PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2014/2016

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1 COMUNE DI EMPOLI PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2014/2016 LEGGE N. 190 DEL 6 NOVEMBRE 2012 Art. 1 Premessa Il piano della prevenzione della corruzione redatto ai sensi del comma 59 dell art. 1 della legge 190/2012 e secondo le linee di indirizzo dettate dal Piano Nazionale dell Anticorruzione approvato dalla C.I.V.I.T. con delibera n.72/2013, si prefigge i seguenti obiettivi: Ridurre le opportunità che favoriscano i casi di corruzione. Aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione. Stabilire interventi organizzativi volti a prevenire il rischi corruzione. Creare un collegamento tra corruzione trasparenza performance nell ottica di una più ampia gestione del rischio istituzionale. Il piano è stato redatto dal Responsabile dell Anticorruzione, nominato con Decreto del Sindaco n 18 del 9 aprile 2013 ed è individuato nella persona del Segretario Generale in collaborazione con i dell Ente. Il piano della prevenzione della corruzione: Evidenzia e descrive il diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di illegalità e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio. Non disciplina protocolli di legalità o di integrità, ma disciplina le regole di attuazione e di controllo. Prevede la selezione e formazione dei dipendenti chiamati a operare in settori particolarmente esposti alla corruzione, prevedendo i principi orientati alla valutazione dei compatibilmente con le esigenze di funzionalità dell Ente. Il Programma triennale per la trasparenza e l integrità, approvato con delibera n. 66/GM del 10 Luglio 2013, nonché le successive modificazioni e integrazioni allo stesso, costituisce appendice del presente Piano triennale per la prevenzione della corruzione. Art. 2 I settori e le attività particolarmente esposti alla corruzione I Settori del Comune maggiormente esposti al rischio di corruzione sono: Lavori pubblici e patrimonio. Suap,edilizia privata. Politiche territoriali. Con una graduazione immediatamente inferiore a quelle di cui al comma 1, il rischio investe i settori: Affari generali ed istituzionali. Servizi finanziari e sistemi informatici. Affari legali e gestione del Personale. Polizia Municipale le cui funzioni sono state, dall esercizio 2013, trasferite all Unione dei Comuni Circondario empolese Valdelsa. Per cui sarà compito del suddetto Ente disciplinare la normativa in esame. Le attività a rischio di corruzione sono di seguito individuate: a) attività oggetto di autorizzazione o concessione; 1

2 b) attività nelle quali si sceglie il contraente per l affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163; c) attività oggetto di concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; d) concorsi e prove selettive per l assunzione del personale e progressioni di carriera di cui all articolo 24 del citato decreto legislativo n. 150 del 2009; e) opere pubbliche e gestione diretta delle stesse, scelta del contraente e conseguente gestione dei lavori; f) flussi finanziari e pagamenti in genere; g) manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici comunali; h) attività edilizia privata, cimiteriale, condono edilizio e sportello attività produttive; i) controlli ambientali; j) pianificazione urbanistica: strumenti urbanistici e di pianificazione di iniziativa privata; k) rilascio autorizzazioni allo svolgimento di attività di vendita su aree pubbliche; l) attività di accertamento, di verifica della elusione ed evasione fiscale; m) attività nelle quali si sceglie il contraente nelle procedure di alienazione e/o concessione di beni; n) atti e/o provvedimenti che incidono nella sfera giuridica dei Cittadini. Art. 3 Attuazione e controllo delle decisioni per prevenire il rischio di corruzione La pubblicazione delle informazioni relative ai procedimenti amministrativi nel sito internet del Comune costituisce il metodo fondamentale per il controllo, da parte del cittadino e/o utente, delle decisioni nelle materie a rischio di corruzione disciplinate dal presente piano. a) I controlli Di seguito si indicano la loro frequenza, i report, i soggetti deputati e i Responsabili. Controllo di gestione Frequenza: secondo le modalità e la loro tempistica precisata agli artt. 11 e 12 del Regolamento per i Controlli Interni approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 69/2013 Responsabile: Segretario Generale Soggetto: Personale deputato in seno al servizio ragioneria Controllo di regolarità amministrativa Frequenza: Secondo il programma dei controlli previsto nel vigente regolamento. Responsabile: Segretario Generale. Soggetto: Nucleo Controlli interni definito nel programma annuale dei controlli Controllo di regolarità contabile Frequenza: Costante Responsabile: Dirigente Servizi finanziari Soggetto: Personale deputato in seno al Servizio ragioneria Controllo equilibri finanziari Frequenza: Semestrale secondo le modalità e la loro tempistica precisata all art. 15 del Regolamento per i Controlli Interni approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 69/2013 Responsabile: Dirigente servizi finanziari Soggetto: Personale deputato in seno al Servizio ragioneria Controllo della qualità dei servizi Frequenza: 2

