OGGETTO: PROGETTO UNITARO N 23 Piano Unitario del Campeggio denominato CAMPING JOKER CERTIFICAZIONE IDROGEOLOGICA

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1 Comune di CAVALLINO - TREPORTI Provincia di Venezia COMMITTENTE: Village Camping Joker di Vedovato Mario & C. s.a.s. OGGETTO: PROGETTO UNITARO N 23 Piano Unitario del Campeggio denominato CAMPING JOKER CERTIFICAZIONE IDROGEOLOGICA Data : 14 dicembre 2014 Dr. Geol. Luca Capecchi Ordine Geologi Regione del Veneto n. 243 P.zza I Maggio, 21/ JESOLO (VE) Tel. e Fax cell E. Mail luca.capecchi1@tin.it luca.capecchi@epap.sicurezzapostale.it Dr. Ing. Antonio De Matteis Via Mons. Romero, S.Dona di Piave (Ve) Tel Fax E.Mail a.dematteis@tiscali.it

2 INDICE PREMESSA... 1 AREA D INTERVENTO... 2 ESTRATTO DI PRG... 3 PROGETTO NORMA... 4 MODELLO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO... 5 ASSETTO IDROGEOLOGICO... 9 FRAGILITA DEL TERRITORIO CONCLUSIONI... 14

3 PREMESSA Per incarico di VILLAGE CAMPING JOKER di Vedovato Mario & C. S.a.s., Via Fausta n. 318 Cavallino-Treporti si è redatta la presente certificazione idrogeologica per il PROGETTO UNITARIO N 23 - CAMPING JOKER. L area si trova in Comune di Cavallino-Treporti compresa fra il mare e la Via Fausta in località Ca di Valle ed insiste sui Mapp ; Fg. 47 Comune di Venezia/C, sezione Burano. 1

4 AREA D INTERVENTO CTR _ CAVALLINO 2

5 ESTRATTO DI PRG 3

6 PROGETTO NORMA I lavori sono indirizzati alla riqualificazione e riorganizzazione del campeggio per cui gli interventi nel sottosuolo saranno particolarmente modesti. La superficie dell area è di mq e la superficie coperta dello stato di fatto di 4.414,64 mq; nel progetto unitario la superficie coperta resterà invariata, mentre le superfici impermeabili subiranno un leggero incremento passando da 6.915,64 mq a 7.311,14 mq in funzione della riorganizzazione degli spazi sotto riportata Stato di fatto Progetto unitario Sup. Impermeabile (asfalto) 814,00 mq 814,00 mq Viabilità principale (betonelle) 1.313,00 mq 1.271,50 mq Sup. coperta 4.414,64 mq 4.414,64 mq Sup. a parcheggio pavimentata 364,00 mq 811,00 mq 6.915,64 mq 7.311,14 mq Il progetto unitario prevede la riorganizzazione del campeggio secondo la scheda norma allegata. 4

