3. PIANO COLORE PROGETTO CROMATICO PLANIMETRIA CENTRO STORICO TAVOLE DI PROGETTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "3. PIANO COLORE PROGETTO CROMATICO PLANIMETRIA CENTRO STORICO TAVOLE DI PROGETTO"

Transcript

1 3. PIANO COLORE RELAZIONE ILLUSTRATIVA PREMESSA IL PIANO COLORE NEL CONTESTO TRENTINO ASPETTI METODOLOGICI IL CENSIMENTO DELLE PRESENZE CROMATICHE IL PROGETTO CROMATICO LA TAVOLOZZA DEI COLORI APPLICAZIONI DEL PROGETTO: I BOZZETTI REGOLAMENTAZIONE DELL ARREDO SECONDARIO PROGETTO CROMATICO PLANIMETRIA CENTRO STORICO TAVOLE DI PROGETTO TAVOLOZZA DEI COLORI CARTELLA COLORI COMBINAZIONI CROMATICHE: TINTE CALDE COMBINAZIONI CROMATICHE: TINTE FREDDE

2 RELAZIONE ILLUSTRATIVA Premessa L'ambiente storico dei centri abitati ha acquisito, nella vita di tutti i giorni oltre che nella cultura urbanistica, sempre maggiore importanza. Il progressivo e diffuso interesse per gli elementi che caratterizzano l'identità storica della città ha comportato nuovi stimoli per le amministrazioni comunali che, a partire dagli anni ottanta, hanno innovato profondamente gli strumenti urbanistici avviando programmi di recupero e valorizzazione dei centri storici. A questa stagione appartiene il Piano Colore, volto al recupero dei valori cromatici del centro storico quale necessario strumento per la comprensione, e la valorizzazione delle caratteristiche architettoniche e tipologiche. Il dibattito sul colore nell'ambiente costruito è relativamente recente. Per molto tempo il colore è stato considerato un elemento «accessorio» rispetto all'architettura e all'urbanistica, sfuggendo a qualunque normativa atta a disciplinarne gli interventi. Paradossalmente una delle conseguenze più evidenti di molti «recuperi» nei centri storici è la banalizzazione della immagine originaria di molti elementi caratterizzanti come gli intonaci, i colori ed altri «insiemi cromatici» e di arredo urbano. Ai colori originari si sono spesso aggiunti una quantità di colori eterogenei di produzione sintetica con tipi di finiture pressoché infinite. Il pericolo è rappresentato dall uso non accorto di queste nuove risorse e da una serie di interventi disarmonici di colorazione ormai visibili ovunque. Si impone pertanto una regolamentazione degli aspetti cromatici. Il presente studio analizza i colori storici dell abitato di Lasino, visto nel più ampio contesto della Valle dei Laghi, e ne propone un interpretazione che si conclude con indicazioni tecniche sulle metodologie per il recupero e la valorizzazione dell'ambiente costruito. Il piano di colorazione si propone quindi come elemento di rilettura dell'esperienza locale attraverso l'interpretazione del tessuto edilizio, lo studio delle sue tecniche costruttive, dei suoi elementi di facciata e dei suoi colori originari. Non dunque una estemporanea operazione di «maquillage» ma insieme di operazioni mirate volte al recupero della cultura, ambientale e storica, del borgo nonché punto di partenza per ricerche e studi che hanno come obiettivo la riqualificazione ed il coordinamento degli interventi edilizi in grado di determinarne l immagine. Il piano colore nel contesto trentino La tradizione cromatica dei centri storici trentini risale per lo più alla fine dell 800, quando cominciò a diffondersi l usanza di tinteggiare gli intonaci e le ante d oscuro degli edifici, caratterizzando con intense note di colore il paesaggio dei centri abitati. Dapprima interessò soprattutto edifici di culto e di rappresentanza, poi palazzi urbani ed edifici signorili ed infine si propagò per imitazione all edilizia minore, senza tuttavia raggiungere mai il livello di rigore e consapevolezza di una tradizione codificata. Diversamente dalle realtà fiorenti dei borghi padani infatti, le municipalità trentine non adottarono mai degli strumenti di regolazione del colore e delle decorazioni, limitandosi a controllarne l applicazione con le commissioni d ornato. Le tecniche e le cromie si diffusero dunque in modo spontaneo, trasmesse dall arte di bottega dei pittori-decoratori. In tale contesto, senza l ancoraggio di una tradizione rigorosa, il piano colore di un abitato storico trentino oggi non può certo assumere il carattere impositivo del codice di ripristino, ma piuttosto quello flessibile e dialogante del manuale di riferimento da adottare nelle operazioni di rinnovo degli edifici storici, nell intento di preservare e divulgare quella speciale cultura del colore che tanta parte ha avuto nella costruzione del mito del paesaggio italiano. Aspetti metodologici Il recupero del colore nell'edilizia storica pone diversi ordini di problemi e competenze. Un primo aspetto è quello di stabilire quali siano i colori originari di quel luogo, un altro è quello di predisporre chiare indicazioni per raggiungere gli obiettivi fissati, ed ancora, definita la «tabella dei colori», si tratta di proporre i materiali e le tecniche più opportune all'operazione di restauro cromatico, tenendo in debito conto la situazione obiettiva del contesto. Tale approccio ha in questa fase un duplice scopo e cioè sia di arrestare la continua distruzione di molte delle preesistenze cromatiche ancora esistenti, che di permettere di studiare il rapporto tra il colore e la struttura architettonica e di ricavarne utili conoscenze per la progettazione dei nuovi interventi e per una normativa di salvaguardia delle preesistenze. Il progetto del colore deve essere quindi organizzato con una ricerca di tutte le preesistenze cromatiche rilevabili in facciata, della presenza di cornici, zoccoli, lesene, decori e affreschi e con il censimento dei materiali impiegati. Indispensabile inoltre per la corretta definizione dei toni da impiegare è l'attenzione nei confronti dei materiali e delle tecniche di esecuzione impiegate nelle costruzioni originarie. Oltre ai materiali lapidei impiegati a vista, costituiti generalmente da pietra calcarea proveniente da cave locali di colorazione compresa tra il bianco ed il rosso, è importante considerare le tecniche più diffuse per la colorazione dei vecchi intonaci nonché le caratteristiche e l affidabilità dei prodotti vernicianti attualmente reperibili sul mercato. Il censimento delle preesistenze cromatiche Questa fase, tesa a rilevare direttamente in sito le preesistenze cromatiche, ha innanzitutto riguardato tutti gli edifici compresi nell area del Piano colore. La scarsità dei ritrovamenti, dovuti sia alla scomparsa delle colorazioni originali che all assenza di tinteggiatura su molte facciate, ci ha indotto ad allargare il campo di indagine anche agli altri edifici del centro storico di Lasino e di ulteriori abitati storici limitrofi (Madruzzo, Calavino). Per il rilievo ci si è avvalsi di una scheda predisposta per accogliere una serie di informazioni: il colore dell'edificio, la qualità della tinta, se la tinta è originaria o rifatta, la presenza di materiali moderni in facciata, la presenza e la conservazione di zoccoli, cornici e ornati, decori e/o affreschi, la presenza di elementi lapidei (paramenti/soglie/balconi/portali) o materiali particolari (legni, ferri, cotto, ceramiche, ecc.) utilizzati a vista, il colore di serramenti e di tutti altri accessori come ringhiere, pensiline, persiane, ecc. Il rilievo in sito è condotto in base alle tracce di colorazione superstiti sull'intonaco delle facciate, campionate con specifico sistema di codificazione cromatica, e completato con dettagliata documentazione fotografica dei fronti e dei particolari costruttivi e tipologici. Sulle tavola di analisi, denominate Censimento delle preesistenze cromatiche sono riportate le seguenti indicazioni: interesse storico dei fronti; tipo di finitura delle facciate; apparati decorativi. Interesse storico dei fronti Sono state applicate le seguenti categorie: a) di notevole pregio architettonico: sono edifici che presentano fronti di importante significato architettonico e che concorrono in modo determinante alla formazione dell identità storica dell abitato. Questi edifici costituiscono un indispensabile punto di riferimento per l attuazione del Piano colore; b) di rilevante interesse tipologico-cromatico: sono edifici che hanno conservato in modo significativo l immagine storica delle facciate e che