3 Responsabili: Tutti i Soggetto: Personale depuato nei singoli settori Controllo composizione delle commissioni di gara e di concorso Frequenza: In occasione della nomina della commissione Responsabile: Presidente Commissione Dirigente Ufficio Personale per i concorsi Soggetto: Personale individuato dal Dirigente Controllo a campione (min. 5%) delle dichiarazioni sostitutive Frequenza: Definita da ciascun Dirigente, ma con report annuale Responsabili: Tutti i per i procedimenti di competenza del proprio settore. Soggetto: Dipendenti individuati dal Dirigente Verifica del rispetto della tempistica prevista nel regolamento per i procedimenti amministrativi Frequenza: Semestrale con reportistica nel mese successivo alla scadenza del semestre (gennaio e luglio di ogni anno) Responsabili: Tutti i per i procedimenti di competenza del proprio settore. Soggetto: Dipendenti a ciò deputati dal Dirigente L esito del monitoraggio sarà pubblicato sul sito web dell Ente sezione Amministrazione Trasparente b) La Trasparenza Definizione della frequenza dei report dei Responsabili e delle specifiche. Accesso telematico a dati, documenti e procedimenti Frequenza: Costante Responsabili: Tutti i Soggetto: Attori della trasparenza indicati nel piano approvato dalla Giunta. Aggiornamento del sito in merito all azione amministrativa Nel sito dell ente sono presenti le schede di riferimento per ogni procedimento amministrativo di competenza. Frequenza: Aggiornamento costante con informazione trimestrale al Responsabile della Trasparenza Responsabili: Tutti i Specifiche: Nella scheda procedimento viene identificato il procedimento amministrativo ed i tempi procedimentali. Per ciascun procedimento deve essere presente la lista delle operazioni da eseguirsi che deve necessariamente contenere per ciascuna fase procedimentale: le norme da rispettare; il responsabile unico del procedimento; i tempi di ciascuna fase del procedimento e i tempi di conclusione del procedimento stesso; gli schemi tipo (modulistica) già pubblicati nel sito dell Ente, nell apposita sezione Amministrazione Trasparente. Ogni Dirigente verifica periodicamente la corretta esecuzione dei regolamenti, protocolli e procedimenti disciplinanti le decisioni nelle attività a rischio corruzione con obbligo di eliminare le anomalie riscontrate e informare trimestralmente il responsabile della prevenzione della corruzione della corretta esecuzione della lista e delle azioni di correzioni delle anomalie. Adozione e pubblicazione Piano Triennale per la Trasparenza Frequenza: Responsabile: il Responsabile della trasparenza Specifiche: I e gli altri attori della trasparenza indicati nel piano propongono al Responsabile della Trasparenza gli aggiornamenti del piano. 3

4 Il Piano definisce le azioni per l attuazione del principio della trasparenza. Adozione e pubblicazione, nonché aggiornamento del Codice di comportamento dei dipendenti Frequenza: Responsabile: Dirigente Settore Affari Legali e gestione del Personale. Pubblicazione dati stato patrimoniale Amministratori Frequenza: o immediata in caso di mutamento del soggetto titolare della carica Responsabile: il Responsabile trasparenza. La compilazione dovrà essere curata dall Ufficio Segreteria. Organizzazione Giornata della Trasparenza Frequenza: Ogni anno Responsabile: il Responsabile trasparenza Soggetti: Responsabile dell Ufficio Relazioni con il Pubblico, il responsabile del CED. La giornata prevede l incontro con i rappresentanti di categoria, dei Cittadini e delle associazioni per illustrare le azioni previste nel piano Anticorruzione, nel piano della Trasparenza nel P.E.G. e nel sistema dei controlli. Integrale applicazione del D.Lgs. n.33/2012 Tempi: diversi indicati nel Decreto Responsabili: Responsabile trasparenza Attori della Trasparenza individuati dal piano L applicazione del Decreto consente di rendere nota in modo capillare l attività della pubblica amministrazione ai fini dell applicazione del principio della trasparenza e del controllo dell attività svolta dall Amministrazione. Pubblicazione costi unitari di realizzazione delle opere pubbliche e di produzione dei servizi erogati ai cittadini Tempi: Costante Responsabili: Tutti i Le informazioni sui costi sono pubblicate sulla base di uno schema tipo redatto dall'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori,servizi e forniture. Pubblicazione degli indirizzi di posta elettronica relativi a: ciascun dirigente; ciascun responsabile di servizio; ciascun dipendente destinato ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione; responsabili unici dei procedimenti. Tempi: aggiornamento costante Responsabile: o loro delegati. A tali indirizzi il cittadino può rivolgersi per trasmettere istanze ai sensi dell'articolo 38 del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 e successive modificazioni, e ricevere informazioni circa i provvedimenti e i procedimenti amministrativi che lo riguardano. Pubblicazione, con riferimento ai procedimenti di scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nei propri siti web istituzionali, in formato digitale standard aperto, dei seguenti dati struttura proponente; 4

