AMIANTO PREMESSA Cos è l amianto Perché è stato utilizzato
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- Berta Manzo
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1 AMIANTO PREMESSA Cos è l amianto L amianto è un minerale naturale a struttura fibrosa. La particolarità delle sue fibre è di essere resistenti al fuoco, agli acidi e alle sollecitazioni a trazione. Perché è stato utilizzato In passato l amianto era molto apprezzato per la sua resistenza al fuoco e al calore. Inoltre, poteva essere miscelato anche ad altri materiali (ad es. cemento e resine) per creare dei materiali compositi. 16/11/2011 1
2 AMIANTO L amianto si presenta nelle seguenti forme: in matrice compatta detto anche «fortemente agglomerato»: prodotti in cementoamianto utilizzati nel settore edile o nel genio civile (facciate, lastre ondulate, tubazioni e canalizzazioni), manufatti e oggetti come fioriere, guarnizioni per freni e frizioni (unito a resine), guarnizioni (unito a gomme). Si dice che l amianto è in matrice compatta quando le sue fibre sono legate in una matrice stabile e solida (come il cemento-amianto e il vinil-amianto). 16/11/2011 2
3 AMIANTO in matrice friabile detto anche «debolmente agglomerato»: materiali termoisolanti e antincendio (ad es. rivestimenti in amianto spruzzato, lastre e pannelli leggeri per l edilizia), rivestimenti per pavimenti. Quando le fibre di amianto sono libere o debolmente legate, si parla di amianto in matrice friabile. allo stato puro: corde, tessuti, materiali di riempimento. 16/11/2011 3
4 AMIANTO 16/11/2011 4
5 PRESENZA DI MATERIALI CONTENENTI AMIANTO NEGLI EDIFICI PUBBLICI E PRIVATI Ai sensi dell art. 20 ( Censimento dell amianto e interventi di bonifica ) della Legge 23 Marzo 2001 No. 93 ( Disposizioni in campo ambientale ) è stato emanato, dal Ministro dell Ambiente, il Decreto 18 Marzo 2003 No.101 ( Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto ai sensi dell art. 20 della Legge 23 Marzo 2001 No. 93 ). 16/11/2011 5
6 Il Decreto 18 Marzo 2003 No. 101 stabilisce, all Allegato A, i criteri per la mappatura della presenza di amianto sul territorio. La mappatura ha come finalità quella di evidenziare i siti nei quali è riscontrata la presenza di amianto, ovvero l utilizzo di materiali che lo contengono, includendo nell analisi i siti nei quali la presenza di amianto è dovuta a cause naturali. 16/11/2011 6
7 Le categorie di ricerca sono quattro: Categoria 1 impianti industriali attivi o dismessi Categoria 2 edifici pubblici e privati Categoria 3 presenza naturale; Categoria 4 altra presenza di amianto da attività antropica (dell uomo) 16/11/2011 7
8 L amianto ha trovato larghissimo impiego in moltissimi settori ed in particolare nell edilizia. I materiali contenenti amianto (MCA) sono quei materiali che contengono un tenore di fibre di amianto superiore all 1% in peso. Per quanto concerne la Categoria 2 ( Edifici pubblici e privati ) si fa presente che la Legge N.257/92 ha vietato l estrazione dell amianto, la fabbricazione di manufatti e la loro commercializzazione. Il divieto, tuttavia, non è stato esteso anche all utilizzazione dei prodotti di amianto o contenenti amianto. 16/11/2011 8
9 La legge ha proibito (e questo era l obiettivo principale) in modo definitivo qualsiasi ulteriore diffusione e aumento di prodotti contenenti amianto sul territorio nazionale, non vietando l uso dei materiali già posti in opera. Per tali motivi ci sono ancora oggi moltissimi edifici in cui è presente l amianto. 16/11/2011 9
10 Con l entrata in vigore della legge sopraccitata si potrebbe supporre che negli edifici costruiti dopo il 1992 non sono più presenti materiali contenenti amianto (MCA). In realtà la norma prevedeva che la commercializzazione di manufatti contenenti amianto cessasse due anni dopo la data di entrata in vigore della L.257/92 (28 Aprile 1994) nel caso di: lastre di amianto piane o ondulate, di grande formato; tubi, canalizzazioni e contenitori per il trasporto e lo stoccaggio di fluidi, ad uso civile e industriale. 16/11/
11 Per i motivi esposti l anno di costruzione di un edificio da considerare, per essere ragionevolmente sicuri che non sono stati utilizzati materiali o manufatti contenenti amianto (MCA), è il Prima di quest anno non si può escludere, infatti, che non vi sia amianto poiché possono essere stati utilizzati fondi di magazzino. Anche nel caso degli edifici ristrutturati, che sono stati costruiti prima del 1992, è necessaria un accurata ispezione. 16/11/
12 Dove è stato utilizzato l'amianto FORME D UTILIZZO DELL AMIANTO Prodotti in cemento-amianto - Lastre di grande formato per rivestimento facciate - Lastre per tetti e facciate, lastre ondulate - Canali di ventilazione, tubi, condutture di scarico - Elementi prefabbricati e articoli da giardino (p.e. cassette per fiori, tavoli e sedie da giardino, lastre per tennis da tavolo) Rivestimenti di freni e frizioni (in resine composite) Guarnizioni di tenuta (in gomma composita) 16/11/
13 Amianto floccato Rivestimento di travi di acciaio e pareti quale protezione antincendio, isolamento acustico e termico Pannelli leggeri Rivestimento antincendio (pareti, porte) Rivestimenti Pavimenti e pareti Stuoie Coibentazione di tubi FORME D UTILIZZO DELL AMIANTO 16/11/
14 Mastici antifuoco Canalette di cavi FORME D UTILIZZO DELL AMIANTO Cartone Isolamento termico, protezione antincendio Materiale per filtri Industria alimentare e farmaceutica Riempitivi Additivo fibroso per adesivi, sigillanti e pigmenti 16/11/
15 FORME D UTILIZZO DELL AMIANTO Funi e corde in amianto, nastri isolanti e anelli di tenuta Protezione antincendio in stufe a olio o di maiolica, caldaie e bruciatori di impianti di riscaldamento centralizzati Prodotti tessili Tessuti per tute protettive e indumenti resistenti al fuoco Tessuti e cuscini in amianto Protezione antincendio, barriere antifiamma per canalette di cavi nei passaggi muro 16/11/
