ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 24 ) Delibera N.258 del DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI

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1 REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL (punto N. 24 ) Delibera N.258 del Proponente ENRICO ROSSI DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA' Pubblicita /Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione per estratto Dirigente Responsabile:Alberto Zanobini Estensore: Marco Lelli Oggetto: Interventi in attuazione del PSR 2005/2007 paragrafo "Educazione e promozione della salute" e della L.R. n 63/04 "Norme contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" - biennio 2006/2007 Presenti: CLAUDIO MARTINI MARINO ARTUSA ANNA RITA BRAMERINI SUSANNA CENNI RICCARDO CONTI AGOSTINO FRAGAI FEDERICO GELLI ENRICO ROSSI GIANFRANCO SIMONCINI MARIA CONCETTA ZOPPI Assenti: AMBROGIO BRENNA MARCO MONTEMAGNI GIANNI SALVADORI MASSIMO TOSCHI STRUTTURE INTERESSATE: Tipo Direzione Generale Direzione Generale Denominazione DIREZIONE GENERALE BILANCIO E FINANZE DIREZIONE GENERALE DIRITTO ALLA SALUTE E POLITICHE DI SOLIDARIETA' MOVIMENTI: CONTABILI Capitolo Anno Tipo Mov. N. Movimento Variaz. Importo in Euro U Prenotazione ,00 U Prenotazione ,00 Note:

2 LA GIUNTA REGIONALE Premesso che: lo Statuto della Regione Toscana riconosce il diritto alla salute come una delle principali finalità della propria azione di governo, in attuazione delle disposizioni costituzionali che tutelano tale diritto per i singoli e per l intera collettività, ed impegna gli organi istituzionali ad attuare politiche positive contro la discriminazione legata all etnia, all orientamento sessuale ed a ogni altro aspetto della condizione umana e sociale; la Regione Toscana ha riconosciuto il diritto all autodeterminazione di ogni persona in ordine al proprio orientamento sessuale ed alla propria identità di genere con uno specifico atto normativo (L.R. n. 63/04 Norme contro le discriminazioni determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere ), e si è obbligata ad adottare politiche finalizzate a promuovere il superamento di situazioni di discriminazione oltre a garantire parità di condizioni agli interventi ed ai servizi ricompresi nella propria potestà legislativa; Vista la L.R. n. 36 del 6/08/2001 Ordinamento contabile della Regione Toscana ; Vista la L.R. n. 71 del 27 dicembre 2005 Bilancio di previsione per l anno finanziario 2006 e bilancio pluriennale per il triennio ; Vista la D.G.R. n del 27 dicembre 2005 Approvazione bilancio gestionale 2006 e pluriennale ; Esaminati i risultati della ricerca Modi Di, promossa dalle Associazioni ArciGay ed ArciLesbica in collaborazione con l Istituto Superiore di Sanità nell ambito del V Programma nazionale di ricerca sull AIDS, e presentanti il 16 dicembre 2005 in occasione di un convegno nazionale tenutosi nella città di Firenze; Ricordato che la ricerca in oggetto aveva la finalità di studiare e comprendere, far le altre cose, le pratiche di salute adottate della comunità LGBT (lesbica, gay, bisessuale e transessuale), con una particolare attenzione a fattori di rischio e di protezione nei confronti dell HIV/AIDS; Considerato che il campione individuato è rappresentativo della popolazione LGBT, visto il numero particolarmente elevato di intervistati che è stato circa di cittadini, suddivisi per aree geografiche, e che quindi i dati prodotti dallo studio rappresentano una base importantissima per la definizione di politiche positive in materia sanitaria a favore della medesima comunità; Preso atto che la ricerca in oggetto evidenzia come: - esista un problema di visibilità per le persone omosessuali: meno di una su cinque vive il proprio orientamento senza nascondersi (solo il 16,5% dei maschi e il 15% delle femmine infatti ne hanno parlato con gli amici, in famiglia, con i propri colleghi di lavoro o studio). La stragrande maggioranza agisce in una situazione di confine, avendone, in sostanza, parlato solo con qualcuna delle persone che

