ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE
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- Mauro Casali
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1 -FARMACEUTICO DELLA PROVINCIA DI LATINA NEI COMUNI DI APRILIA, CISTERNADI LATINA, LATINA E SERMONETA ANALISI DEL CONTESTO TERRITORIALE BIODIVERSITÁ NATURALE Gennaio
2 VII. BIODIVERSITÁ E TUTEL RALE 3 1. INQUADRAMENTO GENERALE LE AREE DI PARTICOLARE SENSIBILITÀ AMBIENTALE Parco Nazionale del Circeo SIC e ZPS Il lago di Fogliano ANALISI DELLO STATO E DELLE PRESSIONI SUPERFICIE AREE PROTETTE QUOTE DI BOSCO BRUCIATO 13 Gennaio
3 VII. BIODIVERSITÁ E TUTELA DELL AMBIENTE NATURALE La tutela della biodiversità coinvolge sia politiche di salvaguardia di specie animali e vegetali presenti all interno di una data unità geografica, sia politiche di tutela degli habitat, cioè di quelle parti di territorio necessarie allo sviluppo delle specie di interesse. Questo tipo di politiche si potranno riferire sia al mantenimento e alla valorizzazione delle aree protette che si trovano in una certa zona, che alla valorizzazione degli altri spazi aperti presenti nelle aree boschive non soggette a vincoli ma altrettanto importanti per la salvaguardia dell ambiente naturale. Le pressioni che possono agire sull ambiente naturale producendo una diminuzione di biodiversità possono essere molteplici, anche se spesso difficilmente identificabili in modo univoco (salvi i casi di catastrofi di elevata entità); tra i principali fattori di degrado ambientale si possono richiamare: espansione delle aree urbane e dell edificato (che possono produrre la diminuzione di porzioni significative di ambienti naturali) incendi boschivi disequilibri nelle popolazioni animali causati dall assenza di predatori o dall introduzione di specie alloctone inquinamento delle matrici ambientali (aria, acqua e suolo) sovrasfruttamento e/o cattivo sfruttamento delle risorse naturali a fini produttivi. L analisi sulla biodiversità all interno della realtà del distretto si è basata sulla ricerca di indicatori in grado di rappresentare questo fenomeno cogliendo gli elementi di protezione degli habitat naturali (con l identificazione di tipologie e dimensioni delle aree naturali protette presenti nel distretto), ed indagando l entità di emergenze floristiche e faunistiche del territorio (in particolare l entità degli incendi e i relativi kmq bruciati negli anni). Il primo indicatore, di stato, mira a indagare la quota di territorio soggetta a protezione ambientale, mentre il secondo è un indicatore di pressione, ritenuto particolarmente significativo in quanto la valutazione della sua entità ci consente di esprimere un giudizio sulla fragilità delle aree forestali in relazione alle condizioni ambientali del territorio. Gennaio
4 1. INQUADRAMENTO GENERALE Le informazioni riportate nel presente paragrafo sono state tratte dai seguenti documenti di riferimento: FONTI INFORMATIVE Riferimento documentale Soggetto detentore/emittente Anno Riferimento territoriale Rapporto sullo Stato dell Ambiente del Lazio Regione Lazio 2004 Provinciale Banca dati Ministero dell Ambiente su Rete Natura 2000 Banca dati Ministero dell Ambiente Corpo Forestale dello Stato Comando Regionale Lazio Aree protette Comunale Elenco aree protette Ministero dell Ambiente Provinciale Elenco SIC e ZPS Regione Lazio Provinciale 1.1 Le aree di particolare sensibilità ambientale promuovere la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale; i territori che presentano formazioni geologiche, fisiche, biologiche di rilevante valore naturalistico e ambientale sono soggette ad un particolare regime di tutela per garantirne la conservazione ed uno sfruttamento razionale delle risorse presenti. Molteplici sono le tipologie di aree protette (parchi nazionali, regionali, riserve