Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi Introduzione

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1 Dossier: malocclusioni di III classe M. Mucedero C. Pavoni P. Cozza Università degli Studi di Roma Tor Vergata Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Direttore: prof. P. Cozza Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi Introduzione Sebbene i termini prognatismo mandibolare (7) e malocclusione di III Classe di Angle (2) siano spesso considerati simili, se non sinonimi, i soggetti con una relazione occlusale di III Classe possono presentare in realtà differenti combinazioni delle componenti scheletriche e dentali sottostanti (2, 17, 18). La ricerca da parte del clinico di una Classificazione semplice (1), a cui far riferimento in fase diagnostica, e la conoscenza approfondita delle componenti scheletriche e dentali che si alternano nella realizzazione della malocclusione sono pertanto i primi obiettivi da raggiungere quando si affronta un argomento così complesso. Key words: Class III malocclusion Skeletal components Class III Classification Abstract - Skeletal components and classification of class III malocclusions Objectives. To provide a wide and updated analysis of the international literature regarding Class III malocclusions. Since their skeletal component can be very different, it is not possible to isolate a significant feature of their potential development. Methods. The Early studies suggested that the mandible was the only cause of a Class III skeletal pattern. However, factors like development of maxilla, length of cranial base and position of glenoid fossa are also involved in the skeletal pattern and therefore must be taken into consideration. Several classifications have been proposed to define many types of Class III malocclusion. Results and Conclusions. Angle s Classification considered only dental relationships without relating the teeth with facial and cranial bones. With the introduction of radiographic cephalometry all the three planes of space are taken into consideration. Other authors recognized the need to differentiate between dentoalveolar and skeletal discrepancies and to evaluate their relative contribution in the development of malocclusions. Delaire and Di Malta introduced the importance of muscular posture alterations (labio-mental, lingual, velo-pharyngeal) and of orofacial functions (nasal ventilation, swallowing, mastication) in the development of mandibular prognathism. MONDO ORTODONTICO 3/

2 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Componenti strutturali delle malocclusioni di III Classe Il passaggio da una retrognazia mandibolare tipica del neonato a una protrusione mandibolare nell adulto implica una serie di stati evolutivi transizionali che spesso mettono il clinico di fronte alla difficoltà di predire la crescita futura (19). La possibilità di conoscere lo sviluppo di un modello scheletrico di III Classe attraverso l analisi della morfologia cranio-facciale può rappresentare quindi un passo importante sia per la diagnosi ortodontica sia per la formulazione di un piano di trattamento adeguato (19). L eterogeneità scheletrica delle malocclusioni di III Classe non permette però di delineare un singolo tratto significativo di un potenziale sviluppo di questa malocclusione (19); mentre infatti studi passati ritenevano che la mandibola fosse la componente determinante nell eziologia della III Classe, con il tempo nuove ricerche hanno sottolineato come lo sviluppo del mascellare superiore, la lunghezza della base cranica e la posizione della fossa glenoide siano tutti fattori coinvolti nella realizzazione di un modello scheletrico ben definito e che quindi debbano essere tutti considerati (19) (Tabella I). Sanborn (15) nel 1955 affermò che il 45,2% dei soggetti in III Classe presenta una protrusione mandibolare, il 33% manifesta una retrusione mascellare senza protrusione mandibolare, il 9,5% una combinazione tra retrusione mascellare e protrusione mandibolare e il rimanente 9,5% mostra un mascellare superiore e una mandibola entro il normale intervallo di prognatismo. Hopkin et al. (10) nel 1968 sono stati i primi a spostare l attenzione sul ruolo della base cranica nello sviluppo delle malocclusioni, sottolineandone l influenza nel rapporto verticale e sagittale tra i mascellari. Scopo dello studio è stato valuta- Tabella I - Distribuzione delle componenti strutturali nella malocclusione di III Classe Articolo Numerosità Età Etnia Mandibola Mascellare Mascellare Mascellare Altro campione grande e piccolo e retruso e e mandibola protrusa retruso mandibola nella norma protrusa (III classe dentale) Sanborn 26M 16F Classe III 16-36aa caucasici 45.2% 33.3% 9.5% 9.5% 2.8% (15) 26M 9F Classe I Jacobson 32M 34F Classe III Adulti caucasici 48.2% 25.1% 4.4% 13.9% 8.4% (11) 22M 25F Classe I Jacobson 30M 53F Classe III Bambini caucasici % 40% (11) 37M 28F Classe I Mitani 26F Classe III 7-10a asiatici - 64% % (12) 22F Classe I Guyer 144M+F Classe III 5-15aa caucasici 18.7% 25% 22.2% % (9) 32M+F ClasseI Williams e 11M 13F Classe III 11aa caucasici 29% 37% % Andersen 16M 17F Classe I (19) 26 3/2009 MONDO ORTODONTICO

