Gli indicatori per il reporting e l auditing delle performance di sviluppo
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- Giuseppa Moretti
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1 Gli indicatori per il reporting e l auditing delle performance di sviluppo I principali modelli di riferimento dr. Anna Crimella Che cos è un indicatore? è uno strumento, usato da anni e consolidato in ambito economico, che permette di ottenere dati facilmente confrontabili e attendibili, e che permette di valutare l evoluzione di un fenomeno nel tempo 2
2 In origine PIL (Prodotto Interno Lordo): valore complessivo di beni e servizi che vengono prodotti in un Paese in un anno Attualmente utilizzato per valutare l attività economica di un Paese, misurando: consumi privati, investimenti, spesa pubblica, saldo della bilancia dei pagamenti (importazioniesportazioni) Fino a pochi anni fa ( 70-80): utilizzato per valutare lo stato di benessere di un Paese insufficiente, perché: poco dettagliato (adatto solo per confronti a larga scala, fra nazioni) poco sensibile alle variazioni interne : problemi di valutazione del benessere in nazioni con forti variazioni nella distribuzione del reddito 3 Chi si occupa di indicatori?! Nazioni Unite, UNDPSC (United Nations Department of Policy Coordination and Sustainable Development): indicatori che consentono un confronto sul livello di sviluppo raggiunto dai differenti Paesi (di tipo sociale, economico, ambientale)! Banca Mondiale (World Bank): indicatori di sviluppo economico! Unione Europea, Habitat II, European Common Indicators (ICE): indicatori per la valutazione dello sviluppo nei contesti urbani! Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), Health Cities: indicatori socio-sanitari (misura dello sviluppo attraverso la valutazione delle condizioni sanitarie dei Paesi) 4
3 Tipologie di indicatori Indicatori descrittivi Indicatori prestazionali Indicatori aggregati Indicatori compositi 5 Indicatori descrittivi indicatori quantitativi, misurano le variabili che descrivono un territorio, fornendo informazioni numeriche sullo stato delle risorse naturali, sulla struttura economica e sociale di un area, nonché sulle pressioni antropiche esercitate sull ambiente. Esempi: tasso di motorizzazione (auto per abitante; auto su 100 abitanti, ecc.) reddito pro-capite natalità (nati su 100 abitanti) emissioni pro-capite di CO2 6
4 Indicatori prestazionali Indicatori di prestazione, che rappresentano sostanzialmente le risposte messe in atto per ridurre le pressioni antropiche e migliorare lo stato del territorio (inteso in senso lato, in tutti i suoi aspetti), sia da parte di organismi pubblici, sia da parte di privati e/o di singoli cittadini (comportamenti individuali). Esempi: % di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti posti letto nelle strutture ospedaliere n. di nuove iscrizioni delle imprese sul totale 7 Indicatori aggregati e compositi Indicatori che racchiudono in un unico valore più misure relative a un particolare fenomeno (ambientale, sociale o economico). Indicatori che racchiudono in un unico valore più misure, relative a una molteplicità di fenomeni. Esempi (indicatori aggregati): Abitanti equivalenti (numero di abitanti corrispondenti, in termini di scarichi fognari, ad una certa attività) Impronta Ecologica: misura della superficie dei sistemi ecologici produttivi (foreste, pascoli, terre agricole, acque marine) necessaria a produrre tutte le risorse che ciascuno di noi consuma e ad assorbire tutti i rifiuti prodotti. 8
