Città di SAN SALVATORE MONFERRATO

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1 Città di SAN SALVATORE MONFERRATO REGIONE PIEMONTE - PROVINCIA DI ALESSANDRIA tel. 0131_ fax. 0131_ P.I C.F Reg. Ord. n IL SINDACO CONSIDERATO CHE: - la nutria (Myocastor coypus) è un roditore di media taglia tipico di ambienti acquatici origina-rio del Sud America ed importato in Italia nel 1929 a scopo di allevamento commerciale per la produzione di pellicce, condotto in strutture di stabulazione spesso inadeguate che hanno facilitato ripetute immissioni nell'ambiente, più o meno accidentali, avvenute nel corso degli ultimi decenni che nel tempo hanno determinato la naturalizzazione della specie sull'intero territorio italiano; - l'incremento annuo della specie è molto consistente a causa dell'elevato tasso riproduttivo (13,96 piccoli per femmina), delle nascite distribuite nell'intero corso dell'anno con picchi stagionali compresi tra maggio e novembre, degli aspetti favorevoli del nostro clima caldo umido e della buona disponibilità alimentare; - la mortalità naturale è provocata quasi unicamente da inverni freddi caratterizzati da temperature al di sotto degli 0 gradi per periodi di tempo prolungati; - la nutria possiede un'elevata capacità dispersiva e la presenza di un fitto reticolo idrografico che caratterizza la Regione Piemonte facilita l'incontrollata diffusione e l'aumento della consistenza della specie; DATO ATTO CHE: - lo scavo di gallerie utilizzabili come siti di riproduzione dalla nutria, così come per altre specie quali volpi, tassi ed istrici, ha provocato la progressiva erosione di molte arginature pensili con rilevanti conseguenti rischi idraulici potenzialmente in grado, fra l'altro, di mettere in serio pericolo l'incolumità di cose e persone; - l elevata presenza di questa specie alloctona ha un carattere invasivo e rappresenta una minaccia per la conservazione della biodiversità delle biocenosi locali e può pregiudicare lo stato di conservazione di specie faunistiche autoctone o di intere comunità biotiche, tant è che l IUCN (International Union for Conservation of Nature ) l ha inserita tra le 100 specie esotiche a maggiore minaccia per la biodiversità a scala globale; - essendo un roditore essenzialmente erbivoro la nutria si rende responsabile di elevati danni alle coltivazioni agricole; - il reticolo idrografico nel territorio comunale si sviluppa in prossimità di varie arterie stradali pertanto la presenza di nutrie sulle strade può procurare situazioni di potenziale pericolo al traffico veicolare; CONSIDERATO CHE la capillare diffusione raggiunta dalla popolazione di nutria sul territorio regionale rende assai improbabile l eradicazione della specie, l obiettivo che la Pubblica Amministrazione deve porsi, per far fronte ai danni ambientali, idraulici, agricoli, prodotti da questa specie, viene individuato necessariamente nel controllo numerico quanto più consistente possibile; TENUTO CONTO CHE l'entrata in vigore della legge 11 agosto 2014 n.116 ad oggetto Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea ed in particolare con l'art.11, comma 12 bis, ha escluso le nutrie, al pari di talpe, ratti, topi propriamente detti e arvicole, dalla fauna selvatica oggetto della legge 157/92 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio modificando in tal senso l'art.2, comma 2;

