Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi
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1 Dossier: malocclusioni di III classe Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi M. Mucedero C. Pavoni P. Cozza Università degli Studi di Roma Tor Vergata Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Direttore: prof. P. Cozza Introduzione Le informazioni sullo sviluppo e sulla crescita cranio-facciale in soggetti con occlusione ideale e nei diversi tipi di disarmonie dento-facciali rappresentano i fondamenti di base per un ortodontista. Il metodo migliore per studiare crescita e sviluppo dei mascellari è attraverso la lettura critica di dati longitudinali che in letteratura si trovano pubblicati su riviste specializzate e che sono indispensabili per pianificare un trattamento ortodontico appropriato, anticipare il modello di crescita nei pazienti con lo stesso tipo di disarmonia e rivolgersi ad adeguati Key words: Class III malocclusion Cranio-facial growth Predictive variablesù Abstract - Cranio-facial growth and relaps factors in class III malocclusions Objectives. To analyze cranio-facial growth in Class III malocclusions and relapse factors. Methods. Information about growth in different types of malocclusions and dentoskeletal disharmonies are essential to plan orthodontic treatment, to forecast growth trends and to refer to adequate control data when evaluating treatment outcomes. Mandibular growth in Class III subjects is more pronounced, occurring with a delayed peak during adolescence and lasting longer than in subjects with normal occlusion. Results. The overall amount of mandibular growth, the negligible increase in maxillary size and the more vertical direction of growth in young adulthood are unfavorable aspects of Class III malocclusion in both sexes in the post pubertal period. Conclusions. Many authors tried to identify some unfavorable skeletal components that should induce the clinician to choose a combined surgicalorthodontic treatment. These predictive components are the increase of mandibular linear dimension and sagittal position, the worsening of skeletal vertical dimension with a clockwise mandibular rotation and increase of gonial angle. MONDO ORTODONTICO 3/
2 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza dati controllo per valutare i risultati del trattamento (22). Studi longitudinali su campioni adeguati a descrivere la crescita cranio-facciale di III Classe sono disponibili soltanto per individui di origine asiatica, mentre a oggi, non è stato effettuato nessuno studio importante nella popolazione caucasica (14, 15). Questa carenza di dati in letteratura è senz altro ascrivibile a due fattori fondamentali: la relativa bassa prevalenza delle dismorfosi di III Classe nella popolazione caucasica e l importante necessità di intervento su questo tipo di malocclusione che spinge il clinico a effettuare una correzione precoce piuttosto che osservare l evoluzione della disgnazia. Diversamente infatti, sulle indicazioni alla terapia ortopedico-intercettiva esiste un ampia revisione della letteratura che focalizza in particolar modo l attenzione sugli obiettivi della terapia precoce, su quelli che sono i limiti di una terapia ortopedica e i parametri che devono essere considerati qualora si scelga di intervenire (7, 18, 19). In particolare si riconoscono fattori favorevoli e fattori sfavorevoli che possono indurre a intercettare precocemente la patologia o a archiviare il paziente per un trattamento ortodontico-chirurgico in una fase successiva. A tale scopo vengono considerati la tipologia facciale, la deviazione mandibolare, la simmetria di crescita, la severità della disarmonia scheletrica (ANB<-2), la collaborazione del paziente, il carattere familiare del dismorfismo e l estetica facciale. Se il paziente dovesse presentare alcune delle caratteristiche elencate tra i fattori sfavorevoli, sarà opportuno rimandare il trattamento a fine crescita. Crescita cranio-facciale Jacobson (13) afferma che la mandibola, nella maggior parte dei soggetti con malocclusione di III Classe, si trova oltre il normale range di prognatismo e durante la crescita il suo sviluppo eccede quello del mascellare. La sua posizione rispetto alla base cranica è anteriorizzata e l angolo goniaco è