3 presentano tracce di vecchie colorazioni e decorazioni. Costituiscono un importante riferimento cromatico da conservare; c) di interesse tipologico che hanno subito parziali modifiche: sono edifici storici oggetto soprattutto di recenti ristrutturazioni che hanno subito modifiche di alcuni caratteri tipologici, con la scorretta utilizzazione dei colori e dei materiali impiegati. La loro coloritura non costituisce pertanto riferimento e dovrà essere sostituita secondo le norme del piano; d) di interesse perduto che hanno subito consistenti modifiche: sono quei fabbricati che hanno subito trasformazioni edilizie che ne hanno modificato visibilmente il prospetto originario. Questi edifici andranno riprogettati cromaticamente, tenendo conto delle modifiche apportate, in accordo con i colori del piano. Finitura delle facciate Ne sono stati censiti quattro tipi: a) con tracce significative di colore storico; b) con intonaco storico privo di tinteggiatura; c) con finitura sasso a vista priva di intonaco; d) priva di tracce di colore storico. Ai primi tre sono stati associati interventi di conservazione e manutenzione, mentre nell ultimo caso si è adottato il principio della reinterpretazione filologica. Apparati decorativi Dal censimento degli elementi caratterizzanti i fronti edilizi si sono ricavate una pluralità di informazioni che sono state riportate nelle tavole di piano. In particolare sono stati rilevati i seguenti apparati decorativi: contorni in pietra originali: - portali; - finestre; zoccolatura tradizionale; decorazioni in intonaco a rilievo (risalti): - angolare; - marcapiano; - contorno apertura; - nicchie votive; decorazioni pittoriche: - angolare - fascia sottogronda; - contorno apertura; - sopra architrave - insegne. L'annotazione di tutti gli elementi caratterizzanti gli edifici è completata da un censimento fotografico. Il progetto cromatico Il centro storico di Lasino ha origine rurale, formato in maggioranza da edifici poveri di semplice fattura, con le facciate rifinite in intonaco rustico raso sasso prive di tinteggiatura. Le tracce di colore autenticamente storico risultano carenti e non costituiscono un riferimento significativo per la definizione del progetto cromatico. Il piano colore risponde dunque solo in parte a criteri di ripristino e conservazione, propone piuttosto un interpretazione pittorica degli scenari urbani, riutilizzando tinte, materiali e tecniche della tradizione storica. In particolare sono state privilegiati i toni caldi del giallo che meglio esprimono, a nostro avviso, la peculiarità di queste contrade. L'obiettivo primario del progetto è la conservazione del «colorito» urbano e cioè dell'impressione cromatica storicamente consolidata. Per ottenere ciò si è stabilito di fissare i colori corrispondenti a fonti documentarie per tutti gli edifici possibili e coordinare il colore del restante patrimonio edilizio, sulla scorta di abbinamenti e distribuzione dei colori riferibili a modelli probanti, sino a creare un gradevole effetto cromatico urbano. Il piano colore prefigura una soluzione coloristica ritenuta ottimale: per gli edifici in cui si è rilevata una preesistenza cromatica certa, riportata sulle tavole di analisi, si prescrive la tinteggiatura della facciata nel colore rilevato mentre negli altri casi viene indicata una tinta ritenuta idonea; è peraltro consentito, sulla base dei colori compresi nella cartella o rintracciate sulla facciata ed adeguatamente documentate, modificare tale tinta, previa parere della Commissione Edilizia. Andranno comunque differenziate le coloriture tra edifici limitrofi aventi fronti e caratteri architettonici diversi anche se appartenenti alla stessa proprietà, mentre andrà unificata la colorazione dell edificio che, pur appartenente a più proprietari, presenti una configurazione architettonica unitaria e sia individuato come unità edilizia dal Piano del centro storico di Lasino. In merito all'uso dei colori, occorre prestare attenzione di rilevare l'esistenza di cornici dipinte o contorni dipinti, che andranno ripristinati, e andrà assecondata la vocazione policroma di ogni edificio (ripetizione di decori, cornici, basamenti o altro). Le tavole di piano denominate Progetto cromatico riportano i fronti delle vie interessate con le scelte di progetto. Esse riguardano: il tipo di vincolo cromatico: - prescrittivo; - indicativo; il tipo di finitura delle facciate: - intonaco tinteggiato; - intonaco rustico privo di tinteggiatura; - finitura sasso a vista privo di intonaco; gli apparati decorativi da conservare o ripristinare: - contorni in pietra originali (portali e finestre); - zoccolatura tradizionale; - decorazioni in intonaco a rilievo (risalti); - decorazioni pittoriche; le basi cromatiche (cartigli) per unità edilizia: - colore base intonaco (fondo facciata); - colore ante d oscuro; Solamente per gli edifici individuati di rilevante interesse architettonico/cromatico è prescritta la riproposizione dei colori originali; per tutti gli altri le tinte proposte hanno carattere indicativo: altre proposte potranno essere formulate alla Commissione Edilizia sulla base delle tinte comprese nella cartella colori o di altre tinte storiche campionate in loco e adeguatamente documentate. Per gli edifici privi di zoccolatura o dotati di zoccolatura estranea ai modelli tradizionali si chiede la riproposizione della zoccolatura tradizionale. E previsto il rispetto rigoroso delle decorazioni esistenti e l'impiego di tinte a base di calce. Per gli edifici in pietra o in intonaco naturale, individuati nella cartografia delle preesistenze cromatiche, è previsto il mantenimento delle superfici e dei toni cromatici originari. Per serramenti e i sistemi oscuranti si prevede di utilizzare infissi trattati a smalto (più simili ai modelli tradizionali che erano tinti ad olio e biacca); di norma sono da escludere le ante oscuranti in legno naturale chiaro. I colori dei serramenti dovranno essere distinti da quelli degli oscuranti presenti in facciata. Per porte e portoni di accesso al piano terra è prescritto l uso del legno naturale mordentato. Le vernici dei ferri, i cui colori sono selezionati in una apposita tavolozza, andranno utilizzate in accordo con le tonalità dei fondi facciata. La tavolozza dei colori La tavolozza dei colori di Lasino rappresenta la catalogazione dei colori riferibili alla memoria storica del

