Cassa Depositi e Prestiti S.p.A il partner degli enti locali e della Pubblica Am m inistrazione per lo sviluppo economico nazionale

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1 Direzione Finanziamenti Pubblici Cassa Depositi e Prestiti S.p.A il partner degli enti locali e della Pubblica Am m inistrazione per lo sviluppo economico nazionale Incontro di approfondimento promosso dalla Regione Siciliana marzo 2008 Regione Siciliana Programmazione

2 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti Regione Siciliana Programmazione

3 CDP e gli Enti locali: cam biam enti organizzativi La CDP ha intrapreso, già a partire dal 2004, un profondo processo di innovazione, nella struttura organizzativa e nei prodotti, finalizzato a garantire una risposta sempre più efficace alle esigenze della propria clientela istituzionale La trasformazione ha consentito una maggiore flessibilità e tempestività della attività di finanziamento degli enti locali adeguandola al contesto operativo in continuo mutamento. 3

4 CDP e gli Enti locali: cam biam enti organizzativi Presidenza e CDA Aree di staff Direzione Generale Amministrazione e Bilancio Risk Management Legale e Affari Societari Direzione Finanziamenti Pubblici Direzione Finanza Direzione Infrastrutture Grandi Opere Direzione Gestione e Supporto Sviluppo Direzioni preposte alla gestione e concessione di fondi agevolati 4

5 Supporto alla client ela La relazione com m erciale con gli Enti è centralizzata nella Direzione Finanziam enti Pubblici, con l obiettivo di fornire alla clientela un interlocutore unico e con competenze trasversali sulla gamma dei prodotti. La struttura Relazioni Grandi Enti è rivolta alle am m inistrazioni statali, alle regioni, ai com uni ed alle province di m aggiore dim ensione, agli enti pubblici non territoriali. Nell am bito della DFP la struttura Assistenza Enti è specificam ente dedicata ai comuni ed alle province di dimensioni medio- piccole. GRANDI ENTI Stato Regioni Province con popolazione > ab. Comuni con popolazione > ab. Enti pubblici Organismi di diritto pubblico ENTI Province con popolazione < ab. Comuni con popolazione < ab 5

6 CDP e gli Enti locali: le recenti linee di intervento La CDP Spa in qualità di partner delle Pubbliche Amministrazioni per il sostegno degli investimenti pubblici, ha interpretato dal 2005 la sua missione cercando di: 1. Ampliare e migliorare la propria gamma di prodotti di finanziamento rivolti ad enti territoriali 2. Razionalizzare e accelerare lo sviluppo delle infrastrutture attraverso la concessione di finanziam enti agevolati resi disponibili dalla normativa nazionale 3. Mettere a disposizione capit ale proprio in Fondi di investim ento e promuovere la consulenza a vantaggio di partenariati pubblico- privato 6

7 Gli attuali canali di finanziamento della CDP Finanziamenti ordinari e flessibili ad Enti Territoriali Finanziamenti corporate a società concessionarie e gestori di servizi di pubblica utilità Gestione Fondi Agevolati rotativi per lo sviluppo (in prim is Progettualità / Incentivi alle Imprese e agli Investimenti in Ricerca) Finanza di Progetto Partecipazione a Fondi Infrastrutturali (2Fi, Galaxi, Social Housing) 7

8 L evoluzione dello st ock debit o degli enti territ oriali e dei prestiti carico stato anni (*) Stoc k de bito degli enti te rritoriali e pr estit i a c aric o Stato ( miliardi) Tot. debit o Tot. debit o Tot. debit o Tot. debit o ent i t errit. ent i t errit. ent i t errit. ent i t er rit R. EELL A.E. C.S. R. EELL A. E. C.S. R. EELL A. E. C.S. R. EELL A.E. Fine 2004 Fine 2005 Fine 2006 Fine 2007 R. = Regioni EELL = Ent i locali A.E.= Alt ri ent i t er rit or iali C.S. = Prest it i a car ico St at o Pr estit i Titoli Carto larizzaz ioni C.S. (*) dati in m iliardi aggiornati al 3 1 dicem bre Fonte: Banca d I talia. Le serie storiche sono soggette a revisione in corrispondenza di aggiornamenti periodici dei dati Banca d I talia. 8