aumentato; questo comporta uno spostamento in avanti del punto B con aumento dell angolo SNB. Secondo Mitani (14) la configurazione del progenismo mandibolare sembra stabilirsi precocemente durante la vita e i suoi incrementi annuali di crescita risultano abbastanza simili a quelli di un soggetto con tipologia facciale normale. Pertanto lo sviluppo della mandibola e del mascellare superiore in un soggetto in III Classe, nel periodo prepuberale, può essere sovrapponibile a quello di un soggetto in I Classe, con la particolarità che né lo sviluppo del mascellare superiore né il suo avanzamento posizionale durante la crescita riescono a bilanciare l eccessivo progenismo mandibolare. Nel 1993 Mitani et al. (15), riprendendo lo studio pubblicato nel 1981, proseguirono una ricerca su teleradiografie latero-laterali di 34 soggetti giapponesi con malocclusione di III Classe allo scopo di valutare i cambiamenti nei tre anni successivi al picco di crescita puberale. I risultati confermano che le caratteristiche morfo-strutturali del progenismo mandibolare, che si stabiliscono prima del picco di crescita, vengono fermamente mantenute nel periodo successivo. Lo studio cross-sectional di Battagel (5) pubblicato nello stesso anno consente di assumere informazioni aggiuntive sulle caratteristiche di crescita di un soggetto in III Classe. Il più ampio incremento di lunghezza mandibolare nei maschi avviene nel gruppo con il più tardo 40 3/2009 MONDO ORTODONTICO
3 Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi Figg AC Profilo di paziente con malocclusione di III Classe a 6, 8, 10, 12, 14 e intervallo di età considerato (15 anni e oltre), indicando la presenza del picco di crescita esattamente in questo periodo. Con il passare degli anni i maschi in III Classe mostrano una minore crescita in avanti del mascellare superiore e uno sviluppo più verticale rispetto al campione in I Classe. Le femmine presentano invece un modello di crescita diverso dai maschi. Il campione femminile mostra i cambiamenti cranio-facciali più importanti nell intervallo tra i 9,6 e i 12,1 anni, con una crescita residua anche dopo i 15 anni. Rispetto ai controlli, le femmine in III Classe presentano una mandibola più prominente, incisivi superiori più vestibolarizzati e una diminuzione dell altezza facciale anteriore inferiore (figg. 1-6). Nel gruppo di controllo femminile in I Classe tra i 14 e i 17 anni la crescita cranio-facciale cessa di avvenire, mentre nel gruppo in III Classe lo sviluppo residuo rimane attivo. Un risultato simile è riportato da Tollaro et al. (26) e confermato da lavori più recenti di Baccetti et al. (3) che nel 2005 valutarono le differenze tra maschi e femmine esaminando un vasto campione cross-sectional di soggetti caucasici in III Classe nei differenti stadi di sviluppo. Lo scopo del lavoro era raccogliere dati specifici sulle misurazioni cranio-facciali di pazienti in III Classe, correla- MONDO ORTODONTICO 3/
4 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza ti al sesso e all età, che potessero essere usati nelle valutazioni diagnostiche di pazienti con la stessa disarmonia. I risultati ottenuti hanno permesso di sottolineare come la malocclusione di III Classe sia associata a un elevato grado di dimorfismo sessuale, specialmente dopo i 13 anni e che i soggetti femminili presentano delle dimensioni lineari significativamente minori nel mascellare, nella mandibola e nell altezza facciale anteriore inferiore quando paragonate con soggetti maschili nel periodo circum-puberale e post-puberale. Il più ampio studio cross-sectional sulle III Classi è stato condotto da Miyajima et al. (16) su un campione di femmine giapponesi, tra i 2,7 e i 47,9 anni organizzato in gruppi sulla base dello stadio di sviluppo dentale descritto da Hellman (11, 12). I risultati sono congruenti con quanto riportato dagli autori precedenti. In Giappone le femmine in III Classe presentano un mascellare superiore retruso a uno stadio di sviluppo precoce e mantengono una costante relazione antero-posteriore con le strutture della base del cranio durante losviluppo; la mandibola protrude precocemente e con il tempo diventa sempre più progenica. Più recentemente Reyes et al. (22) hanno condotto una ricerca con lo scopo di valutare la crescita di soggetti in III Classe