3 abitualmente frequenta, lasciando le altre con cui ha rapporti all'oscuro di tutto. Risulta infatti più facile parlarne con un/a amico/a (il 48,9 % ha affrontato l argomento con tutti o alcuni di loro) mentre in famiglia regna la completa invisibilità nel 34 % dei casi. L ambiente più refrattario al coming out è considerato il luogo di lavoro, dove solo una minoranza del 24,1% non nasconde la propria omosessualità, contro il 37,3% che non ne ha mai fatto parola; - esista un problema di discriminazione: un quinto degli intervistati dichiara di aver subito almeno qualche volta insulti o molestie a causa del proprio orientamento sessuale, in particolar modo i giovani sotto i 25 anni. Soprattutto nelle regioni meridionali la percentuale di insulti e molestie risulta elevata; - esista un problema di buone pratiche di salute: la maggioranza dei ragazzi al di sotto dei 25 anni dichiara di non aver mai fatto il test per l'hiv. A tal proposito risulta che le infezioni da Hiv siano di nuovo in aumento nella popolazione omosessuale, dove si registra una incidenza del 4% circa contro il 2 per mille della popolazione generale. Oltretutto quasi un quarto degli intervistati ha dichiarato di aver avuto rapporti a rischio nell'ultimo anno, rapporti che sono stati praticati anche da quasi la metà degli intervistati sieropositivi. - esista un problema di relazioni con il sistema sanitario ed i suoi operatori: il 75,8% dei giovani al di sotto dei 25 anni dichiara di non essersi mai recato in una clinica o ambulatorio sessuologico, o in un reparto di malattie infettive. Inoltre circa il 68% dichiara di non aver rivelato la propria omosessualità al medico di base che lo assiste, percentuale che tende a salire fino all 80% fra i giovani al di sotto dei 25 anni. Circa quattro intervisti su 10 si sono inoltre detti preoccupati di eventuali fenomeni discriminatori a carico dei servizi sociosanitari e dei loro operatori, attribuibili al proprio orientamento sessuale; Accertato inoltre come la letteratura scientifica e sociologica, che ha dibattuto il tema della sessualità giovanile, affermi che: 1. l adolescenza è un periodo di esplorazione e sperimentazione, in cui l incertezza della propria identità sessuale è comune alla maggior parte degli giovani che sperimenta, quindi, momenti di insicurezza e di dubbio rispetto alla propria identità sessuale; 2. solo una minoranza acquisisce un orientamento predominantemente od esclusivamente omosessuale, nonostante molti ragazzi e ragazze abbiano comportamenti omosessuali; 3. gli adolescenti con una responsività prevalentemente omosessuale possono avere bisogno di un sostegno nel loro percorso evolutivo verso l acquisizione di una positiva immagine di sé (adolescenti omosessuali che maggiormente si discostano dal ruolo di genere, che si sono riconosciuti omosessuali in tenera età, che hanno una situazione di scarso sostegno familiare o che hanno una passato di multiproblematicità o devianza sociale); 4. lo svelamento della propria identità sessuale contribuisce a liberare nuovi sentimenti, riavvicina e rinsalda i legami amicali e familiari. Le situazioni familiari più serene sono, infatti, quelle in cui i genitori non vengono esclusi dal mondo sociale e affettivo del figlio/a, riescono a conoscere la rete amicale o il partner del figlio/a, capiscono la varietà degli stili di vita delle persone omosessuali; 5. molti giovani contraggono disturbi di natura alimentare come forma di difesa contro la paura di un identità sessuale definitiva che non risponda alle aspettative ed alle pressioni ambientali della famiglia e del contesto amicale in cui operano. Considerato che il PSR al punto Educazione e promozione della salute attribuisce grande importanza all opportunità di mettere in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla con specifici interventi sulla sicurezza, sugli stili di vita, sul miglioramento complessivo dei contesti socio urbani dove i cittadini vivono, attraverso l individuazione di linee generali di lavoro che valorizzino le esperienze e le professionalità presenti nei vari contesti territoriali grazie