9 L evoluzione dello st ock di debit o degli enti t erritoriali e dei prestiti carico stato anni I l sostenuto trend di crescita dello stock di debito degli enti pubblici nel triennio (totale + 30 m iliardi/ + 38% ) ha registrato un pronunciato rallentamento nel 2007 (totale + 3 m iliardi/ + 2,7% dovuto principalm ente a cartolarizzazioni dei crediti sanitari). Nello stesso periodo i prestiti a carico Stato, ora pari a 56 m iliardi, segnano un increm ento più m odesto (+ 8 mld/ + 17% ) e, nel 2007, addirittura una riduzione di 2 mld. Com uni e Province hanno contribuito all increm ento del triennio com plessivam ente per 13 mld (+ 32% ) di cui 6 mld sono relativi all increm ento dello stock di mutui e 7 mld sono relativi a titoli; tale dinamica può essere stata influenzata dal l accentuato ricorso a conversione ex art. 41 L448/ 2001 nel 2005 in quanto nel 2006 l increm ento dei BOC-BOP si lim ita a + 1 mld; nel 2007 il m ercato obbligazionario non ha fatto registrare variazioni nel com parto EELL m entre lo stock di mutui a fine 2007 cresce di 2 mld. Lo stock di debito degli altri enti pubblici non territoriali passa tra il 2004 e 2006 da 6 mld a 9m ld (+ 3m ld/ + 50% ), in parte trainato dal crescente ricorso a form e di esternalizzazione del debito; nel 2007 lo stock di indebitam ento del com parto non ha subito variazioni conferm ando il rallentam ento generale dell intero settore. 9

10 Evoluzione dello st ock di debit o degli enti t errit oriali e dei flussi di concessioni nel 2007 Nel corso del 2007, l increm ento di 3 m iliardi del comparto enti territoriali è dovuto principalmente ai seguenti fattori: + 2 mld cartolarizzazioni delle Regioni +2 mld mutui Enti Locali -1 mld di cartolarizzazioni di EELL venute a scadenza statico lo stock di debito degli enti pubblici non territoriali I dati di flusso derivanti da un indagine statistica, condotta da CDP su un campione di 150 enti locali e sulle regioni, stima nel 2007 le seguenti variazioni (escluse rimodulazioni): totale finanziamenti in riduzione sul 2006 di oltre il 50% Regioni: -62% Province e comuni: -40% prest it i attivati su contributi Stato: 75% A livello di sistema la riduzione dei volumi 2007 può essere spiegata da alcuni principali fattori: indirizzo di politica econom ica più stringente (obiettivi del patto 2007) fattori congiunturali che hanno aum entato la spesa corrente in termini di costi di funzionamento(es. costo energetico) e oneri per interessi sul debito tendenza alla riduzione della com partecipazione agli investim enti da parte dello Stato e Regioni 10

11 Prodotti e servizi finanziari offerti dalla CDP agli Enti Territoriali CDP, nel corso degli ultim i anni, ha risposto con attenzione alle esigenze di ottim izzazione finanziaria nella realizzazione delle infrastrutture pubbliche da parte degli Enti ampliando la gamma dei propri prodotti e servizi. Prestito ordinario per EELL Circolare 1255/05 Prestito Flessibile per EELL Circolare 1263/1267 Nuovo Prestito per le Regioni Circolare 1271/07 E lo strum ento di finanziamento tradizionale, con durata dell am m ortam ento com presa, di norm a, tra 5 e 30 anni Innovativo prodotto di finanziamento pubblico lanciato da CDP CDP offre 2 nuovi prodotti : Prestito senza preammortamento ad erogazione unica; Prestito senza preammortamento ad erogazione multipla, 11

