Università di Roma La Sapienza. Corso di Laurea Specialistica in Informatica. Reti Avanzate. Prof.ssa Chiara Petrioli a.
|
|
- Olivia Cavalli
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Reti Avanzate Prof.ssa Chiara Petrioli a.a 2008/2009 Si ringraziano per questo materiale Il Prof. Antonio Capone, Politecnico di Milano e il Prof. Giuseppe Bianchi, Universita di Tor Vergata
2 Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica 1 - Introduzione al corso Reti Avanzate
3 Il docente Il docente Prof.ssa Chiara Petrioli Ufficio: Dip. di Informatica Via Salaria piano stanza 311 Tel: petrioli@di.uniroma1.it SENSES lab web page: Personal web page: Web page del corso: laurea specialistica, reti avanzate(sara aggiornata a mano a mano) Un anno un po particolare reti avanzate e sistemi wireless tenuti in alternanza (08 reti avanzate, 09 sistemi wireless) Orario di ricevimento: su appuntamento 3
4 Scopo del corso Reti Avanzate Fornirvi conoscenze sulla tecnologia ed i protocolli utilizzati nelle Ma soprattutto: Insegnarvi a ragionare sui sui problemi delle delle reti reti radio radio mobili; mobili; Comprendere quali quali siano siano alcune alcune delle delle più più importanti problematiche che che debbono essere essere affrontate per per sviluppare i i sistemi sistemi di di prossima generazione; Studiare alcune alcune delle delle soluzioni in in corso corso di di definizione nella nella comunità scientifica; Insegnarvi le le metodologie con con cui cui si si sviluppano e e ottimizzano i i sistemi sistemi radio radio Prerequisiti: calcolo calcolo delle delle probabilità o sistemi sistemi multicomponenti + Architettura di di Internet o Reti Reti 1 4
5 Scenario di riferimento ad oggi Ad Hoc access (BT-IEEE ) 4G Scenario WIMAX INTERNET Ambient intelligence Hotspot AP PLMN MAR : Mobility Aware Router : Mobile Client : Mobile Client issuing handover MAR i Session Handover MAR j : MAR coverage area : wireless cell Wireless Access Point MC IDx MAR i Coverage Area Wireless cell MAR 3 j Coverage Area 5
6 Scenario di riferimento ad oggi-ra Ad Hoc access (BT-IEEE ) 4G Scenario WIMAX Hotspot AP MAR i -Introduzione alle reti radiomobili INTERNET -elementi di propagazione sul canale radio Ambient (senza conoscere alcune nozioni base si intelligence progettano soluzioni che non funzionano) -sistemi cellulari di seconda, terza PLMN generazione e LTE Session Handover MAR j MAR : Mobility Aware Router : Mobile Client -come pianificare un sistema cellulare : Mobile Client issuing handover : MAR coverage area : wireless cell Wireless Access Point MC IDx MAR i Coverage Area Wireless cell MAR 3 j Coverage Area 6
7 Scenario di riferimento ad oggi-reti Avanzate Ad Hoc access (BT-IEEE ) 4G Scenario WIMAX INTERNET Ambient intelligence Hotspot AP PLMN Session Handover MAR i MAR j - Cenni a reti PAN o di sensori MAR : Mobility Aware Router : Mobile Client Estensione delle reti cellulari: Reti Ad Hoc Wireless Access Point : Mobile Client issuing handover : MAR coverage area : wireless cell MC IDx MAR i Coverage Area Wireless cell MAR 3 j Coverage Area 7
8 Scenario di riferimento ad oggi-reti Avanzate Ad Hoc access (BT-IEEE ) 4G Scenario WIMAX INTERNET Ambient intelligence Hotspot AP MAR : Mobility Aware Router : Mobile Client -Valutazione delle prestazioni di protocolli di reti : Mobile Client issuing handover Session Handover MAR i Prof. Francesco Lo Presti MC IDx PLMN (partiremo da qui) MAR j Wireless Access Point : MAR coverage area : wireless cell Professore Associato Università di Tor Vergata MAR i Coverage Area Wireless cell MAR 3 j Coverage Area 8
9 Programma e materiale didattico Reti Avanzate Programma del corso Introduzione alle reti radio mobili Testo: P.M.Shankar Introduction to Wireless Systems, Wiley 2002, cap. 2 e 4 Sistemi cellulari: GSM (cenni a GPRS/UMTS) Testo di consultazione: Bertazioli, Favalli GSM-GPRS seconda edizione, Hoepli informatica 2002, cap
10 Programma e materiale didattico Programma del corso (standard, dispense, materiale fornito durante il corso) Reti Ad Hoc Testo: articoli forniti dal docente e disponibili sul web/scaricabili dalle digital libraries a cui La Sapienza e abbonata Valutazione delle prestazioni Appunti del docente Reti PAN o sensori Capitoli di libro/articoli scientifici 10
11 Materiale didattico Capitoli dei libri consigliati Lucidi del corso (per alcune lezioni) /appunti del corso Articoli di approfondimento indicati durante il corso (alcuni argomenti trattati solo sugli articoli) fortemente consigliato seguire Informazioni aggiornate saranno disponibili sul sito web. Consultatelo frequentemente Mailing list del corso fatemi avere i vostri indirizzi 11
12 Modalità d esame Modalità d esame standard (RA) Due esoneri (sulle varie parti del programma) Progetto di valutazione delle prestazioni (in gruppo) Poster su un argomento del corso 12
13 FINE DELLA LEZIONE INTRODUTTIVA AL CORSO 13
14 Università di Roma La Sapienza Corso di Laurea Specialistica in Informatica Introduzione alle Reti Radiomobili Scenario di riferimento Diversi modelli di reti radio mobili e breve storia delle reti radiomobili Caratteristiche delle reti radiomobili Errori nella trasmissione Risorse (banda/energia) limitate Medium Access Control Gestione della mobilità Reti Avanzate
15 Reti Wireless L unica differenza sembra consistere nel mezzo trasmissivo radio, eppure: Le particolari caratteristiche del mezzo hanno un grosso impatto sulle caratteristiche del sistema le reti wireless consentono agli utenti di muoversi e gestiscono automaticamante la loro mobilità Meglio wireless o wired? wireless wired 15
16 Caratteristiche Il mezzo radio è un mezzo intrinsecamente broadcast (la trasmissione di un terminale è ascoltabile da tutti gli altri) Il mezzo radio è un mezzo condiviso necessità di protocolli di Medium Access Control (MAC) Risorse limitate Probabilità di errore nella trasmissione elevata Mobilità dei nodi rende più difficile la progettazione di protocolli Dispositivi portatili fanno affidamento su sorgenti di energia esterne (batterie) per comunicare necessità di protocolli a basso consumo energetico sviluppo di hardware innovativo per energy harvesting e energy scavenging (nel caso di tecnologie e applicazioni dove e fondamentale che il sistema possa operare autonomamente per lunghi periodi di tempo) 16
17 Penetrazione dell accesso wireless e dell accesso a Internet Telefoni cellulari: circa 2 miliardi Connessione a Internet: circa 1 miliardo di persone Wireless Internet No. America 70% 70% Europe 75% 40% Asia 18% 9% WORLDWIDE 30% 15% Riferimenti: a) GSM Association b) CDMA Development Group c) Internetworldstats.com Da: Keynote speech Dr. Andrew Viterbi, ACM MobiCom 2006 Accesso wireless destinato ad aumentare -minori costi per mancanza di cablaggio (paesi emergenti) -crescenti applicazioni in cui cablaggio non possibile/limitante 17
18 Ad Hoc access (BT-IEEE ) Hotspot AP Esempi Applicazioni PAN/BAN o uso di un router in ambiente domestico sono esempi in cui la mancanza di cavi WIMAX aumenta la fruibilità ed accresce la soddisfazione dell utente INTERNET Ambient In scenari di uso di una intelligence WLAN (conferenze, scenari di emergenza etc.) la necessità di 4G Scenario comunicare MAR : Mobility Aware Router PLMN sporadicamente in un certo : Mobile Client ambiente non giustifica le spese di cablaggio : Mobile Client issuing handover MAR i Session Handover MAR j : MAR coverage area : wireless cell Wireless Access Point MC IDx MAR i Coverage Area Wireless cell MAR 3 j Coverage Area 18
19 Modelli di Reti Wireless 1) Reti con punto di accesso fisso (cellulari) Rete fissa Solo collegamenti terminale mobile punto di accesso fisso 19
20 Reti Wireless 2) Reti wireless ad-hoc (Wireless LAN) Anche collegamenti mobile- mobile nella modalità multi-hop i mobile hanno funzionalità di inoltro dei pacchetti 20
21 Modelli di Reti Wireless 1) Reti con punto di accesso fisso (cellulari) Rete fissa Solo collegamenti terminale mobile punto di accesso fisso 21
22 Architettura di una rete radio (rete cellulare) rete di trasporto wired rete d accesso wireless 22
23 Motivazioni dei sistemi cellulari/delle reti radio Lo scopo primario di un sistema radiomobile è di rendere possibile una connessione anytime, anywhere (collegamento tra utenti mobili, tra utenti mobili e rete fissa.) Il mercato ha avuto un forte sviluppo negli anni 80 e la domanda è ancora in rapida ascesa. Rete fissa 23
24 Requisiti di sistemi radiomobili cellulari Capacità possibilità di servire molti utenti Copertura garantire un livello di segnale accettabile a un vasto territorio Qualità garantire parametri di qualità di comunicazione simili a quelli delle reti fisse Flessibilità possibilità di accedere ai servizi di rete fissa interoperabilità con sistemi concorrenti 24
25 Problemi e limitazioni Scarse risorse radio (banda limitata) Probabilità di errori nella trasmissione elevati Gestione della mobilità degli utenti Estrema variabilità del traffico Consumo energetico deve essere limitato.. 25
26 Rete telefonica Rete cellulare Cosa c è c è di di diverso in in una rete cellulare che offre un un servizio di di telefonia (mobile)? Rete d accesso canale wireless Mezzo radio ha banda limitata ed è condiviso tra più utenti mezzo trasmissivo condiviso e non dedicato Centale telefonica Doppino telefonico Canale Radio 26
27 Rete telefonica Rete cellulare Cosa c è c è di di diverso in in una rete cellulare che offre un un servizio di di telefonia (mobile)? SOLUZIONI Codifica della voce per risparmiare risorse radio si abbandona il vecchio PCM a 64 Kbit/s e si passa a codificatori a bassa velocità Codifica di sorgente 13 kb/s (GSM) Mezzo radio ha banda limitata ed è condiviso tra più utenti 27
28 Copertura Cellulare La copertura del territorio è ottenuta con stazioni radio base (base station BS) che offrono accesso radio ai terminali mobili (Mobile Station MS) nella loro area di servizio, detta CELLA Base Mezzo radio Station ha banda limitata ed è condiviso tra più utenti Mobile Station Cella=Area di copertura di una BS Cella IDEA= RIUSO delle frequenze 28
29 Rete telefonica Rete cellulare Cosa c è c è di di diverso in in una rete cellulare che offre un un servizio di di telefonia (mobile)? Scarsita delle risorse (mezzo condiviso) Riuso delle risorse (esempio: concetto di riuso delle frequenze) Ammissione delle chiamate solo se sufficienti risorse Le stesse frequenze possono essere riutilizzate se le trasmissioni non interferiscono 29
30 Abbiamo quindi risposto alle necessità relative a Capacità possibilità di servire molti utenti Copertura garantire un livello di segnale accettabile a un vasto territorio Qualità garantire parametri di qualità di comunicazione simili a quelli delle reti fisse Scarse risorse radio (banda limitata) 30
31 Rete Cellulare La rete cellulare è costituita anche da una parte fissa che gestisce tutti i servizi di comunicazione e la mobilità degli utenti Esempio: set up chiamata, gestione mobilità Base Station PLMN Public Land Mobile Network Mobile Station Accesso Radio 31
32 Rete Cellulare La rete cellulare è costituita anche da una parte fissa che gestisce tutti i servizi di comunicazione e la mobilità degli utenti Esempio: set up chiamata, gestione mobilità Base Station PLMN Public Land Mobile Network Mobile Station Come faccio a sapere dove si trova un utente (e quindi come istradare una chiamata verso di lui?) Accesso Radio Come faccio a mantenere attiva una chiamata nel caso in cui il movimento di un utente in Conversazione gli faccia cambiare cella? 32
