RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE SPECIE DI RETTILI CHE GIUNGONO AL CENTRO DI RECUPERO ANIMALI SELVATICI DI VANZAGO

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1 VOLONTARI PER IL RECUPERO DELLA FAUNA SELVATICA RICONOSCIMENTO E TRATTAMENTO DELLE SPECIE DI RETTILI CHE GIUNGONO AL CENTRO DI RECUPERO ANIMALI SELVATICI DI VANZAGO VANZAGO 20 APRILE GIUGNO 2008 impaginato, progetto grafico e fotografie Vincenzo Ferri

2 ORGANIZZAZIONE DELLA LEZIONE <<RETTILI>> 1. Sintetica e generale presentazione su Origini, Caratteristiche e Tassonomia 2. Guida al riconoscimento delle specie autoctone ed esotiche che più frequentemente possono interessare il Centro Recupero 3. Come maneggiare o non maneggiare questi animali 4. La stabulazione, le cure veterinarie, il trasporto, l alimentazione, la liberazione 5. Le normative che li proteggono

3 L origine dei Rettili

4 L origine dei Rettili La nascita dei Rettili va collocata, in termini geologici, nel Carbonifero superiore, cioè circa 300 milioni di anni fa. Fu allora che alcuni discendenti degli Anfibi Labirintodonti iniziarono a deporre le loro uova sulla spiaggia e non più in acqua. Un passaggio di fondamendale importanza, reso possibile da una profonda modifica della struttura stessa dell uovo. Quello deposto dai rettili è caratterizzato, rispetto agli anfibi, da due innovativi annessi embrionali: l amnios (da cui la definizione di uovo amniotico ), membrana trasparente ripiena di liquido che protegge l embrione da urti esterni e ne consente lo sviluppo in un ambiente acqueo; l allantoide, grazie al quale viene facilitata la respirazione. Con la riproduzione non più indissolubilmente legata all acqua, i rettili poterono cominciare, per primi tra i Vertebrati, la conquista delle terre emerse. Per lunghi secoli fu una conquista senza rivali, tant è che si parla di regno dei Rettili, riferendosi in particolare agli Pterosauri (rettili volatori) e ai Dinosauri, gli animali più imponenti che abbiano mai calcato il suolo terrestre, progenitori, per quanto questa affermazione possa sembrare strana agli inesperti, oltre che dei Rettili, anche degli attuali Uccelli. Loro e non gli Pterosauri, che pure volavano e occuparono le stesse nicchie ecologiche, con specie grandi quanto un passero e altre con 10 metri e più di apertura alare. Entrambi i gruppi scomparvero alla fine del Cretaceo superione in una estinzione di massa dalle proporzioni colossali ancora oggi non esaurientemente spiegata dalla scienza. Le successive glaciazioni che si succedettero nel Quaternario ridussero ulteriormente il numero delle specie, sino alle circa attuali, tra le quali unicamente gli Squamati attraversano, nell era in cui anche noi viviamo, una fase di sviluppo.

5 Cenni di morfologia

6 Cenni di morfologia Alla Classe dei Rettili sono ascritti animali di forma e aspetto anche notevolmente diversi (si pensi, ad esempio, ai serpenti e alle tartarughe) ma pur sempre riconducibili a tratti comuni. L apparato scheletrico, maggiormente ossificato rispetto agli Anfibi, ha colonna vertebrale costituita da un numero di elementi variabili dai 30 dei Testudinati agli oltre 500 degli Ofidi. Gli arti sono in posizione laterale, per cui il movimento è ondulatorio; possono essere però anche trasformati in natatoie oppure ridotti o assenti, come nel caso dei Serpenti e dei Sauri apodi, i cui spostamenti sono resi possibili da ondulazioni del corpo e/o attraverso forti squame ventrali che si agganciano al substrato. La pelle è rivestita da squame, che null altro sono se non rilievi cutanei formati da ispessimenti dello strato corneo dell epidermide,soggetta a crescita ciclica. I Rettili la cambiano periodicamente, attraverso un processo chiamato muta, liberandosi del primo strato, al di sotto del quale se ne è formato un altro. Tipica la muta degli Ofidi che si liberano della vecchia pelle ( exuvia ) sfilandosela intera come se fosse una calza o un guanto, dalla testa verso la coda. I Sauri invece cambiano la pelle a grandi lembi, mentre coccodrilli e tartarughe la perdono costantemente, a pezzi piccolissimi, quasi a mo di forfora. Per la respirazione, i Rettili sono dotati di polmoni; negli Anguidi e negli Ofidi sono spesso asimmetrici, con il sinistro di dimensioni ridotte, talvolta del tutto assente. La circolazione è doppia ma incompleta: doppia perché sono distinguibili sangue venoso e sangue arterioso, incompleta perché nei ventricoli, non completmente separati, c è una parziale mescolanza. È comunque nei Rettili che prende avvio la separazione nel cuore tra atrio destro e atrio sinistro. Il cervello è quantitativamente piuttosto ridotto. Non esiste un orecchio esterno; spesso però è evidente a livello della pelle, difesa o no da squame, la membrana timpanica, assente invece nei Serpenti.