4 luogo. Costituisce dunque la sintesi di tutto il lavoro di rilievo e ricerca svolti per proporre una serie di colori da impiegarsi per le facciate, per i serramenti esterni e le inferriate. I colori della cartella sono raggruppati in 5 categorie: - tipo A: le tinte per i fondi facciata - tipo B: le tinte per le decorazioni di facciata (controcolore) - tipo C: le tinte per le ante oscuranti - tipo D: le tinte per le zoccolature - tipo E: gli smalti per i ferri (ringhiere, recinzioni, pensiline, ecc.). Con il termine ferri si intendono inferriate, ringhiere, pensiline, cancellate ecc.. Per le zoccolature, tradizionalmente non tinteggiate e dunque del colore della calce, si è dovuto introdurre una variazione al modello campionato. I cambiamenti intervenuti nei processi di produzione delle calci rende molto difficile la riproposizione del colore originale della calce al naturale che si è pertanto deciso di tinteggiare. La cartella colori propone due tinte, entrambe del colore della calce, caratterizzate da una lieve variazione di tono (freddo-caldo) da utilizzare armonizzare con la tinta del fondo facciata. Per facilitare il coordinamento delle varie operazioni di tinteggiatura del patrimonio edilizio esistente, i colori sono state raggruppati in combinazioni cromatiche che accordano tra loro le tinte dei fondi facciata con le tinte per le decorazioni e le tinte per le ante oscuranti. - evitare i colori sgargianti; - scegliere in ogni caso modelli del tipo predominante sul lato di una via. c) Serramenti-vetrine Di norma in un centro storico i serramenti delle vetrine dovrebbero costituire elementi legati all edificio piuttosto che all attività commerciale. In questa prospettiva vanno utilizzati tradizionali quali legno e acciaio, evitando l uso di materiali impropri quali PVC od alluminio anodizzato. d) Serrande Vanno evitate le serrande cieche, che non consentono la vista della merce esposta a negozio chiuso, privilegiando le serrande a griglia. e) Sedie e tavolini Va evitato l utilizzo di arredi in plastica prestampata, privilegiando modelli in tela e legno o metallo o, in ogni caso, materiali naturali o tradizionali. Applicazione del progetto: i bozzetti a colori dei prospetti Per mostrare come applicare le indicazioni del piano colore di Lasino è stato riportato il prospetto di un tratto edificato del centro storico. Il bozzetto intende esemplificare uno studio esecutivo sulle facciate e il possibile volto urbano dopo l'applicazione delle norme del presente progetto. Si possono in tal modo notare le possibilità della progettazione cromatica, con il colore impiegato per correggere edifici irregolari, per neutralizzare interventi dissonanti o, al contrario, utilizzato per consentire una lettura dei risalti. Via Lagolo - lato ovest Si tratta di una cortina edilizia composta di quattro edifici addossati, di differente valore storicoarchitettonico, dei quali nessuno presenta tracce significative di colore storico. La successione cromatica proposta, applicando le tinte contenute nella tavolozza dei colori, tiene conto dei principi di alternanza cromatica per tonalità armoniche, nonché del dosaggio dell intensità in rapporto alla mole dell edificio. Si ripropongono le zoccolature tradizionali. Regolamentazione dell arredo secondario Nella formazione dell immagine percepita di un centro storico è assai significativo il ruolo svolto dall arredo secondario che in genere accompagna le attività commerciali caratterizzandone i fronti, quali insegne, vetrine, serrande, rende frangisole e dehor. Il presente Piano Colore si prefigge di disciplinarne gli elementi principali tramite un insieme di indicazioni, di carattere orientativo e non prescrittivi, desunte da principi di decoro e di tutela dell immagine storica. a) Insegne Le insegne sono gli elementi dell arredo urbano privato che, con le tende frangisole, incidono maggiormente nella percezione di una strada del centro storico. Va limitata la varietà tipologica in relazione alla posizione dell insegna rispetto al foro vetrina ed al tipo di attività commerciale. b) Tende frangisole Le tende frangisole costituiscono un elemento problematico di inserimento nel contesto urbano. Per tale ragione vanno limitate il più possibile, attenendosi nell uso ad alcune regole di decoro come: - scegliere un tipo di tenda semplice e ripiegabile o avvolgibile, evitando i modelli rigidi;

5

6

7

8

9

10

11

12

13

14

15

16

17

18

19

20

21

22

23

24

25

26

27

COMUNE DI ARQUATA SCRIVIA PIANO DEL COLORE E DELL ARREDO URBANO TAVOLOZZA DEI COLORI E MODELLI CROMATICI DI RIFERIMENTO RELAZIONE ILLUSTRATIVA:

COMUNE DI ARQUATA SCRIVIA PIANO DEL COLORE E DELL ARREDO URBANO TAVOLOZZA DEI COLORI E MODELLI CROMATICI DI RIFERIMENTO RELAZIONE ILLUSTRATIVA: TAVOLOZZA DEI COLORI E MODELLI CROMATICI DI RIFERIMENTO RELAZIONE ILLUSTRATIVA: L individuazione di una gamma cromatica, applicabile alle superfici esterne degli edifici, si presenta come un passaggio

Dettagli

PIANO DEL COLORE E REGOLAMENTO DEI MATERIALI DELL AREA CENTRALE DI VENARIA REALE

PIANO DEL COLORE E REGOLAMENTO DEI MATERIALI DELL AREA CENTRALE DI VENARIA REALE CITTÁ DI VENARIA REALE (TORINO) SERVIZI TECNICI AREA GOVERNO TERRITORIO SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI PER IL PAESAGGIO DEL PIEMONTE PIANO DEL COLORE E REGOLAMENTO DEI MATERIALI DELL AREA CENTRALE

Dettagli

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI PONT-SAINT-MARTIN PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE NORME DI ATTUAZIONE pag. 1 Indice Art. 1 - Obiettivi pag. 3 Art. 2 - Elaborati costituenti il Piano del Colore pag. 3 Art. 3 - Modalità

Dettagli

Capitolo colore e ambiente

Capitolo colore e ambiente Norme integrative del Regolamento Edilizio vigente da applicarsi nel centro storico Capitolo colore e ambiente Il presente capitolo organizza e stabilisce le procedure da seguire per la tinteggiatura degli

Dettagli

UFFICIO TECNICO COMUNALE ALLEGATO A) AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE PIANO DEL COLORE NEGLI AMBITI DI ANTICA FORMAZIONE. Pag.

UFFICIO TECNICO COMUNALE ALLEGATO A) AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE PIANO DEL COLORE NEGLI AMBITI DI ANTICA FORMAZIONE. Pag. COMUNE DI TELGATE PROVINCIA DI BERGAMO Piazza V. Veneto, 42 24060 Telgate (BG) Tel. 035830121 Fax 0354421101 Codice Fiscale e P.IVA 00240940163 e-mail: tecnico@comune.telgate.bg.it UFFICIO TECNICO COMUNALE

Dettagli

PROPOSTA DI COLORAZIONE ESTERNA DI FABBRICATO

PROPOSTA DI COLORAZIONE ESTERNA DI FABBRICATO PROTOCOLLO AL RESPONSABILE DEL SETTORE III: Tecnico - Gestione del territorio DEL PROPOSTA DI COLORAZIONE ESTERNA DI FABBRICATO Il/La sottoscritto/a nato/a a prov. il / / residente a prov. in Via/P.za

Dettagli

Riportiamo, di seguito, le disposizioni previste nel suddetto Piano.

