Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione

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1 Giornate della Trasparenza 25 e 26 ottobre 2014 Il Piano Triennale di prevenzione della corruzione

2 Cos è il Piano? Strumento per Prevenire Documento che individua le misure di prevenzione,, volte a limitare/eliminare il crearsi di situazioni che favoriscono l'abuso da parte di un pubblico dipendente del potere a lui affidato, al fine di ottenere vantaggi privati.

3 Cos è il Piano? Prevenire il malfunzionamento Le situazioni che si è inteso trattate nel Piano, in modo tale limitare/eliminare il rischio che si verifichi un fatto corruttivo, NON SONO SOLO quelle prodromiche al realizzarsi di fattispecie disciplinate dal Codice Penale,, ma anche quelle che potrebbero essere causa di un semplice malfunzionamento dell'amministrazione

4 Obiettivi del Piano Ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione Aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione Creare un contesto sfavorevole alla corruzione

5 Perché il Piano? La legge 6 novembre 2012, n. 190: "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione." Art. 1 comma 8: La Giunta,, su proposta del Responsabile della prevenzione della corruzione, entro il 31 gennaio di ogni anno,, adotta il Piano triennale di prevenzione della corruzione.

6 NON SOLO UN ADEMPIMENTO Il nostro Piano nasce con l intento l di creare un sistema volto a migliorare la qualità dei procedimenti di competenza dell Ente, superando l ottica l del mero adempimento di legge Una gestione efficiente e rispettosa delle disposizioni legislative e regolamentari costituisce un elemento fondamentale di contrasto alle condotte illecite Il nostro Piano persegue l obiettivo l della qualità attraverso l innalzamento dei livelli di trasparenza,, di controllo e di monitoraggio

7 Perché la presentazione? Per raccogliere indicazioni e suggerimenti, utili per migliorare il Piano Gli esiti degli incontri confluiranno in un apposita sezione del Piano in sede di aggiornamento annuale

8 I contenuti vincolati A livello nazionale è stato predisposto il Piano Nazionale Anticorruzione approvato con Delibera CiVIT (ora A.N.A.C.) ) n. 72 del 11/09/2013 Il Piano Nazionale Anticorruzione fornisce le direttive per la predisposizione del Piano triennale decentrato, imponendo determinati contenuti e l applicazione l di precise misure di prevenzione

9 I contenuti vincolati: l analisil A livello decentrato,, ogni Amministrazione pubblica deve definire il proprio Piano triennale di prevenzione effettuando prima l analisi e la valutazione dei rischi e conseguentemente stabilire le misure di prevenzione

10 L analisi: le situazioni in cui aumenta il rischio - esempi Ampia discrezionalità nelle decisioni Opacità dell'azione amministrativa che non rende chiari gli obblighi per l'amministrazione e non rende espliciti i diritti dei privati Uffici a contatto con l utenzal

11 I contenuti vincolati: l analisil L analisi è stata condotta sulla base dei criteri di probabilità di realizzo del rischio e di gravità delle conseguenze prodotte dal fatto corruttivo Indice di probabilità di fatti corruttivi commisurato alla discrezionalità del procedimento, alla sua complessità e rilevanza esterna, alla esistenza di controlli preventivi Indice di gravità riferito al danno che può derivare in termini economici, organizzativi, di immagine.

12 I contenuti vincolati: le misure trasversali Monitoraggio sul rispetto dei termini procedimentali Tracciabilità dello sviluppo del processo: : i contributi di ciascun dipendente nei processi decisionali deve essere tracciato. Potenziamento degli strumenti informatici: per consentire la tracciabilità di tutte le attività,, ridurre il rischio di ritardi e fare emergere le eventuali responsabilità

13 I contenuti vincolati: le misure obbligatorie Approvazione del Programma triennale per la TRASPARENZA e l integritl integrità Approvazione del Codice di comportamento comunale Allegati e parti integranti del Piano consultabili all indirizzo: principale/amministrazione- trasparente/altri-contenuti/corruzione.html

14 Che cosa vuol dire Trasparenza? Accessibilità totale delle informazioni concernenti l organizzazione e l attività delle pubbliche amministrazioni, al fine di: favorire forme di controllo sociale sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull utilizzo utilizzo delle risorse pubbliche concorrere ad attuare il principio democratico ed i principi costituzionali di uguaglianza, imparzialità e buon andamento, responsabilità,, efficacia ed efficienza nell utilizzo delle risorse pubbliche

15 Codice di comportamento Il Codice definisce i principi-guida del comportamento dei soggetti che a diverso titolo operano presso il Comune e individua i doveri cui sono tenuti specificando quelli previsti dal codice di comportamento nazionale. Il codice si applica anche ai consulenti, agli esperti e alle persone che a qualunque titolo collaborano allo svolgimento delle attività del Comune e all esecuzione di contratti e/o appalti di opere forniture di beni e servizi per il Comune

16 Codice di comportamento Regali compensi ed altre utilità I dipendenti evitano di ricevere benefici di ogni genere, non sollecitano né accettano, per sé o per altri, alcun dono o altra utilità, anche sotto forma di sconto, da parte di terzi, per lo svolgimento delle attività dell ufficio. Al di fuori di tale ipotesi é consentito ricevere regali d uso di modico valore che, singoli o sommati ad altri pervenuti dal medesimo soggetto nella medesima occasione, cosiddetti regali plurimi, non superino il valore di euro 150. Per il personale che opera nei settori di attività, classificati a rischio elevato, nel Piano triennale anticorruzione dell Ente è fatto divieto di ricevere regali, compensi e altre utilità anche sotto forma di sconto, anche nei casi d uso di modico valore. Nel caso in cui i soggetti di cui all art. 2, comma 3, ricevano regali, benefici o altre utilità che, singoli o plurimi, non possano considerarsi in casi d uso e/o di modico valore, devono darne tempestiva comunicazione al Responsabile dell Anticorruzione dell Ente.

