è cresciuta anche l esposizione verso le emissioni a basso beta con cinque anni di vita residua, attraverso acquisti sul mercato primario. In seguito al significativo allargamento degli spread, è stata aumentata l esposizione verso il comparto delle obbligazioni bancarie subordinate T2 e con la riapertura del mercato primario è 9

10 cresciuto il peso di emissioni a basso beta con 4/5 anni di vita residua. Nella parte finale del periodo di riferimento è aumentata è cresciuta l esposizione verso gli emittenti del settore auto, con acquisti concentrati sul mercato primario, mentre si è ridotto il peso dei subordinati bancari. Motivazioni di eventuali performance negative Il fondo non ha registrato un performance assoluta negativa. Operatività su strumenti finanziari derivati Nel corso del periodo di riferimento sono stati utilizzati anche strumenti derivati con finalità di parziale copertura del rischio o allo scopo di raggiungere l esposizione desiderata. Linee strategiche Per quanto concerne specificatamente l economia statunitense, dopo la debolezza evidenziata nella parte finale del 2015 e all inizio del 2016, essa sta mostrando segni di moderata accelerazione. Per l area Euro il primo trimestre dell anno si è chiuso con una crescita molto forte, probabilmente la più elevata nel corso di questo ciclo. Probabilmente nel secondo e nel terzo trimestre non ci saranno ulteriori sorprese al rialzo, perché nella prima parte dell anno ci sono state delle componenti non necessariamente sostenibili, legate al recupero dell attività manifatturiera dopo una fase di debolezza. Il principale driver della crescita è la domanda interna, anche in paesi come la Germania, e l attività creditizia delle banche mostra una positiva ripartenza. La Cina ha evidenziato una ri-accelerazione ed ora la crescita è intorno all obiettivo ufficiale del 6,5-7%, spinta da manovre espansive. Qualità e sostenibilità di questa accelerazione non appaiono ottimali e vi è il rischio di un ritorno di tensioni. In Giappone, dopo la debolezza della parte finale del 2015, nel primo trimestre si è assistito ad una significativa ripartenza dell economia. Nel secondo trimestre i dati dovrebbero restare volatili ed evidenziare una certa debolezza, con l inflazione che resta molto al di sotto dei target di lungo termine della BOJ. All interno di uno scenario in cui i tassi di crescita appaiono più bassi rispetto al passato e i livelli di inflazione restano storicamente bassi, il quadro complessivo favorisce un atteggiamento estremamente accomodante da parte delle Banche Centrali. La BCE ha esteso il programma di Quantitative Easing e la BOJ dovrebbe ampliare le misure espansive di carattere monetario. Per quanto concerne la FED, a marzo ha favorito un riassorbimento dell avversione al rischio attraverso delle comunicazioni estremamente accomodanti. Recentemente, visto che il mercato scontava un ciclo di rialzi estremamente basso, la FED ha cercato di ri-orientare le aspettative degli operatori. La FED ha voluto chiarire come l azione di una Banca Centrale dipenda, soprattutto, dai dati relativi alla crescita e all inflazione e da quanto questi si discostino dalle aspettative della banca stessa. Il contesto continua a suggerire un posizionamento corto di duration sui mercati governativi core, mentre l azione della BCE continua a sostenere i mercati periferici. Il quadro è piuttosto favorevole al mercato corporate e in area Euro l effetto positivo degli acquisti della BCE, anche se concentrati sulla parte Investment Grade, sarà positivo anche sulla parte High Yield. Relativamente alle strategie valutarie, la dinamica di lungo termine del Dollaro 10

11 dovrebbe essere di apprezzamento, anche se è possibile un ulteriore discesa nel breve periodo. Eventi di particolare importanza Vedere paragrafo Variazioni intervenute del Regolamento di Gestione all interno della Relazione degli Amministratori. Rapporti intrattenuti con altre società del Gruppo La SGR intrattiene rapporti con Unione di Banche Italiane Scpa in qualità di controparte di mercato autorizzata all operatività per conto dei portafogli gestiti. Canali distributivi Vedere apposito paragrafo all interno della Relazione degli Amministratori. 11

12 Allegato n. 1 alla Parte I ELENCO DEGLI INTERMEDIARI DISTRIBUTORI Banche che operano tramite i propri sportelli Sede Legale ed Amministrativa Unione di Banche Italiane S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 Bergamo Sede operativa: Brescia e Bergamo Banca Popolare di Bergamo S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 - Bergamo Banca Popolare di Ancona S.p.A. Direz. Generale e Sede Legale: Via Don Battistoni, 4 - Jesi (AN) Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. Via Monte di Pietà, 7 - Milano Banca Carime S.p.A. V.le Crati - Cosenza Banco di Brescia S.p.A. Corso Martiri della Libertà, Brescia Banca Regionale Europea S.p.A. Via Roma, Cuneo Direzione Generale: Via S. Teresa, Torino Banca di Valle Camonica S.p.A. Piazza della Repubblica, Breno (BS) IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, Milano Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A. Piazza L. Sciscia, Cesena (FC) Sim e Banche che operano tramite la propria rete di Sede Legale ed Amministrativa collocamento costituita da Promotori Finanziari: IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, Milano Banche che operano mediante utilizzo di tecniche di Sede Legale ed Amministrativa comunicazione a distanza Unione di Banche Italiane S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 Bergamo Sede operativa: Brescia e Bergamo Banca Popolare di Bergamo S.p.A. P.zza Vittorio Veneto, 8 - Bergamo Banca Popolare di Ancona S.p.A. Direz. Generale e Sede Legale: Via Don Battistoni, 4 - Jesi (AN) Banca Carime S.p.A. V.le Crati - Cosenza Banca Popolare Commercio e Industria S.p.A. Via Monte di Pietà, 7 - Milano Banco di Brescia S.p.A. Corso Martiri della Libertà, Brescia Banca Regionale Europea S.p.A. Via Roma, Cuneo Direzione Generale: Via S. Teresa, Torino Banca di Valle Camonica S.p.A. Piazza della Repubblica, Breno (BS) IW Bank S.p.A. Piazzale Fratelli Zavattari, Milano 12

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