5 Global Warming Potential (effetto serra dovuto a una pluralità di gas, espresso in CO2) Biochemical Oxygen Demand BOD (domanda biochimica di ossigeno, misura del carico organico biodegradabile) Extended Biotic Index EBI (indice biotico esteso, misura della qualità delle acque correnti) Esempi (indicatori compositi): Human Development Index: indice di sviluppo umano, calcolato sulla base di informazioni relative a tre differenti ambiti: aspettativa di vita alla nascita, cultura e istruzione, standard di vita. 9 L Impronta Ecologica Le tappe del calcolo delle Impronte Ecologiche 1997 Pubblicazione del valore delle IE di 52 paesi (che raccolgono l 80% della popolazione mondiale) calcolato con dati del Rivisitazione dei medesimi valori con dati 1995 e:! contemplando anche l ecosistema marino! con documentazione sui consumi più completa! con dati più corretti sulla produttività media di pascoli e foreste 2000 Pubblicazione dei valori per tutti i paesi del mondo (Living Planet Report 2000, WWF) 2002 Pubblicazione del Manuale delle Impronte Ecologiche principi, applicazioni, esempi 10
6 ogni uomo sulla Terra ha a disposizione terreni agricoli: 0,25 ha pascoli: 0,6 ha foreste: 0,6 ha aree edificate: 0,03 ha Totale 1,5 ha Comprese le aree marine: 2,0 ha (-12%) capacità ecologica 1,7 ha (area biologicamente produttiva disponibile pro capite) 11 L impronta ecologica ogni uomo sulla Terra ha a disposizione un area biologicamente produttiva ogni uomo sulla Terra ha una sua Impronta Ecologica dalla differenza dei due valori si ottiene il deficit ecologico pro capite A bp IE = D e 12
7 Wackernagel et al., 2002 Alcuni valori Impronta ecologica pro capite Biocapacità disponibile pro capite Deficit ecologico (se negativo) Stati Uniti 9,6 5,5-4,1 Francia 5,3 3,7-1,6 Germania 4,6 1,9-2,8 Italia 4,2 1,5-2,7 Spagna 3,8 1,4-2,5 Cina 1,4 0,6-0,8 India 1,0 0,5-0,5 Etiopia 0,7 0,5-0,2 Russia 4,6 4,3-0,4 Hong Kong 6,1 0,0-6,1 Australia 9,4 12,9 3,5 Finlandia 5,8 9,9 4,1 Canada 7,2 12,3 5,1 13 Esempio di indicatore aggregato italiano: l indice di sostenibilità ambientale (ISA) della Provincia di Torino Costruito per la valutazione progressiva dei miglioramenti di performance in campo ambientale. Si basa sulla misurazione di diversi parametri: emissioni di CO 2 qualità dell aria (concentrazioni di CO, NO X, PM 10 ) qualità dei corpi idrici recupero e raccolta differenziata dei rifiuti urbani ISA: somma dei punteggi attribuiti ai singoli indicatori, espressa come % riferita a un punteggio massimo stabilito a priori e corrispondente al raggiungimento della performance desiderata 14
8 Mancanza di dati (o elevati costi di acquisizione) Indicatori proxy Popolazione al di sotto della soglia di povertà Reddito pro-capite 15 Il Modello PSR (OCSE) pressioni riducono risposte determinano richiede stato 16
9 Il Modello PSR (OCSE), indicatori Indicatori di di pressione: rappresentano gli gli effetti delle diverse attività dell uomo sull ambiente Indicatori di di stato: rappresentano lo lo stato di di degrado o di di qualità delle componenti ambientali, sociali ed economiche Indicatori di di risposta: rappresentano le le azioni svolte da organismi pubblici (politiche) e da soggetti privati (stili di di vita, produzione e consumo) 17 Il modello DPSIR Driving Forces Regolano Risposte Pressione Riducono Rafforzano Migliorano Mitigano Eliminano Impatti Richiedono Provocano Stato Si manifestano 18
10 Il modello DPSIR, indicatori Driving forces: rappresentano le le attività e i i comportamenti antropici che che sono causa di di pressione Pressioni: rappresentano gli gli effetti delle diverse attività antropiche sull ambiente Stato: rappresenta la la descrizione della qualità dell ambiente e delle risorse Impatti: rappresentano le le alterazioni prodotte dalle azioni antropiche sull ambiente Risposte: rappresentano le le azioni e i i comportamenti di di riequilibrio messi in in atto atto da da soggetti pubblici e privati 19 Criteri di selezione degli indicatori (OCSE) Rilevanza Consistenza analitica Misurabilità 20
11 Un indicatore deve: Rilevanza 1. Fornire un immagine rappresentativa (di stato, pressione, risposta), anche in termini dinamici 2. Essere facile da interpretare e comunicare e capace di evidenziare le dinamiche 3. Essere sensibile ai cambiamenti 4. Fornire una utile base per la comparazione (a livello regionale, nazionale e internazionale) 5. Essere associabile a una soglia o a un valore di riferimento 6. Essere utile alla gestione ambientale, sociale ed economica coerente con realtà, politiche, competenze 21 Consistenza scientifica e analitica Un indicatore deve: 1. Essere chiaramente definito (sul piano tecnico) e accettato (sul piano scientifico) 2. Essere basato su (o essere coerente con) standard nazionali e internazionali 3. Essere impiegabile nell ambito di modelli previsionali e/o di sistemi informativi geografici 22