Riportiamo, di seguito, le disposizioni previste nel suddetto Piano. A seguito delle numerose segnalazioni pervenute al Comune di Putignano in merito all installazione di infissi in materiali e colori incongrui su immobili ubicati nel Centro Storico della nostra cittadina,

Dettagli

TAVOLOZZA DEI COLORI

TAVOLOZZA DEI COLORI TAVOLOZZA DEI COLORI Come meglio specificato negli altri allegati, il Piano del Colore classifica il territorio comunale essenzialmente secondo tre ambiti: Centro storico originario: Corrispondente a quella

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COLORE

REGOLAMENTO DEL COLORE COMUNE DI MONTEU DA PO PROVINCIA DI TORINO REGOLAMENTO DEL COLORE ALLEGATO 1 AL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. DEL DIVENUTO ESECUTIVO IL PUBBLICATO SUL B.U.R.

Dettagli

COMUNE DI GIUSTINO Provincia di Trento

COMUNE DI GIUSTINO Provincia di Trento COMUNE DI GIUSTINO Provincia di Trento REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A PRIVATI PER GLI INTERVENTI DI RECUPERO, RINNOVAMENTO E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE NELL ABITATO

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL COLORE

REGOLAMENTO COMUNALE PER IL COLORE COMUNE DI PRIZZI CITTA METROPOLITANA DI PALERMO Settore Tecnico Servizio Edilizia Privata ed Urbanistica REGOLAMENTO COMUNALE PER IL COLORE Il presente regolamento, che si compone di n. 7 articoli, è stato

Dettagli

COMUNE DI VOLPIANO (PROVINCIA DI TORINO) PIANO DEL COLORE 12. NORMATIVA E PROCEDURE DI ATTUAZIONE DEL PIANO COLORE ARCHITETTI ASSOCIATI

COMUNE DI VOLPIANO (PROVINCIA DI TORINO) PIANO DEL COLORE 12. NORMATIVA E PROCEDURE DI ATTUAZIONE DEL PIANO COLORE ARCHITETTI ASSOCIATI COMUNE DI VOLPIANO (PROVINCIA DI TORINO) PIANO DEL COLORE 12. NORMATIVA E PROCEDURE DI ATTUAZIONE DEL PIANO COLORE ARCHITETTI ASSOCIATI PROF. ARCH. GIOVANNI BRINO (CAPOGRUPPO) CORSO INGHILTERRA N. 41,

Dettagli

ALLEGATO B INTRODUZIONE

ALLEGATO B INTRODUZIONE 1 ALLEGATO B INTRODUZIONE La presente integrazione al Regolamento Edilizio costituisce una normativa per gli interventi edilizi all interno delle ZONA A1 - CENTRO STORICO e per gli edifici esistenti cascine

Dettagli

A.6 POGGIOLI, BALLATOI, GRATICCI E SCALE ESTERNE

A.6 POGGIOLI, BALLATOI, GRATICCI E SCALE ESTERNE A.6 POGGIOLI, BALLATOI, GRATICCI E SCALE ESTERNE ELEMENTI RICORRENTI Le costruzioni tradizionali sono caratterizzate dalla presenza di poggioli, ballatoi, graticci e scale esterne in funzione del carattere

Dettagli

RELAZIONE FILOLOGICA

RELAZIONE FILOLOGICA RELAZIONE FILOLOGICA Il Piano di Recupero proposto ha per oggetto la ristrutturazione edilizia con cambio di destinazione d uso di un fabbricato sito in località Fornello ed inserito all interno del Bene

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE

NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE COMUNE DI TORRE D ISOLA PROVINCIA DI PAVIA NUOVO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE Allegato 2 Tabelle colori Versione C.C. 16/06/06 1 ALLEGATO 2 INDICE Art.1 Premessa pag. 3 Art.2 Tipi di intervento pag. 3

Dettagli

SCHEDA DI INTERVENTO PER OPERE DI TINTEGGIATURA E RIASSETTO DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI DELLA CAT. C E C1 (1)

SCHEDA DI INTERVENTO PER OPERE DI TINTEGGIATURA E RIASSETTO DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI DELLA CAT. C E C1 (1) PIANODELCOLOREDIVENTIMIGLIALTA SCHEDA DI INTERVENTO PER OPERE DI TINTEGGIATURA E RIASSETTO DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI DELLA CAT. C E C1 (1) Individuazionedelfronteogetodeladomandadintervento Facciata

Dettagli

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE CITTA DI AOSTA PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE NORME DI ATTUAZIONE pag. 1 Indice Art. 1 - Obiettivi... pag. 3 Art. 2 - Elaborati costituenti il Piano del Colore... pag. 3 Art. 3 - Modalità di attuazione...

Dettagli

COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO. Criteri per la tinteggiatura degli edifici

COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO. Criteri per la tinteggiatura degli edifici COMUNE DI SAN FELICE SUL PANARO Criteri per la tinteggiatura degli edifici Allegato alla Del.Giunta Comunale n. 97 del 19/06/2014 CRITERI PER LA TINTEGGIATURA DEGLI EDIFICI Art. 1 Ambito di applicazione

Dettagli

COMUNE DI SALA MONFERRATO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE ALLEGATO 2 REGOLAMENTO DEL COLORE. Versione Giugno 2018 Pagina 1

COMUNE DI SALA MONFERRATO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE ALLEGATO 2 REGOLAMENTO DEL COLORE. Versione Giugno 2018 Pagina 1 REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI ALESSANDRIA COMUNE DI SALA MONFERRATO REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE ALLEGATO 2 REGOLAMENTO DEL COLORE Versione Giugno 2018 Pagina 1 INDICE Art. 1 Definizione Art. 2 Obiettivi

Dettagli

PIANO DEL COLORE e del decoro urbano. Documentazione fotografica Materiali ed elementi accessori di facciata PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI DRUENTO

PIANO DEL COLORE e del decoro urbano. Documentazione fotografica Materiali ed elementi accessori di facciata PROVINCIA DI TORINO COMUNE DI DRUENTO PROVINCIA DI TORI COMUNE DI DRUENTO PIA DEL COLORE e del decoro urbano Documentazione fotografica Materiali ed elementi accessori di facciata Luglio 2008 Arch. Riccardo Zanetta Arch. Noemi Gallo AREA snc

Dettagli

COMUNE DI CANICATTINI BAGNI (Provincia di Siracusa) UFFICIO URBANISTICA PIANO DEL COLORE DELL ARREDO URBANO E DEL PAESAGGIO

COMUNE DI CANICATTINI BAGNI (Provincia di Siracusa) UFFICIO URBANISTICA PIANO DEL COLORE DELL ARREDO URBANO E DEL PAESAGGIO COMUNE DI CANICATTINI BAGNI (Provincia di Siracusa) UFFICIO URBANISTICA PIANO DEL COLORE DELL ARREDO URBANO E DEL PAESAGGIO SCHEDE TECNICA DI RILEVAMENTO E MODULISTICA Geom. Capo G. Carpinteri - Dirigente

Dettagli

TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI. Adozione definitiva

TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI. Adozione definitiva TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI Adozione definitiva Adozione Consiglio Comunale delibera n. 38 di data 29/10/2014 Adozione Definitiva Consiglio Comunale delibera n. 02 di data 23/03/2015

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE COMUNE DI ROMANA PROVINCIA DI SASSARI PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE Il Responsabile dell area tecnica e R.U.P. Dott. M. Ing. Guglielmo Campanile Progettista incaricato