attraverso l analisi di una vasta parte della popolazione sia maschile sia femminile. Il campione preso in esame consiste di 949 soggetti in III Classe (492 femmine e 457 maschi) di origine caucasica. Le misurazioni cefalometriche dento-scheletriche, effettuate in diversi periodi, sono state paragonate con i valori dei soggetti inclusi nell University of Michigan Growth Study presi in 11 periodi consecutivi (dai 6 ai 16 anni), divisi tra maschi e femmine. Non sono state trovate differenze significative tra soggetti in III Classe e soggetti con occlusione normale riguardo la posizione sagittale del mascellare superiore in tutti gli intervalli di età considerati. La posizione sagittale della mandibola e le sue dimensioni nei soggetti in III Classe sono risultate considerevolmente più ampie rispetto ai soggetti in I Classe. Nell intervallo di 11 anni esaminato, l incremento di lunghezza mandibolare non si è presentato lineare nel tempo a causa dell esistenza del picco puberale. Questi dati suggeriscono una serie di considerazioni importanti l incremento totale delle dimensioni mandibolari è maggiore nei soggetti in III Classe rispetto ai soggetti in I Classe, sia maschi sia femmine, e la crescita aggiuntiva durante il picco risulta maggiore nel campione in III Classe. Il periodo che mostra il più grande incremento nelle dimensioni mandibolari è ritardato di un anno nei soggetti in III Classe, sia maschi sia femmine, e prosegue anche durante l intervallo di maggiore maturità scheletrica (15-16 anni), in cui l altezza facciale anteriore inferiore aumenta notevolmente. Sia gli studi classici sia quelli più recenti riguardanti la crescita mandibolare nei soggetti normali mostrano una diminuzione significativa dopo il picco puberale e dagli atlanti di crescita craniofacciale è possibile valutare chiaramente come particolarmente nel sesso femminile gli incrementi nelle misurazioni cranio-facciali siano limitati ai 15 anni d età. Questi dati suggeriscono che il trend di crescita nei soggetti in III Classe differisce notevolmente da quello dei soggetti con occlusione normale, poiché il picco di crescita giunge più tardi, ha una velocità relativamente più elevata e persiste fino alla prima età adulta (22). Baccetti et al. (2) hanno condotto un ampio studio cross-sectional al fine di analizzare la tendenza di crescita nei soggetti caucasici in III Classe. Il 42 3/2009 MONDO ORTODONTICO
5 Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi Figg. 7, 8 - SR Profilo di paziente con malocclusione di III Classe, iperdivergente a 7 e 17 anni 7 8 campione è rappresentato da teleradiografie latero-laterali del pretrattamento di soggetti in III Classe (560 femmine e 531 maschi). Le misurazioni cefalometriche dento-scheletriche sono state paragonate negli stadi di sviluppo sequenziali valutati secondo la metodica della maturazione delle vertebre cervicali e le categorie di sviluppo dentale di Hellman (11, 12) in entrambi i sessi separatamente. I risultati indicano che nei soggetti con malocclusione di III I Classe il picco puberale di crescita mandibolare avviene tra gli stadi CS3 e CS4 di maturazione vertebrale, con un incremento medio della lunghezza mandibolare di circa 8 mm nei maschi e 5,5 mm nelle femmine. La durata del picco puberale è di 18 mesi circa, sia nei maschi sia nelle femmine. I cambiamenti più significativi nella lunghezza mandibolare totale avvengono nelle vicinanze dell età adulta (18 anni), con un incremento durante gli ultimi stadi di maturazione (CS4 e CS6) due volte maggiore nelle femmine in III Classe rispetto al gruppo di controllo in I Classe e tre volte maggiore nei maschi in III Classe rispetto ai maschi in I Classe. Questa notevole crescita residua accentua il profilo di III Classe e incrementa la dimensione verticale della faccia divenendo completamente evidente durante le ultime fasi di sviluppo (corrispondenti alla completa eruzione del II e III molare). La persistenza delle caratteristiche di sviluppo tipico di III Classe proietta il picco di crescita adolescenziale all interno dell età adulta con importanti conseguenze dal punto di vista clinico (figg. 7, 8). Il prolungato periodo di crescita attiva mandibolare, l assenza di ogni possibilità di recupero da parte del mascellare e la direzione significativamente più verticale della crescita facciale durante la tarda adolescenza appaiono aspetti sfavorevoli delle malocclusioni di III e I Classe in entrambi i sessi nel periodo post-puberale. Fattori di recidiva della terapia Già Tweed (28) nel 1966 considerava come condizioni favorevoli ovvero predisponenti una buona risposta terapeutica una mandibola di forma normale, un mascellare poco sviluppato e stretto, un angolo goniaco nella norma e un ipodivergenza delle basi mascellari. Nel suo testo scrive:... Questi soggetti devono essere trattati in fase di crescita tra i 7 e i 9 anni o prima (anche a 4 MONDO ORTODONTICO 3/
