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1 Caro genitore, se desidera trovare più in fretta la patologia o il sintomo che Le interessa apra i segnalibri a sinistra e clicchi sul rispettivo argomento.

2 PRESIDIO OSPEDALIERO DI CLES

3 Le indicazioni di questo libretto, vogliono essere di aiuto ai genitori per saper affrontare con competenza, particolari manifestazioni legate a malattie che possono colpire il loro bambino. Va comunque sottolineata l estrema necessità specie nelle situazioni di incertezza, di un contatto con il medico curante (pediatra di base) o con il medico del reparto pediatrico del presidio ospedaliero, per acquisire maggiori certezze su come comportarsi. Un cordiale saluto Dott. Antonio Mazza Direttore dell U.O. di Pediatria Presidio Ospedaliero di Cles Elaborato da: Lorena Iori e Karin Holzheu-Eckardt

4 Si parla di febbre quando la temperatura rettale (rilevata per 3 5 minuti) è superiore ai 37,5 C o all ascella (rilevata per 8 10 minuti) è superiore ai 37 C. La temperatura può variare nei bambini soprattutto in seguito agli sforzi fisici, dopo il bagno, ingestione di pasti o bevande calde, riscaldamento eccessivo dell ambiente. Un rialzo della temperatura corporea, in queste condizioni, va quindi ricontrollata. Da ricordare che la febbre di per sé non è una malattia, ma una reazione del corpo durante la malattia. N.B. Misurate la temperatura sempre nella stessa sede! Come si comporta il bambino? è vivace? ha appetito? ha voglia di giocare? piange continuamente? respira con difficoltà? tossisce? ha dolore alle orecchie? ha dolore all addome? presenta vomito o diarrea? ha macchie sulla pelle? COSA DOVETE FARE? Dovete dare sollievo al bambino! Mantenerlo in un ambiente ben areato! Date da bere al vostro bambino acqua, tè deteinato o camomilla, zuccherati a temperatura ambiente e a piccoli sorsi;

5 Non copritelo in maniera eccessiva (vestiti leggeri permettono al corpo di traspirare e disperdere calore): Non sforzate il vostro bambino a mangiare, se vuole dategli dei piccoli pasti con alimenti facilmente digeribili. QUANDO DOVETE USARE LE MEDICINE? Somministrate al vostro bambino antipiretici se la febbre supera i 38,5 C all ascella o 39 C nel retto oppure se gli causa malessere. Temperature più basse (rialzi termici di lieve entità), soprattutto se il bambino non è sofferente, non richiedono medicinali. Il paracetamolo (es. Tachipirina) è il farmaco di primo impiego da somministrare preferibilmente per bocca in quanto è meglio assorbito e facilmente adattabile al peso del bambino. In caso di vomito o rifiuto usate le supposte. N.B. Non utilizzare le supposte in caso di diarrea! TABELLA INDICATIVA per la somministrazione di PARACETAMOLO al 2,5% Peso Sciroppo Supposte 6 8 kg 3 ml o cc 1 da 125 mg 9 12 kg 6 ml 1 da 125 mg kg 8 ml 1 da 250 mg kg 10 ml 1 da 250 mg kg 15 ml 1 da 500 mg più di 35 kg 1 compressa da 500 mg 1 da 500 mg Tali somministrazioni possono essere ripetute anche ogni 4 6 ore se la febbre rimane o ritorna elevata e crea disturbo al bambino. Per il paracetamolo al 3% si calcola 1 ml ogni 2 kg peso corporeo. TABELLA INDICATIVA per la somministrazione di IBUPROFENE Peso Sospensione orale 7 10 kg 150 mg (2,5 ml) kg 300 mg (5 ml) kg 450 mg (7,5 ml) kg 600 mg ( 10 ml) kg 900 mg (15 ml) Tali somministrazioni possono essere ripetute anche ogni 8 ore se la febbre rimane o ritorna elevata e crea disturbo al bambino.

6 QUANDO DOVETE CONSULTARE IL PEDIATRA? Se il vostro bambino ha meno di 6 mesi contattatelo con urgenza. Se il vostro bambino ha altri disturbi come: difficoltà a respirare, difficoltà a piegare il capo, sonnolenza, convulsioni, stato confusionale. Se la febbre del vostro bambino supera i 40,5 C nel retto o 40 C all ascella e non scende con l antipiretico. QUANDO PARLATE COL PEDIATRA DOVETE RIFERIRE: l età del vostro bambino; la temperatura misurata correttamente; da quando dura la febbre; altri disturbi che presenta il vostro bambino; se il vostro bambino è stato in contatto con persone ammalate nei giorni precedenti all insorgenza della febbre; i farmaci che avete somministrato e a che ora. Bibliografia: L educazione alla salute in pediatria di famiglia UTET periodici. Medico e bambino Vol.18, n 8 31 ottob. 99 «La febbre e il sul laboratorio» di Franco Panizon Pediatric Nursing Care Plans Marie Jaffe, R.N., M.S. Un pediatra per amico Settembre 2001.