5 oggetto del bando; elenco degli operatori invitati a presentare offerte; aggiudicatario; importo di aggiudicazione; tempi di completamento dell'opera, servizio fornitura; importo delle somme liquidate. Tempi: Entro il 15 gennaio di ogni anno per le informazioni relative all anno precedente Responsabili: Tutti i Le informazioni sono pubblicate in tabelle riassuntive rese liberamente scaricabili in un formato digitale standard aperto che consenta di analizzare e rielaborare, anche a fini statistici, i dati informatici. Art. 4 Misure di contrasto per le attività maggiormente esposte a rischio. Per le attività indicate all art. 2, comma 3, del presente piano sono individuate le seguenti misure minime per l attuazione della legalità e integrità e per la prevenzione del rischio corruzione: a) Nell iter di formazione delle decisioni 1. Nella trattazione e nell istruttoria degli atti: rispettare l ordine cronologico di protocollazione dell istanza; redigere gli atti in modo semplice e comprensibile; rispettare il divieto di aggravio del procedimento; distinguere, ove possibile, l attività istruttoria e la relativa responsabilità dell adozione dell atto finale, in modo tale che per ogni provvedimento siano coinvolti almeno due soggetti: l Istruttore proponente e il Dirigente. 2. Nella formazione dei provvedimenti, con particolare riferimento agli atti in cui vi sia ampio margine di discrezionalità amministrativa o tecnica occorre motivare adeguatamente l atto. L onere di motivazione è tanto più diffuso quanto è ampia la sfera della discrezionalità. 3. Viene fissata l incompatibilità per il personale coinvolto nella fase istruttoria e procedimentale di gara ad assumere la carica di commissario all interno delle commissioni di gara, deputate alla valutazione del merito delle offerte ed alla scelta del contraente medesimo. Detta separazione si pone, peraltro, in linea con quanto previsto dallo stesso D.Lgs. 163/2006 e s.m.i. (Codice dei contratti pubblici) che all art. 84, co. 4 e 5 prevede ipotesi espresse di incompatibilità per gli stessi commissari, diversi dal Presidente, che non devono aver svolto né possono svolgere alcuna altra funzione o incarico tecnico o amministrativo relativamente al contratto del cui affidamento si tratta e per coloro che nel biennio precedente hanno rivestito cariche di pubblico amministratore che non possono essere nominati commissari relativamente ai contratti affidati dalle Amministrazioni presso le quali hanno prestato servizio. La scelta e la nomina dei componenti le commissioni di gara dovrà avvenire nel rispetto delle previsioni di cui al D.Lgs. 163/2006 e s.m.i., nonché secondo criteri di rotazione. 4. Si dispone che il criterio di rotazione venga adottato, ove possibile, anche per la nomina del RUP, tenuto conto delle specifiche competenze e dell attuale situazione organizzativa. 5. Quando il contratto è affidato con il criterio dell offerta economicamente più vantaggiosa si richiede puntuale definizione nel bando/lettera invito, dei criteri di valutazione e della loro ponderazione. 6. Nelle procedure selettive relative a reclutamento di personale, nel rispetto del principio di competenza professionale dei commissari le azioni opportune consistono in: un meccanismo di rotazione dei componenti con alcuni componenti esterni, ove possibile; la previsione della pubblicazione dei criteri di valutazione nel bando/avviso di selezione. 5

6 7. Per consentire a tutti coloro che vi abbiano titolo o interesse di partecipare e accedere alle attività secondo quanto consentito dalla legge, gli atti dell Ente dovranno, per quanto possibile, riportarsi ad uno stile comune, curando che i provvedimenti conclusivi dei procedimenti riportino nella premessa sia il preambolo che la motivazione. Il preambolo è composto dalla descrizione del procedimento svolto, con l indicazione di tutti gli atti prodotti e di cui si è tenuto conto per pervenire alla decisione finale, al fine di consentire di ricostruire il procedimento amministrativo seguito. La motivazione indica i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione. 8. Ai sensi dell art. 6 bis della legge 241/90, come aggiunto dall art. 1 legge 190/2012, il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali ed il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale, dando comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione. 9. Nell attività contrattuale: rispettare il divieto di frazionamento o innalzamento artificioso dell importo contrattuale; privilegiare l utilizzo degli acquisti a mezzo Consip, Mepa, motivandone puntualmente il mancato ricorso; assicurare il confronto concorrenziale, definendo requisiti di partecipazione alle gare e di valutazione delle offerte chiari ed adeguati; ridurre l area degli affidamenti diretti ai casi ammessi dalle leggi o dal regolamento comunale; verificare la congruità dei prezzi di acquisto di beni e servizi effettuati al di fuori del mercato elettronico della pubblica amministrazione e motivare negli atti il mancato ricorso al Mepa; verificare la congruità dei prezzi di acquisto, di cessione dei beni immobili o costituzione/cessione diritti reali minori; dichiarare all atto dell insediamento di non trovarsi in rapporto di parentela o di lavoro o professionali con i partecipanti alla gara od al concorso per i componenti delle commissioni di gara e concorso. Analoga dichiarazione rendono i soggetti nominati quali rappresentanti del Comune in enti, società, aziende od istituzioni. 10. Controllare le ipotesi di incompatibilità e inconferibilità di cui cui al d.lgs 39/2013 per quanto riguarda ciascun Settore di competenza. 11. Verificare sempre l assenza di professionalità interne nel caso di conferimento di incarichi di studio, ricerca e consulenza. b) Nei meccanismi di attuazione delle decisioni: 1. rilevazione dei tempi medi di pagamento; 2. monitoraggio all interno dei Settori dei procedimenti conclusi fuori termine e le motivazioni delle anomalie; 3. vigilare sull esecuzione dei contratti dell Ente; 4. implementare la digitalizzazione dell attività amministrativa in modo tale da assicurare trasparenza e tracciabilità; 5. tenere presso ogni Settore uno scadenziario dei contratti in corso (o altro strumento operativo interno), al fine di monitorare le scadenze evitando le proroghe non espressamente previste per legge. Art. 5 Misure di contrasto relative al personale. Ai fini dell attuazione dei principi della legge 190/2012 riguardo al personale si stabiliscono i seguenti criteri: 6