6 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Figg MR Profilo di paziente con malocclusione di III Classe, normodivergente, prima (9), dopo terapia ortopedica con maschera facciale (10), dopo due anni dalla terapia ortopedica (11), dopo quattro anni dalla terapia ortopedica (12). Si nota un buon miglioramento del profilo, stabile nel tempo anni), se non vengono trattati possono evolvere in severe deformità (figg. 9-12). Considerava invece fattori sfavorevoli, che inducono l ortodontista a programmare un trattamento combinato ortodontico-chirurgico una mandibola ipersviluppata, un mascellare stretto, un angolo goniaco ottuso, un iperdivergenza, incisivi inferiori retrusi e un estetica compromessa da un labbro inferiore aumentato e iperattivo. Graber (10) nel 1969 espose la sua teoria sulla terapia intercettiva delle III Classe e affermò che... la terapia dovrà essere rivolta a eliminare le interferenze occlusali in ogni situazione;... l obiettivo nel trattamento delle III Classi è quello di controllare il più possibile la crescita orizzontale della mandibola o al limite indirizzarla più verticalmente, in modo tale da permettere al mascellare superiore di crescere in basso e in avanti.... Con gli anni 80 si cominciarono a chiarire le problematiche legate alla malocclusione di III Classe attraverso una serie di lavori che da un lato si interessavano della risoluzione terapeutica della malocclusione e dall altro tentavano di individuare il tempo più opportuno per attuarla (20, 21, 27). Campbell (6) nel 1983 dedicò la sua attenzione 44 3/2009 MONDO ORTODONTICO
7 Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi alla possibilità di intercettare precocemente o meno la malocclusione di III Classe e delineò quattro obiettivi principali della terapia precoce: 1. favorire una giusta direzione di crescita; 2. ottenere il massimo avanzamento mascellare; 3. migliorare il rapporto occlusale; 4. migliorare l estetica facciale per un migliore sviluppo psico-sociale. Dalla fine degli anni 80 si ritrovano numerosi lavori clinici sull argomento; la qualità degli studi scelti in questo lavoro è stata valutata in base alla numerosità e all età del campione considerato, al design dello studio (studi clinici controllati longitudinali e retrospettivi), al tipo di studio (lungo/breve termine), all analisi di diversi campioni suddivisi per età o di un unico campione seguito progressivamente nel tempo, alla presenza di controlli a distanza e al loro tempo di realizzazione (per es. controlli radiografici annuali o pre-/post-trattamento e a distanza) e alla presenza di controlli al termine della crescita. Dall analisi dei lavori si rileva la presenza di caratteristiche morfologiche, considerate come fattori prognostici, evidenti già in età precoce e utili al clinico per una previsione della risposta al trattamento intercettivo della malocclusione di III Classe (Tabella I). Nel 1993 Battagel (4) in un suo lavoro introdusse il termine variabili predittive delineando un modello di previsione dei fattori di recidiva Tabella I - Fattori prognostici di terapia delle malocclusioni di III Classe Autore Sagittale Verticale Base cranica Dento-alveolare Estetica Battagel (4) U1^piano masc UL-t.molli nasali n denti cross LL-t.molli nasali Franchi et al (8) Cond Ax-SBL Ǿ arcata mand mm NL-ML Tahmina et al (25) N-A-Pg Goniaco SN^Piano Ramale Zentner et al (30) MMR% Goniaco ABR mm2 RH/Mand L mm Stellzig et al (22) Ao-Bo mm Goniaco inf SN mm M/M ratio % (N^Go^Me) 3 Shuster et al (23) Ao-Bo mm NL-NSL L1^ML Baccetti et al (1) Co-Goi mm Ba-T-SBL ML-SBL Moon et al (17) AB^Pmand Goniaco N-perp punto A mm Yoshida et al (29) SNA ANS-Me mm N-Me mm ANS-Me/N-Me % Goniaco Ghiz et al (9) Co-Pg mm Co-Go mm Co-GD mm Goniaco MONDO ORTODONTICO 3/