Dettagli

Adozione definitiva Versione di raffronto

Adozione definitiva Versione di raffronto TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI Adozione definitiva Versione di raffronto Adozione Consiglio Comunale delibera n. 38 di data 29/10/2014 Adozione Definitiva Consiglio Comunale delibera

Dettagli

COMUNE DI TREVISO Settore Sportello Unico e Turismo Nucleo Aggiornamento

COMUNE DI TREVISO Settore Sportello Unico e Turismo Nucleo Aggiornamento LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI DI TINTEGGIATURA DEGLI EDIFICI IN CENTRO STORICO Premesse Il presente elaborato Linee Guida per gli interventi di tinteggiatura degli edifici in centro storico" si configura

Dettagli

coperture materiali pietra legno solai prospetti trama muraria composizione aperture serramenti elementi di finitura spazi aperti finestre porte

coperture materiali pietra legno solai prospetti trama muraria composizione aperture serramenti elementi di finitura spazi aperti finestre porte Comune di Sambuca Pistoiese Piano Regolatore Generale Allegato Abaco degli elementi architettonici LdP Associati architettura urbanistica progetto Antonio Mugnai (responsabile) Anna Calocchi, Stefania

Dettagli

TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI. Versione definitiva

TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI. Versione definitiva TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI PER I CENTRI STORICI Versione definitiva TABELLA DEI MATERIALI COSTRUTTIVI AMMESSI O COMPATIBILI E VIETATI PER GLI INTERVENTI NEI CENTRI STORICI ELEMENTO COSTRUTTIVO COMIGNOLO

Dettagli

COMUNE DI CUCCIAGO PIANO DEL COLORE E DEL DECORO

COMUNE DI CUCCIAGO PIANO DEL COLORE E DEL DECORO COMUNE DI CUCCIAGO PIANO DEL COLORE E DEL DECORO 1 IL TEMA DEL COLORE NELLE FACCIATE DELL EDILIZIA STORICA Il lavoro di ricerca sul tema del colore delle facciate dell edilizia storica mira a definire

Dettagli

ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI CARATTERIZZANTI IL CENTRO STORICO

ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI CARATTERIZZANTI IL CENTRO STORICO Premessa Lo studio sistematico degli edifici del tessuto storico ha permesso l elaborazione di un Abaco degli Elementi Architettonici Caratterizzanti il centro più antico di Villa San Pietro. L abaco è

Dettagli

PIANO COLORE NORME DI ATTUAZIONE

PIANO COLORE NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI SCARNAFIGI Provincia di Cuneo Corso Carlo Alberto n.1 Scarnafigi C.F.: 85002050046 P.Iva: 00475350047 Tel. 0175/74101-74402 Fax 0175/74619 e-mail: tecnico@comune.scarnafigi.cn.it PIANO COLORE

Dettagli

PIANO COLORE AMBITO CORTI RURALI

PIANO COLORE AMBITO CORTI RURALI COMUNE DI LAZISE PROVINCIA DI VERONA PIANO COLORE AMBITO CORTI RURALI SCHEDE PROGETTISTI Architetto Libero Cecchini Architetto Vittorio Cecchini TEAM DI LAVORO Arch. Alessandra Barbi Arch. Nicola Donisi

Dettagli

PIANO COLORE AMBITO DI ESPANSIONE

PIANO COLORE AMBITO DI ESPANSIONE COMUNE DI LAZISE PROVINCIA DI VERONA PIANO COLORE AMBITO DI ESPANSIONE SCHEDE PROGETTISTI Architetto Libero Cecchini Architetto Vittorio Cecchini TEAM DI LAVORO Arch. Alessandra Barbi Arch. Nicola Donisi

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DEL COLORE E DELLE FINITURE DA UTILIZZARE NELL AMBITO DEI CENTRI STORICI DI FALCONARA ALTA E DI CASTELFERRETTI

REGOLAMENTO COMUNALE DEL COLORE E DELLE FINITURE DA UTILIZZARE NELL AMBITO DEI CENTRI STORICI DI FALCONARA ALTA E DI CASTELFERRETTI REGOLAMENTO COMUNALE DEL COLORE E DELLE FINITURE DA UTILIZZARE NELL AMBITO DEI CENTRI STORICI DI FALCONARA ALTA E DI CASTELFERRETTI (Approvato con D.C.C. n 6 del 01/02/2012) ==================== 1 INDICE:

Dettagli

Nucleo urbano consolidato

Nucleo urbano consolidato Tabella colore 6 Nucleo urbano consolidato Gruppo cromatico 1 S1005-Y20R S1005-Y50R S1005-R20B S1005-R50B S1005-R80B S0505-Y50R S0505-R20B S0505-R50B S0505-R80B Gruppo cromatico 2 S1005-Y10R S1010-Y10R

Dettagli

C O M U N E DI ORBASSANO

C O M U N E DI ORBASSANO C O M U N E DI ORBASSANO REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI TORINO NORME DI ATTUAZIONE 2 PROGETTO arch. Enrico BONIFETTO studio tecnico associato Bonifetto-Buonfrate, Via Lugaro 26, 10100 Torino arch. Antonio

Dettagli

Variante al P.R.G. di Besenello: Novembre 2005

Variante al P.R.G. di Besenello: Novembre 2005 COMUNE DI BESENELLO PROVINCIA DI TRENTO Variante al P.R.G. di Besenello: NORME DI ATTUAZIONE AL P.R.G. MANUALE DI INTERVENTO PER GLI INSEDIAMENTI STORICI progettista ing. Giorgio Rasera Il progetto di

Dettagli

511 SEZIONE 1: ANALISI DEL FABBRICATO

511 SEZIONE 1: ANALISI DEL FABBRICATO numero identificativo edificio/scheda: 511 SEZIONE 1: ANALISI DEL FABBRICATO 1. Caratteristiche identificative dell'edificio: 1.1 indirizzo e numero civico: via G.Frisoni, 16 1.2 frazione/località: Varignano

Dettagli

COLORE E DECORO CARAVINO + MASINO. ELABORATI OPERATIVI COLORE E DECORO / buone pratiche. Comune di Caravino. Città Metropolitana di Torino

COLORE E DECORO CARAVINO + MASINO. ELABORATI OPERATIVI COLORE E DECORO / buone pratiche. Comune di Caravino. Città Metropolitana di Torino COLORE E DECORO REGOLE E INDIRIZZI PER LA QUALITÀ DEL PAESAGGIO URBANO guida tecnico-operativa rivolta al cittadino e al professionista per il trattamento cromatico e materico di tutto l insieme delle

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE COMUNE DI ROMANA PROVINCIA DI SASSARI PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE Il Responsabile dell area tecnica e R.U.P. Dott. M. Ing. Guglielmo Campanile Progettista incaricato

Dettagli

CATALOGO DEI MATERIALI E DEI COLORI

CATALOGO DEI MATERIALI E DEI COLORI CATALOGO DEI MATERIALI E DEI COLORI La caratterizzazione architettonica e materica dell edilizia antica è intimamente legata all area geografica e geologica di appartenenza per l approvvigionamento dei

Dettagli

Dati generali. Villa Vergani - Bonora. n/r. edificio residenziale unifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato

Dati generali. Villa Vergani - Bonora. n/r. edificio residenziale unifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato Dati generali Denominazione Villa Vergani - Bonora Localizzazione via Pordenone 60-64, angolo via S. Vito Datazione fra il 1913 ed il 1928 Autore Oggetto edificio residenziale unifamiliare Proprietà privata