12 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 12

13 La revisione degli schem i cont rat tuali dei prestiti A partire da Luglio 2007 con l obiettivo di rendere m aggiorm ente economiche le condizioni di tasso, la CDP ha adeguato alcune clausole finanziarie dei prestiti in favore degli enti territoriali. Queste le principali novità: Decorrenza Ammortamento: introduzione inizio ammortamento dalla data del 1 luglio immediatamente successiva al giorno di stipula, o dal 1 luglio dell anno successivo la data di stipula Pagamento interessi passivi di preammortamento su base semestrale (31 gennaio/31 luglio) Sostituzione della Media Euribor con il Param etro Euribor 13

14 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 14

15 I l Prestito Flessibile di scopo A fine con la pubblicazione della Circolare CDP ha aggiunto alla gamma dei propri prodotti il Prestito Flessibile, originariamente ideato per gli Enti Locali. I l Prestito Flessibile è diretto fondam entalm ente a m igliorare l efficienza finanziaria nella realizzazione di opere ed interventi pubblici che presentino: - importo rilevante - crono- programmi medio/lunghi. 15

16 I l Prestit o Flessibile di scopo A fine 2006 con la pubblicazione della Circolare 1267 la CDP ha allargato la platea dei beneficiari e reso accessibile ad una gamma più vasta di investimenti pubblici il suo prodotto di finanziamento più innovativo. Le novità introdotte: - Riduzione ad 1 milione di euro dell'importo minimo del prestito - Riduzione a euro dell'importo minimo del prestito per Comuni al di sotto dei abitanti - Riduzione a euro della quota minima di partecipazione nel caso di progetti congiunti fra più enti 16

17 Prestito Flessibile: i principali vantaggi Si tratta di una modalità di prestito a medio-lungo termine, che consente di contrarre un debito per un ammontare in linea con le esigenze di finanziamento in funzione dello stato di avanzamento lavori. Principali vantaggi della flessibilità: Possibilità di allungare la durata del preammortamento fino a 5 anni Oneri finanziari calcolati solo sulla somma effettivamente erogata Possibilità di riduzione dell importo del finanziamento in relazione all effettiva spesa di investimento Possibilità di rinuncia a costo nullo in caso di non realizzazione dell opera Opzione per trasformare, con cadenza annuale, il tasso d interesse da variabile a fisso un ulteriore vantaggio: la modalità di registrazione contabile 17

18 Prestito Flessibile : dalla Stipula all Am m ort am ento Le fasi: 1. STIPULA; 2. PRE-AMMORTAMENTO; 3. FINE DEL PERIODO DI UTILIZZO E DEL PRE-AMMORTAMENTO; 4. AMMORTAMENTO DATA DI STIPULA gg/mm/aaaa TEMINE DEL PRE- AMMORTAMENTO 31/12/aaaa+m 31/12/aaaa+n PERIODO DI UTILIZZO PREAMMORTAMENTO Da 1 a 5 anni AMMORTAMENTO Da 4 a 28 anni DURATA MASSIMA COMPLESSIVA DEL CONTRATTO 30 anni 18

19 Prestito Flessibile: ASPETTI CONTABILI I l notevole successo riscosso dal prestito flessibile ha fatto sorgere l esigenza per gli enti locali di individuare una m odalità di contabilizzazione che consentisse di rappresentare correttam ente nel bilancio previsionale e consuntivo i vantaggi concreti di questo innovativo strumento finanziario. Per dare una risposta a tale esigenza, la CDP S.p.A. ha prom osso, congiuntam ente all ARDEL, la costituzione di un tavolo tecnico con il coinvolgim ento del Ministero dell Econom ia e delle Finanze (Direzione Ragioneria Generale dello Stato), del Ministero degli Interni (Direzione Centrale Finanza Locale). 19