2 CONSIDERATO INOLTRE CHE: - con l'esclusione della nutria dalle norme previste per la fauna selvatica dalla predetta legge 157/92 non sono più applicabili gli artt. 17 e 18 della LR 8/94 e di conseguenza non sono più risarcibili i danni causati dalla specie alle produzioni agricole facenti capo al fondo regionale per il risarcimento dei danni alle produzioni agricole da parte della fauna selvatica; - non sono inoltre più attuabili gli specifici piani di controllo previsti all art. 19 della legge 157/92 a norma del quale le Province hanno, sino alla data di entrata in vigore della modifica alla legge 157/92, gestito il problema nutrie con una regolare azione di contenimento della specie; - detti piani di controllo, a norma della sopraccitata legge nazionale, sono stati attuati dalle guardie venatorie dipendenti delle amministrazioni provinciali, che hanno potuto avvalersi dei proprietari o conduttori dei fondi interessati dai piani medesimi purché muniti di licenza per l esercizio venatorio, dalle guardie forestali e dalle guardie comunali munite di licenza per l esercizio venatorio nonché di operatori abilitati dalle Province stesse; VISTO pertanto che la nutria non appartiene più alle specie selvatiche, ma a quelle infestanti per le quali è demandata ai Comuni l attivazione e l attuazione dei piani di controllo; PRESO ATTO della Circolare Interministeriale (Ministro della Salute e Ministero delle Politiche Agricole e Forestali) DGSAF P-31/10/2014 che ribadisce che alle nutrie non si applicano le previsioni della già citata legge n. 157/1992 e che la modifica legislativa trasferisce la competenza sulla gestione attualmente in capo alle Regioni e alle Province, ai Comuni permettendo piani di controllo e l eliminazione con l utilizzo di strumenti sinora impiegati per altre specie nocive; CONSIDERATO CHE la suddetta Circolare evidenzia la non applicabilità della legge 20 luglio 2004, n. 189, recante Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate in forza della sopra richiamata intervenuta modifica di legge; DATO ATTO CHE: - sulla base di quanto sopra, la competenza sulla gestione delle nutrie prima spettante alle Province, risulta trasferita ai Comuni i quali, in forma singola o consortile, devono: adottare adeguati piani di controllo per il contenimento delle nutrie avvalendosi dell esperienza maturata dalla Provincia attraverso la condivisione della dotazione strumentale, del personale qualificato e dei volontari abilitati; che tali piani vengano attuati in collaborazione con l Ente deputato alla gestione faunistica, con gli Enti gestori delle acque nonché con tutti i soggetti interessati a vario titolo al controllo della nutria anche tramite la sottoscrizione di apposite convenzioni; RITENUTO OPPORTUNO definire corrette e uniformi indicazioni tecniche per garantire modalità di cattura e abbattimento adeguate e rispettose degli animali, al fine di dare continuità all attività fino ad ora attuata dalle Province; TENUTO CONTO delle indicazioni per la gestione della specie contenute nel documento tecnico predisposto dall ISPRA Linee guida per il controllo della Nutria (Myocastor coypus) ; RICHIAMATO altresì il Regolamento (UE) n. 1143/2014 recante disposizioni volte a prevenire e gestire l introduzione e la diffusione delle specie esotiche invasive che raccomanda agli Stati membri di provvedere all eradicazione rapida di tali specie; VISTO il Regolamento CE n. 1069/2009 secondo cui le carcasse delle nutrie abbattute rientrano nella categoria 2, dell art. 9, lettera f, punto i; RILEVATO, pertanto, che lo smaltimento delle carcasse degli esemplari di nutria, abbattuti nelle operazioni di contenimento della specie, dovrà avvenire nel rispetto delle vigenti disposizioni comunitarie, nazionali e regionali; ACQUISITO il parere dell'asl AL Servizio Veterinario in data 16 dicembre 2015 prot in merito ai metodi per lo smaltimento delle carcasse; CONSIDERATO CHE detto servizio ha evidenziato che per il disposto dell art.10 lett. m del Reg. CE 1069/2009 le carcasse delle nutrie abbattute debbano essere considerate materiali di categoria 3 e come tali smaltite ai sensi dell art.14 del Reg. CE 1069/2009 di cui all allegato A);

