Monica Di Francesco Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

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1 Interventi di riqualificazione dell habitat fluviale in SIC della Regione Lombardia e dell Italia centrale per favorire il recupero delle popolazioni di gambero di fiume Austropotamobius pallipes nell ambito del progetto LIFE08/NAT/IT/ CRAINAT" Monica Di Francesco Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Photo :S.Porfirio 2 Convegno italiano sulla riqualificazione fluviale Riqualificazione fluviale e gestione del territorio 6-7 novembre 2012, Bolzano

2 Bruna Comini Gherardo Fracassi ERSAF Regione Lombardia Tommaso Pagliani Marzia Marrone Federica Piccoli Centro di Scienze Ambientali. Consorzio Mario Negri Sud Monica Di Francesco - Silvano Porfirio Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Pierluigi Centore Mabell Scoccia Ufficio Conservazione della Natura. Regione Abruzzo Daniela Ghia- Piero A. Nardi Dipartimento di Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia

3 Conservation and recovery of Austropotamobius pallipes in Italian Natura2000 sites Durata: 01/01/ /12/2013 Budget: Beneficiario coordinatore:amministrazione Provinciale di Chieti. Beneficiari associati:ersaf Lombardia, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Regione Abruzzo, Istituto Mario Negri Sud, Provincia di Isernia Il progetto si svolge all interno di 40 SIC

4 Austropotamobius pallipes Da specie ad ampia distribuzione e valida risorsa commerciale Carta della distribuzione del Gambero di fiume in Italia nel 1898 (da Vinciguerra, 1899).

5 .a specie vulnerabile e ad elevata priorità di conservazione, inclusa nelle Liste Rosse dell IUCN e negli Allegati II e V della Direttiva 92/43/CEE Habitat.

6 Bracconaggio Le Minacce: Isolamento genetico delle popolazioni Presenza di specie alloctone competitrici Diffusione dell Afanomicosi modifiche degli alvei e captazioni idriche che riducono la disponibilità di rifugi, determinano cali di portata nella stagione estiva, riducono le capacità autodepurative del corpo idrico

7 Il progetto prevede complessivamente 60 azioni Le piu importanti ricognizione della presenza della specie (tramite applicazione del protocollo Catch per Unit Effort) valutazione delle condizioni ambientali dei corpi idrici e della loro idoneità potenziale ad ospitare nuove popolazioni della specie. (Analisi della qualità fisico - chimica delle acque e caratterizzazione morfologica e vegetazionale tramite la compilazione delle schede di rilevamento ambientale Habitat Assessment, previste nel Rapid bioassessment protocols dell'epa)

8 Indagati oltre 140 siti su 77 corpi idrici appartenenti a 20 diversi bacini idrografici

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11 caratterizzazione genetica delle popolazioni di ambiente alpino e di ambiente appenninico (confermato che A. pallipes complex si differenzia nelle sottospecie A.italicus carsicus, A. i. carinthiacus, in ambiente alpino e A. i.meridionalis nell area indagata dell Appennino centrale) Attivazione ed ampliamento di 7 centri di riproduzione per l allevamento ex situ. All interno di ogni incubatoio vengono allevati riproduttori, prodotto e rilasciato novellame annualmente Formazione di operatori territoriali e di squadre antibracconaggio

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13 LIFE08/NAT/IT/ CRAINAT"

14 Valutazione del Deflusso Minimo Vitale idoneo alla presenza della specie Interventi di contenimento delle specie alloctone Interventi di riqualificazione dell'habitat fluviale per A. pallipes Realizzazione delle source area Predisposizione e realizzazione di programmi di educazione ambientale Azioni di sensibilizzazione e di disseminazione del progetto

15 Dall indagine sui corpi idrici è emersa la necessità di effettuare alcuni interventi di ingegneria naturalistica di modesta entità, ma che si sono ritenuti sufficienti a ripristinare la piena funzionalità di tratti fluviali potenzialmente idonei. Si tratta di opere di tipo puntiforme, su siti di qualità complessivamente buona in cui sono ritenute sufficienti azioni finalizzate alla riattivazione del deflusso in alveo, della continuità e quindi della percorribilità fluviale, e di incremento della copertura vegetale sulla sponda emersa, ove essa è carente.