7 L adozione del provvedimento per la rotazione del personale dirigenziale addetto alle aree a più alto rischio di corruzione è di competenza del Sindaco. Come precisato anche nelle Intese in Conferenza Unificata, il sistema di rotazione del personale apicale dovrà garantire le necessarie competenze per la gestione delle strutture di massima dimensione nonché mantenere la continuità e la coerenza nell attuazione degli indirizzi. Ove, in ragione delle caratteristiche degli incarichi dirigenziali presenti, applicando il criterio di cui sopra, sussista l impossibilità di adottare misure di rotazione a causa di motivati fattori organizzativi, la misura dovrà essere applicato per il personale non dirigenziale. L attuazione del principio dovrà evitare che possano consolidarsi delle rischiose posizioni di privilegio nella gestione diretta di certe attività, evitando che lo stesso funzionario si occupi personalmente per lungo tempo dello stesso tipo di procedimento e si relazioni sempre con gli stessi utenti. Ferme restando le prerogative attribuite al Sindaco in tema di affidamento degli incarichi dirigenziali, la rotazione degli apicali dovrà avvenire nel termine massimo di due mandati amministrativi. Questa tempistica è volta a coniugare il rispetto del dettato della legge 190/2012 con l esigenza organizzativa propria di un Ente complesso, quale il Comune di Empoli,per meglio garantire la professionalità dei vertici della struttura burocratica. La previsione di cui sopra potrà essere oggetto di modifiche ove l ente operi una riorganizzazione dei settori tale da mutare le materie attribuite ai vari dirigenti potendo,in tal senso, rendere non necessaria la adozione dei provvedimenti di rotazione. Dipendenti Predisposizione da parte di ogni Dirigente, in seguito alla nuova nomina, di un programma di rotazione ogni tre anni, dei dipendenti che svolgono attività di Responsabile del procedimento sempre garantendo la professionalità e la funzionalità dell Ente motivando i casi in cui la misura non è attuabile. Referenti Viene prevista l individuazione, da parte di ogni, di un referente per ciascun settore. I referenti hanno il compito preminente di svolgere attività informativa nei confronti del Responsabile dell Anticorruzione, affinchè questi abbia elementi e riscontri sull intera organizzazione ed attività dell Amministrazione e di costante monitoraggio sull attività svolta dagli uffici di settore. I Referenti collaboreranno anche con gli altri attori della trasparenza individuati dal piano e con particolare riguardo al Responsabile della Redazione del Sito web ed accessibilità informatica. I referenti individuati con provvedimento del Dirigente potranno essere sostituiti su proposta del Responsabile dell Anticorruzione, dal Dirigente di riferimento. La tempistica delle attività di informazione dovrà avere, ordinariamente, la cadenza prevista dal presente piano, salvo i casi di accertata anomalia, disciplinati dal piano stesso, che dovranno essere comunicati in tempo reale. In caso di mancata individuazione del referente si considererà tale il Dirigente del settore. Art.6 Altre misure di contrasto Di seguito si elencano le altre misure di contrasto: a) obbligo di astensione dei dipendenti comunali eventualmente interessati in occasione dell esercizio della propria attività (deliberazione n 7/GM del 29/01/2014.); b) regolamento per l ordinamento degli uffici e dei servizi (deliberazione n 15/GM del 8/02/2012); c) la creazione ed il funzionamento dell Ufficio procedimenti disciplinari (deliberazione n 8/GM del 29/01/2014; 7

