Quartetto Jerusalem Alexander Pavlovsky violino Sergei Bresler violino Kam Ori viola Kyril Zlotnikov violoncello

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1 Martedì 24 marzo 2015 ore Sala Verdi del Conservatorio Stagione Concerto n. 14 Quartetto Jerusalem Alexander Pavlovsky violino Sergei Bresler violino Kam Ori viola Kyril Zlotnikov violoncello Beethoven - Quartetto n. 4 in do minore op. 18 n. 4 Janáček - Quartetto n. 2 Lettere intime Schubert - Quartetto n. 14 in re minore D 810 La morte e la fanciulla

2 Di turno Liliana Konigsman Clemente Perrone da Zara Consulente Artistico Paolo Arcà

3 Ludwig van Beethoven (Bonn Vienna 1827) Quartetto n. 4 in do minore op. 18 n. 4 (ca. 23 ) I. Allegro, ma non tanto II. Andante scherzoso, quasi Allegretto III. Menuetto. Allegretto IV. Allegro Anno di composizione: Anno di pubblicazione: Vienna, 1801 André Malraux ha osservato che gli artisti non provengono dalla loro infanzia, ma dal loro conflitto con maturità estranee: non dal loro mondo informe, ma dalla loro lotta contro la forma che altri hanno imposta al mondo. Il grande Beethoven infatti emerge dal contrasto con il pensiero musicale di Haydn. Il Quartetto n. 4 in do minore, scritto in un periodo imprecisato tra il 1798 e il 1800, dimostra quanto fosse accanita la lotta per superare le forme di linguaggio sviluppate dal vecchio maestro. Verso la fine degli anni Novanta, all età di circa trent anni, Beethoven osò sfidare Haydn sul suo terreno preferito, il quartetto d archi. Per diciotto mesi non si occupò d altro, lavorando sodo per onorare la commissione del principe Lobkowitz. Il Quartetto in do minore manifesta invece una serie di dubbi e di ripensamenti. Sorprende per esempio la totale assenza di appunti per questo lavoro, benché Beethoven avesse l abitudine di conservare con cura i quaderni di abbozzi. Alcuni studiosi hanno addirittura avanzato l ipotesi che la musica risalisse a un lavoro di Bonn, rimaneggiato per l occasione. Vi sono inoltre forti somiglianze con una composizione umoristica lasciata incompiuta qualche anno prima, il Duetto per un paio di occhiali obbligati, il cui tema principale è chiaramente imparentato con il secondo tema del primo movimento. Malgrado le scarse informazioni sulle origini del lavoro, la scrittura del Quartetto in do minore manifesta dei debiti verso il vecchio stile di Mannheim, che aveva largamente influenzato la musica europea degli anni Ottanta. Beethoven dimostra ancora una volta una sorta di mania per la tonalità di do minore, particolarmente frequente nella prima fase della sua produzione. La forma sonata del primo movimento è squadrata in maniera un po rozza, a differenza della sofisticata architettura degli altri lavori. Anche la scrittura sembra più incline a sfruttare i facili effetti che a esprimere il trasporto delle passioni. Il successivo Andante scherzoso quasi Allegretto rivela un idea originale, che Beethoven aveva sperimentato anche in altri lavori di quel periodo come la Sonata op. 10 n. 2 e la Prima Sinfonia. In questo movimento la forma sonata si sviluppa tramite il contrappunto, che si manifesta all inizio con una delicatissima fughetta. La coda è deliziosa, con l ultimo ricordo del tema principale accompagnato da un ondeggiante ritmo di danza. In un Quartetto privo di movimento lento, il Menuetto ripiomba nel pathos dell inizio, in controtendenza rispetto al processo di trasformazione di questa forma verso lo

