Tanti tempi, una storia

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1 2 Tanti tempi, una storia Antonio Brancati Trebi Pagliarani RCS LIBRI EDUCATION SPA libri per sperimentare La Nuova Italia

2 Coordinamento editoriale: Francesca Magazzini Coordinamento redazionale: Daniela Francalanci, Silvia Menzinger Progetto grafico e copertina: Mediastudio, Firenze Redazione: Silvia Menzinger Ricerca iconografica: Angela Barea Toscan Impaginazione: Lino2, Città di Castello (PG) Cartografia: Lino2, Città di Castello (PG) Disegni: Matteo Chesi Fotocomposizione: Lino2, Città di Castello (PG) Stampa: Cartoedit, Città di Castello (PG) I testi del volume sono stati curati da Valeria Novembri e Rossella Maria Pavolini Gli apparati didattici e i laboratori sono stati curati da Tiziana Gardoni Le pagine L eredità del passato sono state curate da Chiara Martinelli Il materiale illustrativo proviene dall archivio iconografico de La Nuova Italia. L editore è a disposizione degli eventuali aventi causa. Fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall art.68, comma 4, della legge 22 aprile 1941 n.633 ovvero dall accordo stipulato tra SIAE, AIE, SNS, e CNA, CONFARTIGIANATO, CASA, CLAAI, CONFCOM- MERCIO, CONFESERCENTI il 18 dicembre Le riproduzioni per uso differente da quello personale potranno avvenire, per un numero di pagine non superiore al 15% del presente volume/fascicolo, solo a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana, n. 108, Milano, segreteria@aidro.org ISBN: Proprietà letteraria riservata 2008 RCS Libri S.p.A., Milano 1 a edizione: febbraio 2008 Prerequisiti Per affrontare lo studio del tuo libro di storia è utile che tu abbia raggiunto i seguenti traguardi per lo sviluppo delle competenze: conoscere gli aspetti fondamentali della storia medievale collocare un fatto o un evento storico sulla linea del tempo produrre semplici testi storici, comprendere i brani storici proposti, usare le carte geo-storiche, raccontare gli eventi storici studiati Traguardi per lo sviluppo delle competenze Studiando le pagine di questo libro procederai nel tuo percorso per raggiungere le seguenti competenze: informarsi autonomamente su fatti e problemi storici, in particolare relativi alla storia dell età moderna e dell Ottocento conoscere i momenti fondamentali della storia italiana, in particolare quella relativa all età moderna e dell Ottocento conoscere i processi fondamentali della storia europea moderna e dell Ottocento elaborare un metodo di studio personale utilizzando fonti storiche di vario genere esporre in maniera appropriata le conoscenze acquisite usare le conoscenze e le abilità in ambito storico per orientarsi nel presente, comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo Ristampe

3 Indice Modulo 1 Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento 10 Unità 1 - L Europa alla scoperta del mondo Un mondo in espansione Il Vicino oriente è in mano ottomana? I mercanti puntano verso quello Estremo 14 Società e E intanto in Asia...: lo scontro fra i Mongoli e i Turchi Ottomani Carte, bussole e caravelle: è più facile andar per mare Destinazione le Indie. Non via terra ma via mare 16 Società e Il re delle spezie: il pepe Colombo punta verso le Indie e scopre l America I tanti dopo Colombo Prima di Colombo, secoli di civiltà. Dopo Colombo, la fine Dagli esploratori ai conquistatori: la Spagna nel Centro e Sud America Colonie da sfruttare, schiavi da esportare 23 Il personaggio BARTOLOMEO DE LAS CASAS: UN DOMENICANO IN DIFESA DEGLI INDIOS Il mondo dopo la scoperta dell America 25 Sintesi 25 Storia e Il mais e la patata: nuovi alimenti dal Nuovo Mondo 26 laboratorio Le voci della conquista e dei conquistati 28 Attività 30 Unità 2 - Lo scontro tra le potenze europee e la fine dell indipendenza italiana L Italia terra di conquista : Carlo VIII discende in Italia. Si riapre una stagione di guerre L insediamento franco-spagnolo nella penisola 34 Il personaggio SAVONAROLA: UN FRATE DOMENICANO AL ROGO Il potere dei papi 36 Storia e Niccolò Machiavelli e Cesare Borgia L Italia fra Francia e Spagna La Francia accetta il predominio spagnolo in Italia 40 Sintesi 41 Storia e Dentro e fuori dalla battaglia: che cosa cambia con l avvento delle armi da fuoco 42 laboratorio Un nuovo tipo di esercito: dalle Compagnie di ventura alle armi da fuoco 44 Attività 46 Unità 3 - La Riforma e la Controriforma Europa: un continente, tante religioni Chi chiede moralità a Roma, viene scomunicato da Roma 50 Società e La caccia alle streghe Papato e Impero: due autorità ingombranti per i principi tedeschi Lusso, ignoranza e corruzione: i volti insopportabili di Roma 52 Il personaggio ERASMO DA ROTTERDAM: UNO SGUARDO SULL EUROPA DEL FUTURO Martin Lutero, fondatore di una nuova Chiesa Lutero e la scomunica La Riforma, un occasione per i principi tedeschi di emancipazione dall Impero 58 Società e Ai contadini piace Lutero, ma a Lutero non piacciono le rivolte contadine Il calvinismo, la religione del lavoro che piace alla borghesia Enrico VIII e la nascita 3

4 della Chiesa anglicana La Riforma Cattolica : i movimenti popolari dal basso La Riforma Cattolica dall alto: la Controriforma 64 Sintesi 65 Storia e La stampa diffonde la Riforma protestante 66 laboratorio La Controriforma e le nuove eresie 68 Attività 70 Unità 4 - Guerre di religione, assolutismo e intolleranza in Europa Quando il fanatismo religioso prende il posto della politica Filippo II di Spagna tra assolutismo e intolleranza 74 Storia e La reggia di Filippo II: l Escorial 74 Storia e La diaspora degli Ebrei sefarditi L oro americano spinge in alto i prezzi La politica estera di Filippo II L Inghilterra di Elisabetta: uno sviluppo economico fatto di... mare e lana 82 Società e Francis Drake, il corsaro che divenne cavaliere 83 Il personaggioelisabetta I, LA REGINA CHE NON FECE RIMPIANGERE IL RE Francia: 36 anni di guerre di religione prima di riconoscere la libertà di culto La guerra dei Trent anni: il conflitto fra vecchio e nuovo La pace di Westfalia: la vittoria della Francia e dei diritti civili Luigi XIV, il sovrano assoluto per eccellenza I cardini dell assolutismo francese: unità religiosa e protezionismo 91 Società e La vita alla reggia di Versailles: uno spettacolo per cinquemila comparse Le conseguenze della prima rivoluzione inglese: cade una testa coronata e nasce la Repubblica 93 Storia e La Union Jack : una bandiera simbolo di unificazione La seconda gloriosa rivoluzione di Guglielmo III d Orange La Dichiarazione dei diritti: la monarchia diventa parlamentare e costituzionale 95 Storia e Le Camere del Parlamento inglese Dalle rivoluzioni politiche a quella scientifica 96 Storia e Il cannocchiale di Galileo: le cose lontane diventano vicine 96 Sintesi 97 Storia e Galileo e il metodo scientifico 98 laboratorio La vita alla corte di Versailles 100 Attività 102 RCS LIBRI EDUCATION SPA Unità 5 - L Italia sotto la dominazione spagnola Depressione e miseria per 150 anni di malgoverno spagnolo Le tasse spagnole impoveriscono Lombardia e Meridione 106 Società e Due nuove ondate di peste mettono in ginocchio la penisola L ingiustizia sociale, l anticamera delle rivolte popolari 107 Il personaggiomasaniello, IL PESCIVENDOLO DIVENUTO UN MITO Il ducato di Savoia: voglia d Italia Venezia, Genova, Firenze e Roma: stelle in declino 111 Storia e Gregorio XIII e la riforma del calendario L Italia dopo il 1714: esce la Spagna, entra l Austria 113 Sintesi 113 Storia e Il trionfo dell arte barocca 114 laboratorio La peste nel Seicento 116 Attività 118 Guida allo studio 120 4

5 La mappa del modulo 121 Dentro... la storia 122 Pausa di riflessione 124 L eredità del passato 126 Modulo 2 Il Settecento: tra riforme e rivoluzioni 128 Unità 6 - L Illuminismo e i sovrani illuminati Il Settecento, lumi puntati su progresso e diritti La società francese contro l assolutismo 132 Storia e Nuove scoperte, nuove invenzioni 132 Storia e La mongolfiera 133 Storia e L Enciclopedia, il testo simbolo degli illuministi Lo Stato di Montesquieu: a ciascun organo il suo potere L intuizione di Rousseau: c è libertà soltanto in democrazia L insegnamento di Voltaire: il valore supremo della tolleranza 137 Società e La diffusione del sapere e la nascita dell opinione pubblica Il lungo elenco di richieste illuminate 139 Il personaggio MADAME GEOFFRIN E IL SALOTTO PREFERITO DA VOLTAIRE Le nazioni europee tra il dispotismo e le aspirazioni alla supremazia L Illuminismo sul trono d Austria L Italia dopo la pace di Aquisgrana: frammentata ma pacificata La penisola italiana fra assolutismo e vento di riforme 146 Storia e L Accademia dei Pugni e la rivista Il Caffè Il Regno Unito di Gran Bretagna e la nascita dell impero coloniale inglese Federico II di Prussia Pietro il Grande e Caterina II di Russia 152 Sintesi 153 Storia e Dalla commedia dell arte alla commedia di carattere : Carlo Goldoni 154 laboratorio La Russia di Pietro il Grande 156 Attività 158 Unità 7 - Rivoluzione agricola e rivoluzione industriale nel Settecento Aumenta la popolazione, cresce l economia Più terreni e meglio concimati: alle origini della rivoluzione agricola 162 Storia e I miracoli della rotazione triennale agraria Macchine per produrre di più 164 Storia e I 50 anni che rivoluzionarono il tessile Metti il ferro al posto del legno 166 Storia e Come funzionava la miner s friend, l amica del minatore La madre della rivoluzione industriale: la macchina a vapore La scomparsa delle piccole manifatture Chi compra la macchina e chi la fa funzionare 169 Storia e L espansione economica dell Inghilterra 169 Il personaggio ADAM SMITH: IL LIBERISMO ECONOMICO E LA DIVISIONE DEL LAVORO Le condizioni di vita del proletariato industriale La rivolta contro le macchine e le associazioni operaie 172 Sintesi 173 Storia e A tavola... nell arte 174 laboratorio La condizione dell infanzia 176 Attività 178 5

6 Unità 8 - Dall espansione coloniale europea alla rivoluzione americana Un nuovo metro per la supremazia: le colonie La colonizzazione anglo-olandese e il ruolo delle compagnie private 182 Storia e Il porto di Amsterdam e le ragioni della supremazia olandese Il commercio disumano di un oggetto chiamato schiavo L impero coloniale olandese: punti strategici lungo la rotta per le Indie orientali Gli imperi coloniali britannico e francese: troppo grandi per non scontrarsi Il difficile rapporto tra le colonie nord americane e la madrepatria Colonie e madrepatria: i sudditi e i potenti Dall aperto contrasto alla guerra d indipendenza 190 Storia e L illegalità delle decisioni del governo inglese Nascono gli Stati Uniti d America Una repubblica federale e presidenziale 193 Storia e Le conseguenze della formazione degli Stati Uniti 194 Il personaggio GEORGE WASHINGTON: IL PRIMO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI I limiti della democrazia americana: schiavi e Pellerossa 197 Sintesi 197 Società e I popoli delle grandi praterie americane: chi erano e come vivevano 198 laboratorio La Dichiarazione d indipendenza 200 Attività Unità 9 - La Rivoluzione francese I nuovi ideali mettono in crisi l antico regime La convocazione degli Stati generali, ovvero Luigi XVI getta la spugna L Assemblea costituente, l ultima trattativa tra nobili e Terzo stato La presa della Bastiglia: l alba della rivoluzione e il tramonto dell assolutismo Un principio che esprime la Rivoluzione: tutti i cittadini sono uguali per la legge Una soluzione al problema finanziario: beni e uomini della Chiesa passano allo Stato La prima frattura del Terzo stato: il voto solo ai più ricchi Le diverse mire della Rivoluzione La rivoluzione diventa totale: basta con il Re, viva la repubblica 214 Storia e La Marsigliese, inno della Rivoluzione I rivoluzionari non si fermano: l Europa coronata trema 216 Storia e Jean-Baptiste Belley: da schiavo a deputato I giacobini al potere terrorizzano la Francia Gli anni della ghigliottina: dalla dittatura di Robespierre alla sua fine 218 Il personaggio MARIA ANTONIETTA, L AUSTRIACA REGINA DI FRANCIA I tentativi controrivoluzionari e l alleanza tra borghesia ed esercito 220 Sintesi 221 Storia e Novità rivoluzionarie per i Francesi: il sistema metrico decimale, il calendario e le monete 222 Storia e La separazione dei poteri nello Stato moderno 224 laboratorio Le donne protagoniste della Rivoluzione 226 Attività 228 Unità 10 - Napoleone: l Europa ha un nuovo imperatore L imperatore che esportò la rivoluzione Il giovane Napoleone scende in Italia Le repubbliche sorelle, orfane d indipendenza 233 Storia e L origine del Tricolore 233