8 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza nei pazienti in III Classe trattati ortodonticamente senza estrazioni. Nel suo studio retrospettivo a lungo termine analizza le misurazioni cefalometriche di 34 soggetti trattati con trazione extraorale applicata all arcata mandibolare, all inizio del trattamento e dopo due anni dalla fine del periodo di contenzione. Vengono individuate quattro variabili predittive: 1. l inclinazione dell incisivo superiore rispetto al piano mascellare; 2. la distanza orizzontale del labbro superiore dal nasion cutaneo; 3. la distanza orizzontale del labbro inferiore dalla linea sellare; 4. il numero di denti in cross bite. Secondo queste variabili la recidiva è più prevedibile quando il mascellare superiore è retruso, gli incisivi superiori sono proclinati ed è presente un elevato numero di denti in cross bite. Il modello descritto è però applicabile solo in pazienti idonei a una terapia non estrattiva. Franchi et al. (8) nel 1997 con uno studio retrospettivo a lungo termine analizzarono i risultati del trattamento precoce di III Classe da protrusione mandibolare, utilizzando un apparecchiatura rimovibile di retrazione mandibolare (RMR) in 45 pazienti con dentatura decidua. Sono state confrontate le teleradiografie latero-laterali prima del trattamento (età media: 5,57 anni ± 0,85 anni) e dopo il periodo di contenzione (età media: 15,76 anni ± 1,67 anni). Sono risultate particolarmente significative come variabili predittive che potranno determinare e indicare una risposta terapeutica favorevole un orientamento del condilo in alto e in avanti, un grado di divergenza ridotto e la valutazione clinica dell ampiezza dell arco mandibolare. In uno studio retrospettivo a lungo termine eseguito nel 2000, Tahmina et al. (25) proposero valutazioni cefalometriche predittive della stabilità di un trattamento nella malocclusione di III Classe sulla base delle misurazioni derivanti dalle teleradiografie prese per ciascun paziente a quattro stadi differenti, dall inizio della terapia fino a crescita ultimata. In base ai risultati sono state selezionate come variabili significative l angolo goniaco, l angolo N-A-Pg e l angolo formato tra il piano del ramo e SN. Nel gruppo instabile si può notare un angolo goniaco più ampio all inizio del trattamento che aumenta di dimensioni con il tempo, una rotazione in basso e indietro della mandibola durante il trattamento precoce e una notevole crescita in avanti della mandibola. Zentner et al. (30) nel 2001, partendo da uno studio clinico controllato retrospettivo a breve termine, posero l attenzione sul rapporto tra la dimensione delle basi apicali mascellare e mandibolare (ABR: apical base relationship: base apicale mascellare [mm2]/ base apicale mandibolare [mm2]) come fattore più predittivo della correzione occlusale ottenibile e come variabile diagnostica per la previsione del successo della terapia. Utilizzano inoltre il parametro MMR (midfacial lenght/ mandibular lenght ratio: distanza Co-A/ distanza Co-Pg in %) che riflette la crescita differenziale delle basi scheletriche; una diminuzione di tale valore indica una crescita in eccesso della mandibola rispetto al mascellare superiore o viceversa una crescita in difetto del mascellare superiore rispetto alla mandibola. Se diminuisce il valore di ABR peggiora la gravità della III Classe, così come un aumento dell ampiezza dell angolo goniaco e una diminuzione del rapporto lunghezza ramo/lunghezza corpo mandibolare corrispondono a un aumento della divergenza e quindi a un peggioramento 46 3/2009 MONDO ORTODONTICO