7 Le convulsioni febbrili si manifestano in bambini con un sistema nervoso particolarmente sensibile alla febbre, di solito tra i sei mesi e i cinque anni, ma sono più frequenti nel secondo anno di vita. Nel 60% dei casi non si verificano nuovi episodi dopo la prima crisi; nel 40% dei casi sono possibile recidive anche a distanza di mesi, sempre in presenza di febbre. Nel corso della crisi il bambino può presentare: - irrigidimento del tronco e/o degli arti - scosse agli arti - occhi sbarrati o ruotati verso l alto - perdita di coscienza La crisi può durare alcuni minuti e alla fine il bambino cade in un sonno profondo che precede il ritorno alla normalità. COSA DOVETE FARE IN CASO DI UNA CONVULSIONE? Se vostro figlio ha una convulsione: Non scuotere il bambino, non trattenerlo. Non mettergli niente in bocca, potrebbe ferirsi o vomitare. Aiutatelo ad assumere una posizione comoda e sicura (fianco). Controllare la posizione della lingua che non cada all indietro. Se ha qualcosa in bocca, toglierla con un dito. Se vomita, liberargli la bocca. Cosa dovete fare in caso di febbre se il bambino ha già avuto convulsioni febbrili: Abbassare la temperatura non appena sale oltre i 37.5 C se misurata all ascella o 38 C se misurata nel retto mantenere il bambino con vestiario leggero, somministrare l antipiretico e abbassare la temperatura ambiente, areando la stanza Se nonostante le vostre attenzioni il bambino presenta una convulsione: Somministrate subito, per via rettale, il microclistere di diazepam. Ripetere se il farmaco è espulso o la crisi non passa entro cinque minuti. Chiamare immediatamente il pediatra o portare il bambino in pronto soccorso se la crisi non passa entro 5 minuti. COME SOMMINISTRARE I MICROCLISTERI? Tenete sempre a portata di mano i microclisteri di diazepam. Sono microclisteri pronti per l uso in due dosaggi: Da 5mg se il bambino ha meno di tre anni; Da 10mg se il bambino ha più di tre anni.

8 Dovete rimuovere la capsula di chiusura ruotandola delicatamente due tre volte senza strappare e ungere il beccuccio; Posizionate il bambino in posizione prona (pancia in giù) o sul fianco, se è piccolo distendetelo sulle ginocchia; Inserire il beccuccio nell ano fino alla prima tacca nei bambini d età inferiore ai tre anni e per l intera lunghezza nei bambini d età superiore ai tre anni; Durante la somministrazione tenere sempre il microclistere con il beccuccio inclinato verso il basso, vuotarlo completamente premendolo tra il pollice e l indice; Estrarre il beccuccio dall ano tenendo sempre schiacciato il microclistere, tenete stretti i glutei del bambino per alcuni secondi per evitare la fuoriuscita del farmaco; Se è presente un residuo di farmaco non preoccupatevi, è normale, la dose somministrata è ugualmente corretta. NB: La somministrazione è ripetibile dopo 5 minuti se la convulsione persiste! Bibliografia: L educazione alla salute in pediatria di famiglia UTET periodici.

