APPENDICE 3 ENI S.P.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING

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1 APPENDICE 3 ENI S.P.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING

2 Tutte le informazioni di seguito esplicitate sono state estratte dai documenti forniti alla scrivente dalla Società ENI Divisione Refining & Marketing S.p.A. ed elencati nello Elaborato Tecnico Rischi di Incidente Rilevante ai sensi del D.Lgs. 26 giugno 2015, n. 105 di cui il prese fascicolo costituisce appendice. 1. Anagrafica aziendale Fabbricante ENI Divisione Refining & Marketing S.p.A. Sede Sociale: Via Laurentina 449, ROMA Tel. 06/ Fax 06/ Ubicazione Deposito Oli Minerali della Società Eni Divisione R&M Via Torre Maggiore snc. Località Santa Palomba Pomezia (ROMA) Tel. 06/ Fax 06/ Coordinate geografiche Latitudine N: 41 42' 116" Longitudine E: 12 34' 174" (Riferimento: Meridiano di Greenwich) Direttore Responsabile Il "Gestore" dell'attività, ai sensi del D.Lgs 105/2015 è l Ing. Luciano Gregori 2 di 12

3 2. Descrizione dell impianto e dell attività svolta Edificato nella zona industriale di Santa Palomba, il deposito di Pomezia della società ENI Divisione Refining & Marketing S.p.A., si estende su di una superficie di circa m² confinante con altre realtà industriali e produttive ed in particolare, ad est, con lo Stabilimento a Rischio di Incidente Rilevante Liquigas S.p.A. Figura 1 Individuazione dello Stabilimento ENI Divisione Refining & Marketing S.p.A. sul territorio comunale - Rappresentazione satellitare L attività del deposito ENI consiste in stoccaggio e movimentazione di idrocarburi liquidi, al suo interno infatti non si effettuano operazioni di processo, ma solo operazioni di ricevimento prodotto da oleodotto, stoccaggio in serbatoi, additivazione di benzine e gasoli e carico su ATB. L attività è svolta attraverso le seguenti fasi: ricezione stoccaggio spedizione Ricezione La ricezione dei prodotti petroliferi (benzina e gasolio) avviene mediante oleodotto, lungo 113 km, in partenza dalla stazione di spinta sita nel Deposito ENI Divisione Refining & Marketing di Gaeta (LT). 3 di 12

4 Stoccaggio Lo stoccaggio dei prodotti avviene in serbatoi atmosferici a tetto galleggiante collegati alle apparecchiature di movimentazione prodotto attraverso le rispettive tubazioni, in attesa della loro spedizione. Il parco serbatoi è costituito da 16 serbatoi per una capacità totale di stoccaggio di m³. Spedizione La spedizione avviene mediante autobotti. I prodotti vengono prelevati dai relativi serbatoi con l ausilio di pompe e quindi caricati sui mezzi di trasporto in corrispondenza delle pensiline di carico. Additivazione Nel Deposito vengono inoltre effettuate operazioni di additivazione di gasolio Blu e gasolio riscaldamento direttamente in fase di carico dell autobotte, ed operazioni di colorazione/denaturazione del gasolio agricolo/motopesca in serbatoio. Presso il deposito sono inoltre in esercizio i seguenti servizi ausiliari: impianto di trattamento acque; impianto per miscele accidentali; produzione di aria compressa; impianto recupero vapori di benzina; impianto taratura contatori e scarico autobotti. Impianto di trattamento acque Il sistema di raccolta generale riceve le acque da tre linee diverse: una linea per le acque civili dei servizi igienici; una linea che raccoglie le acque di drenaggio di fondo provenienti dai serbatoi contenenti benzine, che vengono convogliate ad un impianto di pretrattamento; una linea che raccoglie i drenaggi dei rimanenti serbatoi e le acque piovane, che vengono avviati direttamente al sistema di trattamento generale. Tutte le acque vengono convogliate in una vasca di decantazione primaria e successivamente trasferite in due serbatoi di stoccaggio che alimentano l impianto di trattamento generale. Le acque depurate vengono infine scaricate nel corpo idrico superficiale denominato Fosso delle Monachelle. Impianto per miscele accidentali Per consentire lo stoccaggio delle miscele, che accidentalmente si formano negli impianti stradali, sono installati 4 serbatoi orizzontali fuori terra Impianto di produzione aria compressa L impianto di produzione aria compressa è situato nell edificio adiacente alla sala pompe ed è costituito da due compressori ed un serbatoio di accumulo. La funzione è quella di fornire aria compressa per il funzionamento di una valvola dello Scraper. Impianto recupero vapori Sono presenti i seguenti impianti recupero vapori: impianto di recupero vapori criogenico con carboni attivi (URV1) - attualmente fuori servizio; impianto di recupero vapori a carboni attivi (URV2); impianto di recupero vapori a carboni attivi (URV3). 4 di 12

