RIDURRE IL CONSUMO DI ACQUA/ RIDURRE-RIUTILIZZARE-RICICLARE

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1 CONSIGLI PER RISPAMIARE ENERGIA IN UFFICIO VI SETTIMANA DELL ENERGIA RIDURRE IL CONSUMO DI ACQUA/ RIDURRE-RIUTILIZZARE-RICICLARE

2 Come ridurre il consumo di acqua in ufficio Gli interventi da attuare per ridurre i consumi idrici sono i seguenti: l uso di frangi-getto o frangi-flusso che consentono di rompere il getto d'acqua miscelandolo con l'aria. Il risultato è una maggiore potenza lavante e, a parità di effetto, minore acqua consumata; l installazione di apparecchiature per la limitazione della pressione e/o della portata idrica da applicare ai singoli erogatori; l uso sistemi di controllo della pressione dell acqua di adduzione in entrata nell edificio; l utilizzo di rubinetti con dispositivi di erogazione d acqua temporizzati; l installazione di moderni sistemi di scarico WC Dual flush i quali, secondo la pressione e l esigenza, erogano quantità diverse di acqua, consentendo un risparmio fino al 50%; l uso di dispositivi per ridurre i tempi di erogazione dell acqua calda ai singoli erogatori; l eliminazione di perdite da rubinetti e/o tubazioni. Va ricordato che la riduzione dei consumi idrici comporta conseguentemente un eventuale riduzione di quelli energetici necessari al riscaldamento di acqua sanitaria ed una minore produzione di acque reflue da depurare. 2

3 Ridurre la produzione di rifiuti/riutilizzare/riciclare Foto da Shutterstock.com Riduzione dei consumi di carta Fra le azioni di miglioramento dell impatto ambientale si annoverano: l impiego di carta riciclata o che è stata prodotta da aziende che hanno conseguito una certificazione ambientale (ISO 14001; EMAS) o che risulta contraddistinta da marchi ecologici (per esempio: Ecolabel, White Swan, FSC, PEFC, EFC ecc.). Ulteriori condotte di miglioramento consistono nell ottimizzazione dell uso e nella riduzione dei consumi di carta. Fra queste vi sono: l archiviazione e/o invio dei documenti in formato digitale; la stampa su entrambi i lati del foglio (funzione fronte-retro); l uso di carta già stampata su un lato per riprodurre bozze o per prendere appunti; l utilizzo del servizio fax-to-mail che permette di evitare la stampa di documenti da inviare per fax tradizionale; l impiego di lavagnette in sostituzione dei post-it; la stampa, mediante la finestra Stampa di Word, di due pagine per facciata; 3

4 Riduzione consumi di toner e cartucce per stampanti Tra gli interventi da attuare per risparmiare toner o cartucce per stampanti vi sono: la stampa in modalità bozza di documenti per uso interno o di prove di stampa; l installazione di software specifici in grado di modulare la quantità d inchiostro da utilizzare per la stampa (per esempio: InkSaver 2.0 della Strydent Software) o che consentono di eliminare pagine, testi o immagini inutili (per esempio: GreenPrint); l attivazione, per le apparecchiature che lo prevedono, della funzione di risparmio toner (toner save); la stampa in caratteri più piccoli, per risparmiare sia inchiostro che carta, riducendo così il numero di pagine dei documenti; l uso di caratteri che impiegano meno inchiostro (per esempio Courier New); lo scuotimento della cartuccia del toner quando la stampante segnala che il toner sta terminando (oltre a risparmiare si riduce la quantità di toner residuo da smaltire). Confezione dei prodotti Ogni volta che è possibile, preferire i prodotti la cui confezione è fatta di un solo materiale, evitando quelli che ne contengono più di uno (come plastica e cartone), più difficili da separare e riciclare. Tutto ciò può essere riassunto nei seguenti consigli base: Scegliere i materiali più durevoli Prediligere i prodotti concentrati Preferire prodotti con imballaggi ridotti Comprare i prodotti nei formati più grandi che potete usare Preferire contenitori riutilizzabili Comprare i prodotti in contenitori che poi sarà facile separare e riciclare. Ridurre i consumi di acqua minerale imbottigliata in contenitori usa e getta e favorire l uso di acqua alla spina 4