9 Si parla di diarrea quando il bambino presenta numerose scariche di feci liquide o non formate che possono contenere muco. Diarrea e vomito dipendono quasi sempre da infezioni sostenute da virus, batteri o parassiti che arrivano nell organismo attraverso la bocca. I neonati soprattutto se allattati al seno, si scarichino inizialmente anche 5 o 6 volte al giorno, specialmente in occasione dei pasti. Dopo qualche settimana, le scariche, sempre semiliquide e giallastre, vengono limante 3 o 4 volte al giorno: tale situazione è del tutto regolare, e non è da considerar diarrea. I bambini a cui viene dato latte artificiale hanno in genere un minor numero di scariche. QUANDO DOVETE PREOCCUPARVI: Qualunque sia la causa della diarrea, ci si deve preoccupare soltanto se il numero delle scariche liquide sono più di 4 o 5 nel corso della giornata ed abbondanti, oppure quando il bambino associa alla diarrea il vomito (3 volte o più nelle 24 ore). In questi casi c è la possibilità che il bimbo, soprattutto se piccolo, perda troppi liquidi: si può capire se ciò sta avvenendo dal fatto che la bocca diventa secca e dalla scarsa quantità di pipì prodotta in tutto il giorno. COSA DOVETE FARE: E fondamentale che il vostro bambino nelle prime 4 6 ore possa bere a volontà. Proponetegli frequentemente liquidi in piccole quantità come tè deteinato, camomilla o acqua poco zuccherati, o le soluzioni reidratanti che si trovano in farmacia, senza costringerlo. Se c è vomito le bevande devono essere date a temperatura ambiente ed a piccoli sorsi. Dopo qualche ora si possono concedere cibi solidi, ma solo se il bambino mostra di gradirli. Gli alimenti consigliati sono: riso e crema di riso e/o tapioca pane tostato, grissini fette biscottate grana pesce magro lessato pollame, coniglio e tutte le carni bianche prosciutto crudo senza grasso carne di manzo e vitello ai ferri formaggio non fermentati (ricotta, mozzarella) cereali verdure inizialmente lessate, poi anche crude, ma a piccole dosi (carote, patate)

10 mela, banana Latte vaccino e latticini vanno sospesi ma solo per poco tempo. Appena il bimbo ha di nuovo appetito ed i disturbi (vomito, diarrea, mal di pancia) si attenuano, si può tornare velocemente ad una alimentazione regolare. COME POTETE EVITARE IL CONTAGGIO: Le infezioni che provocano diarrea sono spesso molto contagiose: la trasmissione avviene di solito tramite le mani contaminate con le feci e portate alla bocca. In famiglia è utile: predisporre sapone liquido e salviette personali per il bambino, da cambiare spesso; disinfettare il water e il bidet con candeggina; lavarsi le mani con acqua e sapone dopo aver cambiato e lavato il bimbo; lavarsi regolarmente le mani prima di cucinare o di mettersi a tavola; gettare via al più presto il pannolino sporco di feci, dopo averlo ben chiuso; fate lavare le mani al vostro bambino, se grandicello, dopo essere stato in bagno. DOVETE USARE FARMACI? Bisogna usare solo le medicine suggerite dal pediatra: in caso di diarrea abbondante sono consigliate bevande a base di sali minerali e di zuccheri. L utilità dei fermenti lattici non è dimostrata mentre gli antibiotici prescritti dal medico, si usano solo in rari casi particolarmente gravi. Sarà sempre il medico a prescrivere eventuali farmaci adatti se c è vomito ripetuto. Se il sederino si arrossa per la diarrea, spalmate ad ogni cambio di pannolino una crema a base di ossido di zinco; spesso l arrossamento rimane per tutta la durata della diarrea. QUANDO DOVETE CONSULTARE IL PEDIATRA: se il bimbo ha meno di 6 mesi; se presenta vomito continuo; se fa poca o niente pipì, ha la bocca asciutta, è scarsamente reattivo e sonnolento (segni di disidratazione); se continua ad avere scariche liquide, dolori alla pancia e non riesce ad assumere liquidi per bocca; se al vomito e/o alla diarrea si associa la febbre.

11 COSA DOVETE RIFERIRE AL PEDIATRA: età del bambino; numero di scariche e la consistenza delle feci; se ha vomito e/o febbre; durata dei disturbi; se c è sangue o muco nelle feci; se beve e fa pipì; se è stato in contatto con altre persone con diarrea e/o vomito RICORDATEVI CHE: La diarrea può durare per qualche giorno: non avere fretta di rimpinzare il bambino di cibo, ma lasciate che sia lui a richiederlo. Bibliografia: Bollettino SIGEP, Volume VIII, N 1, 2000 «Approccio ambulatoriale al bambino con diarrea acuta»; doctor pediatria N 10, dic. 97 «Terapia della diarrea acuta infantile»