20 Prestito Flessibile: ASPETTI CON TABI LI In risposta ad un quesito formulato da CDP ai Ministeri com petenti, per l ottenim ento di un parere sulla contabilizzazione del prestito flessibile, le Amministrazioni interessate hanno condiviso gli orientamenti interpretativi della normativa vigente in materia e in particolare che l utilizzo del prestito flessibile consente agli enti : - di scaglionare sul bilancio pluriennale e nei bilanci degli esercizi successivi le entrat e ( accensione prestiti) e le spese ( in conto capit ale) in corrispondenza delle previsioni di erogazione del prestito - di contabilizzare quale debito sul proprio bilancio le sole somme erogate nel periodo di utilizzo. 20

21 Prestito Flessibile: Esempio di Contabilizzazione I potesi di utilizzo Nell anno 2008 nasce per l Ente locale l esigenza di dare copertura finanziaria alla costruzione di una infrastruttura. Costo di realizzazione stimato: 15,0 mln euro Tempo di realizzazione stimato: 4 anni Ipotesi di richieste di erogazione, in funzione del crono-programma dei lavori stimato, programmate come segue: -10% nel primo anno (2008) -20% nel secondo anno (2009) -40% nel terzo anno (2010) -30% nel quarto anno (2011) Ipotesi di durata ammortamento: 24 anni 21

22 Contabilizzazione spesa per la realizzazione infrastruttura(*) ( prestito ordinario CDP vs Prestito Flessibile CDP) Bilancio di previsione 2008 Prestito Ordinario Bilancio Consuntivo 2008 Entrate TIT. V Accensione nuovi prestiti 15,0 Spese TIT. II Spese in c/capitale 15,0 Entrate TIT. V Assunzione nuovi prestiti: accertamenti 15,0 in c/residui 13,5 Spese TIT. II Spese in c/capitale: accertamenti 15,0 in c/residui 13,5 Bilancio di previsione 2008 Prestito Flessibile Bilancio Consuntivo 2008 Entrate TIT. V Accensione nuovi prestiti 1.5 Spese TIT. II Spese in c/capitale 1.5 Entrate TIT. V Assunzione nuovi prestiti: accertamenti 1.5 in c/residui 0 Spese TIT. II Spese in c/capitale: accertamenti 1.5 in c/residui 0 Bilancio pluriennale (**) Entrate Assunzione mutui 1, ,5 Spese Spese in c/capitale 1, ,5 (*) Ipotesi di rispetto del cronoprogramma delle erogazioni (**) ex art.183 co.7 TUEL 22

23 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 23

24 Prestito per le Regioni ad Erogazione m ultipla Nuovo strumento finanziario che consente alle Regioni -- di costituire una fonte di copertura finanziaria preventiva che potrà essere trasform ata in indebitam ento effettivo in relazione alla dinam ica d im pegno delle spese di investimento e di accertamento delle entrate -- di identificare quale debito la somma effettivamente erogata. Principali vantaggi : Possibilità di allungare la durata del periodo di utilizzo fino a 5 anni Oneri finanziari calcolati solo sulle somme, di volta in volta, effettivamente erogate Possibilità di riduzione dell importo del prestito, senza indennizzo, in relazione all effettiva spesa di investimento Assenza di interessi di preammortamento Opzione di scelta, per ogni singola erogazione, tra tasso d interesse fisso o variabile 24

25 Prestito per le Regioni ad Erogazione m ultipla: caratteristiche Soggetti beneficiari: Finalità: Periodo di utilizzo: Pre- ammortamento: Ammortamento: Durata del contratto: Regim e d interesse finanziario per singola erogazione. Opzione di passaggio da tasso variabile a tasso fisso: Maggiorazione creditizia: Regioni e Province autonom e di Trento e Bolzano; copertura dei disavanzi di bilancio lim iti previsti dall ordinam ento possibilità di richiedere una o più erogazioni durante un periodo di utilizzo che varia, ad opzione dell Ente, tra 1 e 5 anni Assente distinto per ogni singola erogazione e con durata massima sino a 30 anni; sino a 30 anni fisso o variabile nei lim itatam ente alle erogazioni richieste a tasso variabile. unica sul param etro tasso variabile o sul param etro tasso fisso, definita al m om ento della stipula e valida per tutta la durata del periodo di utilizzo; 25