7 4. Conquistare l Egitto per colpire l Inghilterra 234 Storia e La stele di Rosetta L Europa si coalizza: Napoleone perde l Italia 235 Storia e Donne rivoluzionarie tra mito e storia Il colpo di Stato di Napoleone e la Repubblica sospesa La seconda campagna d Italia Luci e ombre della politica napoleonica Il ritorno dell Impero. La Francia è di nuovo monarchia assoluta Impossibile da sconfiggere per mare, l Inghilterra viene isolata commercialmente Dove c è un trono c è un Bonaparte 241 Il personaggio HORATIO NELSON, IL COMANDANTE CHE TENNE TESTA A NAPOLEONE La campagna di Russia mette in ginocchio Napoleone Waterloo, la definitiva sconfitta 244 Sintesi 245 Storia e Dal Rococò al Neoclassicismo 246 laboratorio Le battaglie napoleoniche 248 Attività 250 Guida allo studio 252 La mappa del modulo 253 Dentro... la storia 254 Pausa di riflessione 256 L eredità del passato 258 Modulo 3 L Ottocento 260 Unità 11 - L impossibile restaurazione del vecchio regime Una lezione di storia: indietro non si torna. La nuova geografia dell Europa Vienna: il Congresso della vecchia Europa 264 Il personaggio METTERNICH, L ARBITRO DELL EUROPA POST-NAPOLEONICA Princìpi e alleanze al servizio della Restaurazione Le tante eredità di Napoleone Liberalismo, nazionalismo e richieste della borghesia Nascono le società segrete: la Massoneria e la Carboneria 270 Primo piano Divergenze all interno della Carboneria : i primi moti liberali da Sud a Nord dell Italia 271 Storia e Perché Regno delle Due Sicilie? : l America latina alza la testa 275 Storia e La popolazione nelle colonie sudamericane : dalla Grecia il primo stop alla Restaurazione : Luigi Filippo accende le speranze dei liberali europei : nel resto d Europa il desiderio di libertà non si spegne 280 Sintesi 281 Storia e Il Romanticismo: un nuovo modo di rappresentare la storia 282 laboratorio Il Congresso di Vienna 284 Attività 286 RCS LIBRI EDUCATION SPA Unità 12 - Il Risorgimento italiano e le rivoluzioni in Europa Un nuovo principio si aggira per l Europa: l autodeterminazione dei popoli L Italia giovine e repubblicana di Mazzini I progetti confederali dei moderati Dalle prime riforme liberali alle prime Costituzioni italiane 293 Storia e Lo Statuto Albertino: una costituzione imperfetta Parigi 1848: una rivoluzione tradita Il 1848: una data fondamentale per l Europa In Italia è l ora della prima guerra di indipendenza 297 Primo piano Le cinque giornate di Milano Roma, Venezia e il Piemonte: una sconfitta 7

8 su tutti i fronti Vittorio Emanuele II e Cavour: un accoppiata di belle speranze Napoleone III: l alleato necessario Lombardia, Toscana, Emilia: le conquiste della seconda guerra di indipendenza Garibaldi conquista il Sud: la spedizione dei Mille 303 Il personaggio GIUSEPPE GARIBALDI: UNA CAMICIA ROSSA AL SERVIZIO DELLA LIBERTÀ L intervento del Piemonte e la proclamazione del regno d Italia L Italia, un Paese da costruire 306 Società e Le condizioni dell agricoltura e dell industria La Destra pareggia il bilancio ma allontana il Nord dal Sud Il Meridione, un autentica questione La terza guerra d indipendenza annette il Veneto con la sponda prussiana I Francesi lasciano Roma: per l Italia si apre una breccia a Porta Pia 310 Sintesi 311 Storia e Il melodramma: il bel canto del Risorgimento 312 laboratorio I problemi del Meridione 314 Attività 316 Unità 13 - L industrializzazione dell Europa e la nascita del socialismo Più estesa, più costosa, più tecnologica Un Europa a due velocità: i coinvolti e gli esclusi dell industrializzazione Il progresso scientifico e tecnologico dà il via a una nuova rivoluzione 321 Il personaggio THOMAS A. EDISON, UNA MENTE SCIENTIFICA AL SERVIZIO DELL INDUSTRIA Nobiltà e borghesia di fronte alla rivoluzione industriale Finanza e S.p.A.: il volto nuovo del capitalismo 325 Storia e La Borsa, il mercato delle azioni e delle obbligazioni Borghesia e proletariato: due classi con interessi in conflitto Le condizioni di vita degli operai e la questione sociale 327 Società e Londra, primi decenni dell Ottocento: che difficile essere operai! Marx disse: «Proletari unitevi per non essere sfruttati» Le tante anime socialiste e il fallimento della prima Internazionale La questione sociale secondo la Chiesa: un colpo al socialismo, uno al liberalismo La nascita dei sindacati e delle altre organizzazioni dei lavoratori in Gran Bretagna Il miglioramento delle condizioni di vita degli operai 332 Sintesi 333 Storia e Rappresentare la verità del proprio tempo: l arte e la letteratura diventano realiste 334 laboratorio Le città industriali 336 Attività 338 Storia e Il diritto al lavoro 340 Unità 14 - Il secondo Ottocento Autoritarismo, liberalismo e schiavismo al di qua e al di là dell oceano La Gran Bretagna della regina Vittoria ( ) 350 Storia e Il Crystal Palace: un miracolo della tecnica 350 Il personaggio VITTORIA: UNA SOVRANA DAL GRANDE INTUITO POLITICO Gli Irlandesi chiedono autonomia e indipendenza 352 Primo piano L Ulster: un problema aperto per tutto il Novecento 352 8

9 4. L impero liberale di Napoleone III 353 Storia e Parigi diventa una città nuova La Germania tra industrializzazione e aspirazioni di unità 354 Primo piano Bismarck e il suo re Le guerre prussiane contro Austria e Francia Austria e Francia all indomani delle sconfitte 358 Primo piano L affare Dreyfus I timidi tentativi di modernizzazione in Russia A Berlino un congresso dissolve l Impero ottomano (1878) Gli Stati Uniti: un grande Paese 362 Primo piano La conquista del West: una corsa verso l oro Il Nord industrializzato contro il Sud agricolo: è guerra di secessione L economia cresce, gli immigrati arrivano 366 Storia e L industria occidentale trasportata dalla ferrovia 366 Sintesi 367 Storia e L apertura del canale di Suez: l Oriente si avvicina all Europa 368 laboratorio Le Esposizioni universali 370 Attività 372 Guida allo studio 374 La mappa del modulo 375 Dentro... la storia 376 Pausa di riflessione 378 L eredità del passato 380 9

10 Modulo 1 Il nuovo volto dell Europa tra XVI secolo L Italia terra di conquista Mentre in Francia, Inghilterra e Spagna si sono ormai costituiti dei solidi regni nazionali, l Italia risulta ancora divisa in numerosi Stati regionali, facilmente sottoposti alle ingerenze straniere. XVI secolo L intolleranza religiosa Tutta l Europa è attraversata da un esasperato fanatismo religioso che dà luogo a persecuzioni e violenze XV secolo Lo sviluppo della navigazione Diversi navigatori cercano una via per raggiungere le Indie attraverso il mare Il concilio di Trento La Chiesa cattolica risponde alla Riforma attraverso il Concilio di Trento RCS LIBRI EDUCATION SPA Cristoforo Colombo scopre l America Martin Lutero pubblica le 95 tesi e dà inizio alla Riforma protestante Con la pace di Augusta Carlo V concede la libertà religiosa ai principi tedeschi

11 Cinquecento e Seicento L età elisabettiana Mentre la Spagna si avvia verso un irreversibile crisi, in Inghilterra la regina Elisabetta I attua importanti riforme che garantiscono al Paese un inarrestabile ascesa economica La guerra di successione spagnola In seguito all estinzione della dinastia regnante spagnola, le potenze europee lottano per occupare il trono rimasto vuoto. Alla fine della guerra l Italia passa sotto il predominio austriaco Il concilio di Trento La Chiesa cattolica risponde alla Riforma attraverso il Concilio di Trento, durante il quale si procede a una riorganizzazione spirituale e disciplinare del clero. La Dichiarazione dei diritti emanata da Guglielmo d Orange consolida il potere del parlamento inglese L Invincibile Armata di Filippo II di Spagna viene sconfitta dalla flotta inglese La Pace di Cateau-Cambrésis stabilisce il predominio della Spagna in Italia

12 1 Il nuovo volto dell Europa tra Cinqucento e Seicento Modulo Quadro d insieme 12 Unità gli anni di questa L Europa alla scoperta del mondo 1Un mondo in espansione La necessità di una via marittima per l Oriente Percorrendo l antica Via della Seta, missionari e mercanti avevano già intrapreso viaggi di esplorazione verso l Oriente nel corso del XIII e XIV secolo (v. vol. 1, pagg ). A un certo momento fu però necessario cercare nuove vie marittime per aggirare il blocco delle vie carovaniere imposto dai Turchi Ottomani che, espandendosi verso Occidente e riconquistando Costantinopoli nel 1453, avevano creato un vasto impero. L Europa esplora il mondo e scopre un nuovo continente Gli Europei erano spinti ad incrementare i traffici commerciali con l Asia per la crescita della popolazione e il miglioramento delle condizioni di vita, che fecero aumentare la domanda di beni di lusso, reperibili nei mercati orientali. Basandosi sul principio della sfericità della Terra, il genovese Cristoforo Colombo ottenne l appoggio dei sovrani di Spagna per cercare di raggiungere le Indie Orientali procedendo verso Occidente. Fu così che nel 1492 giunse nell arcipelago delle attuali Bahamas e aprì all Europa la conoscenza di un nuovo continente e di nuovi popoli (v. pagg ). Il successo della missione di Colombo e la consapevolezza dei vantaggi derivanti dallo sfruttamento di nuovi territori dettero il via a una competizione da parte delle grandi nazioni europee e sulle orme di Colombo si avventurarono altri navigatori ( leggi la carta qui accanto). Tra i primi ad inaugurare l età dei grandi viaggi di esplorazione fu il navigatore Bartolomeo Diaz, che, sostenuto dal re del Portogallo, esplorò le coste dell Africa fino a raggiungere nel 1498 il Capo di Buona Speranza. Dieci anni dopo, un altro navigatore, Vasco de Gama, raggiunse l India circumnavigando l Africa ( leggi la carta qui accanto). L altra faccia della medaglia La scoperta delle nuove terre non tardò a trasformarsi in appropriazione e saccheggio delle risorse dei nuovi territori. I conquistadóres spagnoli, avventurieri violenti e senza scrupoli assetati di ricchezze, si distinsero per brutalità e crudeltà. Tra di essi il più famoso fu Hernán Cortés, che tra il 1519 e il 1524 distrusse la civiltà azteca, fiorente nell altopiano messicano. Tra il 1524 e il 1546 Francisco de Montejo sottomise le prospere città-stato dei Maya (nell attuale Guatemala); medesima sorte toccò tra il 1513 e il 1536 al ricco impero degli Incas (Perù) per mano di Francisco Pizarro e Diego de Almagro. Oceano Pacifico unità 1550 Ottobre 1492: il genovese Cristoforo Colombo, al servizio della Spagna, arriva nel continente americano, in un isola del mar dei Caraibi, pensando di essere giunto in Asia. AMERICA San Salvador C. Colombo ( ) Vasco de Gama ( ) G. Caboto ( ) 1524: il fiorentino Giovanni da Verrazzano esplora l estuario del fiume San Lorenzo, nell America settentrionale.