4 Scherzo. Il finale ricorda i rondò all ongarese tipici di Haydn, con una efficace proiezione virtuosistica del primo violino. Il carattere eccessivamente leggero del movimento, impermeabile tanto alla forma sonata quanto allo stile contrappuntistico, pone il Quartetto in do minore in una posizione speciale all interno di questi primi lavori, non per le qualità, bensì per le debolezze della sua scrittura e la mancanza di un impegno artistico comparabile a quello degli altri. Leoš Janáček (Hukvaldy Ostrava 1928) Quartetto n. 2 Lettere intime (ca. 27 ) I. Andante II. Adagio III. Moderato IV. Allegro Anno di composizione: 1928 Prima esecuzione: Brno, 11 settembre 1928 La figura di Janáček assume un rilievo internazionale alla fine della Prima Guerra mondiale, quando il musicista aveva già superato l età di 60 anni. La stupefacente estate di San Martino di questo autore, che negli ultimi anni di vita scrisse una serie di lavori di primo piano nella musica del Novecento, coincide non a caso con la creazione nel 1918 della Cecoslovacchia, che riconquistava dopo oltre tre secoli l indipendenza politica e culturale. Janáček nutriva uno scarso interesse per la musica strumentale, che considerava una tradizione ininfluente per i musicisti cechi. «Per me - dichiarava in un discorso del la musica che proviene dagli strumenti, sia nelle opere di Beethoven, sia in quelle di qualunque altro compositore, contiene poca verità». L incontro con gli eccellenti musicisti del Quartetto Boemo, invece, stimolò Janáček a cimentarsi con la formazione più classica della musica da camera, pur rimanendo all interno della propria originale visione. Nacque così nell autunno del 1923 un primo Quartetto, scritto d impulso dopo la lettura della Sonata Kreutzer di Tolstoj. La scelta del romanzo rispecchiava le vicende del compositore, implicato in una sfaccettata vicenda sentimentale con una giovane signora di Písek, Kamila Stösslová. Janáček aveva scritto solo Quartetto nel manoscritto del A 70 anni, sembrava improbabile che avesse tempo e voglia di scriverne altri. Invece agli inizi del 1928, dopo aver reso un tributo plateale a Kamila nell opera Kat a Kabanová, Janáček sentì il bisogno di rendere un ulteriore omaggio al loro amore con un nuovo Quartetto, l ultimo lavoro terminato prima della scomparsa. Tutto questo rifletteva il bisogno sempre più urgente e compulsivo dell artista di consolidare l imponente edificio sentimentale eretto in oltre dieci anni di scambi epistolari quasi quotidiani con Kamila, a dispetto della differenza di età, della soffocante gelosia della moglie Zdenka e dei maligni pettegolezzi che circolavano sui rapporti tra i coniugi Stössel e il vecchio maestro. Le lettere di Janáček, in quei primi mesi del 1928, diventavano sempre più pressanti, nella speranza di convincere Kamila a recidere i legami con

5 la famiglia e a rendere pubblico il loro amore. A testimonianza dei suoi sentimenti, Janáček le offriva il nuovo lavoro per quartetto, scritto nel fuoco secondo l espressione dell autore, come una preziosa reminiscenza della loro storia d amore. La sua intenzione non era solo di intitolare il Quartetto Lettere d amore, ma anche di sostituire la viola con una viola d amore, giusto per chiarire in maniera inequivocabile la natura dell ispirazione. I musicisti del Quartetto Moravo, dopo una lettura del lavoro in casa del compositore, convinsero però Janáček, benché assai riluttante, a riscrivere la parte per una viola convenzionale. La scrittura bruciante del Quartetto balza subito agli occhi. Le impressioni vengono accavallate in un flusso emotivo inarrestabile, accumulando i frammenti di un discorso amoroso indecifrabile. Il Quartetto venne intitolato Lettere intime solo al momento della pubblicazione, nel 1938, quando tutti i protagonisti della storia erano ormai scomparsi, compresa la moglie Zdenka. La scrittura è molto libera dal punto di vista ritmico e sorprendentemente ricca di sfumature armoniche. La concezione della tonalità viene allargata dalla fusione con la dimensione modale della musica popolare. I quattro movimenti offrono un ventaglio di situazioni musicali in perenne trasformazione e manifestano l ipersensibilità dell autore, capace di passare in un battito di ciglia dall esaltazione assoluta alla disperazione più cupa. Franz Schubert (Vienna ) Quartetto n. 14 in re minore D 810 La morte e la fanciulla (ca. 42 ) I. Allegro II. Andante con moto III. Scherzo. Allegro molto IV. Presto Anno di composizione: 1824 Prima esecuzione: Vienna, 1 febbraio 1826 La presenza di variazioni all interno di una forma classica, un modello molto diffuso nella musica del primo Ottocento, assume un significato particolare nella produzione di Schubert. Nel Quartetto in re minore, come in altri lavori della maturità, il tema proviene infatti dalla sua stessa musica. Schubert tratta per primo la musica in una dimensione così autoreferenziale. Anche Haydn aveva impiegato la melodia del suo inno Gott erhalte den Kaiser per le variazioni del Kaiserquartett, ma si trattava di un caso eccezionale, frutto delle circostanze. In Schubert invece l autocitazione rappresenta il labirinto nel quale il musicista si stava seppellendo poco a poco, spinto dalla solitudine e dalla disperazione. «Ho fatto poco di nuovo nel Lied scriveva Schubert all amico Leopold Kupelweiser il 31 marzo 1824 dal momento che mi sono dedicato a pezzi per più strumenti. Ho composto due Quartetti [la minore D 804 e re minore D 810] e un Ottetto, e voglio scrivere ancora un Quartetto, soprattutto mi voglio incamminare in questa maniera sulla strada della grande Sinfonia». Ciascuna delle opere menzionate ha un carattere autoreferenziale. Il Quartetto