7 MODELLO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO Il litorale del Cavallino è costituito da un segmento di spiaggia compreso fra la foce del Sile (alveo Piave Vecchia) ad est, la bocca portuale di Lido a ovest e la laguna propriamente detta a nord, esso è formato da spiagge sottili a modesta pendenza attualmente occupate da addensamenti urbani e da opere di difesa che hanno preso il posto dei lunghi e potenti allineamenti dunosi che sino ad alcuni decenni lo caratterizzavano e ne costituivano l unica difesa. Il sottosuolo della bassa pianura veneziana è caratterizzato geologicamente da una successione di litotipi prevalentemente argillosi e limosi alternati a livelli sabbiosi aventi distribuzione laterale e verticale alquanto discontinua e variabile o ristretti ad aree ben definite (arenili, antiche linee di costa, alvei sepolti), e/o a profondità molto elevate. All interno di questa alternanza si trovano molto spesso, con maggior frequenza nei terreni più superficiali, degli orizzonti torbosi con vari gradi di mineralizzazione. Le vicende geologiche e geomorfologiche sono strettamente legate all origine della Pianura Veneto-Friulana, che si è formata dalla sedimentazione successiva di depositi terrigeni terziari e quaternari di ambiente continentale e marino. Nell area circumlagunare studi compiuti da vari autori (1) evidenziano che i depositi sciolti poggiano su un substrato prevalentemente marnoso di età Eocene- Miocene e sono costituiti come già detto da un alternanza di argille, limi e sabbie, queste ultime occupano prevalentemente la parte inferiore del deposito e si presentano sature d acqua salata. Lo spessore di questi depositi varia da m a nord della laguna veneta a 350 m a sud verso Chioggia in funzione dell assetto del substrato roccioso e della sua evoluzione geodinamica. Sopra questo livello sono prevalenti depositi sabbiosi con contenuto d acqua a minore salinità con spessore stimato nell area settentrionale della laguna di circa 500 m (Benvenuti, Norinelli, Zambrano). L età dei depositi è Plio Pleistocenica e le alternanze granulometriche indicano frequenti passaggi da ambiente neritico marino a lagunare e continentale. 1 (Barbero, Benvenuti, Calore, Cucchi, Dal Prà, D Andrea, Della Vedova, Dondi, Grassi, Marson, Nicolich, Norinelli, Squarci, Zambrano ecc.) 5

8 L area nel corso del tempo è stata soggetta a movimenti tettonici con direzione ed intensità variabili che hanno generato dapprima un leggero abbassamento relativo protrattosi sino alla fine del Pleistocene superiore, quindi un innalzamento relativo, più intenso nella fascia pedemontana, come è testimoniato dai terrazzamenti e dalle migrazioni delle aste dei corsi d acqua principali. Tutt ora l area è interessata da faglie attive normali e trascorrenti sepolte dalla copertura sedimentaria aventi direzione NW SE (vedi figura allegata) delle quali le principali da un punto di vista strutturale, relativamente all area di interesse, sono ad E la Faglia Caorle Montaner che passa in prossimità della foce del Canale Nicessolo e mantiene direzione NW SSE sino alla località Montaner in Comune di Vittorio Veneto e ad W la Faglia di Montebelluna anch essa con direzione NW SSE. L area su cui si andrà ad insediare l intervento si trova compresa fra la Via Baracca ed il mare, poco distante da Ca di Valle e dalla foce del Sile (alveo Piave Vecchia) e fa parte della porzione orientale del litorale del Cavallino che si estende per 13,5 km dal Porto di Piave Vecchia alla diga nord del Porto di Lido e limita a mare la porzione nord-orientale del bacino lagunare del Lido. Il litorale interessato dallo sfruttamento turistico intensivo di natura prevalentemente non insediativa (campeggi) è stato oggetto, in tempi recenti, di un vasto intervento di rifluimento della spiaggia, corredato dalla ricostruzione e rinaturalizzazione delle dune costiere. Il litorale del Cavallino costituisce una struttura a se stante, testimoniata già dalle rappresentazioni cartografiche storiche dal XVI secolo in poi, oltre che dalle strutture morfologiche di accrescimento dei cordoni litoranei. Falconera, Mesole e i Dossi di Saccagnana sono infatti i resti di cordoni litoranei, che testimoniano le progressive fasi di avanzamento della costa collegato all evoluzione del complesso deltizio del Piave, quando esso sfociava a Piave Vecchia. Si tratta di una tipica freccia litorale originatasi per dispersione verso ovest del materiale terrigeno del Piave, in seguito fortemente condizionata dall intervento antropico. La sedimentazione delle alluvioni plavensi lungo la Ponta di Lio Mazor (ora litorale del Cavallino) ha fatto si che questa si spostasse sempre più verso il mare con la formazione di cordoni dunosi che interruppero il collegamento fra l antico bacino lagunare della Palude Maggiore ed il mare aperto. Già nel 1300 la Ponta si prolungava con scanni sommersi sino all imboccatura del Porto di Lido, formando quello scanno della Pissotta che, sino alla costruzione dei moli guardiani, rese via via più precarie le condizioni di accesso al maggior porto di Venezia Le acque defluivano attraverso il Canale di Lio Mazor, ora Canale Pordelio, e sfociavano in mare presso l antica bocca di Porto di Lio Mazor, ancora distinguibile nella cartografia della prima metà del XVII secolo. 6