17 Codice di comportamento Regali compensi ed altre utilità I regali ricevuti dai predetti soggetti, di qualunque valore essi siano, per lo svolgimento di un attività dovuta, nonché i regali d uso, singoli o plurimi, di valore superiore a quanto previsto dal precedente comma 1, sono comunque restituiti o acquisiti dall Ente, che li destina in beneficenza. Dell acquisizione all ente dei regali ricevuti dai predetti soggetti al di fuori dei casi d uso e/o di valore eccedente quanto previsto dal precedente comma 1, e nel caso previsto dal precedente comma 2, con l indicazione del nominativo del soggetto che li ha effettuati e del dipendente che li ha ricevuti, si da atto in un apposita sezione del sito istituzionale dell Ente, unitamente alla successiva destinazione in beneficenza e al soggetto/soggetti cui siano stati devoluti.

18 I contenuti vincolati: le misure obbligatorie Rotazione del personale dirigenziale e del personale con funzioni di responsabilità operante nelle aree a rischio corruzione Formazione/informazione in tema di conflitto di interessi Utilizzo protocolli di legalità o patti di integrità nell'affidamento degli appalti Monitoraggio dei rapporti fra Amministrazione e soggetti con i quali q sono stati stipulati contratti, interessati a procedimenti di autorizzazione, concessione o erogazione di vantaggi economici, ai fini delle verifica di eventuali relazioni di parentela o affinità con i dipendenti

19 I contenuti vincolati: le misure obbligatorie Individuazione criteri per il conferimento e l autorizzazione di incarichi Inconferibilità e incompatibilità per particolari situazioni dirigenziali Attività successiva alla cessazione dal servizio del dipendente pubblico

20 I contenuti vincolati: le misure obbligatorie Tutela del dipendente pubblico che segnala gli illeciti Diffusione conoscenza effettiva del Piano a tutti i dipendenti Comunicazione e diffusione della strategia di prevenzione dei fenomeni corruttivi alla cittadinanza

21 I contenuti vincolati: le aree comuni e obbligatorie Obbligo di intervenire con misure di prevenzione in determinati ambiti Procedimenti finalizzati: all acquisizione acquisizione e alla progressione del personale all affidamento affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all affidamento affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal D.lgs 163/2006 all adozione adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari d privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario all adozione adozione di provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari d con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario

22 Documento operativo Il Piano rappresenta un documento programmatico che individua obiettivi, indicatori, misure, responsabili, tempistica, per il triennio 2014/2016 È uno strumento per l individuazione l di misure di prevenzione/obiettivi CONCRETI,, da monitorare quanto ad effettiva applicazione Le stesse misure di prevenzione/obiettivi previste nel Piano sono stati inserite nel PEG 2014

23 Il controllo successivo: misura di prevenzione fondamentale Il controllo successivo è lo strumento operativo principale per monitorare il rispetto degli adempimenti previsti con il Piano di prevenzione della corruzione L eventuale vizio rilevato con il controllo successivo, anche in relazione all applicazione applicazione della normativa in tema di trasparenza, costituirà il campanello d allarme d per procedere ad un controllo più approfondito, per verificare la eventuale presenza di fatti corruttivi,, per implementare l utilizzo l di strumenti di monitoraggio previsti in tema di anticorruzione

24 Esempi di misura attuativa in materia di conflitto di interesse Obiettivo in tema di contrasto all attivit attività di evasione Analisi delle posizioni tributarie ritenute congrue dall istruttore nell ambito dell attivit attività di accertamento Misura di prevenzione Riaccertamento da parte del Responsabile di servizio Tributi e del Responsabile della prevenzione della corruzione sulle posizioni ritenute congrue dall istruttore Modalità di verifica dell attuazione - Indicatore Invio Report trimestrale per la verifica a campione del 2% delle posizioni ritenute congrue

25 Circolare in materia di Subappalto misura attuata nell ambito dell area comune e obbligatoria: : affidamento di lavori, servizi e forniture nonché all affidamento affidamento di ogni altro tipo di commessa o vantaggio pubblici disciplinato dal D.lgs 163/2006 Il procedimento L impresa appaltatrice può richiedere l'autorizzazione a subappaltare are ad altra impresa lavori/prestazioni precedentemente dichiarate in sede di offerta; l Amministrazione, verificate le condizioni soggettive/oggettive di d subappaltabilità,, rilascia l'autorizzazione attraverso apposita determinazione. Obiettivo in tema di contrasto all attivit attività di evasione Stabilire con modalità più chiare i compiti, le competenze, le responsabilità per la procedura amministrativa interna,, rendendola nel contempo maggiormente trasparente per le imprese che partecipano agli appalti Misura di prevenzione Circolare - inserimento delle condizioni per poter subappaltare nei bandi/lettere di invito Tempistica di attuazione: Dicembre 2014 Modalità di verifica dell attuazione - Indicatore Emanazione della determinazione di autorizzazione da parte del Responsabile R della prevenzione della corruzione

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