33 Rete Cellulare La rete cellulare è costituita anche da una parte fissa che gestisce tutti i servizi di comunicazione e la mobilità degli utenti Esempio: set up chiamata, gestione mobilità Base Station PLMN Public Land Mobile Network Un messaggio inviato può essere ascoltato da tutti i dispositivi nel raggio trasmissivo del sender Problematiche Mobile di sicurezza: -autenticazione Station (l utente che accede Accesso alradio servizio ha il diritto di farlo?) -cifratura (per proteggere la confidenzialità dei dati trasmessi) 33
34 Rete Cellulare La rete cellulare è costituita anche da una parte fissa che gestisce tutti i servizi di comunicazione e la mobilità degli utenti Esempio: set up chiamata, gestione mobilità Base Station PLMN Public Land Mobile Network Mobile Station Come si allocano le risorse per una Accesso Radio chiamata? Come si decide quale chiamata deve essere accettata e quale rifiutata nel caso di risorse radio limitate? 34
35 Rete telefonica Rete cellulare Cosa c è c è di di diverso in in una rete cellulare che offre un un servizio di di telefonia (mobile)? Errori frequenti nella trasmissione Attenuazione, riflessione, rifrazione,diffrazione del segnale multipath fading pacchetto ricevuto Interferenze vedremo piu avanti Canale Radio pacchetto trasmesso 35
36 Rete telefonica Rete cellulare Cosa c è c è di di diverso in in una rete cellulare che offre un un servizio di di telefonia (mobile)? Dispositivi portatili hanno bisogno di far affidamento su risorse di energia esterne (ad esempio batterie) per il loro funzionamento Necessario minimizzare il consumo energetico (soprattutto dell interfaccia radio necessario per tx/rx pacchetti) Help! No energy!! 36
37 Reti Wireless 2) Reti wireless ad-hoc (Wireless LAN) Anche collegamenti mobile- mobile nella modalità multi-hop i terminali mobili hanno funzionalità di inoltro dei pacchetti 37
38 Problematiche nelle reti ad hoc Il mezzo radio è condiviso necessità di protocolli di medium access control 38
39 Problematiche nelle reti ad hoc-mac A B D Hidden terminal Se A e B trasmettono un pacchetto si verifica una collisione in D di cui né A né B possono accorgersi direttamente 39
40 Problematiche nelle reti ad hoc A B Mezzo radio ha una banda limitata, probabilità di errori nella trasmissione sul mezzo fisico elevata (stesse problematiche che nel caso cellulare, magari con sol. diverse) 40
41 Problematiche nelle reti ad hoc A B Problematica unica di queste reti: Come si istradano i pacchetti da A a B (routing?) 41
42 Problematiche nelle reti ad hoc A B Problematica unica di queste reti: Come si istradano i pacchetti da A a B (routing?) Come gestiamo il route maintenance nel caso Di mobilità (anche elevata dei nodi?) 42
43 Problematiche nelle reti ad hoc Help! No energy!! Scelte che possono minimizzare il consumo energetico a tutti i livelli Dello stack protocollare:controllo di potenza, MAC, data link, routing, trasporto Come istradare i pacchetti minimizzando il consumo energetico, tenendo conto delle diverse energie residue dei nodi 43
44 Problematiche nelle reti ad hoc Non sorprende che il comitato di standardizzazione delle reti ad hoc. Il gruppo MANET dell IETF si occupi essenzialemente di routing! (uno degli aspetti più importanti e peculiari delle reti ad hoc) 44
45 Rete telefonica Rete cellulare Cosa c è c è di di diverso in in una rete cellulare che offre un un servizio di di telefonia (mobile)? Analizziamo adesso brevemente ciascuno di di questi aspetti Quelli più legati alle problematiche di di rete saranno poi ripresi in in seguito canale wireless mezzo condiviso gestione della mobilità codifica della voce consumo energetico 45
46 FINE PRIMA LEZIONE DI INTRODUZIONE ALLE RETI RADIOMOBILI 46
47 Canale Wireless risponderemo alla seguente domanda: -quali sono le ragioni per la presenza di errori nella trasmissione? 47
48 Canale wireless Rispetto ai mezzi cablati il canale radio è un mezzo di trasmissione molto più inaffidabile I segnali che si propagano in aria sono soggetti a fenomeni di: Attenuazione funzione della distanza tra trasmettitore e ricevitore Attenuzione dovuta ad ostacoli Propagazione per cammini multipli (multipath) 48
49 The radio spectrum 49
50 The radio spectrum 50
51 Attenuation phenomena for millimeter waves (EHF) 51
52 Problemi nella propagazione del segnale Line of sight Reflection Shadowing 52
53 Problemi nella propagazione del segnale Diffraction When the surface encountered has sharp edges bending the wave BS MS Scattering When the wave encounters objects smaller than the wavelength (vegetation, clouds, street signs) BS 53
54 Example scenarios LINE OF SIGHT + Diffraction, reflection, scattering LOS 54
55 Example scenarios: LOS path non necessarily existing (and unique) Example: city with large buildings; No LINE OF SIGHT; Diffraction; reflection diffraction reflection 55
56 Attenuazione del segnale Signal power Distance BS MS 56
57 Slow fading fast fading Signal power Fast fading Short term fading Distance BS MS (m) slow fading Long term fading Distance BS MS (km) 57
58 Attenuazione del segnale Signal power Vediamo di comprendere quale la legge che consente di esprimere l attenuazione del segnale in funzione della distanza Distance BS MS 58
59 Canale wireless: attenuazione da distanza Una sorgente puntiforme isotropica (isotropic radiator) che trasmetta un segnale di potenza P T lo irradia in modo uniforme in tutte le direzioni distanza d sorgente area La densità di potenza sulla superficie di una sfera centrata nella sorgente puntiforme e con raggio d è data da: F = PT 4πd 2 [W/m 2 ] 59
60 Esempi di antenne Graphical representation of radiation properties of an antenna Depicted as two-dimensional cross section y y z x z x simple dipole side view (xy-plane) side view (yz-plane) top view (xz-plane) y y z x z x directed antenna side view (xy-plane) side view (yz-plane) top view (xz-plane) 60
61 Antenna Gain Isotropic antenna (idealized) Radiates power equally in all directions (3D) Real antennas always have directive effects (vertically and/or horizontally) Antenna gain Power output, in a particular direction, compared to that produced in any direction by a perfect omni-directional antenna (isotropic antenna) power density at a distance d in the direction of maximum radiation mean power density at a distance d power density at a distance d in the direction of maximum radiation Gain G = 2 P / πd Directivit y D = T 4 Directional antennas point energy in a particular direction Better received signal strength Less interference to other receivers More complex antennas 61
62 Canale wireless : attenuazione da distanza Indicando con g T il guadagno massimo abbiamo che la densità di potenza in tale direzione risulta: F = PT g 4πd T 2 [W/m Il prodotto P T g T è chiamato EIRP (Effective Isotropically Radiated Power) e rappresenta la potenza necessaria con una sorgente isotropica per raggiungere la stessa densità di potenza di una antenna direttiva 2 ] 62
63 Canale wireless : attenuazione da distanza La potenza ricevuta ad un ricevitore a distanza d dala sorgente, in assenza di ostacoli e presenza di LOS, può essere espressa come: P R = P T g T g R λ 4πd 2 1 L dove P T rappresenta la potenza irradiata dal trasmettitore, g T e g R i guadagni delle antenne del trasmettitore e ricevitore, λ la lunghezza d onda (c/f) e d la distanza tra trasmettitore e ricevitore. L>1 tiene conto degli HW losses. 63
64 Power units - decibel Decibel (db): modo di rappresentare in maniera logaritmica i rapporti tra le potenza ( ) 10log P P 1 / Logaritmo in base 10 P A = 1 Watt P B = 1 milliwatt 30 db PA = tre ordini di grandezza piu grande di P B ad esempio il guadagno dell antenna e espresso in db 2 64
65 Decibels - dbm dbm = rapportato ad una potenza di 1mW Potenza in dbm = 10 log(potenza/1mw) Potenza in dbw = 10 log(potenza/1w) Esempio 10 mw = 10 log 10 (0.01/0.001) = 10 dbm 10 μw = 10 log 10 ( /0.001) = -20 dbm S/N ratio = -3dB S = circa 1/2 N Properties & conversions dbm = 10 log 10 (P (W) / 1 mw) = P (dbw) + 30 dbm (P1 * P2) (dbm) = P1 (dbm) + P2 (dbw) P1 * P2 (dbm) = 10 log 10 (P1*P2 (W)/0.001) = 10log 10 (P1/0.001) + 10 log 10 P2 = P1 (dbm) + P2 (dbw) 65
66 Example normalized frequency [MHz] speed of light [Km lambda (m) gain Tx 1 Gain Rx 1 Loss 1 Ptx [W] 5 distance (Km) Prx W Prx dbm E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E E received power (dbm) distance (m) 66
67 Computation with db Se la potenza ricevuta è inferiore ad una certa soglia il segnale non può essere correttamente ricevuto 67
68 Canale wireless : attenuazione da distanza La PL = λ 4πd rappresenta l attenuazione da spazio libero. Tale attenuazione non è l unica che subisce il segnale ma anche altre attenuazioni possono essere presenti a causa dell atmosfera (dipendente dalla frequenza e da nebbia, pioggia, ecc.) e di ostacoli (assorbimento, riflessione, diffrazione, ecc.) 2 68
69 69 rappresenta l attenuazione da spazio libero. Tale attenuazione non è l unica che subisce il segnale ma anche altre attenuazioni possono essere presenti a causa dell atmosfera (dipendente dalla frequenza e da nebbia, pioggia, ecc.) e di ostacoli (assorbimento, riflessione, diffrazione, ecc.) Canale wireless : attenuazione da distanza Canale wireless : attenuazione da distanza La 2 4 = d PL π λ ,, 1 4 = = = d P P L g g se L d g g P P P P R T R T R T T T R T π λ π λ
70 Canale wireless : attenuazione da distanza La PL = λ 4πd rappresenta l attenuazione da spazio libero. Tale attenuazione non è l unica che subisce il segnale ma anche altre attenuazioni possono essere presenti a causa dell atmosfera (dipendente dalla frequenza e da nebbia, pioggia, ecc.) e di ostacoli (assorbimento, riflessione, diffrazione, ecc.) 2 70
71 Path loss (propagation loss) in db Indicata anche con L free nel seguito P P T R = P G T T G R P T λ 4πd 2 1 L 71
72 Path loss (propagation loss) in db (formula generale) Indicata anche con L free nel seguito Dipende dalla distanza ma anche dalla frequenza 72
73 Free space loss (sintesi) Se L=1, guadagni antenne=1 73
74 Alcune elaborazioni sulla formula dell attenuazione P R = P T g T g R λ 4πd 2 L=1 Se si conosce il valore ad una distanza di riferimento P R (d) = P R (d ref ) (d ref /d) 2 P R (d) dbm= P R (d ref )dbm +20 log 10 (d ref /d) 74
75 75 Alcune Alcune elaborazioni elaborazioni sulla sulla formula formula dell attenuazione dell attenuazione 2 4 = d g g P P R T T R π λ P R (d) = P R (d ref ) (d ref /d) 2 Se si conosce il valore ad una distanza di riferimento P R (d) dbm= P R (d ref )dbm +20 log 10 (d ref /d) L=1 2 Re 2 Re 2 Re ) ( ) ( = = d d L d g g P L d g g P d P d P f f R T T R T T f R R π λ π λ
76 Canale wireless : attenuazione da distanza La potenza al ricevitore nel caso di propagazione in spazio libero può essere espressa come: P R = P T g T g R λ 4πd 2 1 L dove P T rappresenta la potenza irradiata dal trasmettitore, g T e g R i guadagni delle antenne del trasmettitore e ricevitore, λ la lunghezza d onda (c/f) e d la distanza tra trasmettitore e ricevitore. L>1 tiene conto degli HW losses. 76
77 Canale wireless : attenuazione da distanza Si può far vedere che nel semplice caso di propagazione con due raggi, uno diretto ed uno riflesso completamente... d h 1 h 2...il rapporto tra potenza ricevuta e potenza trasmessa assume la forma: P P R T = g R g T h h d