5 Raccolta differenziata: perchè? Sesta Settimana dell Energia Vetro Produrre una tonnellata di vetro (dalla sabbia) genera circa 0,4 tonnellate di anidride carbonica, ma solo 0,12 se la produzione parte da vetro riciclato. Ogni 10% di vecchio vetro aggiunto alla produzione di vetro nuovo comporta un risparmio energetico del 2,5%. Di più: ogni tonnellata di vecchio vetro inserita nella produzione di vetro nuovo può risparmiare circa 1,2 tonnellate di materie prime originali. Questi dati mostrano l'importanza di separare il vetro e riciclarlo, depositandolo nelle campane apposite o nei bidoni condominiali. Carta e cartone Produrre carta riciclata richiede meno energia (a seconda del tipo di carta prodotta) di quella necessaria a produrre la stessa quantità di carta nuova. Le emissioni di inquinanti sono più basse e c'è anche un risparmio di acqua (le materie prime già trasformate hanno bisogno di meno acqua). Le fibre della carta usata sono utilizzate abitualmente nella produzione di carta di giornale, cartone, carta igienica, carta da cucina, pacchetti e molti altri oggetti nuovi. Sapevate che i giornali normalmente hanno circa il 70% di fibre riciclate? Oltre all'ovvia importanza di separare carta e cartone dal resto dei rifiuti e riciclarli, non dimenticate che il primo passo per una buona gestione di questi materiali consiste nel ridurre il confezionamento dei prodotti e nel riutilizzare più volte la stessa carta per produrre meno rifiuti. Plastica Produrre materie plastiche richiede circa il 4% del consumo totale di petrolio. Alcune stime indicano che per ottenere 1 kg di plastica nel servono 2 di petrolio. Produrre una tonnellata di plastica genera da 0,5 a 1,6 tonnellate equivalenti di anidride carbonica, a seconda del tipo di plastica. Ciò significa che usando prodotti fatti di plastica riciclata contribuiamo a una minore emissione di gas serra e a un potenziale risparmio di petrolio. Quindi il vostro contributo al riciclo di questo materiale è di grande importanza. In generale, la plastica riciclata si può trovare nei tessuti, nei cartelli stradali, nei giardini e nell'arredo urbano, nei tubi, in tutti i tipi di scatole (per uso domestico e industriale), nei componenti delle auto (paraurti, sedili, cruscotto, rivestimenti) ecc. Qualche dato interessante sul riciclo della plastica (PET) può illustrare l'importanza di questa pratica: Con la plastica di 5 bottiglie d'acqua si può produrre una t-shirt, taglia XL; un pile può essere prodotto dalle fibre riciclate derivate da 25 bottiglie di plastica; Il rivestimento interno di una giacca a vento può essere fatto con le fibre riciclate di bottiglie d'acqua o di succo di frutta; 5

6 Il rivestimento interno di un sacco a pelo può essere fatto con le fibre riciclate di 35 bottiglie d'acqua. Alluminio e acciaio Quando si compra una confezione che equivale a un kg di acciaio, che poi finisce nel bidone, sei responsabile, nella migliore delle ipotesi di 300 grammi equivalenti di anidride carbonica, se si tratta di acciaio riciclato e, nella peggiore, di 850 grammi se è un imballaggio fatto con il metallo originario. Buttar via una lattina di alluminio fa sprecare altrettanta energia che buttar via metà del petrolio che può contenere. Produrre lattine nuove da quelle usate richiede il 95% di energia in meno e per produrre 20 lattine riciclate serve la stessa energia che per produrne una ex novo. Frazione verde e umida Usare i rifiuti umidi per concimare è un'ottima alternativa al buttarli insieme al resto nel secchio della spazzatura. Inoltre, la spazzatura che non contiene rifiuti umidi può essere separata e riciclata più facilmente, non produce gas metano (dannoso per l'effetto serra) una volta avviata a smaltimento. I rifiuti secchi bruciano inquinando meno e producono più energia. L'uso dei rifiuti umidi per concimare, inoltre, aumenta la fertilità del tuo giardino. Batterie Per ridurre i rifiuti, bisogna con la prevenzione, creandone meno, soprattutto quando si tratta di rifiuti che possono risultare pericolosi. Qualche consiglio sulle batterie. Controllare di essere realmente rimasti senza pile o batterie prima di comprarne di nuove. Quando sono adatti allo scopo, preferire attrezzi da usare a mano, che non necessitano di essere alimentati a batteria. Considerare l'impiego di batterie ricaricabili per certi usi, ma bisogna ricordare che anch'esse contengono metalli pesanti come il nickel e il cadmio. Le batterie sono composte da metalli pesanti e altri elementi che servono a rendere portatili gli apparecchi elettrici. Questi elementi costituiscono una minaccia per l'ambiente se non sono smaltiti correttamente. Non mandate le batterie in discarica. Possono essere riciclate o ritirate per il corretto smaltimento Lampade a fluorescenza e tubi al neon Le lampade a fluorescenza (es.i neon) costituiscono un caso particolare, perché le possibilità di riciclo sono molte. Si stima che ogni anno nell'unione Europea siano 600 milioni le lampade a fluorescenza buttate via, il che rappresenta tonnellate di vetro e metallo e da 4,5 a 9 tonnellate di mercurio l'anno. A causa della presenza di mercurio e della polvere di fosforo (polvere 6