3 Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi re le dimensioni lineari e angolari della base cranica nei diversi tipi di malocclusione. Dopo aver esaminato un campione di 50 femmine e 46 maschi e valutato le dimensioni lineari (N-S, S-Ar, Ar-N) e angolari (N-S^ Ar) della base cranica, hanno concluso che queste tendono a essere nettamente ridotte nei soggetti con malocclusione di III Classe. Jacobson (11) nel 1974 paragonò le teleradiografie latero-laterali di 149 pazienti di età eterogenee con malocclusione di III Classe con quelle di 112 pazienti in I Classe. La differenza principale tra i due gruppi è nel valore dell angolo ANB, che nelle III Classi riflette una posizione avanzata della mandibola rispetto alla base cranica anteriore. La fossa glenoide tende a essere posizionata anteriormente. Per compensare la displasia antero-posteriore tipica della III Classe gli incisivi superiori tendono a vestibolarizzarsi, mentre gli incisivi inferiori si lingualizzano; tali caratteristiche si manifestano in misura proporzionalmente maggiore con l aumentare dell età. Il valore aggiuntivo introdotto da Jacobson (11) è stato quello di inserire l analisi verticale con cui l autore suddivide la malocclusione di III e IClasse in due tipi morfologici diversi in base alla divergenza scheletrica. Nel primo tipo più comune i piani palatale, occlusale e mandibolare sono divergenti rispetto al piano di Francoforte, l angolo goniaco è ottuso e in casi estremi può presentarsi un morso aperto anteriore (figg. 1-10). Nel secondo tipo, più raro, i piani palatale, occlusale e mandibolare sono paralleli al piano di Francoforte, l angolo goniaco è chiuso e spesso si presenta un morso profondo anteriore. Mitani (12) nel 1981 analizzò i cambiamenti della crescita facciale associati a prognatismo mandibolare durante il periodo pre-puberale di 26 soggetti giapponesi di sesso femminile. I cambiamenti strutturali sono stati rilevati su teleradiografie latero-laterali eseguite ogni anno nel periodo dai 7 ai 10 anni. Sulla base dei risultati ottenuti l autore afferma che nel 64% dei campioni il prognatismo mandibolare è associato a una retrusione del mascellare superiore (Ba-Ptm diminuita), mentre la lunghezza del mascellare risulta normale (dimensione normale Ptm-A). La lunghezza mandibolare totale (Ar-Pg), la lunghezza del ramo (Ar-Go) e la lunghezza del corpo (Go-Pg) non presentano differenze significative nel confronto con il gruppo in I Classe. I due gruppi mostrano una curva di crescita simile. L angolo goniaco è più acuto e il piano mandibolare è significativamente piatto. L angolo A-N-Pg presenta differenze significative tra i gruppi con una riduzione della convessità durante la crescita nel gruppo con prognatismo mandibolare. Guyer et al. (9) nel 1986 paragonarono le misurazioni cefalometriche di soggetti in III Classe, tra i 5 e i 15 anni, con quelle di soggetti in I Classe. I risultati confermano che la malocclusione di III Classe si presenta con un ampia varietà di combinazioni delle componenti scheletriche e dentali che si evidenziano già nelle prime fasi dello sviluppo facciale. Un soggetto con malocclusione di III Classe rispetto a un soggetto in I Classe presenta: base cranica posteriore significativamente più lunga (S-Ba); angolo della base cranica ridotto, sia lateralmente (N-S-Ar) sia medialmente (N-S-Ba); mascellare superiore retruso (SNA diminuito) e di lunghezza ridotta (Co-A diminuito); mandibola prognatica e di lunghezza aumentata (le dimensioni Co-Go, Ar-Go, Co-Gn, Go- Pg e Go-Gn sono generalmente più grandi); angolo goniaco ottuso; angolo del piano mandibolare aperto; MONDO ORTODONTICO 3/

