Inquadramento normativo e situazione nazionale dei siti contaminati. Marco Falconi ISPRA
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1 Inquadramento normativo e situazione nazionale dei siti contaminati ISPRA Bonifiche e riqualificazione dei siti industriali dismessi 7 Giugno
2 Argomenti Aggiornamenti normativi (da Governo Monti in poi) Progresso nella gestione dei siti di interesse nazionale SIN dell amianto Dati su siti contaminati locali e tecnologie di bonifica utilizzate Ultime news dal MATTM Conclusioni 2
3 Aggiornamenti normativi (da Governo Monti in poi) Bonifiche e riqualificazione dei siti industriali dismessi 7 Giugno
4 Salva-Italia (L Dicembre 2011) Art. 40 c.5 Possibilità di bonificare per fasi temporali e/o spaziali in caso di interventi complessi natura della contaminazione degli interventi delle dotazioni impiantistiche necessarie dell'estensione dell'area interessata Semplificazioni per l esecuzione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e di messa in sicurezza di impianti industriali purché: non compromettano la possibilità di effettuare o completare gli interventi di bonifica siano condotti adottando appropriate misure di prevenzione dei rischi.
5 Liberalizzazioni (L Marzo 2012) Art. 49: terre e rocce da scavo come sottoprodotti, utilizzabili con apposito Piano di Utilizzo non essendo più un rifiuto, ne permette il riutilizzo senza occupare spazio in discarica Terre e rocce da scavo (DM 161/2012) Il D.M. 161/2012 si applica a tutte le opere edili (intese quali: lavori di costruzione, demolizione, recupero, ristrutturazione, restauro, manutenzione), sopra 6000 metri cubi. Requisito di sottoprodotto Normale pratica industriale Piano di utilizzo
6 Requisito del sottoprodotto (DM 161/2012) a) Il materiale da scavo è generato durante la realizzazione di un opera, di cui costituisce parte integrante, e il cui scopo primario non è la produzione di tale materiale. b) Il materiale da scavo è utilizzato, in conformità al Piano di Utilizzo: nel corso dell esecuzione della stessa opera, nel quale è stato generato, o in un opera diversa; in processi produttivi, in sostituzione di materiali di cava c) Il materiale da scavo è idoneo ad essere utilizzato direttamente o con normale pratica industriale (All.3). d) Il materiale da scavo, per le modalità di utilizzo specifico di cui alla precedente lettera soddisfa i requisiti di qualità ambientale (All. 4) Immagine da
7 All.3 Normale pratica industriale (DM ) la selezione granulometrica del materiale da scavo; la riduzione volumetrica mediante macinazione; la stabilizzazione a calce, a cemento o altra forma la stesa al suolo la riduzione della presenza nel materiale da scavo degli elementi/materiali antropici Immagine da
8 All.5 Piano di utilizzo ubicazione dei siti di produzione e volumetrie ubicazione dei siti di utilizzo e volumetrie operazioni di normale pratica industriale modalità di esecuzione e risultanze della caratterizzazione ambientale dei materiali da scavo eseguita in fase progettuale, siti di deposito intermedio e tempi di deposito; individuazione dei percorsi previsti ed indicazione delle modalità di trasporto previste Immagine da
9 Norme ambientali (L Marzo 2012) La caratteristica di pericolo H14 deve essere attribuita ai rifiuti secondo le modalità dell Accordo ADR per la classe 9 M6 («Materie pericolose per l ambiente acquatico, liquide») M7 («Materie pericolose per l ambiente acquatico, solide»). Nella normativa ADR, la classificazione delle materie pericolose per l ambiente si basa sulla rilevazione delle seguenti proprietà ecotossicologiche: tossicità acuta per l ambiente acquatico (categoria Acuta 1 ); tossicità cronica per l ambiente acquatico (distinta in categoria Cronica 1 e categoria Cronica 2 ); bioaccumulazione potenziale o effettiva; degradazione (biotica e non biotica) dei composti organici.
10 Semplificazione (L Aprile 2012) Art. 24: potrà essere valutato l uso di tecnologie innovative, di dimostrata efficienza e efficacia, a costi sopportabili resesi disponibili a seguito dello sviluppo tecnicoscientifico del settore" lascia la facoltà ai progettisti ad avvalersene stimola gli Enti di Controllo ad approfondire il settore Art. 57: rafforza gli strumenti di semplificazione amministrativa già esistenti per gli interventi di bonifica in siti in esercizio. c.7 promuove lo strumento dell Accordo di Programma per la semplificazione delle procedure amministrative per la realizzazione degli interventi di bonifica nei siti in esercizio (oli minerali, carburanti, GPL). c.8 in caso di attività di reindustrializzazione dei siti di interesse nazionale, il riutilizzo delle aree può essere concesso purchè siano stati attivati i necessari interventi di MISO le attività previste non pregiudichino la bonifica.
