REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana. (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente

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Lelio Valsecchi
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1 N /2008 REG.SEN. N /1990 REG.RIC. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Seconda) ha pronunciato la presente SENTENZA Sul ricorso numero di registro generale 979 del 1990, proposto da: 515/90 Serio Teresa e ora gli eredi, Maria Schiera, Emanuela Schiera, Salvatore Schiera, Francesco Paolo Schiera, rappresentati e difesi dall'avv. Domenico Benussi, con domicilio eletto presso Domenico Benussi in Firenze, via della Cernaia 31; contro Comune di Reggello, rappresentato e difeso dall'avv. Sergio Calussi, con domicilio eletto presso Sergio Calussi in Firenze, via Puccinotti N. 61; nei confronti di Simonti Corradina, Simonti Fiorenza; per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia, 1

2 della concessione edilizia n. 132 dell'1 settembre 1983 e della successiva concessione di varianti in corso d'opera di cui al provvedimento 29 dicembre 1988 n. 310, rilasciati alle controinteressate per l'edificazione di un fabbricato per civile abitazione posto in Reggello, loc. Leccio, via Provinciale; di ogni atto connesso, presupposto o conseguente. Visto il ricorso con i relativi allegati; Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Reggello; Vista l ordinanza istruttoria n. 4562; Viste le memorie difensive; Visti tutti gli atti della causa; Relatore nell'udienza pubblica del giorno 10/12/2008 il dott. Maurizio Nicolosi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale; Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue: FATTO Con atto notificato il 2 aprile 1990 e depositato il 12 aprile seguente, la nominata ricorrente ha impugnato il provvedimento in epigrafe indicato chiedendone- previa sospensione(la relativa istanza è stata respinta con ordinanza 367/90)- l annullamento per i motivi dedotti nell atto introduttivo del giudizio. Si è costituito il comune di Reggello. Con ordinanza 4562/06 sono stati disposti incombenti istruttori. 2

3 Con ordinanza 396 del 2007 è stato interrotto il giudizio a seguito del decesso della ricorrente. Hanno notificato e depositato atto di riassunzione del giudizio Schiera Maria, Schiera Emanuela e Schiera Francesco Paolo, quali eredi della de cuius. All udienza pubblica del 10 dicembre 2008 il ricorso è stato trattenuto in decisione. DIRITTO 1) La controversia di cui al ricorso in esame ha origine dal rilascio della concessione edilizia e successive varianti rilasciate per l edificazione di un fabbricato per uso di civile abitazione in un lotto posto a confine di quello della ricorrente, di proprietà delle controinteressate. Avverso tale atto la ricorrente (ed ora in riassunzione i suoi eredi) deducono: - in base al titolo rilasciato il lotto di proprietà delle controinteressate risulterebbe elevato di quasi due metri fuori terra e quindi si consentirebbe la realizzazione di un edificio più alto rispetto a quelli circostanti e ciò ricorrendo all artificio di modificare l andamento altimetrico del piano di campagna per portarlo all altezza del marciapiede, con elusione del titolo 3, lett. b), 2 comma, delle n.t.a. del vigente P.R.G.; - non ci sarebbe rispondenza tra le tavole del progetto allegato alla concessione edilizia e la reale situazione di fatto relativa alla quota del piano di campagna e pertanto sarebbe palese il difetto di istruttoria e degli accertamenti condotti dall Amministrazione; - non sarebbero state rispettate neppure le distanze minime tra pareti finestrate per quanto riguarda la parte del fabbricato di proprietà Simonti che dovrebbe essere al 3