8 d) costante confronto tra il Responsabile dell Anticorruzione, i ed referenti; e) la completa informatizzazione dei processi; f) indizione, ove possibile, almeno sei mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura dei beni e servizi, delle procedure di selezione secondo le modalità indicate dal D.lgs. 163/2006; g) mappatura annuale dei processi per le attività a rischio individuate nel piano, a cura di ogni Dirigente di settore; h) analisi annuale del rischio delle attività che consiste nella valutazione delle probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che il rischio produce (probabilità ed impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio. Il livello di rischio è rappresentato da un valore numerico. Tale attività dovrà essere realizzata di concerto tra i, i referenti con il coordinamento del Responsabile della anticorruzione; i) coordinamento, annuale, tra il sistema disciplinare e il codice di comportamento che miri a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Piano anticorruzione; j) attuazione tempestiva e costante dei procedimenti di controllo di gestione, monitorando con l applicazione di indicatori di misurazione dell efficacia ed efficienza (economicità e produttività) le attività individuate dal presente piano, quali quelle a più alto rischio di corruzione che saranno individuate ogni anno nel Piano Esecutivo di Gestione; k) comunicazione al cittadino/imprenditore/utente, che chiede il rilascio del provvedimento autorizzativo, abilitativo, concessorio oppure qualsiasi altro provvedimento o atto del responsabile del procedimento, del termine entro il quale sarà concluso il procedimento amministrativo, l dello stesso Responsabile e il sito internet del Comune; l) trasmissione delle proposte di modifica, entro 31 dicembre 2014, da parte di ogni Dirigente, dei vigenti Regolamenti al fine del recepimento della normativa in tema di anticorruzione e adeguamento alla stessa. Art. 7 I meccanismi di formazione idonei a prevenire il rischio di corruzione L applicazione della Legge n.190/2012, introducendo importanti innovazioni, in particolar modo delle azioni di prevenzione della corruzione necessita di percorsi formativi che sviluppino e migliorino le competenze individuali e la capacità del sistema organizzativo del Comune di assimilare una buona cultura della legalità traducendola nella quotidianità dei processi amministrativi e delle proprie azioni istituzionali. Le attività formative possono essere divise per tipologia di destinatari, dipendenti INTERESSATI e dipendenti COINVOLTI, nei confronti dei quali sarà destinata una formazione differenziata secondo i ruoli. Il Responsabile della prevenzione della corruzione dovrà individuare di concerto con i i dipendenti e i funzionari destinatari della formazione le materie oggetto di formazione corrispondenti alle attività indicate all art. 2 del presente piano. La formazione verterà anche sui temi della legalità e dell etica e verrà effettuata, ove possibile, mediante corsi della Agenzia di formazione o, in alternativa, con corsi preferibilmente organizzati nella sede dell Ente anche e-learning. Il bilancio di previsione annuale deve prevedere, in sede di previsione oppure in sede di variazione o mediante appositi stanziamenti nel PEG, gli opportuni interventi di spesa finalizzati a garantire la formazione. Art. 8 I compiti del Responsabile della prevenzione della corruzione Al Segretario Generale, considerata la rilevanza dei controlli interni attribuitigli dal D.L.174/2012, convertito in Legge n.213/2012, nonché i compiti attribuiti al Responsabile della prevenzione e della corruzione, viene assegnato lo svolgimento dei suddetto ruolo. Il Responsabile della prevenzione della corruzione dovrà inoltre: 8