11 Cresci-Italia (L. 134 del 7 Agosto 2012) Art. 27: progetti di riconversione e riqualificazione delle aree dismesse o in crisi industriale come opere di pubblica utilità con Fondo per la crescita sostenibile ; recupero ambientale efficientamento energetico infrastrutture funzionali agli interventi riutilizzando le stesse aree non c è consumo netto di suolo prevede recupero ambientale dell area risparmio energetico, considerata come una fonte di energia
12 Cresci-Italia (L. 134 del 7 Agosto 2012) Art. 35: prevede l emanazione di un decreto interministeriale per la determinazione dei criteri di individuazione delle CSC applicabili ai siti militari. Tale definizione si rende necessaria in considerazione delle specifiche tipologie di contaminanti riscontrabili in tali siti, non ricomprese nell allegato 5 al Dlgs 152/06. Art. 36: introduce ulteriori semplificazioni per gli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale da effettuarsi in siti di deposito e/o lavorazione di carburanti, nonché nei punti vendita carburanti. Per i siti di raffinazione ed i depositi carburanti si rafforzano le disposizioni già introdotte dalla legge 4 aprile 2012.
13 Cresci-Italia (L. 134 del 7 Agosto 2012) economia.panorama.it Art. 36 bis: introduce importanti modifiche nei criteri di individuazione dei siti di interesse nazionale, individuando quali caratteristiche prioritarie l insistenza attualmente o in passato, di attivita' di raffinerie, di impianti chimici integrati o di acciaierie e la presenza di attività produttive ed estrattive di amianto e rimandando ad una successiva valutazione la sussistenza di tali requisiti per i 57 siti di interesse nazionale individuati. Lo stesso articolo da la possibilità alle regioni di ridefinire il perimetro dei SIN e di richiedere la restituzione delle competenze amministrative.
14 Gestione dei siti di interesse nazionale SIN dell amianto Bonifiche e riqualificazione dei siti industriali dismessi 7 Giugno
15 Decreto 11 Gennaio 2013
16 I 39 Siti di Interesse Nazionale prima lista nel 1998 (L. 426) ogni SIN include da decine a centinaia di soggetti responsabili delle attività di bonifica (con poche eccezioni) e di stakeholders in genere numerose sono le aree pubbliche e i siti orfani per i quali la bonifica è a carico della P.A. poche risorse a disposizione numerose aree in fase di caratterizzazione, poche le aree restituite
17 Sesto S.Giovanni (MB) Superficie totale: m 2 Numero di aree con procedimenti avviati: 27 Stato dell iter della bonifica Superfici (m 2 ) % rispetto al totale Procedimenti avviati ,00 % Caratterizzazione conclusa ,48 % Progetto di bonifica approvato ,00 % Siti svincolati e/o bonificati ,68 % La superficie riportata in tabella con approvazione del progetto di bonifica si riferisce alla sola falda. Per il suolo, la superficie con progetto di bonifica approvato è di m 2 pari al 27,81 % marcobecker.photoshelter.com
18 Pioltello Rodano (MI) Superficie totale: m 2 Numero di aree con procedimenti avviati: 9 Stato dell iter della bonifica Superfici (m 2 ) % rispetto al totale Procedimenti avviati ,00 % Caratterizzazione conclusa ,00 % Progetto di bonifica approvato ,85 % Siti svincolati e/o bonificati 0 0,00 %
19 Brescia Caffaro (BS) Superficie totale: m 2 Numero di aree con procedimenti avviati: 31 Stato dell iter della bonifica Superfici (m 2 ) % rispetto al totale Procedimenti avviati ,51 % Caratterizzazione conclusa ,33 % Progetto di bonifica approvato ,45 % Siti svincolati e/o bonificati 0 0,00 %
20 Casale Monferrato (AL) o o o o o Superficie: ha Proprietà: Stabilimenti di produzione di manufatti di amianto (Eternit - Fibronit) Tipologia contaminazione: Polveri e scarti di lavorazione nell area degli ex stabilimenti, diffusione nel centro abitato e nei 47 comuni limitrofi Risorse: Stanziati 35,5 milioni di euro in totale Stato della bonifica: Conclusa bonifica stabilimento ex- Eternit, smaltimento di 28.5mila m3 di materiale contaminato, di cui 15mila in situ richieste di smaltimento delle coperture private attivate su 2140 presentate. Censiti 120 siti da bonificare dal polverino. Aperta discarica in situ 20
21 Broni (PV) o o Superficie: 14 ha Proprietà: Stabilimenti di produzione di manufatti in amianto (Fibronit, Ecored) o o o Tipologia contaminazione: Polveri, fibre e materiali di amianto negli stabilimenti, diffusione polveri nel centro abitato Risorse: stanziati 7 milioni di euro per interventi di emergenza. Da reperire altri 30 mln Stato della bonifica: Interventi di messa in sicurezza area Fibronit e area Ecored in corso. In discussione costruzione di una discarica per bonifica in situ 21