26 Tassi e m aggiorazioni set tim anali della CDP 26

27 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 27

28 I l ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati La CDP ha tradizionalm ente favorito l accesso a form e di finanziam ent o agevolato attraverso 1) la concessioni di m utui con oneri a carico dello stato e 2) la gestione di fondi rotativi o l erogazione di risorse agevolate; Nel 2003, per adeguare la norm ativa nazionale ai principi dell UE, è stata avviata la riform a organica delle agevolazioni a carico del bilancio dello Stato rivolte al settore pubblico e privato (art. 70 e seg. L. 289/2002); La CDP ha cercato di rispondere al m utato quadro norm ativo: - adeguando le m odalità di accesso al Fondo per la Progettualità già istituito nel 1995 ex L. 549/1995 (rif. Circ febbraio 2003); - m ettendo a disposizione delle am m inistrazioni centrali la propria struttura organizzativa ed il risparm io postale per prom uovere la riform a delle agevolazioni pubbliche rivolte alle im prese e alla ricerca/ sviluppo e innovazione. 28

29 I principali fondi agevolati gestiti dalla CDP Nell am bito dell attività di interesse econom ico generale, la CDP partecipa alle politiche di sviluppo con la gestione di 2 principali Fonti Agevolate: Il Fondo Rotativo per la Progettualità (ex L. 549/1995) Finanziamento di studi-progetti relativi agli investimenti degli enti pubblici I l Fondo Rotativo al sostegno delle I m prese e degli I nvestim enti in Ricerca (FRI L.F n.311 del ) Finanziamento di interventi di innovazione tecnologica e di processi produttivi realizzati dalle imprese 29

30 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 30

31 Fondo Rotativo per la Progettualità - Finalità e Dotazione- La Legge 549/95, successivamente modificata dall art. 70 L. 289/02, ha istituito presso CDP(*) il Fondo Rotativo per la Progettualità 400 mln Quota A fino al 30% 120 Mln Interventi Straordinari art.80 L.Fin 03 Piano straordinario edifici scolastici Quota B 42% 168 Mln Aree depresse Quota C 7% 28 Mln Infrastrutture Legge Obiettivo Quota D 21% 84 Mln Non Riservata Gestione Accentrata in CDP SpA Destinazione della dotazione iniziale con riparto per finalità Meccanismo rotativo d accesso La quota A ha cessato l operatività per legge il

32 Fondo Rotativo per la Progettualità - Ambito Soggettivo- Amministrazioni dello Stato, anche a ord.to autonomo Regioni, Province Autonome Province Comuni ed Unioni di Comuni Enti Comunità Montane,Isolane Enti Pubblici non Territoriali (consorzi,università, ACER/ATER) Sono esclusi: Consorzi misti (pubblico- privato) Società per Capitali Gestori Servizi Pubblica Utilità 32

33 Fondo Rotativo per la Progettualità - Ambito Oggettivo- Spese finalizzate a individuazione bisogni ed esigenze; studi di fattibilità, redazione progetti preliminari, definitivi, esecutivi esperimento di concorsi di idee e progettazione Lim iti su quote B, C, D in term ini di valore progetto comuni < 5000 ab.ti ; per tutti altri beneficiari Ammontare massimo 10% del valore lavori e forniture. Non ammesse: spese per utilizzo risorse interne (spese correnti); spese per com m issioni giudicatrici e relative ad atti per pianificazione o studi di fattibilità (urbanistica, piani d ambito, STU). 33

34 Periodo Erogazione: Entro 12 mesi dalla concessione per una fase; Entro 18 mesi dalla concessione per 2 o più fasi; Riduzione: Tasso d interesse: Commissioni D ufficio allo scadere del termine di erogazione a carico Stato Fondo Rotativo per la Progettualità - Termini e Condizioni Generalinessuna Durata Anticipazione: Rimborso: 3 anni Unica soluzione entro il termine triennale; Mediante assunzione di mutuo CDP a 5 anni; Mediante deduzione dal m utuo di finanziam ento dell investimento. 34