6 in la minore e l Ottetto contengono citazioni di musiche per il teatro, mentre il Quartetto in re minore nasce da un Lied del 1817, su testo del poeta Matthias Claudius ( ), Der Tod und das Mädchen. Il Quartetto in re minore rappresenta una dimensione diversa, rispetto alla dozzina di quartetti scritti in precedenza. Figlio di un maestro elementare, Schubert non era destinato a diventare un musicista di professione, ma a seguire le orme del padre. La musica, tuttavia, era un linguaggio familiare nel mondo in cui era cresciuto e il far musica assieme una pratica quotidiana. Tutta la musica strumentale scritta da Schubert nei primi vent anni della sua vita conserva l impronta di quest origine domestica e amatoriale. Nell ultima fase invece, dal 1824 al 1828, una volta deciso a intraprendere la professione di musicista, Schubert entra in relazione con i migliori musicisti viennesi, come il violinista Ignaz Schuppanzigh, che promuoveva con passione la musica contemporanea del tempo, come quella di Beethoven. Fu il suo ensemble a eseguire per la prima volta il Quartetto in re minore, l 1 febbraio 1826, tra l incomprensione del pubblico e lo scetticismo anche degli amici più cari. Le caratteristiche non convenzionali del Quartetto erano senza dubbio molte, a cominciare dalla vastità dell Allegro iniziale, un movimento di proporzioni inaudite. Anche la fisionomia del tema principale risultava insolita, con terzine crepitanti più adatte a una fanfara che a un quartetto d archi. Il carattere tragico del Quartetto era sottolineato fin dall inizio dalla tonalità di re minore, dal plastico rapporto tra il suono e il silenzio, dai piani sonori contrapposti con il massimo contrasto. Il movimento esprime in generale un sentimento d angoscia, riferita senza dubbio all incontro della fanciulla con la Morte, secondo il testo di Claudius. Schubert conferisce all intero lavoro un carattere organico non solo dal punto di vista musicale, grazie alla sostanziale unità tematica dei vari movimenti, ma anche sotto l aspetto poetico. Il tema della poesia si sviluppa ben oltre il movimento delle variazioni, inglobando l intero Quartetto in un unica riflessione sulla morte. Lo Scherzo, per esempio, deriva da un Ländler in sol diesis minore composto nel maggio dell anno precedente. Questa ulteriore citazione mette in luce il carattere galante e anche erotico del dialogo tra i due personaggi, che in tedesco sono un uomo (der Tod) e una fanciulla ancora vergine (das Mädchen). Nel complesso, dunque, il Quartetto sembra sviluppare i diversi episodi della poesia: la paura della fanciulla di morire giovane (Allegro), la figura della Morte (Andante con moto), il corteggiamento della fanciulla (Scherzo) e infine il grottesco epilogo della vicenda (Presto), che lascia intuire come la Morte abbia raggiunto in definitiva il suo osceno scopo. Il mondo dei suoi Lieder era in pieno sviluppo e le numerose, eloquenti citazioni di questo patrimonio sparse nella sua opera rivelano come nella musica di Schubert una trama di sottili relazioni leghi le suggestioni dei testi poetici e le forme della musica strumentale, a partire dalle grandi composizioni dell ultima fase della sua vita. Oreste Bossini