22 Dati su siti contaminati locali e tecnologie di bonifica utilizzate Bonifiche e riqualificazione dei siti industriali dismessi 7 Giugno
23 Comune di Milano Stato dell iter della bonifica Aree % rispetto al totale Procedimenti avviati ,00% Caratterizzazione conclusa ,63% Progetto di bonifica approvato ,62% Siti svincolati e/o bonificati ,94% Elaborazioni ISPRA su dati Regione Lombardia e Arpa Lombardia, 2011 e ISTAT, 2011 Comune di Monza Stato dell iter della bonifica Aree % rispetto al totale Procedimenti avviati ,00% Caratterizzazione conclusa 23 95,83% Progetto di bonifica approvato 18 75,00% Siti svincolati e/o bonificati 14 58,33% milano.blogosfere.it
24 Comune di Bergamo Stato dell iter della bonifica Aree % rispetto al totale Procedimenti avviati ,00% Caratterizzazione conclusa 24 96,00% Progetto di bonifica approvato 24 96,00% Siti svincolati e/o bonificati 19 76,00% Elaborazioni ISPRA su dati Regione Lombardia e Arpa Lombardia, 2011 e ISTAT, 2011 Comune di Brescia Stato dell iter della bonifica Aree % rispetto al totale Procedimenti avviati ,00% Caratterizzazione conclusa 17 89,47% Progetto di bonifica approvato 16 84,21% Siti svincolati e/o bonificati 13 68,42%
25 Gestione dei siti contaminati a livello nazionale Fonte: Commissione Parlamentare d Inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, Annuario Dati Ambientali ISPRA, 2012 Regione Anagrafe Siti potenzialmente contaminati inseriti/inseribili Siti potenzialmente contaminati accertati Siti contaminati Siti con interventi avviati Siti bonificati Piemonte Sì Valle d'aosta Sì Liguria Sì Lombardia Sì Provincia Autonoma di Trento Sì ND Provincia Autonoma di Bolzano Si (solo per siti contamina ti) Veneto Sì Friuli- Venezia Giulia a No Emilia- Romagna No ND Toscana Sì Umbria a Sì Marche Sì Lazio No Abruzzo Molise Sì Campania Sì Puglia Sì Basilicata a No Calabria Sì ND Sicilia a Sì Sardegna Sì Italia
26 Tipologia di interventi (suoli, sedimenti, fanghi) Risk reduction measures for soil, sediment and sludge [%] Smaltiment o in discarica 50% Biologico in situ 10% Fisico chimico Ex Situ / Off site 15% Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012) Fisico chimico in situ 15% Biologico ex situ off site 10%
27 Tipologia di interventi (acque sotterranee) Altre tipologie di trattamento 15% Containme nt 45% Biologico in sito 15% Trattament o fisico chimico in sito 10% Biologico ex sito 15% Stime relative ai 57 SIN, dati trasmessi ad EIONET da ISPRA (2012)
28 Ultime news e conclusioni Bonifiche e riqualificazione dei siti industriali dismessi 7 Giugno
29 Normativa vigente (all.3 parte IV, 152/06) Bonifica e MISP - privilegiare gli interventi che permettano una riduzione del volume di rifiuti prodotti e della loro pericolosità attraverso: - la riduzione dei rischi derivanti dal trasporto e messa a discarica di terreno inquinato; - riutilizzo nel sito dei materiali eterogenei di risulta utilizzati nel sito come materiali di riempimento; - il risparmio idrico mediante il riutilizzo industriale delle acque emunte dal sottosuolo La scelta della soluzione da adottare tiene conto del processo di valutazione dei benefici ambientali e della sostenibilità dei costi delle diverse tecniche applicabili. Gli interventi di bonifica/messa in sicurezza permanente devono assicurare per ciascun sito in esame il raggiungimento degli obiettivi previsti col minor impatto ambientale e la maggiore efficacia. immagini.4ever.eu
30 DM 146/2013 Sono stati chiamati tecnici poi divisi in sottogruppi a tema Modifiche solo agli allegati Entro 31/12/2013 Schema Decreto interministeriale
31 Criticità Tecnico-Operative Disomogenea interpretazione a livello nazionale (distorsioni del mercato?) Mancato utilizzo della valutazione della sostenibilità ambientale nella progettazione degli interventi. Lentezza nella gestione e nello svincolo delle aree produttive legate a difficoltà di gestione di procedimenti complessi con molti soggetti responsabili (è solo burocrazia?). Poche risorse finanziarie per lo svolgimento dei controlli in campo che richiedono alta specializzazione (a volte le ARPA non riescono a mandare personale) Problematica bonifica delle acque sotterranee: Scarsa applicazione di obiettivi di qualità specifici per i corpi idrici (in attuazione della direttiva 2000/60) e conseguente necessità di raggiungimento delle CSC anche in aree degradate (ha senso richiedere la potabilità al di sotto di un SIN?) Mancata definizione per terreni ed acque sotterranee di valori di fondo per aree affette da inquinamento diffuso con conseguente necessità di raggiungimento delle CSC (intere falde sono contaminate da clorurati)
32 Grazie per l attenzione! marco.falconi@isprambiente.it 32
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