9 Nella figura allegata (Colombo 1970) è ricostruita l evoluzione del litorale del Cavallino negli ultimi secoli prima della costruzione dei moli foranei: si nota la scomparsa del Porto di Lio Mazor per l accrescimento della Punta di Lio Mazor, uno scanno costiero trasformatosi con il tempo in litorale sino a coprire tutta l area di Punta Sabbioni; il Canale di Lio Mazor (attuale Canale Pordelio) rimase come via di comunicazione a ridosso del nuovo litorale con foce non più rivolta al mare, ma verso il canale di Treporti. L evoluzione del litorale è stata fortemente influenzata dall uomo già dai primi anni del 1800 con l inizio della regimazione della bocca di Lido soggetta ad interramento. La realizzazione della diga nord, iniziata nel 1882 e finita nel 1925 determinò una drastica riduzione del trasporto litoraneo da nord-est, principale fonte di alimentazione per questa spiaggia. A partire da questo momento si verificarono modificazioni sostanziali della spiaggia sia della parte emersa che di quella sommersa. Sino al 1964, per le zone più prossime al porto di Lido, e sino al 1956, per la rimanente parte del litorale, si distinguevano due aree una in ripascimento che dalla diga nord si estendeva verso nord-est per circa 6 chilometri ed una in rapida erosione, che da quella in rinascimento si estendeva sino alla foce del Sile. Il massimo della fase erosiva, con un arretramento della linea di battigia di circa 280 metri si ebbe ad alcune centinaia di metri dal faro di Piave vecchia, mentre il massimo avanzamento, pari a 1800 m si verificò in corrispondenza della diga nord. Nella parte nord orientale del litorale, negli anni 40, ci fu un progressivo asporto di materiale in concomitanza di mareggiate con episodi di tracimazioni e allagamenti del territorio di bonifica del Cavallino; a seguito di questi eventi vennero costruiti dei pennelli in pietrame e alle spalle della spiaggia un muro di sponda in calcestruzzo che resse alla mareggiate del novembre 1966, anche se non contenne la tracimazione. Il tratto centro orientale del lido del Cavallino è stato fatto oggetto da parte del Magistrato alle Acque Consorzio Venezia Nuova di un vasto progetto di riqualificazione realizzato fra il 1993 e il 1999, con il rinascimento di 11 km di spiaggia mediante il versamento di più di di mc di sabbia, il salpamento dei vecchi pennelli e la realizzazione di 32 nuovi pennelli in rocce e pietrame ad ampia spaziatura. 7

10 Nella parte sud del litorale è stato ristrutturato e rinforzato il muro paraonde e dove la spiaggia si presentava sufficientemente ampia ricostruito e rinforzato il cordone di dune. Dove lo sfruttamento turistico è più limitato (Punta Sabbioni) ci sono due brevi tratti di circa 1,5 km interessati da campi dunali naturali con formazione di avandune incipienti, l attività turistica è infatti la causa principale del mancato sviluppo delle dune nei tratti di spiaggia in concessione dove, attraverso i continui spianamenti e pulizie della spiaggia, si impedisce l attecchimento della vegetazione spontanea e la formazione di accumoli embrionali. Più specificatamente l area in esame si trova subito a ridosso dell arenile compresa fra esso e la Via Francesco Baracca Le quote del piano campagna variano tra a metri circa riferite al livello medio mare. 8