12 Le infezioni delle prime vie respiratorie possono manifestarsi con il naso chiuso, mal di gola, febbre, tosse, raucedine, occhi rossi e ingrossamento delle ghiandole linfatiche del collo. CAUSE: Virus: interessano il naso e la gola, si trasmettono da una persona all altra tramite starnuti, colpi di tosse o con le mani sporche di muco per contatto con soggetti ammalati o attraverso oggetti contaminati. Il virus una volta raggiunto il naso comincia a moltiplicarsi e a diffondersi nella gola, trachea e bronchi causando mal di gola e tosse. RICORDATEVI CHE i virus che provocano i raffreddori possono sopravvivere sui giochi, telefoni, maniglie, asciugamani, tavoli o su altri oggetti per diverse ore. COSA DOVETE FARE: E importante la pulizia del naso e l eliminazione del muco. Tenere il naso libero è la prima cosa da fare specialmente se il vostro bimbo è piccolo. Ricordatevi che un lattante non è in grado di respirare con la bocca e quindi per succhiare ha bisogno di respirare, almeno in parte, dal naso. Eseguire la pulizia prima dell alimentazione e prima di dormire per riuscire a prendere sonno. Quando la secrezione è abbondante e chiara, l unica regola è quella di favorirla: se il bimbo è piccolo aiutatelo pulendogli il naso frequentemente o rimuovendo le secrezioni con una pompetta di gomma. Se il vostro bambino è grande invitatelo a soffiarsi il naso più volte al giorno. COME ESEGUIRE I LAVAGGI NASALI E L ASPIRAZIONE: Le gocce nasali di soluzione fisiologica o d acqua tiepida sono il miglior rimedio per sbloccare il muco. Usate un contagocce o flaconcini già pronti per l uso che si trovano in commercio. Eseguite i lavaggi più volte al giorno e comunque prima dei pasti. COME PREPARARE LA SOLUZIONE FISIOLOGICA: sciogliere in ½ lt d acqua bollita due cucchiaini di caffè di sale fino da cucina (4,5 gr).

13 Per i bimbi più piccoli: - Instillate più gocce di soluzione fisiologica in ogni narice. - Aspirate il muco reso più fluido con le gocce di soluzione fisiologica con una pompetta, tenendo l altra narice tappata con un dito. ATTENZIONE: Non causate sanguinamento dal naso evitando di spingere la punta della pompetta in profondità a contatto con la mucosa del naso. Per i bimbi più grandi: - Instillate della soluzione fisiologica riempiendo un contagocce. - Fate sdraiare il bambino con la testa leggermente inclinata all indietro. - Attendete qualche istante affinché il liquido ammorbidisca il muco. - Fate soffiare il naso. RICORDATEVI DI: - instillare una buona quantità di soluzione fisiologica. - ripetere la procedura fino a quando il respiro è libero. - Evitate, se non prescritte dal pediatra, le gocce decongestionanti per il naso (non sono molto più efficaci della soluzione fisiologica e possono, se usati per periodi lunghi e senza controllo, causare alterazioni della mucosa nasale). IN CASO DI FEBBRE: Se la temperatura corporea del vostro bambino è maggiore di 38,5 C ascellare o 39 C rettale somministrate degli antipiretici (vedi tabelle). TABELLA INDICATIVA per la somministrazione di PARACETAMOLO al 2,5% Peso Sciroppo Supposte 6 8 kg 3 ml o cc 1 da 125 mg 9 12 kg 6 ml 1 da 125 mg kg 8 ml 1 da 250 mg kg 10 ml 1 da 250 mg kg 15 ml 1 da 500 mg più di 35 kg 1 compressa da 500 mg 1 da 500 mg Tali somministrazioni possono essere ripetute anche ogni 4 6 ore se la febbre rimane o ritorna elevata e crea disturbo al bambino. Per il paracetamolo al 3% si calcola 1 ml ogni 2 kg peso corporeo.

14 TABELLA INDICATIVA per la somministrazione di IBUPROFENE Peso Sospensione orale 7 10 kg 150 mg (2,5 ml) kg 300 mg (5 ml) kg 450 mg (7,5 ml) kg 600 mg ( 10 ml) kg 900 mg (15 ml) Tali somministrazioni possono essere ripetute anche ogni 8 ore se la febbre rimane o ritorna elevata e crea disturbo al bambino. IN CASO DI TOSSE: La tosse è la risposta naturale dell organismo per eliminare ogni ostacolo che impedisce la normale respirazione espellendo aria dai polmoni in modo acuto e violento; può essere secca e ad accessi, oppure umida e produttiva. Un attacco di tosse può durare fino a 5 minuti. Poiché la tosse serve ad eliminare il muco bisogna usare accorgimenti che aiutino a sciogliere il catarro: Per combattere gli accessi di tosse somministrare liquidi tiepidi. Le bevande calde liberano le vie respiratorie e aiutano il muco a sciogliersi. Se la tosse è secca è utile dare al bambino 2 cucchiaini di miele o di sciroppo alla frutta. Se l aria, dove vive il bambino, è molto secca bisogna umidificare l ambiente: un umidità relativa del 40 60% è la più adatta. Potete utilizzare gli umidificatori che trovate in commercio. Non aggiungete nessuna sostanza balsamica perché potrebbe aumentare l irritazione delle vie aeree. Evitate il fumo passivo, perché stimola la tosse! Non forzate il bambino a mangiare! Se vomita per la tosse riproporgli qualcosa da mangiare in piccole quantità. Incoraggiatelo a bere! Somministrate gocce o sciroppi SOLO dietro consiglio o prescrizione medica!!! CHIAMATE IL PEDIATRA IMMEDIATAMENTE se: la respirazione è difficoltosa e non migliora dopo la pulizia del naso e dopo aver abbassato la febbre il vostro bambino presenta tosse e ha meno di 6 mesi e non si alimenta la respirazione è frequente o difficoltosa anche in assenza di tosse il bambino sembra molto sofferente anche con una febbre bassa