9 a) proporre l aggiornamento del piano triennale della prevenzione entro il 15 dicembre di ogni anno. La Giunta Comunale lo approva entro il 31 gennaio dell anno successivo; b) sottoporre entro il 15 aprile di ogni anno a decorrere dal 2015, il rendiconto di attuazione del piano della prevenzione dell anno precedente al controllo del Nucleo di valutazione per le attività di valutazione dei dirigenti; c) proporre alla Giunta Comunale, per il primo anno entro il 15 giugno 2014 e successivamente ogni anno entro il 15 dicembre, per quanto di competenza, la relazione di rendiconto di attuazione del piano dell anno precedente; l approvazione si basa sui rendiconti presentati dai dirigenti entro il 28 febbraio 2014 e di ogni anno sui risultati realizzati, in esecuzione del piano triennale della prevenzione. Il rendiconto deve contenere una relazione dettagliata sulle attività poste in essere da ciascun dirigente in merito alla attuazione effettiva delle regole di legalità o integrità emanate dal Comune. Il primo rendiconto potrà riguardare l attuazione delle norme contenute negli atti connessi al presente piano quali quelle del piano della trasparenza. La Giunta Comunale esamina le azioni di correzione del piano proposte dal Responsabile a seguito delle criticità emerse. d) individuare, previa proposta dei dirigenti competenti, il personale da inserire nei programmi di formazione; e) procedere con proprio atto alle azioni correttive per l eliminazione delle criticità, ciò in applicazione del regolamento sui controlli interni, interessando i dirigenti. f) verificare, entro il 1 giugno di ogni anno con l ausilio dell Ufficio Personale, l avvenuto contenimento, ai sensi di legge, degli incarichi dirigenziali a contratto nella misura massima di percentuale dei posti effettivamente coperti della dotazione organica della qualifica dirigenziale. Indica a tal fine costantemente (per quanto di rispettiva competenza) al Sindaco e alla Giunta Comunale gli scostamenti e le azioni correttive adottate o in corso di adozione anche mediante strumenti in autotutela; g) proporre, entro il 31 gennaio di ogni anno a decorrere dall anno 2015, previa proposta dei dirigenti da comunicare entro il 30 novembre, il piano annuale di formazione, con esclusivo riferimento alle materie inerenti le attività a rischio di corruzione individuate nel presente piano. Il piano annuale di formazione avrà a riferimento le materie inerenti le attività a rischio di corruzione individuate del presente piano e dovrà contenere: 1. le materie oggetto di formazione; 2. i dipendenti e i funzionari che svolgono attività nell ambito delle materie sopra citate; 3. il grado di informazione e di conoscenza dei dipendenti nelle materie/attività a rischio di corruzione. In fase di prima attuazione il piano della formazione è adottato entro il 30 giugno Art. 9 I compiti dei I dirigenti provvedono semestralmente al monitoraggio del rispetto dei tempi procedimentali e alla tempestiva eliminazione delle anomalie e provvedono ad informare trimestralmente il Responsabile dell Anticorruzione sull attività svolta. I risultati del monitoraggio devono essere consultabili nel sito web istituzionale del Comune, con cadenza semestrale. I dirigenti hanno l obbligo di inserire nei bandi di gara le regole di legalità o integrità del presente piano della prevenzione della corruzione, prevedendo la sanzione della esclusione; attestano semestralmente al Responsabile della prevenzione della corruzione il rispetto dinamico del presente obbligo. I dirigenti procedono, ove possibile, almeno sei mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto la fornitura dei beni e servizi, alla indizione delle procedure di selezione secondo le modalità indicate dal D.lgs. 163/2006. I dirigenti indicano, ogni anno, al Responsabile della prevenzione della corruzione, le forniture di beni, servizi e lavori da appaltare nei successivi dodici 9

10 mesi e propongono il relativo inserimento nel programma che il Consiglio Comunale deve approvare in occasione del bilancio di previsione ove gli importi siano superiori alla soglia prevista dalla legge regionale di riferimento. I dirigenti, devono monitorare con la applicazione di indicatori di misurazione dell efficacia ed efficienza (economicità e produttività) le attività individuate dal presente piano, quali a più alto rischio di corruzione e indicano in quali procedimenti si palesano criticità e le azioni correttive. Il dirigente presenta entro il mese di febbraio di ogni anno, al Responsabile della prevenzione della corruzione, una relazione dettagliata sulle attività poste in merito alla attuazione effettiva delle regole di legalità o integrità indicate nel presente piano nonché i rendiconti sui risultati realizzati, in esecuzione del piano triennale della prevenzione. Il Dirigente propone il piano della formazione del personale di cui al precedente articolo. I dirigenti devono monitorare, anche con controlli sorteggiati a campione tra i dipendenti adibiti alle attività a rischio di corruzione disciplinate nel presente piano, i rapporti aventi maggior valore economico (almeno il 10%) tra l'amministrazione e i soggetti che con la stessa stipulano contratti o che sono interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici di qualunque genere, anche verificando eventuali relazioni di parentela o affinità sussistenti tra i titolari, gli amministratori, i soci e i dipendenti degli stessi soggetti e i dirigenti e i dipendenti dell'amministrazione. Del monitoraggio presentano semestralmente, con decorrenza 2015, una relazione al Responsabile della prevenzione della corruzione. Il dirigente del Personale, entro il 31 maggio di ogni anno, comunica al Responsabile della prevenzione della corruzione e al nucleo di valutazione, ove ricorra la fattispecie, tutti i dati utili a rilevare le posizioni dirigenziali attribuite a persone, interne e/o esterne alle pubbliche amministrazioni, individuate discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione. Le omissioni, i ritardi, le carenze e le anomalie da parte dei dirigenti rispetto agli obblighi previsti nel presente Piano costituiscono elementi di valutazione della performance individuale e di responsabilità disciplinare. Il presente comma integra le previsioni normative concernenti l applicazione delle sanzioni disciplinari e il sistema di valutazione dei. Art. 10 I compiti dei Dipendenti I dipendenti destinati a operare in settori e/o attività particolarmente esposti alla corruzione, i responsabili dei servizi, i referenti e i dirigenti, con riferimento alle rispettive competenze previste dalla legge e dai regolamenti vigenti, attestano di essere a conoscenza del piano di prevenzione della corruzione e provvedono a svolgere le attività per la sua esecuzione; essi devono astenersi, ai sensi dell art. 6 bis legge 241/1990, in caso di conflitto di interessi, segnalando tempestivamente ogni situazione di conflitto, anche potenziale. I dipendenti che svolgono le attività a rischio di corruzione, relazionano tempestivamente al dirigente e ai referenti il rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata, indicando, per ciascun procedimento nel quale i termini non sono stati rispettati, le motivazioni in fatto e in diritto di cui all art. 3 della legge 241/1990, che giustificano il ritardo. Tutti i dipendenti nel rispetto della disciplina del diritto di accesso ai documenti amministrativi di cui al capo V della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, in materia di procedimento amministrativo, rendono accessibili, in ogni momento agli interessati, le informazioni relative ai provvedimenti e ai procedimenti amministrativi, ivi comprese quelle relative allo stato della procedura, ai relativi tempi e allo specifico ufficio competente in ogni singola fase. 10