13 L Europa alla scoperta del mondo 1 Unità 1497: i veneziani Giovanni e Sebastiano Caboto, al servizio dell Inghilterra, arrivano sulle coste di Terranova e del Canada. Sebastiano, dopo la morte del padre Giovanni, nel raggiunge la baia di Hudson : il portoghese Vasco de Gama circumnaviga l Africa e trova una nuova via per raggiungere le Indie via mare. 1499: per conto della Spagna il fiorentino Amerigo Vespucci esplora le coste dell America del Sud. Sarà lui a dimostrare che le terre scoperte da Colombo fanno parte di un nuovo continente, l America. Baia di Hudson Terranova San Lorenzo Caraibi BRASILE Rio de la Plata Terra del Fuoco Lisbona Palos Oceano Atlantico EUROPA AFRICA Mombasa Mozambico A. Vespucci ( ) P. A. Cabral ( ) S. Caboto ( ) Capo di Buona Speranza ASIA Calicut Oceano Indiano Antonio Pigafetta ( ) ISOLE FILIPPINE F. Magellano ( ) Giovanni da Verrazzano (1524) 1500: la flotta del portoghese Pedro Alvares Cabrál, allontanatasi dalla costa africana per una tempesta, scopre una terra che chiama Brasil. Ancora non è certo che questa terra sia nel continente americano. studiare con metodo RCS LIBRI EDUCATION SPA 1. Osserva la carta: quale tema presenta? 2. Le rotte seguite da Colombo, Vasco de Gama e Caboto vengono indicate con linee colorate. Seguile e trascrivile sul quaderno. 3. Cerchia con il colore blu i nomi degli esploratori, con il rosso quelli dei conquistadóres. 4. Sottolinea nel testo le frasi che presentano i conquistadóres e le loro azioni. 1519: il portoghese Ferdinando Magellano, al servizio del re spagnolo Filippo II, raggiunge l America del Sud e la costeggia fino alla Terra del Fuoco; scopre così un nuovo oceano (il Pacifico) e tocca le isole Filippine, dove viene ucciso. Sarà Antonio Pigafetta a completare il primo viaggio di circumnavigazione del globo, nel

14 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento 2 Il Vicino oriente è in mano ottomana? I mercanti puntano verso quello Estremo Un nuovo impero islamico in Asia Minore e in Europa Tra il X e l XI secolo ebbe inizio oltre i confini dell Asia centrale una vera e propria invasione da parte di diverse popolazioni. Tra esse quella dei Turchi Selgiuchidi (da Selgiuk, loro mitico capo), che divenuti poco a poco sempre più potenti non tardarono ad espandere i loro domini sia nei territori attualmente occupati dall Iraq e dall Iran (1042), sia nell Asia Minore (1077), a tutto danno dell Impero bizantino e con pesanti e gravi conseguenze per le popolazioni asiatiche locali. Fra il XIII e il XIV secolo, un altra tribù turca, quella degli Ottomani (da Othman, nome del loro capo), riuscì a soppiantare i Selgiuchidi e a espandersi decisamente verso Occidente, dando l estremo assalto a ciò che rimaneva dell Impero bizantino, danneggiando pesantemente i traffici commerciali dell Occidente nel Mediterraneo, ormai sempre più dominato dall Islam. Gli Ottomani arrivarono addirittura a conquistare Costantinopoli nel 1453, creando un impero che riuscì a restare in piedi per quasi cinque secoli, fino al 1923 (v. vol. 3, pag. 95). Ostilità religiosa e interessi economici La presenza dei Turchi Ottomani sulle sponde del Mediterraneo impediva alle repubbliche marinare di mantenere i traffici commerciali con l Oriente. Inoltre nuove forme di ostilità religiosa, che si erano determinate fra musulmani e cristiani, spingevano questi ultimi a cercare nel lontano Oriente, e quindi al di là dei territori occupati dagli Ottomani, altre popolazioni di fede diversa per convincerle ad abbracciare la fede cristiana contro l avanzata musulmana. Ecco perché alcuni missionari occidentali cercarono di spingersi fin verso l odierna Cina, dove si trovavano popolazioni mongoliche ostili ai Turchi Ottomani e dove si favoleggiava che esistesse una grande disponibilità verso il Cristianesimo. Fu così che molte carovane di intraprendenti mercanti affrontarono vie nuove per mantenere e intensificare gli scambi commerciali con l Oriente, evitando così di dover ricorrere alla mediazione araba (v. anche vol. 1, pag. 308). Ma nell ultimo periodo del Medioevo iniziarono anche le nuove esplorazioni via mare verso Oriente, che furono possibili anche grazie allo sviluppo dei mezzi di navigazione. Società e vita quotidiana E intanto in Asia...: lo scontro fra i Mongoli e i Turchi Ottomani Figura 1 Ritratto di Tamerlano da una miniatura del XV secolo. Mentre dall Europa i missionari e i mercanti intraprendevano i loro viaggi verso l Oriente, nell Asia continentale vennero alla ribalta due popolazioni imparentate fra loro: quella dei Mongoli e quella dei Turchi, destinate a scontrarsi l una con l altra e a influenzare di rettamente e indirettamente la vita politica di gran parte del vecchio continente. Nella loro espansione i Turchi avevano trovato ben pochi ostacoli, riuscendo perfino a superare lo stretto dei Dardanelli e a rag giungere a Occidente i confini dell attuale Ungheria. Agli inizi del XV secolo, però, un fiero e audace condottiero mongolo, convertitosi all islamismo, Timùr-i-Lang («Timor lo Zoppo»), detto comunemente Tamerlano ( ), riuscì a impadronirsi del vecchio impero di Gengiz Khan, facendo cessare ogni possibilità di comunicazione fra Oriente e Occidente. Proseguendo verso ovest con selvaggia violenza, Tamerlano arrivò a scontrarsi con i Turchi Ottomani e li sconfisse duramente in una battaglia presso Ankara (1402): a quel punto sembrò addirittura che i Turchi Ottomani fossero sul punto di scomparire. Ma questa situazione non durò a lungo. Infatti, subito dopo la morte di Tamerlano (1405), gli Ottomani ripresero l offensiva e nel corso di una lunga marcia di avvicinamento riuscirono a conquistare la capitale dell Impero bizantino, Costantinopoli (1453), controllando di fatto il Mediterraneo e la via delle Indie. 14

15 3 Carte, bussole e caravelle: è più facile andar per mare I viaggi verso l Oriente dall antichità a Marco Polo Già dall inizio dell età imperiale i Romani avevano intrapreso intensi commerci con l Oriente, persino con mercanti cinesi. Nella storia delle moderne scoperte geografiche un rilievo particolare ebbero anche i viaggi dei missionari e dei mercanti, fra cui il frate Giovanni da Pian del Carpine, che fu il primo europeo ad addentrarsi nel cuore dell Asia dai tempi dell imperatore Giustiniano ( ), e Marco Polo ( ), autore del Milione che per molto tempo rimase l unica fonte di notizie sull Asia orientale. Il perfezionamento degli strumenti di navigazione I primi viaggi di esplorazione verso regioni poco note o addirittura sconosciute vennero compiuti fra il XII e il XIII secolo grazie al miglioramento di alcuni strumenti e mezzi di navigazione: l astrolabio, che permetteva a chi lo usava di misurare l altezza degli astri sull orizzonte e di conoscere sia pure approssimativamente, la propria posizione sulla superficie terrestre; Gli strumenti migliorano la navigazione L Europa alla scoperta del mondo 1 le carte nautiche, che fornivano indicazioni abbastanza precise sulla forma delle coste, sulle correnti marine e sulla presenza di porti (di qui l uso diffuso di indicare questo tipo di carte con il termine portolano); la bussola, che, benché già nota ai Cinesi dal secondo millennio a.c., fu utilizzata dagli Amalfitani per primi nel Mediterraneo nel XIII secolo; la nave tonda a vela, con trasformazione sia dello scafo, fatto non più con semplici tavole inchiodate fra loro, bensì con resistenti armature sostenute da solidi costoloni di legno, che permisero ai naviganti di superare distanze sempre più rilevanti; sia del timone, che venne portato a poppa, e infine della poppa e della prua, che vennero rialzate per facilitare la navigazione anche in condizioni meteorologiche contrarie. In particolare, a metà del XV secolo fu realizzata la caravella, un imbarcazione di piccole dimensioni, veloce e facilmente manovrabile, che richiedeva un equipaggio ridotto: il che consentiva di imbarcare una maggiore quantità di provviste, necessarie per affrontare un viaggio lungo in mare aperto. Figura 2 Un astrolabio, strumento conosciuto da tempi antichi e perfezionato nel XIII secolo. Unità Strumento Quando? A che cosa serve? Astrolabio Carte nautiche Bussola Nave tonda a vela Caravella Ideato nel 150 a.c., ma perfezionato nel XIII secolo Raggiungono una sufficiente precisione tra il XIII e il XIV secolo In uso presso gli Amalfitani nel XIII secolo, ma nota ai Cinesi già dal secondo millennio a.c. Sviluppata in Europa a partire dalla fine del XIII secolo Metà del XV secolo Serve a misurare l altezza degli astri sull orizzonte e quindi, sia pure approssimativamente, la declinazione del sole e la latitudine Servono per conoscere le direzioni delle correnti marine, la forma delle coste e la presenza dei porti; di qui l uso diffuso del termine portolano per indicare tali tipi di carte Serve per indicare il nord e la direzione di viaggio ai navigatori Grazie al rinforzo dello scafo, alla poppa e alla prua rialzate e al timone a poppa, facilita la navigazione anche in condizioni meteorologiche avverse Imbarcazione di piccole dimensioni con equipaggio ridotto, veloce e manovrabile. Consente di imbarcare una maggiore quantità di provviste. Permette di percorrere distanze più lunghe 15

16 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Figura 3 Ritratto di Vasco de Gama. New York, The Pierpont Morgan Library. 4 Destinazione le Indie. Non via terra ma via mare I primi viaggi di circumnavigazione dell Africa Nel corso del XIII secolo cominciò a farsi strada l idea di raggiungere l Oriente via mare. I primi a fare tale tentativo furono i due fratelli genovesi Ugolino e Guido Vivaldi, che nel 1291 tentarono di raggiungere l oceano Indiano oltrepassando lo stretto di Gibilterra. Essi però non rientrarono mai dall avventuroso viaggio. Ebbero comunque il merito di avere iniziato le ricerche per scoprire la via delle Indie, la via cioè di quel luogo favoloso, che gli uomini dell Europa medievale consideravano come il Paese dell oro, dove le ricchezze erano sparse a piene mani entro gli sfavillanti palazzi descritti da Marco Polo. A tali ricerche si dedicarono in seguito altri navigatori: tra essi il portoghese Bartolomeo Diaz ( ), che nel 1487 riuscì a raggiungere la punta estrema dell Africa, detta Capo tempestoso e poi significativamente Capo di Buona Speranza, e un altro portoghese, Vasco de Gama ( ), che alcuni anni dopo, nel 1498, circumnavigò tutta l Africa raggiungendo Càlicut (oggi Koshikode) nell India meridionale. Le ragioni della ricerca di vie alternative per l Oriente Ma quali furono le ragioni che spinsero l Occidente e, soprattutto la Spagna e il Portogallo, a cercare vie navigabili verso le mitiche Indie orientali? Ne possiamo individuare fondamentalmente tre: la caduta di Costantinopoli (1453) nelle mani dei Turchi Ottomani e il successivo ampliamento delle loro conquiste: essi infatti tendevano a bloccare le vie di terra attraverso le quali giungevano dall Asia in Europa oro, sete e pietre RCS LIBRI EDUCATION SPA 16 Figura 4 In questa mappa del 1492, opera di un cartografo tedesco, le coste settentrionali e oc cidentali dell Africa sono rappresentate in modo piuttosto dettagliato.