naturali, biotopi, oasi e rifugi naturali, zone 1 (oggi in parte superate dal D.Lgs. 42/04), in ZPS (zone a protezione speciale), SIR (siti di interesse regionale), SIN (siti di interesse nazionale) e SIC (siti di interesse comunitario). Nel territorio del distretto ricadono alcune aree naturali protette (Parco Nazionale del Circeo, nel comune di Latina, e il Monumento Naturale Oasi di Ninfa nel comune di Cisterna) e diversi Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale. 1 E ha definito i principi base e le linee guida per la realizzazione di Rete Natura 2000, gli strumenti legislativi sono rappresentati dalle due rente di aree destinate alla comunitaria) e ZPS (zone di protezione speciale). I siti sono stati individuati dagli Stati membri in base alla presenza degli habitat e delle specie vegetali ed animali di interesse comunitario. Gennaio
5 1.1.1 Parco Nazionale del Circeo Il Parco Nazionale del Circeo ha un estensione complessiva di circa ettari e si sviluppa lungo la costa meridionale del Lazio, nei territori dei comuni di Latina, Ponza, Sabaudia e S. Felice Circeo. Il Parco è costituito da un area costiera mediterranea con la presenza di una duna quaternaria, interamente ricoperta da una foresta planiziaria, situata all estremità meridionale della pianura Pontina. Verso ovest la duna litoranea, che si estende lungo il mare per una lunghezza di 23 km, è coperta da una tipica vegetazione mediterranea. L ambiente retrodunale comprende quatto laghi costieri salmastri che sono tra i pochi ambienti umidi conservati in Italia con un riconoscimento a livello europeo. La foresta costituisce, a livello nazionale, l unico esempio di foresta planiziaria con vegetazione dominata dalla presenza di querce caducifoglie. Per le caratteristiche geomorfologiche del territorio, la foresta presenta ampie aree, denominate piscine, stagionalmente inondate dalle acque meteoriche. Il promontorio del Circeo, rilievo calcareo che si spinge fino ad una quota di 541 mt. s.l.m., rappresenta uno degli elementi più caratterizzanti dell intera area pontina; il versante esposto a nord ospita una fitta foresta termofila (lecceta), mentre sul versante opposto le condizioni ambientali più estreme determinano il formarsi di una vegetazione mediterranea (gariga e macchia). Il Parco nel suo complesso comprende anche 7 Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e 2 Zone di Protezione ai sensi delle direttive 92/43/CEE e 79/409/CEE L Oasi di Ninfa Tra le aree protette che ricadono nel territorio distrettuale è presente anche il Monumento Naturale Giardini di Ninfa che si estende per una superficie di 106 ettari. L Oasi, che ricade nel Comune di Cisterna di Latina è gestita dalla Fondazione sotto l egida del WWF. Il Monumento N Protezione Faunistica di Ninfa, estesa per circa ettari, fu istituita nel 1976 dalla Regione Lazio con due finalità: a) migliorare la protezione attraverso un ambiente filtro e dal Fiume Ninfa rispetto alle aree esterne fortemente antropizzate, b) conservare 2 d stato realizzato un pregevole progetto di recupero ambientale attraverso il r a di circa 15 ettari e mediante il recupero di aree marginali, bordure e canalizzazioni come neo-ecosistemi e quali elementi indispensabili per la creazione 2 Ninfa. Itinerari, idee, notizie e indirizzi utili per i tempo libero, Istituto Geografico De Agostini, Novara, 2004 Gennaio