16 Corsi d acqua potenzialmente idonei come corridoi ecologici possono non consentire la colonizzazione della specie per la presenza di alterazioni morfologiche limitate quali piccole ostruzioni o deviazioni dell alveo, per ridotta copertura vegetale o per accumulo di detriti. In questi casi, interventi sull habitat fluviale anche di modesta entità, possono ripristinare condizioni ambientali idonee alla presenza del gambero di fiume.

17 Le aree di intervento sono tutte accomunate da alcune caratteristiche generali: torrenti e corsi d acqua nei tratti montani ad una quota compresa fra i 600 e i m s.l.m., di qualità complessivamente buona, all interno di SIC e già potenzialmente idonei alla presenza del gambero A. pallipes

18 torrente Toscolano (SIC IT Valvestino : sono presenti due briglie sotto il ponte della S.P. n.9 che creano un doppio salto difficilmente valicabile dal gambero. Gli animali sono stati, infatti, individuati a valle degli sbarramenti, ma non a monte. Si collocherà ai piedi degli sbarramenti del materiale (massi, rocce o assi di legno) che permetterà di ripristinare la continuità per la colonizzazione dei gamberi.

19 torrente Boscaccia(SIC IT Monte Legnone e Chiusarella ) nell ultimo tratto, il corso è deviato da una piccola frana e scorre sulla carraia che costeggia l alveo. I gamberi sono presenti nell alveo naturale, ma non nella parte deviata del corpo idrico. Si è intervenuti per riportare il flusso dell acqua all interno dell alveo naturale. L intervento consiste nella rimozione dei detriti e nel rimodellamento dell argine in corrispondenza del punto di divagazione, in modo da garantire il ripristino del deflusso e il contenimento delle acque nell alveo originario.

20 Torrente Predina (SIC IT Valpredina ): è prevista la rimozione in alveo dei detriti che hanno occluso il regolare deflusso e hanno ridotto la naturale alimentazione idrica di alcune pozze riducendone la permanenza dell acqua. Con il consolidamento delle sponde si potrà garantire una maggiore disponibilità di rifugi per il gambero, oltre ad evitare che i detriti possano nuovamente riempire le pozze stesse in futuro.

21 LE SOURCE AREA: canalizzazioni sinuose adiacenti ai corpi idrici naturali e in continuità con questi ultimi, realizzate in modo tale da rallentare il flusso d'acqua e consentire la formazione di ambienti ottimali per la riproduzione "in situ" dei gamberi (assenza di predatori, impossibilità di accesso da parte dei bracconieri, lento deflusso delle acque, siti di rifugio ecc.).

22 Una volta individuati tratti idonei di ruscelli o di canali laterali ad un corpo idrico, si tende a diversificarne l andamento planimetrico rendendolo più sinuoso, a variarne l andamento l del fondo creando alternanza di zone a maggior e minor profondità L'obiettivo è quindi, riprodurre artificialmente quanto già presente in natura, e soprattutto valutarne l'efficacia e l'eventuale trasferibilità in altri contesti territoriali

23 SOURCE AREA LUNGO IL FIUME TIRINO- SIC IT

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40 Gli interventi descritti, possono rappresentare un utile soluzione per il recupero di siti non particolarmente compromessi; si tratta,di opere semplici, di rapida esecuzione, a basso costo, ed elevata riproducibilità. Si ritiene che le sperimentazioni condotte possano rivestire valore prototipale anche in ragione della sinora scarsa diffusione di ripristini specificamente orientati alla conservazione di A. pallipes

41 Grazie per l attenzione! Sito Internet:

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