15 le labbra del vostro bambino diventano bluastre durante l attacco di tosse tossendo espelle muco e sangue sospettate che il bimbo abbia inalato corpi estranei (cioè mostra improvvisi segni di soffocamento e immediatamente dopo inizia a tossire) la tosse si associa a vomito per 3 volte o più. la tosse è accompagnata da dolore intenso al torace. la situazione desta comunque preoccupazione. Bibliografia: L educazione alla salute in pediatria di famiglia UTAT periodici; Le schede del tuo pediatra a cura del dott. Raffaele d Evvico.

16 Il Croup è una malattia delle vie respiratorie localizzata a livello della laringe, spesso causata da un agente virale, ma possono intervenire anche cause meccaniche (corpi estranei) od allergiche (pseudocroup) che infiammano la laringe e provocano gli stessi sintomi. Generalmente gli agenti virali in causa sono gli stessi che causano anche influenza e raffreddore e sono trasmessi tramite le secrezioni durante gli starnuti o la tosse: l incubazione è di un paio di giorni. Sintomi: Il segno caratteristico è quello di una tosse abbaiante e secca, molto insistente e si presenta preferenzialmente nelle ore notturne. La voce ed il pianto diventano rauchi e spesso si ascolta un rumore di stridore (stridore laringeo) mentre il bambino introduce l aria nei polmoni (inspirazione). Nelle forme più gravi il bambino mostra anche una certa difficoltà ad introdurre l aria ed il respiro si fa più frequente ed affannoso. Con il persistere della situazione il bambino diventa inappetente per la difficoltà che incontra ad introdurre il cibo e lo stato di agitazione iniziale si modifica in uno stato di sonnolenza, poiché l affaticamento respiratorio determina uno stato di estrema spossatezza. La tosse molto insistente può stimolare anche il vomito. Se il Croup è di origine virale la tosse si può accompagnare a febbre, mal di gola ed altri segni influenzali. Cosa fare: Innanzitutto è essenziale rimanere calmi e tranquillizzare il bambino, perché lo stato di agitazione peggiora la tosse e l affaticamento respiratorio. Si deve cercare di umidificare l ambiente (accendere l umidificatore o portare il bambino in bagno aprendo al massimo i rubinetti dell acqua calda). Se poi stridore e tosse peggiorano è opportuno fare respirare al bambino l aria esterna più fredda (inverno-notte) per qualche minuto. Si deve cercare di liberare le vie aeree (naso specialmente) dalle secrezioni con lavaggi di soluzione fisiologica. È opportuno alimentare il bambino preferenzialmente con cibi liquidi (succhi di frutta, the, acqua e zucchero). È consigliabile tenere il bambino riguardato evitando giochi, che richiedono attività fisica intensa che potrebbero stimolare ulteriormente l affaticamento respiratorio e la tosse. Anche nell inalazione da corpo estraneo lo stridore laringeo e/o la tosse stizzosa possono comparire in maniera improvvisa.

17 Consultare il Pediatra se: La difficoltà respiratoria peggiora progressivamente o si raggiunge una frequenza respiratoria superiore a 60 atti al minuto a riposo. Le secrezioni nasali diventano giallastre Se compare febbre con temperature elevate. Raggiungere immediatamente un Pronto Soccorso se compaiono: Difficoltà a deglutire Frequenza respiratoria superiore a 80 atti al minuto e/o gravi rientramenti del torace. Colorazione blu delle labbra Ritorno a scuola: Non appena le condizioni generali lo permettano La febbre è scomparsa da almeno 24 ore Contagio: La massima contagiosità avviene nei primi giorni di malattia. Bibliografia: «Croup» Cincinnati Children s Hospital Medical Center, Patient Education Program I /87, Revised 11/94, 1/95, 10/98, 6/99

18 ALCUNE IMPORTANTI REGOLE COMPORTAMENTALI PER I GENITORI 1. Conducete vostro figlio alle visite di controllo programmate dal medico, anche quando il bambino apparentemente sta bene. 2. Accertatevi che i fattori che provocano l asma al vostro bambino siano attentamente evitati. 3. Somministrate i farmaci sempre secondo la prescrizione (orario, dosaggio) del medico e non modificate la dose senza averlo prima interpellato. 4. Tenete sempre disponibili i farmaci da utilizzare in caso d attacco acuto, insieme con le istruzioni scritte del vostro medico. 5. Controllate con regolarità se il bambino esegue correttamente l inalazione dei farmaci. 6. Non interrompete mai improvvisamente un trattamento cortisonico prolungato senza aver prima consultato il medico. 7. Verificate spesso il buon funzionamento degli strumenti che il bambino utilizza (es. inalatori, nebulizzatori, distanziatori).