11 Art.11 Compiti del Nucleo di Valutazione Il nucleo di valutazione verifica che la corresponsione della indennità di risultato dei dirigenti, con riferimento alle rispettive competenze, sia direttamente e proporzionalmente collegata alla attuazione del Piano triennale della prevenzione della corruzione e del Piano triennale per la trasparenza dell anno di riferimento. Tale verifica comporta che nel piano della perfomance siano previsti degli obiettivi relativi all attuazione delle azioni previste nel presente piano. Pertanto il Nucleo di Valutazione verificherà che i prevedano tra gli obiettivi, da assegnare ai propri collaboratori, anche il perseguimento delle attività e azioni previste nel presente piano. Il presente articolo integra il regolamento sui criteri inerenti i controlli interni e trova la prima attuazione nell adozione del piano per la performance Art. 12 Monitoraggio flusso della corrispondenza Gli uffici preposti al protocollo provvederanno alla trasmissione, esclusivamente agli indirizzi di posta elettronica dei e/o dei Responsabili dei procedimenti e degli Amministratori, dei documenti e degli atti, pervenuti sia in formato cartaceo che in formato elettronico. Tempi: Quotidianamente Responsabili: Dirigente Settore Affari generali ed istituzionali attraverso il Responsabile dell Ufficio Protocollo. La mancata trasmissione della posta in entrata e, ove possibile, in uscita tramite supporto informatico, costituisce elemento di valutazione dei soggetti preposti alla trasmissione. La corrispondenza tra il Comune e il cittadino/utente deve avvenire, ove possibile, mediante p.e.c.. Ogni Dirigente dovrà verificare con cadenza mensile l effettivo utilizzo della strumentazione informatica per la gestione della posta in uscita. Ove dalla verifica risulti una qualche anomalia il dirigente dovrà adottare le misure atte ad eliminarla. Dell attività di cui sopra dovrà essere rimessa apposita reportistica trimestrale al Responsabile della prevenzione della corruzione o a suo incaricato. Art. 13 Responsabilità Il responsabile della prevenzione della corruzione risponde nelle ipotesi previste dall art. 1 commi 12, 13, 14, legge 190/2012. Con riferimento alle rispettive competenze, la mancata osservanza delle disposizioni contenute nel presente piano della prevenzione della corruzione costituisce elemento di valutazione sulla performance individuale e di responsabilità disciplinare dei e dei dipendenti. Per le responsabilità derivanti dalla violazione del codice di comportamento, si rinvia alle previsioni dello stesso nonché a quanto previsto all art. 54 D.lgs. 165/2001 e s.m.i. cfr. comma 44 11

12 CRONOPROGRAMMA DATA ATTIVITÀ SOGGETTO COMPETENTE secondo le modalità e la loro tempistica precisata agli artt. 11 e 12 del Regolamento per i Controlli Interni approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n 69/2013 Controllo di gestione Responsabile prevenzione della corruzione Controllo della qualità dei servizi (31 gennaio) (31 gennaio) (entro il mese successivo alla scadenza del termine utile per la presentazione della dichiarazione dei redditi) NB Devono essere pubblicati immediatamente tutti gli altri dati relativi agli amministratori richiesti dal D.Lgs 33/2013 Organizzazione Giornate della Trasparenza Adozione e pubblicazione Piano Triennale per la Trasparenza Adozione e pubblicazione degli adeguamenti al Codice di comportamento dei dipendenti Pubblicazione dati stato patrimoniale Amministratori Responsabile trasparenza Responsabile trasparenza Dirigente Settore Personale Responsabile trasparenza 15 gennaio 15 gennaio Mappatura e pubblicazione delle informazioni relative alle attività indicate nel presente Piano tra le quali è più elevato il rischio di corruzione Pubblicazione, con riferimento ai procedimenti di scelta del contraente per l'affidamento di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione e prescelta ai sensi del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e 12