5 3. Dati e informazioni sulle sostanze Di seguito si riportano le informazioni, desunte dal Rapporto di Sicurezza, relative alle sostanze presenti nel Deposito della società ENI S.p.A. che rientrano nel campo di applicazione del D.Lgs. 334/99 (allegato I Parte 1 e 2), così come modificato dal D.Lgs. 238/05. SOSTANZE PERICOLOSE Prodotti petroliferi: - Benzine e Nafte - Gasoli (1) 9.ii Sostanze Pericolose per l ambiente - Additivi SOSTANZE ELENCATE NELL'ALLEGATO I PARTE I DEL D.LGS.334/99 QUANTITÀ MASSIMA (t) presente in Stabilimento Note: (1) Classificate anche R51/53 All. I Parte 2 Punto 9 ii QUANTITÀ LIMITE (t) della sostanza pericolosa ai sensi dell art. 3, paragrafo 5, ai fini dell applicazione Parte 1 e 2 degli artt. 6 e 7 degli artt. 6, 7 e , , Come si evince dalla tabella sopra riportata lo stabilimento risulta soggetto agli obblighi di cui all art. 6, 7 e 8 del D.Lgs 334/1999, come modificato dal D.Lgs 238/2005, in quanto sono presenti sostanze pericolose elencate in Allegato 1 - Parte I, quali Prodotti Petroliferi (Allegato I Parte 1), in quantità superiori ai limiti di soglia indicati in Allegato I, Parte 1 al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. (D.Lgs. 238/05), colonna 3. Nella tabella seguente si riportano la classificazione e le principali caratteristiche di pericolosità delle succitate sostanze. 5 di 12

6 SOSTANZA Gasolio Additivi (Lubrizol) CLASSIFICAZIONE E PRINCIPALI CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITA SECONDO LA DIRETTIVA 67/548/CEE Estremamente infiammabile Pericoloso per l ambiente Irritante Nocivo Canc. Cat. 2 Repr. Cat. 3 Pericoloso per l ambiente Nocivo Irritante Canc. cat. Pericoloso per l ambiente Nocivo R 12 Altamente infiammabile R 38 Irritante per la pelle R 45 Può provocare il cancro R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici; può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico R 62/63 Possibile rischio di ridotta fertilità e di danni ai bambini non ancora nati R 65 Nocivo. Può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione R 67 L inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R38 Irritante per la pelle R 40 Possibilità di effetti irreversibili R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici; può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico R20/65 Nocivo per inalazione. Può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione R36/38 Irritante per gli occhi e per la pelle R 40 Possibilità di effetti irreversibili R 51/53 Tossico per gli organismi acquatici; può provocare a lungo termine effetti negativi per l ambiente acquatico R65 Nocivo: Può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione SECONDO IL REGOLAMENTO CEE/UE n 1272 DEL 16/12/2008 (CLP) H224 Liquido e vapore altamente infiammabile H304 Può essere letale in caso di ingestione e di Flam. Liquid 1 penetrazione nelle vie Asp. Tox. 1 respiratorie Skin Irrit. 2 H315 Provoca irritazione cutanea STOT Single Exp. H336 Può provocare sonnolenza 3 o vertigini Muta. 1B H340 Può provocare alterazioni Carc. 1B genetiche Repr. 2 H350 Può provocare il cancro Aquatic Chronic 2 H361 Sospettato di nuocere alla fertilità o al feto H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata Flam. Liquid 3 Asp. Tox. 1 Skin Irrit. 2 Acute Tox 4 Carc.2 STOT Rep.Exp.2 Aquatic Chronic 2 Asp. Tox. 1 Eye Irrit. 2 Carc. 2 Aquatic Chronic 2 H226 Liquido e vapori infiammabili H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H315 Provoca irritazione cutanea H332 Nocivo se inalato H351 Sospettato di provocare il cancro H373 Può provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie H319 Provoca grave irritazione oculare H351 Sospettato di provocare il cancro H411 Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata 6 di 12