19 CONTROLLO AMBIENTALE Con il controllo ambientale si cerca di mantenere l ambiente in cui vive il bambino il più possibile privo di agenti irritanti e degli allergeni che provocano i sintomi. POLVERE DI CASA Alcuni microrganismi (acari) che crescono nella polvere di casa costituiscono gli allergeni più comunemente in causa nell asma. Sono particolarmente abbondanti nei materiali che accumulano polvere (es. materassi, cuscini, coperte, tappeti, moquette, tende, peluche) e la loro crescita è favorita in ambienti caldi e umidi. Le misure ambientali in bambini allergici alla polvere devono essere molto attente. Ecco alcuni consigli per ridurre la polvere di casa: arredare la camera del bambino con mobili semplici non effettuare mai le pulizie in presenza del bambino aprire le finestre durante le operazioni di pulizia pulire il pavimento con l aspirapolvere usare un panno umido per la pulizia delle suppellettili eliminare tappeti e moquette (almeno nella camera del bambino) limitare libri, tende e soprammobili nella camera usare materasso, cuscini e coperte di materiale sintetico lavare frequentemente lenzuola, coperte e sovraccoperte e metterle ad arieggiare tutti i giorni avvolgere materasso e cuscino con appositi involucri (disponibili in commercio) evitare i giocattoli di peluche (se non è possibile, lavarli frequentemente e porli di notte nel freezer avvolti in un involucro di plastica).

20 POLLINI Non è possibile evitare i pollini. Alcune misure preventive possono però essere utili nel ridurre l esposizione ad essi. Ecco alcuni consigli per gli allergici ai pollini: limitare le uscite all aperto durante le giornate secche e ventose mantenere le finestre il più possibile chiuse areare le stanze al mattino, quando la concentrazione dei pollini è più bassa evitare di andare in campagna viaggiare in auto con i finestrini chiusi. ANIMALI DOMESTICI Alcuni bambini sono allergici ai lori animali preferiti, quali cani, gatti ed uccelli. Se l animale è causa rilevante dei sintomi, è ragionevole pensare ad un periodo di separazione. Il miglioramento però non è immediato, in quanto i peli e la forfora rimangono nelle suppellettili e nei tappeti per molto tempo dopo l allontanamento dell animale. In bambini particolarmente sensibili, tuttavia, lo stress emotivo causato dalla perdita dell animale può cancellare i possibili benefici conseguenti al suo allentamento. Se un bambino ha tendenza a sviluppare allergia, è bene evitare il contatto con gli animali anche in assenza di specifiche allergie verso essi. Li aiuterà a prevenire lo sviluppo di possibili sensibilizzazioni. Ecco alcuni consigli riguardo agli animali domestici: non permetterne l ingresso in casa lavarli frequentemente evitare che il bambino lavi l animale pulirlo regolarmente con un panno umido per rimuovere la perdita di peli evitare di far frequentare al bambino case in cui soggiornano animali a cui è allergico.

21 MUFFE Alcune muffe possono essere responsabili di manifestazioni asmatiche. Le muffe si sviluppano in ambienti umidi sia negli interni (pareti e pavimenti, carta da parati, terriccio e foglie di piante ornamentali, umidificatori, sistemi di condizionamento), sia all esterno (suolo e materiale organico in decomposizione, quale frutta, legno, foglie, etc.). Talvolta possono essere contenute in cibi e bevande (es. formaggi, frutta secca, funghi, birra). Sono molto diffuse in cantine, stalle, magazzini, serre, etc.. La loro massima, concentrazione è alla fine dell estate e all inizio dell autunno. Ecco alcuni consigli per gli allergici alle muffe: evitare il soggiorno in ambienti umidi o abitati saltuariamente evitare di passeggiare nei boschi e il contatto con vegetazione marcescente areare bene gli ambienti chiusi a lungo eliminare alimenti ammuffiti non mangiare alimenti che contengono muffe (es. funghi, formaggi stagionati, ketchup, frutta secca, etc. PUNTURA DI INSETTI Le punture di insetti quali vespe, api, etc. possono provocare nei soggetti sensibili crisi asmatiche e talvolta manifestazioni generalizzate molto gravi (shock anafilattico). E bene che questi individui attuino alcune misure preventive. Ecco alcuni consigli utili per i soggetti sensibili alle punture di insetti evitare il soggiorno in luoghi ove sono solitamente presenti tali insetti (es. frutteti, giardini) non usare profumi, lozioni, etc. evitare indumenti di colore scuro o acceso non mangiare all aperto abbiate sempre a disposizione i farmaci d emergenza consigliati dal medico.