17 L Europa alla scoperta del mondo 1 preziose, sostanze coloranti e altri importanti prodotti, nonché le spezie indispensabili per l alimentazione e per l arte farmaceutica; il desiderio di togliere ai Veneziani il controllo quasi assoluto del commercio delle spezie (pepe, cannella, noce moscata, garofano, zenzero) provenienti dall Oriente e fonte di immensi guadagni; l aumento del numero degli abitanti e quindi dei consumi e un tenore di vita generalmente più ricco, per cui si rendeva necessario importare dall Oriente merce in maggiore quantità rispetto al passato e beni di lusso, particolarmente richiesti dopo la crisi del Trecento (durante la quale, lo ricordiamo, l Europa fu sconvolta da diverse ondate di epidemia di peste e insieme da una grave carestia). In molti casi gli stessi prìncipi nazionali furono interessati ad accrescere la ricchezza dei propri sudditi non solo per ottenere un più convinto consenso alla loro politica, ma anche per poter aumentare le tasse sempre più necessarie dal momento che crescevano le spese di gestione del Paese (burocrazia, esercito, edifici principeschi, opere d arte). Perché Spagna e Portogallo cercano una nuova via per le Indie? Per aggirare l ostacolo costituito dalla presenza dei Turchi Ottomani a Costantinopoli Per togliere ai Veneziani il controllo del commercio delle spezie Per aumentare le importazioni, in modo da far fronte alla maggiore domanda espressa dalla popolazione studiare con metodo 1. Chi erano gli Ottomani e dove si stanziarono? Individualo nel testo e sottolinealo. 2. Quando avvennero i primi viaggi di esplorazione verso regioni sconosciute? Cerchialo nel testo. 3. Quali strumenti permisero le esplorazioni? Evidenziali in rosso e scrivi a lato la loro funzione. 4. Di chi fu il primo tentativo di raggiungere l Oriente via mare e come si concluse? Segnalo sul testo. 5. Sottolinea e numera le cause che determinarono la ricerca di nuove vie per raggiungere l Oriente. Unità Società e vita quotidiana Il re delle spezie: il pepe Come hai già avuto modo di studiare (v. vol. 1, pag. 309), le spezie sono state per molto tempo considerate alla stregua di merci preziose e il loro possesso era sinonimo di ricchezza. Il pepe è stato da sempre una delle merci più importanti negli scambi commerciali: era già apprezzato nella Roma antica e anche Plinio, il celebre storico latino, ne parla nella sua Historia Naturalis precisando che proviene dall India. Per secoli il commercio del pepe e delle spezie in genere fu in mano agli Arabi, fino a che intorno all anno Mille i mercanti italiani, seguendo anche le imprese dei crociati (v. vol. 1, pag. 218), aprirono nuovi varchi e scali di approdo soppiantando i mercati arabi. La preziosa spezia, responsabile della grande spinta verso i commerci con l Estremo Oriente, giungeva sui mercati di Venezia, Firenze e Pisa attraverso due vie principali: quella interna che percorreva l antica via della seta e quella dell oceano Indiano. Quando, grazie alle esplorazioni dei navigatori del XV secolo e in particolare dello spagnolo Vasco de Gama, venne circumnavigata l Africa, si aprì una nuova rotta commerciale e altre città come Lisbona, da cui Vasco de Gama era partito nel 1497, e Anversa dove si accumulavano riserve di rame e argento provenienti dalle miniere tedesche con cui veniva pagato il pepe, si imposero nel controllo di questo mercato. Figura 5 Illustrazione tratta dal Libro delle meraviglie (1410 circa). Realizzato nei primi anni del Quattrocento, questo manoscritto è una raccolta di famosi racconti di viaggio fra i quali quello di Marco Polo. Illustrato con più di 250 miniature, comprende questa Raccolta del pepe a Coilum, che anticipa quella che sarà la futura dominazione e sfruttamento europeo delle popolazioni indigene e delle loro risorse. 17

18 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Figura 6 Cristoforo Colombo, in un ritratto del 1525 circa. Figura 7 La Carta de Marear, o Mapa Mundi, di Juan de la Cosa (1500). Questa preziosa carta, conservata a Madrid, è ritenuta una delle prime rappresentazioni delle nuove terre scoperte da Colombo. 5 Colombo punta verso le Indie e scopre l America La rotta verso Occidente Prima che Vasco de Gama circumnavigasse l Africa e aprisse così la via commerciale che doveva trasferire a Lisbona gran parte dell intenso traffico con le Indie, il genovese Cristoforo Colombo ( ) attraversò l oce - ano Atlantico e scoprì un nuovo continente. Colom - bo, per la verità, non cercava una nuova terra, ma una via per raggiungere l Asia e quindi le Indie, non già compiendo un lungo e rischioso viaggio intorno all Africa, bensì procedendo in linea retta verso Occidente. Egli, infatti, basandosi sul principio, per la verità antichissimo, della sfericità della Terra e sui calcoli del matematico fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli ( ), si era convinto che la circonferenza terrestre fosse molto inferiore alla realtà. Colombo quindi riteneva che la traversata verso Occidente sarebbe stata relativamente breve: errore, questo, rivelatosi felicissimo, in quanto lo indusse a tentare la difficile prova e ad affrontare un mare mai attraversato prima. Il sostegno della corona di Spagna In un primo momento Colombo aveva illustrato i suoi progetti alla repubblica di Genova e al re del Portogallo, ma inutilmente. Si era quindi recato in Spagna, e qui, dopo otto anni di insistenze, era riuscito a ottenere dalla regina Isabella di Castiglia e dal re Ferdinando di Aragona tre piccole navi, la Pinta, la Niña e la Santa Maria, l ammiraglia, con 90 uomini d equipaggio. Grazie a questa missione, i sovrani di Spagna infatti speravano di porre un freno alla potenza marittima portoghese. Un viaggio straordinario Colombo salpò il 3 agosto 1492 dal porto di Palos: iniziò quella straordinaria avventura di viaggio, che si protrasse per oltre due mesi, fra il crescente scoraggiamento degli equipaggi, e che si concluse il 12 ottobre del 1492, allorché Colombo sbarcò su una piccola isola dell arcipelago delle Bahamas nell America centrale, da lui ribattezzata San Salvador (oggi Watling). Quindi, proseguendo nel suo viaggio, scoprì le isole di Cuba e di Haiti. Ma Colombo era convinto di avere raggiunto l Asia: ecco perché egli chiamò Indie Occidentali la nuova terra scoperta e indiani (Indios) i suoi abitanti. Le altre spedizioni Né Colombo si li - berò da tale convinzione dopo le altre tre spedizioni compiute negli anni seguenti, nel corso delle quali scoprì le Antille e la costa nord dell America meridionale, tra l Honduras e le foci dell Orinoco. Forse soltanto nell ultimo viaggio pensò di trovarsi di fronte a un nuovo continente. Nel novembre del 1504 tornò definitivamente in Spagna, dove morì il 27 maggio

19 6 I tanti dopo Colombo Vespucci dà il nome all America Altri navigatori seguirono la via aperta da Colombo: primi tra essi il veneziano Giovanni Caboto ( ), il quale, al servizio dell Inghilterra, scoprì tra il 1497 e il 1498 le coste di Terranova e del Canada, e il portoghese Pedro Alvarez Cabràl ( ), che raggiunse nel 1500 le coste del Brasile. Li seguì il fiorentino Amerigo Vespucci ( ), che, dopo due viaggi condotti tra il 1499 e il 1502 per conto del re del Portogallo, scrisse una documentata relazione sulle terre scoperte. Sulla base di questa relazione un geografo tedesco chiamò le nuove regioni America terra o America, dal nome di colui che le aveva descritte per primo. Fu però lo spagnolo Vasco Nuñez de Balboa ( ) a dare la conferma che si trattasse di un nuovo continente: infatti, nel 1513, superò l istmo di Panama, scoprendo un oceano ancora ignoto e sterminato. Ferdinando Magellano e la circumnavigazione del globo Pochi anni dopo, era il 1519, il navigatore portoghese, Ferdinando Magellano ( ) costeggiò, per conto della Spagna, l America meridionale, raggiunse e superò lo stretto che ancora oggi reca il suo nome e si avventurò nel nuovo oceano, che Chi scoprì cosa L Europa alla scoperta del mondo chiamò Pacifico per l eccezionale tranquillità dimostrata dalle acque in quella occasione. Poi l equipaggio, decimato dagli stenti e dalle malattie, raggiunse le isole Filippine, chiamate così in onore del re di Spagna Filippo II: lì però Magellano fu ucciso dagli indigeni. I pochi compagni sopravvissuti (18 su 234) continuarono la navigazione attraverso gli oceani Indiano e Atlantico e raggiunsero nel settembre del 1522 la costa spagnola. Fra essi vi era il vicentino Antonio Pigafetta ( ), divenuto poi famoso per aver scritto il diario del primo viaggio di circumnavigazione del globo. Va ricordata anche l esplorazione dell estuario del fiume San Lorenzo (America settentrionale) compiuta nel 1524 dal fiorentino Giovanni da Verrazzano ( ). Francia e Inghilterra nel nuovo continente I viaggi di esplorazione non terminarono. Fra il 1535 e il 1536 il navigatore francese Jacques Cartier ( ) scoprì il Québec, nell America settentrionale. Questo territorio verrà in seguito occupato dalla Francia. Nel frattempo l Inghilterra metteva piede su quella fascia costiera atlantica che era destinata a divenire il nucleo iniziale degli Stati Uniti d America. Figura 8 Ferdinando Magellano, in un ritratto del XVI secolo. Madrid, Museo Naval. RCS LIBRI EDUCATION SPA 1 Unità Per conto di chi Chi Quando Cosa Inghilterra G. Caboto Canada, Terranova Portogallo P.A. Cabrál 1500 Brasile A. Vespucci Foce del Rio della Plata e documentazione su nuove terre V.N. de Balboa 1513 Al di là dell Istmo di Panama Spagna F. Magellano A. Pigafetta 1519 Circumnavigazione del globo G. da Verrazzano 1524 Fiume S. Lorenzo in America settentrionale Francia J. Cartier Québec 19

20 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Figura 9 La carta illustra la si tuazione del continente americano nel XVI secolo, con le diverse aree di stanziamento delle popolazioni dei Maya, degli Aztechi e degli Incas. Civiltà Maya Impero Azteco (1525) Massima estensione dell impero Inca (1525) 7 Prima di Colombo, secoli di civiltà. Dopo Colombo, la fine Un continente nuovo con alle spalle secoli di civiltà Ma qual era la situazione del continente americano prima che Colombo lo scoprisse? Nelle regioni settentrionali delle quali ci occuperemo più avanti la popolazione era assai scarsa e per lo più costituita da piccole comunità di cacciatori nomadi, che vivevano allo stato semiselvaggio. Più tardi verranno chiamati Pellerossa. Nelle regioni centrali, invece, si erano sviluppate già molti secoli prima dell arrivo degli Spagnoli due fiorenti civiltà: quella dei Maya in quasi tutto l attuale Guatemala e nella grande penisola dello Yucatán e quella degli Aztechi sugli altopiani del Messico. Nelle vaste regioni meridionali, in particolare lungo il versante marittimo della catena delle Ande, nel territorio che oggi si estende dalla Colombia sino al Cile, fioriva invece fin dal XIII secolo un altra civiltà, quella degli Incas, assai bene organizzata ed evoluta, oltre Tampico O c e a n o P a c i f i c o Golfo del Messico Quito Cuzco O c e a n o A t l a n t i c o Copiapò Santiago Oceano Pacifico Figura 10 Sacrifici umani durante una cerimonia religiosa in una miniatura azteca. che ricca di vaste riserve minerarie (oro e rame). La civiltà dei Maya I Maya, popolo di antichissima origine, erano suddivisi in piccole comunità dedite soprattutto alla coltivazione del mais. La loro vita ruotava attorno a città-santuari, dove risiedevano unicamente i sacerdoti e dove si tenevano i mercati e si amministrava la giustizia. Avevano una profonda conoscenza delle scienze astronomiche, fisiche e matematiche (sembra che avessero inventato l uso dello zero 700 anni prima che gli Indiani lo trasmettessero agli Arabi) e un sistema di scrittura geroglifica ancora oggi non del tutto decifrato. Vissero il periodo di maggiore splendore all epoca del cosiddetto Antico Impero (III-X secolo), a cui subentrò un lento ma inesorabile declino per cause ancora oggi non chiare. Un periodo di vera rinascita si ebbe all epoca del Nuovo Impero, quando alcune tribù Maya riuscirono a riportare la prosperità nel Paese sino alla fine del XII secolo. Poi, una lunga serie di violente guerre civili ne segnarono la definitiva rovina. A ciò si aggiunsero i cataclismi naturali tra cui le epidemie di vaiolo (la gravissima malattia importata dal 1511 dai colonizzatori). Ecco perché fu facile agli Spagnoli, attratti dalle ricche miniere 20