Dettagli

VECCHIO NUCLEO: VALGREGHENTINO EDIFICIO N 1

VECCHIO NUCLEO: VALGREGHENTINO EDIFICIO N 1 VECCHIO NUCLEO: VALGREGHENTINO EDIFICIO N 1 - Prescrizioni particolari: Eliminare superfetazioni, armonizzare gli interventi con gli edifici confinanti. Le altezze nelle diverse parti dell edificio sono

Dettagli

RICHIESTA DI PREPARERE ALLA C. Q. A. P. RELATIVO AL COLORE E ALL INTONACO ESTERNO (Art. 80 del RUE)

RICHIESTA DI PREPARERE ALLA C. Q. A. P. RELATIVO AL COLORE E ALL INTONACO ESTERNO (Art. 80 del RUE) bollo RICHIESTA DI PREPARERE ALLA C. Q. A. P. RELATIVO AL COLORE E ALL INTONACO ESTERNO (Art. 80 del RUE) IL/LA SOTTOSCRITTO/A COGNOME NOME RESIDENTE A PROV. VIA/PIAZZA N INT. CAP TEL FAX E-MAIL C.F. IN

Dettagli

COMUNE DI REGGIO CALABRIA

COMUNE DI REGGIO CALABRIA NormeTecniche di Attuazione Allegato C Dipartimento Programmazione Unità di I Livello Urbanistica E DEL DECORO URBANO Allegato C NTA NTA - Norme Tecniche di Attuazione -- Allegato C -- Dipartimento Programmazione

Dettagli

ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI DI RIFERIMENTO

ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI DI RIFERIMENTO COMUNE DI GALLIO PROVINCIA DI VICENZA 2003 Variante per i centri storici del Capoluogo e della frazione di Stoccareddo ABACO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI DI RIFERIMENTO INDICE Introduzione pag. 2 Aspetti

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A PRIVATI PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A PRIVATI PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI A PRIVATI PER IL RECUPERO E LA RIQUALIFICAZIONE DELLE FACCIATE DEGLI EDIFICI Articolo 1 Finalità La finalità del presente regolamento è l incentivazione

Dettagli

REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO DEI COMUNI DELL UNIONE BASSA ROMAGNA ALLEGATO F - CRITERI PER LA TINTEGGIATURA DEGLI EDIFICI

REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO DEI COMUNI DELL UNIONE BASSA ROMAGNA ALLEGATO F - CRITERI PER LA TINTEGGIATURA DEGLI EDIFICI REGOLAMENTO URBANISTICO EDILIZIO DEI COMUNI DELL UNIONE BASSA ROMAGNA ALLEGATO F - CRITERI PER LA TINTEGGIATURA DEGLI EDIFICI Art. 1 - Ambito di applicazione 1. Negli interventi di MO, MS, RRC, RE, AM,

Dettagli

HAMEAU CHEZ-LES-MILLET

HAMEAU CHEZ-LES-MILLET SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CHEZ-LES-MILLET O COMUNE DI ETROUBLES 1 Epoca di costruzione: dopo il 1945 Stato di conservazione: discreto Stato del fabbricato: originario Tipo fabbricato:

Dettagli

COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO Sistema insediativo storico 1.1 Analisi degli insediamenti e degli edifici accertati o sparsi di interesse storico

COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO Sistema insediativo storico 1.1 Analisi degli insediamenti e degli edifici accertati o sparsi di interesse storico COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO Sistema insediativo storico 1.1 Analisi degli insediamenti e degli edifici accertati o sparsi di interesse storico SEZIONE 1 - LOCALIZZAZIONE SCHEDA DI INDAGINE N. 17 Frazione

Dettagli

PRG VARIANTE COMUNE DI SANZENO. variante. 2 adozione PROVINCIA DI TRENTO. dd

PRG VARIANTE COMUNE DI SANZENO. variante. 2 adozione PROVINCIA DI TRENTO. dd PROVINCIA DI TRENTO COMUNE DI SANZENO PRG VARIANTE 2017 1 Adozione - Delib. Commissario ad acta 2 Adozione - Delib. Commissario ad acta Approvazione - Delib. Giunta Provinciale Pubblicazione - B.U.R. n.1

Dettagli

PROVINCIA DI PORDENONE

PROVINCIA DI PORDENONE REGIONE AUTONOMA FRIULI-VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI PORDENONE CITTA DI SACILE PIANO REGOLATORE PARTICOLAREGGIATO COMUNALE RELAZIONE Variante n. 4 Premessa Il Comune di Sacile è dotato di Piano Regolatore

Dettagli

10. TAVOLOZZA DEI COLORI

10. TAVOLOZZA DEI COLORI Adottato con D.C.C. n.16 del 16.06.2008 10. La Tavolozza dei Colori o Cartella Colori è l elaborato più sintetico e significativo del Piano del Colore del centro storico di Trino. La Tavolozza è, infatti,

Dettagli

516 SEZIONE 1: ANALISI DEL FABBRICATO

516 SEZIONE 1: ANALISI DEL FABBRICATO numero identificativo edificio/scheda: 516 SEZIONE 1: ANALISI DEL FABBRICATO 1. Caratteristiche identificative dell'edificio: 1.1 indirizzo e numero civico: via Passo Buole 1.2 frazione/località: Vigne

Dettagli

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 101

P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 101 P.R.G. del comune di BOCENAGO PIANO INSEDIAMENTI STORICI Unita Edilizia Nr.: 101 Comprensorio C8 - Giudicarie N. particella ed. o fond..601, 1022, 1023/1, 1024 Comune Amministrativo Bocenago Data rilievo

Dettagli

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE

PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE COMUNE DI VALFENERA Provincia di Asti PIANO DEL COLORE NORME DI ATTUAZIONE Premessa. Le norme del presente piano, ad integrazione delle norme vigenti del Regolamento Edilizio Comunale, sono finalizzate

Dettagli

PIANO COLORE AMBITO INDUSTRIALE

PIANO COLORE AMBITO INDUSTRIALE COMUNE DI LAZISE PROVINCIA DI VERONA PIANO COLORE AMBITO INDUSTRIALE SCHEDE PROGETTISTI Architetto Libero Cecchini Architetto Vittorio Cecchini TEAM DI LAVORO Arch. Alessandra Barbi Arch. Nicola Donisi

Dettagli

SAINT-CHRISTOPHE. PUD Ae11* Chaussod CLASSIFICAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLE AREE DI PREGIO, SCHEDATURA DEGLI EDIFICI

SAINT-CHRISTOPHE. PUD Ae11* Chaussod CLASSIFICAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLE AREE DI PREGIO, SCHEDATURA DEGLI EDIFICI REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE COMUNE DI COMMUNE DE SAINT-CHRISTOPHE PUD Ae11* Chaussod Pb PRESCRITTIVA CLASSIFICAZIONE DEGLI EDIFICI E DELLE AREE DI PREGIO,

Dettagli

LABORATORIO DI RESTAURO

LABORATORIO DI RESTAURO Università degli Studi di Firenze Facoltà di Architettura Laurea in Architettura 4S (quinquennale) A. A. 2006-2007 LABORATORIO DI RESTAURO CORSO B Prof. Arch. Giuseppe A. Centauro Corso di Restauro Architettonico