7 RETTILI CHELONI TESTUGGINE TERRESTRE Eurotestudo hermanni

8 RETTILI GECO SQUAMATI SAURI ORBETTINO Tarentola mauritanica Anguis fragilis LUCERTOLA DEI MURI Podarcis muralis

9 RETTILI SQUAMATI SERPENTI COLUBRO LISCIO Coronella austriaca

10 Le specie che più frequentemente possono interessare il Centro Recupero

11 I Rettili italiani CHELONI (6 specie + alloctone) famiglia EMYDIDAE famiglia TESTUDINIDAE famiglia CHELONIIDAE famiglia DERMOCHELYDAE 2 specie + all. 1 specie + all. 2 specie 1 specie

12 SQUAMATI famiglia GEKKONIDAE famiglia ANGUIDAE famiglia LACERTIDAE famiglia SCINCIDAE I Rettili italiani SAURI (23 specie) 4 specie 1 specie 15 specie 3 specie

13 SQUAMATI I Rettili italiani SERPENTI (19 specie) famiglia COLUBRIDAE 15 specie famiglia VIPERIDAE 4 specie

14 La situazione in Italia della Testuggine di Hermann Eurotestudo hermanni S.H.I., 2006 Vincenzo Ferri

15 Eurotestudo hermanni Gmelin, 1789 Eurotestudo hermanni boettgeri Mojsisovics, 1889 Le popolazioni di Bosco della Mesola (Parco del Delta del Po) mostrano caratteristiche molecolari tipiche della sottospecie orientale (Mirimin et al., 2002)

16 Eurotestudo hermanni Gmelin, 1789 Eurotestudo hermanni hermanni Gmelin, 1789 POPOLAZIONI TIRRENICHE

17 Eurotestudo hermanni Gmelin, 1789 Eurotestudo hermanni hermanni Gmelin, 1789 POPOLAZIONI ADRIATICHE

18 Eurotestudo hermanni Gmelin, 1789 Eurotestudo hermanni hermanni Gmelin, 1789 POPOLAZIONI SICILIANE

19 La situazione in Italia della Testuggine greca Testudo graeca complex S.H.I., 2006 Vincenzo Ferri

20 La situazione in Italia della Testuggine marginata S.H.I., 2006 Testudo marginata Vincenzo Ferri

21 La situazione in Italia delletestuggini palustri Emys orbicularis S.H.I., 2006 Emys trinacris Vincenzo Ferri

22 TESTUGGINE PALUSTRE EUROPEA TESTUGGINE PALUSTRE EUROPEA Emys orbicularis

23 TESTUGGINE PALUSTRE EUROPEA Emys orbicularis

24 Testuggini palustri esotiche Testuggine dalle orecchie rosse di Troost Trachemys scripta troostii Testuggine dalle orecchie rosse meridionale Trachemys scripta elegans

25 Testuggini palustri esotiche?

26 BIACCO Hierophis viridiflavus

27 BIACCO Hierophis viridiflavus

28 BIACCO Hierophis viridiflavus

29 COLUBRO LISCIO Coronella austriaca

30 BISCIA DAL COLLARE Natrix natrix

31 SAETTONE Zamenis longissimus

32 non confondere i Colubri innocui con le Vipere! Squame sul capo Forma della pupilla Forma del corpo

33 Riconoscere una Vipera

34 Riconoscere un Colubro innocuo

35 VIPERA COMUNE Vipera aspis

36 VIPERA COMUNE Vipera aspis

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