7 fluorescente) questi rifiuti sono considerati pericolosi e, in accordo con una direttiva europea, non possono essere messi insieme ai rifiuti normali, né tantomeno nei contenitori per il riciclaggio del vetro. Il trattamento di queste lampade si svolge in più tappe e permette di riciclare dal 92 al 98% della lampada. I metalli recuperati (circa 5%) sono riciclati con gli altri metalli per l'industria metallurgica. Il vetro, il mercurio e la polvere fluorescente servono alla produzoine di lampade nuove. Anche per questo tipo di rifiuti, il consiglio è sempre quello di verificare qual è il sistema di raccolta o conferimento in vigore nel proprio comune: in genere presso i centri di raccolta multimateriali si trova anche un contenitore nel quale si possono depositare le lampade a fluorescenza dismesse. Apparecchiature elettriche La quantità di rifiuti costituita da apparecchi elettrici ed elettronici sta conoscendo la più forte crescita rispetto a tutti gli altri tipi di rifiuti all'interno dell'ue. Ferro e acciaio sono i materiali che si trovano più comunemente in questi prodotti e ne costituiscono circa la metà del peso. La plastica è il secondo componente più diffuso per peso, e rappresenta circa il 22% del totale, seguito da metalli non ferrosi (inclusi quelli preziosi) che costituiscono approssimativamente il 13% e dal vetro, 5%. Il tasso di crescita atteso è di circa il 3-5% annuo. Ciò vuol dire che nel giro di 5 anni, si produrrà dal 16 al 28% in più di rifiuti di questo tipo e in 12 anni la quantità dovrebbe raddoppiare. Ad oggi, una gran quantità di questi rifiuti è depositata in discarica o in impianti di incenerimento, a seconda delle politiche locali e nazionali. Ma computer, cellulari, tv, radio, orologi e altri prodotti simili dovrebbero essere regalati (spesso infatti sono ancora perfettamente funzionanti per l'utente meno esigente di quello che li dismette) o riciclati. Questo abbasserebbe la quantità di rifiuti elettronici che raggiunge le discariche. Ma lo stesso vale per altri apparecchi elettrici come i frigoriferi, le lavatrici, i tostapane, gli asciugacapelli ecc. La legge prevede che siano i produttori stessi delle apparecchiature a farsi carico dei costi di smaltimento e sul cittadino non grava alcun onere per la raccolta e lo smaltimento delle apparecchiature vecchie. Generalmente, quando acquistate un apparecchio nuovo, è il negoziante che accetta l'apparecchio vecchio che state sostituendo e lo ritira senza costi aggiuntivi per l'acquirente. Gli apparecchi vecchi vengono portati in speciali impianti dove vengono separati i vari materiali che li compongono e avviati a smaltimento. In ogni paese, poche sono le aziende specializzate nel riciclaggio delle apparecchiature elettriche ed elettroniche. 7

8 Bibliografia Università degli studi di Foggia Editore e responsabile dei contenuti del documento: Partner italiano del progetto "European Enterprises Climate Cup" SPES Consulting Srl Galleria Mazzini, 3/ Genova tel , fax info@spesconsulting.com Copyright: 2015 SPES Consulting Srl Gli autori di questo documento sono i soli responsabili dei relativi contenuti. Esso non riflette necessariamente l'opinione dell'unione Europea. Né l'easme né la Commissione Europea sono responsabili per l'uso che potrebbe essere fatto delle informazioni ivi contenute. 8

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