78 Canale wireless : attenuazione da distanza Nell ipotesi della propagazione per due raggi la potenza ricevuta decresce, a causa dell attenuazione dovuta alla distanza, molto più velocemente (~1/d 4 ) che nel caso di propagazione in spazio libero (~1/d 2 ) In realtà la propagazione tipica dei sistemi wireless è spesso diversa e più complessa di questi due casi Nonostante ciò di solito si utilizza una formula simile anche nel caso generale dove però l esponente di della distanza (coefficiente di propagazione η) può assumere valori compresi tra 2 (spazio libero) e 5 (forte attenuazione ambiente urbano): P R = P T g T g R 2 λ 4π 1 d η 78
79 Example scenarios: LOS path non necessarily existing (and unique) Example: city with large buildings; No LINE OF SIGHT; Diffraction; reflection diffraction reflection 79
80 Example scenarios LINE OF SIGHT + Diffraction, reflection, scattering LOS 80
81 Extended formula 81
82 Una parentesi.. Path loss: Modelli empirici Consider specific scenarios Urban area (large-medium-small city), rural area Models generated by combining ray traces (LOS, reflected, diffracted, scattered) Based on large amount of empirical measurements Account for parameters Frequency; antenna heights; distance Account for correction factors (diffraction due to mountains, lakes, road shapes, hills, etc) First model: Okumura, 1968 VERY complex due to many specific correction factors! (type of environment, presence of mountains, lakes, road shapes, ) 82
83 Okumura-Hata model Hata (1980): very simple model to fit Okumura results Provide formulas to evaluate path loss versus distance for various scenarios Large cities; Small and medium cities; Rural areas Limit: d>=1km Parameters: f = carrier frequency (MHz) d = distance BS MS (Km) h bs = (effective) heigh of base station antenna (m) h ms = height of mobile antenna (m) Effective BS Antenna height 83
84 L path ( db) + Okumura-Hata Hata: : urban area = log ( log h ) log 10 h bs 10 a bs ( h ) ms 10 log a(h ms ) = correction factor to differentiate large from medium-small cities; depends on MS antenna height large cities : a small- med cities : f 10 ( ) [ ( )] 2 hms = 3.2 log hms 4.97 f 400MHz a( h ) = [ 1.1log f 0.7] h [ 1.56 log f 0.8] ms 10 + d + ms 10 Very small correction difference between large and small cities (about 1 db) 84
85 L path + Okumura-Hata Hata: : urban area ( db) = log ( log h ) log 10 h bs 10 a bs ( h ) ms 10 log f 10 + d + a(h ms ) = correction factor to differentiate large from medium-small cities; depends on MS antenna height large cities : a small- med cities : L free = log 10 (f)+20log 10 (d) ( ) [ ( )] 2 hms = 3.2 log hms 4.97 f 400MHz a( h ) = [ 1.1log f 0.7] h [ 1.56 log f 0.8] ms 10 ms 10 Very small correction difference between large and small cities (about 1 db) 85
86 Okumura-Hata Hata: : suburban & rural areas Start from path loss L p computed for small and medium cities suburban : rural : L L path path ( db) = ( db) = L L p p 2 log log f [ ] 2 f log f
87 Okumura-Hata: examples path loss (db) distance (km) F=900MHz, h bs =80m, h ms =3m large cities small cities suburbs rural area 87
88 Slow fading fast fading Signal power Fast fading Distance BS MS (m) slow fading Distance BS MS (km) 88
89 Canale wireless : fading multipath Nella propagazione tra sorgente e destinazione il segnale può seguire più percorsi a causa della riflessione totale o parziale da parte di ostacoli Il comportamento delle onde sugli oggetti dipende dalla frequenza del segnale e dalla caratteristiche e dimensioni degli oggetti In generale, onde a bassa frequenza possono attraversare senza attenuazione molti oggetti, mentre all aumentare della frequenza i segnali tendono ad essere assorbiti o riflessi dagli ostacoli (ad altissima frequenza oltre 5 GHz è possibile quasi solo la propagazione diretta). 89
90 Canale wireless : fading multipath Le repliche del segnale che giungono dai diversi cammini si ricombinano al ricevitore Il risultato della ricombinazione dipende: numero delle repliche fasi relative la potenza del segnale differisce ampiezze frequenza from place to place from time to time! 90
91 Canale wireless : fading multipath 1,5 1 0,5 0-0, s(t) s(t+t) s(t)+s(t+t) Il segnala risultante può essere attenuato -1 T=4/5π -1,5 2,5 2 1,5 1 s(t) s(t+t) s(t)+s(t+t) O addirittura amplificato 0,5 0-0,5-1 -1, T= π /6-2 -2,5 91
92 Slow fading fast fading Signal power Se c e una componente LOS Fast fading: Rayleight or Rician distributed Distance BS MS (m) slow fading: lognormal distributed Distance BS MS (km) 92
93 Rayleight fading 93
94 Rayleight fading 94
95 Rayleight fading 95
96 Considerazioni sul fading 96
97 FINE SECONDA LEZIONE DI INTRODUZIONE ALLE RETI RADIOMOBILI 97
98 Canale wireless : fading multipath 1,5 1 0,5 0-0, s(t) s(t+t) s(t)+s(t+t) Il segnala risultante può essere attenuato -1 T=4/5π -1,5 2,5 2 1,5 1 s(t) s(t+t) s(t)+s(t+t) O addirittura amplificato 0,5 0-0,5-1 -1, T= π /6-2 -2,5 98
99 Canale wireless : fading multipath Il realtà la propagazione per cammini multipli può provocare altri più complessi problemi nel caso di trasmissione digitale In questo caso, infatti, i diversi ritardi delle repliche del segnale trasmesso (delay spread) provocano un allargamento della risposta all impulso del canale che può portare a interferenza intersimbolica (ISI Inter-Symbol Interference) 99
100 Esempio (prossima slide ) 100
101 Esempio Possibilità di interferenza intersimbolica!! 101
102 Impulse response 102
103 Canale wireless : fading multipath La rilevanza del delay spread può essere quantificata calcolando il suo valore quadratico medio (RMS Delay Spread): con τ d n 1 τ = τ n RMS i= 1 = n ( τ P ) i= 1 i P i i n i 1 P = i i= 1 ( 2 ) 2 P τ i i d τ RMS RMS delay spread τ i ritardo del path i P i potenza ricevuta path i n numero di path 103
104 Canale wireless : fading multipath L inverso del delay spread fornisce la banda di coerenza Se la banda di coerenza è molto maggiore della banda del segnale il delay spread non pone problemi Se al contrario la banda di coerenza è comparabile con quella del segnale il delay spread provoca interferenze intersimbolica non trascurabile e errori in ricezione In questo caso per ovviare alla distorsione in frequenza del canale occorre equalizzare con un opportuno filtro adattativo in ricezione 104
105 Consumo energetico 105
106 Protocolli a basso consumo energetico I dispositivi portatili hanno bisogno di sorgenti esterne di energia (batterie, celle solari) per poter operare Il tempo di vita delle batterie rimane limitato. Aumentano le richieste di energia dei dispositivi portatili Occorre quindi evitare il piu possibile sprechi di energia per massimizzare il tempo in cui i dispositivi possono essere operativi Varie componenti del consumo energetico (display, interfaccia radio, CPU...). Tipicamente consumo dovuto all interfaccia radio una delle componenti piu significative. 106
107 Consumo energetico dell interfaccia radio Il transceiver puo essere in uno di questi stati tx Awake and transmitting rx idle Awake and receiving Awake, neither transmitting nor receiving asleep Asleep: interfaccia radio non operativa (non si puo Ne trasmettere ne ricevere) Consumo dipende dallo stato e dal transceiver. Valori di riferimento, caso WLAN:E(Rx)<=E(Tx)=2E(Rx); E(idle) un po piu bassa E(rx); E(asleep) MOLTO piu bassa (e.g. 1/100) 107
108 Protocolli a basso consumo energetico per l interfaccia radio Obiettivo: minimizzare il consumo energetico (cercando di tenere i nodi il piu possibile in stati a basso consumo energetico; tenendo anche conto dei costi per passare da uno stato all altro) MANTENENDO buone prestazioni rispetto alle metriche classiche (troughput, ritardo,...) Criteri generali: Evitare di trasmettere/ricevere informazioni ridondanti/non necessarie o evitare di tx quando c e una probabilita elevata che il pacchetto vada perso Attenzione alla ricezione: costa e non e predicibile quando dovro ricevere alternanza stati di awake/alseep minimizzazione del consumo energetico legato alla Trasmissione di informazione 108
109 Protocolli a basso consumo energetico per l interfaccia radio. Esempi: Evitare di trasmettere/ricevere informazioni ridondanti/non necessarie o evitare di tx quando c e una probabilita elevata che il pacchetto vada perso Esempi: compressione dell header Minimizzazione del numero di messaggi di controllo inviati Evitare di ricevere completamente pacchetti di cui non si e destinazione (ricordatevi che il mezzo fisico e broadcast!!) - bloccare le ritrasmissioni di pacchetti persi under heavy fading 109
110 Protocolli a basso consumo energetico per l interfaccia radio. Esempi: minimizzazione del consumo energetico legato alla trasmissione di informazione Esempi: Power control (non trasmetto alla massima potenza del dispositivo ma con sufficiente potenza affinche il o i vicini mi ricevano) Instradamento su piu hop corti puo convenire... Qualche informazione in piu sulle caratteristiche energetiche dell interfaccia radio per motivare queste affermazioni
111 Energy in Radio: the Deeper Story. Incoming information Tx: Sender Channel Rx: Receiver Outgoing information Tx Eelec Transmit electronics ERF Power amplifier Rx E elec Receive electronics Wireless communication subsystem consists of three components with substantially different characteristics Their relative importance depends on the transmission range of the radio Da Mobicom 2002 tutorial M. Srivastava, D. Estrin 111
112 GSM Examples Nokia C021 Wireless LAN nj/bit nj/bit nj/bit Medusa Sensor Node (UCLA) E RF Tx E elec Rx E elec ERF Tx E elec Rx E elec Tx E elec The RF energy increases with transmission range Rx E elec The electronics energy for transmit and receive are typically comparable E RF ~ 1 km ~ 50 m ~ 10 m Da Mobicom 2002 tutorial M. Srivastava, D. Estrin 112
113 Protocolli a basso consumo energetico per l interfaccia radio. Esempi: minimizzazione del consumo energetico legato alla trasmissione di informazione Esempi: Power control (non trasmetto alla massima potenza del dispositivo ma con sufficiente potenza affinche il o i vicini mi ricevano) Instradamento su piu hop corti puo convenire... In quali casi convengono queste tecniche?? Conviene istradare su hop corti in reti che usano tecnologie con elevato raggio trasmissivo? E se le reti hanno un raggio trasmissivo molto corto? 113
114 Protocolli a basso consumo energetico per l interfaccia radio Alternanza stati di awake e asleep Esempio: in ricezione: quando sara pronto a ricevere il dispositivo? conoscenza di questa informazione fondamentale perche coppie di dispositivi possano comunicare efficacemente Trade-off: latency/energy. Asleep time lunghi Basso consumo energetico Attesa lunga prima di poter comunicare con il nodo 114
115 Protocolli a basso consumo energetico per l interfaccia radio MAC:collisioni = sprechi energetici Data link: FEC/ARQ? Routing: istradamento a basso consumo energetico... Necessita di tener conto del consumo energetico in tutti gli strati protocollari 115
116 Accesso Radio Condiviso 116
117 Accesso radio condiviso Per far comunicare stazione radio base e stazioni mobili i sistemi cellulari usano la banda radio assegnata dalle autorità responsabili Questa risorsa trasmissiva è condivisa da tutte le comunicazione e va dunque in qualche modo divisa (in modo statico o dinamico) tra i flussi informativi La divisione della risorsa radio porta alla creazione di canali radio fisici Nel caso di servizio voce la tecnica di commutazione utilizzata è di tipo a circuito e quindi un canale fisico è assegnato ad ogni comunicazione stazione base stazione mobile (canale di traffico dedicato) Lo stesso avviene per il servizio dati a circuito Nel caso di servizio dati a pacchetto i canali possono essere condivisi dinamicamente (canale di traffico condiviso) Altri canali, come vedremo, servono per scopi di servizio (canali di controllo e segnalazione) 117