3 RILEVATO CHE il presente provvedimento è stato trasmesso in via preventiva alla Stazione Carabinieri di San Salvatore Monferrato; RICHIAMATO il rispetto delle norme e delle responsabilità vigenti in materia di Pubblica Sicurezza e di regolazione dell uso delle armi da fuoco; RITENUTO quindi indispensabile e urgente, alla luce delle considerazioni sopra riportate, dichiarare l'emergenza nutrie e, di conseguenza, avviare immediatamente il controllo numerico della specie, secondo modalità sostanzialmente corrispondenti a quelle applicate in precedenza e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico, in attesa della definizione dei nuovi piani di controllo conseguenti alla sopra citata modifica normativa; RITENUTO, alla luce di tali argomentazioni, che sussistano i presupposti di contingibilità e urgenza; VISTI: - gli artt. 50, comma 4, e 54 TUEL; - l'art. 15 della legge 225/1992; - la deliberazione Deliberazione della Giunta Regionale 31 luglio 2015, n avente per oggetto Legge 116/2014, art. 11, comma 12 bis. Esclusione della nutria dall'applicazione della legge 157/1992. Indicazioni tecniche ai Comuni per il contenimento della specie. ORDINA 1. di dichiarare l'emergenza nutrie nel territorio comunale e, pertanto, di avviare immediatamente il controllo numerico della specie ad opera dei soggetti e con le metodologie di seguito riportate. Modalità operative: a) Il contenimento della nutria avviene mediante abbattimento diretto da attuare mediante: cattura con gabbie-trappola e successiva soppressione eutanasica mediante l immissione dell animale in contenitori ermetici per essere esposto a biossido di carbonio ad alta concentrazione: tutto l anno. Andranno impiegate gabbie-trappola di adeguate dimensioni per la cattura in vivo di nutrie, dotate di apertura singola o doppia (ai due estremi) eventualmente dotate di meccanismo di scatto collegato con esca alimentare (mela, granturco); con arma da fuoco: dall apertura generale della caccia al termine della stagione. Nei mesi invernali principalmente in occasione di prolungate gelate; cattura con gabbie-trappola e successiva soppressione con arma da fuoco nel periodo consentito. E vietato l uso di veleni e rodenticidi. La soppressione degli animali catturati deve avvenire nel più breve tempo possibile dal momento della cattura e le trappole devono essere controllate almeno una volta al giorno. b) I soggetti autorizzati al controllo della specie sono: con gabbie-trappola e soppressione eutanasica in appositi contenitori ad alta concentrazione di biossido di carbonio: può essere effettuata su tutto il territorio comunale, durante l intero anno da parte di personale designato dai comuni ed individuato tra cacciatori coadiutori, personale della Protezione civile, personale degli Enti delegati alla tutela delle acque (consorzi di bonifica, servizi tecnici di bacino, ecc.), agricoltori; con arma da fuoco: da parte di cacciatori coadiutori individuati ed autorizzati dai Comuni o di personale di vigilanza della Provincia. c) Smaltimento delle carcasse dei capi abbattuti: lo smaltimento delle carcasse degli esemplari di nutria, abbattuti nelle operazioni di contenimento della specie, dovrà avvenire nel rispetto delle vigenti disposizioni comunitarie, nazionali e regionali;

4 d) i comuni interessati, al fine di prevenire l'insorgenza di problematiche sanitarie (zoonosi) riconducibili alla specie nutria, possono avvalersi della collaborazione dell'istituto zoo profilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'aosta per l'esame dei capi abbattuti nelle azioni di contenimento dagli stessi realizzate. e) La prestazione dei volontari è gratuita 2. L Amministrazione Comunale è tenuta esente da ogni responsabilità per eventuali danni a terzi connessi all esecuzione di abbattimento delle nutrie. E pertanto assolutamente vietato l abbattimento di nutrie da parte di soggetti non esplicitamente autorizzati. Ogni violazione alla presente ordinanza sarà denunciata all autorità giudiziaria. 