7 4. Incidenti individuati nell'analisi di rischio In un deposito destinato alla ricezione, stoccaggio e spedizione di carburanti e combustibili, la principale fonte di rischio è costituita dalla presenza di notevoli quantità di prodotti petroliferi altamente infiammabili che possono dar luogo ad incendi o flash-fire/esplosioni. Nonostante nel caso in esame tali prodotti non siano sottoposti ad alcun tipo di processo o trasformazione chimica, incendi o flash-fire/esplosioni possono comunque verificarsi a seguito di condizioni incidentali. La tabella seguente elenca la natura dei possibili incidenti rilevanti che potrebbero aver luogo presso il deposito e la relativa sostanza coinvolta. INCIDENTE Incendio del serbatoio per ignizione diretta. Incendio di vapori all interno del bacino di contenimento. Rilascio di sostanze pericolose per l ambiente. Incendio di pozza / incendio di vapori conseguente a perdita significativa da tubazioni o pompe. Incendio di pozza / incendio di vapori area travaso ATB. Incendio di vapori di benzina emessi dal collettore di uscita unità recupero vapori Incendio di pozza area unità recupero vapori SOSTANZA COINVOLTA Gasoli - La natura dei rischi e i relativi effetti per la popolazione e per l ambiente dei principali scenari incidentali sono di seguito riportati. L irraggiamento da incendio si manifesta con una emissione di calore, percepibile in misura crescente all avvicinarsi al luogo dell incendio. L incendio comporta inoltre l emissione di grossi quantitativi di fumi neri e densi che, spinti dal calore, si innalzano sopra la zona dell incendio fino ad altezze elevate (alcune centinaia di metri) per poi disperdersi in aria. E possibile la ricaduta di fuliggine sull area interessata dalla dispersione dei fumi. Gli aerosol di particelle solide inerti derivanti dalla ricaduta dei fumi, prodotti dall incendio, sul territorio possono provocare, se inalati, fatti irritativi transitori alle prime vie respiratorie (mucose nasali e faringee). Considerato che l azione degli aerosol si esplica in un tempo limitato, non si arriva mai a lamentare alterazioni bronco-polmonari. A seguito degli scenari incidentali indicati, si può determinare la diffusione di odori sgradevoli percepibili dalle persone anche a grande distanza ed in minima concentrazione delle sostanze che li sviluppano. La diffusione di tali odori non genera assolutamente effetti dannosi sulle persone, oltre ad una sensazione di disagio temporaneo. In caso di fuoriuscita di vapori infiammabili e presenza di innesco, si origina una fiammata, senza effetti di sovrappressione, con emissione di calore; considerata la breve durata del fenomeno, gli effetti gravi possono presentarsi, nell area di sviluppo della fiamma, una sensazione di disagio temporaneo. 7 di 12

8 4.1 Scenari incidentali che interessano il territorio comunale L individuazione dei possibili eventi incidentali, i cui effetti si estendono oltre il confine dello stabilimento, interessando il territorio comunale, è stata condotta considerando quanto indicato nel Piano d Emergenza Esterna (PEE) del Deposito ENI S.p.A., redatto dalla Prefettura di Roma - Ufficio Territoriale del Governo di Roma (edizione agosto 2015), e quanto dichiarato dalla Società nell Aggiornamento del Rapporto di Sicurezza e nella Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori. Dall analisi documentale dei suddetti documenti si evince che nessuno degli scenari incidentali dello Stabilimento in oggetto fuoriesce dai confini aziendali, interessando il territorio comunale. Nelle pagine seguenti si riportano sia la tabella di sintesi 1 dei suddetti scenari, che la relativa rappresentazione cartografica 2 (cfr. Figura 2 e Figura 3), elaborate dall azienda ed allegate al PEE. Rispetto agli scenari forniti dal gestore, il Piano di Emergenza Esterno individua tre zone a rischio e le relative curve di inviluppo: Prima Zona di sicuro impatto, avente l estensione di raggio di 35 m rispetto ai centri di pericolo, ricadente all interno dello stabilimento; Seconda Zona di danno, avente l estensione di raggio di 40 m rispetto ai centri di pericolo, ricadente all interno dello stabilimento; Terza Zona di attenzione, avente l estensione di raggio di 50 m dal perimetro dello stabilimento. Per quanto attiene, invece, agli scenari aventi conseguenze su recettori ambientali vulnerabili, si segnala la presenza di uno scenario, il Top Event A.3 Rilascio di sostanze pericolose per l ambiente. Come descritto nel Rapporto di Sicurezza è stata fatta una simulazione dai cui risultati si evince che dopo ca. 30 gg. il prodotto si attesta intorno a 0,56 m di profondità, poiché la quantità di prodotto viene assorbita dal terreno non raggiungendo la falda. 1 2 Dati estratti dall Allegato 2 al documento Piano di Emergenza Esterno del Deposito ENI S.p.A. redatto da Prefettura-UTG di Roma, edizione giugno Planimetrie estratte dall Allegato 3 e dall Allegato 4 al documento Piano di Emergenza Esterno del Deposito ENI S.p.A. redatto da Prefettura-UTG di Roma, edizione giugno di 12