118 Accesso radio condiviso: Multiplazione La multiplazione di livello fisico è la tecnica che consente di creare i canali fisici nel caso in cui la stazione trasmittente sia unica consiste nel suddividere la capacità di un canale in sottocanali di velocità inferiore 118
119 Accesso radio condiviso: Multiplazione La stazione trasmittente coinvolta è unica canale 1 canale 3 canale 2 Problema tipico della tratta downlink (forward link) di di sistemi cellulari (dalla stazione base ai ai terminali d utente) 119
120 Accesso radio condiviso: Accesso Multiplo Tecnica con la quale da un unico canale broadcast se ne possono ricavare altri di tipo punto-punto Le stazioni trasmittenti possono essere molteplici (problema di coordinamento) canale 1 canale 2 canale 3 Problema tipico della tratta uplink (reverse link) di di sistemi cellulari (dai terminali d utente alle stazioni base) Necessita di protocolli di MAC (esempio:fdma/tdma) Nota che è necessaria anche una tecnica per la divisione tra canali uplink e canali downlink (tecnica di duplexing) vedi vedi corso corso di di Reti Reti 1 120
121 Accesso radio condiviso: Multiplazione/Accesso Multiplo Nodo 1 Nodo 2 Multiplazione MPX DMPX Accesso Multiplo Nodo 1 Nodo 2 Nodo 3 Nodo 4 AM AM AM AM Canale broadcast Ci occuperemo in seguito in dettaglio delle tecniche di accesso multiplo e multiplazione 121
122 Accesso radio condiviso: Riuso di frequenze La risorsa radio deve essere divisa tra stazioni radio base Il problema in questo caso è più complesso La quantità di risorsa radio (banda) è molto limitata e non è possibile dedicarla in modo esclusivo ad un canale fisico di una particolare cella Nella divisione della risorsa radio tra le celle in qualche modo la risorsa viene riusata più volte in celle sufficientemente distanti in modo che l interferenza reciproca risulti fortemente attenuata (si ricordi il path loss) E chiaro che il riuso di frequenze è critico e determina da un lato il numero di canali che si riesce ad assegnare a ciascuna cella e dall altro la qualità del canale Dedicheremo nel seguito molta attenzione al problema! 122
123 Accesso radio condiviso: Prestazioni Indipendentemente dal modo con il quale la risorsa viene suddivisa il numero di canali che si riesce ad assegnare a ciascuna cella è limitato Salvo casi particolari (e che vedremo come quelli di allocazione dinamica, ) il numero di canali è anche fisso Il numero di conversazioni contemporanee per cella è limitato ed è dunque possibile che all arrivo di una chiamata a circuito (ad es. voce) non vi siano più canali disponibili nella rete d accesso radio (blocco della chiamata) Per valutare le prestazioni in termini di probabilità di blocco della chiamata occorre caratterizzare il traffico - Processo degli arrivi (chiamate voce ben modellate da processo di Poisson) - Tasso degli arrivi - Durata media della chiamata 123
124 Processo degli arrivi La probabilità che il numero di arrivi N(t,t+τ) in un intervallo temporale fra t e t+τ sia pari a k è data da: P[ N( t, t λτ ( ) + τ) = k] = e k! k λτ 124
125 Il Traffico In condizioni di stazionarietà le medie non dipendono da T E[A(T)] = A Traffico medio (chiamate attive) in un intervallo di lunghezza T A = λ X λ frequenza media dell arrivo delle chiamate (call/s) X durata media dei messaggi (s) A non ha dimensione Il traffico si misura in Erlang 125
126 Come caratterizzare lo smaltimento di traffico in una cella: Sistemi di servizio Ad un sistema di servizio arrivano richieste di servizio secondo un processo (puntuale) degli arrivi Ciascuna richiesta è caratterizzata da un tempo di servizio necessario ad uno dei serventi per soddisfarla E possibile la presenza di un sistema di attesa (o coda) dove le richieste attendono che un servente si liberi arrivi serventi 126
127 Teoria del traffico: Sistema a pura perdita Per modellare l arrivo delle chiamate in una cella con un numero di canali disponibili pari a n basta usare un sistema a pura perdita (senza posti in coda) con n serventi Si mostra che, nell ipotesi di arrivi di Poisson, la probabilità di rifiuto di una chiamata è data dalla formula B di Erlang: B( n, A) = n n A n! A k k = 0 k! dove A=λT (in Erlang), λ frequenza media degli arrivi (call/s), T durata media delle chiamate NOTA: vale per qualunque distrib. della durate delle chiamate 127
128 Teoria del traffico: Sistema a pura perdita Il traffico perso (rifiutato) dal sistema è dato da: A p = A B( n, A) mentre quello smaltito da: A s ( 1 B( n, A ) = A Ap = A ) Il coefficiente di utilizzo dei canali è dato da: A s ( 1 B( n, A) ) A ρ = =, 0 ρ 1 n n 128
129 Teoria del traffico: Probabilità di blocco 129
130 Teoria del traffico: Probabilità di blocco Al crescere del carico offerto (Erlang) cresce la probabilità di blocco 130
131 Teoria del traffico: Probabilità di blocco Data una probabilità di blocco desiderata, più alto il numero di canali, più elevato il traffico offerto che può essere sostenuto 131
132 Teoria del traffico: Probabilità di blocco Data una probabilità di blocco desiderata e dato un traffico atteso 132 (target di utenti) quale è il numero minimo di canali necessario?
133 FINE TERZA LEZIONE 133
134 Problematiche di MAC in reti ad hoc un esempio, reti Si usano approcci CSMA-like, e.g. CSMA/CA Perche non TDMA like? Perche non CSMA/CD? nodi non ricevono/trasmettono contemporaneamente Hidden terminal Exposed terminal I due nodi che Tx non si ascoltano Il nodo Potrebbe trasmettere 134
135 Distributed Coordination Function Basato sul CSMA/CA Prima di trasmettere un frame una stazione fa il sensing del canale Se il canale e libero per un intervallo superiore al Distributed InterFrame Space (DIFS) la stazione trasmette Altrimenti (canale gia occupato) si aspetta la fine della trasmissione corrente + un intervallo casuale detto backoff timer. Il backoff timer viene decrementato solo quando il canale e idle e viene congelato quando invece il canale e occupato (e riattivato quando il canale e libero per un DIFS) DOMANDA:PERCHE? La stazione trasmette quando il backoff timer raggiunge il valore zero. Il valore del backoff timer e scelto casualmente all interno di una finestra di CW slots. Al primo tentativo CW e settato al valore minimo previsto da standard settato a 16. Come fa la MS trasmettente a sapere se il frame e stato ricevuto con successo (collisioni si possono verificare per trasmissioni simultanee o per effetto del terminale nascosto)? Viene inviato dal ricevente un ACK esplicito alla fine della corretta ricezione del frame, dopo aver atteso per un tempo pari allo Short InterFrame Space (SIFS), SIFS<DIFS Nel caso di collisione si aspetta un tempo random e si prova a ritrasmettere backoff esponenziale (CW viene raddoppiata ad ogni ritrasmissione fino ad un massimo di 1024 slots) 135
136 Distributed Coordination Function 136
137 Effetto dell RTS e CTS RTS CTS 137
138 Distributed Coordination Function Virtual carrier sensing 138
139 Allocazione delle frequenze: organizzazione a celle 139
140 Cellular system architecture 1 BS per cell Cell: Portion of territory covered by one radio station One or more carriers (frequencies; channels) per cell Mobile users fullduplex connected with BS 1 MSC controls many BSs f4 f4 f5 f5 f3 f3 f1 f1 f6 Wired network MSC 1 MSC 2 f6 f2 f2 f7 f7 f4 f4 f5 f5 f3 f3 f1 f1 f6 f6 f2 f2 f7 f7 MSC connected to PSTN BS MSC PSTN = Base Station = Mobile Switching Centre = Public Switching Telephone Network 140
141 Coverage for a terrestrial zone Signal OK if P rx > -X dbm P rx = c P tx d -4 greater P tx greater d BS d 1 Base Station N=12 channels (e.g. 1 channel = 1 frequency) N=12 simultaneous calls Covering a large geographical area NOT possible 141
142 Cellular coverage target: cover the same area with a larger number of BSs 19 Base Station 12 frequencies 4 frequencies/cell Worst case: 4 calls (all users in same cell) Best case: 76 calls (4 users per cell, 19 cells) Average case >> 12 Low transmit power Key advantages: Increased capacity (freq. reuse) Decreased tx power 142
143 Cellular coverage (microcells) many BS Very low power!! Unlimited capacity!! Usage of same spectrum (12 frequencies) (4 freq/cell) Disadvantage: mobility management additional infrastructure costs 143
144 Increased via frequency reuse Cellular capacity Frequency reuse depends on interference need to sufficiently separate cells reuse pattern = cluster size (7 4 3): discussed later Cellular system capacity: depends on overall number of frequencies Larger spectrum occupation frequency reuse pattern Cell size Smaller cell (cell microcell picocell) = greater capacity Smaller cell = lower transmission power Smaller cell = increased handover management burden 144
145 hexagonal cells A B A D B C B C B A D A D A C B C B C D A D A D B C B C A D Hexagon: Good approximation for circle Ideal coverage pattern no holes no cell superposition Example case: Reuse pattern = 4 145
146 PART 2 Cellular Coverage Concepts (piu in dettaglio sull organizzazione di un sistema cellulare) Lecture 2.2 Clusters and CCI
147 Reuse distance: Key concept In the real world depends on Territorial patterns (hills, etc) Transmitted power and other propagation issues such as antenna directivity, height of transmission antenna, etc Simplified hexagonal cells model: reuse distance depends on reuse pattern (cluster size) Possible clusters: 3,4,7,9,12,13,16,19, Reuse patterns K = D Cluster: K = D R 2 147
148 Dim. dei cluster di celle D K=3 148
149 Dimensione dei cluster A B A D B C B C B A D A D A C B C B C D A D A D B C B C A D K=4 149
150 Dimensione dei cluster D K=7 150
151 General formula Valid for hexagonal geometry D = reuse distance R = cell radius K=cluster size Reuse distance D = R 3K q = D/R =frequency reuse factor K q=d/r 3 3,00 4 3,46 7 4,58 9 5, , ,24 151
152 v Proof Distance between two cell centers: (u 1,v 1 ) (u 2,v 2 ) (3,2) u D = 2 o [ ] [ ] 2 o ( u2 u1) cos 30 + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)sin 30 Simplifies to: (1,1) D = u u1) + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)( v Distance of cell (i,j) from (0,0): ( 2 2 v1 2 2 D = i + j + ij 3R ) 2 2 D Cluster: R = i + j + ij easy to see that K = DR = i + j + ij hence: D = R 3K 152
153 v Proof Distance between two cell centers: (u 1,v 1 ) (u 2,v 2 ) (3,2) u D = 2 o [ ] [ ] 2 o ( u2 u1) cos 30 + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)sin 30 Simplifies to: (1,1) D = u u1) + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)( v Distance of cell (i,j) from (0,0): ( 2 2 v1 2 2 D = i + j + ij 3R ) 2 2 D Cluster: R = i + j + ij easy to see that K = DR = i + j + ij hence: D = R 3K 153
154 v Proof Distance between two cell centers: (u 1,v 1 ) (u 2,v 2 ) (3,2) u D = 2 o [ ] [ ] 2 o ( u2 u1) cos 30 + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)sin 30 Simplifies to: (1,1) D = u u1) + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)( v Distance of cell (i,j) from (0,0): ( 2 2 v1 2 2 D = i + j + ij 3R ) 2 2 D Cluster: R = i + j + ij easy to see that K = DR = i + j + ij hence: D = R 3K 154
155 v Proof Distance between two cell centers: (u 1,v 1 ) (u 2,v 2 ) (3,2) u D = 2 o [ ] [ ] 2 o ( u2 u1) cos 30 + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)sin 30 Simplifies to: (1,1) D = u u1) + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)( v Distance of cell (i,j) from (0,0): ( 2 2 v1 2 2 D = i + j + ij 3R ) 2 2 D Cluster: R = i + j + ij easy to see that K = DR = i + j + ij hence: D = R 3K 155