6 o delle Paludi Pontine, scomparso per causa della bonifica integrale effettuata negli anni trenta. Sono stati creati piccoli stagni e prati pingui ideali per la conservazione di numerose specie di flora e di fauna attualmente in forte regresso, sopravvissute in angoli remoti della pianura, il cui salvataggio costituisce un grande valore culturale. Si tratta di luoghi particolarmente favorevoli agli anfibi e gli uccelli appartenenti alla regione zoogeografica del paleartico occidentale i quali scelgono questo ambiente quale rifugio ideale per la sosta e lo svernamento durante la dura stagione migratoria. Numerose sono anche le specie nidificanti. importante ruolo ai fini della conservazione della biodiversità di specie e ed habitat, tanto da essere oggetto di tutela da parte della Regione Lazio. è gestita dalla Fondazione Roffredo Castani ed è oggetto di visita da parte di turisti e scolaresche che la decidono di visitare questo ambiente per svolgere attività didattiche di educazione ambientale. Si tratta, inoltre, di un sito di interesse scientifico poiché oggetto di continuo di studi e monitoraggi da parte di importanti istituti di ricerca nazionali ed internazionali SIC e ZPS Con Delibera di Giunta Regionale del 19 marzo 1996, n è stata proposta la lista di Siti di importanza Nel distretto ricadono sei proposti Siti di Importanza Comunitaria (p.sic), rappresentati dalle zone umide a ovest del Fiume Astura (solo parzialmente ricadenti nel comune di Latina), dal Lago di Fogliano, dalla duna costiera, dai fondali compresi tra Torre Astura e Capo Portiere e tra Capo Portiere e il Lago di Caprolace, e dall ambiente acquatico di Ninfa. Nel seguito si riportano le principali informazioni sulla localizzazione e sulle caratteristiche ecologiche dei SIC che interessano il territorio del distretto secondo i codici stabiliti all interno della Rete Natura 2000 evidenziando, in particolar modo, i tipi di habitat e le specie di fauna e di flora di interesse comunitario che li caratterizzano. Le informazioni sono tratte dalla Banca Dati Natura 2000 del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e dalle schede sui SIC predisposte dalla Regione Lazio. Per il dettaglio sulle ZPS e sui SIC presenti nel distretto, si Allegato_VII complete e corredate di supporto cartografico, così come disponibile dalla banca dati del Ministero Il territorio di alcuni dei SIC indicati si sovrappone a quello delle aree protette precedentemente descritte. Gennaio
7 Tabella VII.1 - Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale ricadenti nel distretto REGIONE CODICE SIC/ZPS-DENOMINAZIONE COMUNI CARATTERISTICHE GENERALI PECULIARITÀ DEL SIC/ZPS VULNERABILITÀ BIOGEOGRAFICA IT Laghi Fogliano, Monaci, Caprolace e Pantani dell Inferno (SIC) Latina, Sabaudia Mediterranea Ampia depressione retrodunale che ospita tre laghi costieri in comunicazione artificiale con il mare. Residuo di un antica laguna colmatasi con depositi quaternari. I substrati sono sabbiosilimosi, localmente torbosi; nel periodo estivo in superficie si formano in più punti incrostazioni saline Ampio complesso lagunare costiero retrodunale. Importante soprattutto per la diversità dell avifauna svernante e migratrice e dell entomofauna igrofila. Presenza di specie rare per il Lazio e indicatori biologici/ecologici. Inquinamento delle acque IT Dune del Circeo (SIC) Latina, Sabaudia Mediterranea Cordoni dunali olocenici soggetti a forte erosione ed impatto antropico Formazioni dunali ben conservate con entomofauna specializzata ed in buono statodi conservazione. Elevato impatto antropico e erosione IT Fondali tra Torre Astura e Capo Portiere (SIC) - Mediterranea Ambiente marino bentonico Habitat prioritario Inquinamento e impatto antropico IT Fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace (SIC) - Mediterranea Ambiente marino bentonico Habitat prioritario Inquinamento e impatto antropico IT Ninfa (ambienti acquatici) (SIC) Cisterna Mediterranea Coperture recenti di prodotti di alterazione del substrato sedimentario. Sorgenti pedemontane. L area strettamente acquatica (inserita in un ambito artificiale) presenta una specie vulnerabile nel Lazio e habitat acquatici di poco rilievo. Uno dei pochi siti del Lazio in cui è probabile la presenza della Salmo macrostigma. Disturbo antropico. Le acque sono sottoposte a frequenti ripuliture. IT Zone umide a ovest del Fiume Astura (SIC) Nettuno e parz. Latina Mediterranea Formazioni dunali: depositi eolici costieri prevalentemente sabbiosi; depositi fluvio-palustri di argilla, limi e sabbie Relitti di formazioni planiziali retrodunali con presenza di specie igrofile caratteristiche, anche minacciate Disturbo antropico e zona militare Gennaio