4 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Figg C.L. Malocclusione di III Classe in paziente iperdivergente Piani palatale, occlusale e mandibolare divergenti rispetto al piano di Francoforte, angolo goniaco ottuso, morso aperto anteriore, aumento dell altezza facciale inferiore, incisivi mascellari protrusi e incisivi mandibolari retrusi /2009 MONDO ORTODONTICO

5 Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi aumento dell altezza facciale inferiore (ANS- Me e A-Gn); incisivi mascellari protrusi e incisivi mandibolari retrusi. Nello stesso anno, Williams e Andersen (19) effettuano un lavoro simile e evidenziano che nessun tratto distintivo di una III Classe può essere isolato poiché per questo tipo di malocclusione esiste un ampia varietà di combinazioni scheletriche. Secondo gli autori lo sviluppo del mascellare superiore, sia nelle dimensioni sia nella posizione, è certamente uno tra i fattori causali più importanti per una malocclusione di III Classe. A volte la retrognazia mascellare è mascherata da una riduzione della lunghezza della base cranica anteriore che causa una retrusione del punto Nasion. Questo giustifica l osservazione frequente di una protrusione mandibolare che non si associa a un effettivo ipersviluppo. Chang et al. (6) nel 1992 in un gruppo di bambini cinesi con malocclusione di III Classe dimostrò come la lunghezza della base cranica anteriore (S-N) e della base cranica posteriore (S-Ba) non presenta differenze significative con il gruppo in I Classe. La posizione antero-posteriore del mascellare superiore e la sua lunghezza sono significativamente più piccole. MONDO ORTODONTICO 3/

6 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Le misurazioni riguardanti la relazione intermascellare (ANB, angolo di convessità, indice di Wits, AF-BF mm) risultano diminuite con evidente posizione avanzata della mandibola rispetto alle strutture del cranio. Gli incisivi mascellari si mostrano vestibolarizzati mentre gli incisivi mandibolari sono lingualizzati. Da un indagine di Battagel (4) nel 1993 si evidenziò che i soggetti in III Classe presentano differenze nella morfologia facciale rispetto a un gruppo di controllo normale in tutte le aree esaminate; queste cominciano a evidenziarsi già in età precoce e raggiungono il massimo tra i 14 e i 17 anni. L angolo della base cranica è acuto (Ba- S-N, N-Ba^FH) e il mascellare superiore è retroposizionato (SNA, Ar-ANS mm, A-S vert mm ridotti). La mandibola presenta una posizione più avanzata rispetto al normale (SNB, SNPg, FH^NPg, MP^P.Occl aumentati), la lunghezza del ramo tende a essere più piccola (Ar-Go, Co-Go ridotti) mentre la lunghezza del corpo risulta aumentata (Go-Gn), l angolo goniaco è ottuso e l articolazione temporo-mandibolare si trova in una posizione più ventrale. L angolo ANB è ridotto. Gli elementi dentari tendono a compensare la discrepanza scheletrica, gli incisivi superiori risultano vestiboloinclinati mentre gli inferiori sono linguoinclinati (U1^ANS-PNS aumentato, L1^MP ridotto, U1- S vert e L1- S vert aumentati). L altezza facciale anteriore inferiore risulta aumentata (ANS-Pg, M^M, Lower facial height mm, ant facial height/post facial height %). Successivamente, a differenza dei soggetti con occlusione normale, quelli in III Classe continuano a mantenere uno sviluppo attivo che accentua tutte le caratteristiche facciali sopra dette. Uno studio simile condotto da Tollaro I et al. (16) nel 1994 ha consentito di valutare come la maggior parte delle caratteristiche morfologiche facciali tipiche di una malocclusione di III Classe siano già presenti durante la dentatura decidua. Baccetti T et al. (3) nel 1997, analizzando la posizione della fossa glenoide in soggetti con differenti caratteristiche scheletriche sagittali e verticali, confermarono l ipotesi di Jacobson (11) secondo cui l articolazione temporo-mandibolare nella malocclusione di III Classe è significativamente più avanti rispetto a una malocclusione di II Classe. Reyes BC et al. (14) nel 2006 pubblicarono uno studio con lo scopo di fornire una stima di crescita nella malocclusione di III Classe analizzando 949 teleradiografie di pazienti caucasici non trattati di età compresa tra i 5,5 e i 16,6 anni, suddivisi in 11 gruppi in base all età, messi a confronto con un campione di 711 soggetti in I Classe. L analisi ha evidenziato: un angolo della base cranica significativamente ridotto e di conseguenza una posizione più avanzata della fossa glenoide. Nessuna differenza significativa nella lunghezza della base cranica (S-N); nessuna differenza significativa della lunghezza totale mascellare (Co-A), né della sua posizione sagittale (SNA); la posizione sagittale della mandibola (SNB) risulta significativamente protrusa in entrambi i sessi e durante tutto lo sviluppo di un soggetto in III Classe; la lunghezza mandibolare totale (Co-Gn) aumenta di circa 2,7 mm/anno nei soggetti in III Classe, considerando che la crescita maggiore si osserva durante il picco puberale. Nel sesso femminile l incremento massimo è tra gli 11 e i 12 anni (3,8 mm), mentre nei maschi tra i 13 e i 14 anni (4,2 mm); l angolo ANB è ridotto. Il totale degli incrementi nelle dimensioni mandibolari è maggiore nei soggetti in III Classe rispetto a soggetti con occlusione nor- 30 3/2009 MONDO ORTODONTICO