156 v Proof Distance between two cell centers: (u 1,v 1 ) (u 2,v 2 ) D = o 2 o [( u u ) cos 30 ] + [( v v ) + ( u u )sin ] Simplifies to: (3,2) D = 2 2 ( u2 u1) + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)( v2 v1 ) u Distance of cell (i,j) from (0,0): (1,1) D = i + j + ij 3R Se R è il raggio di un esagono la metà della distanza tra due 2 2 celle adiacenti è D R = i + j + ij Cluster: easy to see that K Dhence: 2 R 3 = 2 R = i3+ j + ij R = R = R D = R 3K ( ) Distanza tra i centri di celle adiacenti Quindi la distanza tra due celle adiacenti è 2 volte questa quantità! 156
157 v Proof Distance between two cell centers: (u 1,v 1 ) (u 2,v 2 ) D = o 2 o [( u u ) cos 30 ] + [( v v ) + ( u u )sin ] Simplifies to: (3,2) D = 2 2 ( u2 u1) + ( v2 v1 ) + ( u2 u1)( v2 v1 ) u Distance of cell (i,j) from (0,0): (1,1) D = i + j + ij 3R 2 2 D R = i + j + ij (definizione di D R ) Cluster: easy to see that K = DR = i + j + ij hence: K = D 2 / 3R 2 D = R 3K 157
158 Proof Se considero una cella che usa un determinato gruppo di frequenze A dato che voglio ricoprire l area con cluster i centri delle celle intereferenti saranno a distanza D Posso approssimare l area di ciascun cluster con l area di un esagono il cui raggio e dato da D / 3 K=7 D 158
159 Proof Posso approssimare l area di ciascun cluster con l area di un esagono il cui raggio e dato da D / 3 Se il raggio di una cella esagonale e r la distanza tra i centri di due esagoni adiacenti e d = 3r Nel caso di cluster adiacenti la distanza tra i loro centri e D Quindi il raggio dell esagono che contiene il cluster e r= D / 3 K=7 D 159
160 Proof L area occupata da un cluster A cluster e quindi data da: 2 3 D Quanti esagoni di area 3 2 ( R) 3 possono stare 2 in un area pari a 3 D 3? Risposta: 3 D 3 2 Acluster 2 3 D K = = = = A 3 2 cella ( R) 3 R = D D 2 D = 3KR 2 = R 3 K K = R 3 3R 2 ( D ) 2 R 160
161 Proof L area occupata da un cluster A cluster e quindi data da: 2 3 D Quanti esagoni di area 3 2 ( R) 3 possono stare 2 dato che: in un area pari a 3 D 3? = i + j + ij D R = i + j + 2 Risposta: 3 D 3 2 Acluster 2 3 D K = = = = D A 3 2 cella ( R) 3 R = D D 2 D = 3KR 2 = R 3 K K = R 3 3R D 3R ij ( ) 2 R 161
162 Clusters K = DR = i + j + ij K=7(i=2,j=1) K=4 (i=2,j=0) 162
163 Possible clusters all integer i,j values i j K=ii+jj+ij q=d/r , , , , , , , , , , , , , , , ,64 Dim.ammissibili dei cluster 1,3,4,7,9,12,13,16, 163
164 Co-Channel Channel Interference C A F B G D E C A A F B G D E E C A F B G D E C A A F B G D E C A F S N S I S N Frequency reuse implies that remote cells interfere with tagged one Co-Channel Interference (CCI) sum of interference from remote cells signal power (S) = noise power (NS) + interfering signal power (I) signal power (S) = interfering signal power (I) S as NS small I 164
165 CCI Computation - assumptions Assumptions N I =6 interfering cells N I =6: first ring interferers only we neglect second-ring interferers Key simplification Signal for MS at distance R Signal from BS interferers at distance D Negligible Noise N S S/N ~ S/I d η propagation law η=4 (in general) Same parameters for all BSs Power P o R D int D D int ~D R Power P o Same P tx, antenna gains, etc 165
166 166 CCI computation CCI computation η η η η η q N R D N D R N D R I S N S I I I N k I cost cost 1 = = = = = = Results depend on ratio q=d/r (q=frequency reuse factor) K R D 3 = By using the assumptions of same cost and same D: Alternative expression: recalling that ( ) ( ) η η η K K N K R R N I S N S I I = = = USAGE: Given an S/I target, cluster size K is obtained N I =6,η=4 ( ) K K I S = =
167 S I S I K target conditions: S/I=9 db η=4 Solution: = 10 = ( 3K ) = η η= 4 K = 8 K 3 = Examples 2 3 S I target conditions: S/I= 18dB η=4.2 Solution: S I log K [ db] = 5η log( 3K ) ( 3K ) 10 3 S N = 21 = S I 5.63 = η 3 2 ( K ) 10log 6 = K = 7 167
168 S/I computation assuming 6 interferers only (first ring) K q=d/r S/I S/I db 3 3,00 13,5 11,3 4 3,46 24,0 13,8 7 4,58 73,5 18,7 9 5,20 121,5 20,8 12 6,00 216,0 23,3 13 6,24 253,5 24,0 16 6,93 384,0 25,8 19 7,55 541,5 27,3 21 7,94 661,5 28,2 25 8,66 937,5 29,7 168
169 Additional interferers B C B C B A D A D A D B C B C B C B A D A D A D A D B C B C B C B C B D A D A D A D B C B C B C D A D A D A B C B C B case K=4 note that for each cluster there are always N I =6 firstring interferers A B In CCI computation, contribute of additional interferers is marginal 169
170 Multiple Tiers of Interferers approssimazione 170
171 Special case of co-channel channel interference 171
172 sectorization Directional antennas Cell divided into sectors Each sector uses different frequencies To avoid interference at sector borders PROS: CCI reduction Sector 3 fa, 2L + 1L fa, 3L Sector 2 fa, L + 1L fa, 2L Sector 1 f a, 1L f a, L CONS: Increased handover rate Less effective trunking leads to performnce impairments CELL a 172
173 173 CCI reduction via sectorization CCI reduction via sectorization three sectors case three sectors case C B D E C B D E F G C D E F E F G A E F G C B A F G C B A D F G Inferference from 2 cells, only Instead of 6 cells A A A A = = = db I S db I S I S D R I S omni omni o o η η Conclusion: 3 sectors = 4.77 db improvement With usual approxs (specifically, D int ~D)
174 6 sectors 60 o Directional antennas CCI reduction: 1 interfereer only 6 x S/I in the omni case Improvement: 7.78 db 174
175 6 sectors Cella di riferimento Unica BS che disturba le ricezioni/ trasmissioni verso/dalle MU nella cella di riferimento C A F B G G D E C A F A F B G D E E C A F B G D E C A A F B G D E C A F 175
176 Pianificazione di sistemi cellulari 176
177 Blocking probability: Erlang-B Fundamental formula for telephone networks planning Π block A o =offered traffic in Erlangs = C Ao C! = A C j o j= 0 j! E 1, C ( A ) o blocking probability 100,00% 10,00% 1,00% 0,10% 0,01% Efficient recursive computation available E 1, C ( A ) o = C A + o E A 1, C 1 o E ( Ao ) ( A ) 1, C 1 C=1,2,3,4,5,6, offered load (erlangs) o 177
178 Capacity planning Target: support users with a given Grade Of Service (GOS) GOS expressed in terms of upper-bound for the blocking probability GOS example: subscribers should find a line available in the 99% of the cases, i.e. they should be blocked in no more than 1% of the attempts Given: Offered load A o Target GOS B target C (number of channels) is obtained from numerical inversion of B = target, ( ) E A 1 C o 178
179 Channel usage efficiency Offered load (erl) Carried load (erl) A C channels A = A ( 1 B) o c o A o B Blocked traffic efficiency: ρ = A C c = A o ( A ) ( 1 E ) C 1, C o A C o if small blocking Fundamental property: for same GOS, efficiency increases as C grows!! 179
180 example blocking probability 100,0% 10,0% 1,0% A = 40 erl A = 60 erl A = 80 erl A = 100 erl 0,1% capacity C GOS = 1% maximum blocking. Resulting system dimensioning and efficiency: 40 erl C >= erl 80 erl C >= 75 C >= erl C >= 117 ρ = 74.9% ρ = 79.3% ρ = 82.6% ρ = 84.6% 180
181 Trunking Efficiency 181
182 Erlang B calculation - tables ErlangB Online calculator: 182
183 Application to cellular networks Meglio con area dell esagono! 183
184 Other example 184
185 Other example il fatto di avere più celle con pochi canali (ad esempio perche ho scelto un K diverso) non porta ad un vantaggio in termini di capacità del sistema 185
186 Sectorization and traffic Assume cluster K=7 Omnidirectional antennas: S/I=18.7 db 120 o sectors: S/I=23.4 db 60 o sectors: S/I=26.4 db Sectorization yields to better S/I BUT: the price to pay is a much lower trunking efficiency! With 60 channels/cell, GOS=1%, Omni: 60 channels A o =1x46.95= erl ρ=77.46% 120 o : 60/3=20 channels ρ=59.54% A o =3x12.03= 36.09erl 60 o : 60/6=10 channels ρ=44.15% A o =6x4.46= 26.76erl 186 Erlang supportati per settore
187 Cells in real world Shaped by terrain, shadowing, etc Cell border: local threshold, beyond which neighboring BS signal is received stronger than current one 187
188 FINO A QUI VERSIONE FINALE DELLE SLIDE 08/09 188
189 Gestione della mobilità 189
190 Cellular coverage (microcells) many BS Very low power!! Unlimited capacity!! Usage of same spectrum (12 frequencies) (4 freq/cell) Disadvantage: mobility management additional infrastructure costs 190
191 Gestione della mobilità Nelle reti cellulari gli utenti possono muoversi nell area del sistema e quindi passare da una cella ad un altra Questo ovviamente pone problemi di instradamento dell informazione (o più semplicemente delle chiamate nel caso di servizio voce) Tutte le procedure che la rete mette in atto per consentire agli utenti mobili di essere raggiunti da una comunicazione e di mantenere la comunicazione attiva anche in presenza di cambiamento di cella vanno sotto il nome di gestione della mobilità 191
192 Gestione della mobilità Gli utenti di sistemi cellulari MENTRE SI SPOSTANO possono: chiamare essere chiamati conversare E necessaria una qualche intelligenza che supporti tutto questo (funzionalità di ROAMING). 192
193 Gestione della mobilità Nel caso di servizio a circuito le procedure di gestione della mobilità si differenziano a secondo che l utente che si sposta sia in stato IDLE (nessun circuito attivo) o in stato ACTIVE (in conversazione) ACTIVE: c è un circuito attivo che deve essere reinstradato dopo ogni cambio di cella (Handover) IDLE: l utente deve poter essere localizzato per indirizzargli una chiamata (Location Update, Cell Selection, Cell Reselection) 193
194 Gestione della mobilità: Cell selection Un terminale mobile in idle si aggancia ad una cella sulla base del segnale ricevuto dalla stazione base Su un opportuno canale di controllo comune la stazione radio base trasmette dell informazione di sistema che, tra l altro, specifica il suo identificativo Il terminale mobile scandisce le frequenze radio per decodificare il canale di controllo delle stazioni base della zona Il terminale seleziona la stazione base da cui riceve il segnale più potente Il terminale non smette mai di scandire periodicamente anche le altre frequenze e se trova un segnale più forte da un altra stazione base cambia la selezione 194
195 Gestione della mobilità: Location Update Location Area: entità topologica gerarchicamente superiore alla cella (gruppo di più celle) Un utente IDLE è localizzato dal sistema su base Location Area (e non su base cella) L ultima location area di ogni utente è memorizzata in opportuni database della rete Data Base LA 1 LA 2 195
196 Gestione della mobilità: Location Update Se un utente in stato IDLE passa da una LA ad un altra scatena una procedura di Location Update L informazione sulla LA in cui si trova un utente serve per indirizzare le chiamate Data Base LA 1 LA 2 196
197 Gestione della mobilità: Paging All arrivo di una chiamata per l utente mobile viene consultato il registro Una volta nota la LA viene iniziata una procedura di paging Ogni stazione base della LA invia un messaggio di controllo in broadcast con l identificativo dell utente cercato Alla risposta del teminale mobile la rete conosce la cella e instrada la chiamata reply paging paging Data Base 197
198 QUESITO: Gestione della mobilità: Paging vs. Location Update Quanto grandi conviene fare le Location Area? piccole grandi Cosa spinge in un verso, cosa nell altro? Data Base LA 1 LA 2 198