7 Quartetto Jerusalem Fondato nel 1993 da quattro musicisti cresciuti nell ambito del Jerusalem Music Centre e dell Accademia Rubin di Gerusalemme dove hanno studiato con Avi Abramovich, il Jerusalem String Quartet, sostenuto dall American- Israel Cultural Foundation, si è ormai affermato tra i quartetti più dinamici e interessanti del panorama internazionale. Vincitore nel 1996 del concorso di musica da camera della Jerusalem Academy e, nel 1997, del concorso Franz Schubert and the Music of the 20th Century di Graz, ha partecipato a master class e corsi tenuti da artisti quali Isaac Stern, Tabea Zimmermann, György Kurtág, Michael Tree, Henry Meyer e dal Quartetto Amadeus e nel 2003 ha vinto il Premio Borletti-Buitoni Trust. Dal 1999 al 2001 ha fatto parte del programma New Generation Artists. Ospite regolare delle maggiori istituzioni musicali in Europa (Tonhalle di Zurigo, Herkulessaal di Monaco, Wigmore Hall di Londra e Salle Pleyel di Parigi) e negli Stati Uniti, nella stagione scorsa ha effettuato una tournée nel Regno Unito con Alexander Melnikov con un programma dedicato a Schumann registrato e pubblicato da Harmonia Mundi. Nella stagione 2009/2010 è stato protagonista alla Wigmore Hall del progetto Mozart Plus dedicato ai Quartetti e Quintetti per archi di Mozart con il violinista Lawrence Power portato in torunée in varie città europee tra cui Amsterdam, Rotterdam, Monaco di Baviera e Zurigo. Nella stagione 2010/2011 si è dedicato alla musica da camera di Brahms con residenze all Auditorium du Louvre di Parigi e ai festival Hamburger Ostertöne, Schubertiade e De Dolene di Rotterdam. Il Quartetto Jerusalem registra in esclusiva per Harmonia Mundi e le sue incisioni hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti: BBC Music Magazine Awards nel 2010 e Diapason d Or Arte per i Quartetti di Haydn, ECHO Klassik Award nel 2009 per il La Morte e la Fanciulla di Schubert che ha avuto anche una nomination quale Editor s Choice da Gramophone Magazine nel La registrazione dei Quartetti di Mozart, pubblicata nel 2011, è stata immediatamente nominata Chamber Music Choice dal BBC Music Magazine. È stato ospite della nostra Società nel 2003.

8 Prossimo concerto: martedì 14 aprile 2015, ore Sala Verdi del Conservatorio The King s Singers I King s Singers somigliano un po a Dorian Gray, invecchia il quadro, non la formazione. Il sestetto vocale inglese, nato nel 1968 in seno al celebre coro del King s College di Cambridge, ha sostituito nel corso del tempo i singoli artisti, mantenendo però inalterati sia lo stile che la qualità delle loro esecuzioni. L elemento caratteristico del gruppo è quello di mescolare con bravura e simpatia il grande repertorio polifonico del Rinascimento e la popular music del nostro tempo, non disdegnando però di collaborare anche con i grandi autori della musica contemporanea. Al Quartetto hanno cominciato a esibirsi quasi 40 anni fa, riscuotendo sempre un grandissimo successo. Il concerto di questa stagione non si discosta dal solco della tradizione, con una parte dedicata ai grandi autori della musica occidentale, da Orlando di Lasso a Brahms e Petrassi, e l altra metà alle musiche del mondo e agli evergreen della canzone americana. Società del Quartetto di Milano - via Durini Milano - tel info@quartettomilano.it