Oggetto: II report Rete Natura 2000 Area 8
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- Florindo Pasquali
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1 Alla Regione Basilicata Dip. Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità Oggetto: II report Rete Natura 2000 Area 8 Si trasmette in allegato il secondo report relativo all attività svolta dal gruppo di lavoro dell Area 8 nei siti della costa ionica lucana (IT Costa ionica Foce Bradano, IT Costa ionica Foce Basento, IT Costa ionica Foce Cavone, IT Costa ionica Foce, IT Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni). Cordiali saluti, Dott.ssa Carmen Gangale
2 RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA SECONDO REPORT LUGLIO-OTTOBRE 2009 AREA 8 30 Ottobre 2009
3 Gruppo di lavoro Area 8 Nome Siti Ruolo Fulco Egidio Bosco Pantano - Foce Sinni Pizzolla Rosaria Bosco Pantano - Foce Sinni Sarli Giulio Bosco Pantano - Foce Sinni Tortora Alfonso Bosco Pantano - Foce Sinni Filippo Miraglia Bosco Pantano - Foce Sinni rilevatore Gangale Carmen Dimatteo Salvatore Quaranta Angelo Sgrosso Silvia Antoccia Giuseppe Avallone Antonio Alfredo resp. area, resp. Sito Santarcangelo Vito Maria Sacco Giovanna Tarasco Saverio rilevatore
4 Il gruppo di lavoro dell area 8 è costituito da un totale di 14 esperti (tra rilevatori e responsabili) divisi in due sottogruppi: uno assegnato al SIC IT Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni; e l altro agli altri quattro siti ionici (IT Costa ionica Foce Bradano, IT Costa ionica Foce Basento, IT Costa ionica Foce Cavone, IT Costa ionica Foce ). Nel periodo Luglio-Ottobre 2009 sono stati effettuati due incontri del gruppo (18 Luglio 2009 e 19 Settembre 2009) per organizzare e verificare l andamento del lavoro. I sopralluoghi nei siti sono stati effettuati dai vari professionisti sempre preavvisando il gruppo e favorendo la partecipazione congiunta, soprattutto tra specialisti dello stesso ambito. La raccolta dei dati ha permesso ulteriori aggiornamenti sulla presenza di specie e habitat d interesse conservazionistico, rispetto a quanto riportato nel primo report. Per quanto possibile si cercherà di fare stime sulla dimensione delle popolazioni per le quali si può disporre di dati sufficienti e verificare le percentuali di copertura degli habitat. La mappatura dell uso del suolo già predisposta nella prima fase è stata in gran parte verificata in campo. Relativamente all aggiornamento dei dati, in particolare per quanto riguarda gli habitat d interesse comunitario, la pubblicazione del nuovo Manuale Italiano ha permesso di chiarire alcune ambiguità riguardo l interpretazione di alcuni habitat. Rimane problematica l attribuzione delle pinete litoranee, tutte chiaramente di origine artificiale, all habitat 2270 al quale è prevista l attribuzione anche di impianti artificiali, ma di pregio. In questa fase si è preferito segnalare l habitat nella maggior parte dei SIC, tuttavia rimane la preoccupazione che questo possa in futuro giustificare interventi di riqualificazione che favoriscano l espansione della pineta a scapito degli habitat retrodunali naturali, che rappresentano una delle più importanti risorse naturalistiche di questi siti. Tale preoccupazione nasce dall osservazione di interventi del genere già effettuati in alcuni siti (foce Bradano, foce ), dove aree occupate dalle comunità alofile periodicamente inondate sono state interessate da impianto di pini, in qualche caso nell ambito di progetti Life. Altro habitat segnalato in tutti i siti è quello degli estuari, per la cui caratterizzazione si stanno seguendo le indicazioni date dalla Cabina di Regia riguardo agli indicatori di più facile riconoscimento. Rimane tuttavia la necessità di approfondimenti specialistici (soprattutto relativi all ittiofauna ) e di indagini sullo stato chimico e biologico delle acque.
5 E stata avviata in modo più organico la raccolta dei dati relativa ai detrattori ambientali con il rilevamento di microdiscariche, anche con rifiuti speciali, cave e altre fonti di disturbo e inquinamento. In generale si rileva in tutti i siti una pesante pressione soprattutto per la presenza di strutture turistiche, alcune in fase di ampliamento, che occupano in molti casi i cordoni dunali e la zona di foce. Particolarmente critica è la situazione dei sic di Foce Basento e foce per la presenza di due ampi villaggi con annesso porto-canale (in fase di realizzazione) proprio in prossimità della zona di foce. La presenza dei cantieri rende difficoltosa anche l accessibilità per verificare l effettiva trasformazione che sta avvenendo. Si segnalano anche alcuni interventi di ripulitura drastica di canali artificiali (vedasi fotodocumentazione del SIC Foce Bradano) avvenuti nei mesi scorsi: questo tipo di interventi all interno dei SIC ed in particolare in siti favorevoli a specie di pregio quali la lontra e la tartaruga di palude, dovrebbe essere sottoposto a procedura di Valutazione d Incidenza. Le attività zootecniche interessano marginalmente i siti e non sembrano causare impatti rilevanti a causa della scarsa intensità; solo per il sito foce Sinni, la presenza di un allevamento intensivo di bestiame ed estese aree agricole a ridosso del corso del fiume, rappresentano una minaccia per gli equilibri degli ecosistemi naturali, da indagare ulteriormente. Nelle fasi successive si lavorerà in modo da localizzare e quantificare il più possibile i principali detrattori ambientali, e verificare il loro impatto su habitat e specie. In generale il gruppo ha lavorato in un clima collaborativo e favorevole allo scambio, e gli incontri periodici sono stati un utile occasione di confronto per tutti. Si riportano in allegato i report di ciascun SIC e le relative schede monografiche.
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