21 L Europa alla scoperta del mondo 1 d oro e d argento della zona, conquistare quasi senza combattere, tra il 1524 e il 1546, anche gli ultimi centri di resistenza di quel popolo. Gli Aztechi Gli Aztechi erano una popolazione discesa dal nord intorno alla metà del XIII secolo. Nel corso del XIV e XV secolo erano riusciti però a estendere il proprio dominio su quasi tutte le tribù del Messico centrale e a porre la capitale a Tenochtitlán, l attuale Città del Messico. Erano un popolo dalle spiccate tendenze militari, con una società strutturata in clan*. I clan gestivano in modo comunitario, mediante un consiglio di anziani, tutta la vita del gruppo: dalla distribuzione delle terre alle famiglie fino alle feste religiose. Al vertice dell organizzazione statale vi era un re, eletto dal consiglio. Tuttavia, col passare del tempo, finirono per dominare il Paese poche grandi famiglie, più ricche e più potenti di altre. Per quanto poi riguarda la religione, di questa civiltà ha sempre colpito la pratica cruenta dei sacrifici umani. Gli Aztechi erano convinti di poter fare così dono agli astri del cielo e in particolare al Dio-Sole di sangue vitale, considerato indispensabile per determinare il movimento degli astri e con esso l alternarsi del giorno e della notte. L impero degli Incas Nel XIII secolo, nel vasto territorio delle Ande che si estende dalla Colombia fino al Cile, era sorto l unico studiare con metodo 1. Cerchia le tappe del viaggio di Colombo. 2. Quali territori vennero occupati dopo la scoperta dell America? Segnali e trascrivili a lato. 3. Sottolinea le caratteristiche delle popolazioni maya, azteche e incas prima dell arrivo di Colombo rispetto ai seguenti aspetti, utilizzando i colori indicati: territorio (rosso) economia (blu) politica (rosa) cultura (verde) società (giallo) religione (marrone) 4. Utilizza l esercizio precedente per preparare una breve relazione orale sulle civiltà che popolavano l America prima delle invasioni europee. vero impero dell America antica: quello comunemente detto impero degli Incas. Giunto al massimo sviluppo tra la fine del XV e l inizio del XVI secolo, esso presentava al vertice dello Stato un re, considerato di origine divina: nelle sue mani era concentrato tutto il potere politico, grazie anche alla collaborazione di una potente classe sacerdotale. Il re controllava ogni aspetto della vita quotidiana: dalle feste ai banchetti, dalle cerimonie civili a quelle religiose. Gli Incas si dimostrarono abili ingegneri costruendo enormi fortezze e soprattutto creando una fitta rete stradale in partenza dalla capitale Cuzco, eretta a 3400 metri di altezza. La rete stradale favoriva l attività commerciale basata sui prodotti artigianali e soprattutto su quelli agricoli, come la patata. Gli Incas veneravano una ricca serie di divinità, ma soprattutto gli astri e in particolare la coppia Sole-Luna, principio di ogni forma di vita. Non mancavano i sacrifici cruenti, ma presso di loro la vittima era di solito il lama, l animale domestico più utile. Solo eccezionalmente venivano sacrificati bambini e vergini, considerati elementi puri e quindi sacri. Residenza Quando Organizzazione Da ricordare Un identikit dei popoli pre-colombiani Unità * glossario Clan: gruppo di persone che discendono da un parente comune (per parte di padre o di madre), anche lontano nel tempo. Il clan costituisce un gruppo intermedio tra la famiglia e la tribù e pres so alcune popolazioni, come quella azteca, fu l elemento fondamentale dell aggregazione sociale e della struttura politica. Maya Aztechi Incas Guatemala, Yucatan Messico (altopiani) Territori andini, dalla Colombia al Cile III-X secolo XIV-XV secolo XIII-XVI secolo Piccole comunità Conoscenze astronomiche, fisiche e matematiche Clan Spiccate tendenze militari Impero Fitta rete stradale e floridi commerci 21

22 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento 8 Dagli esploratori ai conquistatori: la Spagna nel Centro e Sud America Figura 11 Hernán Cortés incontra l imperatore azteco Montezuma, l 8 novembre Figura 12 Indios al lavoro in una piantagione di canna da zucchero nelle encomiendas spagnole. Incisione della metà del Seicento. I conquistadóres nel nuovo continente Inizialmente, per poter conoscere il nuovo mondo in tutti i suoi aspetti, i sovrani europei organizzarono spedizioni a scopo esplorativo. Ma ben presto agli esploratori si affiancarono i «conquistatori» (conquistadóres), uomini violenti e di pochi scrupoli, che si recavano nelle nuove terre spinti dalla speranza di un rapido e facile arricchimento. Il più famoso tra essi fu Hernán Cortés ( ), il quale, alla testa di poche centinaia di uomini dotati di armi da fuoco, riuscì tra il 1519 e il 1521 a occupare la vasta e ricca regione del Messico, abitata dagli Aztechi, sui quali regnava Montezuma II. Lo spagnolo in realtà era convinto di doversi battere con dei selvaggi, ma capì ben presto di trovarsi di fronte a un popolo relativamente progredito e civile, sebbene questo non lo distolse dal proposito di sottomettere l intera regione, attraverso la violenza e la perfidia. Il conquistatore ebbe mano facile con gli indigeni, sbigottiti di fronte all uso di cani addestrati al combattimento e di cavalli, che gli Aztechi non avevano mai visto prima di allora. Tra essi si diffuse inoltre la convinzione RCS LIBRI EDUCATION SPA che gli uomini barbuti, venuti dal mare e dotati di impenetrabili corazze di ferro e di armi da fuoco sterminatrici, fossero degli esseri di natura divina. Pochi anni dopo ( ) gli spagnoli Francisco Pizarro ( ) e Diego de Almagro ( ) abbatterono a loro volta il ricco e civilissimo impero degli Incas nel territorio delle Ande. Quasi nello stesso tempo, tra il 1524 e il 1546, un identico destino nell America centrale toccò ai Maya, i cui ultimi centri di resistenza vennero debellati dagli Spagnoli agli ordini di Francisco de Montejo ( circa). Le encomiendas Alla conquista dei territori da parte dei conquistadóres seguì l in - tervento della monarchia spagnola, che cercò di gestire sia i rapporti con gli indigeni sia i commerci d oltremare. Il re, infatti, concedeva ai conquistatori estesi territori (encomiendas), che essi potevano sfruttare grazie alla manodopera locale, ma in cambio dovevano garantire la protezione degli indigeni e la loro cristianizzazione. Ben presto, però, il colonialismo spagnolo assunse l aspetto del più barbaro sfruttamento che la storia dell Occidente ricordi: infatti, dietro l alibi della diffusione del Cristianesimo, chi riceveva l encomienda tendeva a considerarsi padrone delle terre, permettendosi ogni sorta di sopruso e di violenza sulle popolazioni indigene. 22

23 9 Colonie da sfruttare, schiavi da esportare La diffusione della schiavitù e lo sterminio degli Indios Le condizioni di vita degli indigeni si aggravarono ulteriormente con la scoperta delle ricchissime miniere d oro e d argento, che vennero sfruttate in maniera selvaggia, e con la coltivazione delle piantagioni di canna da zucchero più tardi di caffè, cacao e tabacco, che fecero la ricchezza di molti colonizzatori. Queste attività, che richiedevano tanta manodopera, sono alla base della diffusione del commmercio degli schiavi africani, praticato dai Portoghesi fin dall inizio del secolo XVI e poi diffusosi anche tra le altre potenze europee (v. pag. 184). Infatti gli indigeni si erano ridotti notevolmente a causa sia dei lavori estremamente pesanti a cui erano sottoposti, sia delle malattie importate dagli Europei: in pochi anni intere popolazioni rischiarono di scomparire, come capitò, ad esempio, a quella azteca del Messico, che, calcolata attorno ai 25 milioni di abitanti prima dell arrivo degli Spagnoli, si era ridotta agli inizi del secolo XVII a poco più di un milione. L Europa alla scoperta del mondo 1 Il ruolo dei missionari Le cose non mutarono neanche in seguito alle denunce dei missionari spagnoli, fra i quali emerse il domenicano Bartolomeo de Las Casas ( ). Il sovrano di Spagna decise allora di intervenire creando due Vicereami: quello della Nuova Spagna (1540), attuale Messico, e quello del Perú (1542), allo scopo di amministrare meglio i territori conquistati. Furono anche previste le cosiddette Nuove Leggi (1542) per la difesa degli indigeni contro lo sfruttamento, e la monarchia si preoccupò addirittura di fondare speciali tribunali per punire ogni forma di abuso. Tuttavia tali misure, certamente meritorie, erano necessarie alla monarchia anche per motivi politici: essa non poteva permettere che i nuovi territori sfuggissero al suo controllo, con danni incalcolabili al proprio prestigio e alla propria economia. Ma soprattutto le condizioni degli indigeni migliorarono molto poco, perché le leggi in loro difesa non vennero perlopiù rispettate. Unità leggere una carta Lo sviluppo del commercio e il trattato di Tordesillas Dopo la scoperta delle nuove terre americane, Spagna e Portogallo ritennero necessario procedere alla spartizione delle rispettive zone di influenza e di navigazione: per questo, nel 1494 firmarono il trattato di Tordesillas. Osserva nella carta che cosa stabilirono. Spagnoli e Portoghesi stabilirono di fissare lungo l Atlantico una linea immaginaria: alla destra di essa e quindi verso est avrebbe dovuto svilupparsi la colonizzazione portoghese; alla sinistra, e quindi verso ovest, quella spagnola. Il trattato permetteva ai Portoghesi di continuare a circumnavigare l Africa. Secondo quanto stabilito nel trattato, agli Spagnoli era concesso di proseguire sulla rotta atlantica aperta da Colombo. Acapulco MESSICO Veracruz Oceano Pacifico NUOVA SPAGNA Guayaquil PERÙ Callao BRASILE Arica CILE Bahia Lisbona Elmina Oceano Atlantico Siviglia AFRICA Luanda Mozambico Ormuz Canton Diu Goa Macao Calicut Malacca Oceano Indiano CINA Limite della zona d influenza spagnola Limite della zona d influenza portoghese Territori e città spagnole Territori e città portoghesi Rotte commerciali spagnole Rotte commerciali portoghesi Manila 23

24 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Il personaggio Bartolomeo de Las Casas: un domenicano in difesa degli Indios Poco dopo la scoperta del nuovo continente, si fece strada tra gli Europei l idea che si trovasse là il Paese dell oro. Per questo motivo molte persone prendevano la via dell oceano in cerca di potere e ricchezza. Dunque, come tanti altri, anche il conquistadór Bartolomeo de Las Casas decise di andare in quelle regioni. Egli in particolare si recò nel 1502 a Santo Domingo per dirigervi le piantagioni paterne. Ma qui assistette in prima persona alle atrocità commesse contro gli indigeni, trattati dai coloni a livello di bestie. Tornato in patria, Bartolomeo entrò nell ordine dei domenicani e reagì a quanto aveva visto, impegnandosi strenuamente con la predicazione in difesa degli Indios e della loro dignità di uomini. Tra i suoi scritti, ricordiamo la Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie (1552), con la quale Las Casas denunciava il fatto che nell isola di Hispaniola (l odierna Haiti) la dominazione spagnola aveva ridotto la popolazione locale da un milione di unità a sole sessantamila. Il passo che segue è tratto proprio da quell opera: «Dopo finite le guerre e con esse le uccisioni, [li cristiani] divisero fra di loro tutti gli uomini, dandone ad uno trenta, ad un altro quaranta, ad un altro cento e duecento, secondo che ciascuno era in grazia al tiranno maggiore, che chiamavano governatore. E così, avendoli divisi, li davano a ciascun cristiano sotto questo pretesto, che dovesse ammaestrarli nella fede cattolica. La cura e il pensiero, che n ebbero, fu il mandar li uomini alle miniere a cavar oro, che è una fatica intollerabile; e mettevan le donne nelle stanze, che sono capanne, per cavar e coltivar il terreno: fatica da uomini molto forti e robusti. Non davan da mangiare agli uni, né alle altre, se non erbe e cose che non avevano sostanza. E li medesimi cristiani si facevano portare dagli indiani in hamaca, che sono reti, perché sempre si servirono di loro come di bestie da soma. Avevano piaghe nelle spalle e nella schiena. Ricordare poi le staffilate, le bastonate, le guanciate, i pugni, le maledizioni e mille altre sorti di tormenti, che davano a quelli mentre s affaticavano, sarebbe cosa da fare istupidire gli uomini». Figura 13 Il frate domenicano Bar - tolomeo de Las Casas in un dipinto del Cinquecento conservato a Siviglia (Archivio de Indias). Figura 14 Questa stampa illustra il tentativo violento di convertire al Cristianesimo una donna indigena, che tenta di sfuggire a un minaccioso sacerdote, portando un giovane sulle spalle. La conversione degli Indios, come di - mostra l immagine, non sem pre era spontanea, anzi, spesso era forzata. 24