22 SOSTANZE IRRITANTI Il fumo di tabacco è il più comune agente irritante in grado di scatenare attacchi asmatici. Nessuno deve mai fumare in presenza di un bambino asmatico. Non fumate in casa (anche nelle stanze dove non soggiorna il bambino) e nell auto (anche quando il bambino è assente!). Gli adolescenti dovranno assolutamente evitare di fumare! Altri agenti irritanti da evitare sono gli spray, le vernici, i profumi intensi, gli odori di cucina, i fumi delle stufe e dei camini. UMIDIFICATORE Gli umidificatori ed i vaporizzatori probabilmente fanno più male che bene. I microrganismi della polvere infatti crescono bene nelle condizioni ambientali calde ed umide create da questi apparecchi. Gli umidificatori, inoltre, tendono a radunare muffe, che possono causare reazioni allergiche. Bibliografia: L asma e il tuo bambino; FISONS Italchimici SpA

23 SPRAY DOSATI (PUFF) Come usare la bomboletta spray: 1. Togliere il cappuccio ed agitare la bomboletta. 2. Mettersi in piedi e buttare fuori l aria. 3. Porre l inalatore in bocca o di fronte ad essa. Dopo l inspirazione premere la bomboletta e continuare ad inspirare lentamente. 4. Trattenere il respiro contando fino a 10. Espirare l aria. DISTANZIATORE O SPAZIATORE Come usare un distanziatore (spaziatore): 1. Agitare l inalatore (lo spray) ed applicarlo al distanziatore. 2. Porre il distanziatore tra le labbra ed espirare normalmente. 3. Fare uno spruzzo della medicina nel distanziatore. 4. Inspirare lentamente attraverso la bocca e trattenere il respiro per 10 secondi, oppure tenere il distanziatore in posizione per il tempo necessario al bambino a compiere alcuni atti respiratori. 5. Espirare lentamente. 6. Attendere 1 minuto prima di ripetere l erogazione come sopra indicato. Pulizia: immergere in acqua con detergente ionico (p.es. detersivo per i piatti) e lasciar asciugare a temperatura ambiente senza passare con un panno.

24 AEROSOL O NEBULIZZAZIONE Come eseguire correttamente l aerosol: 1. Lavarsi le mani prima di usare l apparecchio. 2. Versare la quantità prescritta di farmaco nell ampolla nebulizzatrice. 3. Aggiungere la soluzione fisiologica (almeno 3 4 ml di soluzione perché su 4 ml di soluzione 1 ml rimane nello spazio morto). 4. Applicare la maschera ben aderente al viso. 5. Respirare a bocca aperta in modo lento e profondo e il respiro dovrebbe essere trattenuto alla fine dell inspirazione per alcuni secondi. Se si utilizza il boccaglio tenere possibilmente chiuso il naso. 6. Durante la nebulizzazione tenere l ampolla con la mano per riscaldare la soluzione e ridurre le perdite di calore, che si verificano per l evaporazione del diluente. Pulizia: lavare accuratamente la maschera o il boccaglio e il collegamento a T in acqua tiepida. Asciugare con un phon o con carta pulita; il boccaglio e il tubo dovrebbero essere rimontati e il nebulizzatore fatto funzionare per alcuni minuti per asciugare l interno dei tubi. Alla fine riporre il materiale in un luogo chiuso al riparo della polvere oppure coprendolo con un telo. Bibliografia:Federasma Convivere con l asma. Il ruolo dei distanziatori nella patologia respiratoria bronchiale Dr. Daniele Radzik U.O. di pediatria Osp. Castelfranco