12 Misurabilità I dati necessari alla costruzione dell indicatore devono essere: 1. Già disponibili (o reperibili con costi e tempi ragionevoli) 2. Documentati e di qualità (attendibili e affidabili) 3. Verificabili 4. Aggiornabili (in tempi ragionevoli) 23 Gli indicatori comuni europei 1999 La Commissione Europea e il Gruppo di esperti sull Ambiente Urbano lanciano l iniziativa Verso un profilo di sostenibilità locale Indicatori Comuni Europei 50 amministrazioni hanno definito in modo concertato una lista di 10 indicatori su temi ambientali, sociali ed economici (utilizzo di indicatori aggregati) 2001 Sperimentazione degli ICE su 100 realtà locali 2002 Sperimentazione del calcolo dell Impronta Ecologica 24
13 Gli indicatori comuni europei Sistema di 10 indicatori che riflettono le interazioni tra gli aspetti ambientali, sociali ed economici e che sono stati definiti nel rispetto di 6 principi di sostenibilità: 1. Eguaglianza e inclusione sociale 2. Gestione locale, capacità di controllo, democrazia 3. Relazione tra livello locale e livello globale 4. Economia locale 5. Protezione ambientale 6. Patrimonio culturale, qualità dell ambiente costruito 25 Gli indicatori comuni europei 1 Soddisfazione dei cittadini con riferimento alla comunità locale Soddisfazione dei cittadini (in generale e con riferimento a specifiche caratteristiche del Comune di appartenenza) 2 Contributo locale al cambiamento climatico globale Emissioni di CO 2 equivalente (valori assoluti e variazioni nel tempo) 3 Mobilità locale e trasporto passeggeri N. spostamenti, tempo e modo di trasporto impiegato, distanze percorse 4 Accessibilità delle aree verdi e dei servizi sociali Distanza dei cittadini rispetto ad aree verdi (parchi, giardini, spazi aperti, attrezzature, verde privato fruibile ) e ai servizi di base (sanitari, trasporto, istruzione, alimentari ) 5 Qualità dell aria locale Numero di superamenti dei valori limite. Esistenza e attuazione di piani di risanamento 26
14 6 Spostamenti casa-scuola dei bambini Modalità di trasporto utilizzate dai bambini per spostarsi fra casa e scuola e viceversa 7 Gestione sostenibile dell autorità locale e delle imprese locali Quota di organizzazioni pubbliche e private che hanno adottato e fanno uso di procedure per una gestione ambientale e sociale 8 Inquinamento acustico Porzione della popolazione esposta, nel lungo periodo, a elevati livelli di rumore; esistenza e attuazione di piani di risanamento 9 Uso sostenibile del territorio Superfici artificializzate; terreni abbandonati o contaminati; intensità d uso; nuovo sviluppo; ripristino territorio 10 Prodotti sostenibili Consumi locali di prodotti dotati di ecolabel, biologici, energeticamente efficienti, da gestione forestale sostenibile, da commercio equo e solidale. Offerta di tali prodotti sul mercato totale 27 Alcune esperienze italiane Il sole 24 ore annuale classifica della qualità della vita nelle città. Si compone di 36 indicatori articolati su sei aree tematiche:! tenore di vita! affari e lavoro! servizi e ambiente! tempo libero! popolazione! criminalità Gli aspetti territoriali e ambientali sono direttamente considerati in soli 3 indicatori: valore di ecosistema urbano tasso di motorizzazione densità demografica MeglioMilano periodico monitoraggio della qualità della vita a Milano. Si compone di dieci aree tematiche:! popolazione e famiglia! salute! lavoro! abitazione! equilibrio e sicurezza! benessere economico! ambiente! istruzione e cultura! mobilità e trasporti! sport e svago 28
15 Legambiente Ecosistema Urbano
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