7 Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi male, sia maschi sia femmine; è inoltre evidente nel primo gruppo la presenza di crescita supplementare durante il picco puberale. Classificazione della malocclusione di III Classe La conoscenza delle componenti scheletriche e dentali in una malocclusione di III Classe è di fondamentale importanza per comprendere la lunga serie di classificazioni che sono state proposte per questo tipo di malocclusione nel corso degli anni. Già nel 1899 Angle (2) distingueva due forme di malocclusione di III Classe: protrusione dell arcata mandibolare con mesio-occlusione dei denti inferiori (incisivi inferiori, cuspidi dei premolari e dei molari inclinati lingualmente); protrusione dell arcata mandibolare con mesio-occlusione dei denti inferiori solo in un emiarcata (l altra emiarcata si presenta normale o in rari casi in disto-occlusione). Negli anni seguenti numerosi ortodontisti hanno posto la loro attenzione sull argomento nel tentativo di proporre una classificazione che potesse comprendere e spiegare tutte le diverse forme di III Classe. Sanborn (15) nel 1955, utilizzando la linea verticale A-Pg che delinea il limite della normale posizione del mascellare superiore e della mandibola, individuò quattro gruppi principali di profili facciali scheletrici di III Classe: gruppo A: mascellare superiore nella norma e mandibola protrusa; gruppo B: mascellare superiore retruso e mandibola nella norma; gruppo C: mascellare e mandibola nella norma; gruppo D: mascellare retruso e mandibola protrusa. Pascoe et al. (13) nel 1960 classificarono il prognatismo mandibolare in cinque tipi: il tipo A può essere definito come un vero prognatismo di origine genetica; il tipo B è il prognatismo mandibolare reale o assoluto; il tipo C è anche definito prognatismo apparente o relativo ; il tipo D è caratterizzato da una mandibola prognatica dovuta a un incremento della lunghezza dell osso basale responsabile della prominenza del mento; il tipo E presenta una mandibola prognatica con un aumento della dimensione del terzo inferiore del viso e un morso aperto anteriore. Tweed (18) nel 1966 affermò: Le osservazioni cliniche e sperimentali condotte per un periodo di trentacinque anni mi hanno portato a credere che le malocclusioni di III Classe si possono dividere in due categorie distinte.. La categoria A è caratterizzata da: mandibola di forma normale o aumentata di volume se si è mantenuto per un periodo di 2-3 anni un morso incrociato nel settore anteriore; mascellare superiore poco sviluppato e ristretto; angolo goniaco aperto; angolo Francoforte-mandibolare piccolo; piano occlusale parallelo al bordo inferiore della mandibola; crescita del mascellare superiore molto ritardata e crescita della mandibola accelerata. Queste non sono vere malocclusioni di III Classe e in fase precoce vengono infatti chiamate malocclusioni di pseudo III Classe. All inizio sono spesso delle malocclusioni di I Classe dove gli incisivi superiori sono erotti lingualmente rispetto agli inferiori, ma se la condizione non viene corretta precocemente, la crescita e la funzione anormale determinano un successivo ipersvi- MONDO ORTODONTICO 3/