25 Si tratta di un infezione che può colpire qualsiasi porzione delle vie urinarie: l uretra (il canale che dalla vescica porta le urine all esterno), gli ureteri (i due canali che dai reni portano le urine alla vescica) la pelvi renale (la cavità che raccoglie le urine di provenienza dalle piramidi renali). Qual è la causa? Le IVU sono frequentemente dovute a batteri. Molto più rare sono le forme virali (cistite emorragica da adenovirus) e quelle da funghi. I meccanismi che favoriscono l insorgenza di una IVU possono essere molteplici: - motivi anatomici (brevità dell uretra nelle femmine) - stipsi - ristagno urinario - malformazioni Quando si può definire infezione? Si definisce infezione delle vie urinarie qualora si riscontri all urinocoltura la presenza di germi di un solo tipo, un numero pari o superiore a /mm³. Spesso si tratta di batteri di origine fecale (escherichia coli nel 75% dei casi), infatti la presenza di batteri nelle urine non sempre è sinonimo di IVU ma a volte è dovuta alla contaminazione o la raccolta delle urine non eseguita correttamente. Quali sono i sintomi? Nel lattante i sintomi sono aspecifici: - arresto della crescita - ittero nel neonato - disturbi gastroenterici (vomito, diarrea, inappetenza) - febbre - irritabilità, irrequietezza - urine maleodoranti 25

26 Nei bambini più grandi si manifesta con: - disuria (dolore durante la minzione) - pollachiuria (l emissione frequente di piccole quantità di urine) - dolore in sede vescicale o lombare - enuresi (incontinenza notturna) - ematuria (presenza di sangue nelle urine) Quando chiamare il pediatra? Quando si presentano i sintomi descritti sopra! Come viene diagnosticato l infezione? Per la diagnosi ci si avvale dell esame urine e dell urinocoltura. Come si raccolgono le urine per eseguire l urinocoltura? La raccolta non corretta delle urine è spesso causa di errori di valutazione e motivo di allarme non giustificato, in particolar modo nel bambino piccolo che, richiedendo l uso del sacchetto per raccogliere le urine, presenta un più elevato rischio di inquinamento delle stesse. Il sacchetto (reperibile in farmacia) va applicato la mattina dopo una accurata pulizia dei genitali esterni; se l urina non viene emessa nei successivi minuti il sacchetto va rimosso e sostituito. Una volta raccolta, l urina NON deve essere travasata nel contenitore sterile, ma il sacchetto chiuso con l urina deve essere posto nel contenitore e immediatamente portato presso il laboratorio analisi, se questo non è possibile conservare in frigo a 4 C per un massimo di 12 ore. Nei mesi estivi o quando il tragitto verso il laboratorio è lungo, è buona norma trasportare l urina in borsa termica con ghiaccio, in modo da non far proliferare eventuali germi. Nei bambini più grandi vanno raccolte nel contenitore sterile per urine (reperibile in farmacia) dopo accurata pulizia dei genitali esterni con acqua ed un detergente. Le urine da raccogliere sono quello del mito intermedio, tecnica non invasiva e abbastanza affidabile. Si deve collocare il contenitore sotto il getto di urine dopo che siano passati alcuni secondi dall inizio della minzione (il flusso iniziale va scartato poiché l urine proveniente dalla vescica lava l uretra e può contenere germi). ATTENZIONE: Il contenitore è sterile, quindi badare bene a non toccare l interno del contenitore con i genitali né con le mani. 26

27 Qual è la terapia? Ci si avvale della terapia antibiotica, possibilmente mirata con l antibiogramma, altrimenti utilizzando gli antibiotici più specifici a seconda del germe più frequente in base all età del bambino. La terapia antibiotica va prescritta dal pediatra e va ripetuta l urinocoltura dopo 5-7 giorni dal termine della terapia antibiotica. Bibliografia:«Infezioni delle vie urinarie» a cura di: dott. Stefano Rinaldi, dott. Luca Dello Strologia, Prof. Gianfranco Tizzoni, Nefrologia da Pediatric Nursing Care Plans Marie Jaffe, R.N., M.S. 27

28 I mese d età: Non lasciate mai i bambini incustoditi su un piano libero, fasciatoio e quant altro! Usate dei mezzi di contenzione della culla sui sedili posteriori delle automobili! 6 mese: Usate dei mezzi di contenzione di passeggini e seggiolini vari! Non usate il girello! Usate il seggiolino sul sedile posteriore in auto legando SEMPRE vostro bambino! 12 mese: Rendete la vostra abitazione sicura per il vs. bambino (spigoli, oggetti pesanti con fili pendenti, sicurezza delle finestre e scale, prese della corrente, ecc.) 6 anno: Fate SEMPRE usare il casco in bicicletta! 14 anno: Fate SEMPRE usare il casco sul motorino! Bibliografia: Trauma cranico in età evolutiva: proposta per linee guida comuni APSS Dipartimento materno infantile, Trento, Pediatria di famiglia e trauma cranico Milena Lo Giudice 28

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