25 L Europa alla scoperta del mondo 1 10 Il mondo dopo la scoperta dell America Sintesi Unità Una scoperta rivoluzionaria La scoperta dell America ebbe numerose conseguenze che in breve tempo causarono profonde trasformazioni. Dal punto di vista economico i cambiamenti riguardarono: lo spostamento del traffico commerciale dal Mediterraneo all Atlantico, con gravissimo danno dei Paesi mediterranei; l arricchimento dei Paesi bagnati dall Oceano Atlantico (Spagna, Portogallo, Inghilterra, Francia e Olanda), fino ad allora esclusi dalle rotte verso l Oriente; lo sviluppo delle marine mercantili e l arricchimento delle compagnie commerciali; l afflusso in Europa dalle colonie di enormi quantità di oro e di argento che, trasformate in denaro circolante, provocarono un generalizzato aumento dei prezzi; la trasformazione della produzione agricola, causata dalle importazioni in Europa di prodotti sino ad allora sconosciuti (mais, pomodoro, patata, tabacco ecc.) e dal trapianto in America di prodotti europei (vite, lino, canapa, caffè, ecc.). Dal punto di vista politico si formarono vasti imperi coloniali che in tempi brevi si scontrarono fra loro per assicurarsi il predominio sulle nuove terre. Dal punto di vista sociale i cambiamenti riguardarono prima di tutto: la tendenza all emigrazione, dovuta sia alla ricerca di nuove terre e di benessere, sia per sfuggire alle persecuzioni politiche o religiose; la sempre maggiore importanza della ricca borghesia; l estinzione di molte popolazioni dell America centro-meridionale e l importazione in America di schiavi neri dall Africa. Cause e conseguenze Cosa determinò la scoperta dell America Il desiderio delle potenze europee di sottrarre a Venezia il monopolio dei commerci orientali e l aumento della domanda di beni di lusso da parte della cresciuta popolazione, spinse i commercianti europei a cercare vie alternative per raggiungere l Estremo Oriente. Il perfezionamento della strumentazione nautica permise di intraprendere viaggi sempre più arditi per cercare di raggiungere il mitico Oriente attraverso la circumnavigazione dell Africa. Tra i diversi tentativi compiuti a partire dal XIII secolo, solo nel 1498 Vasco de Gama riuscì a raggiungere l India meridionale. RCS LIBRI EDUCATION SPA Cristoforo Colombo, certo della sfericità della Terra, si mise in viaggio verso Occidente, sfidando un oceano inesplorato, per raggiungere l Oriente. Quando il 12 ottobre 1492 Colombo sbarcò nel nuovo continente egli chiamò le nuove terre Indie Occidentali e Indiani i suoi abitanti. Soltanto con Amerigo Vespucci si capì l errore commesso e nel 1513 si ebbe la conferma della scoperta del nuovo continente. I conquistadóres che invasero il nuovo continente distrussero le civiltà preesistenti e asservirono la popolazione, sfruttata per il lavoro nelle piantagioni o nelle ricche miniere d oro e d argento. studiare con metodo 1. Sottolinea le frasi che spiegano cosa erano le encomiendas e scrivi a lato la loro funzione. 2. In che modo lo sterminio degli Indios e la diffusione del commercio degli schiavi africani sono collegati. Cerca la risposta nel testo. Effetti economici Effetti politici Effetti sociali Spostamento dei traffici dal Mediterraneo all Atlantico Arricchimento dei paesi atlantici Sviluppo marine mercantili Afflusso di oro in Europa Trasformazione della produzione agricola Formazione di vasti imperi coloniali Conflittualità tra le potenze coloniali Stimolo all emigrazione Crescita ulteriore della borghesia Mutamento di usi sociali Estinzione di popolazioni americane Spostamento di masse di schiavi neri dall Africa alle Americhe 25

26 1 Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Modulo Storia e vita quotidiana Il mais e la patata: nuovi alimenti dal Nuovo Mondo 1 2 Con la scoperta dell America andarono sempre più intensificandosi gli scambi commerciali fra il vecchio e il nuovo continente. In particolare arrivarono in Europa alcuni nuovi prodotti agricoli, che con il tempo entreranno a far parte della nostra abituale alimentazione. Tuttavia, non tutti i prodotti si diffusero con la stessa facilità. Fra i diversi prodotti giunti dal Nuovo Mondo, il mais e la patata vennero visti inizialmente con diffidenza e pertanto si imposero lentamente come alimento base nella dieta degli Europei. Il mais, detto anche granturco o granoturco (per la sua provenienza esotica), è probabilmente originario dell America centrale. In Messico sono stati scoperti resti di questo prodotto che risalgono al 3000 a.c. Sicuramente era conosciuto da Maya e Aztechi, dove la sua coltivazione (ma anche quella del fagiolo e del peperoncino) fu alla base dello sviluppo agricolo e culturale (nelle figure 1, 2 e 3 puoi vedere alcune fasi della coltivazione del mais). Quando gli Europei entrarono in contatto con le civiltà maya e azteche, vi erano addirittura varie divinità, sia maschili sia femminili, legate al granturco: tra esse ricordiamo il dio della pioggia che essi raffiguravano con in mano una pianta di mais. Nonostante il mais sia stato portato in Spagna già da Cristoforo Colombo, la sua introduzione in Europa fu molto lenta. Nel Seicento la coltivazione del mais si diffuse in Italia nella pianura padana. Nel XVIII secolo il consumo del mais subentrò spesso a quello del frumento, trasformando così l alimentazione delle popolazioni locali. La patata è originaria dell America centro-meridionale, dove era diffusa fino all estremità meridionale dell attuale Cile da più di 4000 anni. Portata in Europa dagli Spagnoli nel 1570, inizialmente venne perlopiù ignorata, ma già alla fine del secolo in Inghilterra, Irlanda e in seguito nell Italia settentrionale fu accettata come importante prodotto agricolo, entrando nella dieta della povera gente, e non solo, talvolta in sostituzione del pane. In Francia, invece, questo prodotto venne escluso dalle tavole fino oltre la metà del Settecento, poiché la popolazione credeva che causasse la lebbra. Infine, strano a dirsi, la patata che era partita dall America per il suo viaggio di diffusione nel mondo arrivò nell America settentrionale solo nel 1719 attraverso l Irlanda. Oggi la sua coltivazione è diffusa in tutto il globo ed è il vegetale più importante della Terra ( leggi l immagine accanto). 3 Figure 1, 2 e 3 La coltivazione del mais, dalla semina alla raccolta, in un codice del XVI secolo. 26

27 L Europa alla scoperta del mondo 1 Unità La coltivazione della patata (qui raffigurata in un codice del XVI secolo), fu particolarmente diffusa nelle regioni andine che facevano parte dell Impero inca. Attraverso lavori di terrazzamento, gli indigeni riuscirono a strappare alla montagna terre da coltivare: questo nonostante l arretratezza degli strumenti agricoli a loro disposizione. Dopo la raccolta, le patate venivano trasportate sulle spalle dei contadini, dentro pesanti sacchi, senza l aiuto di animali da lavoro. Il cavallo, ad esempio, non era ancora conosciuto e gli Indios poterono vederne degli esemplari soltanto con l arrivo dei conquistadores spagnoli. Gli strumenti agricoli erano piuttosto rudimentali, come questa semplice zappa di legno; tuttavia furono utilizzati per molti secoli ancora dopo la conquista. 27

28 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento laboratorio Le voci della conquista e dei conquistati Il 12 ottobre 1492 ebbe inizio il tempo delle scoperte geografiche. Già nei secoli precedenti esploratori e mercanti avevano solcato mari e attraversato territori; alla fine del XV secolo, però, con il viaggio di Colombo, si aprì un periodo di insediamenti che portò alla formazione di colonie e di nuovi Stati. Un invasione chiamata scoperta? Con questa domanda si apre il dibattito sull atteggiamento degli Europei nei confronti delle terre americane e dei popoli che lì vivevano Le impressioni di Colombo sulle Indie I seguenti passi sono tratti da una lettera scritta da Colombo il 4 marzo 1493, di ritorno dal suo primo viaggio, ai consiglieri del re Ferdinando di Spagna. Leggili e svolgi gli esercizi. Ho scoperto moltissime isole popolate da gente innumerevole, e di esse ho preso possesso in nome delle Loro Altezze, con bandiera reale spiegata. Vidi un altra isola ad oriente, alla quale posi il nome La Spagnola. La Spagnola è una meraviglia: le catene, i monti, le pianure e le campagne hanno terreno ottimo e grasso per piantagioni e semine, per allevare bestiame d ogni sorta, per costruire città e villaggi. Alberi, frutti ed erbe sono molto differenti da quelli di altre isole; in questa ci sono spezie in abbondanza e miniere d oro. Gli abitanti di quest isola e di tutte le altre che ho scoperto o di cui ho avuto notizia non hanno ferro, né acciaio, né armi, e non vi sono tagliati, non già perché non siano gente robusta o di bella statura, ma per il fatto che sono incredibilmente paurosi. Non hanno altre armi fuori di quelle che si fabbricano con canne ormai secche, sulla cui estremità conficcano un bastoncino aguzzo. E non osano servirsene. La verità è che sono tanto privi di malizia e tanto generosi di quanto posseggono, che non lo può credere chi non l ha visto. Qualunque sia la cosa in loro mano che venga ad essi richiesta, non dicono mai di no; la cedono in cambio di un oggettino qualsiasi. E io donavo loro mille oggetti graziosi e utili che avevo portato, perché si affezionino, e di conseguenza si facciano cristiani, e siano inclini alla devozione e al servizio della Loro Altezza, e procurino di raccogliere e consegnarci i prodotti di cui abbondano e che ci sono necessari. RCS LIBRI EDUCATION SPA In conclusione quanto le Loro Altezze comanderanno e schiavi quanti vorranno che se ne imbarchi. a. Ai vari frammenti sono stati assegnati dei titoli, ma in ordine sparso: sistemali, scrivendo il numero corrispondente accanto ad ogni frammento. 1. Intento di prendere ricchezze e schiavi 2. Riconoscimento dello stato di debolezza degli indigeni di fronte ai conquistatori 3. Presa di possesso delle terre 4. La generosità e semplicità degli indigeni 5. Individuazione di ricchezze minerarie e agrarie 6. Tentativo di conversione al cristianesimo con il solo obiettivo di soggiogarli alla Corona 2. L oro degli Aztechi Il seguente frammento racconta l incontro fra il re azteco Montezuma e gli Spagnoli. Leggilo e svolgi gli esercizi. Offrirono agli Spagnoli insegne d oro, di piume di quetzal e collane d oro. Quando videro tutto questo, le loro facce erano sorridenti ed erano assai contenti e soddisfatti. Quando presero l oro cominciarono a comportarsi come scimmie, stavano seduti proprio come loro, ed era come se avessero dei nuovi cuori, risplendenti. Perché la verità è che quello era ciò che più bramavano. I loro toraci si ingrossavano e la bramosia li faceva impazzire. Bramavano l oro, come maiali affamati. a. Cosa offrono gli Indios agli Spagnoli?... b. Come reagiscono gli Europei? c. A chi vengono paragonati?......

29 L Europa alla scoperta del mondo 1 Unità 3. La crudeltà dei conquistadores Il seguente brano è tratto dall opera di Bernardino da Sahagun, un missionario spagnolo del XVI secolo, e racconta la conquista spagnola di una città messicana. Leggilo e svolgi gli esercizi. Ora, stando così le cose, mentre ci si gode la festa, quando di già è il ballo, quando di già è il canto, quando di già intrecciano i canti l un l altro e i canti sono come frastuono di onde, in quel preciso momento degli Spagnoli prendono la decisione di uccidere. Avanzano tutti, tutti in assetto di guerra. Vengono a chiudere le uscite, i passaggi, le entrate... E, chiuse tutte le uscite, si appoggiano ad esse; nessuno può più sortire. Disposte così le cose, entrano nel Cortile Sacro per uccidere. Circondano quelli che stanno ballando, si avventavano ai tamburi, assestando un colpo a quello che stava suonando, gli tagliano tutte e due le braccia. Poi gli tagliano la testa e la testa va a rotolare lontano. Tutti vibrano pugnalate, trafiggono con le lance e con le spade... Ad altri danno fendenti sulle spalle, ad altri alle cosce, ad altri ai polpacci, a quegli altri laggiù in pieno ventre... Figura 1:... a. In cosa consiste la crudeltà degli Spagnoli? b. Cosa stanno facendo gli Aztechi? c. Le opere di Bernardino da Sahagun, come quelle di Bartolomeo de Las Casas (v. pag. 24), vennero pubblicate secoli dopo la loro redazione. Qual è il motivo secondo te?... Figura 2: L immagine racconta Le seguenti immagini sono collegate ai brani dei precedenti esercizi. Osservale e svolgi gli esercizi. a. Assegna un titolo a ciascuna immagine. b. A quale dei tre brani letti fa riferimento la figura 1? c. A quale brano si può collegare la figura 2? d. Nella figura 3 sono illustrati alcuni degli elementi che Colombo descrive nella lettera ai consiglieri del re. Quali? Figura 3:... 29

30 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Attività 1. Orientarsi nello spazio Osserva la carta e rispondi alle domande. Acapulco MESSICO Veracruz Oceano Pacifico NUOVA SPAGNA Guayaquil PERÙ Callao BRASILE Arica CILE Bahia Lisbona Elmina Oceano Atlantico Siviglia AFRICA Luanda Mozambico Ormuz Canton Diu Goa Macao Calicut Malacca Oceano Indiano CINA Limite della zona d influenza spagnola Limite della zona d influenza portoghese Territori e città spagnole Territori e città portoghesi Rotte commerciali spagnole Rotte commerciali portoghesi Manila a. Quali territori venivano concessi alle colonie portoghesi e quali a quelle spagnole? b. Quali Paesi attraversa la linea immaginaria che divide la zona d influenza spagnola da quella portoghese? c. Le rotte commerciali spagnole toccano alcune città costiere, scrivi il nome di almeno due di esse d. A quale Paese appartengono le colonie europee in territorio africano? Individuare le relazioni Completa lo schema inserendo le lettere corrispondenti agli eventi corretti fra quelli che trovi nell elenco in fondo. Non tutti sono necessari. Trattato di Tordesillas a. Circumnavigazione del globo b. Creazione di due sfere di influenza a est e a ovest dell Atlantico c. Scoperta dell America d. Conversione al Cristianesimo degli indigeni e. Creazione dei primi due imperi coloniali 30