13 31 gennaio 31 gennaio Per l anno 2014 entro il 30 giugno In prima applicazione 1 giugno 2014 In prima applicazione 31 maggio novembre 15 dicembre forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.163, nei propri siti web istituzionali, in formato digitale standard aperto: la struttura proponente; l'oggetto del bando; l'elenco degli operatori invitati a presentare offerte; l'aggiudicatario; l'importo di aggiudicazione; i tempi di completamento dell'opera, servizio o fornitura; l'importo delle somme liquidate. Adozione dell aggiornamento del piano triennale di prevenzione della corruzione da parte della Giunta Comunale Approvazione Piano di formazione Responsabile prevenzione della corruzione (art. 1, comma 5 lett. b, legge 190/2012 ) Indicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione, dei lavori e forniture dei beni e servizi da appaltare nei successivi dodici mesi. Verifica avvenuto contenimento, ai sensi di legge, degli incarichi dirigenziali a contratto nella misura massima di percentuale dei posti effettivamente coperti della dotazione organica della qualifica dirigenziale. Comunicazione al Responsabile della prevenzione della corruzione e al nucleo di valutazione di tutti i dati utili a rilevare le posizioni dirigenziali attribuite a persone, interne e/o esterne alle pubbliche amministrazioni, individuate discrezionalmente dall'organo di indirizzo politico senza procedure pubbliche di selezione. Proposta al Responsabile della prevenzione della corruzione del piano di formazione per i propri dipendenti. Presentazione proposta di aggiornamento del piano di prevenzione della corruzione Responsabile della corruzione Responsabile della corruzione Responsabile della prevenzione della corruzione su comunicazione del Dirigente del personale. Dirigente Settore gestione del personale. Responsabile della prevenzione della corruzione Presentazione al Responsabile 13

14 28 febbraio della prevenzione della corruzione, della relazione dettagliata sulle attività poste in merito alla attuazione effettive delle regole di integrità e legalità indicate nel piano. in prima applicazione 31 dicembre dicembre 15 aprile Semestrale Secondo il programma dei controlli Trasmissione da parte dei delle proposte di modifica del Piano di prevenzione della corruzione Approvazione relazione del rendiconto di attuazione del Piano Presentazione al Nucleo di Valutazione del rendiconto di attuazione del Piano dell anno precedente Controllo a campione (min. 5%) delle dichiarazioni sostitutive Controllo di regolarità amministrativa in fase successiva. Responsabile della prevenzione della corruzione. Responsabile della prevenzione della corruzione Responsabile prevenzione della corruzione unitamente al supporto dell organo di controllo individuato. Semestrale (luglio gennaio) Semestrale luglio - gennaio Verifica del rispetto della tempistica dei procedimenti amministrativi Attestazione resa al Responsabile del piano della prevenzione della corruzione del rispetto dinamico dell obbligo di inserire nei bandi di gara, le regole di legalità o integrità del piano di prevenzione della corruzione. Semestrale Controllo equilibri finanziari Dirigente Settore Servizi finanziari Semestrale dal 2015 Trimestrale costante costante costante Presentazione al responsabile prevenzione della corruzione monitoraggio rapporti (aventi maggior valore economico ed almeno il 10% di essi) tra il Comune e il cittadino/utente, anche verificando i rapporti di parentela con i dipendenti. Report al Responsabile della Prevenzione della Corruzione dell effettivo utilizzo strumentazione informatica per la gestione della posta in uscita Monitoraggio avvenuta trasmissione della posta in entrata anche mediante p.e.c. Adeguamento schede procedimenti ove necessario. Accesso telematico a dati, documenti e procedimenti Responsabile Ufficio Protocollo 14

15 costante Pubblicazione costi unitari di realizzazione delle opere pubbliche e di produzione dei servizi erogati ai cittadini costante La corrispondenza tra il Comune e il cittadino/utente deve avvenire, ove possibile, mediante p.e.c.. costante Pubblicazione degli indirizzi di posta elettronica seguenti relativi a: - ciascun dirigente; - ciascun responsabile di servizio; - ciascun dipendente destinato ad operare nei settori particolarmente esposti alla corruzione; - responsabili unici dei procedimenti. costante Controllo di regolarità contabile Dirigente Settore Servizi finanziari tempestivo - Informazione del mancato rispetto dei tempi procedimentali e di qualsiasi altra anomalia accertata con particolare riguardo a attività a rischio corruzione. - adozione azioni necessarie per eliminare le anomalie; - proposta al Responsabile della prevenzione della corruzione delle azioni non di competenza dirigenziale. tempestivo Rendere accessibili agli interessati le informazioni relative ai provvedimenti e procedimenti amm.vi, ivi comprese: stato della procedura, tempi, ufficio competente in ogni fase. CONTROLLO COMPOSIZIONE DELLE COMMISSIONI DI GARA E DI CONCORSO Tempi: prima della nomina della commissione Responsabile: Presidente Commissione di gara e/o di concorso INDIZIONE DELLE PROCEDURE DI SELEZIONE SECONDO LE MODALITÀ INDICATE DAL D.LGS. 163/2006 Tempi: Almeno sei mesi prima della scadenza dei contratti aventi per oggetto lavori, fornitura dei beni, servizi Responsabili: INTEGRALE APPLICAZIONE DEL D.LGS. N.33/2012 Tempi: diversi indicati nel decreto Responsabili: Responsabile trasparenza 15

16 Responsabile redazione sito web 16

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