8 REGIONE CODICE SIC/ZPS-DENOMINAZIONE COMUNI CARATTERISTICHE GENERALI PECULIARITÀ DEL SIC/ZPS VULNERABILITÀ BIOGEOGRAFICA IT Parco nazionale del Circeo (ZPS) Latina, Sabaudia, S. Felice Circeo Mediterranea Il sito comprende: il rilievo calcareo di origine liassica con pendii aridi e rupi elevate, anche a picco sul mare; i laghi costieri che occupano l'ampia depressione retrodunale periodicamente inondata; i cordoni dunali olocenici soggetti a forte erosione ed impatto. Sono presenti nel sito: gli aspetti più termofili e xerici della vegetazione mediterranea; gli endemismi e le specie localizzate tipiche della vegetazione rupestre; tutti gli aspetti della vegetazione di ambiente acquatico (ripariale igrofila) con abbondante presenza di specie alofile e tipiche degli stagni salmastri delle depressioni retrodunali costiere; di rilievo la presenza di un considerevole lembo di foresta planiziale, residuo della vegetazione che, prima della bonifica, ricopriva interamente la pianura costiera. Formazioni dunali ben conservate con entomofauna specializzata e in buono stato di conservazione. Ampio complesso lagunare costiero retrodunale importante soprattutto per la diversità dell'avifauna svernante e migratrice e dell'entomofauna igrofila. Inquinamento delle acque FONTE: Ministero dell Ambiente, Formulari SIC Rete Natura 2000 Gennaio
9 Figura VII.1 - SIC e ZPS nella Provincia di Latina ai sensi della Delibera n del FONTE: Regione Lazio Con Deliberazione di Giunta Regionale del 19 luglio 2005, n. 651 è stata integrata la lista di ZPS ed approvata una nuova perimetrazione delle zone ZPS nella Provincia di Latina. In base al nuovo assetto proposto, una parte della nuova ZPS Monti Lepini ricade nel comune di Sermoneta. Gennaio
10 1.1.4 Il lago di Fogliano Il lago di Fogliano è il più esteso (404 ha) ed il più settentrionale dei laghi Pontini. Prima degli interventi di bonifica riceveva le acque dei fossi di Mastropietro, del Rio Martino, del Fosso Cicerchia, e di altri minori. Era in collegamento con il mare con la cosiddetta Foce Vecchia, aperta sul Rio Martino, attraverso la quale veniva regolato il livello di tutti e quattro i laghi allora collegati in serie. 3 Nel 1920 venne realizzata la Foce Nuova (o Foce del Duca) per ovviare ai frequenti interramenti di quella Vecchia. Il lago aveva una superficie media di 500 ha che oscillavano tra i 350 e i 900 a seconda dei mutamenti del livello determinati rispettivamente dallo scarico in mare nel periodo primaverile e dall accumulo degli afflussi dal bacino scolante nel periodo autunnaleinvernale. I lavori di bonifica consistettero nella regolazione dell afflusso delle acque dolci attraverso la costruzione di collettori periferici allo scopo di impedire che le acque, provenienti dalle zone più elevate potessero arrivare liberamente al lago. canali apportatori di acque dolci, per meglio distribuirne i loro apporti. Inoltre fu realizzato il dragaggio del m, svasata e larga alla base di 10 m e distante 30 m dalle sponde. Fu riattivata la Foce Vecchia ed il suo canale, comunicante con il tratto finale del Rio Martino, fu diviso in due parti nel senso della lunghezza, una per la altra per la smontata con lavorieri per la pesca del pesce adulto. Dati sperimentali risalenti al 1956 consentono di descrivere il lago di Fogliano come un lago salmastro, ben (compresa la Foce - Questi interventi sul regime idraulico dei laghi hanno portato ad un aumento della salinità, ma hanno anche contemporaneamente portato, dal 1960 ad oggi, ad una diminuzione della concentrazione dei nutrienti, della clorofill La distribuzione della vegetazione del lago mostra la presenza di tre zone distinte: una porzione a nord, tipicamente lagunare, con netta dominanza della Ruppia spiralis, una porzione centrale soggetta più direttamente Cymodocea nodosa ed, infine, una porzione a sud influenzata maggiormente dalla vicinanza del Rio Martino Chaetomorpha. La presenza oggi di una vegetazione acquatica composta principalmente dalla fanerogama Ruppia spiralis per circa il 90% della superficie del lago di Fogliano e la presenza, seppur in percentuale minore, Cymodocea nodosa, testimoniano la a ed una sua tendenza ad un ulteriore miglioramento. 3 a dei laghi costieri di Caprolace, Fogliano e Monaci Giulio Izzo- Antonella Signorini- Giada Migliore Marzo Gennaio
11 2. ANALISI DELLO STATO E DELLE PRESSIONI 2.1 Superficie aree protette All interno del distretto ricade solamente una parte del territorio protetto precedentemente descritto. In relazione all estensione complessiva del distretto, questo rappresenta inoltre una porzione piuttosto limitata. I dati presentati in questo paragrafo consentono di descrivere il grado di protezione degli habitat naturali all interno del distretto. Prendendo in considerazione solamente i parchi e i monumenti naturali, si ricavano i seguenti dati: Tabella VII.2 - Totale superficie e percentuale sul totale coperta da aree protette (Parco nazionale e Monumento naturale) (ha) COMUNE Sup. protetta (ha) Sup. protetta/sup. totale (%) APRILIA - CISTERNA DI LATINA 106 0,7 LATINA 881 3,2 SERMONETA - DISTRETTO 986 1,5 PROVINCIA ,6 11,1% REGIONE ,0% FONTE: Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio, elenco aree protette, e RSA Lazio Rispetto alla provincia nel suo complesso, all interno del distretto è presente una quota relativamente bassa di aree protette: l 1,5% contro l 11% della media provinciale (ed il 12% circa a livello regionale). Considerando il territorio dei SIC, si evince una situazione simile: Tabella VII.3 - Totale superficie e percentuale sul totale coperta da SIC (ha) COMUNE SIC (ha) Sup. protetta / Sup. totale (%) APRILIA - - CISTERNA DI LATINA 21,0 0,1 LATINA 800,8 2,9 SERMONETA - - DISTRETTO 821,7 1,3 PROVINCIA ,9 6,4 FONTE: Regione Lazio, deliberazione Giunta Regionale n del Gennaio
12 IC, contro il 6,4% della provincia. Per ciascuno degli obale, formulata sulla base del confronto tra le principali caratteristiche ecologiche degli stessi (copertura, grado di conservazione, rappresentatività) ed eventuali altri aspetti (attività rive A=eccellente B=buono C=significativo. Tabella VII.4 - CODICE SIC/ZPS-DENOMINAZIONE VALUTAZIONE GLOBALE SIC IT B IT Dune del Circeo (SIC) B IT Fondali tra Torre Astura e Capo Portiere (SIC) C IT Fondali tra Capo Portiere e Lago di Caprolace (SIC) B IT Ninfa (ambienti acquatici) (SIC) B IT Zone umide a ovest del Fiume Astura (SIC) B FONTE: Banca Dati Natura 2000 si riscontra anche tra i siti provinciali e regionali. Nel distretto non sono presenti SIC con grado di conservazione di livello A, eccellente. Tabella VII.5 - Distribuzione dei SIC secondo lo stato di conservazione COMUNE N. SIC con giudizio A N. SIC con giudizio B N. SIC con giudizio C DISTRETTO PROVINCIA REGIONE FONTE: Banca Dati Natura 2000 e Regione Lazio-RSA Gennaio