16 EFFETTI DELL AMIANTO Come penetrano le fibre di amianto nel corpo umano Le fibre di amianto tendono a sfaldarsi longitudinalmente e possono essere mille volte più sottili di un capello umano. Se inalate, penetrano in profondità fino a raggiungere gli alveoli polmonari. Le fibre inalate possono rimanere nei polmoni per decine di anni e arrivare persino nel peritoneo e nella pleura. Effetti sulla salute Le fibre d amianto, se inalate, possono causare malattie gravi e per questo motivo bisogna evitare assolutamente l esposizione alle polveri d amianto. Anche se l uso dell amianto è stato bandito nel 1993, ci sono ancora molti prodotti e manufatti contenenti questo materiale. 16/11/
17 La potenziale pericolosità dei MCA, presenti in un edificio, dipenderà dalla maggiore o minore facilità di rilasciare fibre nell aria e che possono essere respirate dagli occupanti (le fibre di amianto sono pericolose per la salute quando vengono inalate). I materiali friabili sono quelli più pericolosi poiché possono liberare fibre spontaneamente per la scarsa coesione interna (soprattutto se sottoposti a fattori di deterioramento quali vibrazioni, correnti d aria, infiltrazioni d acqua, ecc.) e possono essere facilmente danneggiati nel corso di interventi di manutenzione o da parte degli occupanti dell edificio, se sono collocati in aree accessibili. 16/11/
18 La presenza di MCA in un edificio non comporta di per sé un pericolo per la salute degli occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo, si verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale. Analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d aria possono causare il distacco di fibre legate debolmente al resto del materiale. 16/11/
19 La presenza di amianto in un edificio pone un problema ambientale che comporta, in estrema sintesi, una delle seguenti scelte: la bonifica, cioè la rimozione dell amianto e la sua sostituzione con altri manufatti; un intervento conservativo senza rimozione dell amianto, cioè un intervento atto ad impedire la dispersione di fibre nell aria (confinamento, incapsulamento, ripristino delle parti deteriorate, ecc.). 16/11/
20 Per effettuare questa difficile scelta si possono seguire due strade diverse: ricorrere ai monitoraggi ambientali (campionamento di fibre aerodisperse e analisi mediante microscopia ottica e/o elettronica), che forniscono la concentrazione di fibre nell aria; valutare lo stato di conservazione dei manufatti sulla base di un esame visivo, per avere un indicazione sulla possibilità di dispersione di fibre. 16/11/
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22 In base agli elementi raccolti nel corso dell ispezione ad un edificio il Decreto 6 Settembre 1994 individua tre differenti tipi di situazioni: materiali integri non suscettibili di danneggiamento; materiali integri suscettibili di danneggiamento; materiali danneggiati. 16/11/
23 Nel caso dei materiali integri non suscettibili di danneggiamento non esiste pericolo di rilascio di fibre di amianto. In questi casi non è necessario un intervento di bonifica ma solo un controllo periodico delle condizioni dei materiali e il rispetto di idonee procedure per le operazioni di manutenzione e pulizia dello stabile al fine di assicurare che le attività quotidiane dell edificio siano condotte in modo da minimizzare il rilascio di fibre di amianto. 16/11/
24 Nel caso dei materiali integri suscettibili di danneggiamento esiste un potenziale pericolo di rilascio di fibre di amianto. È il caso dei materiali in buone condizioni facilmente danneggiabili dagli occupanti o in occasione di interventi di manutenzione, o di materiali esposti a fattori di deterioramento (vibrazioni, correnti d aria, ecc.). In tali casi occorre eliminare la causa di danneggiamento adottando provvedimenti idonei e, quindi, attuare un programma di controllo e manutenzione periodica. Se non è possibile ridurre significativamente i rischi di danneggiamento si dovrà prendere in considerazione un intervento di bonifica da attuare a medio termine. 16/11/
25 Nel caso dei materiali danneggiati il pericolo del rilascio di fibre di amianto è reale. Questo è il caso, ad esempio, dei materiali a vista, non confinati, in un area occupata dell edificio che si presentano: danneggiati per azione degli occupanti o per interventi manutentivi; deteriorati per effetto di fattori esterni (vibrazioni, infiltrazioni d acqua, correnti d aria, ecc.), deteriorati per degrado spontaneo; materiali danneggiati o deteriorati o materiali friabili in prossimità dei sistemi di ventilazione. 16/11/
26 Sono queste le situazioni in cui si determina la necessità di una azione specifica da attuare in tempi brevi, per eliminare il rilascio in atto di fibre di amianto nell ambiente. In tali casi i provvedimenti possibili possono essere: 1) il restauro ed eliminazione delle cause di danneggiamento (se l area non è estesa); 2) la bonifica (se l area è estesa). 16/11/
27 EFFETTI DELL AMIANTO Regola di base: evitare l inalazione delle fibre d amianto! Le misure da adottare Manipolare i prodotti contenenti amianto in matrice friabile è estremamente pericoloso, in quanto basta una minima sollecitazione per provocare il rilascio di fibre e la loro dispersione nell aria in elevate concentrazioni. I lavori che comportano un elevato rilascio di fibre d amianto devono pertanto essere affidati soltanto a ditte specializzate in bonifiche da amianto. 16/11/
28 EFFETTI DELL AMIANTO Per quanto riguarda i prodotti contenenti amianto in matrice compatta, solo l uso di attrezzi meccanici (frese, trapani, martelli, ecc.) può liberare fibre in grandi quantità e pertanto è opportuno evitare questi lavori. Se non si possono evitare, è necessario rispettare le norme di sicurezza descritte dalle regole della tecnica. 16/11/
29 Amianto: come riconoscerlo e valutarne il pericolo Tre classi di pericolo PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO La probabilità che un materiale rilasci fibre di amianto può essere quantificata in base a tre classi di pericolo. Questa valutazione si basa su valori empirici comprovati da numerose misurazioni. 16/11/