4 all inserimento di progetti di educazione e promozione della salute nei Piani integrati di salute delle comunità locali; lo sviluppo di una attività di rete che faccia perno sull intersettorialità, l integrazione istituzionale, il rapporto con il volontariato e le aggregazioni di cittadini; il raccordo organizzativo e metodologico a livello di Area Vasta per condividere le migliori pratiche ed armonizzare le iniziative, con una particolare attenzione alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado alla luce del protocollo d intesa stipulato nel 2003 fra la Regione Toscana e la Direzione Scolastica regionale, secondo le linee contenute nell Allegato A della Delibera GR n. 998/03; Ricordato che la L. R. n. 63/04 Norme contro le discriminazioni determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere impegna la Regione Toscana a: - promuovere l adozione di modalità linguistiche e comportamentali ispirate alla considerazione e rispetto per ogni orientamento sessuale e identità di genere fra il personale dei suoi uffici ed enti (art. 6); - organizzare interventi di informazione, consulenza e sostegno per rimuovere gli ostacoli alla libertà di scelta della persona circa il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere attraverso le Aziende USL (art. 10) che possono, inoltre, stipulare convenzioni con le associazioni ed i gruppi rappresentativi della comunità LGBT al fine di promuovere iniziative di particolare rilievo sociale sui temi della discriminazione e per la creazione di circuiti di informazione e solidarietà tra gli utenti (art. 11); Ritenuto quindi opportuno dare attuazione a quanto stabilisce il Piano Sanitario regionale e la L.R. 63/04 Norme contro le discriminazioni determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere al fine di attivare e sostenere progetti, sperimentali ed in essere, finalizzati alla: a) formazione del personale sanitario contro le discriminazioni di orientamento sessuale e di genere; b) informazione/consulenza/sostegno a favore dei cittadini che vogliano affermare la libertà di scelta del proprio orientamento sessuale ed acquisire, inoltre, quelle conoscenze basilari per l esercizio di una sessualità consapevole e responsabile, in particolar modo fra i giovani al di sotto dei 25 anni. Giudicato fondamentale coinvolgere le Aziende USL della Toscana sin dalla fase di ideazione delle iniziative descritte in precedenza; Verificato che il capitolo presenta la disponibilità necessaria per sostenere finanziariamente gli interventi che dovranno essere organizzati dalle Aziende USL, in collaborazione con il gruppo di lavoro regionale, nel biennio ; Ricordato che dall attuazione del presente provvedimento non deriveranno oneri aggiunti a carico dei bilanci delle Aziende USL; A voti unanimi DELIBERA - di dare seguito agli interventi contro le discriminazioni determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere e per la diffusione di buone pratiche di salute nella comunità LGBT da attuarsi nel biennio , conformemente a quanto previsto dal Piano Sanitario Regionale e

5 dalla L.R. 63/04 Norme contro le discriminazioni determinate dall orientamento sessuale o dall identità di genere ; - di prenotare la somma di ,00 sul capitolo del bilancio pluriennale che presenta la necessaria disponibilità, frazionandolo la cifra in ,00 per ogni singolo anno; - di incaricare la Direzione Generale diritto alla salute e politiche di solidarietà di assumere le iniziative che si riterranno necessarie per lo sviluppo operativo degli interventi previsti dal presente atto, avvalendosi della collaborazione delle Aziende USL della Toscana che dovranno essere coinvolte sin dalla fase di ideazione di tali iniziative e dei rappresentanti delle associazioni LGBT toscane che lavorano sui temi della discriminazione e dell identità di genere, - di pubblicare il presente provvedimento per estratto sul Bollettino Ufficiale delle Regione Toscana, ai sensi dell art. 3, comma 2 della L.R. n. 18/96, poiché soggetto a pubblicità ai sensi della L.R. n. 9/95, in quanto conclusivo del procedimento amministrativo regionale. Il Dirigente Responsabile ALBERTO ZANOBINI SEGRETERIA DELLA GIUNTA IL DIRETTORE GENERALE VALERIO PELINI Il Direttore Generale ALDO ANCONA