35 Fondo per la Progettualità - Fasi progettuali e spese Ammesse- Studio 1 Fase Spesa Finanziabile Studi ricognitivi bisogni/esigenze Documenti preparatori concorsi di idee Studio 2 Studi di fattibilità Progettazione 3 Documenti relativi progetti preliminari Documenti progetti /premio concorsi preliminari Progettazione 4 Documenti componenti progetti definitivi Documenti progetti /premio concorsi definiti Progettazione 5 Documenti dei progetti esecutivi. 35

36 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 36

37 Fondo rotativo al sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) Nel si è aggiunto un tassello im portante nel processo di riform a, mediante la costit uzione, presso la Gestione Separata di CDP, del Fondo rot ativo per il sost egno alle im prese e gli investim enti in ricerca FRI, con una dotazione iniziale di 6 m iliardi di euro (art. 1, commi da 354 a 361, L. 311/2004); I l FRI utilizza il Risparm io Postale e non incide sul debito dello Stato italiano, che comunque fornisce forme di garanzia indiretta. Il nuovo criterio: I l FRI nella sua nuova strut tura sostiene il processo di riordino del sistem a degli incentivi allo sviluppo, attraverso la responsabilizzazione delle im prese e del Sistem a Bancario, con l obiettivo di agevolare una più efficiente allocazione delle risorse pubbliche 37

38 Fondo rotativo al sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI nazionale) L obiet tivo della riforma è il cambiamento della forma di Incentivo: da solo contributo a fondo perduto. a com binazione di contributo a fondo perduto e di finanziam ento con capitale di credito, com posto da un finanziam ent o pubblico agevolato con provvista CDP e da un co-finanziamento bancario ordinario a tasso di m ercato nei lim iti di am m issibilità stabiliti dalle amministrazioni centrali competenti. La nuova procedura prevede uno stretto legam e tra am m issibilità e affidamento creditizio (unificazione dei ruoli di agente e finanziatore) Il finanziam ent o pubblico agevolato del FRI può essere integrato, nei lim iti di intensità per area geografica vigenti, con risorse agevolate di altra natura (com unitarie-regionali) in conform ità con i criteri di am m issibilità stabiliti dalle delibere CI PE e provvedim enti attuativi delle am m inistrazioni com petenti (MiSE, MUR,MPAF), alcuni dei quali sono in attesa di em anazione. 38

39 Fondo rotativo al sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI nazionale) Il Processo Attuativo: Il CIPE, con le delibere nn. 76/ 2005, 45/ 2006 e 167/ 2006, ha stabilito: uno schema di convenzione- tipo per la regolamentazione dei rapporti connessi tra le parti interessate; la m isura m inim a del tasso di interesse da applicare ai finanziam enti agevolati (0,50%); la durata massima del piano di rientro (1 5 anni); gli st rum enti agevolativi che accedono ad esso e la rispettiva assegnazione finanziaria per aree e settore. I Ministeri (Sviluppo Econom ico, Università e Ricerca e Risorse Agricole), d intesa con il Ministero dell econom ia e delle finanze, hanno definito con appositi decreti: - le condizioni economiche dei finanziamenti - i criteri di valutazione e le modalità di concessione - la quota minima di mezzi propri e di finanziamento bancario. 39

40 Fondo rotativo al sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI nazionale) Assegnazione Finanziaria: 57% ad Aree sottoutilizzate (Euro 4,025 Mld) AGRICOLTURA MPAF 5% 300 mln in corso (Contratti di filiera/distretto, (DM ) Riordino Fondiario) INCENTIVI IMPRESE (*) MiSE 36 % mln bandi 2006 chiusi (L. 488/92, Contratti di programma, Patti Territoriali, Contratti d Area) RICERCA (FAR) MUR 30 % mln 1 bando chiuso a seguire altri 5 bandi INNOV. TECNOLOGICA (FIT) MiSE 29 % mln 5 bandi chiusi CDP opera attualmente con il supporto di circa 300 Banche e di 50 Società di leasing, con cui ha siglato appositi accordi di co- finanziamento dei programmi FRI Normativa, informazioni e contatti nella sezione de sito sezione dedicata al FRI 40