30 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Amianto: come riconoscerlo e valutarne il pericolo Il rilascio di fibre e il conseguente rischio per la salute è in linea di massima più elevato con l amianto in matrice friabile rispetto a quello in matrice compatta. È anche importante considerare il modo in cui i materiali vengono lavorati. Gli esempi seguenti indicano per ogni tipo di prodotto o manufatto il livello di pericolosità e la procedura da seguire. 16/11/
31 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Facciate/coperture in cemento-amianto Pensiline per bici, facciate di edifici, ecc. Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
32 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare il danneggiamento per rottura, foratura, taglio, troncatura, idropulitura a pressione. Eliminare i depositi di muschio a umido con una spatola o una spazzola (non di metallo). Intervento con tecniche previste per materiali in matrice compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura). 16/11/
33 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Tegole o scandole in cemento-amianto Tegole, lastre per facciate, ecc. Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
34 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare il danneggiamento per rottura, foratura, taglio, troncatura, idropulitura a pressione. Eliminare i depositi di muschio a umido con una spatola o una spazzola (non di metallo). Intervento con tecniche previste per materiali in matrice compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura) 16/11/
35 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Lastre di copertura in cemento-amianto Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
36 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare il danneggiamento per rottura, foratura, taglio, troncatura, idropulitura a pressione. Eliminare i depositi di muschio a umido con una spatola o una spazzola (non di metallo). Intervento con tecniche previste per materiali in matrice compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura) 16/11/
37 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Isolamento del tetto con lastre in cementoamianto Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
38 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare il danneggiamento per rottura, foratura, taglio, troncatura, idropulitura a pressione. Intervento con tecniche previste per materiali in matrice compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura) 16/11/
39 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Tubazioni in cemento-amianto Le tubazioni sono spesso tinteggiate o bitumate. Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
40 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare danneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura, smerigliatura, idropulitura a pressione. Rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove bags 16/11/
41 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Condutture in cemento-amianto Le tubazioni sono spesso tinteggiate o bitumate. Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
42 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare danneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura, smerigliatura, idropulitura a pressione. Rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove bags 16/11/
43 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Canali di ventilazione in cemento-amianto Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
44 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare danneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura, smerigliatura, idropulitura a pressione. Rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove bags 16/11/
45 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Rivestimenti vinilici contenenti amianto Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
46 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico dinamico. 16/11/
47 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Pavimento contenente amianto Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
48 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico dinamico. 16/11/
49 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Malta per la coibentazione di tubi La malta è spesso avvolta da uno strato di iuta (solitamente a basso contenuto di amianto). Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
50 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico dinamico. 16/11/
51 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Coibentazione di tubi contenente amianto Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
52 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico dinamico. 16/11/
53 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Isolamenti per caldaie Il materiale isolante è spesso ricoperto, ad esempio da una lamina di metallo. Forma utilizzata Pure fibre di amianto 16/11/
54 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
55 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Soffitti ribassati contenenti amianto Pannelli utilizzati soprattutto come lastre di copertura per controsoffitti (solitamente a basso contenuto di amianto). Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
56 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
57 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Pannello leggero contenente amianto Rivestimenti antincendio, ad es. per radiatori. Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
58 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
59 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Quadri elettrici - Pannello leggero contenente amianto (rivestimento di porte) Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
60 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
61 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Quadro elettrico con lastre in cementoamianto Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