9 Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi della prognosi. Stellzig-Eisenhauer et al. (24) sulla base dello studio retrospettivo multicentrico del 2002 individuarono alcune variabili cefalometriche in grado di distinguere i pazienti di III Classe di competenza esclusivamente ortodontica da quelli di competenza ortodontico-chirurgica: indice di Wits (tanto più è negativa la lunghezza AO-BO tanto più grave è la III Classe); lunghezza della base cranica anteriore (minore è la sua lunghezza, maggiore è la gravità della III Classe); angolo goniaco (più è ottuso, peggiore sarà la prognosi); lunghezza mascellare/ lunghezza mandibolare (una diminuzione di questo valore indica un aumento della lunghezza mandibolare o una diminuzione della dimensione del mascellare, quindi una maggiore difficoltà di trattamento). Schuster G et al, (23) nel 2003, riproponendo uno studio multicentrico retrospettivo come quello di Stellzig A, inserirono tra i parametri di maggiore valore predittivo: indice di Wits (tanto più negativo è il valore della distanza AO-BO, tanto più difficile sarà la correzione della malocclusione di III Classe); NL-NSL: Inclinazione del piano palatale in relazione alla base cranica anteriore (all aumentare di questo valore aumenta la divergenza del soggetto e la gravità della malocclusione); L1-ML: inclinazione degli incisivi inferiori rispetto al piano mandibolare (una riduzione di questo valore indica una lingualizzazione degli incisivi inferiori, considerato un fattore prognostico negativo). Con l uso dei parametri predittivi è possibile individuare con elevata accuratezza i casi trattabili con procedure ortopedico-ortodontiche in età di crescita da quelli trattabili chirurgicamente in età adulta. Baccetti et al. (1) nel 2004 focalizzarono l attenzione sulla validità del trattamento precoce delle III Classi selezionando un modello di variabili cefalometriche in grado di predire i risultati di un protocollo terapeutico con espansione mascellare, maschera facciale e trattamento ortodontico di tipo fisso. Al fine di selezionare le variabili cefalometriche affidabili per predire i risultati della terapia precoce, hanno eseguito una discriminant analysis che ha identificato le 3 variabili più indicative di prognosi negativa: 1. ramo mandibolare lungo (Co-Go) e aumentata altezza facciale; 2. angolo della base cranica acuto (Ba-T-SBL); 3. angolo del piano mandibolare ottuso (ML- SBL). L attendibilità nell utilizzo di questo modello di variabili cefalometriche per ogni nuovo paziente è stata attestata intorno all 83,33%. Secondo Moon et al. (17) i pazienti che presentano un angolo goniaco ottuso e un modello di crescita verticale possono essere considerati a prognosi negativa già in età precoce, mentre la dimensione della mandibola e il grado di discrepanza sagittale tra mascellare superiore e mandibola non sono state considerati variabili affidabili come fattori predittivi (figg ). Yoshida et al. (29) nel 2005 identificarono le differenze nella morfologia scheletrica di pazienti in III Classe tra un gruppo trattato con successo e un gruppo trattato senza successo allo scopo di stabilire un metodo per predire l efficacia del trattamento con MPA (maxillary protraction appliance) e mentoniera. Il campione è stato suddiviso in due gruppi al tempo T3 relativamente MONDO ORTODONTICO 3/
10 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Figg AC Profilo di paziente con malocclusione di III Classe a 6, 8, 10, 12, 14 e alla stabilità occlusale. Sono state analizzate 20 variabili cefalometriche mediante la discriminant analysis e i risultati confermano come la dimensione verticale sia un fattore determinante nel definire la prognosi di un paziente con malocclusione di III Classe trattata con MPA e mentoniera. Sono state considerati significativamente differenti tra i due gruppi l altezza facciale totale (N- Me), l altezza facciale inferiore (ANS-Me), l angolo tra il piano mandibolare e il piano sellare (Me-Go to SN), il rapporto tra le altezze facciali (ANS-Me/N-ANS), l angolo goniaco (Ar-Go-Me) e la posizione sagittale del mascellare (SNA). Ghiz et al. (9) nel 2005 eseguirono uno studio retrospettivo a lungo termine al fine di selezionare un modello di variabili cefalometriche per predire la prognosi di trattamento ortopedico precoce di III Classe con espansione mascellare e maschera facciale. Delle 16 misurazioni cefalometriche effettuate, quattro variabili sono state considerate significative nel predire il successo della terapia: 1. posizione del condilo rispetto alla base cranica (Co-GD) (minore nel gruppo senza successo); 2. lunghezza del ramo mandibolare (Co-Go) (minore nel gruppo senza successo); 3. lunghezza mandibolare totale (Co-Pg) (maggiore nel gruppo senza successo); 4. angolo goniaco (Ar-Go-Me) (ottuso nel gruppo senza successo). La diminuzione del valore dell angolo goniaco e della lunghezza mandibolare totale è associata ai