4 piano interrato in quanto le caratteristiche dello scannafosso sarebbero tali da configurare una parte di fabbricato posta quasi completamente fuori terra ad una distanza di 3 metri dal confine e 7 metri dall edificio di proprietà della ricorrente. 2) Controdeduce il comune di Reggello eccependo la tardività del ricorso, essendo già stata realizzato il primo piano dell edificio da oltre un anno rispetto alla data di notifica del ricorso e quindi nota da tempo l altezza del fabbricato ultimato sul quale hanno influito le successive concessioni in variante. Nel merito sostiene che la realizzazione del fabbricato sarebbe conforme agli atti della pratica edilizia e rispettosi delle prescrizioni delle norme di attuazione, che semmai avrebbero dovuto essere impugnate. 3) Va esaminata prioritariamente l eccezione di tardività del ricorso frapposta dal comune di Reggello alla luce anche della documentazione acquisita con l ordinanza istruttoria 4562/06. La ricorrente impugna infatti con il ricorso notificato il 3 aprile del 1990, una concessione edilizia rilasciata il 1 settembre 1983 e la successiva variante rilasciata il A sostegno dell eccezione di tardività il comune ha depositato come documenti 10 e 11 le autorizzazioni all usabilità rispettivamente del fabbricato piano terreno rialzato composto di vani uno e accessori ( prot. N del ) e del seminterrato composto di piani uno oltre accessorio (prot. N. 152 del ). Si rammenta che la controversia è incentrata tutta sul mancato rispetto delle norme tecniche di attuazione in materia di andamento altimetrico del piano di campagna al quale va rapportata l altezza dell edificio da realizzare, sul mancato rispetto delle distanze in relazione allo scannafosso la cui costruzione si ergerebbe quasi 2 metri rispetto al piano di campagna naturale. Ed infatti la realizzazione completa dell edificio avverrà 4

5 oltre tre anni dopo la notifica del ricorso, come è dato rilevare dalla domanda di rilascio del certificato di abitabilità del L eccezione è ad avviso del Collegio fondata. La prevalente giurisprudenza formatasi in tema di termine per l'impugnazione della concessione edilizia rilasciata a terzi, ha affermato il principio che l'effettiva conoscenza dell'atto si concretizza, in via presuntiva, solo quando la costruzione realizzata riveli in modo certo ed univoco le essenziali caratteristiche dell'opera e la non conformità della stessa al titolo o alla disciplina urbanistica dell'area. In concreto occorre che al di là del fatto della pubblicazione all albo comunale, del tutto irrilevante, si concreti in modo certo ed univoco, con la realizzazione dell opera assentita, quella consapevolezza delle essenziali caratteristiche del fabbricato dalla quale derivi la presunzione di conoscenza della non conformità della stessa al titolo o alla disciplina urbanistica. (cfr. in ultimo TAR Capanna, Napoli, sez. IV, n ; TAR Liguria, sez. 1^, n. 422; Cons. Stato, sez. V^, n. 885). Ora, come si è detto poco sopra, proprio in relazione alla posa delle fondamenta del realizzando edificio ed in particolare del piano di appoggio e della realizzazione del seminterrato e del piano rialzato, dal quale trae origine tutta la controversia (si ripete la realizzazione completa dell edificio è avvenuta tre anni dopo la proposizione del ricorso), i documenti 10 e 11 dimostrano in modo inequivoco, che il completamento della parte di edificio in contestazione (dalla cui struttura fuori terra era evidente sia il livello rispetto al piano campagna sia la distanza dalle pareti finestrate dell edificio dei ricorrenti) e l inizio del suo uso si sono perfezionati alla fine del gennaio del 1989, manifestando chiaramente già a quella data l asserita non conformità alle norme di attuazione del p.r.g.. Donde incombeva alla ricorrente l onere della 5

6 tempestiva impugnazione del titolo edilizio sulla base del cui rilascio è stata realizzato il fabbricato contestato. Non resta che dichiarare l irricevibilità del ricorso. Le spese seguono la soccombenza secondo la liquidazione di cui al dispositivo, quanto alla posizione processuale nei confronti dell Amministrazione comunale costituita, nulla disponendosi nei confronti della controintessate non costituite. P.Q.M. Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana- Sezione 2^, definitivamente pronunciando, dichiara irricevibile il ricorso in epigrafe indicato. Condanna i ricorrenti al pagamento, in favore del Comune resistente, delle spese di giudizio che liquida in euro 2000,00. Nulla per le spese per il resto Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorità amministrativa. Così deciso in Firenze nella camera di consiglio del giorno 10/12/2008 con l'intervento dei Magistrati: Maurizio Nicolosi, Presidente, Estensore Lydia Ada Orsola Spiezia, Consigliere Pierpaolo Grauso, Referendario DEPOSITATA IN SEGRETERIA il 30/12/2008 6

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