199 Gestione della mobilità: Handover Procedura con cui un terminale mobile in conversazione cambia la stazione base su cui è attestato Nel network-controlled handoff e mobile assisted handoff (NCHO e MAHO) la procedura è sempre iniziata lato rete, sulla base di misurazioni (potenza del segnale ricevuto, qualità, ecc.) effettuate sia lato rete che lato utente Si richiedono procedure di Handover efficienti e veloci Vedremo nel caso del GSM come le procedure di handover vengono gestite dal punto di vista della segnalazione di rete e del routing del circuito 199
200 Gestione della mobilità: Handover Quando scatenare un Handover? La scelta delle soglie di attivazione della procedura di handover è fattore critico h Handover TH Receiver TH Δt t Se h è troppo piccolo Δt è troppo piccolo e si rischia di perdere la connessione Se h è grande aumenta il numero di richieste di handover e quindi il traffico di segnalazione in rete 200
201 Gestione della mobilità: Handover Quando scatenare un Handover? Esistono diversi metodi 1 - metodo del segnale più forte l handover avviene nel punto A a causa delle fluttuazioni del segnale sono possibili molti rimbalzi (effetto ping-pong) 201
202 Gestione della mobilità: Handover Quando scatenare un Handover? Esistono diversi metodi 2 - metodo del segnale più forte con soglia se il segnale dalla precedente BS è inferiore a una soglia (as. es. T2) e la potenza di un altra BS è più forte; l handover avviene nel punto B 202
203 Gestione della mobilità: Handover Quando scatenare un Handover? Esistono diversi metodi 3 - metodo del segnale più forte con isteresi se la potenza dell altra BS è più forte di un valore h; l handover avviene nel punto C 203
204 Gestione della mobilità: Prestazioni Handover Quando avviene un handover viene rilasciato il canale nella vecchia cella e viene richiesto un canale nella nuova; il canale nella nuova può non essere disponibile Definiamo la probabilità di rifiuto di handover (P drop ) come la probabilità che una richiesta di handover non possa essere soddisfatta e la probabilità di blocco (P block ) come la probabilità di rifiutare una nuova chiamata Nei sistemi che trattano le richieste di handover come le nuove richieste entranti (call setup) P drop =P block In realtà è meglio bloccare una chiamata entrante che perderne una attiva Si può tentare di trattare meglio le richieste di handover 204
205 Gestione della mobilità: Prestazioni Handover Tecnica dei Canali di Guardia Canali di guardia (Guard Channels) Un certo numero di canali viene riservato per le richieste di handover P drop diventa più bassa ma la capacità del sistema risulta inferiore E critico il dimensionamento del sistema che necessita stime accurate sull andamento temporale del traffico (quanti canali riservo alle richieste di handover?) 205
206 Altre possibilità Gestione della mobilità Queuing priority scheme Handoff area: area all interno della quale l MS puo ascoltare entrambe le stazioni base. Se non sono disponibili canali nella nuova BS si continua ad essere interconnessi alla vecchia BS; la richiesta di handover viene bufferizzata alla nuova BS e servita non appena si libera un canale. Subrating scheme Se non ci sono canali disponibili presso la nuova Base Station un canale precedentemente allocato per una chiamata viene diviso in due canali a meta data rate, permettendo ad entrambe le chiamate di andare avanti. 206
207 Roaming. 1. All arrivo a LA l utente deve registrarsi con il nuovo VLR 2. Il nuovo VLR informa l HLR dell utente della sua nuova posizione. L HLR invia in risposta un ack con informazioni quali il profilo dell utente 3. Il nuovo VLR informa l utente della registrazione con successo 4. L HLR invia un messaggio di deregistrazione verso il vecchio VLR VLR HLR: Home location register MSC 2 HLR PSTN 4 VLR: Visiting location register VLR MSC LA 1 3 NY 207
208 Set up di chiamate. Esempi 1. MS telefono fisso tramite l VLR dell MS 1. Telefono fisso MS:tramite il gateway MSC si contatta l HLR e tramite questo il VLR corrente. 2. IL VLR restituisce l info sull MSC da contattare 3. La chiamata viene messa su VLR 1 2 MSC HLR GMSC PSTN 1 2 VLR MSC LA 3 NY 208
209 Gestione della mobilità: Tipologie di Handover Hard Handover (GSM-2G) Presuppone l abbattimento e l instaurazione di un nuovo link radio Soft Handover (UMTS-3G) Sfruttando la macrodiversità l utente è contemporaneamente collegato con più stazioni base 209
210 Gestione della mobilità: Handover Ci occuperemo in seguito dell handover in GMS LETTURA CONSIGLIATA: LETTURA CONSIGLIATA: Trends Trends in in handover handover design design Pollini, Pollini, G.P. G.P. IEEE IEEE Communications Communications Magazine Magazine,, Volume: Volume: Issue: Issue: 3 3,, March March Page(s): Page(s):
211 Codifica della voce 211
212 Codifica della voce: Caratteristiche tempo/frequenza (suono vocalizzato) suono vocalizzato: vocale e 212
213 Codifica della voce: Caratteristiche tempo/frequenza suono non vocalizzato: consonante f 213
Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2009/2010
Introduzione alle reti wireless Sistemi Wireless, a.a. 2009/2010 Un. of Rome La Sapienza Chiara Petrioli Prof.ssa Chiara Petrioli Ufficio: Dip. di Informatica Via Salaria 113 3 piano stanza 311 Tel: 06
Introduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013
Introduzione alle reti wireless Reti Avanzate, a.a. 2012/2013 Un. of Rome La Sapienza Chiara Petrioli Department of Computer Science University of Rome Sapienza Italy 2 Il docente Prof.ssa Chiara Petrioli
Reti locali. Protocolli di accesso per reti locali
Protocolli di accesso per reti locali Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ PROTOCOLLI DI ACCESSO PER RETI LOCALI - 1 Caratteristiche reti locali Piccola estensione geografica
Politecnico di Milano. Facoltà di Ingegneria dell Informazione. WLAN e PAN. Reti Radiomobili
Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione WLAN e PAN Reti Radiomobili Wireless LAN Il mondo delle reti dati wired è dominato nell accesso dalle LAN Ethernet (IEEE 802.3) Il meccanismo
Reti mobili distribuite
Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione Reti mobili distribuite Prof. Antonio Capone Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione 1 Introduzione Reti Mobili Distribuite
RETI DI CALCOLATORI - Reti locali
Protocolli di accesso per reti locali Gruppo Reti TLC nome.cognome@polito.it http://www.telematica.polito.it/ RETI DI CALCOLATORI Reti locali - 1 Copyright Quest opera è protetta dalla licenza Creative
RETI A COMMUTAZIONE DI PACCHETTO. Caratteristiche e principi di funzionamento
RETI A COMMUTAZIOE DI PACCETTO Caratteristiche e principi di funzionamento VARIABILITA DEL BIT RATE DI U SEGALE R (Bit-Rate) VALORE DI PICCO DEL BIT-RATE S VALORE MEDIO DEL BIT-RATE E tempo CARATTERISTICE
Coperture cellulari. Marco Listanti. Reti cellulari - Prof. Marco Listanti - A.A. 2008/2009. INFOCOM Dept
Coperture cellulari Marco Listanti Reti cellulari - Prof. Marco Listanti - A.A. 008/009 Indice Le reti cellulari Architettura di una rete cellulare Coperture cellulari Motivazioni Il canale radiomobile
Politecnico di Milano. Facoltà di Ingegneria dell Informazione. Reti Radiomobili. Prof. Antonio Capone
Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione Reti Radiomobili Prof. Antonio Capone Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione 1 - Introduzione al corso Reti Radiomobili
Reti di Telecomunicazione Lezione 2
Reti di Telecomunicazione Lezione 2 Marco Benini Corso di Laurea in Informatica marco.benini@uninsubria.it Programma della lezione Commutazione di circuito multiplexing divisione di frequenza divisione
Reti di Calcolatori:
Reti di Calcolatori: Internet, Intranet e Mobile Computing a.a. 2007/2008 http://www.di.uniba.it/~lisi/courses/reti/reti0708.htm dott.ssa Francesca A. Lisi lisi@di.uniba.it Orario di ricevimento: mercoledì
Wireless Ethernet: tecnologie e possibili applicazioni
Wireless Ethernet: tecnologie e possibili applicazioni Marco Caliari Phoenix Contact Gruppo Rilevamento Misura e Analisi e Gruppo PLC e I/O distribuiti Agenda Trend nell automazione industriale; Perchè
Reti Locali LAN. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni
Reti Locali LAN Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni Caratteristiche delle reti LAN Nelle reti locali tutte le stazioni condividono lo stesso canale trasmissivo, generalmente
COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA
COMUNICAZIONI A RADIOFREQUENZA Teoria e sperimentazione pratica Prof. Giorgio Matteo Vitetta Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari Organizzazione della
Generalità sui protocolli Tecniche di multiplazione Tecniche di accesso Tecniche di commutazione
Generalità sui protocolli Tecniche di multiplazione Tecniche di accesso Tecniche di commutazione Introduzione Introduzione La comunicazione tra due o più utenti avviene tramite un canale detto canale di
Le Reti Informatiche
Le Reti Informatiche modulo 4 Prof. Salvatore Rosta www.byteman.it s.rosta@byteman.it 1 Lo Standard TCP/IP: 1 Nasce dall esigenza di creare uno standard per le reti a livello mondiale che si possa adattare
Comunicazioni ottiche Wireless
Comunicazioni ottiche Wireless Propagazione nello spazio libero (RF) Il canale radio (RF) presenta notevoli caratteristiche, alcune di queste sono Attenuazione Cammini multipli Problemi di compatibilità
Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23
Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14 Pietro Frasca Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23 Giovedì 22-05-2014 1 Reti wireless Una
RETI DI TELECOMUNICAZIONE
RETI DI TELECOMUNICAZIONE Analisi prestazioni protocolli Allocazione statica Confronto ritardo temporale multiplazione FDM e TDM Ipotesi Numero stazioni: N Capacità canale: C bps Lunghezza coda: infinita
Parte II: Reti di calcolatori Lezione 24
Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2013-14 Pietro Frasca Parte II: Reti di calcolatori Lezione 24 Martedì 27-05-2014 1 Una volta che una
Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori
Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Evoluzione dei sistemi informatici Cos è una rete? Insieme di
Programmazione in Rete
Programmazione in Rete a.a. 2005/2006 http://www.di.uniba.it/~lisi/courses/prog-rete/prog-rete0506.htm dott.ssa Francesca A. Lisi lisi@di.uniba.it Orario di ricevimento: mercoledì ore 102 Sommario della
Reti e Protocolli rassegna (II)
Reti e Protocolli rassegna (II) Francesco Dalla Libera francesco@dallalibera.org Prestazioni di un sistema di comunicazione: metriche Throughput (larghezza di banda) analogico: range di frequenze ammissibili
Wireless LAN. Appunti di Sistemi per III inf. A cura di prof. ing. Mario Catalano
Wireless LAN Appunti di Sistemi per III inf. A cura di prof. ing. Mario Catalano Cosa è una Wireless LAN Ethernet Hub/ Switch 10/100 Mbps Shared Bandwidth (CSMA/CD) Internet Ethernet Access Point 11 Mbps
Corsi di Laurea in Ingegneria Informatica Ingegneria delle Telecomunicazioni Ingegneria dell Automazione. Corso di Reti di Calcolatori
Corsi di Laurea in Ingegneria Informatica Ingegneria delle Telecomunicazioni Ingegneria dell Automazione Corso di Reti di Calcolatori Simon Pietro Romano (spromano@unina.it) Antonio Pescapè (pescape@unina.it)
4.5 Sistemi 2.5G: GPRS (Global Packet Radio System) e EDGE (Enhanced Data rate for GSM)
1 INFO-COM Dpt. Dipartimento di Scienza e Tecnica dell Informazione e della Comunicazione Università degli Studi di Roma La Sapienza Comunicazioni Mobili 2 Roberto Cusani Laurea Specialistica in: Ingegneria
Internet (- working). Le basi.