casi trattati con successo, mentre un aumento del valore della posizione della mandibola rispetto alla base cranica e della lunghezza del ramo sono associati ai casi trattati senza successo. Nessuna delle variabili relative alla misura e alla posizione mascellare è risultata discriminante nella divisione tra i due gruppi e quindi attendibile come fattore predittivo della riuscita del trattamento. Riassunto Obiettivi. Prendere in esame la crescita cranio-facciale nelle malocclusioni di III Classe e i fattori di recidiva della malocclusione. Metodi. Le informazioni sullo sviluppo e sulla crescita cranio-facciale in soggetti con occlusione ideale e nei diversi tipi di disarmonie dento-facciali rappresentano i fondamenti di base per un ortodontista. Il trend di cresci- 48 3/2009 MONDO ORTODONTICO
11 Crescita cranio-facciale e fattori di recidiva delle III classi ta nei soggetti in III Classe differisce notevolmente da quello dei soggetti con occlusione normale, poiché il picco di crescita giunge più tardi, ha una velocità relativamente più elevata e persiste fino alla prima età adulta. Risultati. Il prolungato periodo di crescita attiva mandibolare, l assenza di ogni possibilità di recupero da parte della crescita del mascellare e la direzione significativamente più verticale della crescita facciale durante la tarda adolescenza appaiono essere degli aspetti sfavorevoli delle malocclusioni di III Classe in entrambe i sessi nel periodo post puberale. Conclusioni. In letteratura molti Autori hanno cercato di individuare dei fattori prognostici negativi intesi come le caratteristiche strutturali sfavorevoli che inducono l ortodontista a programmare un trattamento combinato ortodontico chirurgico. Tra queste ritroviamo soprattutto l aumento della dimensione lineare e della posizione angolare della mandibola e l aumento della divergenza scheletrica con un angolo goniaco ottuso. Parole chiave Malocclusione di III Classe Pattern di crescita Fattori predittivi Bibliografia 1. Baccetti T, Franchi L, McNamara JA jr. Cephalometric variables predicting the long-term success or failure of combined rapid maxillary expansion and facial mask therapy. Am J Orthod and Dentofacial Orthop 2004;126(1): Baccetti T, Reyes BC, McNamara JA jr. Craniofacial changes in Class III malocclusion as related to skeletal and dental maturatio. Am J Orthod Dentofacial Orthop 2007;132(2): Baccetti T, Reyes BC, McNamara JA jr. Gender differences in Class III malocclusion. Angle Orthod 2005;75: Battagel J. Discrimant analysis: a model for the prediction of relapse in Class III children treated orthodontically by a non extraction technique. Eur J Orthod 1993;15: Battagel JM. The aetiological factors in Class III malocclusion. Eur J Orthod 1993;15: Campbell PM. The dilemma of Class III treatment. Angle Orthod 1983;53(3): De Toffol L, Pavoni C, Baccetti T, Franchi L, Cozza P. Orthopedic treatment outcomes in Class III malocclusion, a systematic review. Angle Orthod 2008;78: Franchi L, Baccetti T, Tollaro I. Predictive variables for the outcome of early functional treatment of Class III malocclusion. Am J Orthod and Dentofacial Orthop 1997;112(1): Ghiz M, Ngan P, Gunel E. Cephalometric variables to predict future success of early orthopedic Class III treatment. Am J Orthod and Dentofacial Orthop 2005;127(3): Graber TW. Current Orthodontic Concepts and Techniques. Volume 2 W.B. Saunders Company, Philadelphia Helman M. Changes in the human face brought about by development. Int Orthod Cong (First) Trans 1926; Helman M. An introduction to growth of the human face from infancy to adulthood. Int Orthod Oral Surg Radiol 1932;18: Jacobson A. Mandibular prognathism. Am J Orthod 1974;66: Mitani H. Prepuberal growth of mandibular prognatism. Am J Orthod and Dentofacial Orthop 1981;81: Mitani H, Sato K, Sugawara J. Growth of mandibular prognatism after puberal growth peak. Am J Orthod and Dentofacial Orthop 1993;104(4): Miyajima K, McNamara JA jr, Kimura T, Murata S, Iizuka T. An estimation of craniofacial growth in the untreated Class III female with anterior cross bite. Am J Orthod Dentofacial Orthop 1997;112: Moon YM, Ahn SJ, Chang Y-II. Cephalometric Predictors of Long Term Stability in the Early Treatment of MONDO ORTODONTICO 3/
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