11 ASSETTO IDROGEOLOGICO Il sottosuolo risulta costituito da materiali sciolti di granulometria compresa fra le argille e le sabbie, questa struttura stratigrafica caratterizzata dalla presenza di materiali sciolti di diversa granulometria, determina livelli sovrapposti con permeabilità variabilissima, talora variamente interdigitati o in eteropia laterale. La situazione idrogeologica è caratterizzata quindi da un sistema a più falde sovrapposte ed in pressione, alloggiate nei materiali più permeabili (sabbie), separate da letti di materiali argillosi praticamente impermeabili. Venezia. Tali falde hanno la loro zona di alimentazione in territori posti più a nord al di fuori della provincia di Risulta inoltre sempre presente una falda superficiale di tipo freatico, la cui superficie è posta appena al di sotto del piano campagna, per lo più non sfruttata per la bassa potenzialità e per le scadenti caratteristiche organolettiche. Molto spesso più che a una singola falda freatica è corretto riferirsi ad un insieme di piccole falde superficiali in comunicazione idraulica fra loro e talora dotate anche di debole pressione. L area di Cavallino Treporti è caratterizzata da uno sfruttamento delle falde in pressione intenso, superiore a 0,5 l/s/kmq. L acquifero più sfruttato è quello posto fra 81 e 124 m di profondità, esso è costituito da acque di mediocre qualità chimica per un elevato contenuto in ammoniaca di origine geologica. L utilizzo prevalente è quello irriguo legato all orticultura. Lo sfruttamento intenso di tale acquifero ha portato ad una depressurizzazione della falda che un tempo era zampillante, mentre ora è solo risaliente. Indagini eseguite nelle vicinanze hanno evidenziato una bassa soggiacenza della falda che si trova a circa m dal piano campagna. 9

12 CENSIMENTO POZZI Da Indagine idrogeologica del territorio provinciale di Venezia (Provincia di Venezia) 10

13 La zona è inserita nel bacino idraulico di bonifica del Cavallino servito dal vicino omonimo impianto idrovoro. Il Progetto di Piano stralcio per l assetto idrogeologico del bacino del fiume Sile e della Pianura tra Piave e Livenza, adottato dall Autorità di Bacino non comprende l area interessata come rilevabile dalla tavola riportata di seguito. 11

14 FRAGILITA DEL TERRITORIO Nella Tavola n 3 carta delle fragilità del PAT del Comune di Cavallino-Treporti adottato con DCC n 50 del 09/09/2009, approvato in Conferenza di Servizi del 28/02/2012, viene riportata la sintesi di tutti quegli elementi che determinano criticità e fragilità territoriali; le componenti che limitano l uso del territorio fanno riferimento alla compatibilità geologica dei terreni, ai dissesti idrogeologici, alla presenza di zone di tutela ai sensi dell Art. 41 L.R. 11/04, alle aree agricole strutturalmente deboli ed agli impatti e criticità del sistema infrastutturale. Tratto da Carta delle Criticità (P.A.T. Comune Cavallino-Treporti) 12