62 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare il danneggiamento per rottura, foratura, taglio, troncatura, idropulitura a pressione. Intervento con tecniche previste per materiali in matrice compatta (rimozione, incapsulamento o sopracopertura) 16/11/
63 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Rivestimenti in amianto spruzzato Rivestimenti antincendio di travi di acciaio, isolamenti per solette, ecc. Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
64 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
65 Amianto sui pilastri di murature PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
66 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
67 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Rivestimento antincendio in amianto floccato Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
68 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
69 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Cuscini di amianto Barriere antifiamma posizionate, ad esempio, all interno delle pareti a protezione dei cavi (tessuto e interno in amianto puro). Forma utilizzata Pure fibre di amianto 16/11/
70 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
71 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Stuoia isolante contenente amianto (caldaia) Vengono utilizzate soprattutto dietro caldaie o stufe (nella maggior parte dei casi in amianto puro combinato ad altri materiali). Forma utilizzata Pure fibre di amianto 16/11/
72 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
73 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Tessuti ignifughi di amianto I tessuti sono realizzati in amianto quasi puro. Forma utilizzata Amianto debolmente agglomerato 16/11/
74 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
75 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Corde isolanti in pure fibre di amianto Forma utilizzata Pure fibre di amianto 16/11/
76 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Rimozione in area confinata con confinamento statico - dinamico 16/11/
77 Guarnizioni in fibre di amianto fortemente agglomerato PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Forma utilizzata Amianto fortemente agglomerato 16/11/
78 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Procedura corretta Evitare danneggiamenti in seguito a spaccatura, foratura, troncatura 16/11/
79 Materiali indefiniti PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO Gli esempi riportati mostrano i classici impieghi dell amianto. Ma non dimentichiamo che l amianto può essere contenuto anche in altri materiali. In caso di dubbio è necessario approfondire le verifiche (ad es. mediante campionamenti) 16/11/
80 PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO 16/11/
81 Segnalazione amianto Se l amianto è presente in una forma che non costituisce un pericolo diretto per la salute e quindi non deve essere obbligatoriamente rimosso, è PERICOLOSITA DELL AMIANTO E MODALITA D INTERVENTO necessario segnalarne la presenza in maniera adeguata apponendo il simbolo specifico direttamente sul prodotto (simbolo «a»). Solo dopo una bonifica completa è consentito togliere questa etichetta. 16/11/
82 Nel caso di restauro l amianto viene lasciato in sede senza effettuare alcun intervento di bonifica vera e propria, ma limitandosi a riparare le zone danneggiate e/o ad eliminare le cause potenziali di danneggiamento. È applicabile per materiali in buone condizioni che presentino zone di danneggiamento di scarsa estensione (inferiori al 10 % della superficie di amianto presente nell area interessata). È il provvedimento di elezione per i rivestimenti di tubi e caldaie o per materiali poco friabili di tipo cementizio, che presentino danni circoscritti. Nel caso di materiali friabili è applicabile se la superficie integra presenta sufficiente coesione da non determinare un rilascio spontaneo di fibre. 16/11/
83 Se l area danneggiata è estesa occorre eseguire un intervento di bonifica mediante rimozione, incapsulamento o confinamento dell amianto. La bonifica può riguardare l intera installazione o essere circoscritta alle aree dell edificio o alle zone dell installazione in cui si determina un rilascio di fibre. 16/11/
84 PIANO DI LAVORO / NOTIFICA PIANO DI LAVORO / NOTIFICA Gli interventi di bonifica devono essere preceduti dalla comunicazione, a cura del datore di lavoro, alla ASL territorialmente competente, di un piano di lavoro o di una notifica, secondo le modalità di seguito riportate. 16/11/
85 PIANO DI LAVORO / NOTIFICA PIANO DI LAVORO PER LAVORI DI DEMOLIZIONE O RIMOZIONE DELL AMIANTO Preliminarmente all inizio dei lavori di demolizione o di rimozione dell amianto, il datore di lavoro dell impresa che esegue gli interventi predispone un piano di lavoro che deve essere comunicato all ASL territorialmente competente secondo la modulistica prevista (la modulistica è disponibile sui siti web delle ASL della Regione Lombardia). 16/11/
86 PIANO DI LAVORO / NOTIFICA Il piano di lavoro deve essere presentato per tutti gli interventi di demolizione o rimozione di amianto, sia in matrice compatta che in matrice friabile. In caso di subappalto, ogni datore di lavoro dovrà sottoscrivere il piano/notifica presentato. L avvio dei lavori potrà avvenire solo trascorsi trenta giorni dalla data di comunicazione del piano di lavoro. Ai fini della programmazione delle attività di vigilanza da parte delle ASL, il datore di lavoro comunica la data effettiva di inizio lavoro con un anticipo di almeno 3 giorni lavorativi (72 ore). 16/11/
87 PIANO DI LAVORO / NOTIFICA CONTENUTI DEL PIANO DI LAVORO Il piano di lavoro prevede le misure necessarie per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori sul luogo di lavoro e la protezione dell ambiente esterno: - per la sicurezza - per la salute dei lavoratori - per la protezione dell ambiente esterno 16/11/
88 NOTIFICA PIANO DI LAVORO / NOTIFICA In attesa del pronunciamento della Commissione Consultiva Permanente che definisca le esposizioni sporadiche e di debole intensità, nel caso di lavori di: sovracopertura, confinamento ed incapsulamento di amianto in matrice compatta, indipendentemente dalle dimensioni della superficie da trattare; attività di manutenzione non saltuaria su materiale contenente amianto non friabile, non comportanti rimozione (ad es. interventi di lattoneria, incamiciamento di canna fumaria); 16/11/