3. La Polizia Locale nonché la Stazione Carabinieri del Comune di San Salvatore Monferrato è incaricata di vigilare e controllare la puntale osservazione delle disposizioni impartite e delle prescrizioni della presente Ordinanza. DISPONE 4. che le carcasse delle nutrie abbattute debbano essere considerate materiali di categoria 3 e come tali smaltite ai sensi dell art.14 del Reg. CE 1069/2009 di cui all allegato A); DISPONE INOLTRE 5. di pubblicare la presente ordinanza sul sito dell'ente, nonché di trasmetterla alla Stazione Carabinieri di San Salvatore Monferrato, alla Prefettura di Alessandria, al Corpo Forestale dello Stato di Alessandria, alla Regione Piemonte Direzione Agricoltura Settore Tutela e Gestione della fauna selvatica ed acquatica, all'asl AL di Alessandria, all'arpa, e alle Associazioni degli Agricoltori. AVVERTE 6. che in caso di infrazione alle disposizioni della presente ordinanza si procederà a termini di legge, e con applicazione delle sanzioni specifiche. INFORMA 7. che avverso la presente ordinanza si potrà ricorrere al TAR entro 60 gg dalla pubblicazione o in alternativa al Presidente della Repubblica entro 120 gg. Dalla residenza Municipale, lì 22 Dicembre 2015 Il Sindaco F.to Corrado Tagliabue

5 allegato A All ordinanza n 1475/2015 del 22/12/2015 Articolo 14 REG.CE 1069/2009 Smaltimento e uso di materiali di categoria 3 I materiali di categoria 3 sono: a) smaltiti come rifiuti mediante incenerimento, dopo la trasformazione o senza trasformazione preliminare; b) recuperati o smaltiti mediante coincenerimento con o senza trasformazione preliminare, qualora i materiali di categoria 3 siano rifiuti; c) smaltiti in una discarica autorizzata, dopo la trasformazione; d) trasformati, eccetto se si tratta di materiali di categoria 3 che hanno subito un processo di decomposizione o deterioramento tale da presentare rischi inaccettabili per la salute pubblica o degli animali, attraverso tali prodotti, e usati: i) per la fabbricazione di mangimi per animali d allevamento diversi dagli animali da pelliccia, da immettere sul mercato conformemente all articolo 31, eccetto se si tratta di materiali di cui all articolo 10, lettere n), o) e p); ii) per la fabbricazione di mangimi per animali da pelliccia, da immettere sul mercato conformemente all articolo 36; iii) per la fabbricazione di alimenti per animali da compagnia, da immettere sul mercato conformemente all articolo 35; o iv) per la fabbricazione di fertilizzanti organici o ammendanti, da immettere sul mercato conformemente all articolo 32; e) utilizzati per la produzione di alimenti crudi per animali da compagnia da immettere sul mercato conformemente all articolo 35; f) compostati o trasformati in biogas; g) insilati, compostati o trasformati in biogas, se si tratta di materiali derivanti da animali acquatici; h) utilizzati in condizioni, determinate dall autorità competente, atte a prevenire i rischi per la salute pubblica e degli animali, se si tratta di gusci, conchiglie o carapaci di crostacei e molluschi diversi da quelli di cui all articolo 2, paragrafo 2, lettera f) e di gusci d uovo; i) utilizzati come combustibile dopo la trasformazione o senza trasformazione preliminare; o j) utilizzati per la fabbricazione di prodotti derivati di cui agli articoli 33, 34 e 36 e immessi sul mercato conformemente a tali articoli; k) trasformati per sterilizzazione sotto pressione o mediante i metodi di cui all articolo 15, paragrafo 1, primo comma, lettera b), o compostati o trasformati in biogas, se si tratta di rifiuti di cucina e ristorazione di cui all articolo 10, lettera p); o l) applicati sul terreno senza trasformazione preliminare, se si tratta di latte crudo, colostro e prodotti da essi derivati, qualora l autorità competente ritenga che non presentino rischi di diffusione di malattie trasmissibili gravi all uomo o ad animali attraverso tali prodotti.

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