15 Compatibilità geologica Definisce, nei confronti degli aspetti geologici, l attitudine o meno di un area ad essere soggetta o meno ad interventi edificatori; i terreni vengono classificati in tre categorie che in funzione delle caratteristiche litologiche, geomorfologiche, idrogeologiche definiscono l idoneità, l idoneità sotto condizione (in tali aree sono necessarie indagini e valutazioni specifiche per definire gli interventi specifici e le condizioni di edificabilità) e la non edificabilità ai fini edificatori. L area in oggetto come la maggior parte del territorio comunale rientra nelle AREE IDONEE A CONDIZIONE: sono aree costituite da un alternanza di sabbie-limi e argille con caratteristiche litologiche e geotecniche variabili da medie a buone, con falda prossima al piano campagna con caratteristiche idrogeologiche sufficientemente buone con localizzati problemi, legati ad eventi eccezionali, che possono dar luogo a ristagno idrico per mancanza di infiltrazione qualora gli strati superficiali siano costituiti da terreni limo-argillosi. Aree a dissesto idrogeologico Individuano le aree soggette ad alluvioni periodiche o che presentano difficoltà nello smaltimento delle acque con conseguenti problemi di ristagno idrico, tali aree rientrano nelle aree individuate come idonee a condizione nella Compatibilità Geologica. Tutto l arenile è stato classificato come soggetto ad erosione. L area in oggetto essendo costituita per i primi metri di terreno da termini prevalentemente sabbiosi che garantiscono una discreta infiltrazione delle acque meteoriche potrà risentirne solo in caso di eventi eccezionali estremamente prolungati. Zone di tutela ai sensi dell art. 41 della L.R. 11/2004 Sono individuate le aree e le zone di tutela soggette a specifica disciplina parte del P.A.T. e del successivo P.I. In particolare sono: corsi d acqua principali (Sile) arenile aree di interesse storico ambientale ed artistico aree per il rispetto dell ambiente naturale, della flora e della fauna relativa ai biotopi litoranei aree rappresentative dei paesaggi storici del Veneto riguardante l ambito agricolo di recente bonifica tra Ca Savio e Ca Ballarin L area in oggetto si trova a ridosso dell arenile Aree soggette a frequenti e persistenti allagamenti Sono ambiti agricoli dove sussiste una sofferenza della rete idraulica che comporta frequenti e persistenti situazioni di allagamento. Tali aree, caratterizzate da opere di bonifica con rete pubblica e privata di ridotta efficacia per sottodimensionamento, mancanza di volume d invaso o continuità idraulica, riguardano le isole treportine, Via degli Armeni, la fascia litoranea, Ca Pasquali, Ca Vio e l intero ambito di Cavallino. L area in oggetto si trova in località Ca di Valle all interno dell ambito del Cavallino, nella fascia litorale, è servita da rete di raccolta delle acque meteoriche, con grandi superfici permeabili e terreni superficiali dotati di buona permeabilità, per cui si ritiene che l area difficilmente possa essere soggetta a frequenti e persistenti allagamenti anche se nella cartografia rientra, come gran parte del territorio comunale, in tali aree. 13

16 CONCLUSIONI Gli interventi in oggetto, di modesta entità, si vanno ad inserire in un area già sede di Campeggio e nella quale è presente una rete di captazione delle acque meteoriche, non interessano il litorale, né portano ad un peggioramento dell attuale protezione dalle mareggiate, né tanto meno vanno ad interessare la zona sede di interventi di rinaturalizzazione del litorale. Il modesto aumento della superficie impermeabile che passerà dagli attuali 6.915,64 mq ai futuri 7.311,14 mq, l invariata quantità delle superfici coperte dai fabbricati, unitamente alla superficie scoperta di ,86 mq costituita da terreni prevalentemente sabbiosi con buona permeabilità, continueranno a garantire una buona infiltrazione delle acque meteoriche non intercettate dalla rete di captazione. La realizzazione delle opere in progetto prevedendo interventi nel sottosuolo di modesta entità non portano a sostanziali modifiche dell assetto idrogeologico attuale e soprattutto non vanno ad interferire con le falde profonde in pressione che hanno la loro zona di alimentazione molto più a nord, al di fuori della provincia di Venezia. Tutto quanto sopra esposto il sottoscritto dott. Geol. Luca Capecchi con studio in Jesolo, via Antiche Mura, 12, iscritto all'ordine dei Geologi Regione del Veneto al n. 243, con la presente area. CERTIFICA che gli interventi in oggetto non portano ad un peggioramento dell attuale assetto idrogeologico dell In fede, dott. Geol. Luca Capecchi dott. Ing. Antonio De Matteis Jesolo 12 dicembre

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