89 PIANO DI LAVORO / NOTIFICA trattamento e smaltimento di lastre a terra, il datore di lavoro presenta una notifica all ASL territorialmente competente secondo la modulistica riportata in allegato 4 e resa disponibile sui siti web delle ASL. 16/11/
90 IDONEITA IMPRESE Idoneità delle imprese che eseguono le bonifiche Le imprese, nell occasione di controlli da parte dell ASL, devono: documentare la loro iscrizione all Albo Nazionale Gestori Ambientali istituito dal d.lgs. 152/06. L Albo e costituito presso il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed e articolato in un Comitato Nazionale, con sede presso il medesimo Ministero, e in Sezioni regionali e provinciali, con sede presso le Camere di commercio dei capoluoghi di regione ( 16/11/
91 IDONEITA IMPRESE documentare di avvalersi di personale in possesso del patentino conseguito a seguito della frequenza e del superamento del corso specifico per addetto e/o coordinatore agli interventi di bonifica da amianto. Tale personale deve essere in possesso di patentino regionale, secondo quanto previsto dalle vigenti normative 16/11/
92 IDONEITA IMPRESE produrre il documento di valutazione dei rischi che contenga, al fine di garantire il rispetto del valore limite di esposizione (0,1 ff/cm3), la misura della concentrazione di fibre di amianto nel luogo di lavoro. Tale monitoraggio deve essere effettuato con criteri che consentano di pervenire ad un risultato rappresentativo dell esposizione annuale del lavoratore. 16/11/
93 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO Programma di controllo Qualora in un edificio venga riscontrata la presenza di amianto, sono previsti a carico del proprietario dell immobile e/o del responsabile dell attività che si svolge all interno dell edificio, adempimenti rivolti ad evitare l insorgere di situazioni potenzialmente pericolose per la salute degli occupanti. Per ottemperare a ciò, e necessario adottare un programma di controllo, 16/11/
94 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO In particolare il responsabile dello stabile deve: designare una figura responsabile con compiti di controllo e coordinamento di tutte le attività manutentive. Tale ruolo può essere ricoperto, in via non esclusiva, dal coordinatore per le bonifiche dei materiali contenenti amianto, o comunque da operatori con manifestata competenza in materia; 16/11/
95 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO tenere idonea documentazione da cui risulti l ubicazione dei materiali contenenti amianto (MCA). Allo scopo, e utile utilizzare il modulo proposto nell allegato 5 del D.M. 6/9/94. E, infine, necessario rendere identificabile il MCA con idonee segnaletiche, al fine di evitare situazioni di pericolo durante le fasi di manutenzione; 16/11/
96 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO redigere specifica procedura per l esecuzione in sicurezza degli interventi di pulizia e di manutenzione che possono interessare i MCA; informare le persone occupanti l edificio circa la presenza dei MCA e fornire loro idonee norme comportamentali; 16/11/
97 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO in caso di presenza di amianto in matrice friabile, commissionare a personale qualificato l esecuzione di controlli, con frequenza annuale. Ciascun esito deve essere adeguatamente documentato ed inoltrato, in copia, all ASL territorialmente competente, la quale puo richiedere ulteriori accertamenti. 16/11/
98 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO Nell occasione di attività di manutenzione e custodia si possono verificare tre situazioni: interventi che non comportano contatto diretto con l amianto. Per questi tipi di interventi non sono richieste particolari precauzioni: e sufficiente che i MCA presenti siano ben segnalati in modo da evitarne il contatto accidentale; interventi che possono interessare accidentalmente i materiali contenenti amianto. Per questa tipologia di interventi e necessario, in fase preliminare, proteggere i MCA da contatti accidentali; inoltre, i lavoratori che intervengono devono indossare idonei dispositivi di protezione individuale; 16/11/
99 CONTROLLO E MANUTENZIONE DEI MATERIALI CONTENNTI AMIANTO interventi che intenzionalmente disturbano zone limitate di materiali contenenti amianto. Questa tipologia di intervento deve essere effettuata da ditte specializzate ed abilitate agli interventi di bonifica. Gli interventi devono essere preceduti dalla presentazione all organo di vigilanza dell apposito piano di lavoro o dalla notifica. Gli addetti alla bonifica devono indossare appositi dispositivi di protezione individuale. Il materiale di risulta e i DPI monouso devono essere smaltiti come rifiuto contenente amianto. 16/11/
100 ASPETTI PRELIMINARI TECNICA DI BONIFICA Tecniche di bonifica Le tecniche di bonifica si differenziano in relazione alla natura della matrice, compatta o friabile, dell amianto. Gli interventi previsti per l amianto in matrice friabile sono: rimozione in area confinata o mediante tecnica di glove bags; incapsulamento; confinamento. Le tecniche previste per l amianto in matrice compatta sono: rimozione; incapsulamento; sovracopertura. 16/11/
101 Grazie per l attenzione 16/11/
102 TECNICHE DI BONIFICA TECNICHE DI INTERVENTO SU MATERIALI IN MATRICE FRIABILE Rimozione L intervento di rimozione risulta essere la tecnica più utilizzata soprattutto perchè elimina all origine il problema ed evita la definizione di programmi di controllo e manutenzione previsti dal D.M. 6/9/94. I lavori di bonifica di materiali friabili contenenti amianto devono essere eseguiti attenendosi alle raccomandazioni contenute nei punti seguenti. 16/11/