Dettagli

Dati generali. Edificio residenziale Fischetto. n/r. edificio residenziale e direzionale. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato

Dati generali. Edificio residenziale Fischetto. n/r. edificio residenziale e direzionale. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato Dati generali Denominazione Edificio residenziale Fischetto Localizzazione via Pordenone 15-17 Datazione fra il 1913 ed il 1928 Autore Oggetto Proprietà edificio residenziale e direzionale privata Proprietari

Dettagli

Piano di Governo del Territorio 2010

Piano di Governo del Territorio 2010 Comune di Brivio Provincia di Lecco Piano di Governo del Territorio 2010 RP05-30 marzo 2011 Arch. Marco Engel, Arch. Valerio Testa con Dott.ssa Laura Bossi, Dott. Davide Bassi e Arch. Alessandro Isastia

Dettagli

HAMEAU ÉCHEVENNOZ-DESSUS

HAMEAU ÉCHEVENNOZ-DESSUS SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU ÉCHEVENNOZ-DESSUS T COMUNE DI ETROUBLES 1 Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: buono Stato del fabbricato: ristrutturato Tipo

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI

REGOLAMENTO PER IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI REGOLAMENTO PER IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 14 del 28.04.2010 ARTICOLO 1. FINALITÀ Il presente Regolamento ha lo scopo di normare, incentivare e favorire

Dettagli

Ai fini delle operazioni connesse con il. Categoria 1 : Manutenzione Ordinaria.

Ai fini delle operazioni connesse con il. Categoria 1 : Manutenzione Ordinaria. CAPO IV DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI. ART. 9 Categorie di intervento. Ai fini delle operazioni connesse con il recupero e conservazione del patrimonio edilizio esistente, gli interventi attuabili si intendono

Dettagli

HAMEAU CHEZ-LES-GRANGE

HAMEAU CHEZ-LES-GRANGE SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CHEZ-LES-GRANGE N COMUNE DI ETROUBLES 1 Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: discreto Stato del fabbricato: originario Tipo

Dettagli

D E L C O L O R E. Abaco degli accessori di facciata

D E L C O L O R E. Abaco degli accessori di facciata C O M U N E D I V E Z Z A D ' A L B A P R O V I N C I A D I C U N E O PIANO COMUNALE D E L C O L O R E Allegato C Committente: Comune di Vezza d'alba Via Giuseppe Mazzini n. 29-12040 VEZZA D'ALBA (CN)

Dettagli

HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSOUS

HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSOUS SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSOUS U Scheda N : COMUNE DI ETROUBLES 1 Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: discreto Stato del fabbricato:

Dettagli

una finestra sul mondo

una finestra sul mondo una finestra sul mondo Sempre attenta e sensibile alle esigenze del mercato e dei clienti, grazie alla lunga esperienza della famiglia Navacchi, nonché dei propri collaboratori, consiglia ed indirizza

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE ETROUBLES. NORMATIVA DI ATTUAZIONE Sottozona Ae13 Chez-les-Millet

REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE ETROUBLES. NORMATIVA DI ATTUAZIONE Sottozona Ae13 Chez-les-Millet REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE COMUNE DI COMMUNE DE ETROUBLES NORMATIVA DI ATTUAZIONE Sottozona Ae13 Chez-les-Millet 6 SCHEDE DEI FABBRICATI: Rilievo ed intervento

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNE DI TERRES INDICE

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNE DI TERRES INDICE all. B ALLEGATO B - INDICE B.1. B.1.1 FORO CON CONTORNO IN LEGNO B.1.2 FORO CON ARCHITRAVE IN LEGNO B.1.3 FORO CON ARCHITRAVE IN LEGNO "A TIMPANO" B.1.4 FORO AD ARCO A SESTO RIBASSATO B.1.5 FORO CON CONTORNO

Dettagli

Ore 16:30. Centro di Aggregazione Sociale INCONTRO CITTADINI

Ore 16:30. Centro di Aggregazione Sociale INCONTRO CITTADINI GIOVEDI 30 aprile Ore 16:30 Centro di Aggregazione Sociale INCONTRO CON I CITTADINI La metodologia operativa Il piano operativo - metodologico Il piano operativo metodologico illustra la metodologia che

Dettagli

ANALISI DELLE TIPOLOGIE, PER L ARCHITETTURA RURALE, DELLE FACCIATE

ANALISI DELLE TIPOLOGIE, PER L ARCHITETTURA RURALE, DELLE FACCIATE 1 ANALISI DELLE TIPOLOGIE, PER L ARCHITETTURA RURALE, DELLE FACCIATE ATTRAVERSO I RILIEVI GRAFICI E FOTOGRAFICI II presente elaborato si riferisce all architettura rurale del territorio salese e costituisce

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE COMUNE DI ROMANA PROVINCIA DI SASSARI PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO DI ANTICA E PRIMA FORMAZIONE Il Responsabile dell area tecnica e R.U.P. Dott. M. Ing. Guglielmo Campanile Progettista incaricato

Dettagli

Riferimenti catastali

Riferimenti catastali COMUNE DI MONTANARO (TO) Elementi caratterizzanti la struttura Riferimenti catastali Via Giacomo MATTEOTTI n 1 3, via Giuseppe FROLA n 2 4 6 Catasto Cesarini (Archivio storico comunale, 1750) Fondazioni

Dettagli

HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSUS

HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSUS SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU CHEZ-LES-BLANC-DESSUS V 1 COMUNE DI ETROUBLES Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: discreto Stato del fabbricato: parzialmente

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE Provincia di Trento Via A. Ferrazza n. 54 Tel. 0465/804505 Fax 0465/804854 e-mail: bocenago@comuni.infotn.it REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO PER INTERVENTI DI TINTEGGIATURA

Dettagli

P.I. var. n. 5 PRONTUARIO PER LA QUALITA' ARCHITETTONICA E LA MITIGAZIONE AMBIENTALE COMUNE DI CADONEGHE. Gennaio 2019 PROVINCIA DI PADOVA.

P.I. var. n. 5 PRONTUARIO PER LA QUALITA' ARCHITETTONICA E LA MITIGAZIONE AMBIENTALE COMUNE DI CADONEGHE. Gennaio 2019 PROVINCIA DI PADOVA. COMUNE DI CADONEGHE PROVINCIA DI PADOVA P.I. var. n. 5 Elaborato 10 PRONTUARIO PER LA QUALITA' ARCHITETTONICA E LA MITIGAZIONE AMBIENTALE Sindaco Michele Schiavo Progettazione arch. Nicoletta Paiaro (Uff.