31 L Europa alla scoperta del mondo 1 Unità 3. Individuare le cause Completa lo schema indicando le tre principali ragioni che spinsero l Occidente a cercare vie navigabili verso le Indie occidentali Ricerca di nuove vie per le Indie 4. Conoscere le popolazioni Completa la tabella sulle popolazioni precolombiane inserendo gli elementi che conosci. TERRITORIO ORGANIZZAZIONE POLITICA E SOCIALE ATTIVITÀ ECONOMICHE TECNOLOGIE E CULTURE RELIGIONE Maya Aztechi Incas Conoscere i fenomeni Segna con una crocetta se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (F). RCS LIBRI EDUCATION SPA a. Colombo era al servizio dei sovrani portoghesi. b. I Paesi europei erano interessati ai viaggi di scoperta per trovare nuove vie di commercio. c. Con la scoperta dell America si rafforzarono i porti europei sul Mediterraneo. d. I Paesi che per primi ebbero un beneficio economico furono Inghilterra e Olanda. e. Dopo la scoperta dell America, Venezia diventò il principale porto per il commercio atlantico. f. I conquistadóres si recarono nelle nuove terre per sfruttarne le risorse economiche. V F g. Alcuni missionari denunciarono le violenze inflitte agli indigeni dai conquistadóres spagnoli. h. L encomienda era un territorio concesso ai conquistadóres dal papa. i. Tutti gli indigeni furono convertiti al Cattolicesimo in modo pacifico. j. Dalle nuove terre gli Spagnoli ricavarono metalli preziosi e molti prodotti agricoli. k. La manodopera impiegata nei lavori veniva regolarmente pagata. l. La tratta dei neri è il commercio degli Africani, praticato inizialmente dai Portoghesi. V F 31

32 1 Il nuovo volto dell Europa tra Cinqucento e Seicento Modulo Quadro d insieme 32 Unità gli anni di Lo scontro tra le potenze europee e 1L Italia terra di conquista * glossario Federazione: l unione politica di più Stati, ciascuno dei quali ha un suo governo e particolari leggi, ma sot toposto per quan to riguarda gli in teressi generali ad un autorità supe - rio re, detta per l ap - punto governo federale. Tre regni forti e uniti Al di là delle Alpi nel corso dei secoli XIV e XV si erano costituiti tre regni forti e ben ordinati: Francia, Inghilterra e Spagna. La penisola italiana, invece, era rimasta divisa in numerosi Stati regionali, nessuno dei quali era abbastanza forte per conquistare gli altri e tutti erano troppo gelosi del proprio prestigio per formare una federazione*. D altra parte, la penisola, con i suoi 11 milioni di abitanti, appariva molto vitale e prospera, ricca come era di commerci e di attività produttive, con fiorenti e popolose città, dove le classi più agiate conducevano una vita elegante e raffinata, legata ai mirabili progressi compiuti nel campo della cultura e dell arte. Se a tutto ciò si aggiunge la posizione geografica, quasi ponte naturale tra l Occidente e l Oriente (quell Oriente da cui provenivano tanti prodotti pregiati), è facile comprendere le ragioni per le quali i principi stranieri, sul finire del secolo XV, cominciarono a guardare alla nostra penisola come a una terra di promettenti conquiste ( leggi la carta accanto). Il Sacro Romano Impero e Carlo V Sempre al di là delle Alpi continuava a esistere, nell Europa centrale, il Sacro Romano Impero della nazione germanica, sotto la dinastia degli Asburgo: si trattava di quel Sacro Romano Impero che era stato fondato nel 962 da Ottone I. La situazione era però molto diversa da allora: le terre imperiali erano di fatto rette dai diversi principi tedeschi, ed questa unità 1559 erano i principi ad eleggere l imperatore. Gradualmente quindi l Impero aveva perso il suo carattere universale e aveva assunto sempre più un carattere nazionale. Con l ascesa al trono imperiale nel 1519 di Carlo V d Asburgo, già re di Spagna (compresi i possedimenti spagnoli in America) e dei Paesi Bassi, rinacque il sogno di un Impero universale. In realtà si trattava di un Impero con territori immensi ma privo di unità, che comprendeva popoli diversi per storia, lingua, costumi. Il conflitto franco-imperiale L unica potenza in grado di contrastare il sogno universale di Carlo V era la Francia di Francesco I, che, completamente accerchiata dai domini asburgici, si trovò a difendere con le armi la propria autonomia. Scoppiò così la guerra franco-asburgica, che ebbe come terreno di scontro soprattuto l Italia. Dopo alterne vicende, nel 1556, Carlo V, consapevole dell impossibilità di tenere unito il suo impero, abdicò dividendo i territori imperiali tra il fratello Ferdinando I d Asburgo, che ricevette il titolo imperiale e il figlio Filippo II di Spagna, che ereditò la corona spagnola, i Paesi Bassi e i possedimenti italiani. Fu pertanto Filippo II a portare avanti la guerra fino alla pace di Cateau-Cambrésis (1559), che segnò la fine dell indipendenza italiana. La Francia rinunciò alle sue mire sull Italia che cadde in gran parte sotto il dominio spagnolo.

33 Lo scontro tra le potenze europee e la fine dell indipendenza italiana 2 la fine dell indipendenza italiana Unità Dopo una serie di esperienze negative vissute nel corso dell invasione in Italia da parte del giovane re di Francia Carlo VIII (1494), i Francesi nel 1504 occupano il ducato di Milano, già posseduto dalla potente signoria dei Visconti. Nel 1525 devono però cederlo agli Spagnoli (in seguito alla battaglia di Pavia). DUCATO DI SAVOIA M. DI SALUZZO DUCATO DI MILANO Corsica (a Genova) Sardegna PRINC. DI PIOMBINO ED ELBA IMPERO GERMANICO Torino Milano M. DEL Mantova MONFERRATO MARC. DI DUC. DI MANTOVA Ferrara DUC. DI PARMA Genova DUC. DI FERRARA Parma REP. DI MODENA Modena Reggio E REGGIO GENOVA Carrara Massa Firenze PRINC. DI MASSA E REP. DI FIRENZE CARRARA PRINCIPATO DI MONACO SVIZZERA studiare con metodo Piombino Siena REP. DI SIENA 1. Osserva la carta tematica: si tratta di una carta. 2. Quale aspetto della situazione italiana descrive? 3. Quali cause resero l Italia una terra di conquista alla fine del XV secolo? Sottolinealo e scrivilo a margine. REPUBBLICA DI VENEZIA Venezia STATO Roma M a r DELLA CHIESA T i r r e n o La repubblica di Venezia è ancora molto potente e ricca, grazie ai commerci con l Oriente, ma con la scoperta dell America il centro dei traffici inizia a spostarsi verso l Atlantico, segnando gradualmente il suo declino. Pontecorvo Napoli Sicilia M a r e A d r i a t i c o Benevento Dalmazia REGNO DI NAPOLI REGNO D UNGHERIA IMPERO OTTOMANO REP. DI RAGUSA M a r e I o n i o A Firenze, Piero dei Medici, successore di Lorenzo il Magnifico, viene cacciato e si instaura un governo repubblicano, che dura fino al I Medici vengono cacciati una seconda volta nel 1527, ma rientrano nuovamente a Firenze nel 1532, grazie all intervento dell imperatore Carlo V. Lo Stato della Chiesa cerca di rafforzare il proprio potere nell Italia centrale con Cesare Borgia, figlio del papa Alessandro VI, ma la morte improvvisa del pontefice pone fine ai suoi progetti di supremazia. Nel 1527, inoltre, Roma è severamente punita da Carlo V per avere appoggiato i Francesi e per questo viene saccheggiata dai lanzichenecchi agli ordini dell imperatore. Il regno di Napoli, in seguito alla morte di Alfonso d Aragona, diviene oggetto di una dura contesa fra Francesi e Spagnoli. La spedizione del re di Francia Carlo VIII (1494) era stata un insuccesso e il regno era rimasto nelle mani degli Spagnoli. Con Carlo V riprendono le ostilità con i sovrani francesi, Francesco I ed Enrico II. L Italia si trasforma allora in un vero e proprio campo di battaglia per quasi quarant anni, fino alla pace di Cateau- Cambrésis (1559), che segna l inizio del dominio spagnolo in Italia. 33

34 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Figura 1 Ritratto del re di Francia Carlo VIII ( ) : Carlo VIII discende in Italia. Si riapre una stagione di guerre La spedizione di Carlo VIII Ad aprire il triste periodo delle invasioni fu il re di Francia Carlo VIII. Padrone assoluto di uno dei più potenti Stati d Europa, il giovane sovrano voleva occupare militarmente l Italia meridionale per traformarla in una base di operazioni per la liberazione dell Oriente dai Turchi. Del resto gli Stati italiani, profondamente divisi e rivali tra loro, erano disposti persino ad invocare l intervento di un sovrano straniero, pur di sopraffare i propri avversari. Ebbe inizio così nel settembre del 1494 la spedizione di Carlo VIII contro gli Aragonesi di Napoli: l esercito francese attraversò la penisola senza che nessuno si opponesse. Solo Firenze si oppone Anche Firenze in un primo momento non si era opposta ai Francesi, illusa che Carlo VIII avrebbe stabilito amichevoli rapporti con la popolazione e intensificato i commerci con la penisola. Quando però Piero dei Medici, figlio e successore di Lorenzo il Magnifico, fece al re di Francia concessioni gravemente dannose per gli interessi cittadini, Firenze insorse e lo scacciò, improvvisando un governo repubblicano 3 all interno del quale assunse una posizione di primo piano un frate domenicano, Girolamo Savonarola ( ), il cui rigore morale e politico furono talmente osteggiati che nel 1498 venne condannato a morte per eresia. Sviluppo e conclusione della spedizione (1495) Allontanatosi da Firenze e ottenuta via libera attraverso lo Stato della Chiesa, Carlo VIII occupò in tredici giorni il Napoletano. Un successo così rapido e facile allarmò però i principi italiani, che, temendo per la propria indipendenza, si strinsero in una lega, alla quale parteciparono anche l imperatore Massimiliano d Asburgo e il re di Spagna Ferdinando il Cattolico, ambedue risoluti ad impedire che l Italia si trasformasse in un possedimento francese. Per evitare di trovarsi irreparabilmente chiusa la via del ritorno, Carlo VIII si affrettò allora a risalire verso Nord per rientrare in Francia. A Fornovo presso Parma (luglio 1495) però dovette affrontare la Lega e, solo a fatica e grazie alla sua potente artiglieria, riuscì a rompere lo schieramento avversario e a mettersi in salvo. L insediamento franco-spagnolo nella penisola Napoli e Milano, obiettivi dei Francesi La Francia aveva annesso la contea d Angiò e per questo rivendicava la successione al trono del regno di Napoli, sotto il dominio degli Angioini dalla metà del XIII secolo (v. anche vol. 1, pag. 275): nello stesso tempo, Luigi II duca di Orléans rivendicava il medesimo diritto sul ducato di Milano, essendo imparentato con la dinastia dei Visconti, che si ricorderà erano stati i duchi di Milano (v. vol. 1, pag. 324). Per questo un altro re francese, Luigi XII, succeduto a Carlo VIII, ritentò l avventura italiana. Innanzi tutto occupò il ducato di Milano (1500), poi rassicurato da un preciso accordo con il re di Spagna Ferdinando il Cattolico RCS LIBRI EDUCATION SPA (già in possesso della Sicilia e della Sardegna in quanto discendente degli Aragonesi e anch egli interessato al Napoletano), muoveva verso l Italia meridionale e unitamente agli Spagnoli nel giro di pochi giorni l occupava. Quando però si trattò di dividere il territorio sulla base degli accordi già presi, i due re alleati vennero alle armi, dando inizio ad una vera e propria guerra, al termine della quale gli Spagnoli, vincitori, restarono padroni del Mezzogiorno, mentre i Francesi, vinti, dovettero accontentarsi del ducato di Milano (1504). Così, con gli Spagnoli nel Napoletano e i Francesi nel Milanese, due dei cinque maggiori Stati italiani perdevano l indipendenza e circa i due terzi della penisola finivano in mano straniera. 34