8 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Figg R.M. Malocclusione di III Classe in paziente ipordivergente Mascellare superiore poco sviluppato e ristretto, angolo goniaco aperto, mandibola di forma normale o aumentata di volume, piano occlusale parallelo al bordo inferiore della mandibola, labbro inferiore ipersviluppato e ipertonico /2009 MONDO ORTODONTICO

9 Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi luppo della mandibola e un iposviluppo delle ossa mascellari superiori (figg ). La categoria B è caratterizzata da: angolo goniaco molto ottuso; angolo Francoforte-mandibolare molto aperto; piano occlusale convergente posteriormente verso il bordo inferiore della mandibola; incisivi inferiori molto retrusi; labbro inferiore ipersviluppato e ipertonico; tavolati alveolari inferiori molto sottili. Questo tipo di III Classe deve essere trattato precocemente in modo da provare a prevenire o almeno ridurre la gravità delle deformità facciali in fase di sviluppo. Questi pazienti dovranno essere tenuti sotto controllo per tutto il periodo della crescita, al termine della quale spesso passano a un intervento combinato ortodontico-chirurgico. Furono Ackerman e Proffit (1) nel 1969 ad ampliare la classificazione delle malocclusioni attraverso l identificazione di alcuni parametri che in fase diagnostica devono essere sistematicamente considerati. La nuova classificazione comprende informazioni sulle proporzioni scheletriche e dentali dei mascellari attraverso una descrizione dettaglia- MONDO ORTODONTICO 3/

10 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza Fig Caratteristiche di una malocclusione secondo Ackerman e Proffit 21 ta delle loro relazioni nei tre piani dello spazio (fig. 21). Delaire (7) nel 1976 introdusse il concetto di sindrome prognatica mandibolare che ingloba dismorfosi di denominazione diversa, caratterizzate da prognazia mandibolare, macro e dolicomandibolia, retro, micro e brachignazia mascellare. Nella sua forma tipica, la sindrome da progenismo mandibolare è caratterizzata da tre elementi clinici fondamentali: progenia inferiore con un profilo non armonico, apertura dell angolo goniaco mandibolare, aumento del volume e dell altezza facciale inferiore; mesio-occlusione molare e canina inferiore (III Classe di Angle) con o senza beanza anteriore e turbe funzionali. Delaire (7) è stato il primo a introdurre in letteratura la correlazione tra alterazioni respiratorie, deglutizione, anomalie della posizione della lingua e sviluppo di progenismo mandibolare. Per poter ben scegliere e impostare la terapia è importante riconoscere le molteplici varietà scheletriche comprese nella sindrome: le forme scheletriche sagittali caratterizzate da disarmonia delle basi ossee, le forme scheletriche verticali con ante e post rotazione dei mascellari, le forme asimmetriche e le forme disfunzionali con insufficienza respiratoria nasale e disfunzione della deglutizione con o senza slittamento occlusale. Turpin (17) nel 1981 identificò tutte le componenti che possono presentarsi di forma o posizione scorretta durante lo sviluppo della malocclusione di III Classe. Analizzando la componente dento-alveolare l autore distingue tre quadri patologici: la retrusione dento-alveolare superiore rappresentata da una disgnazia localizzata e limitata al distretto dento-alveolare superiore, con un anomala inclinazione palatale degli incisivi mascellari; la protrusione dento-alveolare inferiore rappresentata da una disgnazia caratterizzata da un anomala inclinazione vestibolare degli incisivi inferiori (meno frequente); la pseudo terza Classe rappresentata da una malocclusione di tipo funzionale in cui la mandibola, in seguito a precontatti dislocanti dovuti ad alterate inclinazioni degli elementi dentali sia superiori che inferiori, scivola mesialmente in una posizione di comodo (figg ). A queste si aggiunge la componente scheletrica in base alla sede della dismorfosi e alle sue caratteristiche strutturali: 1. mascellare superiore piccolo o retruso con modello di crescita orizzontale, lieve ipodivergenza, rotazione antioraria della mandibola e alterazioni delle inclinazioni dentali e/o crossbite anteriore; 2. mandibola grande o protrusa con modello di crescita verticale, iperdivergenza, crescita mandibolare in post rotazione e alterazioni delle inclinazioni dentali e/o cross-bite anteriore; 3. mandibola protrusa e mascellare superiore re- 34 3/2009 MONDO ORTODONTICO