103 TECNICHE DI BONIFICA ALLESTIMENTO DEL CANTIERE Confinamento statico Se l'ambiente in cui avviene la rimozione non e naturalmente confinato, occorre provvedere alla realizzazione di un confinamento artificiale con idonei divisori. I divisori devono essere progettati anche in relazione alle attività che si svolgono nell'edificio, nonché al tipo di utenza. Si dovrà valutare, ad esempio, il transito di mezzi di trasporto che possono accidentalmente danneggiare i confinamenti o la presenza di terzi (anche minori) che possono danneggiare i confinamenti. 16/11/
104 TECNICHE DI BONIFICA Per lavori di notevole dimensioni, che comportano lavorazioni protratte nel tempo, deve essere garantita una maggiore sicurezza e tenuta della struttura di confinamento grazie all'adozione di tecniche particolari quali, ad esempio, l'installazione di un doppio listello ligneo di rinforzo alla struttura in polietilene (PE), la sigillatura dei bordi esposti con poliuretano, etc. 16/11/
105 TECNICHE DI BONIFICA La zona confinata in PE deve essere dotata di appositi oblò in policarbonato o vetro che consentano di vigilare dall'esterno, sui lavori svolti nell'area confinata. Prima dell'inizio dei lavori, la zona deve essere sgombrata dagli arredi, materiali, attrezzature, equipaggiamenti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento dell'aria che possono essere smontati e spostati. 16/11/
106 TECNICHE DI BONIFICA Le attrezzature inamovibili devono essere isolate e sigillate, cosi come tutte le aperture e i condotti di impianti tecnologici nonché i cavedi. Il pavimento e le pareti dell'area di lavoro devono essere ricoperti da almeno due o più fogli di polietilene di spessore adeguato. Se si utilizzano trabattelli durante la scoibentazione, e opportuno posizionare a pavimento un ulteriore foglio di materiale plastico, al fine di evitare che la movimentazione delle attrezzature possa causare lacerazioni dei teli. 16/11/
107 TECNICHE DI BONIFICA Deve essere predisposta un uscita di sicurezza per consentire una rapida via di fuga, realizzata con accorgimenti tali da non compromettere l isolamento dell area di lavoro (ad es. telo di polietilene da tagliare in caso di emergenza). 16/11/
108 TECNICHE DI BONIFICA Confinamento Dinamico Per realizzare un efficace isolamento dell'area di lavoro e necessario, oltre all'installazione delle barriere (confinamento statico), l'impiego di un sistema di estrazione dell'aria che metta in depressione il cantiere rispetto all'esterno (confinamento dinamico). 16/11/
109 TECNICHE DI BONIFICA Di norma vengono richiesti 4 o 5 ricambi aria/h. Negli ambienti molto piccoli, per evitare l'implosione dei teli, e possibile inserire in punti opportuni alcune finestre con filtri assoluti in modo da favorire un parziale reintegro dell'aria. Le prolunghe con tubi flessibili devono essere collocate in modo da garantire, in tutte le zone del cantiere, un corretto movimento dell'aria. E preferibile l'uso di più estrattori con portate ridotte, rispetto all utilizzo di un solo strumento di portata maggiore: in tal modo favorendo un omogeneo lavaggio dell'aria e garantendo efficacia in caso di blocco di uno degli estrattori. 16/11/
110 TECNICHE DI BONIFICA Presso il cantiere, laddove non sia presente alimentazione elettrica di emergenza a cui allacciare l impianto elettrico di cantiere, deve essere presente un gruppo elettrogeno, da attivare in caso di interruzione dell energia elettrica per mantenere gli estrattori costantemente in funzione. Deve essere istallato all interno del cantiere un dispositivo di segnalazione, tra l interno e l esterno dell area confinata, al fine di poter favorire idonea comunicazione in caso di necessita. Tutti i filtri usati devono essere insaccati e trattati come rifiuti contaminati da amianto. La sostituzione dei filtri deve essere annotata nel registro di cantiere. 16/11/
111 TECNICHE DI BONIFICA COLLAUDO DEL CANTIERE Le prove di collaudo del cantiere rappresentano un momento delicatissimo immediatamente precedente l avvio delle attività. Pur non prevedendo la norma la presenza dell'organo di Vigilanza, e opportuno che l'impresa dia comunicazione preventiva della data d'inizio lavori al fine di permettere all'asl di presenziare alle operazioni di collaudo 16/11/
112 TECNICHE DI BONIFICA Completato l'allestimento del cantiere, ivi compresa l'installazione dell'unita di decontaminazione, e sempre prima dell'inizio di qualsiasi operazione che comporti la manipolazione dell'amianto, i sistemi di confinamento devono essere collaudati mediante prove di tenuta. 16/11/
113 TECNICHE DI BONIFICA I) Prova della tenuta con fumogeni Saturata l'area di lavoro con fumogeni, si osservano, all'esterno dei cantiere, le eventuali fuoriuscite di fumo. Occorre ispezionare, a seconda delle situazioni, le barriere di confinamento, il perimetro esterno dell'edificio e il piano sovrastante. Tutte le falle individuate vanno sigillate dall'interno. 16/11/
114 TECNICHE DI BONIFICA II) Collaudo della depressione Si accendono gli estrattori e si osservano i teli di plastica delle barriere di confinamento; questi devono rigonfiarsi leggermente formando un ventre rivolto verso l'interno dell'area di lavoro. L'estrazione del fumo intasa i filtri degli estrattori: e, quindi, opportuno che l operazione venga svolta con i soli pre-filtri. La verifica deve essere fatta anche all'interno del cantiere per individuare eventuali sacche in cui potrebbe non essere garantito un adeguato ricambio d aria. 16/11/
115 TECNICHE DI BONIFICA La misura della depressione può essere effettuata con un manometro differenziale munito di due sonde che vengono collocate una all'interno e l'altra all'esterno dell'area di lavoro. Il controllo della depressione e della portata degli estrattori può essere effettuato, anche empiricamente, calcolando il tempo necessario per l'evacuazione totale dei fumi. 16/11/
116 Grazie per l attenzione 16/11/