Internet (- working). Le basi. 1 GABRIELLA PAOLINI (GARR) 18 OTTOBRE 2011 Capire come funziona Internet 2 FACCIAMO UN PASSO INDIETRO Internet È un insieme di reti interconnesse fra di loro su tutto il
I protocolli wireless della famiglia IEEE 802
I protocolli wireless della famiglia IEEE 802 Davide Quaglia Reti di Calcolatori - Ethernet e 802.X 1 Problemi delle wireless LAN Interferenza e caduta di potenza del segnale Alta probabilità che il frame
RETI WIRELESS. Introduzione e tipologia delle reti wireless Standard per reti wireless. Reti wireless
RETI WIRELESS Introduzione e tipologia delle reti wireless Standard per reti wireless In una rete wireless i nodi comunicano tramite un canale senza filo (es. canale radio, a infrarossi, ecc.) Caratteristiche
Sistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Parte 11: Accesso Multiplo Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/20 Tecniche di multiplazione o accesso multiplo?
Capitolo 11. Conclusioni
Capitolo 11 Conclusioni In questo lavoro di tesi sono state analizzate le prestazioni dei protocolli a pacchetto per la trasmissione sull interfaccia radio dei sistemi di comunicazione mobile cellulare
MODELLI DI CANALI TRASMISSIVI
MODELLI DI CANALI RASMISSIVI CANALI RASMISSIVI Canali rasmissivi Canale trasmissivo In un Sistema di Comunicazione, per Canale rasmissivo si intende, normalmente, l insieme di: - mezzo isico (mezzo trasmissivo)
Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23
Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Pietro Frasca Parte II: Reti di calcolatori Lezione 23 Martedì 26-05-2015 1 Confronto tra switch
L evoluzione di UMTS: HSDPA
L evoluzione di UMTS: HSDPA Luca D Antonio Roma, 7/12/2006 0 Cos è HSDPA? HSDPA : High Speed Downlink Packet Access Evoluzione dell UMTS di Release 99 Analogo a EDGE per il GSM Finalizzato alla fruizione
Indirizzi LAN (MAC) e IP
Indirizzi LAN (MAC) e IP! Indirizzo IP: guida il pacchetto alla rete di destinazione! Indirizzo LAN (o MAC o fisico): indirizza il pacchetto all interfaccia di rete del nodo di destinazione sulla LAN locale!
Reti di Calcolatori:
Reti di Calcolatori: Internet, Intranet e Mobile Computing a.a. 2007/2008 http://www.di.uniba.it/~lisi/courses/reti/reti0708.htm dott.ssa Francesca A. Lisi lisi@di.uniba.it Orario di ricevimento: mercoledì
E02 ESERCIZI SU MODI DI TRASFERIMENTO
E02 ESERCIZI SU MODI DI TRASFERIMENTO Esercizio 1 Un file di lunghezza F byte è trasferito in una rete a pacchetto, utilizzando n rami in cascata. I nodi attraversati possono essere ritenuti praticamente
1. Introduzione alle reti Wireless
Università di Genova Facoltà di Ingegneria Architetture e Protocolli per Reti Wireless 1. Introduzione alle reti Wireless Prof. Raffaele Bolla dist Nomenclatura di base Le reti wireless sono reti in cui
Fondamenti di Reti di Telecomunicazioni Prof. Guido Maier IV appello 8 febbraio 2010
Prof. Guido Maier IV appello 8 febbraio 2010 Cognome e nome: Matricola: (stampatello) (firma leggibile) Domanda 1 1 (svolgere su questo foglio e sul retro) (7 punti) Si consideri la rete a commutazione
Reti di Calcolatori a.a
Analogico e digitale 2 Corso di laurea in Informatica Reti di Calcolatori a.a. 2007-2008 Prof. Roberto De Prisco Capitolo 3 Dati e segnali Per essere trasmessi i dati devono essere trasformati in segnali
Sistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Progetto di collegamenti radio troposferici tra punti fissi Universita Politecnica delle Marche A.A. 2014-2015 A.A. 2014-2015 Sistemi di Telecomunicazione 1/29 Evoluzione dei
Introduzione al corso di Sistemi Radio e Microonde
Introduzione al corso di Sistemi Radio e Microonde Luca Vincetti Organizzazione del corso Corso da 9 CFU diviso in una parte di lezioni in aula e una parte di laboratorio: Lezioni in aula 7 CFU docenti:
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE Prof. Giovanni Schembra 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati
Lan Ethernet. Appunti a cura del prof. Mario Catalano
Lan Ethernet Appunti a cura del prof. Mario Catalano Concetti di base Trasmissione in banda base (non modulata in frequenza) Codifica Manchester Metodo d accesso CSMA/CD Cablaggio : Regola del 5-4-3 (5
Dr. Greco Polito Silvana. LAN: Local Area Network
LAN: Local Area Network Reti di accesso e di trasporto Topologie diverse nelle reti di accesso: ANELLO, BUS, STELLA Come viene regolata la condivisione delle risorse di accesso tra le varie stazioni???
standard originale a trasmissioni a 5 GHz bit rate 54 Mbit/s b supporto per 5.5 e 11 Mbit/s g trasmissioni a 2.
IEEE 802.11 Lo standard definisce le interfacce fisiche e il livello MAC mentre il livello LLC è definito nello standard 802.2. La standardizzazione, cominciata nel 1990, continua ancora oggi; le versioni
Introduzione. Il routing permette la comunicazione tra due nodi differenti anche se non sono collegati direttamente
Routing Introduzione Il livello 3 della pila ethernet ha il compito di muovere i pacchetti dalla sorgente attraversando più sistemi Il livello di network deve quindi: Scegliere di volta in volta il cammino
1 GSM Domande di verifica
Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria dell Informazione 1 GSM Reti Radiomobili 1. Si descrivano le funzioni svolte dagli elementi di rete del GSM (ME, SIM card, BTS, BSC, MSC, VLR, GMSC, HLR, AuC,
Le Reti Informatiche
Le Reti Informatiche modulo 2 Prof. Salvatore Rosta www.byteman.it s.rosta@byteman.it 1 Commutazione di Circuito Le reti telefoniche utilizzano la tecnica della commutazione di circuito. I commutatori
Protocolli e Architetture. Dr. Greco Polito Silvana
Protocolli e Architetture Cos è un protocollo? Insieme di regole che definiscono le modalità di interazione fra sistemi generalmente distanti Cos è un protocollo? Protocollo umano e protocollo di rete:
RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE
RETI DI CALCOLATORI E APPLICAZIONI TELEMATICHE Prof. PIER LUCA MONTESSORO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine 1999 Pier Luca Montessoro (si veda la nota a pagina 2) 1 Nota di Copyright
Standard delle reti wireless
Standard delle reti wireless Pubblicati dalla IEEE, 802 LAN-MAN standards committee. ISO OSI 7-layer model Application Presentation Session Transport Network Data Link Physical IEEE 802 standards Logical
Politecnico di Milano Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione. Modelli Funzionali
Politecnico di Milano Scuola di Ingegneria Industriale e dell Informazione Modelli Funzionali 2 Il servizio di comunicazione o Date due o più entità remote o Possiamo descrivere il servizio di comunicazione
1. i limiti di p che garantiscono un funzionamento stabile del sistema ;
Problema 1 Un router collega una rete locale ad Internet per mezzo di due linee dedicate, la prima di capacità C 1 = 2.048 Mbit/s e la seconda di capacità C 2 = 512 Kbit/s. Ciascuna linea è dotata di una
1. Introduzione alle Reti di TLC
Università di Genova Facoltà di Ingegneria Reti di Telecomunicazioni e Telemedicina 1 1. Introduzione alle Reti di TL Prof. Raffaele olla ompito della rete è: INTERONNETTERE più apparati o utenti per permettere
- Dispensa VI - RETI DI CALCOLATORI
Elementi di Informatica e Programmazione - Dispensa VI - RETI DI CALCOLATORI Alessandro Saetti (email: alessandro.saetti@unibs.it) Università degli Studi di Brescia 1 Classificazione delle Reti Modalità
Wireless LAN IEEE
Reti non cablate Wireless LAN IEEE 802.11 Mario Baldi Politecnico di Torino mario.baldi[at]polito.it staff.polito.it/mario.baldi WLAN - 1 M. Baldi: si veda pagina 2 Nota di Copyright Questo insieme di
Tipi di comunicazione
Tipi di comunicazione - 1 - COMMUTAZIONE: DI CIRCUITO E DI PACCHETTO La commutazione è quell operazione che predispone il percorso che le informazioni emesse dal mittente devono seguire per raggiungere
2 - Canali e Multiplazione
Università degli studi di Bergamo Università degli studi di Bergamo Dipartimento di Ingegneria dell Informazione e Metodi Matematici Reti di Calcolatori prof. F. Martignon 2 - Canali e Multiplazione 1
Fondamenti di Internet e Reti. Antonio Capone, Matteo Cesana, Ilario Filippini, Guido Maier
Antonio Capone, Matteo Cesana, Ilario Filippini, Guido Maier 4 - Livello Rete (parte ) Antonio Capone, Matteo Cesana, Ilario Filippini, Guido Maier Strato di rete e strato di trasporto Lo strato di trasporto
Sistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Parte 7: Propagazione Radio Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/36 Trasmissione radio dell informazione Ci occuperemo
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica. Corso di Reti di Calcolatori a.a. 2009/10
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Reti di Calcolatori a.a. 2009/0 Roberto Canonico (roberto.canonico@unina.it) Antonio Pescapè (pescape@unina.it) Wireless LAN Le tecnologie wireless Characteristics
Tecnologie Radio Cellulari. Reti Cellulari. Forma e Dimensione delle Celle. Organizzazione di una Rete Cellulare
I semestre 04/05 Tecnologie Radio Cellulari Reti Cellulari Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica
ISDN (INTEGRATED SERVICES DIGITAL NETWORK) Prof. Ing. Maurizio Casoni
ISDN (INTEGRATED SERVICES DIGITAL NETWORK) Prof. Ing. Maurizio Casoni Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia GENERALITÀ Rete di telecomunicazioni in area
RETI DI CALCOLATORI II
RETI DI CALCOLATORI II Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine Ing. DANIELE DE CANEVA a.a. 2009/2010 ARGOMENTI DELLA LEZIONE TEORIA DEL ROUTING ROUTING STATICO ROUTING DINAMICO o PROTOCOLLI
Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde
Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde Dott.ssa Paola Battaglia Dott. Cristian Franceschet Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Caratterizzazione
Standard OSI MODELLO OSI. Caratteristiche generali PRINCIPALI OBIETTIVI DEL MODELLO OSI
Standard OSI Lo standard OSI definisce un modello di riferimento per lo scambio di informazioni tra due calcolatori. MODELLO OSI SISTEMA 1 SISTEMA 2 Caratteristiche generali PRICIPALI OBIETTIVI DEL MODELLO
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica. Corso di Reti di Calcolatori I
Corso di Laurea in Ingegneria Informatica Corso di Reti di Calcolatori I Roberto Canonico (roberto.canonico@unina.it) Giorgio Ventre (giorgio.ventre@unina.it) Il livello trasporto: controllo di congestione
4.2 Accesso Multiplo, Canali di traffico e di controllo, Bursts ed Acquisizione dei sincronismi nel GSM
1 Comunicazioni Mobili 2 R. Cusani Laurea Specialistica in: Ingegneria delle TLC anno 1 Ingegneria Elettronica anno 2 4.2 Accesso Multiplo, Canali di traffico e di controllo, Bursts ed Acquisizione dei
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni 1 - INTRODUZIONE 1 Argomenti della lezione Definizioni: Sorgente di informazione Sistema di comunicazione Segnali trasmissivi determinati e aleatori Architettura
FONDAMENTI DI RETI DI TELECOMUNICAZIONI
Politecnico di Milano Sede di Cremona A.A. 2007/08 Corso di FONDAMENTI DI RETI DI TELECOMUNICAZIONI Martino De Marco (demarco@cremona.polimi.it, demarco@ictc.it) Slide 1 Informazioni utili Lezioni ed esercitazioni
Smart 169MHz
Smart Metering @ 169MHz Pianificazione ed ottimizzazione di una rete Wireless M-Bus Case Study Roberto Messina Account Manager La nostra storia Sedicomè un azienda italiana che vanta 30 anni di esperienza
Lezioni ed esercitazioni Docente: Martino De Marco Durata: Laboratori Docente: Giuseppe Caizzone Durata: Reperibilità del docente:
Politecnico di Milano Sede di Cremona A.A. 2010/11 Corso di RETI DI COMUNICAZIONE E INTERNET Modulo 1 Martino De Marco (demarco@cremona.polimi.it, demarco@ictc.it) Slide 1 Informazioni utili Lezioni ed
5.2 ETHERNET Versione 2.0
61 5.2 ETHERNET Versione 2.0 Lo standard Ethernet si colloca nei primi due livelli della pila OSI senza seguire gli standard IEEE 802 ed in particolare senza adottare il protocollo IEEE 802.2 LLC. La differenza
Reti di Calcolatori. Il software
Reti di Calcolatori Il software Lo Stack Protocollare Application: supporta le applicazioni che usano la rete; Transport: trasferimento dati tra host; Network: instradamento (routing) di datagram dalla
Reg. No: 8167-A UNI EN ISO 9001:2008. Versione 1v0
Reg. No: 8167-A UNI EN ISO 9001:2008 Ricevitore Soft diversity Versione 1v0 Sede legale e operativa: Via Ponte Nuovo 8-20128 Milano MI Email: radio.activity@fastwebnet.it Tel. 0236 514 205 Fax 0236 514
SIMULATORI PER RETI AD HOC
SIMULATORI PER RETI AD HOC Ing. Alessandro Leonardi Dipartimento di Ingegneria Informatica e delle Telecomunicazioni Università degli Studi di Catania Modelli di simulazione per Reti Ad Hoc Le reti Ad-Hoc
ATM Asynchronous Transfer Mode
ATM Asynchronous Transfer Mode Generalità Esigenza: interoperabilità di apparati di rete indipendentemente dal servizio supportato su base mondiale Unica modalità di trasferimento dell informazione a pacchetti
Le reti rete La telematica telematica tele matica Aspetti evolutivi delle reti Modello con mainframe terminali Definizione di rete di computer rete
Reti e comunicazione Le reti Con il termine rete si fa riferimento, in generale ai servizi che si ottengono dall integrazione tra tecnologie delle telecomunicazioni e le tecnologie dell informatica. La
Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici:
Il livello fisico, responsabile della trasmissione del segnale nei diversi mezzi fisici: -lo spettro elettromagnetico; -la modulazione - il teorema di Shannon -la trasmissione guidata Lo spettro elettromagnetico
Corso di Reti di Telecomunicazioni. Giovanni Schembra. Trasmissione trame su canale broadcast
Indirizzi LAN e ARP Corso di Reti di Telecomunicazioni Giovanni Schembra 1 Trasmissione trame su canale broadcast I nodi di una LAN si scambiano trame su un canale broadcast: quando un nodo in una LAN
Dispositivi di Rete. Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni
Dispositivi di Rete Prof. Francesco Accarino IIS Altiero Spinelli Sesto San Giovanni Strumenti hardware per la realizzazione di reti locali Per risolvere le problematiche di interconnessione delle reti
MODELLI ISO/OSI e TCP/IP
PARTE I - Reti di Calcolatori ed Internet MODELLI ISO/OSI e TCP/IP Reti di Calcolatori Livelli e Servizi Il modello OSI Il modello TCP/IP Un confronto tra OSI e TCP/IP ARPANET Ethernet Reti ATM reti wireless
La modulazione numerica
La modulazione numerica Mauro Giaconi 26/05/2009 trasmissione numerica 1 Principi di modulazione numerica 26/05/2009 trasmissione numerica 2 Modulazione numerica La modulazione trasla l informazione di
RETI DI CALCOLATORI. Domande di riepilogo Quarta Esercitazione. Quali sono le differenze tra Bridge, Router e Gateway?
RETI DI CALCOLATORI Domande di riepilogo Quarta Esercitazione Quali sono le differenze tra Bridge, Router e Gateway? Bridge, Router e Gateway servono ad interconnettere reti diverse (internetworking).
Metodologie e Risultati. Scuola Superiore di Specializzazione in Telecomunicazioni. Massimo Celidonio Fondazione Ugo Bordoni (FUB)
Seminario Le nuove frontiere tecnologiche del 5G: Le comunicazioni radiomobili ad onde millimetriche Risultati dell attività sperimentale a 33 GHz e a 75 GHz condotta presso l ISCOM nell ambito del progetto
Antenne e Collegamento Radio
Antenne e Collegamento Radio Trasmissione irradiata Oltre ad essere guidato attraverso le linee di trasmissione, il campo elettromagnetico si può propagare nello spazio (radiazione) Anche la radiazione
Comunicazione tra Computer. Protocolli. Astrazione di Sottosistema di Comunicazione. Modello di un Sottosistema di Comunicazione
I semestre 03/04 Comunicazione tra Computer Protocolli Prof. Vincenzo Auletta auletta@dia.unisa.it http://www.dia.unisa.it/professori/auletta/ Università degli studi di Salerno Laurea in Informatica 2
(parte 2) DHCP e NAT
Marco Listanti Strato di rete (parte 2) DHCP e NAT Autoconfigurazione ur n Protocollo DHCP Telecomunicazioni Fondamenti di reti - Prof. Marco Listanti - A.A. 2010/2011 2008/2009 Configurazione degli Host
Classificazione delle tecniche di accesso multiplo
Classificazione delle tecniche di accesso multiplo Le tecniche di accesso multiplo si dividono in tre classi: Protocolli deterministici o senza contesa: evitano la possibilità che due utenti accedano al
RETI TELEMATICHE / RETI DI CALCOLO Capitolo II Servizi di comunicazione geografici
Prof. Giuseppe F. Rossi E-mail: giuseppe.rossi@unipv.it Homepage: http://www.unipv.it/retical/home.html UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA Facoltà di Ingegneria - Sede distaccata di Mantova MASTER DI 1 LIVELLO
Valutazione del TCP con NS2. Gaia Maselli
Valutazione del TCP con NS2 Gaia Maselli maselli@di.uniroma1.it Esempio di simulazione example2.tcl UDP con CBR Lunghezza della coda = 10 UDP con CBR Cosa succede se il traffico tra il nodo 0 e 3 è di
Disciplina: Sistemi e reti Classe: 5A Informatica A.S. 2015/16 Docente: Barbara Zannol ITP: Alessandro Solazzo
Disciplina: Sistemi e reti Classe: 5A Informatica A.S. 2015/16 Docente: Barbara Zannol ITP: Alessandro Solazzo DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI DISCIPLINARI DEI MODULI - SCELTA DEI CONTENUTI Modulo Unità didattiche
Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico. Laura Vallone
Strumentazione per la misura a banda stretta del campo elettromagnetico Laura Vallone Strumentazione a banda stretta Un misuratore di campo EM a banda stretta si compone di varie parti: o Sistema di ricezione
Tecniche di commutazione
Tecniche di commutazione Modello di un sistema di comunicazione Messaggio Messaggio Segnali Codificatore Modulatore Canale Demodulatore Decodificatore Il messaggio viene originato da una sorgente e deve
Sistemi di Telecomunicazione
Sistemi di Telecomunicazione Parte 12: Concetti di Planning Radiomobile Universita Politecnica delle Marche A.A. 2013-2014 A.A. 2013-2014 Sistemi di Telecomunicazione 1/32 Sistemi cellulari Sistemi cellulari:
Copertura cellulare e Multiplazione. Università di Pavia Sistemi di Trsmissione Radio
Copertura cellulare e Multiplazione Accesso Multiplo Copertura cellulare Resource reuse Reuse pattern: There exists a border area where signals overlap: intererence Unacceptable when a user pays or service
PROBLEMA SU PONTE RADIO SATELLITARE
PROBLEMA SU PONTE RADIO SATELLITARE Si richiede il dimensionamento delle tratte di uplink e di downlink di un ponte radio numerico satellitare in banda Ku (da 11,7 GHz a 14,5 GHz), utilizzante la modulazione
SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE
SPECIFICHE RADIO A.1 INTRODUZIONE Il ricetrasmettitore Bluetooth TM opera nella banda ISM a 2.4 GHz. Le seguenti specifiche definiscono i requisiti che devono soddisfare i ricetrasmettitori Bluetooth TM
Reti SWITCHED LAN FULL DUPLEX (IEEE 802.3x)
Reti SWITCHED LAN FULL DUPLEX (IEEE 02.3x) Docente: Vincenzo Eramo La Rete Logica/Fisica End Station I terminali della rete so deminati End Station I di di commutazione so deminati Page 1 E senza connessione