11 Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi Figg M.M. Malocclusione di pseudo III Classe Malocclusione di tipo funzionale in cui la mandibola, in seguito a precontatti dislocanti dovuti ad alterate inclinazioni degli elementi dentali, scivola mesialmente in una posizione di comodo MONDO ORTODONTICO 3/

12 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza /2009 MONDO ORTODONTICO

13 Analisi delle componenti strutturali e classificazione delle III classi truso con modello di crescita normale o verticale, normo o iperdivergenza e/o cross-bite anteriore. Dall associazione di queste manifestazioni cliniche Turpin (17) suddivide le III Classi in: III Classe occclusale: A. Retrusione dento-alveolare superiore B. Protrusione dento-alveolare inferiore III Classe funzionale: Pseudo terza Classe III Classe vera: A. Mascellare superiore piccolo o retruso B. Mandibola protrusa e mascellare superiore retruso C. Mandibola grande o protrusa Tuttavia l autore nella classificazione finale non prende in considerazione la discrepanza scheletrica verticale delle basi mascellari che spesso aggrava la malocclusione esistente. Di Malta (8) nel 2002 propose una classificazione anatomo-fisiologica della malocclusione di III Classe, tenendo conto delle dismorfosi principali: arcata inferiore protrusa ma regolare, oppure arcata inferiore potrusa e macrogenica, con arcata superiore di dimensioni normali; arcata inferiore normale e dominante retrusione del mascellare superiore, per micrognazia o retro posizione del mascellare superiore; protrusione dell arcata inferiore con arcata superiore retrusa. Come Delaire (7), l autrice (8) tiene conto dell aspetto funzionale e distingue forme statiche e forme cinetiche della malocclusione. Nelle forme statiche considera la prognazia mandibolare (equivalente alla sindrome progenica mandibolare descritta da Delaire (7) e le laterognazie mandibolari con anomalia a carico di un lato per deviazione mandibolare. Le arcate presentano rapporti invertiti nel senso trasversale dal lato della deviazione e di scissor bite dal lato opposto. Sul piano sagittale sono evidenti rapporti di I Classe dal lato verso cui si manifesta la deviazione e di III Classe dal lato opposto. Nelle forme cinetiche considera la dislocazione anteriore determinata da un ostacolo occlusale che obbliga il soggetto a ricercare un occlusione di comodo in una posizione più protrusa rispetto a quella di centrica e la latero-deviazione mandibolare. Nel 2006 Bui et al. (5) propongono una nuova Classificazione analizzando un campione di 309 pazienti (72% caucasici) con malocclusione scheletrica di III Classe e individuano cinque gruppi di sottofenotipi: il gruppo 1 con mandibola prognatica e altezza facciale anteriore aumentata (long face); il gruppo 2 con deficit del mascellare superiore e dimensioni verticali diminuite (low angle); il gruppo 3 con deficit del mascellare superiore ma dimensioni verticali aumentate (high angle); il gruppo 4 con mandibola lievemente prognatica; il gruppo 5 borderline con aumento dei valori medi della maggior parte delle variabili aumentati. Riassunto Obiettivi. Fornire un ampia e aggiornata analisi della letteratura internazionale sulla malocclusione di III Classe. L eterogeneità scheletrica delle disgnazie non permette di isolare un tratto significativo di un potenziale sviluppo di questa malocclusione. Metodi. Studi passati ritenevano che la mandibola fosse l unica determinante nell eziologia del modello scheletrico di III Classe; con il tempo nuove ricerche hanno sottolineato come lo sviluppo del mascellare superiore, la lun- MONDO ORTODONTICO 3/