13 2.2 Quote di bosco bruciato Dal punto di vista delle pressioni ambientali, le emergenze floristiche e faunistiche rilevabili nel territorio distrettuale costituiscono un aspetto importante per valutare le criticità ed i rischi per la la biodiversità; in questa analisi ci si è concentrati su una delle emergenze che, per entità e frequenza, possono provocare effetti particolarmente dannosi all ambiente naturale, quella degli incendi. La legge del 21 novembre 2000, n. 353 (art. 2) espandersi su aree boscate, cespugliate o arborate, comprese eventuali strutture e infrastrutture antropizzate Il fenomeno degli incendi boschivi in Provincia di Latina è particolarmente intenso e caratterizzato da un andamento variabile. Di seguito si riporta la superficie complessiva (boscata e non boscata) percorsa da incendi nel periodo Tabella VII.6 - Superficie totale percorsa da incendi (ha) ANNO APRILIA CISTERNA LATINA SERMONETA DISTRETTO PROVINCIA FONTE: Comando Regionale Lazio Corpo Forestale dello Stato Banca Dati Corpo Forestale dello Stato ( ) Per valutare la pressione esercitata dagli incendi boschivi sul territorio del distretto, si è ritenuto opportuno considerazione l indicatore relativo alla superficie di bosco percorsa da incendio (espressa in ha) rispetto alla superficie totale del comune (espressa in kmq) per gli anni I dati sono stati forniti dal Comando Regionale del Lazio del Corpo Forestale dello Stato. Il dato sul numero di incendi si riferisce sia alla superficie boscata che a quella non boscata. Gennaio
14 Tabella VII.7 - Numero incendi, superficie boscata bruciata (ha) e sup. bruciata/sup. Anno Parametro Aprilia Cisterna di Latina Latina Sermoneta DISTRETTO Provincia di Latina N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) 3, , ,018-0,01 0,2 0,02 1,15 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) ,15-0 0,03 0,37 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) , ,46 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) , ,01 1,17 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) 2, , , ,02 0 0,77 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) ,49 0,03 0,06 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) 4 1,5 0, ,023 0, ,76 0,06 1,63 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) ,084 0, N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) , ,63 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) , ,21 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) - 1,11 33,55 34, ,2 Gennaio
15 Anno Parametro Aprilia Cisterna di Latina Latina Sermoneta DISTRETTO Provincia di Latina - - 0,004 0,747 0, N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) 12,91-14,91 50,59 65, ,9 0,073-0,054 1,126 0,102 0,836 N incendi totali Sup.boscata bruciata (ha) 15,59-99,08-114, ,7 0,088-0,357-0,178 0,799 FONTE:Comando Regionale Lazio Corpo Forestale dello Stato Banca Dati Corpo Forestale dello Stato( ) L indicatore presenta un andamento variabile, sia a livello di distretto (vedi grafico seguente) che a livello provinciale. Figura VII.2 Andamento superficie boscata bruciata/superficie totale nel distretto Andamento superficie boscata bruciata / superficie totale distretto ha/kmq Il confronto sovradistrettuale con la provincia dimostra come la quota di superficie boscata bruciata rispetto alla superficie totale del distretto sia molto inferiore a quella provinciale (vedi tabella_vii.7). Ciò è dovuto in parte alla limitata presenza di superficie boscata nel distretto rispetto al resto della provincia. Se infatti si analizza il dato del comune di Sermoneta, dove le foreste e gli ambienti a vegetazione arbustiva ed erbacea Gennaio
16 costituiscono quasi il 15% del territorio (contro una media distrettuale del 4,9%), si può vedere come questo risulti spesso superiore a quello relativo agli altri comuni del distretto (vedi grafico di figura_vii.3). Figura VII.3 Superficie boscata bruciata/superficie totale nel comuni del distretto e nella provincia negli anni Bosco bruciato / totale superficie Aprilia Cisterna di Latina Latina Sermoneta DISTRETTO Provincia di Latina ha/kmq Gennaio
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