41 Fondo rotativo al sostegno delle im prese e gli investim enti in ricerca 41

42 Fondo rotativo al sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI nazionale) Procedura di Accesso e Fasi Istruttorie I l ruolo assunto da CDP nella distribuzione degli incentivi perm ette di rispettare l indipendenza tra le tre form e di valut azione degli investim enti, necessarie per garantire l efficienza e l efficacia allocativa del sistem a attraverso 3 fasi: la valutazione del merito di contributo (o di ammissibilità); la valutazione del merito di progetto (o valutazione economico- finanziaria); la valutazione del merito di credito, effettuata dalla banca partner dell investitore. Principi che regolano la gestione del FRI Unitarietà contrattuale e pariteticità del finanziam ento agevolato e di quello bancario - unica valut azione del m erit o di credit o da part e della banca cofinanziatrice - pari durata della componente agevolata e di quella bancaria; Gestione paritaria anche delle garanzie e dei recuperi coattivi, affidata dalla CDP, per la componente agevolata, alla banca che agisce in suo nome e per suo conto; Finanziam ento bancario generalm ente uguale o superiore a quello agevolato; nei casi in cui il finanziam ento bancario è inferiore al finanziamento agevolato (nei settori della ricerca) è anche, in tutto o in parte, ad esso subordinato. 42

43 Fondo rotativo al sostegno delle imprese e gli investimenti in ricerca (FRI) N uovi Cam pi di Applicazione FRI REGIONALI L.F ( co / ) Estensione del FRI alle leggi regionali di agevolazione Incremento nella dotazione di 2 miliardi di euro Fattispecie di intervento e oneri -interventi regionali com plem entari o integrativi dei progetti di innovazione industriale statali (a carico del bilancio statale) -interventi agevolati prom ossi autonom am ente dalle Regioni (a carico dei bilanci regionali) Le Fasi Successive Indirizzi Ministeriali (econom ia e finanze e sviluppo econom ico): in corso di definizione gli indirizzi m inisteriali che faranno da cornice ai successivi rapporti convenzionali tra CDP e le singole regioni. Tali indirizzi determ ineranno anche la m isura m inim a del tasso di interesse da applicare e la durata m assim a del piano di rientro dei finanziamenti. Convenzioni CDP- Regioni: m odalit à operat ive di ciascun int ervent o agevolativo individuato dalle Regioni. 43

44 FRI nel settore delle infrastrutture strategiche le N ovità introdotte dal DL / 0 7 Considerato il fabbisogno in infrastrutture del Paese e le notevoli potenzialità di leva finanziaria dello strum ento, l articolo 20-bis del D.L. n. 159/ 07 ha esteso l operatività del FRI alle infrastrutture strategiche di prem inente interesse nazionale di cui alla legge 2 1 dicem bre , n Per consentire l utilizzo del FRI nel settore infrastrutturale è necessario integrare le delibere CI PE nn. 76/ 2005, 45/ 2006 e 167/ 2006 e em anare il decreto MI -MEF che stabilisce requisiti e condizioni per l accesso ai finanziamenti agevolati. 44

45 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 45

46 Condizioni generali per l accesso al credito CDP A tre anni dall em anazione della Circolare CDP 1255, abbiamo ritenuto opportuno completare il processo di revisione della procedura di accesso al credito della gestione separata della CDP da parte degli Enti Locali. Gli elementi di novità oggetto della nuova procedura interessano: gli schemi contrattuali relativi ai prestiti di scopo ordinari e flessibili, con oneri a carico di ente locale la revisione della documentazione istruttoria richiesta per l affidam ento delle richieste di finanziamento. 46