9 AREA Parco serbatoi Sala pompe Tubazioni Pensiline Impianti recupero vapori Impianto additivazione SCENARIO INCIDENTALE CONDIZIONI METEO FLASH-FIRE EFFETTI CONSEGUENTI Distanze in metri IRRAGGIAMENTO N Descrizione LFL ½ LFL 12,5 kw/m² 7 kw/m² 5 kw/m² 3 kw/m² Incendio serbatoi 2F TK1/TK2/TK3 per 4D ignizione diretta 5D Incendio serbatoi 2F ,5 TK4/TK5/TK6 4D A1 /TK11/TK12 per 5D ignizione diretta Incendio serbatoio 2F TK10 per ignizione 4D ,5 diretta 5D Dispersione nube 2F vapori di benzina nel 4D A2 bacino di contenimento 5D serbatoio TK11 Rilascio di sostanze 2F Dopo ca. 30 gg. il prodotto si attesta intorno a 0,56 m di profondità, A3 pericolose per 4D poiché la quantità di prodotto viene assorbita dal terreno non l ambiente 5D aggiungendo la falda. Dispersione nube 2F vapori di benzina 4D per perdita A4 significativa da 5D serbatoio TK1 TK5 B1 Incendio di pozza per rottura tenuta pompa Incendio di pozza per C1 perdita significativa tubazione 10 Incendio pozza per D1 rottura braccio di carico E1 E2 F1 Dispersione nube vapori di benzina Rilascio di benzina per rottura tenuta pompa Dispersione/flash fire per Rilascio di additivo per inforcamento della cisternetta 2F 6 9,5 12, ,5 4D 6,5 10, D 6,5 10, F 18, ,5 45 4D 15, , D 15 24,5 21,5 35,5 40,5 49 2F 9 13, ,5 4D 9 14, D 9 14,5 19, ,5 33 2F D 9, D 9, F 5,5 5,5 11,5 14,5 16,5 20 4D 5,5 5,5 12,5 14,5 16,5 19 5D 5,5 5, , F D D di 12

10 Figura 2 - Ortofoto con individuazione della Seconda e Terza Zona di sicuro impatto 3 3 Planimetria estratta dall Allegato 4 al documento Piano di Emergenza Esterno del Deposito ENI S.p.A. redatto da Prefettura- UTG di Roma, edizione giugno di 12

11 Figura 3 Planimetria dello Stabilimento con individuazione della Seconda e Terza Zona di sicuro impatto 4 4 Planimetria estratta dall Allegato 3 al documento Piano di Emergenza Esterno del Deposito ENI S.p.A. redatto da Prefettura- UTG di Roma, edizione giugno di 12

12 5. Verifica della compatibilità territoriale e ambientale 5.1 Compatibilità territoriale Come esplicitato al paragrafo precedente, poiché sia la Prima che la Seconda Zona di pianificazione dell emergenza esterna, sia le aree di impatto degli scenari dichiarati dal gestore hanno esclusivamente effetti ricompresi nel perimetro del Deposito, la compatibilità territoriale risulta pienamente verificata. Con riferimento alla pianificazione di emergenza esterna, solo la terza zona di attenzione fuoriesce dai confini aziendali, essendo però tale area non riconducibile ad alcuna categoria di effetti per la popolazione e l ambiente, non è richiesta una specifica verifica di compatibilità. 5.2 Compatibilità ambientale Come descritto nel Rapporto di Sicurezza, in merito a possibili scenari inerenti il rilascio di sostanze pericolose per l ambiente, è stato simulato uno scenario che ha ipotizzato un rilascio di 50 m³ di benzina, in 10 minuti, con formazione di una pozza di diametro pari a 40 m e spessore di circa 4 cm. Dai risultati ottenuti si evince che dopo circa 30 gg. il prodotto si attesta intorno a 0,56 m di profondità, poiché la quantità di prodotto viene assorbita dal terreno non raggiungendo la falda. Per tali ragioni la compatibilità ambientale sensu Seveso, ovvero per gli aspetti connessi con gli incidenti rilevanti, risulta pienamente verificata. 12 di 12

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