Dettagli

Comune di CASTEL DEL PIANO (GR)

Comune di CASTEL DEL PIANO (GR) Comune di CASTEL DEL PIANO (GR) Rilievo del patrimonio edilizio extraurbano presente al Catasto di Impianto scheda n 4 Zona del Piano podere della Via Z.A.S. Poggi di Montenero e Valli di Paganico Data

Dettagli

Casa Via Dante Alighieri 15

Casa Via Dante Alighieri 15 Casa Via Dante Alighieri 15 Codogno (LO) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/lo370-00061/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/lo370-00061/

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE ETROUBLES. NORMATIVA DI ATTUAZIONE Sottozona Ae18* Echevennoz-Dessus

REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE ETROUBLES. NORMATIVA DI ATTUAZIONE Sottozona Ae18* Echevennoz-Dessus REGIONE AUTONOMA DELLA VALLE D'AOSTA REGION AUTONOME DE LA VALLEE D'AOSTE COMUNE DI COMMUNE DE ETROUBLES NORMATIVA DI ATTUAZIONE Sottozona Ae18* Echevennoz-Dessus 6 SCHEDE DEI FABBRICATI: Rilievo ed intervento

Dettagli

COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO

COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO Sistema insediativo rurale Territorio rurale: analisi degli insediamenti e degli edifici isolati di interesse storico SCHEDA DI INDAGINE N. 99 SEZIONE 1 LOCALIZZAZIONE Frazione

Dettagli

Allegato A 1) INDIZIONE DEL BANDO

Allegato A 1) INDIZIONE DEL BANDO Allegato A BANDO PER L ASSEGNAZIONE DI CONTRIBUTI COMUNALI FINALIZZATI ALL INCENTIVAZIONE DI INTERVENTI DI MANUTENZIONE E RESTAURO DELLE FACCIATE DI EDIFICI RICADENTI NEI NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE NELLA

Dettagli

Modalità di attuazione: intervento diretto subordinato al rilascio del titolo abilitativo.

Modalità di attuazione: intervento diretto subordinato al rilascio del titolo abilitativo. L insediamento urbano Borgo Nuovo, oggetto del presente piano attuativo particolareggiato, si presenta come un tessuto urbanisticamente definito ad esclusiva destinazione residenziale ma privo di qualunque

Dettagli

IDENTIFICAZIONE DELL INTERVENTO:

IDENTIFICAZIONE DELL INTERVENTO: MOD 07 - aggiornato al 19/12/2014 COMUNE DI MODENA Settore Pianificazione territoriale e trasformazioni edilizie SCHEDA DEL COLORE PER L EDILIZIA STORICA (PER EDIFICI ASSOGGETTATI A VINCOLO DI TUTELA)

Dettagli

Dati generali. Villino. n/r. edificio residenziale bifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato. Riferimenti archivistici

Dati generali. Villino. n/r. edificio residenziale bifamiliare. privata. utilizzato parzialmente utilizzato non utilizzato. Riferimenti archivistici Dati generali Denominazione Villino Localizzazione via Gorizia 5 Datazione fra il 1913 ed il 1928 Autore Oggetto Proprietà edificio residenziale bifamiliare privata Proprietari Grado di Utilizzo utilizzato

Dettagli

SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU VEYAZ

SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU VEYAZ SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU VEYAZ F Scheda N : 1 COMUNE DI ETROUBLES Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: rudere Stato del fabbricato: Tipo fabbricato:

Dettagli

SEZIONE 1 - LOCALIZZAZIONE. certa: sec. XII-XII (torre e ruderi del castello); secc. XV-XVI (casa-torre ed edifici residenziali) presunta

SEZIONE 1 - LOCALIZZAZIONE. certa: sec. XII-XII (torre e ruderi del castello); secc. XV-XVI (casa-torre ed edifici residenziali) presunta COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO Sistema insediativo rurale 1.1 Territorio rurale: analisi degli insediamenti e degli edifici isolati di interesse storico SEZIONE 1 - LOCALIZZAZIONE SCHEDA DI INDAGINE N.

Dettagli

SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU LA COLLÈRE

SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU LA COLLÈRE SCHEDE DEGLI EDIFICI COMUNE DI ETROUBLES HAMEAU LA COLLÈRE M Scheda N : COMUNE DI ETROUBLES 1 Epoca di costruzione: antecedente il 1900 Stato di conservazione: buono Stato del fabbricato: ristrutturato

Dettagli

METODOLOGIA ALTERAZIONI DELLE FACCIATE AL PIANO TERRA

METODOLOGIA ALTERAZIONI DELLE FACCIATE AL PIANO TERRA ALTERAZIONI DELLE FACCIATE AL PIANO TERRA METODOLOGIA Per analizzare il tipo e l entità delle alterazioni sulle facciate sono stati utilizzati quali parametri di PREMESSA All interno dei centri storici

Dettagli

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE Comune di Mara

PIANO PARTICOLAREGGIATO DEL CENTRO MATRICE Comune di Mara localizzazione SCHEDA G1 COMPARTO G via Angioi, piazza Marconi UNITA EDILIZIA 1 fabbricato al civico n di piazza Marconi ESTREMI CATASTALI Foglio 10 particella 190-191-192 SCHEDA G1 sezione descrittiva

Dettagli

scheda n PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI "LA CHIENTINA"

scheda n PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI LA CHIENTINA COMUNE DI TERRICCIOLA - Provincia di Pisa PIANO DI RECUPERO DEL CENTRO STORICO DI "LA CHIENTINA" Documentazione fotografica scheda n 3 COMUNE DI TERRICCIOLA - Provincia di Pisa scheda n PIANO DI RECUPERO

Dettagli

SCHEDA N p.ed C.C. PANCHIA

SCHEDA N p.ed C.C. PANCHIA ESTRATTO MAPPA CATASTALE SCHEDA N. 38 - p.ed. 54 - C.C. PANCHIA Variante PRG 2012 (*).54 ANALISI DELL EDIFICIO 1. EPOCA DI COSTRUZIONE X Anteriore 1860 1860-1939 Posteriore 1940 2. TIPOLOGIA FUNZIONALE

Dettagli

CARATTERISTICHE DELLE UNITA' URBANISTICHE

CARATTERISTICHE DELLE UNITA' URBANISTICHE DATI URBANISTICI U.U. SU CATASTALE STORICO CARATTERISTICHE DELLE UNITA' URBANISTICHE INDIVIDUAZIONE FOTOGRAFICA U.U. SU ORTOFOTO LOCALIZZAZIONE U.U. volumi elementari e caratt.coperture INFO GENERALI 3.1

Dettagli

Casa Via IV Novembre 5

Casa Via IV Novembre 5 Casa Via IV Novembre 5 Ossago Lodigiano (LO) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/lo250-00068/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/lo250-00068/

Dettagli

Città di Torre del Greco

Città di Torre del Greco Città a Colori Torre del Greco PROGETTO COLORE Città di Torre del Greco TORRE DEL GRECO Il Piano del Colore per il centro storico e le strutture di interesse storico-architettonico L amministrazione comunale

Dettagli

COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO

COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO COMUNE DI PAVULLO NEL FRIGNANO Sistema insediativo rurale Territorio rurale: analisi degli insediamenti e degli edifici isolati di interesse storico SCHEDA DI INDAGINE N. 59 SEZIONE 1 LOCALIZZAZIONE Frazione

Dettagli

Palazzo Castelli. Seregno (MB)

Palazzo Castelli. Seregno (MB) Palazzo Castelli Seregno (MB) Link risorsa: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/mi100-06735/ Scheda SIRBeC: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede-complete/mi100-06735/

Dettagli

COMUNE DI GRIGNO PIANO REGOLATORE GENERALE - CENTRO STORICO

COMUNE DI GRIGNO PIANO REGOLATORE GENERALE - CENTRO STORICO COMUNE DI GRIGNO PIANO REGOLATORE GENERALE - CENTRO STORICO Indirizzo via P.ed. 522 Località Palù Data rilievo 2002 SCHEDA n 1 ESTRATTO MAPPA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA COMUNE DI GRIGNO SCHEDA n 1 ELEMENTI

Dettagli