117 MODALITA DI ALLONTANAMENTO DEI RIFIUTI DALL'AREA DI LAVORO TECNICHE DI BONIFICA Per allontanare i rifiuti dall area di lavoro e necessaria la presenza di due squadre di operatori, una operante all interno e l altra all esterno del cantiere, e deve essere garantita l assenza di contaminazione ambientale causata dai sacchi contenenti amianto. Qualora si dovesse procedere ad uno stoccaggio provvisorio dei sacchi, i rifiuti vanno depositati all interno di big bags o in cointainers in un area dell edificio chiusa ed inaccessibile agli estranei. 16/11/
118 DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE Durante i lavori di rimozione e necessario provvedere a periodiche pulizie della zona di lavoro dal materiale di amianto e all insaccamento del materiale di risulta, al fine di evitare concentrazioni pericolose di fibre all interno dell ambiente. Tutto il materiale a perdere deve essere imballato in sacchi di plastica, sigillabili e identificati con etichette di segnalazione, da considerarsi come rifiuto contenente amianto. 16/11/
119 DECONTAMINAZIONE DEL CANTIERE Terminate le operazioni di pulizia, prima dell ispezione visiva da parte dell Organo di Vigilanza prevista nell ambito delle procedure per la restituibilità dell area, si deve effettuare campionamenti all interno della zona confinata. I campionamenti vanno eseguiti con la metodica M.O.C.F. al fine di valutare l efficacia degli interventi di bonifica e di pulizia, riscontrabile allorquando l esito delle analisi sia prossimo al valore di 2 ff/l previsto per la restituibilità. 16/11/
120 MONITORAGGIO AMBIENTALE MONITORAGGIO AMBIENTALE Durante l'intervento di bonifica, il committente dei lavori deve garantire l effettuazione di monitoraggi ambientali delle fibre di amianto nelle aree incontaminate. Il monitoraggio deve essere eseguito quotidianamente, dall'inizio delle operazioni di disturbo dell'amianto fino alla pulizia finale. 16/11/
121 MONITORAGGIO AMBIENTALE Devono essere controllate in particolare: - le zone incontaminate in prossimita delle barriere di confinamento; - le uscite dell unita di decontaminazione o il locale incontaminato dello spogliatoio; Inoltre, devono essere eseguiti campionamenti sporadici all uscita degli estrattori, all'interno dell'area di lavoro e durante la movimentazione dei rifiuti. 16/11/
122 MONITORAGGIO AMBIENTALE A titolo esemplificativo, si suggerisce, in relazione alla tipologia di bonifica, di richiedere i seguenti campionamenti in M.O.C.F.: 1. un campionamento giornaliero presso lo spogliatoio non contaminato; 2. un campionamento giornaliero in prossimità dell'area esterna quando il cantiere e ubicato in ambiente confinato; 3. un campionamento giornaliero in area di lavoro durante le fasi di scoibentazione; 16/11/
123 MONITORAGGIO AMBIENTALE 4. un campionamento presso l'uscita dell unita di decontaminazione ogni qualvolta vengono allontanati i rifiuti; 5. un campionamento giornaliero presso le bocche di uscita degli estrattori; 6. un campionamento al termine dei lavori di pulizia finale. 16/11/
124 MONITORAGGIO AMBIENTALE I campionamenti devono essere effettuati da personale appositamente formato/addestrato. Sul registro di cantiere sono annotati i campionamenti eseguiti, la posizione degli stessi e il nominativo del soggetto incaricati. I risultati devono essere resi noti in tempo reale o al massimo entro le 24 ore successive. 16/11/
125 La norma prevede due soglie di allarme: MONITORAGGIO AMBIENTALE 1. preallarme: si verifica ogni qualvolta i risultati dei monitoraggi effettuati all'esterno dell'area di lavoro mostrano un aumento costante delle concentrazioni di fibre aerodisperse; 2. allarme: si verifica quando la concentrazione di fibre aerodisperse all esterno dell area supera il valore di 50ff/l. In questocaso, deve essere data immediata comunicazione all organo di vigilanza. Le procedure adottate nei casi di emergenza devono essere annotate nel registro di cantiere. 16/11/
126 Tecnica di glove-bags TECNICHE DI BONIFICA Nel caso di limitati interventi su tubazioni, valvole, flange rivestite in amianto, per la rimozione di piccole superfici coibentate e utilizzabile la tecnica di glove-bag. Questa tecnica si caratterizza per eventi critici quali: la discreta probabilità che la cella di polietilene (PE) si rompa; la scarsa manualità degli operatori; il verificarsi di situazioni pericolose durante la loro installazione e rimozione. 16/11/
127 TECNICHE DI BONIFICA Pertanto, non deve essere consentita per tratti estesi di tubazioni perchè comporterebbe l'effettuazione di più interventi, che aumentano le probabilità di accadimento dell evento negativo. Prima di utilizzare la tecnica di glove-bag, si dovrà procedere ad una accurata pulizia dei manufatti da scoibentare, mediante aspiratori portatili. 16/11/
128 TECNICHE DI BONIFICA Nell'immediata vicinanza del glove-bag dovranno essere presenti: attrezzature supplementari da utilizzare in caso di emergenza (rottura delle celle, fuoriuscita anomala di materiale e conseguente rilascio di fibre); maschere in numero sufficiente per tutti gli operatori che svolgono attività di supporto nello stesso ambiente; aspiratore portatile con filtro ad alta efficienza; attrezzatura per la nebulizzazione di liquidi incapsulanti. 16/11/
129 TECNICHE DI BONIFICA Se il coibente risulta essere molto degradato (al primo contatto si sbriciola), la tecnica di glove-bag non può essere utilizzata: deve, dunque, essere attuata la bonifica mediante rimozione in area confinata. Nel caso di tubazioni aeree, ove risulti molto difficile, se non impossibile, la realizzazione di confinamenti statici e dinamici, si può provvedere al sezionamento delle stesse e al successivo invio presso l area di bonifica specializzata. 16/11/
130 TECNICHE DI BONIFICA QUANDO E POSSIBILE UTILIZZARE LA TECNICA GLOVE BAG Oltre a eseguire tutti i controlli come previsto da art. 11 comma 5b del D.M. 6 Settembre 1994 si precisa che la bonifica di tubazioni coibentate, di piccole dimensioni e consentita solo se: l amianto e friabile e non e in contatto diretto con il tubo che resta in sito dopo la bonifica; l area di bonifica va confinata (senza prova statica ne dinamica) al fine di limitare una possibile contaminazione da fibre in caso di rottura della bag. Durante i lavori si valuterà se eseguire dei controlli periodici in M.O.C.F. che saranno ripetuti al termine degli interventi, prima della rimozione del confinamento. 16/11/