47 Condizioni generali per l accesso al credito CDP L analisi ist rut t oria I finanziam enti della CDP in gestione separata costituiscono un servizio di int eresse econom ico generale e pertanto la CDP nel perseguim ento della propria m issione istituzionale presta,nella concessione del finanziam ento, la massima attenzione: - al rispet t o form ale delle norm e in m ateria di indebitam ent o degli enti locali - all equilibrio econom ico-finanziario degli enti per evitare che l utilizzo del debito destinato al finanziam ento degli investim enti non determ ini una compromissione della st abilit à finanziaria dell ent e st esso. 47

48 Condizioni generali per l accesso al credito CDP L analisi ist rut t oria Verifica dei requisiti normativi A titolo esem plificativo e non esaustivo elenchiam o di seguito, per il finanziam ento destinato alla realizzazione di opere pubbliche, la docum entazione istruttoria richiesta. Copia della delibera di giunta di approvazione progetto definitivo /esecutivo o della determ ina dirigenziale qualora il regolam ento dell ente lo consenta Attestazione della assenza di vincoli artistici e/o paesaggistici o in caso di inclusione dell avvenut a aut orizzazione da part e della Am m inist razione competente Determinazione a contrarre con visto di regolarità contabile attestante la copertura finanziaria Verifica delle condizioni per il ricorso all indebitam ento (art. 203 TUEL) Capacità di indebitamento (Art. 204 TUEL) : acquisizione dell attestazione del rispetto della capacità di indebitamento sulla base di uno schema predisposto da CDP. Parametri di deficitarietà strutturale (art. 242 TUEL) 48

49 Condizioni generali per l accesso al credito CDP L analisi ist rut t oria Elementi di verifica della sostenibilità del debito A) Per gli affidamenti alle province, ai comuni capoluogo ed ai comuni non capoluogo con popolazione non inferiore a abitanti in sede di istruttoria verranno acquisiti: - certificato di conto del bilancio, conto del patrimonio e relazione al rendiconto di gestione relativi all esercizio im m ediatam ente precedente a quello di richiesta del finanziamento ovvero, nel caso di richieste pervenute entro il 30 giugno, relativi al penultimo esercizio - informazioni relative alle società partecipate con quote pari o superiori al 40% del capitale sociale, secondo lo schema disponibile sul sito internet della CDP. B) Per gli affidamenti ai comuni di popolazione inferiore a abitanti, i documenti informativi di cui al punto A) verranno acquisiti in sede di istruttoria a richiesta di CDP tenuto conto dell oggetto e dell im porto del finanziamento nonché dell esposizione debitoria dell ent e.. 49

50 INDICE DEI CONTENUTI CDP e gli Enti territoriali: i cambiamenti organizzativi e le nuove linee di intervento - L evoluzione del debito degli Enti Pubblici - Gli adeguamenti dei Prestiti Ordinari - Il Prestito Flessibile di scopo - Il Prestito Regioni ad Erogazione Multipla Il ruolo di CDP nella gestione dei fondi agevolati - Il Fondo Rotativo per la progettualità -Il FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese) Condizioni generali per l accesso al credito CDP APPENDICE Lista Contatti 50

51 Supporto e assist enza - Riferim enti utili I ndirizzo e- m ail assist enza info.prestiti@cassaddpp.it W eb w w w.cassaddpp.it Sezione Finanziam enti Pubblici Sezione FRI 51

52 Cont at ti Direzione Finanziam enti Pubblici Maria Teresa TAMASSIA Responsabile Direzione Finanziamenti Pubblici Tel.: Stefano MARZULLI Responsabile Settore Grandi Enti Tel.: Luca SILLA Responsabile Relazioni Grandi Enti Tel.: Massimo CUNTO Assistenza Clienti Sicilia Tel.: Cristian VIRGILI Gestore Relazioni Grandi Enti Sicilia Tel.: Fabio MAISTO Gestore Relazioni Regione Sicilia Tel.:

53 Cont at ti Direzione Gestione e Supporto Politiche di Sviluppo Bernardo BINI SMAGHI Responsabile Direzione Tel.: bernardo.binismaghi@cassaddpp.it 53

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