14 M. Mucedero, C. Pavoni, P. Cozza ghezza della base cranica e la posizione della fossa glenoide rappresentino tutti fattori implicati nello sviluppo del modello scheletrico individuale e che quindi devono essere tutti opportunamente considerati. Numerosi ortodontisti hanno posto la loro attenzione sull argomento nel tentativo di proporre una Classificazione delle Malocclusioni di III Classe che potesse comprendere e spiegare tutte le diverse forme della patologia. Risultati e Conclusioni. Dalla Classificazione puramente dentale di Angle dei primi anni del 900 si è passati a una puramente scheletrica che considerava la posizione sagittale tra i due mascellari come determinante del profilo facciale di III Classe (Sanborn, Pascoe). Tweed, Ackerman e Proffit, Turpin e Bui propongono diverse classificazioni comprendenti informazioni circa le proporzioni scheletriche e dentali dei mascellari, attraverso una descrizione dettagliata delle loro relazioni nei tre piani dello spazio. Delaire e Di Malta introducono in letteratura la correlazione tra alterazioni respiratorie, deglutizione, anomalie della posizione della lingua e sviluppo di un progenismo mandibolare. Parole chiave Malocclusione di III Classe Componenti scheletriche Classificazione delle III Classi Bibliografia 1. Ackerman JL, Proffit WR. The characteristics of malocclusion: A modern approach to Classification and diagnosis. Am J Orthod 1969;56(5): Angle EH. Classification of Malocclusion. The Dental Cosmos Baccetti T, Antonini A, Franchi L, Tonti M, Tollaro I. Glenoid Fossa Position in Different Facial Types: a Cephalometric Study. Br J Orthod 1997;24: Battagel JM. The aetiological factors in Class III malocclusion. Eur J Orthod 1993;15: Bui C, King T, Proffit W, Frazier-Bowers S. Phenotypic Characterization of Class III Patients A necessary Background for Genetic Analysis. Angle Orthod 2006;76(4): Chang HP, Kinoshita Z, Kawamoto T. Craniofacial modello of Class III deciduous dentition. Angle Orthod 1992;62(2): Delaire J. Le syndrome prognathique mandibulaire. Orthod Franc 1976;vol.47(I): Di Malta E. Basi anatomo-fisiologiche delle III Classi: terapia ortopdeica. E. Martina. Bologna, Guyer EC, Ellis EE, McNamara JA jr, Behrents RG. Components of Class III Malocclusion in Juveniles and Adolescents. Angle Orthodontist 1986;56: Hopkin GB, Houston WJB, James GA. The Cranial Base as an Aetiological Factor in Malocclusion. Angle Orthod 1970; 38: Jacobson A. Mandibular prognathism. Am J Orthod 1974;66: Mitani H. Prepuberal growth of mandibular prognatism. Am J Orthod and Dentofacial Orthop 1981;81: Pascoe JJ, Hayward JR, Costich ER. Mandibular prognatism: its etiology and a Classification. J Oral Surg Anesth & Hosp D Serv 1960;vol Reyes BC, Baccetti T, McNamara JA jr. An Estimate of Craniofacial Growth in Class III Malocclusion. Angle Orthod 2006;76(4): Sanborn RT. Differences Between the Facial Skeletal Modellos of Class III Malocclusion and Normal Occlusion. Angle Orthod 1955;25: Tollaro I, Baccetti T, Bassarelli V, Franchi L. Class III malocclusion in the deciduous dentition: a morphological correlation study. Eur J Orthod 1994;16: Turpin DL. Early Class III Treatment. Unpublished thesis presented at 81st session. Amer. Ass. Orthod., S. Francisco, Twee CH. Clinical Orthodontics. Vol 2. St Louis: CV Mosby Co, Williams S, Andersen CE. The morfology of the potential Class III skeletal model in the growing child. Am J Orthod 1986;89(4): /2009 MONDO ORTODONTICO

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