131 TECNICHE DI BONIFICA l amianto e in matrice compatta ed e in contatto diretto con il tubo ma non cementato con il tubo stesso. La zona di bonifica va confinata laddove possibile (senza prova statica ne dinamica), comunque stendendo dei teli di polietilene sulla pavimentazione, al fine di limitare una possibile contaminazione da fibre in caso di rottura della bag. Durante i lavori si valuterà se eseguire dei controlli periodici in M.O.C.F. che saranno ripetuti al termine degli interventi, prima della rimozione del confinamento.si ritiene necessario effettuare una prova visiva al fine di verificare la totale bonifica della tubazione. 16/11/
132 TECNICHE DI BONIFICA l amianto e in matrice compatta e non e in contatto diretto con il tubo; la zona di bonifica va confinata laddove possibile (senza prova statica ne dinamica), comunque stendendo dei teli di polietilene sulla pavimentazione, al fine di limitare una possibile contaminazione da fibre in caso di rottura della bag. Durante i lavori si valuterà se eseguire dei controlli periodici in MOCF che saranno ripetuti al termine degli interventi, prima della rimozione del confinamento 16/11/
133 TECNICHE DI BONIFICA LA TECNICA DEL GLOVE-BAGS NON E CONSENTITA NEI SEGUENTI CASI: su strutture diverse da piccole tubazioni se non in casi molto eccezionali da decidersi di volta in volta. tubazioni coibentate con amianto friabile a diretto contatto con il tubo: in questo caso la tubazione va bonificata in un ambiente confinato dove si applicano le procedure riportate nel D.M. 6 Settembre 1994 art 5 a). Se la coibentazione non ha punti di interruzione utili, gli eventuali sezionamenti che si renderanno necessari per portare la parte da bonificare in ambiente confinato, dovranno essere effettuati mediante taglio da eseguirsi con la tecnica di glove-bag e metodologia già descritta. 16/11/
134 TECNICHE DI BONIFICA Incapsulamento La tecnica dell incapsulamento consiste nell effettuare il trattamento del MCA con prodotti penetranti o ricoprenti, allo scopo di inglobare le fibre di amianto, per formazione di un film di protezione sulla superficie esposta che previene il rilascio di fibre. La tecnica e regolamentata dal D.M /11/
135 TECNICHE DI BONIFICA Confinamento L intervento di bonifica con la tecnica del confinamento consiste nel realizzare una idonea barriera a tenuta con lo scopo di separare il materiale contenente amianto dalle restanti zone o aree dell edificio. L operazione comporta sempre la realizzazione di un piano di controllo, oltre che la verifica periodica dello stato di conservazione della barriera. Spesso questo intervento necessita di essere associato ad un efficace incapsulamento del materiale interessato. 16/11/
136 RESTITUIBILITA DEGLI AMBIENTI Criteri per la certificazione della restituibilità ambienti bonificati da amianto friabile di Le operazioni di certificazione di restituibilità di ambienti bonificati dall amianto, effettuate per assicurare che le aree interessate alla bonifica possano essere rioccupate con sicurezza, devono essere eseguite dall ASL competente per il territorio. Le spese relative al sopralluogo ispettivo e ai campionamenti dell aria sono a carico del committente. 16/11/
137 RESTITUIBILITA DEGLI AMBIENTI I principali criteri da seguire per il rilascio della certificazione sono: assenza di residui di materiale contenenti amianto sulla superficie bonificata; concentrazione media di fibre, all interno dell area confinata, non superiore alle 2 ff/l, misurate con la metodica microscopia elettronica a scansione (SEM). 16/11/
138 RESTITUIBILITA DEGLI AMBIENTI Per la verifica di questi criteri occorre seguire eseguire l ispezione visiva preventiva e successivamente il campionamento dell aria presente nell ambiente bonificato. Particolare attenzione deve essere posta nell ispezione visiva, in quanto ridotte quantità di amianto potrebbero, durante il campionamento aggressivo, determinare un superamento del valore limite di riferimento (2ff/l). 16/11/
139 RESTITUIBILITA DEGLI AMBIENTI E opportuno effettuare il campionamento aggressivo dell aria 24 h dopo l ispezione visiva, in modo tale che l incapsulante sia perfettamente asciutto. I locali confinati sono restituiti a fronte dell acquisizione di certificazione attestante l esecuzione, nei locali bonificati, di verifica della concentrazione di fibre di amianto aerodisperse mediante l uso della microscopia elettronica a scansione (SEM): la concentrazione media di fibre non deve essere superiore a 2ff/l. 16/11/
140 RESTITUIBILITA DEGLI AMBIENTI La concentrazione media di fibre deve essere calcolata come media aritmetica delle concentrazioni determinate per ogni singolo campione, quando per le singole misure non e indicato l errore; altrimenti, la concentrazione media deve essere calcolata come media pesata sugli errori delle singole determinazioni. C media = (SiCi/ei)/(Si 1/ei) dove Ci e la concentrazione del i-esimo campione e ei e l'errore associato a Ci. Ad esempio se C1 = 1.8} 0.2 ff/l, C2 = 1.2} 0.5 ff/l e C3 = 1.9} 0. 1 ff/l, allora Cmedia = (1.8/ /05+ 19/0.1) / (1/ / /0.1) = 1.8 ff/l, mentre la media aritmetica semplice calcolata con i dati dell'esempio e C media = ( )/3 = 1.6 ff/l. 16/11/
141 RESTITUIBILITA DEGLI AMBIENTI Nel caso in cui la bonifica riguardi un unica area confinata di grandi dimensioni, per la quale sono stati effettuati più campionamenti di fibre di amianto aerodisperse, normalmente le differenze tra le concentrazioni misurate nei diversi punti sono, al più, circa uguali all errore associato alle singole determinazioni. Pertanto, anche se la concentrazione media e inferiore a 2 ff/lt, ma per uno o più punti la concentrazione e risultata superiore a 3 ff/lt, l area non e restituibile: devono, dunque, esserne indagate le cause e si deve procedere ad una nuova pulizia e/o ad un ulteriore incapsulamento. 16/11/
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