35 Lo scontro tra le potenze europee e la fine dell indipendenza italiana 2 Il personaggio Savonaro la: un frate domenicano al rogo Fra Girolamo Savonarola ( ) era un uomo di fede sincera e di trascinante eloquenza*. Durante l insurrezione contro i Medici egli si era messo in luce rimproverando ai Fiorentini i loro vizi, i loro peccati primo fra tutti quello di prestare ad usura* e il loro amore per le vanità ; era arrivato addirittura a persuaderli a mutar vita e a dare prova di pentimento, bruciando pubblicamente quegli oggetti vesti, libri, quadri di argomento non sacro, carte da gioco, cosmetici, ventagli, ecc. per i quali avevano profuso tesori e messo in pericolo la salvezza dell anima. Savonarola si era anche fatto promotore di nuove leggi favorevoli al popolo, come l abolizione di tutte le imposte e la fondazione di un Monte di Pietà, che concedeva prestiti senza interesse accettando in pegno oggetti di valore. Sotto la sua guida Firenze si dette anche un governo più democratico, istituendo due nuovi organismi, il Consiglio Maggiore e il Consiglio degli Ottanta, eletti da gran parte del popolo. Tuttavia da subito non mancarono di levarsi forti gruppi di opposizione al coraggioso predicatore, fra i quali quello dei palleschi, sostenitori dei Medici (chiamati così dalle sei palle raffigurate nello stemma mediceo), e quello degli arrabbiati, che chiedevano un governo di tipo aristocratico. Ma essi non erano gli unici nemici. Fra Girolamo aveva severamente denunciato gli scandali della corte pontificia e l immoralità di papa Alessandro VI Borgia allora regnante: a causa di questo suo ardire venne scomunicato dal papa. Approfittando di ciò, i suoi avversari riuscirono a provocare una sommossa, nel corso della quale il coraggioso frate venne arrestato e condannato a morte dagli inquisitori papali come impostore ed eretico. Così, il 23 maggio 1498, in Piazza della Signoria fra le fiamme di un rogo aveva la sua ingiusta conclusione la vicenda di Savonarola: un papa aveva infatti abusato dei suoi poteri per far condannare a morte chi aveva osato denunciare pubblicamente le colpe e i vizi suoi e della Curia. D altra parte Savonarola appariva una figura fuori dal tempo, nel suo tentare di imporre un rigore di vita quasi monastico ad una città economicamente ed artisticamente operosa e dinamica come Firenze. La figura del frate desta, comunque, ammirazione per la sua determinazione, la profondità del suo pensiero religioso, per il suo amore verso gli ideali democratici, per il coraggio con cui affrontò l ingiusta condanna e il supplizio. Unità * glossario Eloquenza: capacità di parlare, con efficacia, in modo da colpire e convincere gli ascoltatori. Usura: attività di colui che presta denaro, chiedendo in cambio un compenso eccessivo. Figura 2 Piazza della Signoria a Firenze il 23 maggio Sulla piazza arde il rogo sul quale sarà bruciato Savonarola. Ignoto del XV secolo, Museo di San Marco, Firenze. 35

36 1 Modulo Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Figura 3 Alessandro VI Borgia. Particolare di un affresco di Pinturicchio nell appartamento Borgia in Vaticano (fine del XVI secolo). 4 Il potere dei papi Ascesa e declino di Cesare Borgia In quegli anni era papa lo spagnolo Alessandro VI Borgia, che non fu secondo a nessuno nel favorire le ambizioni della propria famiglia (nepotismo) e in particolare quella del figlio, Cesare Borgia, detto il Valentino. Nominato capitano generale della Chiesa, il giovane Borgia eliminò uno dopo l altro con la violenza, con l astuzia e con l inganno i vari signori locali e riuscì fra il 1499 e il 1503 a creare nell Italia centrale un grande Stato unitario. Tuttavia, la morte improvvisa di Alessandro VI e la successiva elezione di papa Giulio II Della Rovere, il più fiero nemico dei Borgia, portarono al rapido declino della fortuna politica del Valentino, il quale, costretto a fuggire, passò in Spagna ove poco dopo morì (1507). Un papa energico e combattivo Il nuovo papa era un uomo dotato di una straordinaria energia e di un eccezionale spirito guerriero. Subito dopo l elezione, infatti, egli non solo pretese la restituzione alla Chiesa di tutti i suoi possedimenti territoriali, ma costrinse anche Venezia ad abbandonare ogni nuovo progetto di espansione a sud del Po ai danni dello Stato Pontificio. Preoccupato inoltre per la crescente influenza dei Francesi in Italia, organizzò una lega, detta piuttosto impropriamente Santa (1511), per cacciarli dalla penisola. Iniziativa questa senza dubbio apprezzabile, se per realizzarla papa Giulio non avesse invitato a farne parte altri stranieri (Svizzeri, Inglesi, imperiali): primi fra tutti gli Spagnoli, che naturalmente furono ben lieti di poter riprendere le armi contro gli antichi avversari. I Francesi abbandonano l Italia L 11 aprile 1512 avvenne a Ravenna una sanguinosa battaglia. I Francesi prevalsero, ma poi, ripetutamente battuti in altri scontri, furono costretti ad abbandonare per la seconda volta l Italia (v. pag. 34), mentre a Milano ritornavano gli Sforza e a Firenze rientravano i Medici. Con l allontanamento dei Francesi non era però ancora risolto il problema della liberazione dell Italia dagli stranieri. Nel 1513 nelle regioni meridionali e nelle isole restavano infatti gli Spagnoli, più che mai decisi ad estendere ancor più il loro dominio. Storia e... letteratura Niccolò Machiavelli e Cesare Borgia Lo scrittore e uomo politico fiorentino Niccolò Machiavelli ( ), fu per diversi anni al servizio della repubblica di Firenze, rivestendo varie cariche, tra cui quella di ambasciatore presso le principali corti italiane ed europee. Ebbe così modo di constatare la debolezza degli Stati regionali italiani, piccoli e privi di un adeguata forza militare, a confronto con le grandi monarchie nazionali straniere. Egli raccolse le sue riflessioni in un opera intitolata Il Principe: si tratta di un manuale sull arte di governare, nel quale Machiavelli trasse ispirazione dalle imprese di Cesare Borgia per tracciare il ritratto del principe. Per lui, infatti, il Valentino era la perfetta incarnazione di quel principe ideale che avrebbe potuto unificare la penisola, in alternativa alla galassia di staterelli sempre in lotta tra loro e facilmente soggetti alle potenze straniere. studiare con metodo 1. Cerchia le date d inizio e di conclusione della spedizione francese in Italia. 2. Sottolinea le frasi che descrivono la nascita di un governo repubblicano a Firenze. 3. Quali sovrani stranieri si unirono alla lega italiana contro Carlo VIII? Segnalo con un pennarello blu. 4. Sottolinea la descrizione di Valentino Borgia. 5. Cerchia il nome del fondatore e la data di costituzione della Lega Santa. 6. Quale scopo si prefiggeva la Lega? Sottolinealo e scrivilo a lato. 7. Evidenzia la data in cui i Francesi abbandonarono l Italia (per la seconda volta). 36

37 5 NUOVA SPAGNA Oceano Pacifico Eredità spagnola Eredità borgognona Eredità asburgica Ducato di Milano (1525) Confini del Sacro Romano Impero Germanico Lo scontro tra le potenze europee e la fine dell indipendenza italiana 2 L Italia fra Francia e Spagna Francesco I e il ducato di Milano Malgrado i due insuccessi subìti, la Francia non volle rinunciare alla propria influenza in Italia. Nel 1515, infatti, tre anni dopo l abbandono del ducato di Milano, il successore di Luigi XII, Francesco I, scese di sorpresa nella penisola e sconfisse a Marignano (oggi Melegnano), nei pressi di Milano, gli Svizzeri al soldo degli Sforza. Così con la vittoria francese e dopo la conseguente fuga degli Sforza dalla capitale lombarda, l Italia tornò ad essere divisa tra Spagna e Francia, mentre le truppe svizzere in ritirata occupavano il territorio del Canton Ticino rimasto da allora unito alla Svizzera. Carlo V e il suo immenso impero Anche la seconda dominazione francese su Milano ebbe però una breve durata. Sul trono di Spagna infatti era salito nel frattempo a soli 16 anni Carlo V di Asburgo, spirito freddo e lucido, prudente e calcolatore, il quale aveva ricevuto in eredità dalla madre, figlia di Isabella di Castiglia e di Ferdinando d Aragona, l impe - PERÙ La Plata Patagonia Oceano Atlantico BRASILE ro spagnolo, dal padre i vasti domini della casa d Austria e dai principi tedeschi la corona di quel Sacro Romano Impero della nazione germanica, che era stato fondato nel 962 da Ottone I. Il giovane sovrano controllava dunque un immenso territorio, che comprendeva oltre al Napoletano, alla Sicilia e alla Sardegna an- Cause e conseguenze Come si arriva allo scontro franco-imperiale Carlo V eredita possedimenti in Austria, Germania, Paesi Bassi, Italia REGNO Oceano Atlantico DEL PORTOGALLO REGNO DI SPAGNA La Francia di Francesco I si trova accerchiata Lo scontro tra i due Paesi inizia in Italia, con la perdita di Milano da parte francese Da questo episodio inizia un conflitto che durerà oltre 40 anni: in realtà si protrasse per tanto tempo non già lo scontro per governare l Italia, ma l Europa REGNO DI SCOZIA REGNO D INGHILTERRA Mar Mediterraneo AFRICA REGNO DI FRANCIA Mare del Nord PAESI BASSI FRANCA CONTEA SVIZZERA REGNO DI NORVEGIA DUC. DI MILANO REGNO DI SARDEGNA REGNO DI DANIMARCA BRANDEBURGO AUSTRIA REPUBBLICA DI VENEZIA STATO DELLA CHIESA REGNO DI NAPOLI REGNO DI SICILIA REGNO DI SVEZIA REGNO DI POLONIA BOEMIA MORAVIA REGNO DI UNGHERIA IMPERO OTTOMANO RCS LIBRI EDUCATION SPA Unità Figura 4 L estensione dei territori governati da Carlo V. 37

38 1 Il nuovo volto dell Europa tra Cinquecento e Seicento Modulo 38 Figura 5 Firenze posta sotto assedio da Carlo V e dal suo esercito di Lanzichenecchi ( ), in un affresco di Giorgio Vasari (XVI secolo). * glossario Lanzichenecco: il termine deriva dal tedesco Landsknecht, «servo di campagna», in quanto i modi di questi soldati lasciano presumere un origine contadina. che la Germania, l Austria, i Paesi Bassi (Belgio e Olanda), nonché la Spagna e tutte le sue colonie: ecco perché Carlo V soleva ripetere che sulle sue terre il sole non tramontava mai. Il duello franco-imperiale La Francia si sentiva dunque accerchiata, stretta come era fra Spagna, Germania e Paesi Bassi. Lo scontro perciò divenne inevitabile e si protrasse con alterne vicende per quasi 40 anni ( ), trasformandosi da lotta per il predominio in Italia in lotta per il predominio in Europa e la nostra penisola divenne così campo di battaglia fra i due colossi. Delle intricate vicende del lungo conflitto ricordiamo due avvenimenti: il sacco di Roma e l assedio di Firenze. Il sacco di Roma Benché nuovamente sconfitto nel 1525 nei pressi di Pavia e costretto a rinunciare di nuovo ad ogni diritto su Milano, il tenace sovrano francese Francesco I aveva ripreso le ostilità, dopo essersi alleato con i principi dei maggiori Stati italiani e con il nuovo papa Clemente VII della famiglia Medici. Accadde però allora un fatto inatteso: l imperatore Carlo V, indignato soprattutto col pontefice per l appoggio dato alla parte avversa, fece scendere in Italia circa quattordicimila Lanzichenecchi*, spietati mercenari reclutati in Germania. Costoro calarono su Roma, ove entrarono il 6 maggio 1527, mettendola spaventosamente al sacco. Al papa, rifugiatosi in Castel Sant Angelo, non restò altro da fare che chiedere la pace e incoronare Carlo V imperatore. La fastosa cerimonia ebbe luogo con particolare solennità a Bologna nel 1530 e fu l ultima incoronazione di un imperatore del Sacro Romano Impero fatta da un pontefice. L assedio di Firenze Dal canto suo, Carlo V si affrettò a mantenere la promessa fatta a Clemente VII di riportare i Medici a Firenze, dopo che i Fiorentini li avevano nuovamente cacciati nel 1527 alla notizia del sacco di Roma e avevano restaurato nella città un governo repubblicano. La città, assalita e assediata per dieci mesi, resistette eroicamente, nonostante la carestia causata dai saccheggi, ma alla fine si piegò. Con il ritorno dei Medici nel 1532 cessava definitivamente di esistere a Firenze il regime repubblicano. Quattro tappe fondamentali dell impresa di Carlo V in Italia Scende in Italia con un esercito di quattordicimila Lanzichenecchi, sconfigge Giovanni dalle Bande Nere a Governolo, presso Mantova Lascia saccheggiare Roma dai Lanzichenecchi (sacco di Roma, 1527) Il papa è costretto a chiedere la pace e incorona Carlo V imperatore a Bologna (1530) In accordo col papa Clemente VII (un Medici), Carlo V assedia Firenze e sconfigge la forza repubblicana restaurando il potere dei Medici

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